Il primo momento di simbiosi tra mamma e figlio

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Il primo momento di simbiosi tra mamma e figlio
Punti di vista / Lo Psicologo
a cura di Maria Grazia Lentini *
Il primo momento di simbiosi tra mamma e figlio
“L
a sola vera base delle relazioni di un
bambino con la madre, il padre, gli altri bambini e
infine tutta la società, è costituita dal successo del
primo rapporto tra la madre e il bambino: nelle cose
umane, i processi più complessi possono svilupparsi
solo partendo da quelli più semplici”. In una delle sue
opere fondamentali, “Il bambino e la famiglia”, è D.W.
Winnicott a suggerirci in maniera molto semplice e
diretta, ma efficacissima, l’importanza fondamentale
del rapporto madre-bambino sin dalle primissime ore
di vita del neonato.
E, all’interno di questo rapporto, è intuitivo come
l’aspetto dell’allattamento al seno rivesta un’importanza
grandissima, è senza dubbio il mezzo più antico, più
naturale e più efficace per instaurare quella simbiosi
che consentirà al neonato di stabilire una
relazione rassicurante e calda, tattile e
primitiva, con l’ambiente esterno.
Perchè è importante chiarire subito
che l’alimentazione del bambino
investe in maniera assai diretta i
rapporti madre-figlio, ed è una
concretizzazione dei rapporti di
affetto esistenti tra due esseri umani.
Più stretto e più rapido è questo
processo, più efficace sarà il vero e
proprio legame di conoscenza che si
instaurerà fra la madre e il neonato. Quando
i due sono riusciti a capirsi, essi acquistano
fiducia e si comprendono l’un l’altro, e l’alimentazione
avviene allora in modo spontaneo.
Quando il rapporto tra madre e figlio è cominciato
e si sviluppa in modo naturale, non c’è nessun bisogno
di ricorrere a tecniche speciali per nutrire il bambino,
di pesarlo in maniera parossistica o di sottoporlo ad
inutili “batterie” di esami. “la madre e il bambino –
dice Winnicott – sanno cosa è giusto fare molto meglio
di qualunque osservatore esterno. In questa situazione,
un bambino succhierà la giusta quantità di latte alla
giusta velocità e saprà quando fermarsi. In questo caso
il processo di digestione e di secrezione non ha bisogno
di essere osservato da estranei. Tutte le funzioni
fisiologiche si svolgono normalmente perchè la relazione
In Interrnet
· www.fol.it/mami/
· www.bambinopoli.it/neonato/allattamento.htm
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affettiva si sviluppa normalmente. In queste
circostanze, una madre può imparare da suo figlio
molte cose sui bambini, così come il bambino impara
molte cose su sua madre”.
E’ abbastanza evidente che la tendenza innata del
neonato è, e resta, quella del soddisfacimento dei suoi
bisogni. Nelle primissime settimane di vita questo si
esprime proprio nel suo cercare il seno, nel tendere
verso di esso quando ha fame. In genere, il neonato
posto vicino al seno della madre quando ha fame, lo
afferra con le labbra e comincia a succhiare. Tutte le
osservazioni effettuate hanno dimostrato che quando
ciò non accade, cioè quando il neonato non cerca
spontaneamente il seno, c’è qualche problema da
individuare e risolvere, oppure può darsi che il neonato
stesso non abbia ancora la maturità necessaria
a garantirgli quel minimo di indispensabile
coordinamento motorio. La risposta
normale del neonato può anche essere
inibita da un senso generico di disagio
creato dallo stato di tensione della
madre, o da uno stato di inquietudine
generale nell’ambiente.
E’ universalmente riconosciuto che
l’allattamento al senso giova ai neonati
più di qualunque altra formula. Un
bambino allattato in questo modo aumenta
maggiormente di peso, sembra più tranquillo
e soddisfatto e, generalmente, non soffre di coliche.
Il beneficio fisico porta ovviamente dei vantaggi
psicologici di eguale importanza. Questo beneficio
porta ad uno stato generale di benessere nel bambino:
è la sua prima esperienza di una gratificazione
generalizzata che deriva dal mondo esterno. La
socializzazione è generalmente anticipata se la prima
esperienza che il bambino ha del mondo esterno è una
esperienza di gratificazione piuttosto che di frustrazione.
Per il bambino è una grandissima lezione di vita, la
prima e la più importante: quel caldo contatto con una
fonte di piacere primordiale, che lo nutre e lo fa stare
bene, lo aiuta ad accettare il concetto che la vita in cui
è entrato non poi quel complesso di cose terrificanti e
frustranti come spesso gli appare, ma anche dei vantaggi
e comprende dei piaceri molto concreti.
Un orientamento a favore dell’allattamento al seno,
per fortuna, va facendo il suo ingresso anche all’interno
di alcune strutture ospedaliere. Nel 1992, l’UNICEF
e l’OMS hanno lanciato l'iniziativa "Ospedali amici
dei bambini" con l'obiettivo di assicurare che tutti gli
ospedali accolgano nel migliore modo possibile i nuovi
nati e diano sostegno all'allattamento al seno.
* Psicologa – Psicoterapeuta AUSL TA/1
- ventisei -
luglio • agosto 2004
A cura di Flavia Petrillo *
Quando l’ospedale è amico
L’
allattamento materno è da sempre il modo più sano e
naturale per nutrire il proprio bambino e per stabilire con lui un rapporto
emotivo profondo.
Nella società occidentale la donna ha progressivamente smarrito
l’istinto che la portava a nutrire al seno il proprio bambino con successo
e serenità.
E’ diventato sempre più alto negli ultimi decenni il numero di donne
che dubita fortemente della propria adeguatezza nel nutrire il bambino,
con forte ricaduta sul consumo del latte artificiale.
Stimolare l’empowerment della donna, cioè aiutarla a percepire
la sua adeguatezza come madre che allatta, supportare la coppia madre – bambino aiutandola a superare
eventuali difficoltà, dare a entrambi la possibilità di affrontare l’evento nascita senza barriere e restrizioni,
promuovere l’allattamento al seno esclusivo fino a 6 mesi e incentivare la donna a proseguirlo fino a 2
anni e oltre, combattere la cultura del biberon, sono gli obiettivi che si pone l’iniziativa ospedale amico
dei bambini.
Il percorso che porta un reparto materno-infantile a diventare Ospedale amico dei bambini è un percorso
complesso.
Non richiede impiego di risorse particolari, ma implica un cambiamento profondo delle coscienze,
delle emozioni e dell’organizzazione di tutta l’équipe materno-infantile.
Fondamentale al fine di cambiare con successo le pratiche che ostacolano l’allattamento materno, è
la partecipazione del personale ai corsi di formazione in linea con le direttive OMS e Unicef. L’empowerment
del personale ha come risultato finale l’empowerment della donna: quest’ultimo, legato ad una efficace
promozione dell’allattamento al seno, comporta profonde implicazioni sociali e può rappresentare il punto
di partenza per promuovere la salute dell’individuo e – perché no?- anche la sua felicità.
In Italia sono 7 gli ospedali certificati da OMS e Unicef come amico dei bambini: Bassano, Soave,
Vipiteno, Merano, Bressanone, Montepulciano e Bari, Casa di Cura La Madonnina, unico ospedale
privato italiano ad avere ricevuto il riconoscimento e unico tra tutti gli ospedali nel meridione d’Italia.
La certificazione si acquisisce dopo un esame molto attento e rigoroso condotto da una èquipe di
valutatori designata dall’Unicef.
Fondamentale per incentivare sensibilmente l’allattamento è il sostegno alla coppia mamma- bambino
anche dopo la dimissione dall’ospedale.
All’uopo il Servizio di Neonatologia della Casa di Cura La Madonnina diretto dalla scrivente ha
istituito, già dal 1998, un Centro di sostegno per la donna che allatta (centro Culla serena) che opera 24
ore su 24 tramite una linea telefonica di consulenza sempre attiva (080/5625330 – Servizio di Neonatologia)
che accoglie mamme e bambini in difficoltà per supportarli nei mesi che seguono la dimissione (le
consulenze non hanno alcun costo).
Sempre più frequentemente si rivolgono a culla serena anche mamme di neonati outborn (nati fuori
della struttura), con richiesta di aiuto perché in difficoltà, con tanta voglia di allattare i piccoli e con tanti
dubbi di esserne capaci. La richiesta crescente indica la volontà delle mamme di allattare e la necessità
di sostegno qualificato che sicuramente merita un programma di promozione e formazione in materia di
allattamento materno ad ampio respiro.
* Responsabile Servizio di Neonatologia Casa
di cura “La Madonnina” – Ospedale amico dei bambini
pugliasalute
- ventisette -
luglio • agosto 2004