Rapporto annuale 2011 - amnesty :: Rapporto annuale

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CUBA
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DUEMILA
AMERICHE
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RAPPORTO 2011
Colombia: Seeking Justice – the mothers of Soacha (AMR 23/002/2010)
Open letter to Presidential Candidates: What will you do to protect the human rights of
all Colombians? (AMR 23/013/2010)
CUBA
REPUBBLICA CUBANA
Capo di stato e di governo: Raúl Castro Ruz
Pena di morte: mantenitore
Popolazione: 11,2 milioni
Aspettativa di vita: 79 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 9/6‰
Alfabetizzazione adulti: 99,8%
Durante l’anno sono stati rilasciati 43 prigionieri di coscienza. Il diritto alla libertà di
espressione, associazione e riunione ha continuato a essere limitato e decine di persone
critiche verso il governo monopartitico sono state vittime di vessazioni. È rimasto in vigore
l’embargo statunitense su Cuba.
CONTESTO
Il prigioniero di coscienza Orlando Zapata Tamayo è morto il 23 febbraio a seguito di un
prolungato sciopero della fame. Era una delle 75 persone arrestate nell’ambito di un giro
di vite attuato dalle autorità nel marzo 2003 e al momento della morte stava scontando
una condanna a 36 anni di carcere. Pochi mesi più tardi, tra luglio e dicembre, il governo
cubano ha rilasciato 41 prigionieri di coscienza, a seguito di un accordo con il governo
spagnolo e del dialogo con la Chiesa cattolica. Tutti i prigionieri rilasciati, tranne uno,
hanno lasciato Cuba assieme alle loro famiglie.
A ottobre, il Consiglio dell’Eu ha deciso di mantenere per un altro anno la propria posizione
comune su Cuba, che esorta il governo cubano a migliorare il rispetto per i diritti umani.
La visita del Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura è stata rinviata in almeno
altre due occasioni nel corso dell’anno. Le autorità cubane avevano rimandato l’invito al
Relatore speciale di visitare il paese nel 2009.
A fine anno, Cuba non aveva ancora ratificato il Patto internazionale sui diritti civili e
politici e il Patto sui diritti economici, sociali e culturali, nonostante si fosse impegnata
a farlo davanti al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel febbraio 2009.
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A ottobre, Raul Castro ha annunciato il prossimo congresso del Partito comunista di Cuba
per l’aprile 2011, il primo dopo 16 anni.
LIBERTÀ DI ESPRESSIONE – DISSIDENTI E GIORNALISTI
Tutti gli organi di stampa sono rimasti sotto il controllo dello stato, ostacolando il libero
accesso dei cubani a fonti di informazioni indipendenti. I contenuti e l’accesso a Internet hanno continuato a essere monitorati e, in alcuni casi, bloccati. Le autorità di
polizia e della sicurezza di stato hanno continuato a intimidire e vessare i giornalisti
indipendenti, decine dei quali sono stati arrestati e incarcerati per essere poi rilasciati
giorni o settimane dopo senza accusa né processo. Molti dei detenuti hanno riferito di
essere stati messi sotto pressione affinché smettessero di partecipare ad attività di dissenso, come manifestazioni antigovernative, o di inviare notizie ai mezzi di informazione esteri.
Calixto Ramón Martínez, un giornalista dell’agenzia di informazione indipendente Hablemos Press, è stato
arrestato il 23 aprile mentre tentava di seguire una cerimonia privata all’Avana, in onore di Orlando Zapata
Tamayo. È stato rilasciato il giorno successivo, ma arrestato nuovamente quasi subito. È stato detenuto
per sette giorni presso un commissariato di polizia e quindi trasferito a Valle Grande, una prigione di massima sicurezza alla periferia della capitale. Il 14 maggio è stato rimesso in libertà e minacciato di essere
accusato di “oltraggio all’autorità” e “aggressione”. Le autorità della sicurezza di stato gli hanno anche
chiesto di interrompere le sue attività giornalistiche.
PRIGIONIERI DI COSCIENZA
A fine anno 11 prigionieri di coscienza del gruppo dei 75 arrestati nel marzo 2003 rimanevano ancora in carcere.
Darsi Ferrer, arrestato nel luglio 2009, è stato alla fine processato il 22 luglio 2010. È stato condannato a
un anno di reclusione e a tre mesi di “lavoro correzionale” fuori dal carcere, dopo essere stato giudicato
colpevole di aver ricevuto “beni ottenuti illegalmente” e di “violenza o intimidazione nei confronti di un
funzionario statale”. È stato rilasciato immediatamente in quanto era rimasto in carcere per quasi un
anno. Amnesty International considera Darsi Ferrer un prigioniero di coscienza, trattenuto per accuse di
matrice politica, intentate dallo stato come ritorsione per il suo attivismo a favore dei diritti umani.
DETENZIONE ARBITRARIA
Dissidenti hanno continuato a essere detenuti arbitrariamente o è stato loro impedito di
esercitare i diritti alla libertà di espressione, associazione e riunione.
Il 15 febbraio, Rolando Rodríguez Lobaina, José Cano Fuentes e altri membri dell’Alleanza democratica
orientale sono stati arrestati da funzionari della sicurezza di stato a Guantánamo e trattenuti in detenzione
per impedire loro di partecipare alle celebrazioni dell’anniversario dell’Alleanza. Sono stati rilasciati senza
accusa quattro giorni dopo.
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Il 12 agosto, funzionari della sicurezza di stato hanno arrestato Néstor Rodríguez Lobaina, suo fratello Rolando e altri tre membri dell’organizzazione Gioventù per la democrazia, nella casa di Néstor Rodríguez,
situata nella città di Baracoa, provincia di Guantánamo. I cinque uomini stavano protestando per l’arresto
di altri due membri dell’organizzazione avvenuto in quel periodo, poi rilasciati il 16 agosto senza accusa.
Néstor Rodríguez Lobaina e gli altri quattro sono stati rimessi in libertà dopo quasi tre settimane di detenzione e avvertiti che sarebbero stati accusati di “disordine pubblico”. Tuttavia, a fine anno non erano
state presentate accuse formali nei loro confronti.
PENA DI MORTE
A dicembre, la Corte suprema del popolo ha commutato a 30 anni di carcere le sentenze
di condanna a morte dei cittadini salvadoregni Raúl Ernesto Cruz León e Otto René Rodríguez Llerena. Erano stati giudicati colpevoli di accuse in materia di terrorismo nel
1999. Il 28 dicembre, Humberto Eladio Real Suárez, un cittadino cubano, condannato
a morte nel 1996 per l’uccisione di un poliziotto nel 1994, ha ricevuto la commutazione
della sentenza a 30 anni di carcere. A fine anno nel braccio della morte non c’era alcun
prigioniero.
LIBERTÀ DI MOVIMENTO
A dicembre, a Guillermo Fariñas, psicologo, giornalista indipendente e dissidente politico, è stato vietato
di recarsi a Strasburgo per ritirare il Premio Sakharov 2010 per la libertà di pensiero, consegnato dal parlamento europeo. Si tratta del terzo dissidente cubano insignito del premio dal 2002, al quale le autorità
impediscono di uscire da Cuba. Guillermo Fariñas ha iniziato uno sciopero della fame durato oltre quattro
mesi. Ha terminato la protesta a luglio quando il governo cubano ha annunciato il rilascio dei prigionieri
di coscienza.
EMBARGO STATUNITENSE CONTRO CUBA
L’embargo statunitense ha continuato ad avere effetti sullo sviluppo economico, sociale
e culturale della popolazione cubana e in particolare sui gruppi più vulnerabili.
Secondo il Fondo per la popolazione delle Nazioni Unite, le terapie per i bambini e i giovani affetti da cancro alle ossa e per i pazienti malati di tumore alla retina erano difficilmente disponibili, in quanto commercializzate con brevetti statunitensi. L’embargo ha
inoltre colpito la fornitura di farmaci antiretrovirali per curare i bambini affetti da
Hiv/Aids. Secondo i termini dell’embargo, l’attrezzatura medica e i farmaci prodotti con
brevetti statunitensi non possono essere venduti al governo cubano.
A settembre, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha rinnovato l’estensione delle
sanzioni economiche e finanziarie contro Cuba, secondo quanto stabilito dalla legge contro il commercio con il nemico. Ad agosto, egli ha allentato le restrizioni di viaggio per i
gruppi accademici, religiosi e culturali in base alla cosiddetta politica “people-to-people”
(gente alla gente). Per il 19° anno consecutivo, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite
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ha adottato a schiacciante maggioranze (187 voti favorevoli e due contrari) una risoluzione che chiede agli Usa di porre fine all’embargo contro Cuba.
MISSIONI E RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL
Le autorità cubane non accordano ad Amnesty International l’accesso al paese dal 1990.
Restrictions on freedom of expression in Cuba (AMR 25/005/2010)
DOMINICANA,REPUBBLICA
REPUBBLICA DOMINICANA
Capo di stato e di governo: Leonel Fernández Reyna
Pena di morte: abolizionista per tutti i reati
Popolazione: 10,2 milioni
Aspettativa di vita: 72,8 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 37/29‰
Alfabetizzazione adulti: 88,2%
Sono pervenute notizie di uccisioni illegali da parte della polizia. La popolazione di origine haitiana ha continuato a subire una radicata discriminazione ed esclusione sociale.
È rimasta diffusa la violenza contro donne e ragazze.
CONTESTO
Il 26 gennaio è entrata in vigore una nuova costituzione. Ad aprile, la situazione dei
diritti umani nella Repubblica Dominicana è stata analizzata secondo l’Esame periodico
universale delle Nazioni Unite (Universal Periodic Review – Upr) e le autorità dominicane
si sono impegnate a dare attuazione a 74 delle 79 raccomandazioni espresse dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. La Repubblica Dominicana ha fornito un significativo sostegno alle operazioni umanitarie ad Haiti, a seguito del terremoto che ha
colpito il paese a gennaio.
POLIZIA E FORZE DI SICUREZZA
Secondo i dati forniti dalla polizia, tra gennaio e settembre erano state 167 le persone
uccise da agenti. Le prove indicano che molte di queste uccisioni erano presumibilmente
illegali.
Il 27 giugno, la polizia ha sparato e ucciso lo studente Abraham Ramos Morel a Santo Domingo. Una pattuglia della polizia in motocicletta gli aveva intimato di fermare l’auto e aveva poi aperto il fuoco, sebbene
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