Il segreto di tante medaglie? Programmazione e organizzazione
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Il segreto di tante medaglie? Programmazione e organizzazione
Il segreto di tante medaglie? Programmazione e organizzazione di Mauro Nasciuti E’ durante l’estate che ha preso corpo la spedizione azzurra per Torino 2007. I contatti con i presidenti federali Gaetano Coppi e Giancarlo Bolognini e la collaborazione (e l’amicizia) con i segretari Gin Storti e Alberto Berto hanno costituito le basi di un successo “storico”. Per capirne la portata partiamo dai numeri. Parliamo di 107 atleti, di cui è consistente la “quota rosa” (46); il doppio rispetto alla nostra tradizionale partecipazione. Giocando in casa, non si poteva non essere presenti nelle discipline dimostrative volute dalla FISU: curling e pattinaggio sincronizzato (in entrambe si sapeva che era impossibile andare a medaglie) hanno impegnato 27 atleti. Impossibile pensare di andare a medaglie anche nell’Hockey su ghiaccio, lo sport di squadra per eccellenza negli sport invernali, ma eravamo certi che i 21 giocatori avrebbero dato spettacolo e la fiducia è stata ricompensata: vinte 3 partite su 5 nel girone di qualificazione, sfiorato il colpaccio di andare in semifinale, entusiasmato il pubblico “amico” di Torre Pellice. Sono 21 i giocatori scesi in campo nell’Hockey. Cosa hanno fatto gli altri 61? 19 di loro, staffette comprese, sono andati almeno una volta sul podio conquistando 17 medaglie! Record storico per l’Italia, evidenziato anche dalla prestigiosissima posizione nella classifica per Nazioni, che ci vede superati “solo” dalla Korea, con la sua valanga di medaglie nello short track, e dal colosso russo. Il segreto? Si può tentare di sintetizzare: PROGRAMMAZIONE (ancora grazie alle Federazioni Sport Invernali e Ghiaccio), ORGANIZZAZIONE (perfetta sintonia tra C.O. Torino 2007 e CUSI) C…cuore (perché un pizzico di fortuna ci vuole sempre). Il tutto con il vantaggio di giocare in casa, il che ha permesso alle I Consiglieri Cusi col presidente Coiana assieme a due illustri ospiti, i coniugi americani Killian, davvero simpatici. Da sinistra, Antonio Dima, Francesco Franceschetti, Mauro Nasciuti, Giovanni Ippolito, Carlo Dolfi, Leonardo Coiana, Eugenio Meschi, Artemio Carra e Italo Iuliano. Cerimonia di chiusura. Riccardo D’Elicio con la splendida rappresentante cinese. Gran ressa di teleobiettivi e telecamere per l’arrivo del ministro Melandri. Eccola con D’Elicio, Coiana, la Boccaccini, Fabris, Meschi, Ippolito, Franceschetti, Dima, Carra ed altri ancora. “punte” di essere presenti rispettando anche tutti gli altri impegni internazionali previsti da un calendario che sempre più impone delle scelte. Qualche nome va fatto. Ed il primo non può che essere lui, il vincitore di 3 ori: Enrico Fabris. Possiamo dire di averlo scoperto noi del CUSI due anni fa ad Innsbruck, e poi le Olimpiadi e poi ancora qui a Torino, grazie Enrico! La genovese Camilla Alfieri con due ori si è ampiamente riscattata per l’uscita di porta di due anni prima, ha acquisito una grande sicurezza che le ha poi consentito di conquistare la Coppa Europa. Aronne Pieruz per la grande spinta morale offerta a tutte le squadre, avendo vinto la prima gara di tutto il programma. Corinna Beccaccini, disinvolta nel dialogo con il Ministro Meandri ed altrettanto abile tra le porte dello slalom. E Valentina Marchei, non solo per l’amicizia che ci lega al papà ex maratoneta, ma per averci ricordato che il pattinaggio artistico non è solo Carolina Kostner (che universitaria lo diventerà) o Silvia Fontana, l’unica medaglista nella specialità, nella storia dello sport universitario. Marta Capurso, che nello short track (un tempo fornitore di numerose medaglie) ci ha fatto sperare di essere ancora competitivi nonostante lo squadrone coreano. Fulvio Scola, l’unica medaglia dello sci nordico, che ci ha reso meno avvilente il resto della partecipazione, specialmente le due improponibili staffette (questo il neo più grosso di tutta la spedizione). Nell’impossibilità di nominarli tutti, chiuderei citando un atleta che prima le medaglie le vinceva e che ormai, un po’ più impegnato negli studi, si è limitato ad un buon piazzamento, ma ha pronunciato, in perfetto inglese, oltre che in italiano, il giuramento a nome di tutti gli atleti: Francesco Ghedina. Consci che l’impresa sarà irripetibile, consapevoli che bisognerà lavorare duro per difendere il prestigio acquisito: arrivederci ad HARBIN in Cina! 12 Tutti gli azzurri dell’Universiade Sci alpino maschile: Andrea Ferin, Francesco Ghedina, Giandomenico Lenti, Luca Moretti, Gianluca Olivero, Massimo Penasa, Aronne Pieruz, Francesco Rolfi, Francesco Santus. Donne: Camilla Alfieri, Ginevra Da Rin, Giulia Gianesini, Martina Messner, Claudia Morandini, Alessia Pittin, Enrica Tessore. Sci nordico maschile: Michele Baravalle, Mattia Lanfranchi, Jules Pession, Fulvio Scola, Francesco Zendri. Donne: Mateja Bogatec, Nadine Chatrian, Antonella Muller, Anna Rosa. Short Track maschile: Yuri Confortola, 13 Denis Bellotti, Gianluigi Nover, Edoardo Reggiano, Nicola Rodigari. Donne: Marta Capurso, Cecilia Maffei Biathlon maschile: Matteo Baravalle, Massimo Bellet, Andrè Meyenet Scalise. Donne: Ombretta Rosa, Valentina Puntel. Snowboard maschile: Giacomo Bersanelli, Andrea Guerini, Aron March, Andreas Perathoner, Lorenzo Semino. Donne: Corinna Boccaccini, Raffaella Brutto, Vanessa Cusini, Coralie Pellissier. Figura skating maschile: Paolo Bacchini, Fabio Mascarello, Luca La Notte. Donne: Valentina Marchei e Anna Cappellini. Speed skating maschile. Matteo Anesi, Giorgio Battisti, Enrico Fabris, Luca Stefani. Donne: Elisa Baitelli, Rita Battisti Curling maschile: Alessandro Cardini, Alberto Giuliani, Simone Margheritis, Lorenzo Olivieri, Alberto Rostagnotto. Donne: Elettra De Gol, Diana Gaspari, Debora Pavan, Rosa Pompani, Nadia Rosa Valentina, Marina Sala, Myriam Scotece. Hockey su ghiaccio: Francesco Adami, Francesco Alberti, Alexander Andergassen, Renè Baur, Gunnar Braito, Paolo Bustreo, Edoardo Caletti, Benno Caridini, Luca Covolo, Thomas Dantone, Francesco Debiasio, Enrico Dorigatti, Alexander Egger, Marcello Famà, Nicola Fontanive, Davide Mantovani, Julian Mascarin, Christian Rainer, Adam Russo, Christian Sottsas, Luca Zandonella. Pattinaggio sincronizzato: Cristina Alemanno, Benedetta Alpini, Chiara Arienti, Clara Azin, Valentina Bertolini, Valentina Cerri, Emanuela Villa Cortinovis, Valentina Lombardo, Marianna Lucca, Alice Maserati, Francesca Mineo, Elena Morelli, Federica Piccininno, Elisa Rancati, Claudia Rivetti Rettori e amministratori hanno capito l’importanza dello sport universitario Speciale di Carla Occhiena G ennaio è stato certamente un mese speciale per tutto lo sport universitario italiano, in particolare per il CUS Torino, impegnato in prima persona nell’organizzazione della XXIII Universiade Invernale. I lavori erano in realtà iniziati nel 2004 quando il CUSI ottenne l’assegnazione della manifestazione; da allora il comitato presieduto da Giovanna Capellano Nebiolo ha lavorato alacremente per promuovere l’evento, trovare gli sponsor, mantenere saldi i rapporti con le istituzioni accademiche e amministrative che avevano dato il loro appoggio in fase di candidatura. A posteriori sono molti i motivi di soddisfazione per quanto fatto: al di là dell’aver realizzato un’Universiade Invernale di altissimo livello, ciò che più appaga è l’essere riusciti a dare allo sport universitario il risalto che merita e soprattutto l’aver fatto comprendere a Rettori e amministratori che lo sport può e deve essere un valore aggiunto nella vita cittadina. Bella e vincente Camilla Alfieri. Claudia Morandini, sesta nel gigante, con Dolfi e Hugo, il cubano che ha visto la neve per la prima volta. 14 Torino Città Erasmus è stato il “tormentone” di Riccardo D’Elicio – presidente CUS Torino e vice presidente esecutivo Universiade – dal 2004 ad oggi, un sogno la cui concretizzazione è sempre più vicina, grazie anche all’Universiade. Dopo l’esperienza olimpica le istituzioni locali hanno ancora una volta voluto investire nello sport di alto livello: Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino e tutti i Comuni interessati hanno messo in campo tutte le loro forze per la promozione dell’evento; il giallo sulfureo scelto come colore dell’Universiade caratterizza ancora oggi l’arredo cittadino così come è ancora molto vivo il ricordo delle tante iniziative culturali organizzate a contorno dell’evento sportivo, per non parlare della possibilità di utilizzare gli impianti olimpici per le gare! Il discorso “Citta Erasmus” è ancora più interessante se osservato dal punto di vista delle istituzioni accademiche: il CUS Torino ha molto rafforzato nell’ultimo decennio i legami con i Rettorati di Università e Politecnico riuscendo a far capire il valore non solo ricreativo che lo sport deve avere nella vita degli studenti. Ad oggi è in fase di realizzazione, all’interno della Cittadella Politecnica (l’espansione del Politecnico di Torino), un’area interamente dedicata all’impiantistica sportiva, attuata in comunione con l’Università e nel futuro in gestione al CUS Torino. Si tratta di un enorme passo avanti, è infatti quanto di più vicino si possa immaginare al campus anglosassone 15 Una sfida... elettrica tra Gigi Buffon e Howe, due giovanotti che fanno onore allo sport pur essendo espressioni di discipline diverse. Il loro numero all’Universiade è stato breve ma diventente, tanti applausi. Sotto: Cappellini e La Notte con gli altri ori. (il sogno di ogni dirigente di sport universitario!) ed è realizzato con tecniche all’avanguardia per quanto riguarda risparmio energetico e utilizzo di energie alternative. Insomma davvero un connubio tra sport e università, l’applicazione di studi accademici nell’impiantistica sportiva. Se poi si aggiunge che il tutto è in costruzione a due passi dalla sede centrale del CUS Torino e poco distante dal centro città, allora si comprende bene quanto lo sport universitario stia acquistando valore. Dal punto di vista strettamente organizzativo invece il Comitato ha fatto tesoro dell’esperienza internazionale di Leonardo Coiana, presidente CUSI e vice presidente del C.O, e del radicamento sul territorio del CUS Torino. La possibilità di usare gli stessi impianti dell’Olimpiade di certo ha attirato le delegazioni, ma tutta la macchina messa in moto è stata all’altezza della situazione. Circa 2000 atleti da 52 nazioni hanno animato le competizioni, soddisfacendo appieno il pubblico che ha letteralmente gremito gli spalti dei palazzotti del ghiaccio. Come previsto il pattinaggio artistico e l’hockey sono state le discipline più gettonate, ma anche il curling, lo short track e il pattinaggio di velocità sono stati molto apprezzati sia dagli studenti piemontesi (coinvolti grazie al Progetto Scuole) sia da tutti gli appassionati. Certo la presenza di grandi campioni come Enrico Fabris o la torinesissima Marta Capurso, insieme all’accessibilità dei prezzi, ha invogliato il pubblico ad essere presente. Nei siti montani il clima decisamente anomalo per la stagione ha messo in difficoltà i gestori degli impianti e i responsabili di pista senza però riuscire a fermare le gare. Tutte le gare si sono svolte con qualche variazione di orario per permettere agli addetti di preparare al meglio il fondo delle piste, sono stati assegnati tutti i titoli previsti, salvo quello della discesa libera che non è stata svolta per mancanza del tempo necessario alle prove. Infine, grande anche la soddisfazione per i risultati della nazionale Italiana, un bottino di 9 ori, 2 argenti e 6 bronzi, per un totale di 17 medaglie, record assoluto della manifestazione! IL MEDAGLIERE FINALE COREA DEL SUD 10 RUSSIA 9 ITALIA 9 BIELORUSSIA 8 POLONIA 7 REP.CECA 4 AUSTRIA 4 CINA 3 GIAPPONE 3 OLANDA 3 UCRAINA 2 FRANCIA 2 KAZAKISTAN 2 CANADA 2 STATI UNITI 1 TOT 12 9 31 14 11 34 2 6 17 2 4 14 2 3 12 4 1 9 0 0 4 6 6 15 5 5 13 1 2 6 8 6 16 2 2 6 1 2 5 1 1 4 1 3 6 D’Elicio Una bella immagine di SPORT UNIVERSITARIO scattata a Torre Pellice in occasione della vittoria degli azzurri contro la Gran Bretagna. Da sinistra Alexander Andergassen, Paolo Bustreo, Enrico Dorigatti, Benno Cardini, Francesco Adami, Francesco Debiasio, Renè Baur e così via. di Giorgio Gandolfi Torre Pellice, entusiasmo per l’hockey A • Tante domande, tante risposte • Perchè Euronews e non la Rai • Perchè si è rischiato il bagarinaggio • Perchè personaggi come Platinette • Perchè Sport e Cultura, giusto binomio dei Cus e del Cusi Il presidente della Fisu, Killian, consegna l’onoreficenza internazionale a Riccardo D’Elicio davanti alla sorridente Giovanna Nebiolo. Il giusto premio dopo tanto lavoro. bbiamo sotto gli occhi l’entusiasmo della gente, abbiamo vissuto in mezzo ai rappresentanti della Fisu lo scetticismo e poi la simpatia, dilagante, di tutti quelli che contano e che hanno dovuto ricredersi davanti all’organizzazione torinese anche se non sono mancati i problemi. Ma se l’Universiade fosse stata perfetta, si poteva anche pensare che ci fosse stato un intervento... dall’alto. Scherzi a parte meglio di così non potevano andare le due settimane torinesi al punto che si è ovviato anche alla mancanza di neve, il che non è poco. Sempre presenti in ogni occasione sia Giovanna Nebiolo che Riccardo D’Elicio hanno affrontato di petto anche il minimo problema cercando di risolverlo con un suggerimento o con un sorriso. 16 17 Cose che non guastano mai e che sono il frutto dell’esperienza. A D’Elicio abbiamo rivolto alcune domande, le stesse che si sono poste in molti, a cominciare dal perchè la serata inaugurale non sia stata trasmessa dalla Rai finendo su un canale che non poteva dare lo stesso risalto. “Semplicemente perchè l’accordo televisivo non è stato fatto alla vigilia della manifestazione bensì a cavallo dei due governi, il che non è dipeso certamente da noi. In Rai nessuno ha voluto sbilanciarsi, oltretutto non avevamo riscontrato alcun entusiasmo nei nostri confronti. Tanto è vero che eravamo andati alla Domenica Sportiva per presentare la manifestazione e ci hanno fatto parlare per un minuto. Cosicchè davanti all’offerta di Euronews, abbiamo Due fasi dello spettacolo. Le ballerine e il mago del trasformismo, Arturo Brachetti, 49 anni, pronto in pochi secondi a diventare un angelo sugli abiti del diavolo. risposto con entusiasmo. In pratica questa emittente ha avuto milioni di contatti e soprattutto ha firmato un ottimo contratto sul piano finanziario. La ripetizione delle dirette, numerose ogni giorno, sono state seguite all’Italia e all’estero con successo come ha potuto riscontrare l’emittente Tv. A pentirsi, poi, è stata sicuramente la Rai...”. Avete riempito le piazze come in occasione dell’Olimpiade, alberghi pieni, serate movimentate e ricche d’entusiasmo... “Piazza Vittorio, dove ogni sera c’era la spettacolo musicale, è arrivata ad ospitare 45 mila persone alla volta... E per certi sport si è rischiato il bagarinaggio. È stata l’occasione per riempire nuovamente gli impianti dell’Olimpiade e questa non è cosa da poco perchè abbiamo permesso il riutilizzo di quei palcoscenici che sono stati costruiti con un impegno finanziario notevole”. Una curiosità: d’accordo con la presenza di Buffon e Howe, anche se c’entravano poco con lo sport universitario ma sono ragazzi che “attirano”. Piuttosto perchè Platinette? “Naturalmente non dipendeva da noi ma dall'organizzazione. Quando abbiamo chiesto il perchè ci hanno risposto che Platinette fa audience in ogni occasione e poi costa poco. Dunque...”. Grazie all’Universiade, Torino è diventata una città sempre più conosciuta a livello internazionale e dal mondo universitario in generale. Lei cosa ne pensa Presidente D’Elicio? “Torino è una bellissima città. Grazie ai suoi monumenti, ai suoi splendidi palazzi ed ai suoi parchi era già conosciuta e frequentata da parecchi turisti. Ora grazie al successo di questa Universiade sarà frequentata anche da numerosi giovani che vorranno venire nella nostra città per studiare e per divertirsi. A questo punto si potrà 18 parlare tranquillamente di “Torino Città Erasmus”, progetto che sostengo in prima persona ormai da diversi anni seguendo gli ideali del CUSI e del suo presidente Leonardo Coiana. E, proprio grazie all’esperienza internazionale di quest’ultimo ed al lavoro di tutto il Comitato Organizzatore, la XXIII Universiade Invernale Torino 2007 è stata la più grande”. Quindi si può dire che la XXIII Universiade Invernale Torino 2007 sia stata un trampolino di lancio per il progetto “Torino Città Erasmus”? “Sicuramente sì. Lo sport deve essere un valore fondamentale per tutti e, grazie a questa manifestazione, abbiamo dimostrato l’importanza che ha nel nostro territorio e quella che dovrebbe avere nel mondo universitario; il legame fondamentale che dovrebbe instaurarsi tra sport e cultura, ed in particolare tra mondo sportivo ed universitario, deve fissare sempre più le sue radici nel nostro paese. Un buon esempio di tutto questo è stato l’incontro culturale “Yeppies”. Le palestre dei nostri impianti sono state invase da giovani di tutta Europa e saranno proprio loro a diffondere l’idea di una “Torino città Erasmus”, bella ed accogliente ma anche allegra e spensierata; una città fatta per i giovani e tutta da scoprire”. E che cosa verrà proposto a questi giovani provenienti da tutta Europa? “Innanzitutto un ambiente sano e molto organizzato dove poter studiare e nello stesso tempo praticare sport. L’esempio più concreto è la Cittadella Politecnica che verrà consegnata nel 2008; al suo interno vi sarà anche una foresteria che permetterà di accogliere atleti provenienti da tutto il mondo, che 19 Torino, città Erasmus D’Elicio e l’assessore Montabone presentano il film “Amore e ginnastica”, restaurato in modo eccezionale e tratto dal libro di Edmondo De Amicis, lo scrittore ligure che più di tutti ha contribuito con le sue opere alla formazione di una coscienza nazionale. Il super oro di Fabris e Giulia Gianesini. avranno deciso di studiare nella nostra città. E poi il divertimento; Torino ormai è una città per i giovani e la dimostrazione è stata il successo delle “Crazy Nights” e della Notte Bianca durante l’Universiade”. Dopo la riconferma alla presidenza del Cus Torino, quali saranno i progetti futuri? “Il CUS Torino è il simbolo del legame tra sport e cultura. Il nostro ente, in collaborazione con Università e Politecnico di Torino, farà sì che tutto quello di cui abbiamo parlato sino ad ora si realizzi, anche grazie al legame ormai consolidato con la Città di Torino, la Provincia e la Regione Piemonte. Certo la realtà cussina è più piccola rispetto a quella dell’Universiade ma per me ha la stessa importanza ed io sono pronto a mettere in gioco tutto me stesso, come del resto ho sempre fatto in tutti questi anni. L’evento più importante a cui stiamo già lavorando sarà la tredicesima edizione del Meeting Internazionale di Atletica Leggera. Da molti anni a questa parte lo stadio Nebiolo durante questo evento registra il tutto esaurito e naturalmente quest’anno cercheremo di ripeterci”. LO STRECHING DEGLI AZZURRI I NUMERI DEL TRIONFO 11.000 accreditati 3.120 volontari 2.627 atleti 520 giornalisti 52 delegazioni nazionali 120.000 biglietti venduti 92 ore di diretta in Eurovisione 180 paesi collegati 1miliardo e mezzo di telespettatori 5 milioni e mezzo di contatti internet 500.000 persone ai concerti Nella foto grande di SPORT UNIVERSITARIO, la preparazione della nazionale azzurra di hockey prima dell’incontro. Quindi altre immagini dell’Universiade: dall’alto, Rita Da Rin in azione; Cappellini e La Notte, grandi volteggi. A destra Corinna Boccaccini festeggiata da Montabone, D’Elicio, Coiana e gli altri dirigenti Cusi. Infine il presidente Killian e l’assessore Montabone con la consegna di un mazzo di fiori al Ministro Melandri.