Lezione 8. Le scelte operative della BC Strumenti, obiettivi operativi

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Lezione 8. Le scelte operative della BC Strumenti, obiettivi operativi
Lezione 8. Le scelte operative della BC
Strumenti, obiettivi operativi, obiettivi intermedi e obiettivi finali
Obiettivi finali riguardanti l’equilibrio macroeconomico: livello del reddito e
dell’occupazione, stabilità dei prezzi interni, tasso di cambio ecc.
A livello strategico, obiettivi intermedi: equilibrio del sistema finanziario (tassi
d’interesse, credito disponibile e quantità di moneta), attraverso il quale BC
influenza l’accumulazione (via tasso d’interesse), i livelli produttivi e l’inflazione
(via spesa monetaria).
A livello tattico, per conseguire l’obiettivo intermedio, fissa obiettivi operativi
per variabili che hanno rapporti stabili con gli obiettivi intermedi e che sono
influenzate dagli strumenti.
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Per l’efficacia dell’intervento è necessario che:
1. obiettivi operativi siano influenzabili da variazione degli strumenti;
2. obiettivi operativi abbiano una relazione stabile con gli obiettivi intermedi;
3. obiettivi intermedi abbiano una relazione stabile con gli obiettivi finali.
La variazione degli strumenti influenza con ritardo gli obiettivi finali: fissazione
di obiettivi operativi consente di modificare con celerità comportamenti errati.
Questa lezione: obiettivi operativi e confronto tra gli strumenti utilizzati dalla BCE
e dalla FED.
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Strumenti per il controllo della base monetaria
La quota di moneta legale utilizzata dalle banche per soddisfare le esigenze di
cassa e rispettare l’obbligo di riserva obbligatoria ha valore strategico per il
funzionamento del sistema monetario.
L’offerta di base monetaria è (sostanzialmente) nelle mani della BC. La parte
disponibile come liquidità bancaria (libera od obbligatoria) è l’obiettivo operativo
di breve periodo della BC, insieme ai tassi a brevissimo termine, che influenzano,
tramite il mercato monetario, l’equilibrio del sistema finanziario.
Principali strumenti di controllo indiretto del credito e della moneta:
a. operazioni di mercato aperto per modificare la BM in circolazione;
b. tasso ufficiale di sconto e altri tassi di policy per influenzare le scelte delle
banche sul volume di riserve complessive da detenere;
c. manovra della riserva obbligatoria (coefficiente e modalità di utilizzo), per
controllare la liquidità nelle mani delle banche.
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Operazioni di mercato aperto: acquisti o vendite di titoli sul mercato. Con
l’acquisto, BC cede moneta legale che accresce BM e liquidità delle banche,
influenzando in senso espansivo il credito; effetto opposto se vende sul mercato
titoli che ha in portafoglio.
Operazioni di acquisto/vendita possono essere “definitive” o “temporanee” (pct).
Dimensione e caratteristiche delle operazioni incidono sulla situazione di liquidità
corrente e futura attesa dal settore bancario, con conseguenze, restrittive o
espansive, sui comportamenti correnti.
Tra gli strumenti per il controllo della liquidità: possibilità delle banche di
ricorrere al finanziamento della BC. In alcuni paesi la concessione di credito è
discrezionale; in altri BC si impegna ad accogliere le richieste delle banche.
“Rifinanziamento” delle banche in base a uno o più tassi di interesse ufficiali.
Orientamento prevalente: BC disponibile a concedere, ad un tasso da prefissato,
l’ammontare di liquidità domandato dalle banche e ad accogliere i fondi che le
banche ritengono opportuno depositare presso di essa, remunerandole a un tasso di
norma inferiore a quello di rifinanziamento.
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Riserva obbligatoria. Variando il coefficiente, BC modifica in senso opposto la
quantità di riserve libere per l’attività di investimento in titoli o in prestiti.
Per la gestione della liquidità bancaria sono rilevanti anche le norme relative
all’utilizzo della riserva obbligatoria (remunerazione e possibilità di
“mobilizzarla” per soddisfare le esigenze di tesoreria).
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LA BCE
Strumenti: operazioni di mercato aperto, operazioni su iniziativa delle controparti
e riserva obbligatoria.
«L’esistenza di un deficit di liquidità (del sistema bancario, nel suo complesso)
migliora la capacità della BC di manovrare i tassi di mercato» e di controllare
l’evoluzione degli aggregati monetari. Con deficit di liquidità, il mercato deve fare
affidamento sul rifinanziamento per aumentare i mezzi liquidi a disposizione; più
facile perseguire l’obiettivo operativo, ovvero il controllo della liquidità bancaria.
Il controllo della “liquidità” (base monetaria delle banche) fa affidamento sulle
operazioni di mercato aperto. Intervento primario: operazioni di
rifinanziamento principale; acquisti pct a 7 giorni collocati mediante aste
settimanali deliberati da BCE e realizzate da BCN (Banche centrali nazionali): BCE
annuncia il volume e il tasso di interesse minimo d’asta (tasso di riferimento
principale), ovvero fissa il tasso e lascia la quantità alle decisone delle banche;
BCN raccolgono le offerte dalle banche e le trasmettono alla BCE che individua le
offerte vincitrici. A volte (come ora) le operazioni sono a tasso fisso.
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Altre forme di intervento: molteplicità delle operazioni di mercato aperto riflette
l’esigenza di disporre di procedure flessibili per fronteggiare in maniera
tempestiva qualsiasi necessità.
Seconda classe di interventi: operazioni su iniziativa delle controparti;
immettere o assorbire liquidità overnight a discrezione delle banche (controparti
della BCE). Due tipi di operazioni gestite a livello decentrato dalle singole BCN:
a. operazioni di rifinanziamento marginale consentono alle banche, dietro
garanzia di attività stanziabili, di ottenere liquidità overnight ad un tasso di
interesse prestabilito;
b. depositi presso la BC consentono alle banche di depositare liquidità overnight
presso le BCN ad un tasso prestabilito, e dunque permettono di assorbirla, su
loro richiesta, per brevissimi periodi di tempo.
OIC attivate dalle banche sulla base della loro convenienza; le richieste non hanno
vincoli di ammontare (all’interno delle attività stanziate a garanzia), ma si devono
accettare i tassi d’interesse applicati dalla BCE; quello su operazioni di
rifinanziamento marginale superiore al tasso sulle operazioni di rifinanziamento
principale, mentre quello sui depositi è inferiore.
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Comitato esecutivo BCE: decisione su ammontare ORP, sul tasso e sul livello dei
due tassi delle OIC.
Differenziale tra tasso sulle ORM e sui depositi presso la BC: “corridoio” per
tasso mercato interbancario.
EONIA, Euro Overnight Index Average: media ponderata dei tassi dei contratti
overnight senza garanzia comunicati da un gruppo selezionato di banche operanti
sul mercato interbancario dell’area.
Nessuna banca prende a prestito (concede prestito) a un tasso superiore (inferiore)
a quello che pagherebbe (otterrebbe) rivolgendosi direttamente alla BC.
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BCE, Bollettino Mensile, marzo 2011 e marzo 2012
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Prima cosa è successo?
BCE, Bollettino Mensile, marzo 2010
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E ancora prima?
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Riserva obbligatoria. 2% della raccolta di fondi (depositi, titoli di debito e titoli
del mercato monetario con scadenza inferiore ai due anni, esclusi tutti i rapporti
intercreditizi).
Deposito remunerato al tasso medio delle ORP nel periodo di mantenimento (un
mese a partire dalla data di regolamento del pct successivo alla riunione mensile
della BCE).
Obbligo soddisfatto se la media dei saldi di fine giornata del conto di riserva non è
inferiore all’importo calcolato sulla base delle consistenze rilevate alla fine del
mese precedente.
Possibilità di “mobilizzare” la riserva obbligatoria, utilizzandola per le esigenze
correnti di tesoreria, anziché ricorrere al mercato interbancario.
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FED
Principale strumento: operazioni di mercato aperto (ODMA), acquisti o vendite
di titoli emessi dal Tesoro e dalle agenzie federali.
Banche detengono conti presso la FED e li usano per effettuare pagamenti. Saldi di
fine giornata (Federal Reserve balances) utilizzati per soddisfare la riserva
obbligatoria oppure per offrirli overnight ad altre banche.
Mercato in cui si scambiano i saldi detenuti presso la FED: federal funds market.
Tasso al quale si concedono i prestiti: federal funds rate (prestiti privi di garanzie
reali; banche diverse pagano un tasso diverso, a seconda del loro merito di credito;
il federal funds rate si riferisce al tasso pagato dalle istituzioni più affidabili).
Offerta di Federal Reserve balances disponibili per le banche determinata dalle
ODMA, attraverso le quali la FED fissa la quantità di liquidità, oppure il tasso
obiettivo sui federal funds (tasso target).
Obiettivi di breve periodo delle ODMA (dichiarati esplicitamente dal 1995) fissati
dal Federal Open Market Committee (FOMC).
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Altri strumenti: riserva obbligatoria e manovra del tasso ufficiale di sconto
applicato alle banche sui prestiti che ricevono dallo sportello per lo sconto.
Gli obblighi di riserva stabiliscono l’ammontare di fondi che una banca
(depository institution) deve detenere a riserva a fronte dei depositi (net
transaction accounts, nonpersonal time deposits, eurocurrency liabilities), sotto
forma di circolante presso di sé, o di depositi presso le banche della Riserva
Federale. Il Consiglio dei Governatori della FED è l’Autorità responsabile di
modificare questi obblighi.
Riserve totali: circolante detenuto dalle banche per soddisfare l’obbligo di riserva
più saldi dei conti detenuti presso la FED, sui quali non viene corrisposto interesse.
Domanda di riserve:
1. riserve obbligatorie (required reserves), computate come media da detenere
su un periodo di mantenimento di due settimane;
2. riserve in eccesso (excess reserves, ER), detenute per evitare di sostenere i
costi del prestito nell’interbancario; le banche limitano al massimo le ER
perché non fruttano interesse (gran parte detenute da piccole banche).
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Offerta di riserve:
I. borrowed reserves, fornite attraverso lo sportello di sconto, utilizzabile dopo
aver usato tutte le altre fonti (anche per non rendere nota la necessità di fondi),
anche se il tasso di sconto è in genere inferiore a quello sui federal funds;
riserve offerte in questo modo sono una piccola percentuale dell’offerta totale;
II. nonborrowed reserves (NBR) obiettivo operativo della FED; includono il
circolante detenuto dalle banche; sono fornite attraverso canali diversi dallo
sportello per lo sconto e sono influenzate soprattutto dalle ODMA, che
determinano l’offerta di Federal Reserve balances: acquisti di titoli
aumentano la quantità di Federal Reserve balances perché la FED crea queste
riserve per pagare il venditore, accreditando il conto della sua banca presso la
FED; l’opposto avviene in caso di vendite.
In equilibrio, la domanda di riserve deve essere uguale all’offerta.
Il federal funds rate è la variabile che determina l’equilibrio in questo mercato.
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La BC e la stabilità del sistema monetario
Rischi della banca: di controparte e di liquidità (difficoltà di reperire fondi liquidi
sul mercato).
Necessità di liquidità fisiologiche soddisfatte dal ricorso al mercato interbancario.
Sistematica difficoltà a garantire un equilibrato flusso di tesoreria di non breve
periodo causata da: eventi interni (carenze amministrative e gestionali, errori nella
valutazione del merito di credito dei clienti ecc), o esterni (caduta inattesa nelle
prospettive di reddito della clientela, perdita di depositi dirottati verso altre banche
o altri mercati, caduta dei corsi del titoli in portafoglio ecc).
Situazioni di illiquidità superabili attraverso interventi gestionali sull’attivo e sul
passivo volti a ripristinare un più equilibrato flusso di cassa.
Situazioni di insolvenza possono generare corse agli sportelli e fallimento. Al
costo rappresentato dalle perdite dei creditori si aggiunge la distruzione di
informazione privata contenuta nei rapporti della banca con i suoi clienti.
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A questi effetti “micro” se ne aggiunge uno “macro”: diffusione delle situazioni di
insolvenza, con fallimenti a catena (effetto-domino). Ogni banca intrattiene
rapporti con altre banche e quando una fallisce, i crediti delle altre nei suoi
confronti possono risultare inesigibili e porre in difficoltà le banche creditrici, che
possono diventare insolventi. Analoghe difficoltà per i clienti, che vedono risolto
il loro rapporto di credito o di debito con modalità diverse da quelle pattuite.
Per prevenire crisi di liquidità e garantire la stabilità del sistema dei pagamenti:
attribuire alla BC il potere di monitoraggio sulle banche, per distinguere le
situazioni di illiquidità da quelle di insolvenza.
Soggetto dotato del potere di vigilanza: accesso a informazioni riservate. Creatore
di BM: può fronteggiare situazioni di illiquidità con l’immissione di BM.
Il ruolo di prestatore di ultima istanza tradizionalmente attribuito alla BC
permette di contrastare il deterioramento della solidità patrimoniale della singola
banca, del settore bancario nel suo complesso e talvolta dell’intero sistema
finanziario (quando è molto integrato con quello bancario).
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Attribuire alla BC l’obiettivo di garantire il valore della moneta: assicurare sia
la stabilità dei prezzi che la stabilità del sistema monetario.
Preoccupazione che la disponibilità della BC di fornire tutta la liquidità
richiesta dal sistema bancario sia fonte di distorsioni (privilegiare alcune
banche piuttosto che altre) o di azzardo morale (richieste di mezzi liquidi non
strettamente necessari).
Caratteristiche di bene pubblico della produzione di informazioni finalizzata
ad assicurare l’ordinato funzionamento del sistema dei pagamenti: concentrare
i compiti di vigilanza presso l’Autorità responsabile della politica monetaria.
Ordinato funzionamento del sistema dei pagamenti, vigilanza prudenziale e
prestito di ultima istanza sono funzioni integrate.
Con asimmetrie informative, la supervisione sulle banche consente alla BC di
svolgere efficacemente la politica monetaria: può tener conto del grado di
solidità degli intermediari e dei mercati finanziari.
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Vigilanza strutturale e prudenziale
Evitare che il prestito di ultima istanza solleciti aziende di credito illiquide ad
esporsi ulteriormente: monitoraggio per individuare quelle che meritano di essere
sostenute per superare una situazione di illiquidità. Attività di vigilanza si integra
con quella di prestatore di ultima istanza.
1. Influenzare la struttura del sistema bancario: vigilanza strutturale. Il
fallimento del mercato può derivare da monopolio, esternalità e informazione
asimmetrica: intervento delle BC diretto a controllare l’attività della singola
banca, per garantire o ripristinare la stabilità del sistema dei pagamenti.
Regolamentazione di alcune decisioni strategiche delle banche (autorizzazioni
per operare nel settore, aprire nuovi sportelli, procedere a fusioni ecc.;
interventi sui limiti di fido e sulla competenza territoriale; interventi
amministrativi, come controlli sui prestiti o massimali sul credito, e l’obbligo
di investire in titoli una parte della propria raccolta o vincoli di portafoglio).
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2. Sollecitare comportamenti delle banche conformi al perseguimento della
stabilità monetaria: vigilanza prudenziale (oggi preferita). Perseguire
contemporaneamente la stabilità del sistema finanziario e una più efficiente
allocazione del credito. Creare un sistema di incentivi e di penalizzazioni che,
compensando le asimmetrie informative, stimolino le banche a sfruttare tutte
le opportunità senza che le loro decisioni mettano a repentaglio la stabilità
patrimoniale. Definisce le norme di buon comportamento degli operatori
bancari all’interno di un quadro istituzionale che garantisce libertà di azione.
Presenza di un prestatore di ultima istanza e sistema di assicurazione dei depositi
si inseriscono nella vigilanza prudenziale: il prestatore consente di intervenire
tempestivamente in situazioni di difficoltà; l’assicurazione permette di evitare la
diffusione delle perdite derivanti dall’insolvenza delle banche.
L’intervento che cerca di evitare il verificarsi di situazioni di difficoltà è
l’imposizione di requisiti di capitale miranti a rafforzare il patrimonio delle
banche.
Lettura: l’Accordo di Basilea
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