Roma, 8 ottobre 2015 Comunicato stampa Chi conosce la Conferenza

Transcript

Roma, 8 ottobre 2015 Comunicato stampa Chi conosce la Conferenza
Roma, 8 ottobre 2015
Comunicato stampa
Chi conosce la Conferenza sul clima di Parigi?
Cambiamenti climatici al 4° posto tra le minacce per l’ambiente
ma solo il 29% degli italiani sa cos’è la COP21
Tra le principali minacce per l’ambiente gli italiani mettono al quarto posto i cambiamenti climatici
(43%) - dopo l’inquinamento atmosferico (77%), l’inquinamento industriale di acque, terreni e aria
(59%) e la gestione inefficiente dei rifiuti (55%) - ma solo il 29% sa cos’è la COP21.
A fronte di questa modesta conoscenza della Conferenza sul clima di Parigi, paradossalmente
però, il 72% degli intervistati pensa che l’appuntamento possa incidere positivamente sulle azioni
dei Paesi e il 70% stima positivamente l’impatto sui comportamenti dei cittadini.
I risultati sono quelli di un sondaggio sugli italiani e i temi ambientali, realizzato da Lorien
Consulting per Legambiente, La Nuova Ecologia e il Consorzio Obbligatorio Oli Usati, il 19 e 20
settembre scorso su un campione di mille cittadini italiani maggiorenni e presentato questa
mattina a Roma al Forum Rifiuti.
Per sensibilizzare il più possibile i cittadini sulla lotta ai cambiamenti climatici, in vista della
trattativa di Parigi, Legambiente insieme a molte organizzazioni diverse per storia, cultura,
obiettivi e ragioni sociali ha dato vita alla Coalizione italiana per il clima.
La ventunesima conferenza delle Nazioni Unite sui mutamenti climatici - che si svolgerà nella
capitale francese dal 30 novembre all’11 dicembre 2015 - è, infatti, un appuntamento
fondamentale contro la febbre del pianeta.
Secondo gli scienziati, le temperature globali rischiamo di aumentare dai 2 ai 4 gradi centigradi
entro la fine del secolo, con conseguenze drammatiche sulla vita delle persone, delle specie e degli
ecosistemi. Qualora non si riuscisse a mantenere l’innalzamento della temperatura entro i 2 gradi ammonisce da tempo l’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), il gruppo
intergovernativo che dal 1988 studia il riscaldamento globale - i rischi sarebbero altissimi. Perché
le ripercussioni sulla temperatura degli oceani e il livello dei mari, il ciclo dell’acqua, la
desertificazione e l’aumento dei fenomeni meteorologici estremi sarebbero a quel punto
irreversibili.
E’ dalla COP 21 che dipende, in modo decisivo, la “gestione” di tutto questo. “A Parigi - spiega il
presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza a margine del Forum Rifiuti promosso da
Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club - andrà trovato e ratificato un accordo
internazionale in grado di fermare la crescita delle emissioni di CO2, che sono la causa principale
dell’innalzamento delle temperature, ma anche di garantire misure straordinarie per aiutare le
popolazioni colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici e di individuare strategie efficaci di
adattamento per aumentare la capacità dei territori. I risultati dipendono dalle decisioni che
prenderanno i nostri governanti e ci auguriamo che l'Europa sappia assumere un ruolo di traino.
Parigi deve essere il luogo dove mettere finalmente in campo la volontà politica di un cambio di
rotta e di accelerare la transizione energetica globale verso le rinnovabili”.
Scheda metodologica della ricerca Lorien Consulting
• Istituto: Lorien Consulting
• Criteri seguiti per la formazione del campione: campione rappresentativo per sesso, età e area geografica
della popolazione italiana maggiorenne
• Metodo di raccolta delle informazioni: questionario telefonico (CATI, Computer Assisted Telephone
Interview)
• Numero delle persone interpellate ed universo di riferimento: 1000 cittadini italiani maggiorenni; campione
rappresentativo per sesso, età e area geografica
• Data in cui è stato realizzato il sondaggio: 19-20 settembre 2015
• Metodo di elaborazione: SPSS
• Direttore di ricerca: Simone De Battisti
L’ufficio stampa Legambiente 06 86268399 - 76 - 53