LA COMPETENZA?

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LA COMPETENZA?
LA COMPETENZA?
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La differenza tra la genialità e la stupidità
è che la genialità ha i suoi limiti.
(A. Einstein)
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LA COMPETENZA
1. PERCHÉ LA CENTRALITÀ DELLA COMPETENZA?
2. VALORIZZARE LA COMPETENZA
3. DALLA COMPETENZA A VIVERE ALLA COMPETENZA PROFESSIONALE
4. GLI ANTECENDENTI, I PRESUPPOSTI
5. LA COMPETENZA A VIVERE
6. DALLA COMPETENZA A VIVERE ALLA COMPETENZA PROFESSIONALE
7. LA COMPETENZA PROFESSIONALE
8. MODELLI DI COMPETENZA PROFESSIONALE
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PERCHÉ LA CENTRALITÀ
DELLA COMPETENZA PROFESSIONALE?
4
PERCHÉ LA CENTRALITÀ DELLA COMPETENZA?
IL VALORE DELL’AZIENDA OGGI È IL VALORE DELLE PERSONE
CHE VI LAVORANO:
1982 VALORE CONTABILE DEI BENI MATERIALI
RAPPRESENTAVA IL 62% DEL
VALORE DI
MERCATO DELLE ORGANIZZAZIONI,
(BROOKING INSTITUTE,1982)
1992 PERCENTUALE SI ERA RIDOTTA AL 38%.
FINE DEGLI ANNI ‘90 EQUIVALEVA AL 10/15%.
LA COMPETENZA DELLE PERSONE È UN “BENE”
CHE DEVE ESSERE VALORIZZATO E SVILUPPATO
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PERCHÉ LA CENTRALITÀ DELLA COMPETENZA?
LA COMPETENZA DELLE PERSONE È UN “BENE” CHE DEVE ESSERE
VALORIZZATO E SVILUPPATO
l’economia dei BENI IMMATERIALI richiede strumenti capaci
di descrivere e misurare i “beni” fondati
sull’informazione e la competenza
come in un’economia dominata dai beni materiali le misure di ordine finanziario
ed economico registravano investimenti e beni che figuravano nel bilancio
IN MANCANZA DI QUESTI STRUMENTI
le organizzazioni hanno incontrato
DIFFICOLTÀ NEL VALORIZZARE E GESTIRE
ciò che non sapevano né descrivere né valutare.
(Kaplan, Norton, 2001)
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VALORIZZARE LA COMPETENZA: LE FONTI DI INFORMAZIONE
ANAGRAFICA AZIENDALE
Dati relativi alle popolazioni (dirigenti, quadri, 7°, 8°, neo inseriti laureati
e/o diplomati, etc.): anzianità di ruolo, età anagrafica, scolarità,
inquadramento.
JOB SYSTEM
Sistema di descrizione dei ruoli, dei mestieri e delle conoscenze necessarie
per la loro copertura.
MODELLO DI COMPETENZA
L’insieme delle capacità e qualità che identificano le competenze necessarie
per il management dell’azienda e i differenti profili professionali.
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VALORIZZARE LA COMPETENZA: I PROCESSI

VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
è un ciclo continuo, valutare e valutato lavorano insieme per stabilire
obiettivi, monitorare i progressi e verificare i risultati.
si realizza con schede e colloqui di feed back
“misura” quanto e come si sono raggiunti gli obiettivi

VALUTAZIONE DEL POTENZIALE
è un processo discreto, tipicamente realizzato in Assessment Center in vivo e
colloqui di feed back, o su scheda.
Osserva e “misura” le competenze possedute non necessariamente espresse
per l’inserimento, i piani di sviluppo,i passi di carriera.

BILANCIO DI COMPETENZE
è un processo discreto, realizzato con metodi qualitativi o quantitativi a 180 o
360 gradi e colloqui di feed back.
Osserva e “misura” le competenze possedute ed espresse per definire
specifici percorsi di sviluppo.
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VALORIZZARE LA COMPETENZA
VALORIZZAZIONE
PIANI DI SELEZIONE
PERCORSI DI FORMAZIONE
PIANI DI TOTAL REWARD
PIANI DI SVILUPPO
SENTIERI DI CARRIERA
CHANGE MANAGEMENT
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Dalla competenza a vivere alla
COMPETENZA PROFESSIONALE
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GLI ANTECEDENTI, I PRESUPPOSTI EPISTEMOLOGICI
LA PERSONA… SEMPRE SUL MARGINE DEL CAOS:
 Sé molteplice e identità come flusso e divenire
 Conoscenza del sé e conoscenza del mondo sono un solo processo di
costruzione circolare e ricorsivo che lega indissolubilmente mondo
interno ed esterno
 Conosce attraverso il suo sistema conoscente e i limiti imposti dallo
stesso.
 I processi conoscitivi hanno natura auto-referenziale, le premesse
epistemologiche che presiedono alla costruzione della realtà hanno
carattere consensuale.
 Sviluppa competenza attraverso l’azione interattiva e biunivoca con un
esterno, con una realtà “costruita” ovvero: “percepita in modo selettivo,
risistemata in modo cognitivo e negoziata in modo interpersonale”
(Weick, 1992)
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GLI ANTECEDENTI, I PRESUPPOSTI EPISTEMOLOGICI
LA COMPETENZA…??
“si diversifica e si moltiplica non appena la si considera, porta in sé
diversità e molteplicità e non può in alcun modo essere ricondotta a una
sola nozione-informazione,.., o percezione o descrizione, idea o teoria.”
(Morin, 1989)
•
•
•
•
•
È fenomeno multi-dimensionale
È fluida, plastica, contraddittoria e articolata, polimorfica
È varietà e differenza, più che sistema normato e normante.
Contemporaneamente individuale e sociale, costruita in differenti modi e a
diversi livelli nel corso della storia individuale e sociale.
Inseparabilmente fisica, biologica, COGNITIVA E AFFETTIVA, individuale,
culturale e sociale.
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COMPETENZA “A VIVERE”
LA COMPETENZA DELLE PERSONE È COMPETENZA A VIVERE
Un tutto unitario, cognitivo e affettivo, come il fluire caotico e continuo del
flusso di esperienza.
È processo e struttura: indistinguibile la forma dal contenuto, il divenire
dall’essere.
TUTTAVIA POTREBBE ESSERE RICONDOTTA A DUE NUCLEI:
SEMEIOTICO
 PARADIGMATICA
ERMENUETICO
 ORDINATORIA
NARRATIVA
 CONATIVA.
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COMPETENZA A VIVERE: LA STRUTTURA È PROCESSO
DAL SEGNO AL SIGNIFICATO, FINO AL RACCONTO
COMPETENZA SEMEIOTICA ED ERMENEUTICO-NARRATIVA
•
Si esprime nel pensiero sintagmatico e narrativo
•
Produce la creazione narrativa, la ri-costruzione della realtà e del mondo,
elabora, interpreta simboli e significati,
•
Fornisce senso all’esperienza
•
Colloca l’esperienza sia nel tempo e nello spazio convenzionale che nelle
dimensioni spazio-temporali individuali
•
Intreccia storia sociale e storia individuale
•
Ha carattere relazionale che si esprime tanto nella sua dimensione
ermeneutica quanto nella sua dimensione sociale.
•
È guidata dal principio di verosimiglianza e riduce il principio di non
contraddizione, ignorandolo, o elaborandolo come elemento significante del
pensiero.
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COMPETENZA A VIVERE: LA STRUTTURA È PROCESSO
DAL PARADIGMA, AL PIANO, FINO ALL’AZIONE:
COMPETENZA A PROGETTARE/ATTUARE PIANI D’AZIONE
• Si esprime nel pensiero paradigmatico, logico
scientifico, ordinatorio e conativo.
• Anch’essa è incorporata nell’azione ed è rivelata da essa.
L’azione possiede, una valenza metaforica, un potenziale generativo
• È connessa all’attivazione di un contesto e alla costruzione di senso sulla
base di modalità di segmentazione, di metaforizzazione e di trasposizione
delle esperienze passate.
• Contiene conoscenza delle regole generative per l’analisi e l’azione e le
regole per il loro cambiamento, procedure operative e mappe causali
circolari relativamente stabili dell'agire, un insieme collaudato di inferenze
tra intenzione, azioni e conseguenze, i dispositivi di rilevazione e di
correzione degli errori.
• Viene sperimentata, condivisa e consolidata socialmente: è un “pezzo”
di mente e di memoria collettiva.
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COMPETENZA A VIVERE: IL PROCESSO È STRUTTURA
LA COMPETENZA È “PROCESSO”
DEFINISCE E VIENE DEFINITO DAI DUE NUCLEI DELLA COMPETENZA
Il processo è unico… tuttavia si possono individuare DUE ORIENTAMENTI
INDIVIDUALE E CONVERSAZIONALE
“Questa attitudine è connessa alla necessità di dare senso al mondo
e di scrivere quel testo particolare che è il romanzo della nostra vita”
(Bruner, 1992)
SOCIALE E CULTURALE
“Il sense making comincia con qualcuno che dà senso. Questa
affermazione… contiene una trappola. La trappola è che sensemaker
(creatore di senso) è un termine al singolare e nessun individuo agisce da
solo come creatore di senso.”
(Weick,1997) 16
DALLA COMPETENZA A VIVERE
ALLA COMPETENZA PROFESSIONALE
…IN PRINCIPIO FU CHOMSKY (1957)
Competenza è astratta, generalizzata e transcontestuale, fondata su "strutture
profonde“
la competenza linguistica è potenziale e sottesa, o sovraordinata
definita dalla conoscenza della grammatica generativa e trasformazionale costituita
da regole generali e sovraordinate per produrre e modificare, o riconoscere,
proposizioni, qualsiasi assunto di una lingua.
La competenza all’uso del linguaggio, è una condizione necessaria, ma non
sufficiente per produrre prestazioni linguistiche adeguate.
La competenza professionale è un insieme di capacità o proprietà interne
all'attore, indipendente dalla natura del compito, dalle caratteristiche della
situazione, e dai vincoli imposti dai “materiali” a cui azione rivolta, presuppone la
conoscenza di regole generative e l’esistenza di strutture cognitive "profonde" per
generare routine d'azione efficaci.
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DALLA COMPETENZA A VIVERE
ALLA COMPETENZA PROFESSIONALE
POLANY (1966)
La competenza professionale è la capacità di stabilire relazioni di
significato e relazioni tra le parti e il tutto.
La nostra competenza valuta ciò che conosciamo mediante un criterio
esterno.
DUE LIVELLI DI CONSAPEVOLEZZA DELLA COMPETENZA PROFESSIONALE:
• Focale: osservare e verificare il raggiungimento dell’obiettivo,
• Sussidiaria: osservazione e categorizzazione di regole e metodo.
NELLA COMPETENZA È CONTENUTO PIÙ DI QUANTO ESPRIMIAMO:
• Tacita: le persone in organizzazione spesso non sono in grado di spiegare
perché e come fanno le cose e quali siano i presupposti che guidano
l’azione.
• Espressa: La consapevolezza sussidiaria svela il significato e le relazioni
sottostanti l’azione, permette l’elaborazione e l’osservazione riflessiva
circa gli strumenti concettuali in uso.
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DALLA COMPETENZA A VIVERE
ALLA COMPETENZA PROFESSIONALE
SCHÖN (1983)
La competenza professionale e manageriale è azione e riflessione
sull’azione. Epistemologia della riflessione nel corso delle azioni.
È “conversazione riflessiva” del soggetto con la situazione nello
svolgere l’azione
È un processo interattivo rispetto all’ambiente.
La riflessione è il percorso per far emergere le competenze implicite,
cristallizzate nelle attività e nelle esperienze ripetitive e sottoporle ad un
nuovo processo di interpretazione e di costruzione di senso
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DALLA COMPETENZA A VIVERE
ALLA COMPETENZA PROFESSIONALE
LANZARA (1993)
Capacità dell'attore e fenomeno di integrazione con il sistema di
attività, con i dati e i requisiti dell'ambiente del compito.
È “una particolare modalità di accoppiamento (coupling) con il
contesto,forma di integrazione “ecologica” fra l’agire e il mondo in cui
esso si manifesta”.
La competenza è “Capacità negativa” “Mente in azione”.
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LA COMPETENZA PROFESSIONALE
LANZARA (1993)
PROGRAMMA PER L'AZIONE: base
cognitiva inserita in un insieme di
strutture, programmi per
progettare, porre in atto e
governare azioni e comportamenti.
Le interazioni tra soggetto e ambiente
vengono progettate, realizzate e
corrette mediante programmi per
l'azione.
CAPACITÀ NEGATIVA:
andare oltre il noto, sostare
nell’incertezza, promuovere una
possibilità per il nuovo, tollerare il non
riconoscimento del proprio ambiente e
della propria azione, accettare la
deviazione, accogliere la rottura
improvvisa di continuità, la perdita di
senso.
COMPETENZA
SENSIBILITÀ AL CONTESTO:
discriminare e riconoscere
contesti, elemento essenziale dei
programmi d’azione per decidere e
controllare l’azione.
SOCIALE:
le competenze sperimentate e
verificate nell’ambito di relazioni
sociali sono il risultato di complessi
processi di socializzazione.
Sono riconoscibili e riproducibili solo
all’interno di un sistema di relazioni e di
pratiche socialmente e culturalmente
riconosciute. 21
DALLA COMPETENZA A VIVERE
ALLA COMPETENZA PROFESSIONALE
WEICK, SUTCLIFFE (2007)
La competenza è un insieme di conoscenza, esperienza elaborata (processi
dell’organizzare) apprendimento e intuizioni, che raramente si incarna solo in
un singolo individuo.
La competenza è relazionale, anche se sembra risiedere in un individuo,
quella che viene richiamata diventa significativa solo quando una seconda
persona la richiede, la accetta, la modifica o la rifiuta.
La competenza chiave risiede nell’attenzione con cui le persone guardano al
proprio intervento
•
•
come ad un contributo e non come ad un’azione solitaria.
rappresentano il sistema e il processo dell’organizzare all’interno del quale il
contributo proprio e altrui si intrecciano per produrre risultati.
La competenza richiede una interazione basata sul reciproco ascolto.
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LA COMPETENZA PROFESSIONALE: SINTESI
 La competenza professionale è un “di cui” della “competenza a vivere”.
 La competenza professionale È il costrutto che utilizziamo nelle
organizzazioni per rappresentare e descrivere l’insieme delle abilità
cognitivo-affettive, relazionali, le doti, il sapere che una persona possiede
ed esprime nella sua attività professionale.
 La competenza umana nelle organizzazioni viene descritta attraverso il
linguaggio dei processi organizzativi, della sua cultura.
 Il modello di competenza, diventa dunque un media per descrivere,
confrontare e costruire competenza, per dotare di senso e interpretare
l’azione individuale in rapporto allo specifico contesto organizzativo.
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Se vuoi descrivere ciò che è vero,
lascia l'eleganza al sarto.
(A. Einstein)
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MODELLI DI COMPETENZA PROFESSIONALE: BOYATZIS
LA LISTA DELLE 21 COMPETENZE:
COMPETENZE DI RELAZIONE
• Interesse per le relazioni
• Sviluppo degli altri
• Gestione dei processi di gruppo
• Spontaneità
• Adattabilità ed energia
• Capacità di comunicazione
• Capacità di socializzare il potere
• Capacità di usare potere.
COMPETENZE OPERATIVE
• Orientamento all’efficienza
• Percezione degli obiettivi,
• Conoscenze specialistiche
COMPETENZE LOGICO-STRATEGICHE
• Concettualizzazione
• Interesse per gli effetti
• Capacità di diagnosi
• Pensiero logico
• Memoria
COMPETENZE EMOTIVE
Accurata auto valutazione •
Positività •
Proattività •
Autoconoscenza •
Autocontrollo •
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MODELLI DI COMPETENZA PROFESSIONALE: BOYATZIS
IL LIVELLO DI CIASCUNA COMPETENZA
1.
Livello delle motivazioni e dei tratti
Motivi: La motivazione è “una ricorrenza o una condizione che a livello
fantastico guida, dirige e seleziona il comportamento dell’individuo nella
definizione degli obiettivi
Tratti: Un tratto è una disposizione o un caratteristico modo con il quale la
persona risponde a un insieme di stimoli equivalenti (McClelland, 1973,1967).
2.
Livello dell’immagine di sé e dei ruoli sociali
Immagine di sé: concetto di sé e auto stima.
Ruoli sociali: percezione delle persone verso le norme sociali
comportamento
accettabili
e
appropriate
nel
gruppo
sociale
nell’organizzazione in cui vivono
3.
di
o
Livello delle skills
l’abilità dimostrata in un sistema ed in una sequenza di azioni funzionalmente
correlata ad un obiettivo di performance questa può risultare in qualche
misura osservabile.
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La preoccupazione dell'uomo e del suo destino
devono sempre costituire l'interesse principale
di tutti gli sforzi tecnici.
Non dimenticatelo mai in mezzo a tutti i vostri
diagrammi ed alle vostre equazioni.
(A. Einstein)
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BIBLIOGRAFIA
BASE
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