Modellismo Diorami catastrofici

Transcript

Modellismo Diorami catastrofici
Modellismo Diorami catastrofici
Passione
Riproduce il suo lavoro
D
Dicembre 2008
134
Disastro nel tunnel
a canna unica
Dalla tragedia del
Bianco lo spunto per
questo diorama. Nelle
gallerie a doppio
senso di marcia conta
molto la possibilità di
raggiungere presto
entrambi gli ingressi.
a appassionato modellista acquista le riproduzioni
di camion, auto e treni spesso fabbricate all’estero,
aggiunge con certosina pazienza le parti
eventualmente mancanti per renderle più simili
alla realtà italiana e poi con altrettanta cura
comincia a danneggiare le miniature incastrando i veicoli
uno nell’altro con l’obiettivo di creare scenari apocalittici,
catastrofici, dall’incidente stradale all’incendio di una
raffineria, dallo scontro fra convogli al divampare delle
fiamme in un edificio. Non si tratta di un maniaco che
prova piacere nel contemplare disastri, ma di un esperto
vigile del fuoco che ama così tanto il suo lavoro da
studiare i casi più emblematici di soccorso fino a curarne
la fedele riproduzione in numerosi diorami (si chiamano
così i plastici che riproducono scenari con l’utilizzo di
modellini). Sergio Salemi, che a Milano ha trascorso la
sua infanzia nei pressi della centrale operativa dei vigili
del fuoco, ha sempre inseguito il sogno di fare il
pompiere e col passare degli anni ha raccolto centinaia
di macchinine e camioncini rossi in scala H0. Solo in età
adulta ha maturato la decisione di toglierli dalle
bacheche per far loro interpretare ruoli ripresi dalla
cronaca di tutti i giorni. Perfezionista com’è, dedica al
Un vigile del fuoco autista
mette in scena gli interventi
di soccorso. Ricostruzioni
precise che aiutano a riflettere
suo hobby, in media, non meno di due ore al giorno. In
queste pagine appaiono foto della riproduzione di un
incidente in una galleria stradale (misura 180x50 cm)
ispirata alla tragedia del Monte Bianco, uno scontro tra
due treni merci viaggianti su binario unico (120x70), un
maxitamponamento in autostrada (150x70) e un’ipotesi
di incidente sulla Tangenziale milanese (120x70).
Non tutti possono guidare “in sirena”
Sergio, oltre a intervenire durante le emergenze come
vigile del fuoco in tutto e per tutto, è pure autista del
camion per il pronto intervento affidato alla sua squadra,
un’autopompa Actros Mercedes Benz da oltre 400 cv,
con il quale corre sul luogo da cui proviene la richiesta di
soccorso guidando “in sirena”. Attenzione, non tutti gli
autisti dei vigili del fuoco sono abilitati a guidare “in
sirena”. Ci si arriva per gradi: “In città, anche senza
superare i 50, non è una passeggiata il muoversi tra auto,
tram, biciclette e pedoni - dice lui e nessuno lo mette in
dubbio - devi muovere gli occhi dappertutto, prevedere
ogni rischio e prestare molta attenzione a quando devi
forzare un incrocio, cioè avvicinartici con la cautela
calibrata alla determinazione necessaria”. Oltre alle
Eccolo in azione
Dopo aver guidato “in
sirena”, Sergio insieme ai
colleghi si butta sul fuoco
spruzzando schiumogeno
a volontà (a sinistra).
in un fiume. “Prima le persone, poi gli animali e infine le
cose”, afferma Sergio ricordando la scala di priorità
d’intervento dei pompieri che tuttavia possono
combinarsi o subire un ordine di precedenza differente.
Quando? Per esempio nel caso di un grave incidente
stradale in cui magari è rimasto coinvolto un mezzo
pesante che trasporta merci pericolose e che, in caso di
mancato intervento immediato, può rendere la
situazione ancora più insidiosa. Allora è magari
opportuno mettere in sicurezza il carico del mezzo prima
di preoccuparsi di un animale ferito, o di una persona
che da sola riesce ad allontanarsi dalla zona a rischio. Per
gli incendi in genere, anche in città, e nei casi di
Col binario unico
aumenta il rischio
Scontro frontale tra
due treni merci: il
doppio binario riduce il
pericolo di collisione
tra convogli per il cui
soccorso è necessario
l’intervento di mezzi
speciali di cui non
sempre i vigili del
fuoco dispongono.
Distrazione,
nebbia, poi il botto
Il furgone blu in primo
piano esce da una
piazzola dell’A4. La
visibilità è scarsa per
nebbia e l’articolato
rosso non riesce a
evitarlo, poi si ribalta
e innesca subito un
maxitamponamento
tra i mezzi dietro.
135
Dicembre 2008
autopompe, che sono i camion dei pompieri per
eccellenza dotati di serbatoio con acqua (circa 4mila
litri), liquido schiumogeno e attrezzature varie
(divaricatori, cesoie, asce e altro), ci sono le autobotti
(portano circa 7mila litri d’acqua a supporto delle
autopompe), autoscale, autogrù e altro ancora.
Nei diorami Sergio assegna a ciascuno una parte da
recitare. Nell’incidente ferroviario, ad esempio, le diverse
autoscala simulano interventi dei vigili del fuoco
specialisti in Saf, vale a dire il soccorso speleo-alpinofluviale indispensabile, ad esempio, quando si deve
trarre in salvo qualcuno che si è perso in una grotta in
montagna, è bloccato su una parete rocciosa o è caduto
Diorami catastrofici
Filo di nylon per tonni
L’arco che sostiene il getto
di schiuma non è altro che
un pezzetto di lenza per la
pesca d’altura, rigido ma
abbastanza flessibile.
Autista, pompiere
e modellista
Sergio Salemi guida
un’autopompa con la
squadra 33 composta
da sei vigili del fuoco.
Nel capoluogo
lombardo, oltre al
comando centrale di
via Messina, vi sono
quattro stazioni 115
distribuite in città.
Dicembre 2008
136
La tenda del 118
per un primo aiuto
È stato sufficiente del
semplice cartoncino
per ricavare un posto
di pronto soccorso
mobile dove prestare
assistenza ai feriti.
dispersione di sostanze
infiammabili, i vigili del fuoco
ricoprono ciò che già brucia o rischia
di infiammarsi con una spessa coltre
di schiuma ricavata miscelando
acqua e una sostanza che reagisce
inglobando aria. Carburante,
comburente (l’ossigeno, senza il
quale nulla brucia) e innesco (una banale scintilla può
scatenare l’inferno), formano la triade da scardinare e un
bel getto di schiuma è in genere quel che ci vuole per
isolare ad esempio lo sversamento di una cisterna di
benzina dall’aria impedendo che una fiamma libera gli si
avvicini. La meticolosità porta Sergio a escogitare le idee
adatte a replicare al meglio la situazione reale: sul luogo
del disastro non mancano le macchie d’olio sull’asfalto e
i diversi tipi di condotte per il lancio dello schiumogeno,
che può avvenire con tubi neri o rossi a seconda della
potenza richiesta, sono riprodotti con cavetti elettrici del
colore appropriato. E la schiuma che esce? “Uso – spiega
– filo di nylon per la pesca d’altura, flessibile sì ma rigido
quanto basta per assumere una forma ad arco e sul quale
faccio aderire un po’ della schiuma usata a Natale per
simulare la neve”. Il pavé di una strada che conduce al
castello di un diorama, Sergio l’ha riprodotto con dei
quadrucci di pasta all’uovo poi colorata. Il traliccio a
ponte che nell’incidente sull’A4 sorregge il pannello a
messaggio variabile che segnala nebbia, l’ha invece
costruito tagliando e incollando bacchette di plastica. A.M.
Sono cose che
capitano davvero
Il ribaltamento
dell’autocisterna sulla
Tangenziale milanese
forse causato da un
colpo di sonno.
Certo è finzione,
ma impaurisce
Sotto, una squadra
di pompieri mentre
estrae un camionista
dal suo posto guida.