Si allega per le delegazioni il progetto di conclusioni del Consiglio

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Si allega per le delegazioni il progetto di conclusioni del Consiglio
Consiglio
dell'Unione europea
Bruxelles, 24 febbraio 2015
(OR. en)
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SOC 72
EMPL 33
ECOFIN 99
EDUC 30
NOTA
Origine:
Destinatario:
Gruppo "Questioni sociali"
Comitato dei rappresentanti permanenti (parte prima)/Consiglio EPSCO
Oggetto:
Analisi annuale della crescita 2015 e relazione comune sull'occupazione:
orientamenti politici per le politiche occupazionali e sociali
- Adozione del progetto di conclusioni del Consiglio
Si allega per le delegazioni il progetto di conclusioni del Consiglio in oggetto elaborato
congiuntamente dal comitato per l'occupazione e dal comitato per la protezione sociale.
Tali conclusioni sono state discusse dal Gruppo "Questioni sociali", che ha apportato al testo alcune
lievi modifiche tecniche.
Il Comitato è invitato ad esaminare il progetto di conclusioni nella prospettiva della sua adozione da
parte del Consiglio EPSCO nella sessione del 9 marzo 2015.
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Analisi annuale della crescita 2015 e relazione comune sull'occupazione:
orientamenti politici per le politiche occupazionali e sociali
Progetto di conclusioni del Consiglio
CONSIDERANDO QUANTO SEGUE
1.
Le previsioni economiche confermano una ripresa lenta e fragile, certamente più debole di
quanto previsto un anno fa. La profonda recessione e la lenta ripresa rafforzano gli sviluppi
sociali negativi con alti livelli di disoccupazione, redditi delle famiglie in calo e aumento della
povertà e delle disuguaglianze.
2.
Sebbene l'andamento della disoccupazione sembri essersi stabilizzato, nel novembre 2014 i
disoccupati erano più di 24,4 milioni, 5.1 milioni dei quali età compresa tra i 15 e i 24 anni. Il
tasso di disoccupazione a lungo termine nell'Unione europea (UE) è ancora in aumento e
rappresenta sempre più la principale conseguenza della recessione economica. Più della metà
(50,1%) dei disoccupati dell'UE è ormai senza lavoro da oltre un anno. Tassi di
disoccupazione a lungo termine elevati e persistenti associati a livelli inaccettabilmente
elevati di disoccupazione giovanile stanno trasformando la minaccia di una "generazione
perduta" in una realtà del mondo del lavoro.
3.
Il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale nell'UE è ancora
all'allarmante livello del 24,5% della popolazione totale. Il monitoraggio dei risultati in
materia di protezione sociale mostra che l'aumento del rischio di povertà per la popolazione in
generale, le dimensioni della povertà, il calo del reddito lordo disponibile delle famiglie,
l'aumento del numero di famiglie senza lavoro e di lavoratori poveri, nonché l'onere eccessivo
rappresentato dal costo dell'alloggio sono tra le principali tendenze responsabili del calo del
tenore di vita che è necessario sorvegliare.
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SOTTOLINEANDO CHE
4.
In un contesto di crescita economica fiacca, di disoccupazione a livelli costantemente elevati,
di insufficiente creazione di posti di lavoro e di calo significativo del livello di investimento
nell'UE, suscitano soddisfazione le priorità politiche enunciate dalla Commissione nell'analisi
annuale della crescita 2015, incentrate su investimenti, riforme strutturali, responsabilità di
bilancio e considerazioni favorevoli alla crescita. La rinnovata attenzione nei confronti della
situazione sociale nell'ambito dell'analisi annuale della crescita e in particolare della relazione
comune sull'occupazione, nonché l'annuncio del rafforzamento degli aspetti occupazionali e
sociali della governance economica costituiscono un'importante presa di posizione quanto alle
priorità politiche della nuova Commissione. A questo si aggiunge il riconoscimento
dell'esigenza di avviare iniziative intese a intervenire tanto sul lato della domanda quanto su
quello dell'offerta e di privilegiare misure che contribuiscano anche a stimolare la creazione di
posti di lavoro e a generare imprenditorialità. Resta tuttavia da precisare e rafforzare il nesso
tra le priorità dell'analisi annuale della crescita e la strategia Europa 2020 e i suoi obiettivi, in
particolare in termini di crescita inclusiva.
5.
Il Consiglio europeo del dicembre 2014 ha concluso che dovrebbe essere data priorità politica
all'intensificazione delle riforme strutturali quale fattore chiave per porre le basi della crescita
e dell'occupazione in Europa.
6.
L'UE ha bisogno di maggiori investimenti pubblici e privati. Nell'attuare il piano di
investimenti per l'Europa proposto di recente è importante garantire che i nuovi investimenti
promuovano la crescita, la competitività e la creazione di ulteriori posti di lavoro e che siano
oggetto di adeguate valutazioni d'impatto economico e sociale, includendo nel processo
decisionale del previsto Fondo europeo per gli investimenti strategici anche competenze e
criteri sociali e occupazionali.
7.
La relazione comune sull'occupazione presenta il secondo quadro di valutazione degli
indicatori occupazionali e sociali, che rimane uno dei principali elementi del rafforzamento
della dimensione sociale della strategia Europa 2020 e del semestre europeo.
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8.
Sulla base dell'analisi annuale della crescita e della relazione comune sull'occupazione, in
particolare dei suoi messaggi chiave, nonché degli orientamenti strategici forniti dal Consiglio
europeo, sono importanti le seguenti indicazioni in materia di politiche occupazionali e
sociali:
Rafforzare il dinamismo del mercato del lavoro, lottare contro l'elevato tasso di
disoccupazione e sostenere la creazione di posti di lavoro di qualità:
9.
Prevenire e ridurre la disoccupazione a lungo termine: mediante una maggiore efficienza dei
servizi pubblici per l'impiego, l'efficacia di misure di attivazione e di misure per rendere il
lavoro vantaggioso e l'investimento in capitale umano, nonché mediante politiche attive e su
misura del mercato del lavoro e servizi sociali integrati.
10.
Affrontare la disoccupazione giovanile in tutte le sue forme: l'esame del comitato per
l'occupazione (EMCO) riguardante la garanzia per i giovani ha dimostrato che gli Stati
membri stanno realizzando notevoli progressi nell'attuazione della garanzia per i giovani ma
che resta da affrontare una serie di sfide per assicurare che essa raggiunga effettivamente tutti
coloro che ne hanno bisogno e generi un sufficiente coinvolgimento dei datori di lavoro;
progressi di rilievo si registrano anche per quanto riguarda l'equilibrio fra i costi degli
interventi e le restrizioni di bilancio. Con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al
21%, gli Stati membri devono continuare sulla via dei progressi compiuti nell'attuazione della
garanzia per i giovani.
11.
Stimolare la creazione di posti di lavoro e migliorare gli incentivi al lavoro: tramite gli
investimenti, incoraggiando l'imprenditorialità, lottando contro il lavoro sommerso e
rafforzando gli incentivi fiscali e di altro tipo, compresa la riduzione del cuneo fiscale sul
lavoro. Troppi pochi progressi sono stati compiuti negli ultimi anni su questo particolare
aspetto e resta ancora margine di manovra per ridisegnare i regimi fiscali al fine di stimolare
l'occupazione e garantire un'adeguata protezione sociale. Le riforme in tal senso dovrebbero
tuttavia tenere debitamente conto del fatto che i regimi fiscali vanno oltre la semplice
incentivazione de lavoro e che occorre prestare la dovuta attenzione all'adeguatezza e alla
sostenibilità finanziaria del modello sociale europeo e ai suoi effetti distributivi.
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12.
Sostenere la mobilità del lavoro: il diritto fondamentale alla libera circolazione dei lavoratori
ha dato un contributo positivo allo sviluppo economico in Europa. È importante sostenere la
mobilità dei lavoratori per promuovere la crescita e l'occupazione garantendo al tempo stesso
la tutela dei diritti sociali ed evitando l'abuso delle norme vigenti, nonché una potenziale
"fuga dei cervelli" da alcune regioni.
13.
Promuovere la qualità del lavoro e investire in competenze e formazione professionale per
evitare l'abbandono scolastico prematuro e migliorare la transizione tra istruzione e
occupazione e consentire la mobilità sul mercato del mercato del lavoro.
Modernizzazione dei regimi di protezione sociale con particolare attenzione all'inclusione
sociale e agli investimenti sociali
14.
Il Consiglio riconosce pienamente la necessità di migliorare l'efficacia e l'efficienza dei regimi
di protezione sociale preservandone al tempo stesso le funzioni basilari di protezione,
stabilizzazione e investimento sociale. Le riforme dei regimi di protezione sociale dovrebbero
basarsi anche sull'approccio delineato nelle conclusioni del Consiglio del 2013 "Investire nel
settore sociale a favore della crescita e della coesione".
15.
Gli investimenti nei regimi di protezione sociale dovrebbero garantire un adeguato livello di
tutela a tutti i gruppi della popolazione e, di conseguenza, sostenere politiche universali
integrate da misure mirate che contribuiscano efficacemente sia al mercato del lavoro che
all'inclusione sociale. Sono stati prodigati grandi sforzi sul piano politico per migliorare i
regimi di reddito minimo in termini di attivazione, accesso e adeguatezza. A tal fine, garantire
e migliorare la copertura e l'adozione di tali regimi dovrebbe costituire una priorità politica da
perseguire semplificando l'accesso alle prestazioni e valutandone attentamente l'adeguatezza.
Un sostegno costante all'inserimento e al reinserimento nel mercato del lavoro attraverso
politiche attive del mercato del lavoro e misure per rendere il lavoro vantaggioso dovrebbe
essere legato alla protezione sociale, evitando così la perdita di capitale umano.
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16.
L'innovazione nel campo dell'assistenza sanitaria e a lungo termine dovrebbe concentrarsi
sull'accesso universale ed equo a servizi sanitari sicuri e di qualità, garantendone al contempo
l'accessibilità, la sostenibilità e l'efficacia in termini di costi. Tali innovazioni possono
includere il rafforzamento della promozione della salute e la prevenzione delle malattie in tutti
i settori politici pertinenti, garantendo nel contempo un'assistenza sanitaria integrata e la
diagnosi precoce, migliorando l'assistenza sanitaria di base, ottimizzando il ricorso agli
specialisti e all'assistenza ospedaliera e garantendo personale sanitario adeguato e qualificato.
Tale approccio può comprendere anche un migliore uso dell'assistenza sanitaria online, della
valutazione delle prestazioni dei sistemi sanitari e della valutazione delle tecnologie sanitarie,
garantendo al tempo stesso un finanziamento della sanità stabile e continuo.
17.
Sebbene le riforme dei sistemi pensionistici pubblici siano necessarie per evitare che l'impatto
dell'invecchiamento demografico metta a repentaglio la stabilità delle finanze pubbliche, vi è
la crescente preoccupazione che occorra fare di più per garantire l'adeguatezza delle pensioni
di domani. Dovrebbero inoltre essere riconosciute anche le opportunità e le sfide sociali ed
economiche create dall'invecchiamento della popolazione. Occorre lasciare agli Stati membri
un adeguato margine di manovra per decidere, in funzione delle rispettive situazioni e priorità
nazionali, le misure politiche più pertinenti al fine di garantire un adeguato equilibrio tra il
tempo dedicato al lavoro e quello passato in pensione.
18.
In considerazione degli sviluppi sociali, sono necessari sforzi rafforzati a livello politico per
combattere la povertà, l'esclusione sociale e la disuguaglianza. Si rammenta che strategie
globali, tra cui il sostegno al reddito, l'accesso a servizi di sostegno di alta qualità, una
protezione sociale adeguata e mercati del lavoro inclusivi, rappresentano la via più efficace e
sostenibile per combattere la povertà e l'esclusione sociale. Strategie di inclusione sociale
globali favoriscono la domanda, la coesione sociale e un migliore sviluppo del capitale
umano, sostenendo quindi non solo gli obiettivi sociali ma anche una crescita sostenibile.
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Dare maggiore priorità alla parità di genere
19.
La relazione comune sull'occupazione contiene un'opportuna analisi che illustra l'importanza
della parità di genere sul mercato del lavoro. Tenuto conto del suo notevole potenziale in
termini di occupazione, crescita economica e inclusione sociale, non si è purtroppo prestata
sufficiente attenzione a questo aspetto nell'analisi annuale della crescita. A tale proposito, in
linea con gli obiettivi di Barcellona, la prima analisi annuale della crescita 1 ha evidenziato che
i regimi fiscali e previdenziali, le modalità di lavoro flessibili e le strutture per l'infanzia
dovrebbero mirare ad agevolare la partecipazione al lavoro e che, per raggiungere gli obiettivi
dell'UE per il 2020 relativi al tasso di occupazione, è necessario un esame di tali questioni in
parallelo con l'analisi della relazione comune sull'occupazione. Sebbene gli Stati membri
abbiano adottato misure di riduzione dei divari di genere, sono necessari ulteriori progressi,
come indicato nella relazione comune sull'occupazione e in linea con l'obiettivo adottato di
recente dal G 20 per ridurre il divario di partecipazione a livello di genere. Occorre inoltre
dare maggiore visibilità alle differenze di genere in termini di povertà ed esclusione sociale.
Anche queste misure sono estremamente importanti per garantire in futuro alle donne
un'assistenza adeguata e sostenibile nella vecchiaia.
Creare titolarità e una migliore governance mediante la razionalizzazione del semestre europeo
20.
Il Consiglio accoglie con favore, in linea generale, le proposte volte a razionalizzare il
semestre europeo, pur ricordando il parere congiunto di comitato per la protezione sociale
(CPS)-EMCO sulla revisione intermedia della strategia Europa 2020 e le proposte presentate
sul miglioramento degli aspetti della governance del semestre europeo. Sottolinea che i
ministri responsabili dell'occupazione e degli affari sociali dovrebbero continuare a
partecipare pienamente secondo le loro competenze all'elaborazione e all'attuazione delle
politiche.
21.
Accoglie in particolare con favore i progetti che permetteranno di riunire fin dall'inizio i
documenti di lavoro e gli esami approfonditi in un documento analitico globale, nonché la
prevista adozione delle proposte di raccomandazioni specifiche per paese in una fase più
precoce. Entrambi i passi consentiranno una consultazione nazionale più strutturata ed
equilibrata sulle proposte e l'analisi soggiacente e contribuiranno ad assicurare un dibattito
multilaterale più efficace in sede di Consiglio, nonché un adeguato scambio di opinioni in tutti
i suoi pertinenti organi preparatori.
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Il contenuto e il calendario della presentazione dei programmi nazionali di riforma richiedono
un'ulteriore riflessione, come pure il ruolo svolto da altri documenti informativi, in particolare
le relazioni sociali nazionali, e dagli scambi bilaterali. In un certo numero di Stati membri, i
programmi nazionali di riforma rappresentano un documento d'impegno politico che è il
risultato delle consultazioni con le parti sociali e gli altri soggetti interessati. Si tratta di un
aspetto importante che non dovrebbe andare perduto in seguito a eventuali modifiche del loro
ruolo per trasformarli in brevi documenti informativi.
Quadro di valutazione della relazione sul meccanismo di allerta
23.
Il Consiglio prende atto dell'intenzione della Commissione di prendere ulteriormente in
considerazione il ruolo degli indicatori occupazionali e sociali nella relazione sul meccanismo
di allerta e nell'analisi delle sfide occupazionali e sociali contenuta negli esami approfonditi,
ma mette in risalto la necessità di preservare scrupolosamente la natura della procedura per gli
squilibri macroeconomici, mantenendo la trasparenza e la coerenza tra tutti gli indicatori
esistenti. L'utilizzo degli indicatori occupazionali e sociali nella procedura per gli squilibri
macroeconomici dovrebbe limitarsi a permettere una maggiore comprensione degli sviluppi
occupazionali e sociali legati all'aggiustamento degli squilibri macroeconomici ed essere
preceduta da un'attenta analisi che tenga pienamente conto del quadro di valutazione degli
indicatori occupazionali e sociali. L'EMCO e il CPS dovrebbero essere coinvolti nell'utilizzo
degli indicatori occupazionali e sociali nell'ambito della procedura per gli squilibri
macroeconomici. I piani d'azione correttivi tengono conto dell'impatto sociale di queste azioni
politiche e sono coerenti con gli indirizzi di massima per le politiche economiche e gli
orientamenti in materia di occupazione.
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA
INVITA GLI STATI MEMBRI:
24.
a riprendere le priorità dell'analisi annuale della crescita 2015 e della relazione comune
sull'occupazione nei loro programmi nazionali di riforma e, se del caso, nelle loro relazioni
sociali nazionali e ad attuare politiche che tengano conto delle raccomandazioni specifiche per
paese 2014;
25.
a tenere conto, nell'elaborare le loro politiche, dell'esito degli esami approfonditi tematici del
monitoraggio dei risultati in materia di protezione sociale e dei risultati dei lavori di vigilanza
multilaterale dei comitati EMCO e CPS;
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a coinvolgere meglio, ove opportuno, i parlamenti nazionali, le parti sociali e la società civile
nelle procedure del semestre europeo a livello nazionale.
INVITA LA COMMISSIONE EUROPEA:
27.
a garantire lo stretto ed effettivo coinvolgimento dell'EMCO e del CPS in tutti i pertinenti
aspetti della razionalizzazione del semestre europeo, anche attraverso la presentazione di
proposte di raccomandazioni specifiche per paese in tempo utile per consentire un'adeguata
consultazione nazionale e la discussione in sede di Consiglio e dei pertinenti organi
preparatori;
28.
a concentrare le raccomandazioni specifiche per paese sulle aree prioritarie senza essere
eccessivamente prescrittiva per quanto riguarda l'attuazione delle politiche;
29.
a partire dall'analisi annuale della crescita per il prossimo anno, a sottolineare più chiaramente
il legame tra crescita e aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro;
30.
a elaborare proposte per contribuire a sostenere i disoccupati di lungo periodo, traendo
insegnamenti dall'introduzione di garanzie per i giovani in tutta l'UE e integrandoli
pienamente nella strategia europea per l'occupazione.
INVITA il COMITATO PER L'OCCUPAZIONE e il COMITATO PER LA PROTEZIONE
SOCIALE:
31.
ad adoperarsi per migliorare il quadro di valutazione degli indicatori occupazionali e sociali
per ampliare la comprensione degli sviluppi occupazionali e sociali e rafforzarne la coerenza
con il monitoraggio dei risultati in materia di occupazione e con quello dei risultati in materia
di protezione sociale, rafforzando nel contempo, ove possibile, le sinergie tra i due strumenti,
e a valutare l'impatto sociale delle principali riforme strutturali;
32.
a collaborare più strettamente con il Comitato di politica economica (CPE) nei settori di
competenza congiunta nell'ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici;
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a presentare al Consiglio le proprie opinioni su qualsiasi proposta della Commissione sul
ruolo degli indicatori occupazionali e sociali nella procedura per gli squilibri
macroeconomici;
34.
a riferire al Consiglio sugli esami approfonditi svolti nel quadro della procedura per gli
squilibri macroeconomici, in stretta collaborazione con il CPE;
35.
a mettere in atto metodi di lavoro rafforzati tra i comitati e le segreterie delle parti sociali
europee;
36.
per quanto riguarda l'EMCO, a collaborare con le parti del Consiglio competenti in materia di
istruzione e a esaminare vie per migliorare e strutturare meglio questa relazione, ponendo
l'accento sulla creazione di una base per un dibattito su questioni inerenti al capitale umano
che si fondi su elementi comprovati;
37.
per quanto riguarda il CPS, a cooperare con il gruppo "Sanità pubblica" a livello di alti
funzionari sulle questioni relative alle politiche sanitarie;
38.
per quanto riguarda il CPS, a cooperare con il CPE e il CEF sulle questioni di interesse
comune relative alla spesa connessa all'invecchiamento della popolazione.
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