LA RADIO

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LA RADIO
LA RADIO
L'immaginazione che registra il
suono
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1877 Alva Edison, a New York, inventa il
fonografo.
Attraverso il fonografo si dette il via
all'epoca della registrazione.
Inizialmente il fonografo venne utilizzato
come macchina da ufficio per scrivere
lettere e dettare testi.
Il decisivo successo della fonografia fu sancito da due
eventi:
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Invenzione del grammofono e dei dischi.
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L'invenzione della radio.
Il grammofono
Al posto dei cilindri di cera del fonografo usa i dischi di
gommalacca, suonavano meglio e duravano di più. Erano
adatti ad essere conservati in casa.
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L'uso del grammofono fu, al
contrario del cinema, per uso
personale.
Sostituì il pianoforte casalingo.
Si diffuse inizialmente in Francia,
ma il mercato migliore fu quello
inglese.
Verso la radio
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Fu l'inventiva di Guglielmo Marconi a
permettere l'ideazione di apparecchi
acustici, capaci di coprire distanze
sempre più grandi.
John Ambrose Fleming inventò le
valvole termoioniche, che con
successive applicazioni dettero vita
alla radiotelefonia, cioè la radio.
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1906 Fessenden, con l'aiuto finanziario della
General Electric, diede vita lalla prima
trasmissione radiofonica.
Il pubblico era composto dall'equipaggio e dai
passeggeri.
Dalla General Electric uscì la scoperta del
vacuum tube che rese più semplice la ricezione
e la trasmissione di suoni e parole.
Con questo metodo venne trasmesso un
concerto dalla Tour Eiffel e un dal Metropolitan
Opera, un concerto di Caruso.
Tour Eiffel
Gli studi sul progetto cominciarono nel 1884 e
nonostante tutti gli ostacoli creati non solo dai
parigini, la costruzione della Torre Eiffel comincia
nel 1887, durò 26 mesi e fu completata nel 1889.
L'idea originale comprendeva la sua distruzione
dopo l’Esposizione Universale del 1900 ma
esperimenti
di
radiotrasmissione
effettuati
dall’arma francese prima della fatidica data,
fecero si che sia tuttora in piedi.
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Si cominciarono ad avere molti radioamatori.
Le strutture divennero più leggere e durante la
prima guerra mondiale vennero installate sugli
aerei da combattimento.
La Germania aveva rifornito, fin dall'inizio del
conflitto, l'esercito di radio mobili e fisse.
L'usi della radio venne limitato dalle diatribe sui
brevetti che si scatenavano per ogni miglioria
apportata al sistema.
Con la prima guerra mondiale gli USA
sospesero d'ufficio tutte le cause. Questo diede
impulso al progresso tecnologico del settore.
David Sarnoff e il broadcasting
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Sarnoff (1891-1971) sostenne di essere stato il
primo a ricevere nel 1912 il segnale di SOS dal
radiotelegrafo del Titanic.
Insieme ad altre persone a New York si occupò nei
tre giorni successivi al disastro di ricevere le notizie
e i nomi dei dispersi e comunicarli al pubblico.
Fu dopo questa storica ricezione che, per propria
iniziativa, diede vita ad un sistema di broadcasting,
ovvero un sistema di radiocomunicazione con una
stazione emittente e più stazioni riceventi.
La svolta Americana
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Nel 1919 in America nasce la Radio
Corporation of America (RCA) una versione
civile del monopolio della marina militare che
aveva controllato il serizio durante la guerra
Al suo interno vi erano la general Eletric, l'ATT
(American Telegraph and Telephone) e la
Westinghouse, ditte impegante nella
costruzione di apparecchi telefonici
Sarnoff divenne il primo responsabile
commerciale della RCA
La radio come music e
information-box
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Frank Conrad, impiegato della Westinghouse,
cominciò nuove sperimentazioni che portarono alla
diffusione dei primi programmi serali e poi continui nel
1916 in Pennsylvania.
L'11 novembre 1920 venne data la prima informazione
radiofonica.
Le stazioni radiofoniche statunitensi erano di proprietà
delle ditte che producevano apparecchi radio.
Si finanziavano con la vendita degli apparecchi e con
la pubblicità.
Lo sviluppo della radio in Europa
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Le prime trasmissioni radiofoniche cominciarono in
Olanda nel 1919 e in Gran Bretagna nel 1920.
Non esistevano in Europa grandi industrie
radioelettriche in grado di finanziare la diffusione
della radio, inoltre la pubblicità non poteva essere il
modo di sostentamento visti i bassi consumi del
vecchio continente.
La radio era sotto il controllo statale: era
interpretata come un bene pubblico che dava un
servizio alla collettività.
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La Gran Bretagna fu fra le prime nazioni al mondo
a offrire un servizio radiofonico regolare.
Le radio si riunirono nella British Broadcasting
Company. Lo Stato decise che sarebbe stata
l'unica autorizzata alle trasmissioni radiofoniche.
Fu un vero monopolio pubblico.
Si finanziava con un canone pubblico e con una
tassa sulla vendita degli apparecchi radiofonici.
Dopo la crisi del mercato radiofonico, nel 1927
divenne British Broadcastin Corporation e lo stato
fu azionista di maggioranza. Si occupava di
istruzione, informazione e intrattenimento.
Radio Araldo e l’avvio delle
trasmissioni
• Mussolini, che veniva come giornalista dal mondo
della stampa, fu all’inizio diffidente verso le
potenzialità commerciali e propagandistiche della
radio.
• Nel 1923, fu realizzata una stazione radio a Roma,
Radio Araldo, con l’intento di trasmettere
programmi.
• Radio Araldo avviò le trasmissioni con un discorso
di Mussolini. Poi realizzò una serie di trasmissioni
con la cronaca di avvenimenti politici, mondani,
sportivi.
La radio in Italia
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Nonostante le intuizioni sviluppate da Marconi,
l’Italia era in forte ritardo nello sviluppo radiofonico.
Mancavano grandi industrie elettriche.
Nel 1924 le trasmissioni cominciano regolarmente
grazie alla creazione dell'URI (Unione radiofonica
italiana) che ebbe il diritto alla trasmissione
radiofonica.
Nel 1927 si trasformò in EIAR (Ente Italiano
Audizioni Radiofoniche) si finanziava attraverso il
canone di abbonamento e la pubblicità.
Gestione e controllo
• L’EIAR fu costituita con regio decreto 17 novembre 1927 n.
2207, come trasformazione dell'URI.
• L'URI aveva come soci la Generale Electric, la SIP (Società
idroelettrica piemontese) e la Fiat. L’Uri ricevette la
concessione, in esclusiva, per la gestione degli impianti e la
diffusione dei programmi radiofonici nel 1924.
• Con il successivo regio decreto 2207/1927 le trasmissioni
furono poste sotto il controllo del governo fascista tramite il
Ministero delle Poste e telegrafi; inoltre il ministero si
riservava la nomina di 4 consiglieri di amministrazione.
• Con convenzione del dicembre 1927, all’Eiar fu affidata la
gestione radiotelegrafica per i successivi 25 anni.
• Nel 1933 la SIP divenne azionista di maggioranza della
società.
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La diffusione si ebbe soprattutto nel nord
d’Italia più ricco e popoloso.
La diffusione fu limitata dal costo alto degli
apparecchi radio.
Nel 1934 l’Italia era al 30° posto nel rapporto
abbonati-abitanti.
Le trasmissioni riguardavano l'informazione, lo
sport, la musica. Famose le radiocronache dei
mondiali di calcio vinti dall’Italia del 1934.
In Italia si capì ben presto il carattere di
propaganda che poteva avere la radio.
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Si svilupparono rubriche radiofoniche per
spiegare fatti di attualità e commedie musicali,
drammatiche o comiche.
La pubblicità ebbe un ruolo crescente.
La radio-commedia “I quattro moschettieri”,
trasmessa dall’Eiar fra il 1934 e il 1937, venne
sponsorizzata dalla Perugina (ditta dolciaria).
Radio rurale e Radio balilla
• Nel 1933, per diffondere la radio nelle scuole e
nelle campagne, fu istituito l'Ente Radio Rurale,
secondo il motto del duce: "Ogni villaggio deve
avere la radio".
• Fu prodotto un radioricevitore ”Radiorurale” da
alcune industrie italiane in base a parametri
tecnici ed estetici stabiliti dal Ministero delle
Comunicazioni
• Gli apparecchi venivano venduti al prezzo
politico di 600 lire (poi ridotto a 475 lire).
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Nel 1937 fu lanciata nel mercato la più
economica “Radio Balilla”, per l’iniziativa di
Mussolini, volta a dare "Due milioni di radio agli
italiani“
Il Radiobalilla era un ricevitore economico
venduto a 430 lire, con il fine di diffonderlo a
tutte le famiglie italiane.
Non si trattava di un modello o una marca,
bensì di un progetto di realizzazione a buon
mercato al quale aderirono le industrie più
importanti del tempo: Radiomarelli, CGE, Unda
Radio e altre.
Dall’Eiar alla Rai
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Durante la seconda guerra mondiale gli italiani si
abituarono all’ascolto clandestino di Radio Londra, che
dava le notizie belliche non filtrate dalla propaganda
fascista come faceva l’Eiar.
Dal 1939 e per tutta la durata della guerra Radio
Londra mandò in onda trasmissioni di controinformazione.
Con l'arrivo delle truppe alleate a Roma nel 1944,
l'EIAR cambiò nome in Radio audizioni italiane (Rai).
Dopo la seconda guerra mondiale la radio ebbe uno
spazio diverso e meno prioritario, in quanto dovette
relazionarsi con la diffusione della televisione.