Analisi delle gare ed elaborazione di un percorso di allenamento

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Analisi delle gare ed elaborazione di un percorso di allenamento
Dall’analisi delle gare all’elaborazione di un percorso di allenamento per giocatori U15” D’Ottavio S.12, Ponzetti F.1, Briotti G.1,Tozzo N.1 1 Università di Tor Vergata Roma, Corso di Studi in Scienze Motorie 2 FIGC, Settore Giovanile e Scolastico Abstract
Lo scopo di questo studio è stato quello di elaborare una metodica specifica di allenamento per lo sviluppo della potenza aerobica che derivasse dall’analisi cinematica e fisiologica rilevata dalla partita. Nel corso della ricerca è stata monitorata l’attività di gioco di nove calciatori (età 14,1 ± 0,6 anni, altezza 173,2 ± 3,8 cm e massa corporea pari a 62,0 ± 7,6 kg) appartenenti alla squadra Asd Lupa Frascati (Roma, Italia) durante sette gare ufficiali. Utilizzando la tecnologia GPS è emerso che il giovane calciatore ricopre mediamente, durante 60 minuti di gioco, una distanza di 6499,3 ± 282,9 m. Gli sforzi condotti ad alta intensità rappresentano il 4,1 % della distanza totale percorsa in gara (266,5 ± 11,6 m; velocità 16 – 18 km ·∙ h-­‐1) e gli sprint il 4,5 % (292,5 ± 12,7 m; velocità > 18 km ·∙ h-­‐1). La costruzione del percorso di allenamento si è basata sull’analisi delle intensità misurate durante un minuto di gara (108,3 ± 4,7 m/min) di cui, mediamente, 4,5 m rappresentano le attività svolte ad alta intensità e 4,9 m le azioni di sprint L’intensità media registrata durante l’esercitazione è stata del 90,5 ± 2,0 % (n = 8) della frequenza cardiaca massima, con una concentrazione media di lattato ematico di 4,23 ± 0,02 mmol ·∙ L-­‐1 (n = 3).
Introduzione Il gioco del calcio è un’attività caratterizzata da movimenti di tipo “intermittente”, cioè attività svolte ad alta intensità intercalate da momenti di corsa lenta e azioni utili al recupero (camminata, stazionamento). Poter stabilire in maniera oggettiva cosa avviene durante la gara, ci consente di ottimizzare il processo di allenamento (Bangsbo et al. 2006; D’Ottavio et al. 1997, 1999). La match analysis è la metodica di rilevamento dati che, attraverso l’indagine scientifica e statistica, consente di valutare, in modo oggettivo, il rendimento fisico e tecnico – tattico del singolo atleta e dell’intera squadra (Barbero Alvarez et al. 2006;). Potrebbe quindi essere definita come il mezzo che trasforma il modello di prestazione in un dato matematico per poter analizzare meglio il modello stesso e migliorarlo attraverso l’allenamento. La diagnosi della prestazione è fondamentale per scegliere, classificare e stabilire i contenuti concreti del gioco, permettendo così allo staff tecnico di sviluppare forme e metodiche di allenamento più economiche ed efficaci. Il recente passato ha visto l’introduzione di sofisticati strumenti come registrazioni video, nuovi programmi per PC, il rilievo della posizione attraverso sistema satellitare (Global Position System GPS); in grado di registrare e codificare una grande quantità di informazioni provenienti dal gioco, rendendo migliore la comunicazione tra campo di gara e addetti ai lavori. L’ulteriore progresso della tecnologia GPS ha consentito lo sviluppo di sistemi portatili utilizzabili anche per la monitorizzazione temporale (time-­‐motion analysis) della prestazione degli sport di squadra, risolvendo le problematiche metodologiche a questa inerenti. Partendo dal modello di prestazione, ottenuto attraverso la match analysis di gare ufficiali, l’obiettivo di questa ricerca è stato quello di creare un modello di allenamento 1 fisico specifico tale da fornire stimoli in grado di migliorare la potenza aerobica in giovani calciatori (D’Ottavio, Castagna 1992, 1999). Metodi Alla sperimentazione hanno preso parte nove giovani calciatori (Tabella 1) facenti parte della squadra Asd Lupa Frascati (Frascati, Italia) che partecipa al campionato Federale categoria Giovanissimi Provinciali. Ciascuno dei giocatori al momento della sperimentazione aveva una esperienza di gioco di almeno quattro anni con una frequenza di tre allenamenti settimanali con un incontro nel week-­‐end. Tabella 1. Caratteristiche antropometriche e fisiologiche dei partecipanti allo studio (media ± DS) (N=9) Età (anni) 14,1 ± 0,6 Peso (kg) 62,0 ± 7,6 Altezza (cm) 173,2 ± 3,8 Fcmax (bpm) 201,4 ± 6,4 Nel corso della sperimentazione sono state analizzate sette partite disputate durante il campionato regionale di categoria. Gli incontri sono stati disputati su campi di calcio a 11 regolamentari (dimensioni 103 ·∙ 55 m) della durata di 60 minuti (2 tempi da 30 minuti). In ogni partita sono stati presi in esame quattro giocatori (per un totale di 28 rilevazioni). Per la determinazione del modello di gioco si sono prese in considerazione le seguenti classificazioni delle attività (Castagna et al. 2003): Cammino (velocità compresa tra 0 e 4 km ·∙ h-­‐1 ) Corsa a bassa intensità (velocità compresa tra 4 e 8 km ·∙ h-­‐1 ) Corsa a intensità medio – bassa (velocità compresa tra 8 e 12 km ·∙ h-­‐1 ) Corsa a intensità medio – alta (velocità compresa tra 12 e 16 km ·∙ h-­‐1 ) Corsa ad alta intensità (velocità compresa tra 16 e 18 km ·∙ h-­‐1 ) Sprint (velocità > 18 km ·∙ h-­‐1 ) Per ogni giocatore è stata misurata la distanza totale percorsa, la velocità media, il tempo e la distanza realizzata in ciascuna categoria di velocità nonché il numero, la distanza e la durata degli sprint e le accelerazioni, che però queste ultime non sono state trattate poiché irrilevanti ai fini dello studio. Grazie all’applicazione di cardiofrequenzimetri Polar® integrati al GPS, è stato possibile rilevare anche la frequenza cardiaca. •
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Tecnologie impiegate Per questo progetto di ricerca è stato impiegato il sistema SPI 10 (GPSport Systems, Pty. Ltd. 2003, Australia) che consente di rilevare i parametri sopra specificati utilizzando un ricevitore del peso di circa 110 grammi. Questo dispositivo consente di registrare tempo, posizione, velocità, distanza, e direzione con 2 una frequenza di acquisizione di 1 Hz (Witte, Wilson 2004). Grazie ad una banda toracica di trasmissione (Polar, Electro Oy, Finland) indossata dal calciatore, il sistema SPI 10, consente inoltre, di monitorare la frequenza cardiaca. L’analisi dei dati raccolti è stata quindi realizzata mediante un software dedicato (AMS System, GPSports, Australia) che per l’occasione è stato tarato per le soglie di velocità sopra elencate. Per i prelievi di acido lattico ematico è stato utilizzato il lattacidometro LACTAT PRO Arkray pro-­‐lt 1710. Analisi Statistica I dati una volta analizzati con il software AMS System sono stati esportati su un foglio di lavoro elettronico (Microsoft Excel) per il loro trattamento statistico. I dati raccolti sono presentati come media, deviazione standard della media. Risultati Da questo studio è emerso che, per la fascia di età presa in considerazione, un giocatore di calcio percorre durante una gara (durata 60 minuti) una distanza media pari a 6499,3 ± 282,9 m (Fig. 1), raggiunge una velocità media pari a 6,49 ± 0,32 km ·∙ h-­‐1 con una frequenza cardiaca media di 88,7 ± 2,5 % rispetto alla Fcmax.Tra primo e secondo tempo abbiamo riscontrato un decremento della distanza percorsa del 4%, tale dato è in linea con quelli presenti negli studi effettuati da Castagna C., D’Ottavio S. (2001). Figura 1. Distanza media percorsa in gara 7500,0 Distanza (m) 6500,0 5500,0 4500,0 3500,0 gara 1 gara 2 gara 3 gara 4 gara 5 gara 6 gara 7 3 La tabella 2 riporta le percentuali e la distanza media percorsa nelle diverse attività considerate: il 4,1 % della distanza totale di gioco è rappresentato dall’alta intensità (266, 5 ± 11,6 m), il 4,5 % è rappresentato dagli sprint mentre per il 14,9 % (292,5 ± 12,7 m) del tempo i giocatori rimangono fermi o camminano. Tabella 2. Percentuali e distanze percorse nelle diverse attività di gioco 0-­‐4 Km ·∙ h-­‐1 4-­‐8 Km ·∙ h-­‐1 8-­‐12 Km ·∙ h-­‐1 12-­‐16 Km ·∙ h-­‐1 16-­‐18 Km ·∙ h-­‐1 18-­‐Upper % del tempo 14,9% 34,2% 25,1% 17,2% 4,1% 4,5% Distanza gara (m) 968,4 2222,8 1631,3 1117,9 266,5 292,5 Distanza in 1 minuto di gioco (m) 16,1 37,0 27,2 18,6 4,4 4,9 Elaborazione della metodica specifica di allenamento L’obiettivo primario dell’allenamento è quello di creare stimoli che siano in grado di indurre nell’organismo delle risposte adattative tali da poter incrementare la performance sportiva. Partendo da una accurata revisione della letteratura scientifica in ambito sportivo, relativa al tema da noi affrontato, ci siamo posti l’obiettivo di somministrare un carico di lavoro attraverso un modello di allenamento tale da creare adattamenti specifici che consentono di far fronte alle reali sollecitazioni imposte dalla competizione. Prendendo come riferimento uno studio per l’allenamento della classe arbitrale (D’Ottavio 1993), abbiamo ideato il circuito riportato in figura 2. Figura 2. Circuito di allenamento 4 START
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Sprint alla massima velocità consentita su navetta 6+6m Cammino 5m -­‐1
Corsa a media intensità (12-­‐16 km h ) con cambi di direzione su 20m Cammino 5m Sprint alla massima velocità consentita su navetta 15+15m Cammino 5m -­‐1
Corsa ad alta intensità (16-­‐18 km h ) con cambi di direzione su 23m Sprint alla massima velocità consentita su 10m Cammino 5m -­‐1
Corsa ad alta intensità (16-­‐18 km h ) con cambio di direzione su 26m (13+13m) La possibilità di utilizzare strumenti di analisi così evoluti come quelli utilizzati in questa ricerca oltre che a chiarire ciò che avviene sul piano dello sforzo fisico generale durante la competizione, permette di misurare i diversi carichi di lavoro alle diverse velocità. Con lo scopo quindi di elaborare un esercizio di allenamento il più possibile vicino al modello funzionale di gara per la fascia di età presa in esame, si è proceduto analizzando i “numeri” ricavati dalle registrazioni effettuate e sul calcolo percentuale delle diverse velocità a cui si spostano mediamente durante la gara i giovani calciatori. Dai dati ottenuti abbiamo sviluppato quindi un percorso della durata di un minuto che riproduce le stesse intensità misurate durante un minuto di gara aumentando di circa il 30 % la distanza percorsa ( è stata volontariamente aumentata soprattutto la percentuale dei metri percorsi ad “alta intensità”) per garantire un maggiore stimolo di allenamento. Sono state introdotte inoltre delle “fasi di agilità” e “cambi di direzione” che consentono l’alternanza di decelerazioni e accelerazioni massimali con lo scopo di sollecitare maggiormente la componente neuromuscolare. Una volta elaborato il modello di allenamento è stato chiesto ai giovani calciatori (n = 9) di eseguire due serie da sei minuti con un recupero tra le serie di 3 minuti. In sei minuti di lavoro sono stati 5 percorsi 865,8m totali, dei quali il 9 % (78 m) è stato rappresentato dagli sprint (velocità > 18 km ·∙ h-­‐1), con un valore percentuale medio di fc 90,5 ± 2,0 (88,2 % – 94,7 %) rispetto alla frequenza cardiaca massima precedentemente misurata mediante test incrementale a navetta yo-­‐yo intermittent recovery level 1 (Bangsbo 1993, Krustrup and coll 2003). Al termine di ciascuna serie di lavoro, a tre dei giovani calciatori è stato effettuato il prelievo del lattato ematico dal lobo dell’orecchio (Tab. 3) Tabella 3. Valori di lattato ematico 1° serie (6 minuti) 2° serie (6 minuti) (mmol ·∙ L-­‐1) (mmol ·∙ L-­‐1) Giocatore 1 4,3 4,3 Giocatore 2 5,0 5,0 Giocatore 3 4,4 4,9 Discussione e conclusioni Come ipotizzato il circuito specifico di allenamento per la categoria presa in esame, partendo dalla match analysis di gare ufficiali, mostra delle risposte sia sul piano cinematico che fisiologico molto vicine alla gara. Infatti, ricordando che la Fc cardiaca risulta essere un buon indice in grado di fornire indicazioni utili ed attendibili all’allenatore (Castagna, D’Ottavio 2005), dai dati emersi in questo studio, la frequenza cardiaca media monitorata in gara è simile a quella rilevata durante l’esercizio (Gara: 88,7 ± 2,5 % Fcmax; Circuito: 90,5 ± 2,0 % Fcmax). Il lattato prodotto mostra dei valori che si attestano tra la soglia anaerobica e la VAM quindi nel pieno dell’allenamento per il miglioramento della potenza aerobica. E’ anche vero che nel’analisi delle intensità prodotte in gara ci aspettavamo qualcosa in più sul piano delle fasi ad alta intensità, e ciò potrebbe essere giustificato dal fatto che i giocatori analizzati appartengono a società dilettantistiche, cioè con caratteristiche che rispecchiano tale livello competitivo. Anche i valori di lattato, rispecchiano decisamente la categoria, infatti riteniamo che lo stesso percorso se effettuato da calciatori appartenenti a categorie con indice di qualificazione più elevato, sia la velocità media che i valori di lattato sarebbero risultati presumibilmente più elevati. Nella elaborazione di un piano di allenamento è possibile modulare il carico a seconda delle esigenze: • aumento dela durata di ogni singola fase (p.e. 8’ + 8’) • aumento delle fasi (6’ x 3-­‐4 volte) • riduzione dei tempi di recupero in considerazione che i recuperi già sono compresi nel percorso (p.e.60-­‐90”) Il fatto che l’esercizio rappresenti una “unità funzionale” della partita, nella composizione delle sequenze di allenamento esso si somma allo stimolo dell’esercizio basato sul modello gara. Per questa ragione può esere inserito sia all’inizio e subito prima una “partitella” di allenamento, sia alla fine a completamento dello stimolo aerobico specifico. Altra variante è quella di inserire tali esercizi nel mezzo degli esercizi di 6 gara, frazionando le serie previste. Se possibile comunque si consiglia di monitorare la frequenza cardiaca di allenamento per poter essere certi che lo stimolo rimanga sufficientemente alto. Non trascurarabile inoltre l’aspetto motivazionale dato che queste metodiche di allenamento incontrano una piena disponibilità dei calciatori e consentono quindi di eseguire l’esercizio nella maniera più efficace. Nell’intento quindi di applicare varianti e consentire la diversificazione dell’esercizio è suggeribile ricorrere all’utilizzo della palla in modo tale da riprodurre anche sul piano tecnico specifico le azioni tipiche che si svolgono in partita. Tali varianti non devono però compromettere l’intensità di esercizio ricercata ed quindi richiesta una sufficiente padronanza dei gesti tecnici durante lo svolgimento del percorso di allenamento. Bibliografia 1. 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