comunicato stampa - Il Circolo degli Artisti Torino

Transcript

comunicato stampa - Il Circolo degli Artisti Torino
Il Circolo degli Artisti di Torino e la Galleria Narciso, in occasione del suo cinquantesimo
anniversario, inaugurano, congiuntamente, una mostra interamente dedicata al SECONDO
FUTURISMO TORINESE. Il 15 aprile 1923 si verificò una delle tappe fondamentali del
Futurismo attraverso la fondazione del gruppo torinese da parte di Tullio Alpinolo Bracci
e Fillia. Vera anima del gruppo, Fillia da questa data fino alla propria morte, avvenuta nel
1936, sosterrà con intelligenza, competenza e con quello spirito polemico tipico del
Futurismo, le idee del gruppo conducendolo attraverso gli anni Venti, caratterizzati dalla
poetica della meccanizzazione dell’uomo, e per buona parte degli anni Trenta, caratterizzati
dalla tematiche dell’aeropittura e dell’arte su scala architettonica. Saranno esposti in mostra,
oltre a documenti, libri, mobili, ceramiche, fotografie e cimeli, un centinaio di opere
pittoriche e scultoree realizzate da: Enrico ALLIMANDI, Uberto BONETTI, Rodolfo CASTELLANA,
Alvaro CORGHI, Franco COSTA, Armando DAL BIANCO, Tullio D’ALBISSOLA, Giulio DA MILANO,
Ezio D’ERRICO, Nicolay DIULGHEROFF, FARFA (Vittorio Osvaldo TOMMASINI), Beppe FERINANDO,
FILLIA (Luigi COLOMBO), Alba GIUPPONE, Maggiorino GRAMAGLIA, Giovanni Giuseppe
GUARNIERI, Marisa MORI, Riccardo MÜLLER, Pippo ORIANI, Ugo POZZO, Enrico PRAMPOLINI,
Mino ROSSO, Paolo SALADIN, Luigi SPAZZAPAN, Mario STURANI, Maurizio TORRE, Elia VOTTERO.
La mostra intende presentare, in modo esauriente, un panorama sulla produzione futurista
torinese del periodo con opere originali coeve provenienti da numerose e importanti
collezioni private. Nel 1922 Marinetti inaugurò l’ Esposizione Futurista Internazionale,
allestita nel Salone del Winter Club alla Galleria Subalpina. Da questa data e quindi
definitivamente dal 1923, l’avanguardia torinese attivò un’instancabile attività artistica,
espositiva ed editoriale, con la pubblicazione di libri e con la fondazione di alcune
10) Elia Vottero. Torino.
Prospettive aeree. 1938.
Olio su cartone. Cm. 35x49.
Collezione privata, Torino.
9) Riccardo Müller. Torino.
Psico + carattere (Autoritratto). 1933.
Olio su tavola. Cm. 32,4x40,9.
Collezione privata, Torino.
8) Marisa Mori. Torino.
L’aviatore che cade. 1934.
Olio su cartone. Cm. 69x99.
Collezione privata, Torino.
7) Pippo Oriani. Torino.
Manichino - Nudo - Statua. 1929.
Olio su tela. Cm. 50x73.
Collezione privata, Torino.
6) Ugo Pozzo. Torino
Magia notturna. 1924.
Tempera su carta. Cm. 17x15.
Collezione privata, Torino.
5) Franco Costa. Torino.
L’abbraccio. 1936.
Olio su tela. Cm. 97x87.
Collezione privata, Torino.
4) Beppe Ferinando. Torino.
Arlecchino futurista. 1928.
Tempera su carta. Cm. 25x32,5.
Collezione privata, Torino.
3) Nicolay Diulgheroff. Torino.
Futurismo. 1932.
Olio su tela. Cm. 54,3x73,4.
Collezione privata, Torino.
2) Farfa (Vittorio Osvaldo
Tommasini). Torino.
Fabbrica di colori.
Progetto di cartello lanciatore. 1928.
Olio su tela. Cm. 97x138,5.
Collezione privata, Torino.
1) Fillia (Luigi Colombo). Torino.
Autoritratto (Alberi e case). 1926.
Olio su tela. Cm. 44x54.
Collezione privata, Torino.
splendide riviste. In un momento nazionale reso drammatico dall’ascesa del fascismo,
Torino si trovò coinvolta nella pirotecnica attività di Fillia e compagni che esposero in città,
in Italia e all’estero, pubblicando manifesti, organizzando conferenze e spettacoli aggiornati
sui contemporanei sviluppi delle avanguardie europee. In questo modo il gruppo torinese
si rese unico promotore dell’arte contemporanea, che a Torino non godeva pressoché di
alcuna diffusione. Dopo l’attacco senza quartiere ai miti del passato condotto dal Futurismo
delle origini, il Secondo Futurismo, passando in una fase altamente costruttiva, si rese
protagonista di un’interessante produzione artistica e intellettuale inserita nella temperie
culturale internazionale dell’epoca. La comoda denominazione di Secondo Futurismo, che
immediatamente situa l’opera di questi artisti negli anni Venti e Trenta, non deve essere
erroneamente intesa in senso diminutivo, non indicando una stanca prosecuzione del
periodo futurista eroico ma un’avanguardia coerente con la propria storia la cui produzione
è da considerarsi storicamente successiva quanto assolutamente originale. A sostegno della
mostra sarà disponibile un catalogo con saggio storico critico di 108 pagine con oltre 100
riproduzioni a colori e in bianco-nero.