Binocrit, INN-epoetin alfa
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Binocrit, INN-epoetin alfa
ALLEGATO I RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO 1 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 1.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 2.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 16,8 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 1.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 8,4 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. 2 Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. 3 Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. 4 Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 5 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 6 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 7 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 8 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 9 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 10 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 11 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 12 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 13 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 14 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 15 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 16 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 0,5 ml (1.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 17 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/001 EU/1/07/410/002 EU/1/07/410/027 EU/1/07/410/028 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 18 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 2.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 2.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 16,8 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 1 ml contiene 2.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 16,8 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. 19 Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. 20 Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. 21 Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 22 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 23 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 24 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 25 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 26 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 27 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 28 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 29 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 30 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 31 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 32 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 33 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 1 ml (2.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 34 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/003 EU/1/07/410/004 EU/1/07/410/029 EU/1/07/410/030 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 35 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 3.000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 0,3 ml contiene 3.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 25,2 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. 36 Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. 37 Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. 38 Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 39 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 40 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 41 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 42 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 43 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 44 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 45 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 46 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 47 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 48 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 49 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 50 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 0,3 ml (3.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 51 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/005 EU/1/07/410/006 EU/1/07/410/031 EU/1/07/410/032 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 52 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 4.000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 0,4 ml contiene 4.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 33,6 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. 53 Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. 54 Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. 55 Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 56 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 57 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 58 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 59 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 60 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 61 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 62 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 63 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 64 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 65 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 66 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 67 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 0,4 ml (4.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 68 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/007 EU/1/07/410/008 EU/1/07/410/033 EU/1/07/410/034 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 69 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 5.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 5.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 42,0 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. 70 Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. 71 Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. 72 Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 73 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 74 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 75 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 76 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 77 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 78 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 79 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 80 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 81 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 82 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 83 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 84 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 0,5 ml (5.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 85 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/009 EU/1/07/410/010 EU/1/07/410/035 EU/1/07/410/036 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 86 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 6.000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 0,6 ml contiene 6.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 50,4 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. 87 Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. 88 Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. 89 Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 90 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 91 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 92 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 93 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 94 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 95 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 96 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 97 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 98 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 99 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 100 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 101 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 0,6 ml (6.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 102 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/011 EU/1/07/410/012 EU/1/07/410/037 EU/1/07/410/038 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 103 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 7.000 UI/0,7 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 0,7 ml contiene 7.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 58,8 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. 104 Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. 105 Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. 106 Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 107 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 108 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 109 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 110 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 111 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 112 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 113 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 114 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 115 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 116 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 117 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 118 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 0,7 ml (7.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 119 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/017 EU/1/07/410/018 EU/1/07/410/039 EU/1/07/410/040 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 120 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 8.000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 0,8 ml contiene 8.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 67,2 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. 121 Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. 122 Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. 123 Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 124 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 125 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 126 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 127 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 128 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 129 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 130 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 131 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 132 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 133 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 134 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 135 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 0,8 ml (8.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 136 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/013 EU/1/07/410/014 EU/1/07/410/041 EU/1/07/410/042 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 137 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 9.000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 0,9 ml contiene 9.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 75,6 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. 138 Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. 139 Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. 140 Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 141 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 142 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 143 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 144 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 145 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 146 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 147 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 148 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 149 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 150 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 151 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 152 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 0,9 ml (9.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 153 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/019 EU/1/07/410/020 EU/1/07/410/043 EU/1/07/410/044 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 154 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 10.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 1 ml contiene 10.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 84,0 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. 155 Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. 156 Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. 157 Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 158 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 159 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 160 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 161 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 162 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 163 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 164 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 165 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 166 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 167 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 168 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 169 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 1 ml (10.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 170 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/015 EU/1/07/410/016 EU/1/07/410/045 EU/1/07/410/046 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 171 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 20.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 40.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 336,0 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 20.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 168,0 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 172 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: 173 Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che 174 la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 175 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 176 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 177 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 178 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 179 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 180 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 181 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 182 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 183 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 184 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 185 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 186 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 0,5 ml (20.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 187 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/021 EU/1/07/410/022 EU/1/07/410/047 EU/1/07/410/048 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 188 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 30.000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 40.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 336,0 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 0,75 ml contiene 30.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 252,0 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 189 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: 190 Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che 191 la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 192 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 193 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 194 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 195 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 196 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 197 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 198 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 199 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 200 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 201 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 202 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 203 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 0,75 ml (30.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 204 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/023 EU/1/07/410/024 EU/1/07/410/049 EU/1/07/410/050 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 205 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 40.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni ml di soluzione contiene 40.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 336,0 microgrammi per ml 1 siringa preriempita da 1 ml contiene 40.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 336,0 microgrammi di epoetina alfa * Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile) Soluzione limpida e incolore 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici: - Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4). - Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4). Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio della chemioterapia). Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)), quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini). Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb 10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml. 206 4.2 Posologia e modo di somministrazione La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di pazienti con le indicazioni riportate precedentemente. Posologia Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici. Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia. Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro. Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia, quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio; infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi del midollo osseo di qualsiasi origine. Pazienti adulti emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di 25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi (< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l). Pazienti pediatrici emodializzati Il trattamento consiste di due fasi: 207 Fase di correzione 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l). In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti. In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento: Dose (UI/kg 3x /settimana) Peso (kg) Media < 10 10-30 > 30 100 75 33 Dose abituale di mantenimento 75-150 60-150 30-100 I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l). Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana in 2 iniezioni uguali. Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati Il trattamento consiste di due fasi: Fase di correzione Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo). Fase di mantenimento Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana. Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente. A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che 208 la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l). Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) sono descritte più avanti. Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia. Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia. La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla settimana. Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana. Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se, dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento deve essere interrotto. 209 Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente: 150 UI/kg 3x/settimana oppure 450 UI/kg una volta alla settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Hb target (appross. 12 g/dl) 300 UI/kg 3x/settimana per 4 settimane Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl Aumento conta reticolocitaria < 40.000/µl e aumento Hb < 1 g/dl Interruzione della terapia Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra 10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l): Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di donazione sia stata completata. I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre settimane precedenti l’intervento. Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di 210 ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe, in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit. Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl (9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono somministrare le dosi successive. Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici. Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa (sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati. Modo di somministrazione Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. 1. Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile un’iniezione più lenta. 2. Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione. Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore. 4.3 Controindicazioni - Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. - Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura). - Ipertensione non controllata. - Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata. L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato nei pazienti con infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia tromboembolica venosa. 211 L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali, compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare. 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Considerazioni generali Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica. Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in seguito, a intervalli regolari. In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione. Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime otto settimane di terapia. Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano depositi di ferro adeguati: si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di ferritina inferiori a 100 ng/ml si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici con saturazione della transferrina inferiore al 20 %. Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici. Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio. Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione sanitaria del paziente. Aplasia eritroide pura (PRCA) Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12, intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi). 212 Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o < 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di PRCA. In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio trasfusioni di sangue. In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento dell’anemia associata a epatite C. Pazienti con insufficienza renale cronica I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l). Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue. Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto. Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia. Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico. In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione dell’insufficienza renale. 213 Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con anemia associata a neoplasie maligne. In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato: - un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl (8,7 mmol/l), - una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l), - un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1). Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione). Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2. Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1). Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine. Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento. 214 I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda (DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l). Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con l’aumento dell’ematocrito. Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF) relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro. 4.6 Gravidanza e allattamento Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Pertanto: - nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto. - Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Considerazioni generali Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante). 215 Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi ischemici transitori. Sono stati riportati aneurismi. Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria, reazione anafilattica ed edema angioneurotico. Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore. Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4). Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco. Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi, in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Frequenza Reazione avversa Non comune Trombocitemia (pazienti oncologici) Aplasia eritroide pura mediata da anticorpi anti-eritropoetina1 Trombocitemia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazione anafilattica Ipersensibilità Cefalea (pazienti oncologici) Convulsioni (pazienti con insufficienza renale cronica) Cefalea (pazienti con insufficienza renale cronica) Emorragia cerebrale2 Convulsioni (pazienti oncologici) Accidente cerebrovascolare2 Encefalopatia ipertensiva Attacchi ischemici transitori Trombosi retinica Trombosi venosa profonda2 (pazienti oncologici) Ipertensione Frequenza non nota Disturbi del sistema immunitario Patologie del sistema nervoso Frequenza non nota Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota Patologie dell’occhio Patologie vascolari Frequenza non nota Comune 216 Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Frequenza Reazione avversa Frequenza non nota Trombosi venosa profonda2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Trombosi arteriosa Crisi ipertensive Embolia polmonare2 (pazienti oncologici) Embolia polmonare2 (pazienti con insufficienza renale cronica) Nausea Diarrea (pazienti oncologici) Vomito Diarrea (pazienti con insufficienza renale cronica) Eruzione cutanea Edema angioneurotico Orticaria Artralgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Artralgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti oncologici) Mialgia (pazienti con insufficienza renale cronica) Porfiria Comune Frequenza non nota Patologie gastrointestinali Molto comune Comune Non comune Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Frequenza non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Patologie congenite, familiari e genetiche Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Frequenza non nota Comune Non comune Frequenza non nota Molto comune Comune Frequenza non nota Esami diagnostici Frequenza non nota Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune 1 2 Piressia (pazienti oncologici) Malattia simil-influenzale (pazienti con insufficienza renale cronica) Malattia simil-influenzale (pazienti oncologici) Inefficacia del farmaco Edema periferico Piressia (pazienti con insufficienza renale cronica) Reazioni in sede di iniezione Anticorpi anti-eritropoetina positivi1 Trombosi dello shunt comprendente l’apparecchiatura per dialisi (pazienti con insufficienza renale cronica) La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici Compresi casi ad esito fatale. Pazienti con insufficienza renale cronica Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi, aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4). 217 Pazienti oncologici Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4). Pazienti chirurgici Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene l’esperienza clinica sia limitata. Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi trombotici/vascolari post-operatori. 4.9 Sovradosaggio Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a trattamenti di supporto addizionali. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01 L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule staminali. Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico. L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la composizione in aminoacidi e carboidrati. Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare utilizzata per la produzione. L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe. In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine). 3 In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo. 218 In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e 332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e 478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici. In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con 375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue, energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente. L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati, coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo, sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl (8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli, in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo. È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e 8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e 6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche descritte sono stati inclusi nei dati valutati. È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di 1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC 95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo 219 coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4). 5.2 Proprietà farmacocinetiche Via endovenosa La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata un’emivita di approssimativamente 6 ore. Via sottocutanea Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore). Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima iniezione rimangono identici. L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore. La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%. 5.3 Dati preclinici di sicurezza In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina alfa.). In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale, un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre. Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è incerto. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sodio fosfato monobasico diidrato Sodio fosfato dibasico diidrato Sodio cloruro Glicina Polisorbato 80 Acqua per preparazioni iniettabili Acido cloridrico (per regolare il pH) 220 Sodio idrossido (per regolare il pH) 6.2 Incompatibilità In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti. 6.3 Periodo di validità 2 anni 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo (gomma teflon) sigillate in blister. Le siringhe contengono 1 ml (40.000 UI) di soluzione. Confezioni da 1 o 6 siringhe. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Binocrit non deve essere usato se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi. Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato. Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago Somministrare la dose secondo la procedura standard. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 221 A-6250 Kundl Austria 8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/025 EU/1/07/410/026 EU/1/07/410/051 EU/1/07/410/052 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE 28 agosto 2007 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/. 222 ALLEGATO II A. PRODUTTORE DEL PRINCIPIO ATTIVO BIOLOGICO E TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA PRODUZIONE RESPONSABILE DEL RILASCIO DEI LOTTI B. CONDIZIONI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO 223 A. PRODUTTORE DEL PRINCIPIO ATTIVO BIOLOGICO E TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA PRODUZIONE RESPONSABILE DEL RILASCIO DEI LOTTI Nome ed indirizzo del produttore del principio attivo biologico Rentschler Biotechnologie GmbH Erwin-Rentschler-Strasse 21 D-88471 Laupheim Germania Lek Pharmaceuticals d.d. Kolodvorska 27 SI-1234 Menges Slovenia Nome ed indirizzo del produttore responsabile del rilascio dei lotti Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 A-6250 Kundl Austria B. CONDIZIONI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO • CONDIZIONI O LIMITAZIONI DI FORNITURA E DI UTILIZZAZIONE IMPOSTE AL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa (vedere Allegato I: Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto, paragrafo 4.2.). • CONDIZIONI O RESTRIZIONI PER QUANTO RIGUARDA L’USO SICURO ED EFFICACE DEL MEDICINALE Prima dell’immissione in commercio e come concordato con le autorità competenti negli Stati membri, il titolare dell’autorizzazione è tenuto a far pervenire agli operatori sanitari dei centri di dialisi e alle farmacie i seguenti documenti: • Foglio informativo • Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP), foglio illustrativo ed etichettatura Il foglio informativo deve contenere le seguenti informazioni chiave: • L’uso di prodotti a base di epoetina alfa può causare immunogenicità che, raramente, può indurre aplasia eritroide pura (PRCA) • Con l’uso di altri prodotti a base di epoetina, il rischio di immunogenicità nelle malattie renali croniche (CKD) aumenta con la somministrazione per via sottocutanea (s.c.). • Esistono solo dati insufficienti su Binocrit riguardo all’entità dell’aumento del rischio di immunogenicità con l’uso sottocutaneo • Pertanto, la via sottocutanea non è consigliata nei pazienti con CKD • È opportuno effettuare indagini sulla perdita di efficacia o su altri sintomi legati allo sviluppo di immunogenicità • Qualsiasi caso con sospetta aplasia eritroide pura o sospetto sviluppo di immunogenicità deve essere segnalato al titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio 224 • ALTRE CONDIZIONI Sistema di farmacovigilanza Il titolare della autorizzazione all'immissione in commercio deve assicurare che il sistema di farmacovigilanza, presentato nel Modulo 1.8.1 della autorizzazione all'immissione in commercio, esista e sia operativo prima e durante la commercializzazione del medicinale. Piano di Gestione del Rischio (Risk Management Plan, RMP) Il titolare dell’autorizzazione all'immissione in commercio si impegna ad effettuare gli studi e le ulteriori attività di farmacovigilanza descritti nel piano di farmacovigilanza, come concordato nella versione 10 del RMP incluso nel Modulo 1.8.2 della domanda di autorizzazione all'immissione in commercio e qualsiasi successivo aggiornamento del RMP approvato dal Comitato per i Medicinali per Uso Umano (Committee for Medicinal Products for Human Use, CHMP). In accordo con la linea guida del CHMP sui “Sistemi di gestione del rischio per i medicinali per uso umano”, il RMP aggiornato deve essere presentato contemporaneamente alla presentazione del successivo Rapporto Periodico di Aggiornamento sulla Sicurezza (Periodic Safety Update Report, PSUR). Inoltre, il RMP aggiornato deve essere presentato: • quando si ricevono nuove informazioni che possano avere impatto sulle specifiche di sicurezza, sul piano di farmacovigilanza o sulle attività di minimizzazione del rischio in vigore • entro 60 giorni dal raggiungimento di un importante obiettivo (di farmacovigilanza o di minimizzazione del rischio) • su richiesta dell'Agenzia Europea dei Medicinali. 225 ALLEGATO III ETICHETTATURA E FOGLIO ILLUSTRATIVO 226 A. ETICHETTATURA 227 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 1.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 1.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 8,4 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 0,5 ml 6 siringhe preriempite da 0,5 ml 1 siringa preriempita da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 228 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/001 EU/1/07/410/002 EU/1/07/410/027 EU/1/07/410/028 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 1.000 UI/0,5 ml 229 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 1.000 UI/0,5 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 230 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 2.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 1 ml contiene 2.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 16,8 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 1 ml 6 siringhe preriempite da 1 ml 1 siringa preriempita da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 231 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/003 EU/1/07/410/004 EU/1/07/410/029 EU/1/07/410/030 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 2.000 UI/1 ml 232 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 2.000 UI/1 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 233 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 3.000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 0,3 ml contiene 3.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 25,2 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 0,3 ml 6 siringhe preriempite da 0,3 ml 1 siringa preriempita da 0,3 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 0,3 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 234 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/005 EU/1/07/410/006 EU/1/07/410/031 EU/1/07/410/032 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 3.000 UI/0,3 ml 235 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 3.000 UI/0,3 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 236 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 4.000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 0,4 ml contiene 4.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 33,6 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 0,4 ml 6 siringhe preriempite da 0,4 ml 1 siringa preriempita da 0,4 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 0,4 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 237 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/007 EU/1/07/410/008 EU/1/07/410/033 EU/1/07/410/034 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 4.000 UI/0,4 ml 238 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 4.000 UI/0,4 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 239 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 5.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 5.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 42,0 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 0,5 ml 6 siringhe preriempite da 0,5 ml 1 siringa preriempita da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 240 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/009 EU/1/07/410/010 EU/1/07/410/035 EU/1/07/410/036 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 5.000 UI/0,5 ml 241 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 5.000 UI/0,5 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 242 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 6.000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 0,6 ml contiene 6.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 50,4 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 0,6 ml 6 siringhe preriempite da 0,6 ml 1 siringa preriempita da 0,6 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 0,6 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 243 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/011 EU/1/07/410/012 EU/1/07/410/037 EU/1/07/410/038 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 6.000 UI/0,6 ml 244 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 6.000 UI/0,6 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 245 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 7.000 UI/0,7 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 0,7 ml contiene 7.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 58,8 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 0,7 ml 6 siringhe preriempite da 0,7 ml 1 siringa preriempita da 0,7 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 0,7 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 246 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/017 EU/1/07/410/018 EU/1/07/410/039 EU/1/07/410/040 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 7.000 UI/0,7 ml 247 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 7.000 UI/0,7 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 248 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 8.000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 0,8 ml contiene 8.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 67,2 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 0,8 ml 6 siringhe preriempite da 0,8 ml 1 siringa preriempita da 0,8 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 0,8 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 249 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/013 EU/1/07/410/014 EU/1/07/410/041 EU/1/07/410/042 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 8.000 UI/0,8 ml 250 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 8.000 UI/0,8 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 251 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 9.000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 0,9 ml contiene 9.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 75,6 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 0,9 ml 6 siringhe preriempite da 0,9 ml 1 siringa preriempita da 0,9 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 0,9 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 252 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/019 EU/1/07/410/020 EU/1/07/410/043 EU/1/07/410/044 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 9.000 UI/0,9 ml 253 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 9.000 UI/0,9 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 254 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 10.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 1 ml contiene 10.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 84,0 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 1 ml 6 siringhe preriempite da 1 ml 1 siringa preriempita da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 255 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/015 EU/1/07/410/016 EU/1/07/410/045 EU/1/07/410/046 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 10.000 UI/1 ml 256 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 10.000 UI/1 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 257 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 20.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 20.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 168,0 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 0,5 ml 6 siringhe preriempite da 0,5 ml 1 siringa preriempita da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 258 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/021 EU/1/07/410/022 EU/1/07/410/047 EU/1/07/410/048 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 20.000 UI/0,5 ml 259 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 20.000 UI/0,5 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 260 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 30.000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 0,75 ml contiene 30.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 252,0 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 0,75 ml 6 siringhe preriempite da 0,75 ml 1 siringa preriempita da 0,75 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 0,75 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 261 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/023 EU/1/07/410/024 EU/1/07/410/049 EU/1/07/410/050 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 30.000 UI/0,75 ml 262 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 30.000 UI/0,75 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 263 INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO CARTONE ESTERNO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Binocrit 40.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) 1 siringa preriempita da 1 ml contiene 40.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 336,0 microgrammi di epoetina alfa 3. ELENCO DEGLI ECCIPIENTI Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo. 4. FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO Soluzione iniettabile in siringa preriempita. 1 siringa preriempita da 1 ml 6 siringhe preriempite da 1 ml 1 siringa preriempita da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 6 siringhe preriempite da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago 5. MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Uso sottocutaneo ed endovenoso. Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso. Non agitare. 6. AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. 7. ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO 264 8. DATA DI SCADENZA Scad. 9. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. 10. PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE NECESSARIO 11. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria 12. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO EU/1/07/410/025 EU/1/07/410/026 EU/1/07/410/051 EU/1/07/410/052 13. NUMERO DI LOTTO Lotto 14. CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA Medicinale soggetto a prescrizione medica. 15. ISTRUZIONI PER L’USO 16. INFORMAZIONI IN BRAILLE Binocrit 40.000 UI/1 ml 265 INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI PICCOLE DIMENSIONI ETICHETTA/SIRINGA 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE Binocrit 40.000 UI/1 ml preparazione iniettabile Epoetina alfa e.v./s.c. 2. MODO DI SOMMINISTRAZIONE 3. DATA DI SCADENZA EXP 4. NUMERO DI LOTTO Lot 5. CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ 6. ALTRO 266 B. FOGLIO ILLUSTRATIVO 267 FOGLIO ILLUSTRATIVO: INFORMAZIONI PER L’UTILIZZATORE Binocrit 1.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 2.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 3.000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 4.000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 5.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 6.000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 7.000 UI/0,7 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 8.000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 9.000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 10.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 20.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 30.000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Binocrit 40.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Epoetina alfa Legga attentamente questo foglio prima di usare questo medicinale. Conservi questo foglio. Potrebbe aver bisogno di leggerlo di nuovo. Se ha qualsiasi dubbio, si rivolga al medico o al farmacista. Questo medicinale è stato prescritto per lei personalmente. Non lo dia mai ad altri. Infatti, per altri individui questo medicinale potrebbe essere pericoloso, anche se i loro sintomi sono uguali ai suoi. Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati peggiora, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio, informi il medico o il farmacista. Contenuto di questo foglio: 1. Che cos’è Binocrit e a che cosa serve 2. Prima di usare Binocrit 3. Come usare Binocrit 4. Possibili effetti indesiderati 5. Come conservare Binocrit 6. Altre informazioni 1. CHE COS’È BINOCRIT E A CHE COSA SERVE Binocrit contiene un ormone chiamato epoetina alfa, che stimola la produzione dei globuli rossi del sangue. L’epoetina alfa viene prodotta tramite particolari tecniche di ingegneria genetica e agisce esattamente come l’ormone naturale eritropoietina. Binocrit si usa: per il trattamento di una condizione caratterizzata da un numero inferiore al normale di globuli rossi o da una quantità inferiore al normale di emoglobina nel sangue (anemia sintomatica) associata a malattie renali: • nei bambini e negli adulti che necessitano regolarmente di dialisi (un trattamento che serve a ripulire e filtrare il sangue) 268 • - 2. negli adulti sottoposti a dialisi peritoneale, un’altra procedura che sostituisce la funzione dei reni e che utilizza lo strato di rivestimento dell’addome per filtrare il sangue. per il trattamento dell’anemia sintomatica grave dovuta a malattie renali negli adulti non ancora dializzati (somministrazione tramite iniezione in una vena) per il trattamento dell’anemia e la riduzione del fabbisogno trasfusionale negli adulti in chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione come stabilito dal medico nei pazienti moderatamente anemici in attesa di un intervento chirurgico che donino il proprio sangue prima dell’intervento, in modo che il sangue raccolto possa essere loro somministrato durante o dopo l'intervento (predonazione autologa) come alternativa alla trasfusione nei pazienti adulti in attesa di un intervento di chirurgia ortopedica maggiore in caso di rischio potenzialmente elevato di complicazioni trasfusionali. PRIMA DI USARE BINOCRIT Non usi Binocrit: - - se è allergico (ipersensibile) all’epoetina alfa o ad uno qualsiasi degli eccipienti di Binocrit se ha sviluppato un’aplasia eritroide pura (produzione di globuli rossi ridotta o bloccata) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina se ha la pressione del sangue alta e la pressione non è sufficientemente sotto controllo se dona il suo sangue prima di un intervento e • ha avuto un infarto o un ictus nel mese precedente il trattamento • soffre di angina pectoris instabile (dolore toracico comparso recentemente o che si fa sempre più intenso) • esiste il rischio che si formino coaguli nelle sue vene (trombosi venosa profonda), ad esempio se ha già avuto coaguli in passato se non può ricevere un trattamento adeguato per prevenire la formazione di coaguli (profilassi antitrombotica) se sta per essere sottoposto ad un intervento di chirurgia ortopedica maggiore e: • ha gravi disturbi della circolazione del sangue nel cuore (cardiopatia coronarica), nelle arterie delle gambe o delle braccia (arteriopatia occlusiva periferica), nei vasi sanguigni del collo (disturbi vascolari delle carotidi) o nel cervello (malattia cerebrovascolare). • ha avuto recentemente un infarto o un ictus Se lei è, o potrebbe essere, in una qualsiasi delle situazioni sopra riportate, informi immediatamente il medico. Faccia particolare attenzione con Binocrit Considerazioni generali Durante la terapia con Binocrit la pressione del sangue deve essere strettamente controllata. Se ha la pressione del sangue alta (ipertensione) può essere necessario avviare una terapia antipertensiva oppure, se la pressione del sangue rimane elevata anche se prende medicinali antipertensivi, può essere necessario iniziare o potenziare il trattamento della pressione elevata. Si deve interrompere il trattamento con Binocrit se la sua pressione del sangue non può essere tenuta sotto controllo. Se riceve epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile e, in seguito, a intervalli periodici. Il rischio di eventi tromboembolici rari (ad es. infarto, ictus ed embolia polmonare) può aumentare se i livelli di emoglobina superano l’intervallo desiderato. Devono essere tenute in considerazione e trattate prima di iniziare la terapia con Binocrit tutte le altre potenziali cause di anemia, ad es. carenza di ferro, globuli rossi danneggiati (emolisi), perdite di sangue, carenza di vitamina B12 o di folato. È possibile che il medico effettui un esame del sangue per 269 stabilire se lei ha bisogno di una somministrazione di ferro per ottenere una risposta ottimale a Binocrit. Inoltre, è possibile che il medico effettui regolarmente un esame del sangue per controllare la conta delle piastrine nelle prime otto settimane di terapia. Durante il trattamento con Binocrit può verificarsi un moderato aumento, dipendente dalla dose, della conta piastrinica nei limiti dell’intervallo normale, che regredisce gradualmente durante la prosecuzione della terapia. Usi particolare cautela con Binocrit se soffre di epilessia o di una malattia cronica del fegato. Raramente sono stati riferiti casi di pazienti che hanno sviluppato anticorpi contro l’epoetina alfa, con conseguente incapacità dell’organismo a produrre globuli rossi, una condizione chiamata aplasia eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi. La PRCA può provocare improvvisamente un’anemia grave, i cui sintomi sono stanchezza inusuale, sensazione di capogiro o affanno. Se avverte questi sintomi, informi immediatamente il medico. Se sviluppa la PRCA, la terapia con Binocrit verrà interrotta e il medico stabilirà il modo migliore di trattare l’anemia. Se lei è un paziente affetto da epatite C e riceve interferone e ribavirina, deve discuterne con il medico perché, in casi rari, una combinazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) con interferone e ribavirina ha causato una perdita dell’effetto e lo sviluppo di una condizione clinica chiamata aplasia eritroide pura (PRCA), una grave forma di anemia. Gli ESA non sono approvati per il trattamento dell’anemia associata all’epatite C. Pazienti con malattie dei reni Esistono solo esperienze limitate con l’uso sottocutaneo (iniezione sotto la pelle) di Binocrit nei pazienti con malattie renali. Perciò, se lei viene trattato per un’anemia associata a malattie renali, Binocrit deve essere somministrato tramite iniezione in una vena (via endovenosa). La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e quindi dell’apporto di potassio e proteine. In caso di livelli di potassio elevati o in aumento, il medico può decidere di interrompere il trattamento con Binocrit fino a che i livelli di potassio non rientrino nell’ambito normale. Durante la terapia con Binocrit è spesso necessario un aumento della dose di un determinato medicinale che “diluisce” il sangue (eparina) durante l’emodialisi. Una diluizione inadeguata del sangue da parte dell’eparina (eparinizzazione) può provocare un’occlusione del sistema di dialisi. Pazienti con tumori maligni I pazienti tumorali trattati con eritropoietina hanno un rischio aumentato di sviluppare coaguli/disturbi della coagulazione (eventi trombotici vascolari), in particolare se sono obesi o hanno una storia clinica di eventi trombotici vascolari (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). Tale rischio deve essere valutato attentamente in rapporto al potenziale beneficio legato al trattamento con epoetina alfa. Se lei ha un tumore, deve sapere che Binocrit può agire come fattore di crescita delle cellule del sangue e che, in alcune circostanze, può avere effetti negativi sul suo tumore. A seconda della sua situazione specifica, può essere preferibile una trasfusione di sangue. Discuta di questo aspetto con il medico. Pazienti che donano il proprio sangue prima di un intervento Il medico rispetterà le avvertenze e precauzioni relative alla donazione di sangue autologo, in particolare la sostituzione del volume. Pazienti in attesa di un intervento di chirurgia ortopedica Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore è opportuno accertare e trattare le cause dell’anemia, possibilmente prima dell’inizio del trattamento con Binocrit. Il medico valuterà con attenzione il rischio in rapporto con il beneficio atteso dal trattamento con epoetina alfa. 270 Lei deve ricevere un trattamento adeguato per prevenire la formazione di coaguli (profilassi antitrombotica), in particolare se soffre di disturbi cardiovascolari. Se i livelli del pigmento rosso del sangue (emoglobina) sono eccessivamente elevati non deve ricevere Binocrit, perché, dopo l’intervento, avrà un rischio aumentato che si formino coaguli. Assunzione di Binocrit con altri medicinali Informi il medico o il farmacista se sta assumendo o ha recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, compresi quelli senza prescrizione medica. Se prende ciclosporina (un medicinale che sopprime il sistema immunitario) durante la terapia con Binocrit, il medico potrà far eseguire particolari esami del sangue per misurare i livelli di ciclosporina. Faccia particolare attenzione con altri prodotti che stimolano la produzione dei globuli rossi Binocrit appartiene ad un gruppo di prodotti che, come la proteina umana eritropoietina, stimolano la produzione dei globuli rossi. L’operatore sanitario prenderà sempre nota del prodotto specifico che sta utilizzando. Gravidanza e allattamento Vi è poca esperienza con l’epoetina alfa nelle donne in gravidanza o che stanno allattando. Pertanto, nelle pazienti con malattie renali, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il bambino. L’uso di epoetina alfa non è consigliato nelle donne in gravidanza o che allattano e che donano il proprio sangue prima di un intervento chirurgico. Chieda consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale durante la gravidanza o l’allattamento. Guida di veicoli e utilizzo di macchinari Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Binocrit Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è essenzialmente “privo di sodio”. 3. COME USARE BINOCRIT Considerazioni generali Il medico stabilirà la dose di Binocrit adatta per lei e la durata del trattamento. La dose viene calcolata in base al peso corporeo in chilogrammi. La siringa preriempita di Binocrit è pronta per l’uso. Iniettare solo le soluzioni limpide, incolori e prive di particelle visibili. Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti e monouso. Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri medicinali. All'inizio della terapia, Binocrit potrà essere iniettato sotto la supervisione di medici esperti. 271 Posologia Pazienti adulti emodializzati La dose iniziale abituale è di 50 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da somministrarsi tre volte alla settimana tramite iniezione in una vena (via endovenosa). Non somministrare tramite iniezione sotto la pelle (via sottocutanea). A seconda di come l’anemia risponde al trattamento, la dose può essere aggiustata approssimativamente ogni quattro settimane, fintanto che la situazione non sia sotto controllo. Il medico può far eseguire regolarmente esami del sangue per controllare l’effetto del medicinale e per assicurarsi che il medicinale continui a funzionare come deve e che l’emoglobina non superi un determinato livello. Quando la situazione sarà sotto controllo, riceverà dosi regolari di Binocrit. La dose settimanale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI per chilogrammo. Adulti sottoposti a dialisi peritoneale La dose iniziale abituale è di 50 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da somministrarsi due volte alla settimana tramite iniezione in una vena. A seconda di come l’anemia risponde al trattamento, la dose può essere aggiustata fintanto che la situazione non sia sotto controllo. Il medico può far eseguire regolarmente esami del sangue per controllare l’effetto del medicinale e per assicurarsi che il medicinale continui a funzionare come deve e che l’emoglobina non superi un determinato livello. Quando la situazione sarà sotto controllo, riceverà dosi regolari di Binocrit comprese tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana, in due iniezioni uguali. Adulti con malattie renali, non ancora dializzati La dose iniziale abituale è di 50 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da somministrarsi tre volte alla settimana tramite iniezione in una vena. La dose iniziale può essere aggiustata dal medico approssimativamente ogni quattro settimane, fintanto che la situazione non sia sotto controllo. Il medico può far eseguire regolarmente esami del sangue per accertarsi che gli obiettivi vengano raggiunti e per assicurarsi che l’emoglobina non superi un determinato livello. Quando la situazione sarà sotto controllo, riceverà dosi regolari di Binocrit comprese tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla settimana. La dose non deve superare le 200 UI per chilogrammo, tre volte alla settimana. Il medico farà eseguire regolarmente esami del sangue per assicurarsi che il medicinale continui a funzionare come deve. Bambini emodializzati La dose iniziale abituale è di 50 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da somministrarsi tre volte alla settimana tramite iniezione in una vena. A seconda di come l’anemia risponde al trattamento, la dose può essere aggiustata approssimativamente ogni quattro settimane fintanto che la situazione non sia sotto controllo. Il medico farà eseguire regolarmente esami del sangue per accertarsi che gli obiettivi vengano raggiunti e per assicurarsi che i valori di emoglobina non superino un determinato livello. Pazienti con tumori maligni La dose iniziale abituale è di 150 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da somministrarsi tre volte alla settimana tramite iniezione sotto la pelle (via sottocutanea). In alternativa, Binocrit può essere somministrato con una dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana, tramite iniezione sotto la pelle. A seconda di come l’anemia risponde al trattamento, il medico potrà modificare la dose. Il medico si accerterà che l’emoglobina non superi un determinato livello. Il trattamento con Binocrit deve proseguire per almeno un mese dopo il termine della chemioterapia. Pazienti adulti che donano il proprio sangue La dose iniziale abituale è di 600 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da somministrarsi 2 volte alla settimana tramite iniezione in una vena. Binocrit le verrà somministrato 272 nelle tre settimane precedenti l’intervento. Prima e durante il trattamento con Binocrit riceverà anche un’integrazione di ferro per aumentare l’efficacia del trattamento. Pazienti adulti in attesa di un intervento di chirurgia ortopedica La dose raccomandata di 600 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo viene somministrata settimanalmente per tre settimane prima dell’intervento e il giorno dell’intervento, tramite iniezione sotto la pelle (via sottocutanea). In caso di necessità di accorciare i tempi prima dell’intervento, si somministra una dose di 300 UI/kg nei dieci giorni precedenti l’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni successivi. Se gli esami del sangue prima dell’intervento mostrano livelli troppo elevati di emoglobina, il trattamento verrà interrotto. È importante che i livelli di ferro nel sangue siano normali per tutta la durata del trattamento con Binocrit. Se necessario, riceverà ferro per bocca, preferibilmente già prima dell’inizio del trattamento con Binocrit. Istruzioni per l’iniezione di Binocrit sotto la pelle Avvertenza: nei pazienti con malattie renali, Binocrit deve essere somministrato tramite iniezione in una vena. Non somministrare tramite iniezione sotto la pelle (via sottocutanea). Binocrit non deve essere agitato. Generalmente, il volume iniettato in una stessa sede non deve superare un millilitro (1 ml). Le iniezioni vengono praticate preferibilmente nella coscia o nella parete addominale anteriore. All'inizio della terapia, Binocrit può essere iniettato dagli operatori sanitari. Tuttavia, il medico può decidere che lei può imparare a iniettarsi da solo Binocrit sotto la pelle. In tal caso riceverà un addestramento adeguato. Per nessuna ragione deve cercare di iniettarsi il medicinale da solo senza essere stato addestrato. Le istruzioni relative all’autoiniezione di Binocrit sono riportate in calce al presente foglio illustrativo. Se inietta più Binocrit di quanto deve Informi immediatamente il medico se crede che sia stata iniettata una quantità eccessiva di Binocrit. Se dimentica di usare Binocrit Se ha dimenticato un’iniezione o iniettato una quantità insufficiente, informi il medico. Non inietti una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose. Se ha qualsiasi dubbio sull’uso di Binocrit, si rivolga al medico o al farmacista. 4. POSSIBILI EFFETTI INDESIDERATI Come tutti i medicinali, Binocrit può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Informi immediatamente il medico o l’infermiere se nota uno qualsiasi degli effetti indesiderati riportati nell’elenco. La frequenza dei possibili effetti indesiderati riportati di seguito è definita come segue: molto comune (interessa più di 1 utilizzatore su 10); comune (interessa da 1 a 10 utilizzatori su 100); non comune (interessa da 1 a 10 utilizzatori su 1.000); raro (interessa da 1 a 10 utilizzatori su 10.000); molto raro (interessa meno di 1 utilizzatore su 10.000). 273 Effetti indesiderati molto comuni - Sintomi simil-influenzali come mal di testa, dolori e indolenzimento alle articolazioni, febbre, sensazione di debolezza, stanchezza e capogiro. Tali sintomi possono essere più comuni all’inizio del trattamento. Se manifesta questi sintomi durante l’iniezione endovenosa, un’iniezione più lenta può contribuire ad evitarli in futuro. Effetti indesiderati comuni - Aumento della pressione del sangue nelle persone affette da cancro e nelle persone con anemia sintomatica dovuta a una malattia dei reni. I seguenti segni possono indicare un aumento improvviso della pressione del sangue: mal di testa, in particolare se a comparsa improvvisa e di tipo trafittivo simile all’emicrania, confusione o convulsioni. Questi segni rendono necessario un trattamento urgente. L’aumento della pressione del sangue può richiedere un trattamento con altri medicinali (o un aggiustamento del dosaggio dei medicinali che sta già assumendo per la pressione alta). - Dolore al torace, affanno, gonfiore alle gambe con dolore che possono essere sintomi di coaguli del sangue (trombosi), diarrea, convulsioni. - Eruzione cutanea e gonfiore intorno agli occhi (edema), che possono essere dovuti a una reazione allergica. Se lei è un paziente in emodialisi: - Nella fistola per dialisi possono formarsi coaguli (trombosi). È più probabile che questo succeda se ha la pressione del sangue bassa o se vi sono complicazioni a carico della fistola. - I coaguli possono formarsi anche nel sistema di emodialisi. Il medico può decidere di aumentare la dose di eparina durante la dialisi. Effetti indesiderati molto rari - Aplasia eritroide pura (PRCA) Aplasia eritroide pura (PRCA) significa incapacità del midollo osseo a produrre abbastanza globuli rossi. La PRCA può causare un’anemia improvvisa e grave. I sintomi sono: stanchezza inusuale, sensazione di capogiro, affanno. La PRCA è stata riportata molto raramente dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa e altri medicinali che stimolano la produzione di globuli rossi nei pazienti con insufficienza renale cronica. Se lei è in emodialisi può verificarsi, particolarmente all’inizio del trattamento, un aumento del numero di alcune piccole cellule del sangue (chiamate piastrine), che normalmente sono coinvolte nella formazione dei coaguli. Il medico effettuerà i relativi controlli. Nei pazienti trattati con eritropoietina sono stati riportati eventi trombotici (coaguli del sangue) nei vasi sanguigni, come alterazioni del flusso di sangue nel cuore, infarto cardiaco, emorragie cerebrali, ictus, alterazioni temporanee del flusso di sangue nel cervello, trombosi delle vene profonde, trombosi delle arterie e coaguli nel rene artificiale. Possono manifestarsi arrossamento, bruciore e dolore nel sito di iniezione. Raramente sono state riportate reazioni allergiche simili allo shock con sintomi quali formicolio, arrossamento, prurito, vampate di calore e accelerazione del polso. Informi immediatamente il medico o l’infermiere se, durante il trattamento con Binocrit, nota uno qualsiasi di questi o altri effetti indesiderati. 274 Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati peggiora, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informi il medico o il farmacista. 5. COME CONSERVARE BINOCRIT - Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sull’etichetta dopo “EXP” e sulla scatola dopo “Scad.”. La data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno del mese. Conservare e trasportare in frigorifero (2°C–8°C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Può togliere Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura ambiente (fino a 25°C) per un massimo di 3 giorni. Una volta che la siringa è stata tolta dal frigorifero e ha raggiunto la temperatura ambiente (fino a 25°C) deve essere usata entro 3 giorni o gettata via. - Non usi Binocrit: se la soluzione è torbida o contiene particelle se il sigillo è rotto se la soluzione è stata accidentalmente congelata. I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente. 6. ALTRE INFORMAZIONI Cosa contiene Binocrit - Il principio attivo è epoetina alfa. Binocrit 1.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 0,5 ml di soluzione iniettabile contiene 1.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 8,4 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 2.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 1 ml di soluzione iniettabile contiene 2.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 16,8 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 3.000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 0,3 ml di soluzione iniettabile contiene 3.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 25,2 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 4.000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 0,4 ml di soluzione iniettabile contiene 4.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 33,6 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 5.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 0,5 ml di soluzione iniettabile contiene 5.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 42,0 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 6.000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 0,6 ml di soluzione iniettabile contiene 6.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 50,4 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 7.000 UI/0,7 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 0,7 ml di soluzione iniettabile contiene 7.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 58,8 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 8.000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 0,8 ml di soluzione iniettabile contiene 8.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 67,2 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 9.000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 0,9 ml di soluzione iniettabile contiene 9.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 75,6 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 10.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 275 1 ml di soluzione iniettabile contiene 10.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 84,0 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 20.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 0,5 ml di soluzione iniettabile contiene 20.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 168,0 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 30.000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 0,75 ml di soluzione iniettabile contiene 30.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 252,0 microgrammi di epoetina alfa Binocrit 40.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da 1 ml di soluzione iniettabile contiene 40.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a 336,0 microgrammi di epoetina alfa - Gli eccipienti sono: sodio fosfato monobasico diidrato, Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili. Descrizione dell’aspetto di Binocrit e contenuto della confezione Binocrit si presenta come soluzione iniettabile limpida e incolore in siringa preriempita. Le siringhe sono sigillate in blister. Binocrit 1.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 0,5 ml (1.000 UI) di soluzione. Binocrit 2.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 1 ml (2.000 UI) di soluzione. Binocrit 3.000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 0,3 ml (3.000 UI) di soluzione. Binocrit 4.000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 0,4 ml (4.000 UI) di soluzione. Binocrit 5.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 0,5 ml (5.000 UI) di soluzione. Binocrit 6.000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 0,6 ml (6.000 UI) di soluzione. Binocrit 7.000 UI/0,7 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 0,7 ml (7.000 UI) di soluzione. Binocrit 8.000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 0,8 ml (8.000 UI) di soluzione. Binocrit 9.000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 0,9 ml (9.000 UI) di soluzione. Binocrit 10.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 1 ml (10.000 UI) di soluzione. Binocrit 20.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 0,5 ml (20.000 UI) di soluzione. Binocrit 30.000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 0,75 ml (30.000 UI) di soluzione. Binocrit 40.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita Le siringhe contengono 1 ml (40.000 UI) di soluzione. 276 Confezioni da 1 o 6 siringa (siringhe) preriempita (preriempite) con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio e produttore Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 A-6250 Kundl Austria Per ulteriori informazioni su questo medicinale, contatti il rappresentante locale del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio: België/Belgique/Belgien Sandoz nv-sa Telecom Gardens Medialaan 40 B-1800 Vilvoorde Tél/Tel: +32 27229797 Luxembourg/Luxemburg Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 A-6250 Kundl Tel: +43 5338 2000 България Търговско представителство „Сандоз д.д.“ Бизнес Парк София, сграда 8Б, ет. 6 Младост 4, 1766-София Тел.: +359 2 970 47 47 Magyarország Sandoz Hungaria Kft. Timar u. 20 H-1034 Budapest Tel.: +36 1 430 2890 Česká republika Sandoz s.r.o. Jeseniova 30 CZ 130 00 Praha 3 Tel: +420 221 421 611 [email protected] Malta Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 A-6250 Kundl Tel: +43 5338 2000 Danmark Sandoz A/S C.F. Tietgens Boulevard 40 DK-5220 Odense SØ Tlf: +45 63 95 10 00 Nederland Sandoz B.V. Veluwezoom 22 NL-1327 AH Almere Tel: +31 36 52 41 648 Deutschland Sandoz Pharmaceuticals GmbH Raiffeisenstraße 11 D-83607 Holzkirchen Tel: +49 8024 902 4000 [email protected] Norge Sandoz AS Jernbaneveien 4 N-1400 Ski Tlf: +47 64913000 Eesti Sandoz d.d. Eesti filiaal Pärnu mnt 105 EE – 11312 Tallinn Tel: +372 6652 400 Österreich Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 A-6250 Kundl Tel: +43 5338 2000 277 Ελλάδα Novartis (Hellas) A.E.B.E. 12ο χλµ Εθνικής Οδού Νο.1 GR-144 51 Μεταμόρφωση Τηλ: +30 210 281 17 12 ή DEMO Ανώνυμος Βιομηχανική και Εμπορική Εταιρεία 21ο χλμ. Εθν. Οδού Αθηνών-Λαμίας, GR-145 68 Αθήνα Τηλ: +30 210 816 18 02 [email protected] Polska Sandoz Polska Sp. z o.o. ul. Domaniewska 50 C PL – 02 672 Warszawa Tel.: +48 22 549 15 00 España Sandoz Farmacéutica, SA Avda. Osa Mayor, 4 E-28023 Aravaca (Madrid) Tel. +34 90 211 87 61 [email protected] Portugal Sandoz Farmacêutica Lda. Alameda da Beloura, Edifício 1 2do andar – Esc. 15 P-2710−693 Sintra Tel: +351 21 924 19 19 [email protected] France Sandoz SAS Direction Scientifique et Marketing Biotech 49, avenue Georges Pompidou F-92593 Levallois-Perret Cedex Tél: + 33 1 49 64 48 00 România Sandoz SRL str. Livezeni, Nr 7A Târgu Mureş, 540472 - RO Tel: +40 265 208 120 Ireland Rowex Ltd Bantry Co. Cork - IRL Tel: + 353 27 50077 [email protected] Slovenija Lek farmacevtska družba d.d. Verovškova 57 SI-1526 Ljubljana Tel: +386 1 580 21 11 Ísland Sandoz A/S C.F. Tietgens Boulevard 40 DK-5220 Odense SØ Sími: +45 63 95 10 00 Slovenská republika Sandoz Pharmaceuticals d.d. Ružinovská 42 SK-82103 Bratislava Tel: +421 2 48 200 600 Italia Sandoz S.p.A. Largo Umberto Boccioni, 1 I-21040 Origgio / VA Tel: +39 02 96541 Suomi/Finland Sandoz Oy Ab Rajatorpantie 41 B/Råtorpsvägen 41 B FIN-01640 Vantaa/Vanda Puh/Tel: +358 9 85 20 20 30 Κύπρος Sandoz GmbH Biochemiestr. 10 A-6250 Kundl Tel: +43 5338 2000 Sverige Sandoz AB Berga Alle 1 E S-254 52 Helsingborg Tel: + 46 42 152065 [email protected] 278 Latvija Sandoz d.d. Pārstāvniecība Latvijā Meža iela 4 Rīga, LV-1048 Tel: +371 7 892 006 United Kingdom Sandoz Ltd Frimley Business Park, Frimley/Camberley Surrey GU16 7SR – UK Tel: +44 1276 69 8020 [email protected] Lietuva Sandoz Pharmaceuticals d.d filialas Šeimyniškių g. 3A LT – 09312 Vilnius Tel: +370 5 2636 038 Questo foglio illustrativo è stato approvato l’ultima volta il {MM/AAAA}. Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/ -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------Istruzioni per l’autoiniezione (solo per pazienti sottoposti a chemioterapia, pazienti adulti che donano il proprio sangue prima di un intervento chirurgico o pazienti adulti in attesa di un intervento chirurgico ortopedico) Questo paragrafo contiene informazioni su come iniettarsi da solo Binocrit. È importante che non tenti di iniettarsi il medicinale da solo prima di essere stato appositamente addestrato dal medico o dall’infermiere. Binocrit è fornito con o senza un dispositivo di sicurezza per l’ago: il medico o l’infermiere le mostreranno come utilizzarlo. Se ha dubbi o domande sull’autoiniezione, si rivolga al medico o all’infermiere. 1. 2. 3. 4. 5. Si lavi le mani. Estragga una siringa dalla confezione e rimuova il cappuccio protettivo dall’ago. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Se è richiesto un uso parziale della siringa, getti via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione. Disinfetti la pelle in corrispondenza della sede d’iniezione con un tampone imbevuto d’alcool. Prenda una piega cutanea tra il pollice e l’indice. Con un movimento rapido e deciso, inserisca l’ago nella piega cutanea. Inietti la soluzione di Binocrit come le è stato mostrato dal medico. Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista. Siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago 6. 7. 8. Tenendo sempre la piega cutanea tra le dita, prema lentamente e in modo uniforme sullo stantuffo. Dopo aver iniettato il liquido, estragga l’ago e lasci andare la pelle. Prema sulla sede di iniezione con una garza sterile asciutta. Getti via il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale. Usi ciascuna siringa solo per un’unica iniezione. Siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago 6. Tenendo sempre la piega cutanea tra le dita, prema lentamente e in maniera uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Non allenti la pressione sullo stantuffo! 279 7. 8. 9. Dopo aver iniettato il liquido, estragga l’ago mantenendo la pressione sullo stantuffo e quindi lasci andare la pelle. Prema sulla sede di iniezione con una garza sterile asciutta. Lasci andare lo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricoprirà rapidamente l’ago. Getti via il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale. Usi ciascuna siringa solo per un’unica iniezione. 280