Sostegno e solidarietà alle lotte nel Mediterraneo - Fiom-Cgil
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Sostegno e solidarietà alle lotte nel Mediterraneo - Fiom-Cgil
Federazione Impiegati Operai Metallurgici nazionale Corso Trieste, 36 - 00198 Roma - tel. +39 06 85262341-2 fax +39 06 85303079 www.fiom.cgil.it - e-mail: [email protected] ORDINE DEL GIORNO Sostegno e solidarietà alle lotte nel Mediterraneo Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati Fiom-Cgil Cervia, 3-4 febbraio 2011 Le grandi manifestazioni che si susseguono da giorni in diversi paesi del Mediterraneo, fino al Medio Oriente, e adesso con particolare ampiezza e durezza in Egitto, rappresentano una grande speranza per la democrazia e l’estensione dei diritti in un’area molto vicina a noi e cruciale per il mondo . Denunciamo e condanniamo la violenza della repressione dei Governi e dei loro sostenitori che ha già provocato centinaia di vittime, in Tunisia e in Egitto. Le rivolte popolari, di cui i giovani – che rappresentano circa il 70% di quelle società – sono gli indubbi protagonisti, sono state provocate dalla insostenibilità di decenni di repressione da parte di regimi dispotici, a cui si sono aggiunti gli effetti economici e sociali della crisi globale, che in quelle aree si manifesta anche come crisi alimentare con un improvviso quanto consistente rialzo dei prezzi di beni di prima necessità, spinto anche dalla speculazione. Ci sentiamo vicini ai milioni di donne e uomini, di giovani, di cittadine e cittadini che chiedono pane, lavoro, libertà e la fine di regimi che per decenni hanno impunemente violato tutti i diritti fondamentali – di opinione e di stampa, al lavoro, le libertà sindacali – colpendo le opposizioni politiche con il carcere e finanche con la tortura, privando la popolazione dei loro paesi di qualsiasi prospettiva, nella dilagante disoccupazione. Esprimiamo il nostro appoggio e solidarietà a tutti e tutte coloro che scioperano e manifestano, alle vittime della lotta per la libertà; chiediamo che il Governo italiano, per troppo tempo sostenitore, come altri Governi europei, di quei regimi, si esprima e agisca chiaramente per una transizione pacifica e democratica, anche usando la leva della sospensione degli accordi economici e di cooperazione militare con quei paesi, la cui applicazione è peraltro vincolata al rispetto dei diritti umani. Né gli interessi economici né l’agitare lo spettro dell’integralismo islamista possono in alcun modo giustificare il mantenimento del sostegno a regimi condannati dalle popolazioni dei loro paesi. La possibilità di instaurare sistemi democratici da parte di quelle società riguarda direttamente anche la nostra democrazia: non sostenere lo sviluppo pacifico di quel processo significherebbe un arretramento anche per i diritti e la democrazia nel nostro paese. Infine ci auguriamo che un processo politico di cambiamento pacifico e democratico possa contribuire a favorire in tutta l’area – crocevia di culture e religioni diverse – l’avanzamento e la realizzazione di pace e giustizia per tutti i popoli che la abitano. Approvato per acclamazione