S. ZAMBERLAN, La politica mabientale della Nikon

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S. ZAMBERLAN, La politica mabientale della Nikon
Economia e Ambiente
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Economia e Ambiente
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LA POLITICA AMBIENTALE
DELLA NIKON
Attività produttive e tutela dell’ambiente – L’evoluzione della politica
ambientale del gruppo Nikon – Le linee guida: prodotti
eco-compatibili, riduzione degli sprechi e uso di energie alternative
di
STEFANO ZAMBERLAN
funzionalità, si trasformano in rifiuti. In quest’ottica,
dunque, diventa fondamentale, per ridurre l’impatto
negativo sull’ambiente, riuscire a minimizzare gli
sprechi ed a massimizzare il riciclo.
Attraverso l’implementazione di programmi di
gestione ecologica appropriati le imprese possono
venire a conoscenza e gestire l’impatto che le loro
Premessa
La maggior consapevolezza dell’impatto
sull’ambiente delle attività economiche da parte
dell’opinione pubblica e di una parte dei manager e
degli imprenditori, ha spinto molte imprese, in particolare di grandi dimensioni, ad attuare una politica di
intervento volta al monitoraggio e al
controllo degli effetti della loro attività sull’ecosistema.
Utilizzando l’approccio sistemico e lo schema teorico delle strutture
dissipative si può considerare
un’azienda un organismo vivente
(un sistema aperto) all’interno di un
ambiente globale (un sistema chiuso). Crescendo, l’azienda fornisce
prodotti e servizi alla società, ma
contemporaneamente consuma materie prime ed energia, spesso con
processi che generano un notevole
spreco. Il ciclo produttivo non è perciò di tipo circolare, suddiviso tra
produzione e vendita, ma deve considerare anche il prelievo iniziale di
risorse dall’ambiente e il rigetto
nell’ambiente stesso sia degli scarti
di produzione e sia dei beni prodotti
che, una volta esaurita la propria
Una fotocamera reflex digitale Nikon
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operazioni hanno sull’ambiente. Questa attività viene
poi riportata nel Bilancio Ambientale.
Ciò determina due tipologie di vantaggi: una per
la collettività e una per l’impresa. La prima è legata
ad un minor impatto negativo sull’ambiente e quindi
a minori costi sociali legati al degrado ambientale,
alle spese di bonifica e per la sanità pubblica. La seconda è dovuta al ritorno d’immagine per l’impresa
attenta a minimizzare il suo impatto sul territorio e ad
una razionalizzazione nell’uso dei fattori produttivi
che può determinare, nel lungo periodo, una diminuzione dei costi. Inoltre, i prodotti eco-compatibili sono spesso beni di qualità superiore, e quindi si generare un vantaggio anche per i consumatori.
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tion Committee”, comitato di prevenzione
dell’inquinamento, e nuovamente nel 1973 in “Environmental Improvement Committee”, comitato di
miglioramento ambientale. I diversi nominativi denotano anche un diverso approccio al problema, dal
semplice rilevamento alla prevenzione e riduzione
dei danni ambientali, dalla prevenzione al miglioramento dell’ambiente e del contesto sociale.
Politica di gestione ambientale di base: 1992-1999
La gestione ambientale ha poi subito una ristrutturazione e una forte implementazione nel 1992 con
l’emanazione della “Politica di gestione ambientale
di base Nikon”. Tale politica si basa sul riconoscimento dell’importanza del ridurre al minimo gli effetti
dell’attività economica sull’ambiente sia a livello locale, sia globale. L’obiettivo è quello di prevenire
l’inquinamento e raggiungere un uso efficiente delle
risorse, così da contribuire ad un modello di sviluppo
sostenibile inteso come capace di garantire alle generazioni future un ambiente sano e in grado di supportare il continuo sviluppo della società umana.
Nel 1999, in seguito all’espansione della struttura
aziendale è stato istituito in seno alla società il “Dipartimento Amministrazione Ambientale”, poi cambiato nel 2002 in “Environmental & Technical Administration Department” (Dipartimento Tecnico
amministrativo e Ambientale). L’attuale organizzazione della gestione ambientale assicura un costante
aggiornamento, sia sulle nuove leggi giapponesi e internazionali – nuovi trattati o regolamenti o modifiche a quelli esistenti – e sia sulle mutevoli esigenze
della società civile.
Nikon: i prodotti
Tra i grandi gruppi industriali che hanno adottato
una politica ambientale sempre più pregnante ed inserita in una più ampia politica di responsabilità sociale troviamo il gruppo Nikon.
La società Nikon nasce nel 1917 e si specializza
nella costruzione di lenti e strumenti di precisione per
fotocamere, binocoli, microscopi e strumenti di rilevazione. Fra i prodotti più celebri si possono citare le
lenti Nikkor (dal 1932), le fotocamere a pellicola della serie F, pietra miliare di tutta la tecnologia reflex
(dal 1959), le fotocamere subacquee Nikonos (dal
1963). Negli ultimi anni i prodotti più diffusi sono le
fotocamere digitali reflex della serie D (dal 1999) e
quelle digitali compatte della serie Coolpix (dal
1997). La produzione Nikon ha dato un contributo
notevole all’affermazione della fotografia digitale,
tanto a livello amatoriale quanto a livello professionale. In Italia i prodotti fotografici Nikon sono distribuiti dalla Nital, con sede a Torino.
La Nikon attualmente conta più di 23.700 addetti
e oltre 5.000 collaboratori esterni ed è una delle società del gruppo Mitsubishi.
La “Vision Nikon 21”: 2001-2005
Dopo 8 anni la politica di gestione ambientale di
base è stata rafforzata con l’introduzione nel marzo
del 2000 da parte del management di una strategia
aziendale denominata “Vision Nikon 21”. Con questo nuovo piano furono posti degli obiettivi ambientali a medio termine, dal 2001 al 2003, descritti nel
“Piano di Azione Ambientale Nikon per l’Anno Fiscale 2001”. Nell’anno fiscale 2002, la politica della
Nikon è stata sottoposta ad un’ulteriore revisione generale per rispondere ai bisogni emergenti legati al
La politica ambientale: prima fase, 1970-1991
L’attenzione della Nikon per l’impatto ambientale risale al 1970, quando venne creato il primo “First
Pollution Response Committee”, un comitato per
l’analisi dell’impatto ambientale. Questa commissione è stata poi rinominata nel 1971 “Pollution Preven-
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concetto di “società del riciclo”, attenta alla gestione
delle risorse e dei rifiuti, coprendo anche gli anni
2004 e 2005. I punti principali della politica ambientale della Nikon così ridefinita sono:
− impegnarsi per promuovere la riduzione degli sprechi di materia ed energia, il riutilizzo e il riciclo;
− eseguire revisioni ambientali e di sicurezza ad ogni
livello di pianificazione, sviluppo e progettazione
in modo da fornire prodotti eco-compatibili
− ad ogni fase di produzione, distribuzione, uso e
vendita introdurre in modo attivo materiali ed attrezzature che siano realmente rispettosi
dell’ambiente, cercando di sviluppare e migliorare
le tecnologie necessarie.
− ridurre le emissioni inquinanti e l’uso di sostanze
nocive in un processo;
− sviluppare e seguire un rigoroso codice di comportamento oltre ad osservare tutti i trattati di conservazione ambientale, leggi e regolamenti internazionali, nazionali e regionali;
− condurre programmi di educazione comportamentale per informare e coinvolgere i dipendenti nelle
attività ambientali;
− promuovere la coscienza ambientale anche nelle
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compagnie controllate e nei fornitori;
− partecipare attivamente ai programmi ambientale
della società civile.
La contabilità ambientale
Gli effetti avuti con l’introduzione della politica
di gestione ambientale di base sono stati evidenziati a
partire dal 2003 sul Rapporto a corredo del Bilancio
Ambientale, che dal 2007 è stato integrato nel Bilancio Sociale. La relativa contabilità è stata sviluppata
a partire dal giugno del 2000, quando è stata costituita una all’interno della Commissione ambiente una
“Sottocommissione di contabilità ambientale” con lo
scopo di creare un sistema contabile adeguato allo
scopo e dei mezzi appropriati per reperire i dati necessari. I conti, infatti, devono riportino i costi e gli effetti
delle attività di conservazione ambientale. Attraverso
questa contabilità la Nikon vuole monitorare e quantificare i risultati per migliorare l’efficacia delle attività
di conservazione e implementare le politiche ambientali nel lungo termine. Contemporaneamente, è stata
attivata una campagna informativa per portare a conoscienza dell’opinione pubblica e degli stake holders
dell’impegno e dei risultati
ottenuti.
Di seguito si riporta uno
schema esemplificativo della
contabilità ambientale della
Nikon, dove vengono messi
in evidenza la classificazione dei costi e gli effetti relativi alle attività di prevenzione. Gli investimenti e le
spese sono classificati sulla
base degli obiettivi e delle
misure della compagnia, tenendo conto dei modelli indicati nelle Linee Guida di
Contabilità Ambientale elaborate dal Ministero Giapponese dell’Ambiente. Nella
versione operativa, ovviamente, vengono inseriti i dati relativi al numero di proLa copertina del Bilancio Sociale(Corporate Social Responsibility Report)
getti attivati e ai rispettivi
del 2008 della Nikon
sforzi finanziari sostenuti.
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Contabilità ambientale Nikon
Categoria di costi
Attività principali derivanti
Prodotto
Risparmio di energia e materie prime, riduzione delle
sostanze chimiche nocive usate, riduzione dell’ozono.
Progettazione di prodotti a risparmio di energia, utilizzo di
stampi a caldo, prodotti che impiegano l’eco-vetro
Contenitori ed imballaggi
Riduzione dell’uso della plastica per i materiali da imballo
Approvvigionamenti ecologici
Messa in opera della guida degli acquisti verdi
Ambiente di lavoro
Conservazione dell’energia: Sostituzione dei
condizionatori d’aria, installazione di convertitori
Progettazione di prodotti a risparmio di energia, utilizzo di
stampi a caldo, prodotti che impiegano l’eco-vetro
Riciclo delle risorse: riciclo plastica, promozione del
riutilizzo della carta, riduzione del consumo d’acqua
Riduzione dell’uso della plastica per i materiali da imballo
Riduzione dell’uso di sostanze chimiche nocive:
promozione dell’uso di solventi alternativi, rimessa a
nuovo delle macchine per le pulizie e il lavaggio
Messa in opera della guida degli acquisti verdi
Miglioramento dell’ufficio: miglioramento delle
prestazioni ambientali degli stabili adibiti ad uffici
Miglioramento delle prestazioni ambientali dell’ufficio
Risposta a leggi e regolamentazioni
Operazioni di gestione delle emissioni di gas e acqua delle attrezzature di produzione, manutenzione delle attrezzature che
emettono rumore o vibrazioni, gestione degli scarti, controllo
delle sostanze dannose
Attività di gestione
Rispetto degli standard ISO 14001, gestione EMS, educazione
sull’ambiente di lavoro, introduzione di concetti ecologici
Costi all’interno dell’area affair
Costi di prevenzione inquinamento
Operazioni di gestione delle emissioni di gas e acqua delle attrezzature di produzione, manutenzione delle attrezzature che
emettono rumore o vibrazioni, gestione degli scarti
Costi di conservazione ambientale globale
Risparmio energetico, riduzione dell’uso di sostanze nocive,
controllo delle sostanze dannose
Costi di riciclo delle risorse
Riduzione degli sprechi (riciclo della plastica e promozione del
riutilizzo della carta), gestione degli sprechi, riduzione dell’uso
di acqua
Costi a monte e a valle
Contenitori e imballi(riduzione dei contenitori in plastica e dei
materiali di imballo)
Costi di gestione delle attività
Secondo la ISO 14001 (gestione EMS, educazione
dell’ambiente di lavoro)
Costi di Ricerca e Sviluppo
Progettazione di prodotti a risparmio di energia, utilizzo di
stampi a caldo, prodotti che impiegano l’eco-vetro
Costi per attività sociali
Sponsorizzazione finanziaria per una vasta gamma di attività
Costi per danni ambientali
Suolo di produzione contaminato
Fonte: Nital
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Nell’anno 2003 i progetti ambientali erano 187 per
un totale di 1.143 milioni di yen, al 31 marzo del
2008 i progetti erano ben 938 con un investimento
più che triplicato: 3.804 milioni di yen, pari a circa
29 milioni e 230 mila di euro.
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le, oltre a coprire gli anni dal anni 2005 al 2007, includeva obiettivi a lungo termine.
In linea con la crescente preoccupazione per i
cambiamenti climatici e con la sempre più forte richiesta di attenzione per l’ambiente, gli obiettivi fissati in questo piano erano molto ambiziosi. Il gruppo
è riuscito però a raggiungerli, e dunque il piano rappresenta uno dei momenti più importanti della politica ambientale del gruppo nipponico.
Di seguito viene riportato il piano, gli obiettivi
sono 12 divisi in 7 categorie, 3 riguardanti i prodotti
e 4 gli ambienti di lavoro.
Il programma di conservazione ambientale 2005-07
Dopo “Vision Nikon 21”, è stato introdotto un
nuovo piano triennale chiamato il “Piano di Azione
Ambientale Nikon per l’Anno Fiscale 2005”, il qua-
Il Piano di Azione Ambientale Nikon 2005-2007
Tema
Prodotti
1. Conservazione
dell’energia (prevenzione
del riscaldamento globale)
2. Riduzione nell’uso di
sostanze chimiche nocive
Obiettivi ambientali
Miglioramento superiore al 30% dell’efficienza energetica generale dei nuovi prodotti approvati entro la fine del 2007 rispetto a prodotti similari già approvati.
- Uso dell’eco-vetro sul 100% dei prodotti ottici destinati al consumo entro il 2005 ed almeno
sul 96% dei prodotti industriali entro il 2007.
- Il 100% dei circuiti stampati dei prodotti destinati al consumo e oltre il 50% dei nuovi circuiti stampati dei prodotti industriali messi in commercio nella seconda metà del 2006 saranno
senza piombo (con l’obiettivo di arrivare al 100% di prodotti senza piombo entro il 2007).
- Eliminazione del cromo esavalente, piombo, cadmio, mercurio, PBB, PBDE e cloro polivinilico da tutti i prodotti per il consumo messi in commercio, esclusi i materiali speciali, entro la
seconda metà del 2006.
- Eliminazione totale dell’idrofluorocarbone quale refrigerante per gli stepper IC e LCD messi
in commercio entro il 2007.
- Completamento di indagine su specifiche sostanze chimiche nocive contenute nei prodotti al
consumo (inclusi i prodotti promozionali ed i ricambi) e in prodotti chiave industriali – e la
cessazione dell’approvvigionamento di prodotti che contengano tali sostanze – entro il 2007.
3. Contenitori ed imballi
- Riduzione superiore al 30% sul netto vendite dell’uso di contenitori in plastica per i prodotti
al consumo entro il 2007, rispetto al 2003.
Ambiente lavoro
1. Conservazione
dell’energia (prevenzione
del riscaldamento globale)
Obiettivi ambientali
- Riduzione superiore al 30% delle emissioni di gas casalinghi (trasformati in CO2) sul netto
vendite comparando i dati del 2002 con quelli del 2007, e una riduzione superiore al 25% entro il 2011.
2. Riduzione degli sprechi
- Sviluppo di un sistema a zero emissioni per le principali consociate entro il 2005
- Riduzione degli scarichi almeno del 30% paragonando i dati del 2001 con quelli del 2007.
3. Riduzione dell’uso di
sostanze chimiche nocive
Eliminazione totale di solventi organici clorati per il lavaggio, incluse le maggiori consociate,
entro la fine del 2006.
4. Acquisto ecologici
Almeno l’85% degli acquisti devono essere conformi alle “Linee Guida di Acquisto Verde”
entro il 2007.
Fonte: nostra rielaborazione su dati Nikon
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Risparmio energetico e fonti rinnovabili
Affidabilità e obsolescenza programmata
Consapevole della gravità del problema del surriscaldamento globale e dell’effetto serra, il gruppo
Nikon ha annunciato che la prevenzione delle cause
di questo fenomeno sarà un elemento essenziale nella
sua politica ambientale.
Nell’ottobre 2007 è stato perciò istituito il Team
Progetto Prevenzione Riscaldamento Globale, guidato dal Vice Presidente della compagnia. Tale squadra
analizza e pianifica le misure da adottare e ne verifica l’implementazione e i risultati. In questa struttura
partecipano vari gruppi di lavoro in base ai diversi
business aziendali. Il problema principale che deve
affrontare questo team è l’uso efficiente dell’energia.
Il risparmio energetico ha l’obiettivo di ridurre il volume delle emissioni globali di CO2.
La prima serie di obiettivi a medio termine per
ridurre le emissioni di gas serra sono stati sviluppati
dal 2007 al 31 marzo 2009. Le misure adottate sono:
− migliorare gli impianti di produzione e l’organizzazione dei cicli produttivi per renderli più efficienti dal punto di vista energetico.
− l’installazione di apparecchiature ad alta efficienza
energetica (sia per i processi produttivi sia per
l’illuminazione e la climatizzazione degli edifici);
− controlli più severi sull’uso dei dispositivi di illuminazione e delle apparecchiature per l’ufficio;
− il ricorso a fonti energetiche rinnovabili (attraverso
la costruzione di impianti solari ed eolici per la cogenerazione di energia elettrica);
Nella ricerca della maggior efficienza energetica
la Nikon si avvale anche di consulenze di terze parti
esterne alla società, per garantire l’imparzialità e la
differenziazione nelle visioni e negli approcci al problema ambientale.
La Nikon si sta impegnando, inoltre, per estendere il risparmio energetico e l’uso di energie alternative anche nelle case dei propri lavoratori. Consci del
fatto che una parte importante del risparmio energetico passa attraverso il comportamento del lavoratore,
vengono organizzati seminari per la sensibilizzazione
e la consapevolezza del ruolo che svolgono i dipendenti in queste politiche.
La Nikon, inoltre, ha elargito contributi per progetti di tutela ambientale in paesi in via di sviluppo e
sta anche valutando l’opportunità di acquisire dei
crediti di emissione del CDM - Clean Development
Mechanism, previsto dal Protocollo di Kyoto.
Quando parliamo di prodotti eco-compatibili, la
prima cosa a cui bisognerebbe pensare è: sono duraturi o effimeri? Attualmente non solo la produzione
industriale produce enormi quantità di prodotti dalla
breve (e discutibile) utilità, ma anche molti prodotti,
fino a qualche anno fa considerati durevoli, hanno
visto ridurre drasticamente la propria vita.
L’affidabilità, che riguarda la durata e la possibilità di manutenzione e riparabilità di un prodotto, si
pone in contrasto con il principio, oramai diffuso nel
sistema produttivo, di “obsolescenza programmata”.
In base a tale principio i beni sono realizzati per essere superati a breve da una nuova versione che presenta qualche innovazione in più. Per facilitare la sostituzione si ricorre poi alla “durata programmata” dei
prodotti, ovvero la progettazione e costruzione è calibrata per garantire un determinato numero di ore
lavoro (che permette di superare il periodo di garanzia) prima di rompersi. Con questi standard qualitativi minimi si possono contenere i costi e quindi il
prezzo di vendita, così, in caso di rottura la spesa di
riparazione è di poco inferiore a quella di acquisto di
La Hama-Wing, generatore eolico nella città di Yokohama
che produce energia pulita utilizzata anche dalla Nikon
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un nuovo modello, spingendo quindi il consumatore
all’acquisto.
Tale approccio è diventato oramai una prassi. Ridurre la possibilità di riparazione dei beni permette di
abbattere i costi legati alla produzione e alla gestione
di pezzi di ricambio in magazzino, e di mantenere alto il livello di produzione. Purtroppo questo meccanismo determina un aumento notevole sia dello spreco
di materia ed energia, e sia della quantità di rifiuti e
di inquinamento prodotti.
Sarebbe interessante compiere due analisi al riguardo. La prima è l’incidenza sul reddito di un consumatore medio di una serie di acquisti a basso costo
e in arco di tempo ravvicinato l’uno dall’altro (prodotti con durata programmata) rispetto ad un acquisto
con un costo considerevole ma con una ciclicità a
medio-lungo termine (prodotti di qualità e riparabili).
La seconda è la comparazione dal punto di vista occupazionale, degli effetti della produzione centralizzata di nuovi prodotti secondo l’attuale schema di
obsolescenza programmata con quelli di una rete di
assistenza e riparazione diffusa, così com’era in passato.
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Un elemento inquinante di molti prodotti elettronici sono le batterie. Nikon, assieme a molte altre società, si è impegnata in iniziative di cooperazione con
il JBRC-Japan Battery Recycling Center, per raccogliere e riciclare le batterie ricaricabili delle fotocamere digitali Nikon e degli altri prodotti scartati da
parte dei consumatori. In Europa le società controllate dalla Nikon partecipano e rispettano i programmi
di raccolta delle batterie usate in base ai regolamenti
di ciascuna nazione.
Per quanto riguarda i prodotti industriali, la Nikon ha in funzione un servizio di raccolta degli stepper e degli scanner scartati dai clienti, al quale segue
il ricondizionamento e la rivendita ad un differente
target di clienti, in Giappone e all’estero, fornendo
servizi di assistenza adeguati. Un atteggiamento responsabile ed economicamente efficiente allo stesso
tempo, che riduce lo spreco delle materie prime, aumenta la soddisfazione e la fidelizzazione dei vecchi
clienti e risponde alle esigenze di nuovi consumatori
determinando un vantaggio per l’impresa.
In generale il miglioramento delle prestazioni
ambientali dei prodotti della Nikon Corporation si
sviluppa:
- riducendo o eliminando l’utilizzo di sostanze pericolose e inquinanti;
- eliminando il piombo dalle saldature;
- estendendo la vita del prodotto;
- aumentando l’efficienza energetica dei prodotti;
- riducendo la massa dei prodotti;
- utilizzando componenti uguali per più prodotti;
- utilizzando l’eco-vetro.
I prodotti eco-friendly Nikon
I prodotti fotografici e le ottiche della Nikon, così come quelli dei principali competitor (e forse proprio in virtù di un approccio comune), sono invece
progettati e realizzati per durare nel tempo, e nel caso
dei prodotti di fascia medio alta, la riparazione risulta
nel maggior caso delle volte vantaggiosa e fattibile.
Anche per queste caratteristiche è presente un fiorente mercato dell’aftermarket, dove i prodotti usati
vengono venduti, dando così la possibilità a nuovi
consumatori di beneficiarne ed ai precedenti proprietari di avere risorse per acquistare dei prodotti nuovi.
Così facendo la domanda per i nuovi prodotti rimane
alta senza però lo spreco di materia ed energia tipica
dell’obsolescenza programmata.
Altro elemento importante indicativo di una progettazione responsabile, è il fatto che in 50 anni non
è mai stato modificato l’innesto a baionetta per gli
obiettivi nelle reflex Nikon. Il modo di comunicare
tra corpo macchina e obiettivo si è arricchito e le
vecchie ottiche, pur non recependo le prestazioni elettroniche dei nuovi modelli, sono tuttora utilizzabili
anche sui modelli digitali più recenti.
Gli imballaggi
Oltre alla produzione, riparazione e rigenerazione dei propri prodotti, la Nikon presta notevole attenzione anche alla loro distribuzione. Con l’obiettivo di
razionalizzare le risorse, riducendo lo spreco di materia ed energia e contemporaneamente i costi, si sono
ridotte le dimensioni e il numero di imballaggi dei
prodotto.
Nel caso dei prodotti fotografici, in particolare, si
sono realizzate varie iniziative volte a migliorare
l’efficienza nella distribuzione di carico. Le confezioni dei prodotti sono state ottimizzate per il trasporto aereo, inoltre, i prodotti viaggiano in determinati
contenitori che permettono di eliminare la necessità
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Economia e Ambiente
di un ulteriore imballaggio esterno alla scatola. Le
dimensioni delle scatole sono state così ridotte del
20% a partire dal 2006.
Altri interventi sistematici riguardano:
- la riduzione della maggior parte dei manuali
d’istruzione;
- facilitare la separazione dei materiali di imballaggio
durante l’estrazione del prodotto;
- promuovere l’uso di risorse riciclate;
- rendere il contenuto della confezione eco-compatibile e riciclabile.
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vetro al 100% dei prodotti. La Nikon, inoltre, con la
collaborazione della Hikari Glass Co. Ltd., promuove
l’uso dell’eco-vetro nel settore manifatturiero: al 31
marzo 2008 il 98,5% di tutti i vetri venduti dalla Nikon, oltre 1.500 tonnellate, sono in eco-vetro.
Sostenibilità integrata e totale del gruppo
Come spesso accade, uno stimolo importante per
accelerare la gestione ambientale è stata la volontà
della Nikon di ottenere la certificazione ISO 14001.
A partire dal 1998 uno dopo l’altro i vari stabilimenti
della Nikon hanno conseguito la certificazione. Nel
2004 il gruppo ha iniziato ad acquisire una certificazione integrata per ottenere un sistema di gestione
ambientale unificato.
Nel 2007, Nikon Instech Co., Ltd. è stata la prima controllata non legata alla produzione ad acquisire la certificazione. Ancor più importante è
l’acquisizione della certificazione da parte di due società di produzione controllate non giapponesi: la
Nikon Imaging Co. Ltd. in Cina e la Nikon Co. Ltd.
in Tailandia.
Entro il 2009 la Nikon ha deciso di introdurre il
sistema
denominato
“Nikon
Environmental
Management Simplified System” per tutte le unità
produttive economiche, sia in Giappone sia
all’estero. I limiti ambientali sono relativamente bassi rispetto agli standard già raggiunti in Giappone,
tuttavia comprendono gli elementi più importanti
contemplati dall’ISO 14001.
La diffusione tra tutte le controllate e collegate
della Nikon della certificazione ambientale permetterà di raggiungere gli obiettivi a medio termine fissati
dalla Compagnia e di snellire le future operazioni.
Il Sistema di Gestione Ambientale agisce in collaborazione con il Sistema di Gestione della Qualità,
promosso e gestito da ciascuna unità di business,
questo permette di soddisfare le esigenze dei clienti
fornendo prodotti di alta qualità compatibilmente con
le esigenze di tutela ambientale.
L’Eco-vetro
Una trattazione a parte merita l’eco-vetro, sviluppato e utilizzato dalla Nikon in quasi tutti i suoi
prodotti ottici. L’eco-vetro è esente da piombo e arsenico, così da ridurre al minimo il rischio di inquinamento ambientale dovuto alla presenza di queste
due sostanze nell’ottica di vetro durante tutto il ciclo
di vita del prodotto, dalla produzione allo smaltimento.
La Nikon è stato il primo produttore di vetro ottico in Giappone, e fin dalla sua fondazione, nel 1917,
ha sempre avuto una priorità la fase di progettazione
e sviluppo di vetro adatto all’utilizzo in apparecchiature ottiche.
L’attenzione per l’inquinamento prodotto nella
lavorazione del vetro risale agli anni ‘70, quando fu
eliminato il cadmio, un materiale tossico. Negli anni
‘90 si sono studiate innumerevoli composizioni del
vetro ottico, tenendo conto dei possibili effetti negativi sull’ambiente. Tuttavia la maggior parte conteneva piombo o arsenico. Il gruppo nipponico si rese
conto che questo rappresentava un importante problema ambientale legato alle attività di Nikon e ai
suoi prodotti. Lo sviluppo di un’eco-vetro, completamente esente da queste e da altre sostanze pericolose, e il suo possibile utilizzo in tutti i prodotti Nikon,
divenne una componente fondamentale della politica
ambientale della società.
Con un intenso lavoro di ricerca e sviluppo dal
1996 al 2001 la Nikon ha raggiunto finalmente un
vetro dalla composizione completamente ecocompatibile tale da soddisfare i requisiti di progettazione della maggior parte dei prodotti. Nel 2000
l’uso dell’eco-vetro riguardava il 77% dei prodotti,
nel 2008 più del 99%. L’impegno ora è volto a trovare le soluzioni migliori per estendere l’uso dell’eco-
Il Piano di azione ambientale 2008
Riportiamo di seguito uno schema riassuntivo del
Piano di Azione ambientale del 2008 predisposto dalla Nikon.
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Economia e Ambiente
Articoli
Nikon Environmental Action Plan 2008
Tema
Obiettivi ambientali a medio termine
a.f.: anno fiscale, 12 mesi precedenti al 31 marzo dell’anno indicato
Prodotti
1. Conservazione dell’energia, Miglioramento del 30% o più dell’efficienza energetica generale dei nuovi prodotti entro il
e prevenzione del
2011 rispetto ai prodotti simili già approvati.
riscaldamento globale
- Mantenere l’uso dell’eco-vetro sul 100% dei prodotti ottici destinati al consumo e passare
2. Riduzione nell’uso di
dal 96% al 98% per i prodotti industriali.
sostanze chimiche nocive
- Saldature senza piombo dei circuiti stampati sul 100% dei piccoli prodotti destinati al
consumo e sul 90% nei prodotti industriali di grandi dimensioni (stepper, scanner, etc.)
- Stretto controllo del cromo esavalente in vista di un’eliminazione totale dai cicli produttivi
- Eliminare l’HCFC come refrigerante in tutti gli IC/LCD stepper e scanner
- Migliorare e controllare il sistema contabile di conservazione ambientale
- Implementare gli standard di approvvigionamento ecologico e gli “appalti verdi”
Ridurre le emissioni di CO2 al netto delle vendite del 19% o più rispetto all’a.f. 2007
3. Distribuzione
Ambiente lavoro
- Ridurre le emissioni complessive di CO2 del 7% rispetto all’a.f. 2006 da parte della Nikon
e delle filiali manifatturiere nazionali in Giappone (fino a 126.000 tonnellate o meno).
1. Conservazione
- Ridurre le emissioni di CO2 del 15% al netto delle vendite (rispetto all’a.f. 2006) di 2 filiali
dell’energia e prevenzione del manifatturiere in Asia (emissioni totali da raggiungere: 87.000 tonnellate)
riscaldamento globale
- Mantenere un sistema a zero emissioni all’interno delle fabbriche Nikon e delle principali
società controllate in Giappone; espandere il sistema alle controllate asiatiche.
2. Riduzione degli sprechi
- Ottenere una riduzione del 30% del volume dei rifiuti rispetto all’a.f. 2006 nei 12 stabilimenti Giapponesi e in 2 imprese controllate di produzione in Asia. Sviluppo di un sistema a
zero emissioni per le principali consociate.
Obiettivo a medio termine
Sistema di Gestione
Ambientale
- Espandere la certificazione integrata e l’EMS-Environmental Management System.
Fonte: nostra rielaborazione su dati Nikon
re ha a sua disposizione prodotti più duraturi, che
mantengono parte del loro valore nel mercato
dell’usato e che sono riparabili in caso di rotture accidentali. L’azienda ha razionalizzato i processi produttivi riducendo l’uso di materie prime e di energia,
ha fidelizzato i propri clienti e ha avuto un ritorno
d’immagine. L’adeguamento delle attività produttive
a dei criteri di eco-compatibilità ha dei costi in termini di risorse finanziarie ed umane, e necessita una
continua implementazione. Tuttavia, i vantaggi sociali e privati sono molto rilevanti, in particolare
nell’ottica di uno sviluppo sostenibile duraturo.
Conclusioni
Dall’analisi risulta che l’impegno della Nikon
Corporation per la tutela ambientale non si è limitato
ad operazioni di facciata concentrate nei business più
facilmente adattabili a standard eco-compatibili. La
Nikon ha ridotto il suo impatto ambientale modificando i processi produttivi, le materie prime utilizzate, i prodotti ed anche la struttura organizzativa. Questa politica ha coinvolto non solo tutte le divisioni
commerciali e produttive, ma anche i dipendenti e,
cosa molto importante in un’economia globalizzata,
le controllate e i fornitori.
Tale politica ha portato ad una serie di vantaggi
per l’ambiente, per i consumatori e per l’azienda.
L’ambiente subisce minori emissioni e rifiuti e, a parità di produzione, si riduce il prelievo di materie prime e l’uso di energia di origine fossile. Il consumato-
Stefano Zamberlan
Stefano Zamberlan è dottore di ricerca in Bioeconomia
ed Economia dell’ambiente nella Facoltà di Economia
dell’Università degli Studi di Verona
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Economia e Ambiente
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