Binocrit, INN-epoetin alfa

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Binocrit, INN-epoetin alfa
ALLEGATO I
RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 1.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 2.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 16,8 microgrammi per ml
1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 1.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
8,4 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
2
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
3
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
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Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
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Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
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ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
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L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
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Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
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Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
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I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
11
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
12
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
13
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
14
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
15
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
16
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 0,5 ml (1.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
17
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/001
EU/1/07/410/002
EU/1/07/410/027
EU/1/07/410/028
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
18
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 2.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 2.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 16,8 microgrammi per ml
1 siringa preriempita da 1 ml contiene 2.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
16,8 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
19
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
20
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
21
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
22
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
23
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
24
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
25
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
26
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
27
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
28
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
29
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
30
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
31
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
32
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
33
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 1 ml (2.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
34
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/003
EU/1/07/410/004
EU/1/07/410/029
EU/1/07/410/030
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
35
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 3.000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml
1 siringa preriempita da 0,3 ml contiene 3.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
25,2 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
36
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
37
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
38
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
39
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
40
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
41
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
42
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
43
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
44
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
45
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
46
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
47
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
48
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
49
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
50
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 0,3 ml (3.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
51
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/005
EU/1/07/410/006
EU/1/07/410/031
EU/1/07/410/032
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
52
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 4.000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml
1 siringa preriempita da 0,4 ml contiene 4.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
33,6 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
53
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
54
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
55
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
56
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
57
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
58
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
59
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
60
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
61
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
62
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
63
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
64
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
65
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
66
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
67
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 0,4 ml (4.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
68
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/007
EU/1/07/410/008
EU/1/07/410/033
EU/1/07/410/034
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
69
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 5.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml
1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 5.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
42,0 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
70
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
71
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
72
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
73
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
74
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
75
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
76
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
77
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
78
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
79
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
80
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
81
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
82
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
83
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
84
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 0,5 ml (5.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
85
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/009
EU/1/07/410/010
EU/1/07/410/035
EU/1/07/410/036
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
86
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 6.000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml
1 siringa preriempita da 0,6 ml contiene 6.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
50,4 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
87
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
88
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
89
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
90
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
91
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
92
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
93
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
94
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
95
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
96
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
97
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
98
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
99
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
100
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
101
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 0,6 ml (6.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
102
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/011
EU/1/07/410/012
EU/1/07/410/037
EU/1/07/410/038
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
103
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 7.000 UI/0,7 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml
1 siringa preriempita da 0,7 ml contiene 7.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
58,8 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
104
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
105
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
106
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
107
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
108
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
109
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
110
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
111
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
112
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
113
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
114
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
115
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
116
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
117
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
118
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 0,7 ml (7.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
119
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/017
EU/1/07/410/018
EU/1/07/410/039
EU/1/07/410/040
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
120
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 8.000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml
1 siringa preriempita da 0,8 ml contiene 8.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
67,2 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
121
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
122
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
123
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
124
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
125
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
126
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
127
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
128
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
129
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
130
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
131
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
132
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
133
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
134
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
135
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 0,8 ml (8.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
136
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/013
EU/1/07/410/014
EU/1/07/410/041
EU/1/07/410/042
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
137
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 9.000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml
1 siringa preriempita da 0,9 ml contiene 9.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
75,6 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
138
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
139
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
140
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
141
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
142
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
143
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
144
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
145
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
146
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
147
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
148
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
149
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
150
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
151
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
152
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 0,9 ml (9.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
153
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/019
EU/1/07/410/020
EU/1/07/410/043
EU/1/07/410/044
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
154
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 10.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 10.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 84,0 microgrammi per ml
1 siringa preriempita da 1 ml contiene 10.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
84,0 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
155
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
156
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
157
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
158
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
159
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
160
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
161
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
162
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
163
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
164
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
165
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
166
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
167
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
168
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
169
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 1 ml (10.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
170
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/015
EU/1/07/410/016
EU/1/07/410/045
EU/1/07/410/046
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
171
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 20.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 40.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 336,0 microgrammi per
ml
1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 20.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
168,0 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
172
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
173
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
174
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
175
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
176
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
177
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
178
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
179
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
180
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
181
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
182
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
183
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
184
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
185
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
186
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 0,5 ml (20.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
187
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/021
EU/1/07/410/022
EU/1/07/410/047
EU/1/07/410/048
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
188
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 30.000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 40.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 336,0 microgrammi per
ml
1 siringa preriempita da 0,75 ml contiene 30.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
252,0 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
189
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
190
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
191
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
192
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
193
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
194
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
195
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
196
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
197
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
198
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
199
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
200
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
201
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
202
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
203
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 0,75 ml (30.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
204
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/023
EU/1/07/410/024
EU/1/07/410/049
EU/1/07/410/050
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
205
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 40.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni ml di soluzione contiene 40.000 UI di epoetina alfa*, corrispondenti a 336,0 microgrammi per
ml
1 siringa preriempita da 1 ml contiene 40.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
336,0 microgrammi di epoetina alfa
* Prodotta nella linea cellulare CHO con tecnologia del DNA ricombinante
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile in siringa preriempita (preparazione iniettabile)
Soluzione limpida e incolore
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell’anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e
pediatrici:
-
Trattamento dell’anemia associata a insufficienza renale cronica in pazienti adulti e pediatrici
emodializzati e in pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale (vedere paragrafo 4.4).
-
Trattamento dell'anemia grave, di origine renale, accompagnata da sintomi clinici, in pazienti
adulti con insufficienza renale non ancora dializzati (vedere paragrafo 4.4).
Trattamento dell’anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti in trattamento
chemioterapico per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione, come
indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all’inizio
della chemioterapia).
Binocrit può essere utilizzato per aumentare la produzione di sangue autologo nei pazienti facenti
parte di un programma di predonazione autologa. L' impiego per tale indicazione deve essere valutato
in rapporto al noto rischio di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere effettuato solo in
pazienti non sideropenici con anemia moderata (emoglobina (Hb) 10-13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l)),
quando le tecnichedi risparmio di sangue non siano disponibili o siano insufficienti e l’intervento
programmato di chirurgia elettiva maggiore richieda un elevato quantitativo di sangue (4 o più unità di
sangue per le donne, 5 o più unità per gli uomini).
Binocrit può essere utilizzato per ridurre l’esposizione a trasfusioni di sangue allogenico in pazienti
adulti non sideropenici, ritenuti ad alto rischio di complicanze trasfusionali, prima di un intervento
elettivo di chirurgia ortopedica maggiore. Limitare l’uso ai pazienti con anemia moderata (Hb
10-13 g/dl o 6,2-8,1 mmol/l) non facenti parte di un programma di predonazione autologa e per i quali
si preveda una perdita ematica di 900-1800 ml.
206
4.2
Posologia e modo di somministrazione
La terapia con Binocrit deve essere iniziata sotto la supervisione di medici esperti nel trattamento di
pazienti con le indicazioni riportate precedentemente.
Posologia
Trattamento dell’anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, il medicinale deve essere somministrato per via
endovenosa (vedere paragrafo 4.4).
I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva
della malattia; da parte del medico è necessaria una valutazione individuale del decorso clinico e delle
condizioni di ogni singolo paziente.
La concentrazione di emoglobina auspicata è compresa tra 10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l) negli adulti e
tra 9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l) nei pazienti pediatrici.
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati. Se l’emoglobina
aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, o in presenza di livelli emoglobinici prolungati superiori
a 12 g/dl (7,5 mmol/l), ridurre la dose di epoetina alfa del 25%. Se l’emoglobina supera i 13 g/dl
(8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl (7,5 mmol/l) e quindi
riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente.
A causa della variabilità intra-paziente, si possono occasionalmente osservare valori emoglobinici
individuali superiori e inferiori ai livelli emoglobinici auspicati.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dell’anemia e dei sintomi dell’anemia.
Valutare il profilo sideremico prima e durante il trattamento e, se necessario, somministrare ferro.
Inoltre, prima di iniziare una terapia con epoetina alfa, devono essere escluse altre cause di anemia,
quali la carenza di vitamina B12 o di folato. Una mancata risposta alla terapia con epoetina alfa può
essere dovuta alle cause seguenti: carenza di ferro, folato o vitamina B12; intossicazione da alluminio;
infezioni intercorrenti; episodi infiammatori o traumatici; perdite ematiche occulte; emolisi e fibrosi
del midollo osseo di qualsiasi origine.
Pazienti adulti emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente ad intervalli di almeno quattro settimane. Ad ogni
variazione, l’aumento o la diminuzione della dose deve essere pari a 25 UI/kg tre volte alla settimana.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l).
La dose settimanale totale raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI/kg, somministrata a dosi di
25-100 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa.
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti con valori emoglobinici inizialmente molto bassi
(< 6 g/dl o < 3,75 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto ai pazienti con
anemia iniziale meno grave (Hb > 8 g/dl o > 5 mmol/l).
Pazienti pediatrici emodializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
207
Fase di correzione
50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa. Se si rende necessario un aggiustamento
posologico, questo deve avvenire gradualmente con variazioni di 25 UI/kg tre volte alla settimana, con
intervalli di almeno quattro settimane, fino al raggiungimento del valore desiderato.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
9,5 e 11 g/dl (5,9-6,8 mmol/l).
In genere, i bambini di peso corporeo inferiore a 30 kg necessitano di dosi di mantenimento più alte
rispetto ai bambini di peso corporeo superiore a 30 kg e agli adulti.
In studi clinici, dopo 6 mesi di trattamento sono state osservate le seguenti dosi di mantenimento:
Dose (UI/kg 3x /settimana)
Peso (kg)
Media
< 10
10-30
> 30
100
75
33
Dose abituale di
mantenimento
75-150
60-150
30-100
I dati clinici disponibili suggeriscono che i pazienti pediatrici con valori di emoglobina inizialmente
molto bassi (< 6,8 g/dl o < 4,25 mmol/l) possono necessitare di dosi di mantenimento più alte rispetto
ai pazienti con anemia iniziale meno grave (Hb > 6,8 g/dl o > 4,25 mmol/l).
Pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneale
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg due volte alla settimana per via endovenosa.
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 25 e 50 UI/kg due volte alla
settimana in 2 iniezioni uguali.
Pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati
Il trattamento consiste di due fasi:
Fase di correzione
Dose iniziale di 50 UI/kg tre volte alla settimana per via endovenosa, seguita, se necessario, da
incrementi di 25 UI/kg (tre volte alla settimana) fino al raggiungimento del valore desiderato (con
intervalli di almeno quattro settimane tra un incremento e il successivo).
Fase di mantenimento
Aggiustamento posologico per mantenere i valori di emoglobina al livello desiderato: Hb compresa tra
10 e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l). Dose di mantenimento compresa tra 17 e 33 UI/kg tre volte alla
settimana per via endovenosa.
La dose massima non deve superare le 200 UI/kg tre volte alla settimana.
Trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia
Epoetina alfa deve essere somministrata per via sottocutanea ai pazienti anemici (ad es. con
concentrazione emoglobinica ≤ 10 g/dl (6,2 mmol/l). I sintomi e le conseguenze dell’anemia possono
variare a seconda di età, sesso e gravità complessiva della malattia; da parte del medico è necessaria
una valutazione individuale del decorso clinico e delle condizioni di ogni singolo paziente.
A causa della variabilità intra-paziente, in un paziente si possono occasionalmente osservare singoli
valori emoglobinici superiori e inferiori alla concentrazione emoglobinica auspicata. Si raccomanda di
affrontare la variabilità dell’emoglobina tramite una gestione ottimale della dose, tenendo presente che
208
la concentrazione target di emoglobina è compresa tra 10 g/dl (6,2 mmol/l) e 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Livelli emoglobinici prolungati superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l) devono essere evitati; le linee guida
per un adattamento appropriato della dose in caso di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl
(7,5 mmol/l) sono descritte più avanti.
Sorvegliare strettamente i pazienti per assicurarsi che venga usata la dose più bassa approvata di
epoetina alfa per un controllo adeguato dei sintomi dell’anemia.
Si deve proseguire la terapia con epoetina alfa per un mese dopo il termine della chemioterapia.
La dose iniziale è di 150 UI/kg per via sottocutanea tre volte alla settimana. In alternativa, l’epoetina
alfa può essere somministrata ad una dose iniziale di 450 UI/kg per via sottocutanea una volta alla
settimana.
Se l'emoglobina è aumentata di almeno 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è
aumentata di ≥ 40.000 cellule/µl sopra il basale dopo quattro settimane di trattamento, si deve
mantenere una dose di 150 UI/kg tre volte alla settimana o 450 UI/kg una volta alla settimana.
Se l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata
di < 40.000 cellule/µl sopra il basale, aumentare la dose a 300 UI/kg tre volte alla settimana. Se,
dopo altre quattro settimane di trattamento con 300 UI/kg tre volte alla settimana, l'aumento
dell’emoglobina è ≥ 1 g/dl (≥ 0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti è aumentata di
≥ 40.000 cellule/µl, si deve mantenere la dose di 300 UI/kg tre volte alla settimana. Tuttavia, se
l'aumento dell’emoglobina è < 1 g/dl (< 0,62 mmol/l) e la conta dei reticolociti è aumentata di
< 40.000 cellule/µl sopra il basale, una risposta all’epoetina alfa è improbabile e il trattamento
deve essere interrotto.
209
Il regime posologico raccomandato è riportato nello schema seguente:
150 UI/kg 3x/settimana
oppure 450 UI/kg una volta alla settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Hb target
(appross. 12 g/dl)
300 UI/kg
3x/settimana
per 4 settimane
Aumento conta reticolocitaria ≥ 40.000/µl
oppure aumento Hb ≥ 1 g/dl
Aumento conta reticolocitaria
< 40.000/µl
e aumento Hb < 1 g/dl
Interruzione della terapia
Aggiustamento posologico per il mantenimento di una concentrazione emoglobinica compresa tra
10 g/dl e 12 g/dl (6,2-7,5 mmol/l):
Se l’emoglobina aumenta di oltre 2 g/dl (1,25 mmol/l) al mese, oppure se l’emoglobina supera i
12 g/dl (7,5 mmol/l), la dose deve essere ridotta approssimativamente del 25-50%. Se l’emoglobina
supera i 13 g/dl (8,1 mmol/l), interrompere la terapia fino a che i valori scendano sotto i 12 g/dl
(7,5 mmol/l) e quindi riprendere il trattamento con epoetina alfa ad una dose inferiore del 25% rispetto
alla dose precedente.
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Binocrit deve essere somministrato per via endovenosa.
Al momento della donazione di sangue, Binocrit deve essere somministrato dopo che la procedura di
donazione sia stata completata.
I pazienti con anemia lieve (ematocrito 33-39%), che necessitino di un predeposito di 4 o più unità di
sangue, devono essere trattati con 600 UI/kg p.c. di Binocrit, due volte alla settimana, nelle tre
settimane precedenti l’intervento.
Tutti i pazienti trattati con Binocrit devono ricevere un’adeguata integrazione di ferro (ad es. 200 mg
di ferro elementare al giorno, per via orale) per l’intera durata del trattamento. La somministrazione di
210
ferro deve iniziare appena possibile, anche diverse settimane prima di iniziare le donazioni autologhe,
in modo da ottenere alte riserve di ferro prima di iniziare la terapia con Binocrit.
Trattamento di pazienti adulti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
La somministrazione deve avvenire per via sottocutanea.
La dose raccomandata è di 600 UI/kg di epoetina alfa, somministrata una volta alla settimana per tre
settimane (giorni 21, 14 e 7) prima dell’intervento e il giorno dell’intervento (giorno 0). Nei casi in
cui, per ragioni mediche, occorra ridurre il tempo all’intervento a meno di tre settimane, si deve di
somministrare giornalmente 300 UI/kg di epoetina alfa per 10 giorni consecutivi prima dell’intervento,
il giorno dell’intervento e nei quattro giorni immediatamente successivi. Se, nell’ambito degli esami
ematologici eseguiti nel periodo preoperatorio, il livello di emoglobina raggiunge o supera i 15 g/dl
(9,38 mmol/l), si deve interrompere la somministrazione di epoetina alfa e non si devono
somministrare le dosi successive.
Assicurarsi che, all’inizio del trattamento, i pazienti non siano sideropenici.
Si deve somministrare una quantità adeguata di ferro a tutti i pazienti trattati con epoetina alfa
(sostituzione orale con 200 mg Fe2+ /die) per l’intera la durata del trattamento. Si deve iniziare la
somministrazione di ferro prima della terapia con epoetina alfa per ottenere depositi adeguati.
Modo di somministrazione
Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti, monouso. Somministrare la quantità richiesta.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
1.
Iniezione endovenosa: per almeno uno - cinque minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti
emodializzati può essere somministrato un bolo durante la seduta dialitica attraverso un accesso
venoso adatto nella linea di dialisi. Alternativamente, l’iniezione può essere somministrata al
termine della seduta dialitica attraverso il tubo dell’ago fistola, seguita da 10 ml di soluzione
salina isotonica per sciacquare il tubo e garantire l'iniezione del prodotto in circolo.
Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzali è preferibile
un’iniezione più lenta.
2.
Iniezione sottocutanea: non superare il volume massimo di 1 ml in ogni sede d’iniezione. Per
iniettare volumi maggiori, servirsi di più sedi d’iniezione.
Somministrare l’iniezione nella coscia o nella parete addominale anteriore.
4.3
Controindicazioni
-
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
-
Non somministrare Binocrit o un’altra eritropoietina ai pazienti che sviluppano un’aplasia
eritroide pura (PRCA) in seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina (vedere
paragrafo 4.4 – aplasia eritroide pura).
-
Ipertensione non controllata.
-
Pazienti che, per qualsiasi ragione, non possano ricevere una profilassi antitrombotica adeguata.
L’uso di epoetina alfa nell’indicazione “aumento della quantità di sangue autologo” è controindicato
nei pazienti con
infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento,
angina pectoris instabile,
rischio aumentato di trombosi venosa profonda, come nel caso di anamnesi di malattia
tromboembolica venosa.
211
L’uso dell’epoetina alfa nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica
maggiore, che non partecipano ad un programma di predonazione autologa, è controindicato nei
pazienti con gravi patologie vascolari coronariche, arteriose periferiche, carotidee o cerebrali,
compresi i pazienti con infarto miocardico recente o accidente cerebrovascolare.
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Considerazioni generali
Si devono sottoporre ad attento monitoraggio e controllo, secondo necessità, la pressione arteriosa nei
pazienti trattati con epoetina alfa. L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di
ipertensione non trattata, trattata in misura inadeguata o scarsamente controllabile. Può essere
necessario aggiungere farmaci o aumentare la dose della terapia antipertensiva. Interrompere il
trattamento con epoetina alfa se la pressione arteriosa non può essere controllata.
L’epoetina alfa deve essere usata con cautela in presenza di epilessia e insufficienza epatica cronica.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica e nei pazienti oncologici trattati con epoetina alfa, i livelli
di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al raggiungimento di un livello stabile, e, in
seguito, a intervalli regolari.
In tutti i pazienti, i livelli di emoglobina devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, a causa del
rischio potenzialmente più elevato di eventi tromboembolici ed esito fatale nel caso i pazienti vengano
trattati a livelli di emoglobina superiori ai valori target dell’indicazione.
Durante il trattamento con epoetina alfa può verificarsi un moderato aumento dose-dipendente della
conta piastrinica nell’ambito del range normale. Tale aumento regredisce durante il proseguimento
della terapia. Si raccomanda di sottoporre la conta piastrinica a regolare monitoraggio durante le prime
otto settimane di terapia.
Si devono tenere in considerazione tutte le altre cause di anemia (carenza di ferro, emolisi, perdita di
sangue, carenza di vitamina B12 o folato) e trattarle prima di iniziare la terapia con epoetina alfa. Nella
maggior parte dei casi, i valori di ferritina nel siero si riducono contemporaneamente all’aumento
dell’ematocrito. Per garantire una risposta ottimale all’epoetina alfa, occorre assicurarsi che esistano
depositi di ferro adeguati:
si raccomanda la somministrazione di ferro, 200-300 mg Fe2+/die per via orale (100-200 mg
Fe2+/die nei pazienti pediatrici) nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli sierici di
ferritina inferiori a 100 ng/ml
si raccomanda la somministrazione orale di 200-300 mg Fe2+/die in tutti i pazienti oncologici
con saturazione della transferrina inferiore al 20 %.
Tutti i fattori anemici supplementari citati devono anche essere tenuti in attenta considerazione prima
di aumentare la dose di epoetina alfa nei pazienti oncologici.
Seguire sempre le pratiche di buona gestione del sangue nel perioperatorio.
Per migliorare la tracciabilità degli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), il nome dell’agente
somministrato deve essere registrato (oppure indicato) in modo inequivocabile nella documentazione
sanitaria del paziente.
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Molto raramente è stata riportata PRCA mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con
eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti nei quali si osserva improvvisamente una mancata
efficacia della terapia, definita da un calo dell’emoglobina (1-2 g/dl o 0,62-1,25 mmol/l al mese) con
aumento del fabbisogno trasfusionale, si deve determinare la conta reticolocitaria e si devono
analizzare le tipiche cause di una mancata risposta (carenza di ferro, folato o vitamina B12,
intossicazione da alluminio, infezione o infiammazione, perdita di sangue ed emolisi).
212
Se la conta reticolocitaria corretta per l’anemia (cioè "l'indice" eritrocitario) è bassa (< 20.000/mm3 o
< 20.000/microlitro o < 0,5%), la conta piastrinica e leucocitaria sono normali e non sono state
individuate altre cause di perdita dell'effetto terapeutico, si devono determinare gli anticorpi
anti-eritropoietina e si deve valutare l'eventualità di un esame del midollo osseo per la diagnosi di
PRCA.
In caso di sospetta PRCA mediata da anticorpi anti-eritropoietina, si deve sospendere immediatamente
la terapia con Binocrit. Non si deve iniziare un’altra terapia eritropoietica, perché esiste il rischio di
reazioni crociate. Se indicata, può essere somministrata ai pazienti una terapia adeguata, ad esempio
trasfusioni di sangue.
In caso di riduzione paradossa dell’emoglobina e insorgenza di anemia grave associata a basse conte
reticolocitarie, il trattamento con epoetina deve essere interrotto e devono essere determinati gli
anticorpi anti-eritropoietina. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e
ribavirina e terapia concomitante con epoetine. Le epoetine non sono approvate per il trattamento
dell’anemia associata a epatite C.
Pazienti con insufficienza renale cronica
I dati di immunogenicità in caso di uso sottocutaneo di Binocrit nei pazienti a rischio di PRCA indotta
da anticorpi, cioè nei pazienti con anemia renale, sono insufficienti. Pertanto, nei pazienti con anemia
renale il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, l’aumento dell’emoglobina deve corrispondere
approssimativamente a 1 g/dl (0,62 mmol/l) al mese e non deve superare i 2 g/dl (1,25 mmol/l) al
mese, per ridurre al minimo il rischio di un peggioramento dell’ipertensione.
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non
deve superare il limite superiore della concentrazione emoglobinica target raccomandata nel
paragrafo 4.2. In studi clinici è stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi
cardiovascolari gravi in caso di somministrazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) per ottenere
valori emoglobinici superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l).
Studi clinici controllati non hanno mostrato benefici significativi attribuibili alla somministrazione di
epoetine una volta che la concentrazione emoglobinica abbia superato i livelli necessari per controllare
i sintomi dell'anemia ed evitare le trasfusioni di sangue.
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi
antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico.
In casi isolati è stata osservata iperpotassiemia. La correzione dell’anemia può indurre un aumento
dell’appetito e dell’apporto di potassio e proteine. Le prescrizioni di dialisi devono eventualmente
essere modificate periodicamente, al fine di mantenere urea, creatinina e potassio nel range previsto.
Si devono monitorare gli elettroliti del siero nei pazienti con insufficienza renale cronica. In presenza
di un livello di potassio nel siero elevato o crescente, si deve valutare l’eventualità di interrompere la
somministrazione di epoetina alfa fino alla correzione dell’iperpotassiemia.
Per via dell’aumento dell’ematocrito, durante la terapia con epoetina alfa è spesso necessario un
aumento della dose di eparina in corso di emodialisi. Se l’eparinizzazione non è ottimale è possibile
che si verifichi un’occlusione del sistema dialitico.
In base alle informazioni attualmente disponibili, la correzione dell’anemia con epoetina alfa in
pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati non accelera la progressione
dell’insufficienza renale.
213
Pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica
Le eritropoietine sono fattori di crescita che stimolano soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori
per l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali. Come per
tutti i fattori di crescita, esiste la preoccupazione che le epoetine possano stimolare la crescita di
tumori. In diversi studi controllati, non si è osservato alcun miglioramento della sopravvivenza
generale o riduzione del rischio di progressione tumorale da parte delle epoetine in pazienti con
anemia associata a neoplasie maligne.
In studi clinici controllati, l’uso di epoetina alfa e di altri ESA ha mostrato:
-
un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati
con radioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici superiori a 14 g/dl
(8,7 mmol/l),
-
una riduzione della sopravvivenza generale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione
del tumore a 4 mesi in pazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con
chemioterapia, se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l),
-
un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl
(7,5 mmol/l) in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati né con chemioterapia né con
radioterapia. L’uso di ESA non è indicato in questa popolazione di pazienti.
Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere
il trattamento preferito per la gestione dell’anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di
somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficiorischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico
contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo
di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l’aspettativa di vita, l’ambiente nel quale il paziente è
trattato e le preferenze del paziente stesso (vedere paragrafo 5.1).
Nei pazienti oncologici in chemioterapia, si deve tenere presente l’intervallo di 2-3 settimane tra la
somministrazione di epoetina alfa e la comparsa degli eritrociti indotti dall’eritropoietina nella
valutazione della appropriatezza della terapia con epoetina alfa (pazienti a rischio di trasfusione).
Per ridurre al minimo il rischio di eventi trombotici, i livelli di emoglobina e la loro velocità di
aumento non devono superare i limiti descritti nel paragrafo 4.2.
Dal momento che è stata osservata un’aumentata incidenza di eventi trombotici vascolari (TVE) nei
pazienti oncologici trattati con agenti stimolanti l’eritropoiesi (vedere paragrafo 4.8), tale rischio deve
essere attentamente valutato in relazione al beneficio che ci si attende dal trattamento (con epoetina
alfa), in particolare nei pazienti oncologici con rischio aumentato di eventi trombotici vascolari, ad
esempio per obesità, e nei pazienti con anamnesi di TVE (trombosi venosa profonda o embolia
polmonare). È stato disegnato uno studio investigativo (studio BEST) in donne con carcinoma
mammario metastatico, per determinare se il trattamento con epoetina alfa, proseguito anche dopo la
correzione dell’anemia, possa migliorare gli outcome di trattamento. In tale studio, l’incidenza di
eventi tromboembolici fatali è stata maggiore nelle pazienti trattate con epoetina alfa che nelle pazienti
che hanno ricevuto il placebo (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti chirurgici adulti facenti parte di un programma di predonazione autologa
Devono essere rispettate tutte le avvertenze speciali e precauzioni relative ai programmi di
predonazione autologa; in particolare, la sostituzione di volume deve essere eseguita di routine.
Pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore si devono accertare e
trattare le cause dell’anemia possibilmente prima dell’inizio del trattamento con epoetina alfa. In
questa popolazione di pazienti gli eventi trombotici possono costituire un rischio, e tale possibilità
deve essere valutata con attenzione in relazione al beneficio previsto del trattamento.
214
I pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore devono ricevere
un’adeguata profilassi antitrombotica, in quanto, nei pazienti chirurgici, possono verificarsi eventi
trombotici e vascolari, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base. Si deve
prestare, inoltre, particolare cautela nei pazienti predisposti a sviluppare un trombosi venosa profonda
(DVT). Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l), non può essere esclusa
la possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di
eventi trombotici/vascolari post-operatori. Pertanto, tale trattamento non deve essere impiegato nei
pazienti con emoglobina basale > 13 g/dl (> 8,1 mmol/l).
Eccipienti
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Non vi sono evidenze che indichino che il trattamento con epoetina alfa altera il metabolismo di altri
medicinali.
Tuttavia, dal momento che la ciclosporina viene legata dagli eritrociti, esiste la possibilità di
interazione. Se l’epoetina alfa viene somministrata contemporaneamente alla ciclosporina, si devono
sottoporre a monitoraggio i livelli ematici di ciclosporina e modificare la dose di ciclosporina con
l’aumento dell’ematocrito.
Non vi sono evidenze che indichino un’interazione tra epoetina alfa e il fattore stimolante le colonie di
granulociti (G-CSF) o il fattore stimolante le colonie di granulociti e macrofagi (GM-CSF)
relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro.
4.6
Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti con epoetina alfa riguardanti donne in
gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto:
-
nelle pazienti con insufficienza renale cronica, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se
il potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il feto.
-
Nelle pazienti chirurgiche in gravidanza o allattamento, facenti parte di un programma di
predonazione autologa, l’uso di epoetina alfa non è raccomandato.
4.7
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Binocrit non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8
Effetti indesiderati
Considerazioni generali
Nei pazienti oncologici e nei pazienti con insufficienza renale cronica, la reazione avversa più
frequente durante il trattamento con epoetina alfa è l’aumento dose-dipendente della pressione
arteriosa o il peggioramento di un’ipertensione preesistente. La pressione arteriosa deve essere
monitorata, in particolare all'inizio della terapia (vedere paragrafo 4.4). Altre reazioni avverse comuni
osservate negli studi clinici con epoetina alfa sono le seguenti: trombosi venosa profonda, embolia
polmonare, convulsioni, diarrea, nausea, cefalea, malattia simil-influenzale, piressia, eruzione cutanea
e vomito. La malattia simil-influenzale comprendente cefalea, artralgia, mialgia e piressia e può
manifestarsi in particolare all’inizio del trattamento. Le frequenze di comparsa possono variare a
seconda dell'indicazione (vedere tabella sottostante).
215
Le reazioni avverse gravi comprendono trombosi venose ed arteriose ed embolia (compresi casi ad
esito fatale), come trombosi venosa profonda, emboli polmonari, trombosi arteriosa (comprendente
infarto miocardico e ischemia miocardica), trombosi retinica e trombosi dello shunt (comprese
apparecchiature per dialisi). Inoltre, in studi clinici condotti con epoetina alfa sono stati riportati
accidenti cerebrovascolari (comprendenti infarto cerebrale ed emorragia cerebrale) e attacchi
ischemici transitori.
Sono stati riportati aneurismi.
Sono state riportate reazioni di ipersensibilità comprendenti casi di eruzione cutanea, orticaria,
reazione anafilattica ed edema angioneurotico.
Anche durante il trattamento con epoetina alfa di pazienti con pressione arteriosa precedentemente
normale o bassa si sono manifestate crisi ipertensive con encefalopatia e convulsioni, richiedenti
l’intervento immediato di un medico e una terapia intensiva. Si deve prestare particolare attenzione a
cefalee trafittive improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segno premonitore.
Molto raramente è stata riportata aplasia eritroide pura mediata da anticorpi (in < 1/10.000 casi per
anno paziente) dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo dell’epoetina alfa è stato valutato in 142 soggetti con insufficienza
renale cronica e in 765 pazienti oncologici in studi registrativi controllati con placebo in doppio cieco.
Le reazioni avverse ai farmaci riportate in ≥ 0,2% dei soggetti trattati con epoetina alfa in questi studi,
in altri studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono riportate di seguito in base alla
classificazione per sistemi e organi ed in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non
comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di
gravità.
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Frequenza
Reazione avversa
Non comune
Trombocitemia (pazienti
oncologici)
Aplasia eritroide pura mediata
da anticorpi anti-eritropoetina1
Trombocitemia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazione anafilattica
Ipersensibilità
Cefalea (pazienti oncologici)
Convulsioni (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Cefalea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Emorragia cerebrale2
Convulsioni (pazienti
oncologici)
Accidente cerebrovascolare2
Encefalopatia ipertensiva
Attacchi ischemici transitori
Trombosi retinica
Trombosi venosa profonda2
(pazienti oncologici)
Ipertensione
Frequenza non nota
Disturbi del sistema
immunitario
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Patologie dell’occhio
Patologie vascolari
Frequenza non nota
Comune
216
Classificazione per sistemi e
organi
Patologie respiratorie,
toraciche e mediastiniche
Frequenza
Reazione avversa
Frequenza non nota
Trombosi venosa profonda2
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Trombosi arteriosa
Crisi ipertensive
Embolia polmonare2 (pazienti
oncologici)
Embolia polmonare2 (pazienti
con insufficienza renale cronica)
Nausea
Diarrea (pazienti oncologici)
Vomito
Diarrea (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Eruzione cutanea
Edema angioneurotico
Orticaria
Artralgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Artralgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti oncologici)
Mialgia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Porfiria
Comune
Frequenza non nota
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Comune
Non comune
Patologie della cute e del
tessuto sottocutaneo
Comune
Frequenza non nota
Patologie del sistema
muscoloscheletrico e del
tessuto connettivo
Molto comune
Patologie congenite, familiari
e genetiche
Patologie sistemiche e
condizioni relative alla sede di
somministrazione
Frequenza non nota
Comune
Non comune
Frequenza non nota
Molto comune
Comune
Frequenza non nota
Esami diagnostici
Frequenza non nota
Traumatismo, avvelenamento
e complicazioni da procedura
Comune
1
2
Piressia (pazienti oncologici)
Malattia simil-influenzale
(pazienti con insufficienza
renale cronica)
Malattia simil-influenzale
(pazienti oncologici)
Inefficacia del farmaco
Edema periferico
Piressia (pazienti con
insufficienza renale cronica)
Reazioni in sede di iniezione
Anticorpi anti-eritropoetina
positivi1
Trombosi dello shunt
comprendente l’apparecchiatura
per dialisi (pazienti con
insufficienza renale cronica)
La frequenza non può essere definita sulla base degli studi clinici
Compresi casi ad esito fatale.
Pazienti con insufficienza renale cronica
Nei pazienti con insufficienza renale cronica, livelli di emoglobina superiori a 12 g/dl (7,5 mmol/l)
possono essere associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, compreso il decesso
(vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti in emodialisi si sono verificate trombosi dello shunt, particolarmente nei pazienti con
tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (ad es. stenosi,
aneurismi ecc.) (vedere paragrafo 4.4).
217
Pazienti oncologici
Nei pazienti oncologici trattati con ESA, compresa l’epoetina alfa, è stato riportato un aumento
dell’incidenza di eventi tromboembolici (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti chirurgici
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore, con emoglobina
basale compresa tra 10 e 13 g/dl (6,2-8,1 mmol/l), l’incidenza di eventi trombotici/vascolari (per la
maggior parte DVT) nella popolazione complessiva dei pazienti inseriti negli studi clinici si è
dimostrata simile nei vari gruppi di dosaggio di epoetina alfa e nel gruppo placebo, sebbene
l’esperienza clinica sia limitata.
Inoltre, nei pazienti con emoglobina al basale > 13 g/dl (8,1 mmol/l) non può essere esclusa la
possibilità che il trattamento con epoetina alfa possa essere associato ad un rischio aumentato di eventi
trombotici/vascolari post-operatori.
4.9
Sovradosaggio
Il margine terapeutico dell’epoetina alfa è molto ampio. Un sovradosaggio di epoetina alfa può
causare effetti che rappresentano un’estensione degli effetti farmacologici dell’ormone (aumento
critico dei livelli di emoglobina o dell’ematocrito). In presenza di livelli di emoglobina o ematocrito
eccessivamente elevati è possibile ricorrere alla flebotomia. In caso di necessità si deve ricorrere a
trattamenti di supporto addizionali.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1
Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri preparati antianemici, codice ATC: B03XA01
L’eritropoietina è una glicoproteina che, come fattore stimolante la mitosi e ormone di
differenziazione, stimola la produzione di eritrociti dai precursori del compartimento delle cellule
staminali.
Il peso molecolare apparente dell’eritropoietina è compreso tra 32.000 e 40.000 dalton. La frazione
proteica della molecola costituisce circa il 58% e consiste di 165 aminoacidi. Le quattro catene di
carboidrati sono unite alla proteina tramite tre legami N-glicosidici e un legame O-glicosidico.
L’epoetina alfa ottenuta con tecniche di ingegneria genetica è glicosilata ed è identica
all’eritropoietina umana endogena isolata dalle urine di pazienti anemici per quanto riguarda la
composizione in aminoacidi e carboidrati.
Binocrit possiede la massima purezza possibile realizzabile con le tecniche attuali. In particolare, alle
concentrazioni di principio attivo impiegate nell’uomo non sono rilevabili residui della linea cellulare
utilizzata per la produzione.
L’efficacia biologica dell’epoetina alfa è stata dimostrata in vari modelli animali in vivo (ratti normali
e anemici, topi policitemici). In seguito alla somministrazione di epoetina alfa aumentano il numero di
eritrociti, i valori di Hb, la conta reticolocitaria e il tasso di incorporazione del 59Fe.
In seguito a incubazione con epoetina alfa è stato osservato un aumento dell’incorporazione di
H-timidina in vitro in cellule lienali eritroidi nucleate (coltura di cellule lienali murine).
3
In colture di cellule di midollo osseo umano è stato dimostrato che l’eritropoietina stimola
l’eritropoiesi in modo specifico e che non agisce sulla leucopoiesi. Non sono stati riscontrati effetti
citotossici dell’epoetina alfa sulle cellule di midollo osseo.
218
In tre studi controllati con placebo sono stati inclusi 721 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 389 pazienti con tumori maligni ematologici (221 con
mieloma multiplo, 144 con linfoma non-Hodgkin e 24 con altri tumori maligni ematologici) e
332 pazienti con tumori solidi (172 con tumore della mammella, 64 con tumori ginecologici, 23 con
tumori polmonari, 22 con tumori prostatici, 21 con tumori gastrointestinali e 30 con altri tipi di
tumore). In due ampi studi open-label sono stati inclusi 2697 pazienti oncologici trattati con una
chemioterapia non a base di platino, tra cui 1895 pazienti con tumori solidi (683 con tumori della
mammella, 260 con tumori polmonari, 174 con tumori ginecologici, 300 con tumori gastrointestinali e
478 con altri tipi di tumore) e 802 pazienti con tumori maligni ematologici.
In uno studio prospettico, randomizzato, a doppio cieco, controllato con placebo, condotto con
375 pazienti anemici con varie patologie maligne non mieloidi e trattati con chemioterapia non a base
di platino, è stata osservata una riduzione significativa delle sequele correlate all’anemia (fatigue,
energia e attività ridotte) in base alle seguenti misurazioni strumentali e scale di valutazione: Scala
generale Functional Assessment of Cancer Therapy-Anaemia (FACT-An), scala FACT-An per fatigue
e scala Cancer Linear Analogue Scale (CLAS). In altri due studi minori, randomizzati e controllati con
placebo, non è stato osservato alcun miglioramento significativo dei parametri della qualità di vita
nelle scale EORTC-QLQ-C30 o CLAS, rispettivamente.
L’eritropoietina è un fattore di crescita che stimola soprattutto la produzione di eritrociti. I recettori per
l’eritropoietina possono essere espressi sulla superficie di una varietà di cellule tumorali.
La sopravvivenza e la progressione tumorale sono state analizzate in cinque ampi studi controllati,
coinvolgenti un totale di 2.833 pazienti, di cui quattro studi in doppio cieco e controllati con placebo e
uno studio in aperto. In questi studi sono stati arruolati pazienti in chemioterapia (due studi) oppure
popolazioni di pazienti nei quali gli agenti stimolanti l'eritropoiesi non sono indicati: pazienti
oncologici con anemia, non sottoposti a chemioterapia e pazienti con cancro del distretto testa-collo,
sottoposti a radioterapia. In due studi, la concentrazione emoglobinica target è stata > 13 g/dl
(8,1 mmol/l); negli studi rimanenti è stata di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Nello studio in aperto non è
stata riscontrata alcuna differenza nella sopravvivenza generale dei pazienti trattati con eritropoietina
umana ricombinante e dei controlli. Nei quattro studi controllati con placebo, il rapporto di rischio per
la sopravvivenza generale è stato compreso tra 1,25 e 2,47, a favore dei controlli. Rispetto ai controlli,
in questi studi è stato osservato un aumento della mortalità statisticamente significativo, costante e
inspiegabile, nei pazienti con anemia associata a diverse comuni neoplasie maligne e trattati con
eritropoietina umana ricombinante. L’outcome di sopravvivenza generale non è stato sufficientemente
spiegato con le differenze di incidenza di trombosi e complicazioni associate nei soggetti trattati con
eritropoietina umana ricombinante e nei soggetti del gruppo di controllo.
È stata effettuata anche una rassegna sistematica, coinvolgente più di 9.000 pazienti oncologici
partecipanti a 57 studi clinici. La meta-analisi dei dati di sopravvivenza generale ha fornito un
rapporto di rischio stimato di 1,08 in favore dei controlli (IC 95%: 0,99, 1,18; 42 studi e
8.167 pazienti). Nei pazienti trattati con eritropoietina umana ricombinante è stato osservato un
aumento del rischio relativo di eventi tromboembolici (RR 1,67, IC 95%: 1,35, 2,06, 35 studi e
6.769 pazienti). Esiste un rischio aumentato di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici trattati
con eritropoietina umana ricombinante e un effetto negativo sulla sopravvivenza generale non può
essere escluso. Non è noto in quale misura questi dati siano applicabili alla somministrazione di
eritropoietina umana ricombinante a pazienti oncologici in chemioterapia per ottenere concentrazioni
emoglobiniche inferiori a 13 g/dl (8,1 mmol/l), in quanto solo pochi pazienti con le caratteristiche
descritte sono stati inclusi nei dati valutati.
È stata condotta anche un’analisi dei dati individuali dei pazienti in oltre 13.900 pazienti oncologici (in
trattamento con chemioterapia, radioterapia, chemio-radioterapia o non sottoposti ad alcun
trattamento) partecipanti a 53 studi clinici controllati riguardanti diverse epoetine. La meta-analisi dei
dati di sopravvivenza generale ha fornito una stima puntuale del rapporto di rischio (hazard ratio) di
1,06 in favore dei controlli (IC 95%: 1,00; 1,12; 53 studi e 13.933 pazienti) e per i pazienti oncologici
trattati con chemioterapia il rapporto di rischio per la sopravvivenza complessiva è stato di 1,04 (IC
95%: 0,97; 1,11; 38 studi e 10.441 pazienti). Le meta-analisi hanno anche evidenziato in modo
219
coerente un aumento significativo del rischio relativo di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici
trattati con eritropoietina umana ricombinante (vedere paragrafo 4.4).
5.2
Proprietà farmacocinetiche
Via endovenosa
La misurazione dell’epoetina alfa dopo somministrazione endovenosa a dosi multiple ha mostrato
un’emivita di approssimativamente 4 ore nei volontari sani e un’emivita leggermente prolungata nei
pazienti con insufficienza renale di approssimativamente 5 ore. Nei bambini è stata riportata
un’emivita di approssimativamente 6 ore.
Via sottocutanea
Dopo iniezione sottocutanea, i livelli sierici di epoetina alfa sono di molto inferiori ai livelli ottenuti in
seguito a iniezione endovenosa, aumentano lentamente e raggiungono un picco 12-18 ore dopo la
somministrazione della dose. Il picco è sempre nettamente inferiore rispetto al picco ottenuto per via
endovenosa (approssimativamente 1/20 del valore).
Non si verifica accumulo: i livelli determinati 24 ore dopo la prima iniezione o 24 ore dopo l’ultima
iniezione rimangono identici.
L’emivita dopo somministrazione sottocutanea è difficile da determinare ed è stimata di circa 24 ore.
La biodisponibilità dell’epoetina alfa iniettabile per via sottocutanea è nettamente inferiore alla
biodisponibilità del medicinale per uso endovenoso e corrisponde a circa il 20%.
5.3
Dati preclinici di sicurezza
In alcuni studi tossicologici preclinici, nel cane e nel ratto, ma non nella scimmia, la terapia con
epoetina alfa è stata associata a fibrosi subclinica del midollo osseo (la fibrosi del midollo osseo è una
complicanza nota dell’insufficienza renale cronica nell’uomo e può essere correlata
all’iperparatiroidismo secondario o a fattori ignoti. L’incidenza di fibrosi del midollo osseo non è
risultata aumentata in uno studio condotto con pazienti emodializzati trattati per 3 anni con epoetina
alfa in confronto con un gruppo di controllo compatibile di pazienti dializzati non trattati con epoetina
alfa.).
In studi su animali è stato dimostrato che l’epoetina alfa induce una riduzione del peso corporeo fetale,
un ritardo dell’ossificazione e un aumento della mortalità fetale se somministrato a dosi settimanali
approssimativamente 20 volte superiori alla dose settimanale raccomandata nell’uomo. Tali alterazioni
sono considerate secondarie al ridotto aumento di peso corporeo della madre.
Con l’epoetina alfa non sono state osservate alterazioni nei test di mutagenesi in colture cellulari
batteriche e di mammifero e in un test del micronucleo nel topo in vivo.
Non sono stati condotti studi di carcinogenesi a lungo termine. In letteratura esistono dati discordanti
riguardo ad un eventuale ruolo di rilievo delle eritropoietine nella proliferazione tumorale. Questi dati
si basano su risultati in vitro ottenuti con campioni tumorali umani, ma il loro significato clinico è
incerto.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1
Elenco degli eccipienti
Sodio fosfato monobasico diidrato
Sodio fosfato dibasico diidrato
Sodio cloruro
Glicina
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico (per regolare il pH)
220
Sodio idrossido (per regolare il pH)
6.2
Incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
6.3
Periodo di validità
2 anni
6.4
Precauzioni particolari per la conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per l’uso ambulatoriale il paziente può prelevare Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura
non superiore a 25°C per un singolo periodo fino a 3 giorni.
6.5
Natura e contenuto del contenitore
Siringhe preriempite (vetro tipo I), con o senza dispositivo di sicurezza per l’ago, con tappo a stantuffo
(gomma teflon) sigillate in blister.
Le siringhe contengono 1 ml (40.000 UI) di soluzione.
Confezioni da 1 o 6 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Binocrit non deve essere usato
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata
Le siringhe preriempite sono pronte per l’uso (vedere paragrafo 4.2). La siringa preriempita non deve
essere agitata. Le siringhe sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso
parziale, se necessario. Ogni graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Prelevare solo una dose
di Binocrit da ogni siringa e gettare via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Uso della siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
Il dispositivo di sicurezza per l’ago ricopre l’ago dopo l’iniezione e impedisce all’operatore di ferirsi.
Il dispositivo non interferisce con l'uso normale della siringa. Premere lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo stantuffo non può essere
premuto ulteriormente. Allontanare la siringa dal paziente continuando a premere sullo stantuffo. Il
dispositivo di sicurezza ricopre l’ago non appena lo stantuffo viene rilasciato.
Uso della siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
Somministrare la dose secondo la procedura standard.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità
alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
221
A-6250 Kundl
Austria
8.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/025
EU/1/07/410/026
EU/1/07/410/051
EU/1/07/410/052
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
28 agosto 2007
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/.
222
ALLEGATO II
A.
PRODUTTORE DEL PRINCIPIO ATTIVO BIOLOGICO E TITOLARE
DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA PRODUZIONE RESPONSABILE DEL
RILASCIO DEI LOTTI
B.
CONDIZIONI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN
COMMERCIO
223
A.
PRODUTTORE DEL PRINCIPIO ATTIVO BIOLOGICO E TITOLARE
DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA PRODUZIONE RESPONSABILE DEL RILASCIO
DEI LOTTI
Nome ed indirizzo del produttore del principio attivo biologico
Rentschler Biotechnologie GmbH
Erwin-Rentschler-Strasse 21
D-88471 Laupheim
Germania
Lek Pharmaceuticals d.d.
Kolodvorska 27
SI-1234 Menges
Slovenia
Nome ed indirizzo del produttore responsabile del rilascio dei lotti
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
A-6250 Kundl
Austria
B.
CONDIZIONI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
•
CONDIZIONI O LIMITAZIONI DI FORNITURA E DI UTILIZZAZIONE IMPOSTE
AL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa (vedere Allegato I: Riassunto delle
Caratteristiche del Prodotto, paragrafo 4.2.).
•
CONDIZIONI O RESTRIZIONI PER QUANTO RIGUARDA L’USO SICURO ED
EFFICACE DEL MEDICINALE
Prima dell’immissione in commercio e come concordato con le autorità competenti negli Stati
membri, il titolare dell’autorizzazione è tenuto a far pervenire agli operatori sanitari dei centri di dialisi
e alle farmacie i seguenti documenti:
•
Foglio informativo
•
Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP), foglio illustrativo ed etichettatura
Il foglio informativo deve contenere le seguenti informazioni chiave:
•
L’uso di prodotti a base di epoetina alfa può causare immunogenicità che, raramente, può
indurre aplasia eritroide pura (PRCA)
•
Con l’uso di altri prodotti a base di epoetina, il rischio di immunogenicità nelle malattie renali
croniche (CKD) aumenta con la somministrazione per via sottocutanea (s.c.).
•
Esistono solo dati insufficienti su Binocrit riguardo all’entità dell’aumento del rischio di
immunogenicità con l’uso sottocutaneo
•
Pertanto, la via sottocutanea non è consigliata nei pazienti con CKD
•
È opportuno effettuare indagini sulla perdita di efficacia o su altri sintomi legati allo sviluppo di
immunogenicità
•
Qualsiasi caso con sospetta aplasia eritroide pura o sospetto sviluppo di immunogenicità deve
essere segnalato al titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
224
•
ALTRE CONDIZIONI
Sistema di farmacovigilanza
Il titolare della autorizzazione all'immissione in commercio deve assicurare che il sistema di
farmacovigilanza, presentato nel Modulo 1.8.1 della autorizzazione all'immissione in commercio,
esista e sia operativo prima e durante la commercializzazione del medicinale.
Piano di Gestione del Rischio (Risk Management Plan, RMP)
Il titolare dell’autorizzazione all'immissione in commercio si impegna ad effettuare gli studi e le
ulteriori attività di farmacovigilanza descritti nel piano di farmacovigilanza, come concordato nella
versione 10 del RMP incluso nel Modulo 1.8.2 della domanda di autorizzazione all'immissione in
commercio e qualsiasi successivo aggiornamento del RMP approvato dal Comitato per i Medicinali
per Uso Umano (Committee for Medicinal Products for Human Use, CHMP).
In accordo con la linea guida del CHMP sui “Sistemi di gestione del rischio per i medicinali per uso
umano”, il RMP aggiornato deve essere presentato contemporaneamente alla presentazione del
successivo Rapporto Periodico di Aggiornamento sulla Sicurezza (Periodic Safety Update Report,
PSUR).
Inoltre, il RMP aggiornato deve essere presentato:
•
quando si ricevono nuove informazioni che possano avere impatto sulle specifiche di sicurezza,
sul piano di farmacovigilanza o sulle attività di minimizzazione del rischio in vigore
•
entro 60 giorni dal raggiungimento di un importante obiettivo (di farmacovigilanza o di
minimizzazione del rischio)
•
su richiesta dell'Agenzia Europea dei Medicinali.
225
ALLEGATO III
ETICHETTATURA E FOGLIO ILLUSTRATIVO
226
A. ETICHETTATURA
227
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 1.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 1.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
8,4 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 0,5 ml
6 siringhe preriempite da 0,5 ml
1 siringa preriempita da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
228
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/001
EU/1/07/410/002
EU/1/07/410/027
EU/1/07/410/028
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 1.000 UI/0,5 ml
229
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 1.000 UI/0,5 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
230
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 2.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 1 ml contiene 2.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
16,8 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 1 ml
6 siringhe preriempite da 1 ml
1 siringa preriempita da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
231
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/003
EU/1/07/410/004
EU/1/07/410/029
EU/1/07/410/030
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 2.000 UI/1 ml
232
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 2.000 UI/1 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
233
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 3.000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 0,3 ml contiene 3.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
25,2 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 0,3 ml
6 siringhe preriempite da 0,3 ml
1 siringa preriempita da 0,3 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 0,3 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
234
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/005
EU/1/07/410/006
EU/1/07/410/031
EU/1/07/410/032
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 3.000 UI/0,3 ml
235
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 3.000 UI/0,3 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
236
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 4.000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 0,4 ml contiene 4.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
33,6 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 0,4 ml
6 siringhe preriempite da 0,4 ml
1 siringa preriempita da 0,4 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 0,4 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
237
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/007
EU/1/07/410/008
EU/1/07/410/033
EU/1/07/410/034
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 4.000 UI/0,4 ml
238
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 4.000 UI/0,4 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
239
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 5.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 5.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
42,0 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 0,5 ml
6 siringhe preriempite da 0,5 ml
1 siringa preriempita da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
240
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/009
EU/1/07/410/010
EU/1/07/410/035
EU/1/07/410/036
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 5.000 UI/0,5 ml
241
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 5.000 UI/0,5 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
242
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 6.000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 0,6 ml contiene 6.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
50,4 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 0,6 ml
6 siringhe preriempite da 0,6 ml
1 siringa preriempita da 0,6 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 0,6 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
243
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/011
EU/1/07/410/012
EU/1/07/410/037
EU/1/07/410/038
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 6.000 UI/0,6 ml
244
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 6.000 UI/0,6 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
245
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 7.000 UI/0,7 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 0,7 ml contiene 7.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
58,8 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 0,7 ml
6 siringhe preriempite da 0,7 ml
1 siringa preriempita da 0,7 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 0,7 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
246
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/017
EU/1/07/410/018
EU/1/07/410/039
EU/1/07/410/040
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 7.000 UI/0,7 ml
247
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 7.000 UI/0,7 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
248
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 8.000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 0,8 ml contiene 8.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
67,2 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 0,8 ml
6 siringhe preriempite da 0,8 ml
1 siringa preriempita da 0,8 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 0,8 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
249
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/013
EU/1/07/410/014
EU/1/07/410/041
EU/1/07/410/042
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 8.000 UI/0,8 ml
250
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 8.000 UI/0,8 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
251
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 9.000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 0,9 ml contiene 9.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
75,6 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 0,9 ml
6 siringhe preriempite da 0,9 ml
1 siringa preriempita da 0,9 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 0,9 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
252
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/019
EU/1/07/410/020
EU/1/07/410/043
EU/1/07/410/044
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 9.000 UI/0,9 ml
253
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 9.000 UI/0,9 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
254
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 10.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 1 ml contiene 10.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
84,0 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 1 ml
6 siringhe preriempite da 1 ml
1 siringa preriempita da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
255
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/015
EU/1/07/410/016
EU/1/07/410/045
EU/1/07/410/046
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 10.000 UI/1 ml
256
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 10.000 UI/1 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
257
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 20.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 0,5 ml contiene 20.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
168,0 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 0,5 ml
6 siringhe preriempite da 0,5 ml
1 siringa preriempita da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 0,5 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
258
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/021
EU/1/07/410/022
EU/1/07/410/047
EU/1/07/410/048
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 20.000 UI/0,5 ml
259
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 20.000 UI/0,5 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
260
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 30.000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 0,75 ml contiene 30.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
252,0 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 0,75 ml
6 siringhe preriempite da 0,75 ml
1 siringa preriempita da 0,75 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 0,75 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
261
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/023
EU/1/07/410/024
EU/1/07/410/049
EU/1/07/410/050
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 30.000 UI/0,75 ml
262
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 30.000 UI/0,75 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
263
INFORMAZIONI DA APPORRE SUL CONFEZIONAMENTO SECONDARIO
CARTONE ESTERNO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Binocrit 40.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA IN TERMINI DI PRINCIPIO(I)
ATTIVO(I)
1 siringa preriempita da 1 ml contiene 40.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
336,0 microgrammi di epoetina alfa
3.
ELENCO DEGLI ECCIPIENTI
Eccipienti: sodio fosfato monobasico diidrato, sodio fosfato dibasico diidrato, sodio cloruro, glicina,
polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per regolare il pH), acqua per
preparazioni iniettabili
Per ulteriori informazioni vedere il foglio illustrativo.
4.
FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO
Soluzione iniettabile in siringa preriempita.
1 siringa preriempita da 1 ml
6 siringhe preriempite da 1 ml
1 siringa preriempita da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
6 siringhe preriempite da 1 ml con dispositivo di sicurezza per l’ago
5.
MODO E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Uso sottocutaneo ed endovenoso.
Leggere il foglio illustrativo prima dell’uso.
Non agitare.
6.
AVVERTENZA PARTICOLARE CHE PRESCRIVA DI TENERE IL MEDICINALE
FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
7.
ALTRA(E) AVVERTENZA(E) PARTICOLARE(I), SE NECESSARIO
264
8.
DATA DI SCADENZA
Scad.
9.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LA CONSERVAZIONE
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C-8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
10.
PRECAUZIONI PARTICOLARI PER LO SMALTIMENTO DEL MEDICINALE NON
UTILIZZATO O DEI RIFIUTI DERIVATI DA TALE MEDICINALE, SE
NECESSARIO
11.
NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE
ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Sandoz GmbH, Biochemiestr. 10, A-6250 Kundl, Austria
12.
NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/07/410/025
EU/1/07/410/026
EU/1/07/410/051
EU/1/07/410/052
13.
NUMERO DI LOTTO
Lotto
14.
CONDIZIONE GENERALE DI FORNITURA
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
15.
ISTRUZIONI PER L’USO
16.
INFORMAZIONI IN BRAILLE
Binocrit 40.000 UI/1 ml
265
INFORMAZIONI MINIME DA APPORRE SUI CONFEZIONAMENTI PRIMARI DI
PICCOLE DIMENSIONI
ETICHETTA/SIRINGA
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE E VIA(E) DI SOMMINISTRAZIONE
Binocrit 40.000 UI/1 ml preparazione iniettabile
Epoetina alfa
e.v./s.c.
2.
MODO DI SOMMINISTRAZIONE
3.
DATA DI SCADENZA
EXP
4.
NUMERO DI LOTTO
Lot
5.
CONTENUTO IN PESO, VOLUME O UNITÀ
6.
ALTRO
266
B. FOGLIO ILLUSTRATIVO
267
FOGLIO ILLUSTRATIVO: INFORMAZIONI PER L’UTILIZZATORE
Binocrit 1.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 2.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 3.000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 4.000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 5.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 6.000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 7.000 UI/0,7 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 8.000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 9.000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 10.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 20.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 30.000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Binocrit 40.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Epoetina alfa
Legga attentamente questo foglio prima di usare questo medicinale.
Conservi questo foglio. Potrebbe aver bisogno di leggerlo di nuovo.
Se ha qualsiasi dubbio, si rivolga al medico o al farmacista.
Questo medicinale è stato prescritto per lei personalmente. Non lo dia mai ad altri. Infatti, per
altri individui questo medicinale potrebbe essere pericoloso, anche se i loro sintomi sono uguali
ai suoi.
Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati peggiora, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto
indesiderato non elencato in questo foglio, informi il medico o il farmacista.
Contenuto di questo foglio:
1.
Che cos’è Binocrit e a che cosa serve
2.
Prima di usare Binocrit
3.
Come usare Binocrit
4.
Possibili effetti indesiderati
5.
Come conservare Binocrit
6.
Altre informazioni
1.
CHE COS’È BINOCRIT E A CHE COSA SERVE
Binocrit contiene un ormone chiamato epoetina alfa, che stimola la produzione dei globuli rossi del
sangue. L’epoetina alfa viene prodotta tramite particolari tecniche di ingegneria genetica e agisce
esattamente come l’ormone naturale eritropoietina.
Binocrit si usa:
per il trattamento di una condizione caratterizzata da un numero inferiore al normale di globuli
rossi o da una quantità inferiore al normale di emoglobina nel sangue (anemia sintomatica)
associata a malattie renali:
• nei bambini e negli adulti che necessitano regolarmente di dialisi (un trattamento che serve
a ripulire e filtrare il sangue)
268
•
-
2.
negli adulti sottoposti a dialisi peritoneale, un’altra procedura che sostituisce la funzione dei
reni e che utilizza lo strato di rivestimento dell’addome per filtrare il sangue.
per il trattamento dell’anemia sintomatica grave dovuta a malattie renali negli adulti non ancora
dializzati (somministrazione tramite iniezione in una vena)
per il trattamento dell’anemia e la riduzione del fabbisogno trasfusionale negli adulti in
chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di trasfusione
come stabilito dal medico
nei pazienti moderatamente anemici in attesa di un intervento chirurgico che donino il proprio
sangue prima dell’intervento, in modo che il sangue raccolto possa essere loro somministrato
durante o dopo l'intervento (predonazione autologa)
come alternativa alla trasfusione nei pazienti adulti in attesa di un intervento di chirurgia
ortopedica maggiore in caso di rischio potenzialmente elevato di complicazioni trasfusionali.
PRIMA DI USARE BINOCRIT
Non usi Binocrit:
-
-
se è allergico (ipersensibile) all’epoetina alfa o ad uno qualsiasi degli eccipienti di Binocrit
se ha sviluppato un’aplasia eritroide pura (produzione di globuli rossi ridotta o bloccata) in
seguito al trattamento con una qualsiasi eritropoietina
se ha la pressione del sangue alta e la pressione non è sufficientemente sotto controllo
se dona il suo sangue prima di un intervento e
• ha avuto un infarto o un ictus nel mese precedente il trattamento
• soffre di angina pectoris instabile (dolore toracico comparso recentemente o che si fa
sempre più intenso)
• esiste il rischio che si formino coaguli nelle sue vene (trombosi venosa profonda), ad
esempio se ha già avuto coaguli in passato
se non può ricevere un trattamento adeguato per prevenire la formazione di coaguli (profilassi
antitrombotica)
se sta per essere sottoposto ad un intervento di chirurgia ortopedica maggiore e:
• ha gravi disturbi della circolazione del sangue nel cuore (cardiopatia coronarica), nelle
arterie delle gambe o delle braccia (arteriopatia occlusiva periferica), nei vasi sanguigni del
collo (disturbi vascolari delle carotidi) o nel cervello (malattia cerebrovascolare).
• ha avuto recentemente un infarto o un ictus
Se lei è, o potrebbe essere, in una qualsiasi delle situazioni sopra riportate, informi immediatamente il
medico.
Faccia particolare attenzione con Binocrit
Considerazioni generali
Durante la terapia con Binocrit la pressione del sangue deve essere strettamente controllata. Se ha la
pressione del sangue alta (ipertensione) può essere necessario avviare una terapia antipertensiva
oppure, se la pressione del sangue rimane elevata anche se prende medicinali antipertensivi, può essere
necessario iniziare o potenziare il trattamento della pressione elevata. Si deve interrompere il
trattamento con Binocrit se la sua pressione del sangue non può essere tenuta sotto controllo.
Se riceve epoetina alfa, i livelli di emoglobina devono essere misurati regolarmente fino al
raggiungimento di un livello stabile e, in seguito, a intervalli periodici. Il rischio di eventi
tromboembolici rari (ad es. infarto, ictus ed embolia polmonare) può aumentare se i livelli di
emoglobina superano l’intervallo desiderato.
Devono essere tenute in considerazione e trattate prima di iniziare la terapia con Binocrit tutte le altre
potenziali cause di anemia, ad es. carenza di ferro, globuli rossi danneggiati (emolisi), perdite di
sangue, carenza di vitamina B12 o di folato. È possibile che il medico effettui un esame del sangue per
269
stabilire se lei ha bisogno di una somministrazione di ferro per ottenere una risposta ottimale a
Binocrit.
Inoltre, è possibile che il medico effettui regolarmente un esame del sangue per controllare la conta
delle piastrine nelle prime otto settimane di terapia. Durante il trattamento con Binocrit può verificarsi
un moderato aumento, dipendente dalla dose, della conta piastrinica nei limiti dell’intervallo normale,
che regredisce gradualmente durante la prosecuzione della terapia.
Usi particolare cautela con Binocrit se soffre di epilessia o di una malattia cronica del fegato.
Raramente sono stati riferiti casi di pazienti che hanno sviluppato anticorpi contro l’epoetina alfa, con
conseguente incapacità dell’organismo a produrre globuli rossi, una condizione chiamata aplasia
eritroide pura (PRCA) mediata da anticorpi. La PRCA può provocare improvvisamente un’anemia
grave, i cui sintomi sono stanchezza inusuale, sensazione di capogiro o affanno. Se avverte questi
sintomi, informi immediatamente il medico. Se sviluppa la PRCA, la terapia con Binocrit verrà
interrotta e il medico stabilirà il modo migliore di trattare l’anemia.
Se lei è un paziente affetto da epatite C e riceve interferone e ribavirina, deve discuterne con il medico
perché, in casi rari, una combinazione di agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) con interferone e
ribavirina ha causato una perdita dell’effetto e lo sviluppo di una condizione clinica chiamata aplasia
eritroide pura (PRCA), una grave forma di anemia. Gli ESA non sono approvati per il trattamento
dell’anemia associata all’epatite C.
Pazienti con malattie dei reni
Esistono solo esperienze limitate con l’uso sottocutaneo (iniezione sotto la pelle) di Binocrit nei
pazienti con malattie renali. Perciò, se lei viene trattato per un’anemia associata a malattie renali,
Binocrit deve essere somministrato tramite iniezione in una vena (via endovenosa).
La correzione dell’anemia può indurre un aumento dell’appetito e quindi dell’apporto di potassio e
proteine. In caso di livelli di potassio elevati o in aumento, il medico può decidere di interrompere il
trattamento con Binocrit fino a che i livelli di potassio non rientrino nell’ambito normale.
Durante la terapia con Binocrit è spesso necessario un aumento della dose di un determinato
medicinale che “diluisce” il sangue (eparina) durante l’emodialisi. Una diluizione inadeguata del
sangue da parte dell’eparina (eparinizzazione) può provocare un’occlusione del sistema di dialisi.
Pazienti con tumori maligni
I pazienti tumorali trattati con eritropoietina hanno un rischio aumentato di sviluppare coaguli/disturbi
della coagulazione (eventi trombotici vascolari), in particolare se sono obesi o hanno una storia clinica
di eventi trombotici vascolari (trombosi venosa profonda o embolia polmonare). Tale rischio deve
essere valutato attentamente in rapporto al potenziale beneficio legato al trattamento con epoetina alfa.
Se lei ha un tumore, deve sapere che Binocrit può agire come fattore di crescita delle cellule del
sangue e che, in alcune circostanze, può avere effetti negativi sul suo tumore. A seconda della sua
situazione specifica, può essere preferibile una trasfusione di sangue. Discuta di questo aspetto con il
medico.
Pazienti che donano il proprio sangue prima di un intervento
Il medico rispetterà le avvertenze e precauzioni relative alla donazione di sangue autologo, in
particolare la sostituzione del volume.
Pazienti in attesa di un intervento di chirurgia ortopedica
Nei pazienti in attesa di un intervento elettivo di chirurgia ortopedica maggiore è opportuno accertare
e trattare le cause dell’anemia, possibilmente prima dell’inizio del trattamento con Binocrit. Il medico
valuterà con attenzione il rischio in rapporto con il beneficio atteso dal trattamento con epoetina alfa.
270
Lei deve ricevere un trattamento adeguato per prevenire la formazione di coaguli (profilassi
antitrombotica), in particolare se soffre di disturbi cardiovascolari.
Se i livelli del pigmento rosso del sangue (emoglobina) sono eccessivamente elevati non deve ricevere
Binocrit, perché, dopo l’intervento, avrà un rischio aumentato che si formino coaguli.
Assunzione di Binocrit con altri medicinali
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo o ha recentemente assunto qualsiasi altro
medicinale, compresi quelli senza prescrizione medica.
Se prende ciclosporina (un medicinale che sopprime il sistema immunitario) durante la terapia con
Binocrit, il medico potrà far eseguire particolari esami del sangue per misurare i livelli di ciclosporina.
Faccia particolare attenzione con altri prodotti che stimolano la produzione dei globuli rossi
Binocrit appartiene ad un gruppo di prodotti che, come la proteina umana eritropoietina, stimolano la
produzione dei globuli rossi. L’operatore sanitario prenderà sempre nota del prodotto specifico che sta
utilizzando.
Gravidanza e allattamento
Vi è poca esperienza con l’epoetina alfa nelle donne in gravidanza o che stanno allattando.
Pertanto, nelle pazienti con malattie renali, Binocrit deve essere usato in gravidanza solo se il
potenziale beneficio supera il potenziale rischio per il bambino. L’uso di epoetina alfa non è
consigliato nelle donne in gravidanza o che allattano e che donano il proprio sangue prima di un
intervento chirurgico.
Chieda consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale durante la
gravidanza o l’allattamento.
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti di Binocrit
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per siringa preriempita, cioè è
essenzialmente “privo di sodio”.
3.
COME USARE BINOCRIT
Considerazioni generali
Il medico stabilirà la dose di Binocrit adatta per lei e la durata del trattamento. La dose viene calcolata
in base al peso corporeo in chilogrammi.
La siringa preriempita di Binocrit è pronta per l’uso. Iniettare solo le soluzioni limpide, incolori e
prive di particelle visibili. Binocrit è un prodotto sterile, privo di conservanti e monouso.
Questo medicinale non deve essere somministrato per infusione endovenosa o miscelato con altri
medicinali.
All'inizio della terapia, Binocrit potrà essere iniettato sotto la supervisione di medici esperti.
271
Posologia
Pazienti adulti emodializzati
La dose iniziale abituale è di 50 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da
somministrarsi tre volte alla settimana tramite iniezione in una vena (via endovenosa). Non
somministrare tramite iniezione sotto la pelle (via sottocutanea).
A seconda di come l’anemia risponde al trattamento, la dose può essere aggiustata
approssimativamente ogni quattro settimane, fintanto che la situazione non sia sotto controllo. Il
medico può far eseguire regolarmente esami del sangue per controllare l’effetto del medicinale e per
assicurarsi che il medicinale continui a funzionare come deve e che l’emoglobina non superi un
determinato livello.
Quando la situazione sarà sotto controllo, riceverà dosi regolari di Binocrit. La dose settimanale
raccomandata è compresa tra 75 e 300 UI per chilogrammo.
Adulti sottoposti a dialisi peritoneale
La dose iniziale abituale è di 50 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da
somministrarsi due volte alla settimana tramite iniezione in una vena. A seconda di come l’anemia
risponde al trattamento, la dose può essere aggiustata fintanto che la situazione non sia sotto controllo.
Il medico può far eseguire regolarmente esami del sangue per controllare l’effetto del medicinale e per
assicurarsi che il medicinale continui a funzionare come deve e che l’emoglobina non superi un
determinato livello. Quando la situazione sarà sotto controllo, riceverà dosi regolari di Binocrit
comprese tra 25 e 50 UI/kg due volte alla settimana, in due iniezioni uguali.
Adulti con malattie renali, non ancora dializzati
La dose iniziale abituale è di 50 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da
somministrarsi tre volte alla settimana tramite iniezione in una vena. La dose iniziale può essere
aggiustata dal medico approssimativamente ogni quattro settimane, fintanto che la situazione non sia
sotto controllo. Il medico può far eseguire regolarmente esami del sangue per accertarsi che gli
obiettivi vengano raggiunti e per assicurarsi che l’emoglobina non superi un determinato livello.
Quando la situazione sarà sotto controllo, riceverà dosi regolari di Binocrit comprese tra 17 e 33 UI/kg
tre volte alla settimana. La dose non deve superare le 200 UI per chilogrammo, tre volte alla settimana.
Il medico farà eseguire regolarmente esami del sangue per assicurarsi che il medicinale continui a
funzionare come deve.
Bambini emodializzati
La dose iniziale abituale è di 50 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da
somministrarsi tre volte alla settimana tramite iniezione in una vena. A seconda di come l’anemia
risponde al trattamento, la dose può essere aggiustata approssimativamente ogni quattro settimane
fintanto che la situazione non sia sotto controllo. Il medico farà eseguire regolarmente esami del
sangue per accertarsi che gli obiettivi vengano raggiunti e per assicurarsi che i valori di emoglobina
non superino un determinato livello.
Pazienti con tumori maligni
La dose iniziale abituale è di 150 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da
somministrarsi tre volte alla settimana tramite iniezione sotto la pelle (via sottocutanea). In alternativa,
Binocrit può essere somministrato con una dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana, tramite
iniezione sotto la pelle. A seconda di come l’anemia risponde al trattamento, il medico potrà
modificare la dose. Il medico si accerterà che l’emoglobina non superi un determinato livello. Il
trattamento con Binocrit deve proseguire per almeno un mese dopo il termine della chemioterapia.
Pazienti adulti che donano il proprio sangue
La dose iniziale abituale è di 600 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo, da
somministrarsi 2 volte alla settimana tramite iniezione in una vena. Binocrit le verrà somministrato
272
nelle tre settimane precedenti l’intervento. Prima e durante il trattamento con Binocrit riceverà anche
un’integrazione di ferro per aumentare l’efficacia del trattamento.
Pazienti adulti in attesa di un intervento di chirurgia ortopedica
La dose raccomandata di 600 Unità Internazionali (UI) per chilogrammo di peso corporeo viene
somministrata settimanalmente per tre settimane prima dell’intervento e il giorno dell’intervento,
tramite iniezione sotto la pelle (via sottocutanea).
In caso di necessità di accorciare i tempi prima dell’intervento, si somministra una dose di 300 UI/kg
nei dieci giorni precedenti l’intervento, il giorno dell’intervento e nei quattro giorni successivi.
Se gli esami del sangue prima dell’intervento mostrano livelli troppo elevati di emoglobina, il
trattamento verrà interrotto.
È importante che i livelli di ferro nel sangue siano normali per tutta la durata del trattamento con
Binocrit. Se necessario, riceverà ferro per bocca, preferibilmente già prima dell’inizio del trattamento
con Binocrit.
Istruzioni per l’iniezione di Binocrit sotto la pelle
Avvertenza: nei pazienti con malattie renali, Binocrit deve essere somministrato tramite iniezione in
una vena.
Non somministrare tramite iniezione sotto la pelle (via sottocutanea).
Binocrit non deve essere agitato.
Generalmente, il volume iniettato in una stessa sede non deve superare un millilitro (1 ml).
Le iniezioni vengono praticate preferibilmente nella coscia o nella parete addominale anteriore.
All'inizio della terapia, Binocrit può essere iniettato dagli operatori sanitari. Tuttavia, il medico può
decidere che lei può imparare a iniettarsi da solo Binocrit sotto la pelle. In tal caso riceverà un
addestramento adeguato. Per nessuna ragione deve cercare di iniettarsi il medicinale da solo senza
essere stato addestrato.
Le istruzioni relative all’autoiniezione di Binocrit sono riportate in calce al presente foglio illustrativo.
Se inietta più Binocrit di quanto deve
Informi immediatamente il medico se crede che sia stata iniettata una quantità eccessiva di Binocrit.
Se dimentica di usare Binocrit
Se ha dimenticato un’iniezione o iniettato una quantità insufficiente, informi il medico.
Non inietti una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose.
Se ha qualsiasi dubbio sull’uso di Binocrit, si rivolga al medico o al farmacista.
4.
POSSIBILI EFFETTI INDESIDERATI
Come tutti i medicinali, Binocrit può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li
manifestino.
Informi immediatamente il medico o l’infermiere se nota uno qualsiasi degli effetti indesiderati
riportati nell’elenco.
La frequenza dei possibili effetti indesiderati riportati di seguito è definita come segue: molto comune
(interessa più di 1 utilizzatore su 10); comune (interessa da 1 a 10 utilizzatori su 100); non comune
(interessa da 1 a 10 utilizzatori su 1.000); raro (interessa da 1 a 10 utilizzatori su 10.000); molto raro
(interessa meno di 1 utilizzatore su 10.000).
273
Effetti indesiderati molto comuni
-
Sintomi simil-influenzali come mal di testa, dolori e indolenzimento alle articolazioni, febbre,
sensazione di debolezza, stanchezza e capogiro. Tali sintomi possono essere più comuni
all’inizio del trattamento. Se manifesta questi sintomi durante l’iniezione endovenosa,
un’iniezione più lenta può contribuire ad evitarli in futuro.
Effetti indesiderati comuni
-
Aumento della pressione del sangue nelle persone affette da cancro e nelle persone con anemia
sintomatica dovuta a una malattia dei reni. I seguenti segni possono indicare un aumento
improvviso della pressione del sangue: mal di testa, in particolare se a comparsa improvvisa e di
tipo trafittivo simile all’emicrania, confusione o convulsioni. Questi segni rendono necessario
un trattamento urgente. L’aumento della pressione del sangue può richiedere un trattamento con
altri medicinali (o un aggiustamento del dosaggio dei medicinali che sta già assumendo per la
pressione alta).
-
Dolore al torace, affanno, gonfiore alle gambe con dolore che possono essere sintomi di coaguli
del sangue (trombosi), diarrea, convulsioni.
-
Eruzione cutanea e gonfiore intorno agli occhi (edema), che possono essere dovuti a una
reazione allergica.
Se lei è un paziente in emodialisi:
-
Nella fistola per dialisi possono formarsi coaguli (trombosi). È più probabile che questo succeda
se ha la pressione del sangue bassa o se vi sono complicazioni a carico della fistola.
-
I coaguli possono formarsi anche nel sistema di emodialisi. Il medico può decidere di aumentare
la dose di eparina durante la dialisi.
Effetti indesiderati molto rari
-
Aplasia eritroide pura (PRCA)
Aplasia eritroide pura (PRCA) significa incapacità del midollo osseo a produrre abbastanza globuli
rossi. La PRCA può causare un’anemia improvvisa e grave. I sintomi sono:
stanchezza inusuale,
sensazione di capogiro,
affanno.
La PRCA è stata riportata molto raramente dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa e altri
medicinali che stimolano la produzione di globuli rossi nei pazienti con insufficienza renale cronica.
Se lei è in emodialisi può verificarsi, particolarmente all’inizio del trattamento, un aumento del
numero di alcune piccole cellule del sangue (chiamate piastrine), che normalmente sono coinvolte
nella formazione dei coaguli. Il medico effettuerà i relativi controlli. Nei pazienti trattati con
eritropoietina sono stati riportati eventi trombotici (coaguli del sangue) nei vasi sanguigni, come
alterazioni del flusso di sangue nel cuore, infarto cardiaco, emorragie cerebrali, ictus, alterazioni
temporanee del flusso di sangue nel cervello, trombosi delle vene profonde, trombosi delle arterie e
coaguli nel rene artificiale.
Possono manifestarsi arrossamento, bruciore e dolore nel sito di iniezione.
Raramente sono state riportate reazioni allergiche simili allo shock con sintomi quali formicolio,
arrossamento, prurito, vampate di calore e accelerazione del polso.
Informi immediatamente il medico o l’infermiere se, durante il trattamento con Binocrit, nota uno
qualsiasi di questi o altri effetti indesiderati.
274
Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati peggiora, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto
indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, informi il medico o il farmacista.
5.
COME CONSERVARE BINOCRIT
-
Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sull’etichetta dopo “EXP” e
sulla scatola dopo “Scad.”. La data di scadenza si riferisce all’ultimo giorno del mese.
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C–8°C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Può togliere Binocrit dal frigorifero e conservarlo a temperatura ambiente (fino a 25°C) per un
massimo di 3 giorni. Una volta che la siringa è stata tolta dal frigorifero e ha raggiunto la
temperatura ambiente (fino a 25°C) deve essere usata entro 3 giorni o gettata via.
-
Non usi Binocrit:
se la soluzione è torbida o contiene particelle
se il sigillo è rotto
se la soluzione è stata accidentalmente congelata.
I medicinali non devono essere gettati nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al
farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.
6.
ALTRE INFORMAZIONI
Cosa contiene Binocrit
-
Il principio attivo è epoetina alfa.
Binocrit 1.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
0,5 ml di soluzione iniettabile contiene 1.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
8,4 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 2.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
1 ml di soluzione iniettabile contiene 2.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
16,8 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 3.000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
0,3 ml di soluzione iniettabile contiene 3.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
25,2 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 4.000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
0,4 ml di soluzione iniettabile contiene 4.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
33,6 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 5.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
0,5 ml di soluzione iniettabile contiene 5.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
42,0 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 6.000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
0,6 ml di soluzione iniettabile contiene 6.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
50,4 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 7.000 UI/0,7 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
0,7 ml di soluzione iniettabile contiene 7.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
58,8 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 8.000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
0,8 ml di soluzione iniettabile contiene 8.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
67,2 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 9.000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
0,9 ml di soluzione iniettabile contiene 9.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
75,6 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 10.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
275
1 ml di soluzione iniettabile contiene 10.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
84,0 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 20.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
0,5 ml di soluzione iniettabile contiene 20.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
168,0 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 30.000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita
da 0,75 ml di soluzione iniettabile contiene 30.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
252,0 microgrammi di epoetina alfa
Binocrit 40.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita: una siringa preriempita da
1 ml di soluzione iniettabile contiene 40.000 unità internazionali (UI), corrispondenti a
336,0 microgrammi di epoetina alfa
-
Gli eccipienti sono: sodio fosfato monobasico diidrato, Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio
cloruro, glicina, polisorbato 80, acido cloridrico (per regolare il pH), sodio idrossido (per
regolare il pH), acqua per preparazioni iniettabili.
Descrizione dell’aspetto di Binocrit e contenuto della confezione
Binocrit si presenta come soluzione iniettabile limpida e incolore in siringa preriempita. Le siringhe
sono sigillate in blister.
Binocrit 1.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 0,5 ml (1.000 UI) di soluzione.
Binocrit 2.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 1 ml (2.000 UI) di soluzione.
Binocrit 3.000 UI/0,3 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 0,3 ml (3.000 UI) di soluzione.
Binocrit 4.000 UI/0,4 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 0,4 ml (4.000 UI) di soluzione.
Binocrit 5.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 0,5 ml (5.000 UI) di soluzione.
Binocrit 6.000 UI/0,6 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 0,6 ml (6.000 UI) di soluzione.
Binocrit 7.000 UI/0,7 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 0,7 ml (7.000 UI) di soluzione.
Binocrit 8.000 UI/0,8 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 0,8 ml (8.000 UI) di soluzione.
Binocrit 9.000 UI/0,9 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 0,9 ml (9.000 UI) di soluzione.
Binocrit 10.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 1 ml (10.000 UI) di soluzione.
Binocrit 20.000 UI/0,5 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 0,5 ml (20.000 UI) di soluzione.
Binocrit 30.000 UI/0,75 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 0,75 ml (30.000 UI) di soluzione.
Binocrit 40.000 UI/1 ml soluzione iniettabile in siringa preriempita
Le siringhe contengono 1 ml (40.000 UI) di soluzione.
276
Confezioni da 1 o 6 siringa (siringhe) preriempita (preriempite) con o senza dispositivo di sicurezza
per l’ago.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio e produttore
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
A-6250 Kundl
Austria
Per ulteriori informazioni su questo medicinale, contatti il rappresentante locale del titolare
dell’autorizzazione all’immissione in commercio:
België/Belgique/Belgien
Sandoz nv-sa
Telecom Gardens
Medialaan 40
B-1800 Vilvoorde
Tél/Tel: +32 27229797
Luxembourg/Luxemburg
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
A-6250 Kundl
Tel: +43 5338 2000
България
Търговско представителство „Сандоз д.д.“
Бизнес Парк София, сграда 8Б, ет. 6
Младост 4, 1766-София
Тел.: +359 2 970 47 47
Magyarország
Sandoz Hungaria Kft.
Timar u. 20
H-1034 Budapest
Tel.: +36 1 430 2890
Česká republika
Sandoz s.r.o.
Jeseniova 30
CZ 130 00 Praha 3
Tel: +420 221 421 611
[email protected]
Malta
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
A-6250 Kundl
Tel: +43 5338 2000
Danmark
Sandoz A/S
C.F. Tietgens Boulevard 40
DK-5220 Odense SØ
Tlf: +45 63 95 10 00
Nederland
Sandoz B.V.
Veluwezoom 22
NL-1327 AH Almere
Tel: +31 36 52 41 648
Deutschland
Sandoz Pharmaceuticals GmbH
Raiffeisenstraße 11
D-83607 Holzkirchen
Tel: +49 8024 902 4000
[email protected]
Norge
Sandoz AS
Jernbaneveien 4
N-1400 Ski
Tlf: +47 64913000
Eesti
Sandoz d.d. Eesti filiaal
Pärnu mnt 105
EE – 11312 Tallinn
Tel: +372 6652 400
Österreich
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
A-6250 Kundl
Tel: +43 5338 2000
277
Ελλάδα
Novartis (Hellas) A.E.B.E.
12ο χλµ Εθνικής Οδού Νο.1
GR-144 51 Μεταμόρφωση
Τηλ: +30 210 281 17 12
ή
DEMO Ανώνυμος Βιομηχανική και Εμπορική
Εταιρεία
21ο χλμ. Εθν. Οδού Αθηνών-Λαμίας,
GR-145 68 Αθήνα
Τηλ: +30 210 816 18 02
[email protected]
Polska
Sandoz Polska Sp. z o.o.
ul. Domaniewska 50 C
PL – 02 672 Warszawa
Tel.: +48 22 549 15 00
España
Sandoz Farmacéutica, SA
Avda. Osa Mayor, 4
E-28023 Aravaca (Madrid)
Tel. +34 90 211 87 61
[email protected]
Portugal
Sandoz Farmacêutica Lda.
Alameda da Beloura, Edifício 1
2do andar – Esc. 15
P-2710−693 Sintra
Tel: +351 21 924 19 19
[email protected]
France
Sandoz SAS
Direction Scientifique et Marketing Biotech
49, avenue Georges Pompidou
F-92593 Levallois-Perret Cedex
Tél: + 33 1 49 64 48 00
România
Sandoz SRL
str. Livezeni, Nr 7A
Târgu Mureş, 540472 - RO
Tel: +40 265 208 120
Ireland
Rowex Ltd
Bantry
Co. Cork - IRL
Tel: + 353 27 50077
[email protected]
Slovenija
Lek farmacevtska družba d.d.
Verovškova 57
SI-1526 Ljubljana
Tel: +386 1 580 21 11
Ísland
Sandoz A/S
C.F. Tietgens Boulevard 40
DK-5220 Odense SØ
Sími: +45 63 95 10 00
Slovenská republika
Sandoz Pharmaceuticals d.d.
Ružinovská 42
SK-82103 Bratislava
Tel: +421 2 48 200 600
Italia
Sandoz S.p.A.
Largo Umberto Boccioni, 1
I-21040 Origgio / VA
Tel: +39 02 96541
Suomi/Finland
Sandoz Oy Ab
Rajatorpantie 41 B/Råtorpsvägen 41 B
FIN-01640 Vantaa/Vanda
Puh/Tel: +358 9 85 20 20 30
Κύπρος
Sandoz GmbH
Biochemiestr. 10
A-6250 Kundl
Tel: +43 5338 2000
Sverige
Sandoz AB
Berga Alle 1 E
S-254 52 Helsingborg
Tel: + 46 42 152065
[email protected]
278
Latvija
Sandoz d.d. Pārstāvniecība Latvijā
Meža iela 4
Rīga, LV-1048
Tel: +371 7 892 006
United Kingdom
Sandoz Ltd
Frimley Business Park, Frimley/Camberley
Surrey GU16 7SR – UK
Tel: +44 1276 69 8020
[email protected]
Lietuva
Sandoz Pharmaceuticals d.d filialas
Šeimyniškių g. 3A
LT – 09312 Vilnius
Tel: +370 5 2636 038
Questo foglio illustrativo è stato approvato l’ultima volta il {MM/AAAA}.
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea
dei Medicinali: http://www.ema.europa.eu/
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------Istruzioni per l’autoiniezione (solo per pazienti sottoposti a chemioterapia, pazienti adulti che
donano il proprio sangue prima di un intervento chirurgico o pazienti adulti in attesa di un
intervento chirurgico ortopedico)
Questo paragrafo contiene informazioni su come iniettarsi da solo Binocrit. È importante che non
tenti di iniettarsi il medicinale da solo prima di essere stato appositamente addestrato dal medico
o dall’infermiere. Binocrit è fornito con o senza un dispositivo di sicurezza per l’ago: il medico o
l’infermiere le mostreranno come utilizzarlo. Se ha dubbi o domande sull’autoiniezione, si rivolga al
medico o all’infermiere.
1.
2.
3.
4.
5.
Si lavi le mani.
Estragga una siringa dalla confezione e rimuova il cappuccio protettivo dall’ago. Le siringhe
sono contrassegnate con graduazioni in rilievo; ciò consente un uso parziale, se necessario. Ogni
graduazione corrisponde a un volume di 0,1 ml. Se è richiesto un uso parziale della siringa, getti
via la soluzione non necessaria prima di effettuare l’iniezione.
Disinfetti la pelle in corrispondenza della sede d’iniezione con un tampone imbevuto d’alcool.
Prenda una piega cutanea tra il pollice e l’indice.
Con un movimento rapido e deciso, inserisca l’ago nella piega cutanea. Inietti la soluzione di
Binocrit come le è stato mostrato dal medico. Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista.
Siringa preriempita senza dispositivo di sicurezza per l’ago
6.
7.
8.
Tenendo sempre la piega cutanea tra le dita, prema lentamente e in modo
uniforme sullo stantuffo.
Dopo aver iniettato il liquido, estragga l’ago e lasci andare la pelle. Prema
sulla sede di iniezione con una garza sterile asciutta.
Getti via il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale.
Usi ciascuna siringa solo per un’unica iniezione.
Siringa preriempita con dispositivo di sicurezza per l’ago
6.
Tenendo sempre la piega cutanea tra le dita, prema lentamente e in maniera
uniforme sullo stantuffo fino al rilascio dell’intera dose e fino a quando lo
stantuffo non può essere premuto ulteriormente. Non allenti la pressione
sullo stantuffo!
279
7.
8.
9.
Dopo aver iniettato il liquido, estragga l’ago mantenendo la pressione sullo stantuffo e quindi
lasci andare la pelle. Prema sulla sede di iniezione con una garza sterile asciutta.
Lasci andare lo stantuffo. Il dispositivo di sicurezza ricoprirà rapidamente l’ago.
Getti via il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale. Usi ciascuna siringa
solo per un’unica iniezione.
280