Galleria d`Arte - The Graphic Forge

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GAUGUIN
I maestri della pittura dal Rinascimento
ai grandi protagonisti dell’ arte moderna
VO L U M E
20
Introduzione
........................................... 1
La vita e i tempi
....................................... 2
Percorsi creativi
....................................... 8
Clovis Gauguin addormentato e natura morta (1884) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Natura morta con mandolino (1885) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Veduta degli Alyscamps (1888) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
Natura morta con tre cagnolini (1888) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
Strada verso i monti (1891) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Mata Mua (Tempo fa) (1892) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
Merhai metua no Tehamana (Gli antenati di Tehamana) (1893) . . . . . . . . . . . 14
Nave nave moe (Dolci fantasticherie) (1894) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
Stile e tecnica
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Il Capolavoro
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Giorno di dio (Mahana no atua) (1894) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Le grandi opere
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
La visione dopo il sermone (1888) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Il Cristo giallo (1889) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
Ia Orana Maria (Ave Maria) (1891) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
Manao Tupapau (Lo spirito dei morti veglia) (1892) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
Da dove veniamo? Che siamo? Dove stiamo andando? (1897) . . . . . . . . . . . . 36
Musei e Gallerie
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
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LA VITA TORMENTATA di Paul Gauguin costituisce uno dei
capitoli più intensi e affascinanti di tutta la storia
dell’arte. Pochi uomini hanno pagato
un prezzo tanto alto
pur di inseguire il loro sogno
artistico. Dopo un’iniziale
carriera coronata
di successi in campo
finanziario che gli
assicurò una condizione
agiata e stabile
per la famiglia, negli anni
della maturità Gauguin decise
di abbandonare tutto per la pittura
e si trasferì dall’altra parte del globo,
alla ricerca di una sorta di paradiso
primitivo da catturare sulla tela. L’amore
per i viaggi lo portò lontano, in Martinica,
nelle Isole Marchesi e a Tahiti. In ognuno
di questi luoghi scoprì tuttavia
che le tradizioni locali avevano
subito contaminazioni occidentali;
fortemente deluso, ricreò con la fantasia
un nuovo Giardino dell’Eden, attraverso
uno stile seducente, caratterizzato
dall’esuberanza del colore caldo,
luminoso, per comunicare
la sua singolare
esperienza
di misticismo
primitivo.
La vita e i tempi
Artista e avventuriero
L’infanzia vissuta in Perù inculcò in Paul Gauguin quel fascino
per i paesi tropicali e le culture esotiche che gli avrebbero fatto
abbandonare patria e famiglia per i Mari del Sud.
PAUL GAUGUIN nacque a Parigi il 7 giugno 1848,
figlio di un giornalista politico di idee radicali e
repubblicane. Nel 1849, all’indomani del fallito
colpo di stato contro la monarchia, quando difendere apertamente tali posizioni diventò pericoloso,
il padre decise di lasciare la Francia. Si imbarcò così
con la famiglia alla volta del Perù per raggiungere
quella di Aline, sua moglie, e fondare un nuovo
giornale, ma morì durante il viaggio per un aneurisma e la famiglia sbarcò a Lima senza di lui.
Paul restò in Perù fino all’età di sette anni, ma il
ricordo dell’infanzia trascorsa in questo paese esotico sarebbe rimasto dentro di lui per tutta la vita
diventando fonte d’ispirazione per i suoi viaggi
futuri. Anche l’ambiente familiare esercitò una
notevole influenza su di lui, in particolare la madre,
alla quale era legato da un profondo affetto, una
donna che riuscì ammirevolmente a far fronte al
Sopra.
L’immagine
di una
movimentata
via di Parigi
intorno al 1859,
quando Gauguin
aveva poco
più di dieci anni.
A sinistra.
Gauguin
e la moglie Mette
in una fotografia
scattata
a Copenaghen
nel 1885, quando
erano sposati
da dodici anni.
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Émile Bernard
Émile Bernard (1868-1941) aveva circa la metà degli anni
di Gauguin quando i due diventarono amici a Pont-Aven
nel 1888, ma esercitò comunque un’influenza
determinante sulla sua arte. Ispirandosi alle tecniche
delle vetrate colorate e degli smalti, Bernard
elaborò uno stile decorativo lineare che prese il nome
di Sintetismo, nel quale ampie zone di colore sono delimitate
da contorni scuri e i colori sono accesi, puri, non miscelati.
Quando Bernard mostrò a Gauguin la sua opera Bretoni
nella prateria, l’artista restò molto impressionato, e scambiò
il quadro con uno dei suoi. In seguito Gauguin sviluppò
le idee di Bernard fino al capolavoro La visione dopo
il sermone (pagg. 28-29). L’amico ebbe inizialmente parole
di elogio per il quadro, ma poi accusò Gauguin di avergli
usurpato l’idea del Sintetismo.
Sopra. Le forme semplici e i colori puri
di Bretoni nella prateria (1892) ebbero una profonda
influenza sullo stile di Gauguin.
A destra. Gauguin
e Mette ebbero cinque
figli; qui, col tipico
gilet bretone, l’artista
è insieme
a due di essi, Émile
e Aline. Anche questa
fotografia
è stata scattata
a Copenaghen.
A sinistra. Gauguin
conobbe Émile
Schuffenecker quando,
ancora giovani,
vennero assunti entrambi
da un’agenzia
borsistica parigina.
Schuffenecker
fu il primo a credere
nel talento artistico
di Gauguin e quando
l’artista decise
di trasferirsi
a Parigi nel 1889
venne ospitato
dall’amico per vari mesi.
La famiglia
Schuffenecker
è il ritratto
di stile insolitamente
pomposo che Gauguin
realizzò durante
questa visita.
PAUL GAUGUIN nacque a Parigi il 7 giugno 1848,
figlio di un giornalista politico di idee radicali e
repubblicane. Nel 1849, all’indomani del fallito
colpo di stato contro la monarchia, quando difendere apertamente tali posizioni diventò pericoloso,
il padre decise di lasciare la Francia. Si imbarcò così
con la famiglia alla volta del Perù per raggiungere
quella di Aline, sua moglie, e fondare un nuovo
giornale, ma morì durante il viaggio per un aneurisma e la famiglia sbarcò a Lima senza di lui.
Paul restò in Perù fino all’età di sette anni, ma il
ricordo dell’infanzia trascorsa in questo paese esotico sarebbe rimasto dentro di lui per tutta la vita
diventando fonte d’ispirazione per i suoi viaggi
futuri. Anche l’ambiente familiare esercitò una
notevole influenza su di lui, in particolare la madre,
alla quale era legato da un profondo affetto, una
donna che riuscì ammirevolmente a far fronte al
difficile compito di allevare da sola i due figli. Ad
accendere la sua fantasia fu però la notorietà che la
nonna materna, Flora Tristan, si era conquistata
come pioniera del socialismo e del femminismo;
vantandosi delle sue origini peruviane, negli anni
dell’adolescenza Gauguin si sarebbe definito con
orgoglio un “selvaggio peruviano”.
Nel 1855 i Gauguin tornarono in Francia stabilendosi a Orléans, ma Paul si stancò presto di una vita
noiosa e provinciale e cominciò a sognare di tornare nei Paesi del sole. Così, alla prima occasione, nel
1865 abbandonò la famiglia e si imbarcò su un
mercantile.
Negli anni che seguirono si rivelò un buon marinaio e dopo breve tempo venne promosso secondo
luogotenente. I suoi lunghi viaggi lo condussero
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difficile compito di allevare da sola i due figli. Ad
accendere la sua fantasia fu però la notorietà che la
nonna materna, Flora Tristan, si era conquistata
come pioniera del socialismo e del femminismo;
vantandosi delle sue origini peruviane, negli anni
dell’adolescenza Gauguin si sarebbe definito con
orgoglio un “selvaggio peruviano”.
Nel 1855 i Gauguin tornarono in Francia stabilendosi a Orléans, ma Paul si stancò presto di una vita
noiosa e provinciale e cominciò a sognare di tornare nei Paesi del sole. Così, alla prima occasione, nel
1865 abbandonò la famiglia e si imbarcò su un
mercantile.
Negli anni che seguirono si rivelò un buon marinaio e dopo breve tempo venne promosso secondo
luogotenente. I suoi lunghi viaggi lo condussero
lontano, a Rio de Janeiro, a Panama, in Oceania; il
servizio militare nella Marina francese lo portò
invece nel Mediterraneo più orientale, e poi al Circolo polare artico.
Nel 1871 Gauguin lasciò la Marina con l’intenzione di cercarsi un lavoro più sicuro in terraferma e
poiché la madre era morta negli anni in cui andava
per mare, il suo tutore, un uomo d’affari di nome
Gustave Arosa, lo aiutò a trovare un posto da
Bertins, un’affermata società parigina di agenti di
cambio. Il giovane Paul cominciò brillantemente la
nuova professione e per un certo periodo le prospettive economiche sembrarono ottime.
Due anni dopo, nel 1873, Gauguin compì un altro
passo verso la rispettabilità borghese sposando una
ragazza danese, Mette Gad che presto gli diede il
primo figlio. Nei dieci anni che seguirono Gauguin
consolidò la sua posizione ottenendo un buon lavoro, una casa confortevole, una moglie affettuosa e
cinque figli e avendo persino il tempo di coltivare
un hobby: incoraggiato da Emile Schuffenecker, un
collega della Bertins e dal suo tutore iniziò a dilet-
Sopra. Dopo
il primo soggiorno
in Bretagna,
Gauguin continuò
a essere ossessionato
dalle immagini
di questi luoghi.
Contadine
bretoni per strada
è del 1894.
A destra.
Donna bionda
su un sofà (1884)
fu dipinto
da Gauguin
in un periodo
di difficoltà
economiche.
tarsi con la pittura intorno al 1870.
Arosa possedeva un’interessante raccolta di quadri e
riuscì a presentare il suo protetto ad alcuni giovani
artisti di spicco del momento. Grazie a questi contatti, Gauguin conobbe vari esponenti del movimento impressionista in un periodo in cui le loro
opere erano ancora considerate espressioni d’avanguardia (la prima mostra venne allestita nel 1874,
molti anni prima che il movimento ottenesse un
vero riconoscimento artistico). Gauguin abbracciò
le loro teorie con entusiasmo e si mise a dipingere in
quello stile prendendo anche lezioni da Camille
Pissarro, uno dei fondatori dell’Impressionismo.
Inizialmente schivo, nel 1876 quando un suo quadro venne accettato al Salon (l’esposizione pubblica
più importante a Parigi) non ne fece parola neanche
con la moglie, pian piano cominciò a farsi apprezzare nei circoli artistici, partecipando a cinque mostre
degli impressionisti, e iniziò ad accarezzare l’idea di
dedicarsi completamente alla pittura. Alla fine furono alcune circostanze esterne a convincerlo: il crollo
della borsa nel 1882 mise in pericolo il suo posto di
A sinistra. Nei primi tempi in Bretagna Gauguin
alloggiò in questa locanda. È il secondo da sinistra.
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Sopra. La visita all’Esposizione Universale
di Parigi del 1889 risvegliò in Gauguin
il desiderio di viaggiare. Questa illustrazio
del tempo raffigura una fila di risciò,
parte del pannello esposto in quell’occasione
nello stand cinese.
Sotto. Gauguin realizzò questo
splendido ritratto di Van Gogh, impegnato
a dipingere un vaso di girasoli,
nel periodo in cui fu ospite dell’artista
olandese ad Arles nel 1888.
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lontano, a Rio de Janeiro, a Panama, in
Oceania; il servizio militare nella Marina francese lo portò invece nel Mediterraneo più orientale, e poi al Circolo polare artico.
Nel 1871 Gauguin lasciò la Marina con l’intenzione di cercarsi un lavoro più sicuro in terraferma e poiché la madre era morta negli anni in cui
andava per mare, il suo tutore, un uomo d’affari di nome Gustave Arosa, lo aiutò a trovare un
posto da Bertins, un’affermata società parigina
di agenti di cambio. Il giovane Paul cominciò
brillantemente la nuova professione e per un
certo periodo le prospettive economiche sembrarono ottime.
Due anni dopo, nel 1873, Gauguin compì un
altro passo verso la rispettabilità borghese sposando una ragazza danese, Mette Gad che presto
gli diede il primo figlio. Nei dieci anni che
seguirono Gauguin consolidò la sua posizione
ottenendo un buon lavoro, una casa confortevole, una moglie affettuosa e cinque figli e avendo
persino il tempo di coltivare un hobby: incoraggiato da Emile Schuffenecker, un collega della
Bertins e dal suo tutore iniziò a dilettarsi con la
pittura intorno al 1870.
Arosa possedeva un’interessante raccolta di quadri e riuscì a presentare il suo protetto ad alcuni
giovani artisti di spicco del momento. Grazie a
questi contatti, Gauguin conobbe vari esponen-
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Anno per ANNO
1848
Nasce a Parigi, figlio di un
giornalista e di una donna
di origine peruviana.
1849
Parte con la famiglia
per il Perù; il padre muore
durante il viaggio.
1855
Torna in Francia con
la madre e si stabilisce
a Orléans.
1865
Si imbarca su un mercantile
per sfuggire a un’esistenza
monotona e provinciale.
1867
Muore la madre.
1871
Torna sulla terraferma
e viene assunto da un’agenzia
di cambio parigina.
1873
Sposa Mette Gad.
Si avvicina alla pittura
entrando in contatto
con gli impressionisti.
1874
Prime esposizioni
impressioniste di Parigi.
Conosce Camille Pissarro.
1876
Un suo quadro viene
accettato al Salon.
1884
Si trasferisce con la famiglia
a Rouen e poi a Copenaghen
per limitare le spese.
Si separa da Mette e rientra
a Parigi l’anno successivo.
1886
Si reca in Bretagna
per la prima volta;
prende le distanze
dall’Impressionismo
sviluppando uno stile
più personale.
1888
Dopo il viaggio a Panama
e nella Martinica torna
in Bretagna. Verso la fine
dell’anno raggiunge Van Gogh
ad Arles; i due litigano.
1891
Si trasferisce a Tahiti.
1893
Malato di sifilide
e perseguitato da problemi
economici chiede di essere
rimpatriato in Francia.
1895
Torna a Tahiti grazie ai soldi
ereditati dallo zio. Lotta
con la miseria e la malattia.
1901
Si stabilisce nelle lontane
Isole Marchesi.
1903
Muore d’infarto l’8 maggio.
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L
ti del movimento impressionista in un periodo in
cui le loro opere erano ancora considerate espressioni d’avanguardia (la prima mostra venne allestita
nel 1874, molti anni prima che il movimento ottenesse un vero riconoscimento artistico). Gauguin
abbracciò le loro teorie con entusiasmo e si mise a
dipingere in quello stile prendendo anche lezioni da
Camille
Pissarro,
uno
dei
fondatori
dell’Impressionismo.
Inizialmente schivo, nel 1876 quando un suo quadro venne accettato al Salon (l’esposizione pubblica
più importante a Parigi) non ne fece parola neanche
con la moglie, pian piano cominciò a farsi apprezzare nei circoli artistici, partecipando a cinque
mostre degli impressionisti, e iniziò ad accarezzare
l’idea di dedicarsi completamente alla pittura. Alla
fine furono alcune circostanze esterne a convincerlo: il crollo della borsa nel 1882 mise in pericolo il
suo posto di lavoro ed egli decise che era il momento di intraprendere una nuova carriera.
La fortuna però non fu dalla sua, poiché anche il
mercato artistico venne duramente colpito dalla
crisi economica e Gauguin dovette lottare duramente per guadagnarsi da vivere. Le sue opere non
avevano mercato e l’artista nel 1884 si trasferì a
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Rouen per contenere le spese necessarie al mantenimento della famiglia. Ma neppure questo fu sufficiente e si resero necessarie misure ben più drastiche; così, verso la fine di quello stesso anno, i
Gauguin partirono per Copenaghen dove Paul
trovò un lavoro come rappresentante di tessuti impermeabili e la moglie Mette come insegnante di
francese. Gauguin non ebbe successo con la nuova
attività e il fallimento che ne derivò mandò in crisi
anche il matrimonio. Nel giugno del 1885 Paul e
Mette si separarono: lui tornò a Parigi col secondo
figlio, Clovis, mentre lei restò in Danimarca con gli
altri quattro.
Gauguin fu ospitato per qualche tempo da
Schuffenecker ma, nonostante l’aiuto dell’amico,
disperatamente a corto di soldi, dovette ridursi a
fare l’attacchino per le ferrovie.
L’anno che seguì risultò decisivo perché in ambito
artistico cominciò ad allontanarsi dall’Impressionismo e a sviluppare quello stile che lo avrebbe contraddistinto. Artefice di questo cambiamento fu la
regione francese della Bretagna, già popolare tra gli
artisti, che Gauguin visitò per la prima volta nell’estate del 1886, prendendo alloggio alla locanda
Gloanec di Pont-Aven, nella parte nordoccidentale
della Francia. La Bretagna era una zona pittoresca,
ancora incontaminata e, fatto non trascurabile,
piuttosto economica. Le sue antiche origini la differenziavano dal resto del Paese: i Bretoni sono un
popolo celtico con lingua e tradizioni proprie e
anche costumi propri. Tutto questo risvegliò il fascino di Gauguin per l’esotico e il primitivo – elementi che l’ossessionavano fin dall’infanzia – e lo indus-
A destra.
Gauguin ebbe
una sepoltura
cristiana nel
cimitero cattolico
di Hueakihi
a Hiva Oa, una
delle Isole Marchesi,
che si trova
a circa 1300
chilometri
da Tahiti.
All’ombra
di un piccolo
albero questa
lapide indica
la tomba
dell’artista.
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