Il Pidocchio

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Il Pidocchio
Guardiagrele I1/Aprile/2007
II pidocchio.
.....
Questo insetto un po schifoso
s'accompagna ad un evento,
a quell'esodo forzoso
che chiamammo "sfollamento".
Guardiagrel fu dichiarata,
poco dopo l'armistizio,
zona fronte ed evacuata.
Per noi fu quello l'inizio
di disagio e sofferenza.
Per non esser reclutati
con spietata prepotenza,
in contrada siam scappati
Già non c'era molta igiene,
scarse o nulle eran le docce,
di pidocchi erano piene,
della gente, le capocce.
Il barbiere, noi ragazzi,
come pecore tosava,
Ci sfottevan con schiamazzi
e, ricordo, si cantava:
"Coccia pelata, nghe trenta capille,
tutte la notte ci cante lu grille
E dapù che ci ha cantate
buona notte coccia pelate!"
Per non dir di ragazzine
sottoposte a spidocchiate,
con la mamma e le vicine,
fra motteggi e gran risate.
II forzato coabitare,
in precarie condizioni,
al pidocchio fece fare
delle grandi evoluzioni.
Più non valse la pelata,
non bastò pettine fitto!
Ne ci dava, la grattata,
gran sollievo a quel conflitto.
Il pidocchio avea compreso
il momento a lui propizio.
Nessun punto lasciò illeso
era proprio un gran supplizio,
Eravamo sempre in caccia
fra le pieghe della maglia,
sulla schiena, e poi si taccia
d'altri lochi. La canaglia!
"Fermo! Mostro, t' ho abbattuto!
Fra due unghia t' ho schiacciato.
Non fuggire! T'ho fottuto!
Accidenti m' é scappato."
Radio Londra mi sembrava
d'ascoltare ogni mattina.
Ché la gente raccontava:
"Questa notte? Una ventina!"
Poi la guerra venne a fine,
Guardiagrel fu liberata.
A sanare le rovine
fu la gente affaccendata.
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E Il pidocchio? Ancora impera!
Ma un prodotto americano,
DDT chiamato, c'era.
Micidial per il marrano.
Molta polvere fu sparsa,
debellato fu l'insetto.
Del pidocchio, la scomparsa,
di discorsi fu il soggetto.
Ora tutti abbiam le docce
ed il bagno è un sacro rito.
Non tosiamo le capocce,
non abbiamo più prurito.
Ma un pidocchio oggi ho trovato,
spaventato, tra i capelli.
Con un soffio mi ha parlato:
"lo non sono uno di quelli!
lo non ero ancora nato!"
"Ma se qui tu sei adesso,
un tuo avo mi ha succhiato!
E se lui mi ha fatto fesso,
e alla strage si è sottratto
credi possa perdonare?"
"Ma che male or io t'ho fatto?"
"Non ancor; ma lo puoi fare!"
E fra l' unghie l'ho piazzato.
Poi, strizzando un poco l'occhio,
l'ho premuto, l'ho schiacciato.
Era l'ultimo pidocchio?
No, purtroppo. Che altrimenti
non avremmo i pidocchiosi
che, annidati dentro gli Enti,
ci tormentano, gli esosi,
con cartella esattoriale,
per centesimi di tasse,
da conteggi fatti male.
O chi sfrutta intere masse
impinguando il portafoglio,
qual pidocchio succhiatore,
con l'inganno e con l'imbroglio
raggirando l'elettore!
Raimondo Gallo
!?!?!?!?!?!?I
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Il cugino Giuseppe Palmerio, ricordando lo sfollamento,
mi ha richiesto questo "inno" al pidocchio.
Spero di averlo accontentato,
anzi di non averlo deluso.
La conclusione
mi è stata suggerita dall'amico
Primavera Giovanni.
Ricorda! Racconta! Tramanda!
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