Macine di Benevento - Corriere del Mezzogiorno
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Codice cliente: 3462 16 Sabato 24 Dicembre 2011 Corriere del Mezzogiorno NA SudSaporiprodotti tipici Le vie del gusto P Il dessert simbolo del Natale napoletano Notizie Golose Gli struffoli, le dolci palline fritte nello strutto iccole palline di pasta che vengono prima fritte, poi rigirate nel miele e infine ricoperte di confettini colorati che a Napoli si chiamano «diavulilli»: questi sono gli struffoli che tra poche ore, accanto agli altri dolci classici della tradizione partenopea conquisteranno un posto d’onore sulle tavole natalizie di gran parte del Sud Italia. Forte il significato simbolico degli struffoli, come raccontava la compianta scrittrice Maria Orsini Natale, profonda conoscitrice delle tradizioni napoletane. Infatti per ottenere le piccole palline da friggere si parte da un serpente di pasta che, proprio come il capitone, rappresenta il diavolo; il tagliarlo a pezzi e poi mangiarlo simboleggia avere la meglio sul demonio e sconfiggere il male. Curiosamente questo dolce tipico del Natale partenopeo sembra avere un’origine greca come indurrebbe a pensare l’assonanza tra la parola greca «strongoulos» che significa arrotondato e il nome "struffolo". Missione impossibile tentare di individuare la vera e unica ricetta degli struffoli perché, così come accade per la pastiera, ogni casa e ogni pasticceria ha la propria che ovviamente è sempre la migliore. Tra le infinite possibili varianti abbiamo scelto di dare la preferenza all’autorevole ricetta di Mario Scaturchio, nome storico della pasticceria napoletana che ha lasciato l’attività per motivi anagrafici. Il vulcanico Mario ispirandosi alla «bassina», un contenitore bombato in rame impiegato nel settore farmaceutico per la confettatura delle compresse, ebbe la geniale intuizione di fare realizzare un macchinario ad hoc che facilitasse la preparazione delle dolci palline na- Cena della Vigilia e pranzo di Natale Alle Macine di Benevento e al Comandante di Napoli Per chi vuol festeggiare la Vigilia di Natale fuori casa, ecco la proposta del ristorante Le Macine dell’Una Hotel di Benevento, dove lo chef Angelo D’Amico propone una cena tradizionale a base di baccalà, crostacei, frittura di paranza. Info 0824.311213 (apertura anche per il pranzo del 25 e per il cenone del 31). Pranzo di Natale a Napoli al Comandante dell’Hotel Romeo di via Cristoforo Colombo: qui lo chef Giovanni Diana propone insalata di rinforzo, minestra maritata, lasagnetta, baccalà fritto, agnello con pomodorino del piennolo e provolone del Monaco, delizia al limone. Quota 100 euro (vini esclusi), info 081.0175001 di LAURA GAMBACORTA La curiosità Gli struffoli, sebbene siano tipici della pasticceria napoletana, si consumano in versioni leggermente modificate un po’ in tutto il sud Italia e anche in alcune regioni del centro assumendo nomi diversi. In Basilicata e Calabria si parla di cicerata, mentre in Abruzzo e Molise di cicerchiata; in entrambi i casi si può supporre che i nomi siano ispirati ai legumi di cui le palline rispecchiano la forma. talizie nelle quantità cospicue richieste dalla sua clientela. Con la sua bassina in acciaio inossidabile che ruotava intorno a un asse inclinato di circa 45 gradi Scaturchio finalmente poteva ricoprire agevolmente le palline fritte con la miscela di rivestimento risolvendo una volta per tutte il problema delle tante scottature dovute ai travasi del miele bollente da un recipiente all’altro. Un aneddoto raccontato da Scaturchio, perfetta sintesi tra spirito innovativo e culto della tradizione, dà una chiara idea del suo simpatico carisma. In occasione di una visita al suo laboratorio da parte di un gruppo di medici che dovevano studiare le virtù dell’utilizzo dell’olio extravergine di oliva in pasticceria, Mario lasciò tutti stupiti dichiarando candidamente che era impossibile immaginare di fare degli struffoli degni di tale nome senza prepararli e friggerli nello strutto. Dopo l’assaggio, i medici, inizialmente scettici, non poterono fare altro che essere d’accordo con lui dimenticando per qualche istante le ferree leggi della sana nutrizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ricetta d’autore Don Mario svela il suo segreto Mario Scaturchio il decanio dei pasticcieri napoletani, in pensione, ma ancora attivissimo Per preparare gli struffoli secondo la ricetta di Mario Scaturchio occorrono 1 kg di farina "00", 13 uova intere, 70 g di zucchero, 110 g di sugna, 1 kg di miele, 400 g di zucchero, 1 limone grattugiato, 1 g di vaniglia, 1 arancia grattugiata, 20 g di alcol puro 96˚, frutta candita e confettini colorati. Impastate farina, uova, zucchero, sugna, arancia grattugiata e alcol. Lasciate riposare l'impasto. Successivamente formate dei bastoncini sottili, avvolgeteli nella farina, tagliateli a tocchetti piccolissimi e setacciateli per togliere la farina. Friggete nello strutto fino ad ottenere gli struffoli biondi e croccanti. A parte preparate la miscela di miele, zucchero, limone grattugiato e vaniglia. Immergete gli struffoli fritti nella miscela e fate insaporire bene. Ponete gli struffoli mielati in un piatto, decorate con frutta candita e confettini colorati (i diavolilli). Le tavole del 31 dicembre San Silvestro? Cenone in città o in provincia Per il 31 dicembre il Foro dei Baroni di Puglianello propone un cenone a base di crema di cicerchie, ravioli, baccalà, faraona, cotechino e tanto altro, euro 70, info 0824.946033. Alla Pignata di Benevento, menu di Capodanno (tartara di alici, cappone, risotto al nero...) a 70 euro, info 347.8107725. A Villa Matilde (Cellole, Ce) Gala di San Silvestro con i sapori del Casertano, i vini dell’azienda e spettacolo pirotecnico, info 0823.932088, quota euro 90. A Napoli Mia (Riviera di Chiaia 269) menu di Capodanno a 90 euro, info 081.5522266. Festeggiamenti anticipati a Taberna Vulgi di S. Stefano del Sole (Av): dalle 18 del 29 si brinda (e si mangia) con Giovanni Mariconda.