Anno 6 - N. 10 - Giugno 2002
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Anno 6 - N. 10 - Giugno 2002
Il saluto del Sindaco Con questo numero il nostro notiziario raggiunge il traguardo della prima decina di numeri. Quando cinque anni fa l’amministrazione avviò questa iniziativa, intesa come momento di comunicazione con la comunità, superati gli iniziali momenti di aggiustamento, in tutti noi vi era la convinzione che questo strumento sarebbe sempre più diventato una nuova e utile occasione di incontro e di conoscenza per l’intera collettività. Sensazioni che maturavano e si traducevano prima di tutto nella forma e nell’impostazione ricercate dall’amministrazione comunale, successivamente condivise dal comitato di redazione e indirizzate ad un notiziario che non fosse solo organo dell’amministrazione comunale, ma che potesse rappresentare l’intera voce della nostra comunità. Questi erano per noi i presupposti fondamentali, attraverso i quali il notiziario poteva incontrare le aspettative e il gradimento dei lettori, fissando così sulle sue pagine i protagonisti, singoli e collettivi della nostra vita e della nostra storia e non rimanere confinato a sola cassa di risonanza per chi lo ha proposto e vi partecipa all’iniziativa. Con nostra soddisfazione, queste convinzioni, sono state successivamente confermate anche dai lettori, attraverso il sondaggio che proprio dalle stesse pagine del notiziario veniva loro proposto e dal gradimento che in loro di volta in volta l’Arione riscuoteva. Vorrei concludere questa premessa, attraverso le parole, quasi versi poetici, con le quali il direttore dell’Arione ha sottolineato la metafora usata dal comitato di redazione per legare il nome del notiziario a quello del torrente che da secoli attraversa la nostra comunità.…. “Un torrente attraversa un paese, riversa la sua acqua a valle con la continuità altalenante delle stagioni. Lo stesso torrente, da secoli. Attorno alle sue sponde, a volte piane, a volte frantumate e ruvide, le cose cambiano, nel divenire di una piccola comunità animata dall’umanissima ansia delle cose migliori per sé e per coloro che verranno.” Attraverso questi riferimenti e volendo con ciò interpretare anche il pensiero di diversi cittadini, attenti e sensibili al rispetto del territorio, voglio richiamare l’attenzione, nei riguardi proprio del nostro corso d’acqua, elemento naturale forte e intimamente legato alla vita della nostra comunità. In questo anno, proclamato dalle nazioni unite e dalla F.A.O. come l’anno internazionale delle montagne e nel quale l’elemento e risorsa acqua assume il primo posto nell’interesse e nell’attenzione che alla montagna si vuole rivolgere, credo sia doveroso lanciare, anche da queste pagine un segnale di maggiore attenzione e rispetto verso questa nostra importante risorsa, ambientale ed economica. Per molte generazioni di aldenesi, lo scorrere delle acque dell’Arione in stagioni diverse è stato motivo di ansia e di gioia. Le stesse acque hanno accompagnato lo sviluppo della nostra comunità garantendo l’elemento essenziale alla più importante attività economica del nostro paese quale è l’agricoltura. Nel programma 2002-2003 degli interventi del Servizio Bacini Montani 2002-2003 della Provincia, su richiesta dell’amministrazione comunale, è stata prevista la pulizia e la sistemazione del torrente nella parte centrale e a monte del paese. Un tratto di corso, incastonato nel paese che spesso da parte di qualcuno è motivo di scarsa attenzione e viene usato come luogo di abbandono dei propri rifiuti, contribuendo in questo modo al suo degrado e ad un’immagine negativa di tutto l’ambiente circostante. L’auspicio è che quei cittadini ora poco accorti a questa risorsa si ravvedano da questi comportamenti, contribuendo così direttamente alla valorizzazione del nostro torrente. Nello scorso mese di febbraio il Consiglio Comunale ha approvato il secondo bilancio di legislatura. Devo confessare che la predisposizione di questo documento ha visto impegnati amministratori e funzionari in maniera intensa. In tutti noi c’è la consapevolezza che questo anno amministrativo è di fondamentale importanza per la programmazione della seconda parte della presente legislatura. La necessità di ultimare e avviare le opere programmate nella passata legislatura e la definizione di tutti i nuovi progetti; sociali, amministrativi e urbanistici, deve ora procedere celermente. Per quanto riguarda le opere già annunciate in altre occasioni, come tutti voi potete constatare, in questi giorni hanno preso l’avvio gli interventi nel centro storico (ristrutturazione della torre di S.Zeno e impianto di illuminazione pubblica) così come è da tempo avviato l’iter per la realizzazione dei parcheggi di via della Busa e di Piazza del Melograno. Questi interventi credo possono confermare gli impegni e la volontà dell’amministrazione nel farsi carico e risolvere i disagi di questa parte del paese. In questi due anni, nei progetti già avviati sono stati investiti 1.200.000.000 delle vecchie lire. Vogliamo dare continuità a questi primi impegni. In questo contesto voglio ringraziare tutti quei residenti che attraverso la loro collaborazione e sopportando gli inevitabili disagi che la realizzazione dei lavori comporta, permettono l’evolversi celere degli interventi. Nello scorso mese di Maggio ha avuto buon esito la richiesta di finanziamento presso il Servizio commercio e rapporti comunitari, della P.A.T. (Provincia Autonoma di Trento). per la realizzazione della passeggiata di via delle Albere, collegamento pedonale attrezzato che collega la piazza centrale del paese agli impianti sportivi e al parco fluviale e che sarà realizzata dal Servizio di Ripristino Ambientale. L’allargamento di via della Croce programmato per l’anno 2003 verrà realizzato in concerto con l’intervento di potenziamento del ramale di fognatura da parte del Servizio Opere Igienico Sanitarie della Provincia. Tale intervento permetterà una migliore viabilità su quella via e lo smaltimento dell’intera rete delle acque nere dei Comuni di Garniga Terme e Cei -Vallagarina (collegamenti già attivati) e successivamente del paese di Cimone. Questo condotta confluirà presso il nostro depuratore, il quale, successivamente alla costruzione del prossimo depuratore denominato “TRENTO TRE”, (prevista per gli anni 2005-2007) sarà trasformato in stazione di pompaggio. Non voglio però in questo contesto dilungarmi oltre nell’elencazione delle opere e/o interventi programmati, anche se diverse di queste costituiscono in questi anni non solo per il nostro paese, ma per molti comuni trentini, argomenti sempre aperti e per i quali non è facile trovare delle risposte risolutive, come il tema dei rifiuti, i sistemi di raccolta etc. oppure il tema della viabilità interna, contrastata tra il bisogno di regolamentare i parcheggi e il controllo della velocità di percorrenza nelle principali vie del paese. D’altronde, diventerebbe anche riduttivo parlare solo delle opere strutturali che pur rappresentando una parte significativa del documento economico/finanziario, costituiscono il contenitore dell’assetto urbano, all’interno del quale sta la parte altrettanto importante se non più qualitativamente rilevante degli investimenti. Per i progetti più significativi, allo stesso modo di come abbiamo presentato quelli previsti nel centro storico, è nostro impegno riservare ad essi un momento specifico con la popolazione. Tra questi rivestiranno assoluta priorità i progetti che formano l’accordo tra Comune PA.T., I.T.E.A. In particolare il progetto che interessa la coresidenza, termine usato per specificare questo innovativo servizio (verso il quale ora sempre più diversi comuni rivolgono grande attenzione) la cui filosofia e peculiarità costituiscono i temi sui quali nel prossimo autunno a Trento si articolerà un convegno nazionale promosso dall’ITEA sia un percorso di avvicinamento che l’Amministrazione comunale e l’ITEA vogliono percorrere assieme alla nostra comunità, nel nostro paese. Solo attraverso la piena conoscenza e condivisione di questo progetto da parte della nostra comunità possiamo essere certi che questo servizio diventerà un bene prezioso per il nostro paese. Altri interventi di non minore importanza impegneranno nei prossimi mesi l’istituzione comunale. Tra questi, l’adeguamento della struttura amministrativa dell’ente comunale; intervento che permetterà di affrontare e portare a compimento gli impegni previsti dalle normative pubbliche e dalle nuove riforme comunali, entrate in vigore nello scorso anno. Il progetto di informatizzazione e messa in rete dei nostri servizi, con la conseguente costruzione della “banca dati” dei servizi comunali, ufficio tecnico, ufficio tributi, garantiranno maggiore efficienza ed efficacia nelle risposte ai cittadini e nell’azione amministrativa. Il sostegno e la promozione di progetti sociali, culturali, di solidarietà internazionale e le numerose ricche proposte del volontariato, ritengo trovino all’interno del documento di bilancio un forte impegno. Ho sempre considerato infatti, questo aspetto, uno delle fondamenta principali della vita di una comunità, motivo di crescita sociale e culturale e credo sia principalmente compito dell’en- 4 A RIONE L’ te pubblico quello di promuoverlo e incoraggiarlo. E’ nostra consapevolezza, il fatto, che tutti gli interventi programmati nel passato e che oggi vedono la loro realizzazione così come quelli che saranno definiti nei prossimi mesi, essendo diretti a ridefinire un nuovo e necessario riequilibrio e adeguamento dell’assetto urbanistico e socio-relazionale del nostro paese dovuto al cambiamento che lo ha interessato negli ultimi decenni, andranno a modificare, rafforzando alcuni dei riferimenti che per molte generazioni hanno contribuito a definire i luoghi del territorio, e delle relazioni. Nell’abbandonare quanto è conosciuto, per abbracciare e accettare i nuovi scenari urbanistici che ancora non ci appartengono, in ognuno di noi può giustamente conseguire una normale reazione di resistenza. Per ognuno, questo è un processo naturale nell’avvicinamento e nell’adattamento a nuovi schemi di riferimento, a nuovi luoghi urbani e a nuovi simboli e abitudini. In questi particolari contesti e momenti peculiari nel cambiamento dello scenario urbanistico delle città e dei paesi, è richiesta a tutti i cittadini la loro partecipazione e la loro informazione perché tutto ciò non diventi, nella vita collettiva e politica, motivo di smarrimento di confusione e ancor più di speculazione. Come cittadini, ma ancor di più come amministratori, siamo però certi che i nuovi assetti urbani, i nuovi spazi pubblici, (intesi come luoghi d’incontro e di relazione) e i nuovi servizi che saranno realizzati nei prossimi anni sul nostro territorio, pensati e programmati nell’unica ed esclusiva ottica di rispondere alle nuove esigenze e aspettative dell’intera collettività, troveranno nel tempo il giusto consenso e apprezzamento dei cittadini. Con questo impegno mi congedo da tutti voi augurandovi una bella e serena estate. Editoriale di Lorenzo Lucianer credo molto ai riti del genetliaco, ma capisco la necessità di trovare uno spunto, ogni tanto, per fermarsi a riflettere e considerare. Non posso d’altra parte negare che cinque anni di lavoro siano un passaggio rilevante, tanto da stabilire un punto di riferimento nel tragitto di questo giornale. E allora va bene anche l’occasione del numero dieci, traguardo volante a cifra dorata, d’un qualche significato. Che si ricava, dunque, sfogliando le pagine di questi dieci fascicoli? Un giornale che parla di un piccolo paese riflette in qualche misura anche la storia del paese. Storia in divenire, storia passata. Ma traccia altresì un percorso, prolungando il quale si ricava una traiettoria verso il futuro. Dentro L’Arione, rileggendo, si intravedono indizi di futuro: nei resoconti dei percorsi amministrativi e politici, nei cambiamenti economici e nelle iniziative avviate che vi si trovano descritti, nelle picco- le inchieste di varia umanità che riflettono spicchi della comunità aldenese. Dagli articoli de L’Arione, soprattutto in quelli proposti dalle associazioni, emergono anche certe necessità dei gruppi sociali: giovani, vecchi, sportivi, culturali, stranieri, dell’emarginazione, religiosi, del disagio, del tempo libero, indici a loro volta del molto che ancora resta da fare. Sicuro, non si tratta di esercitazioni organiche e tantomeno rigorose. Piuttosto di capitoli, sintesi, quadri, scorci, irruzioni, dettagli, panoramiche. Cose da almanacco, insomma. Ma la forma di un Almanacco aldenese è certamente più curiosa e stimolante di un burocratico bollettino. Sull’idea di un composto equilibrio fra il gusto e le aspettative di chi legge e le sacrosante esigenze di chi, da editore pubblico, deve comunicare, la redazione si è mossa in questi anni tutto sommato compatta, ricca delle sue diverse sensibilità, confortata e diretta in primo luogo dal consenso attento e critico che attorno a queste pagine s’è nel tempo coagulato. Raccontando il paese di Aldeno, L’Arione ha raccontato semestri di storia e di vita, ne ha focalizzato caratteri e tendenze, nel rispetto delle persone e dei gruppi, ma senza reticenze. Non è la pretesa di completezza che ha accompagnato il nostro lavoro, ma quella (d’accordo, forse non meno presuntuosa) di lasciare nelle pagine di questo giornale degli indizi utili a decifrare una comunità nei suoi valori, nella sua gente, nel suo cammino. In questi cinque anni, L’Arione ha mostrato quanto il paese, a dispetto di conclusioni affrettate, Editoriale N on A RIONE L’ 5 Editoriale sia un centro aperto e vitale, un microcosmo ben rapportato con altri interlocutori su molti piani diversi: aperto alle relazioni economiche nello sviluppo delle sue aziende agricole, artigianali, industriali, di servizio; capace di accettare la nèmesi dei flussi immigratori oggi, come un tempo fu drenato da quelli dell’emigrazione; sensibile agli scambi sociali e culturali di cui è cosciente protagonista attraverso lo sport, la solidarietà, le iniziative di istruzione e di studio, le relazioni istituzionali, quelle dei suoi dirigenti, la proposta dei suoi artisti. E poi c’è Internet: Aldeno nella rete planetaria, L’Arione nel web, da questo numero con quasi tutte le pagine. Possibilità infinite di contatto con aldenesi oltre confine, opportunità potenzialmente illimitate di ristabilire rapporti, di intrecciare scambi istantanei, ve- 6 A RIONE L’ trina tecnologica preziosa ed immensa, della quale il giornale si è giovato e con la quale conta di profittare, in ogni luogo del pianeta dove ci sia un computer in grado di collegarsi. Dal vertice di una piramide tecnologia alle radici profonde: nei dieci numeri del giornale sono state scavate e divulgate anche un po’ di queste radici, aprendo finestre sulla storia più remota del paese. Testimonianze di documenti che, attingendo ben oltre la memoria dei contemporanei, sintetizzano con oggettivo realismo ruolo e peso di Aldeno nelle vicende del vicinato e degli imperi, senza presunzione. Più vicine ed intime, le testimonianze ed i racconti dei personaggi della vita aldenese, hanno rievocato ambienti ed atmosfere che solo la scrittura, con il robusto sostegno della fotografia, riesce ormai a fissare ed salvare dalla travolgente onda dell’incalzare quotidiano. Nei resoconti della politica si sono chiariti il pensiero e posizioni delle parti protagoniste della scena istituzionale in maniera molto più diretta e responsabilizzante di qualsiasi campagna elettorale. Allo stesso modo, la sintesi delle scelte amministrative più importanti ha misurato, affidandola al giudizio diretto dei lettori, la coerenza fra promesse, progetti e realizzazioni, nella concretezza degli atti deliberativi. Dal percorso de L’Arione emerge però anche il sentore di una comunità solida e fiera, che non si sottrae al confronto e che manifesta con convinzione i propri orientamenti, capace di sostenere le ragioni dei propri obiettivi, che esercita con proprietà i ruoli di governo e di controllo, che ha saputo rinnovare il gruppo dirigente graduando saggiamente i transiti generazionali nell’economia e nella politica: vien fuori, in altre parole, una piccola società che sa comunicare anche al suo interno, che non soffre il momento di passare la mano, giacché ha fiducia nei propri figli e, dunque, in se stessa. Non sembri azzardato tutto ciò: è il sentire istintivo e positivo di un aldenese a metà strada, che torna ogni tanto sui suoi passi per riaffacciarsi alla piazza. Euro da neuro Non valere uno zero, zero via zero, ridursi a zero, ripartire da zero, zero in condotta… ma è proprio vero che gli zeri non valgono nulla? Gli aldenesi cominciano, con l’arrivo della nuova moneta, ad attribuire allo zero una certa importanza; forse un’importanza più psicologica che matematica: dire 50 euro o 100.000 lire non è la stessa cosa, senza tutti quegli zeri ti sembra di spendere meno! In paese (consoliamoci, dicono sia un trend che sta interessando l’intera nazione) si spende più facilmente ed il bello è che questo non lo sostengono, con voce lamentosa, solo i consumatori, ma lo ammettono, a mezza voce, gli stessi esercenti. Silva, titolare del Bar Centrale, confessa di aver riscontrato, negli ultimi mesi, un incremento negli incassi. Gli avventori, non dando un immediato valore al denaro speso, hanno la tendenza a consumare di più. Walter, davanti ad una tazzina di caffè fumante, conferma: “Penso inconsciamente che 1 euro corrisponda a 1.000 lire con la conseguenza che sono sempre senza una lira” (o senza un euro?). Meno traumatico del previsto il passaggio dalla vecchia lira al giovane Euro, ma anche ad Aldeno i lirici (nostalgici della lira) come li ha definiti, in un suo articolo, il noto giornalista Beppe Severgnini, sono numerosissimi. Anche alla Cassa Rurale ricevono parecchie rimostranze da parte dei propri clienti sul presunto minor potere d’acquisto della nuova moneta: “I soldi finiscono subito” è la frase più in voga di questi tempi. Emiliana, cassiera da una vita, ci riferisce che il primo impatto con l’euro è stato nel complesso positivo, molto meglio delle previsioni. Le persone anziane, sulle quali si nutrivano all’inizio le maggiori perplessità, si sono adattate velocemente alla nuova valuta; ormai la quasi totalità dei clienti richiede la cifra da prelevare in euro. I primi giorni c’era più di un cliente (e non sono sempre e solo gli anziani) che richiedeva dollari, sterline e persino neuro, con ogni probabilità la moneta ad hoc per questa vita frenetica del terzo millennio. In banca si è riscontrato un incremento anche per quanto concerne le richieste di tessere Bancomat “per nar a proveder en coprativa”. Tutti gli esercenti del paese interpellati notano tra i propri clienti, a dispetto di una gran confusione e di disagi nel periodo, fortunatamente assai breve, della coesistenza della vecchia e nuova moneta, un graduale adattamento ed una sempre più marcata confidenza nei confronti dell’euro. Molti hanno riscontrato un frequente ricorso, per i pagamenti, alla carta di credito ed al Bancomat, escamotage cui molti ricorrono per evitare lo spauracchio dei centesimi; diversi intervistati si augurano siano tolti presto dalla circolazione quegli spiccioli tanto piccoli. Notevoli le difficoltà incontrate, soprattutto tra le persone anziane le quali hanno spesso problemi di vista, nel riconoscere le monetine da 1 e 2 centesimi; numerosi coloro i quali rovesciano il portamonete sul bancone pregando il negoziante di arrangiarsi. All’emporio dei Baffetti, Maria Rosa racconta di aver disposto un tappetino blu in corrispondenza della cassa al fine di prevenire spargimenti di monetine sul pavimento. Inoltre le commesse hanno sempre in tasca un convertitore per indicare velocemente il prezzo nelle due valute. A proposito di un ventilato rincaro dei prezzi, la stessa Maria Rosa smentisce, solo qualche arrotondamento - dice - per i piccoli articoli quali bulloni, viti, chiodi e filo. Economia di Cristina Cont A RIONE L’ 7 Economia La Signora Maria, affabile ottantaduenne che vive della sua pensione d’anzianità, ha avuto, nei primi mesi di circolazione della nuova moneta, qualche problema: “Quando venivano i miei nipotini a farmi visita - sussurra quasi vergognandosene - davo loro 2 euro, stessa cosa alla messa mattutina, 1 o 2 euro come elemosina. Non sono arrivata alla fine del mese; ora dal tabaccaio mi faccio la scorta di monete da 50 centesimi…”. Alberto, trentenne, è categorico - “dovem abituarne en presa a pensar che la ferraglia l’è soldi”. Poi mi racconta la soddisfazione provata, nel corso di un suo recente viaggio in Irlanda - “Ci si sente realmente più Europei, ti sembra quasi di essere a casa, il non dover cambiare la valuta è senz’altro positivo e gratificante”. Giovanna, commessa in un tabacchino del paese, ha notato come gli stranieri residenti in paese abbiano maggior familiarità con i centesimi. Sorridendo riporta la frase di una sua affezionata cliente ultra novantenne la quale, nel periodo della doppia circolazione delle due monete, era solita apostrofarla così: -” La varda signorina che mi la pago coi soldi veri”-. Matteo, giovane musicista ventenne, non ha problemi pratici nell’usare la nuova moneta ma, con rammarico, ci confida di non riuscire ancora a “pensare in Euro”. “La settimana scorsa - riferisce - ho acquistato tre biglietti per 8 A RIONE L’ un concerto: 250 euro. Solo in seguito ho realizzato di aver speso quasi mezzo milione di vecchie lire. Dapprima sono rimasto sconcertato, ma -si consolaa fine spettacolo posso affermare che ne è valsa la pena”. Agli “Incontri del ricamo”, una specie di gineceo greco dove ci si incontra, si ricama, si chiacchiera, si scambiano ricette sorseggiando deliziosi caffè, le signore mi accolgono con un sorriso sulle labbra ma con un certo malumore per i rincari con cui sono costrette a scontrarsi quotidianamente: 7-8 mila la parrucchiera, anche 1015 le visite mediche, il cappuccino mattutino ha costi che oscillano, a seconda del bar, anche di parecchi centesimi, per non parlare poi dei ritocchi ai prezzi dei prodotti alimentari. Anche ai nonni che chiacchierano prendendo un po’ d’aria sulle panchine lungo l’Arione chiediamo come va con l’euro. “No ghè problemi, basta gaverne!” rispondono all’unisono. Giuseppe, ottanta anni e più portati con fierezza, dice di non aver avuto nessuna difficoltà, era già abituato lui con i fiorini, le corone e i centesimi ai tempi della guerra. A quei tempi però non aveva problemi di vista, ora gli spiccioli se li deve far contare dai nipotini. E proprio i bambini sono quelli che hanno avuto meno difficoltà. Sono pragmatici i bambini, non sbagliano, usano gli spiccioli, hanno memorizzato subito i prezzi: 25 centesimi un pacchetto di figurine, 30 il chupa chupa, 80 le patatine, 1 euro e 30 il cono gelato. Davide, otto anni, mi mostra con orgoglio la sua nuova collezione di monete provenienti dagli altri paesi europei che hanno adottato l’euro. Ripenso ad alcune persone intervistate, a quel pizzico di nostalgia per la vecchia lira che trapela dalle loro parole mentre spingo il mio carrello della spesa verso la cassa: 42 euro e 21 centesimi il conto. Mi concentro: 2 banconote da 20 euro, una moneta dorata da 2, una color rame da 20 centesimi, cerco disperatamente 1 centesimo, non c’è! Guardo la cassiera con occhi imploranti ma non scorgo pietà nel suo sguardo. Mi arrendo e le porgo una banconota da 50 euro; mi sta sorgendo il dubbio che le cassiere convertano l’euro in sterline inglesi o dollari australiani! Merlot d’Italia di Mario Mosna* Tutti al lavoro per preparare la terza edizione della rassegna. Cresce l’interesse del mondo enologico intorno alla mostra aldenese che trova eco anche nelle più importanti manifestazioni internazionali di settore. E’già partito il lavoro di prepa- Il sindaco Baldo, Paolo Benvenuti, direttore della Città del Vino e Mario Mosna, nello stand del Vinitaly La terza edizione della MOSTRA DEI MERLOT D’ITALIAè già stata annunciata nello scorso mese di Marzo alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano, al VINITALY di Verona, ed alla BITEG (Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico) di Riva del Garda, in collaborazione con l’APT del Trentino e con il costante apporto dell’Associazione Nazionale Città del Vino. E’ volontà dell”amministrazione fare in modo che questa manifestazione attraverso l’allestimento di manifestazioni collaterali, culturali, artistiche e gastronomiche diventi sempre più anche un’occasione di festa per l’intera comunità, in grado di coinvolgere i diversi gusti e interessi dei cittadini. Si inizierà sabato 26 ottobre con la mattinata dedicata al convegno, saranno presenti alcuni grandi produttori e si potrà fare il punto sulle produzioni e sui mercati; e proseguirà per tutta la domenica 27 e la mattina di lunedì 28, per soddisfare le richieste dei ristoratori, pervenuteci lo scorso anno. Determinante per l’allestimento e la riuscita dell’intera manifestazione sarà il sostegno degli sponsor (Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, Cantina VinicolaAldeno e P.A.T.) quanto l’apporto della CCIAA e dell’AIS del Trentino che assicurano già il loro impegno. Proseguono i contatti e le iniziative per preparare un appuntamento di qualità e ricco di interesse, non solo per gli operatori, e la realtà vitivinicola aldenese, ma per tutto il nostro paese. *Assessore al bilancio e coordinatore della Mostra Economia razione alla 3^ edizione della Mostra dei Merlot d’Italia, prevista anche quest’anno dal 26 al 28 ottobre. L’interesse di aziende ed operatori del settore manifestato nell’ultima edizione, hanno stimolato l’Amministrazione Comunale a proseguire nella strada intrapresa nell’intento di promuovere il nostro paese quale luogo di riferimento nazionale per produttori ed estimatori di questo nobile vino. La crescita del numero degli espositori presenti alla mostra, il numero sempre maggiore dei visitatori, e la necessità di dedicare alla più importante manifestazione aldenese sempre maggior prestigio richiede che per l’allestimento della terza edizione, vengano ricercati nuovi e più idonei spazi. I due momenti principali della manifestazione saranno sempre rappresentati dal convegno e dalla degustazione. Interessanti novità ci saranno nelle proposte gastronomiche; da quest’anno, oltre ai piatti tipici abbinati al Merlot, sono in programma nuovi appuntamenti dedicati ai principali prodotti tipici trentini e nazionali, pensando non solo ai gusti degli adulti, ma anche a quelli dei più giovani. A RIONE L’ 9 Tra euforia e stanca S.O.A., annata difficile ed altalenante, ma con lo sguardo al futuro, confortata da un finale in ripresa. di Nerio Zambotti* Sta giungendo a termine la Economia campagna vendite 2002 di S.O.A. che purtroppo ha risentito negativamente dei gravi danni procurati ai frutti dalla grandinata del Giugno scorso. Il mercato ha fatto registrare un alternarsi di momenti di euforia ad altri di stanchezza, ma nel complesso si può affermare che le quotazioni sono sempre rimaste soddisfacenti se paragonate a quelle degli scorsi anni e parametrate al prodotto conferito. Detto ciò non si può certo affermare che si sia già vinta la battaglia economica poiché sebbene negli ultimi due anni si sia riscontrata un’inversione di tendenza (con leggero rialzo delle rese) gio- 10 A RIONE L’ va ricordare che ciò è dovuto in gran parte alla mancanza di prodotto registrata per cause naturali sia in Italia che in Europa. In senso positivo va comunque sottolineato questo momento di leggera ripresa che era quantomeno auspicabile e lascia ben sperare per il futuro. Oggi sempre più serve diversi- ficare ed affrontare il mercato con merce di qualità che il consumatore ha ormai imparato a conoscere ed apprezzare e per la quale sembra disposto a pagare qualche centesimo in più. In quest’ottica si calano le varietà emergenti come Fuji e Pink Lady con conferma dell’ormai consolidata Gala mentre per la produzione delle varietà tradizionali, non potendo esse vantare il pregio della novità, va posta particolare attenzione alla qualità in modo da consentire loro di trovare una adeguata collocazione economica. Pur calandosi nelle positive affermazioni su espresse la resa media di magazzino per questo esercizio risentirà della grande quantità di prodotto destinato ad industria mentre sulla restante (tra l’al- tro anch’essa grandinata) andranno a pesare i costi da esso non assorbiti. Archiviato comunque anche questo difficile esercizio S.O.A. sta proseguendo nel progetto di nuova costruzione. Ora, dopo un primo passo dovuto all’acquisto del terreno si è dato corso alla perizia geologica, e già dallo scorso ottobre si è presentato alla Provincia Autonoma di Trento (ai fini della contribuzione) un progetto di massima con preventivo di spesa che ora si sta affinando nelle specifiche e nei capitolati in attesa della presentazione definitiva che dipende dalla approvazione in seconda istanza (laddove in prima è già stato approvato) della destinazione urbanistica dell’area individuata inserita nel piano regolatore del Comune di Trento. Concretizzato quest’ultimo passo possiamo dire che saremmo vicini alla conclusione di un iter burocratico che ci ha rubato parecchio tempo. In effetti in mancanza di opposizioni da parte della Provincia Autonoma, che peraltro ha già inserito l’area nel Piano Unico Provinciale, si potrebbe dare corso a tutta la fase concreta dell’opera con richiesta licenza edilizia, presentazione progetto definitivo, appalto e quant’altro di seguito. *Direttore S.O.A. Verso il traguardo della qualità Da quando sono diventato presidente, ad ogni assemblea si è sempre parlato della necessità di aumentare la qualità dell’uva conferita e del vino prodotto. Questo obiettivo è ciò che determina il nostro livello nei vari settori commerciali. Questo significa che le richieste dei mercati variano in maniera considerevole in funzione della qualità del prodotto finale. Il fatto che il primo passo della qualità parta dal vigneto è innegabile e la tendenza degli ultimi anni dimostra che questo obiettivo sta per essere raggiunto. La tecnologia del freddo per esaltare il carattere del vino aldenese. Un investimento dai molteplici benefici. Oggi, quindi bisogna anche investire in termini di tecnologia che, partendo da uve di qualità, per- metta di ottenere un prodotto finale di altrettanta qualità. La cantina ha fatto proprio que- Economia di Diego Beozzo* A RIONE 11 L’ Economia sto obiettivo, investendo un miliardo e mezzo delle vecchie lire nelle più moderne tecnologie. Si è fornita di un impianto refrigerante di 500.000 frigorie in grado di raffreddare immediatamente il pigiato-diraspato delle uve bianche e nere, per i vini rosati, ad una temperatura fra i 6 e gli 8 gradi centigradi. Successivamente a questo passaggio, il pigiato – refrigerato può sostare anche delle ore nei serbatoi permettendo agli aromi primari contenuti nelle bucce di passare nel mosto. I vini cosi ottenuti presentano un profumo notevolmente più fine, più intenso, conservando al massimo i caratteri di tipicità del vitigno di provenienza. L’applicazione del freddo permette anche la chiarifica dei mosti e il controllo delle fermentazioni. Ciò determina lo sfruttamento dei fenomeni fisici naturali senza l’applicazione di sostanze chimiche che interagiscono con il prodotto in lavorazione. 12 A RIONE L’ Con questo investimento tecnologico abbiamo di conseguenza aumentato la capacità di incantinamento giornaliero con l’acquisizione di una nuova pressa pneumatica e di tre sostatori termocondizionati ( tine di acciaio appositamente studiate per la tecnica del freddo) per una capienza complessiva di 900 hl. Quindi gli obiettivi finali che derivano da tale investimento sono molteplici: - maggiore qualità dei vini ottenuti (maggiori aromi, profumi e esaltazione della tipicità del prodotto finale) - maggiore salubrità degli stessi (sfruttamento di fenomeni fisici e non chimici) - migliore organizzazione del lavoro sia verso i soci (minore attesa ai conferimenti) sia verso chi lavora all’interno (migliore qualità del lavoro interno) - migliore riscontro economico dei nostri prodotti verso l’esterno. Accanto a questo investimento nel mese di giugno inizieranno i primi assaggi guidati dei nostri vini nella splendida cornice di Castel Pietra, proprietà del nostro vicepresidente dott. Bertagnolli , aggiungendo quel tocco di qualità promozionale che è sempre mancata ai nostri prodotti. E’ un aspetto questo in fase di sviluppo e potendo usufruire della possibilità di offrire di un castello come biglietto da visita per nostri migliori vini non si potrà che ricavare enorme giovamento alla nostra società. Io credo che questi obiettivi siano primari per una azienda che intenda svilupparsi e farsi conoscere per ciò che vale. I risultati che sicuramente si otterranno saranno la migliore risposta a chi,anche contro una logica di mercato, continua a navigare contro corrente. *Presidente della Vinicola Aldeno Larentis Srl Era il 1961 quando i fratelli Benito e Mario Larentis ponevano la prima pietra dell’omonima azienda, oggi specializzata nella produzione di serramenti, facciate, rivestimenti in alluminio e porte vetrate tagliafuoco. Lo sviluppo fu rapido e l’azienda passò dalle semplici lavorazioni iniziali a quelle più complesse, in risposta alle esigenze sempre più sofisticate del mercato. Alla soglia degli anni ottanta s’iniziò la produzione di accessi di sicurezza per banche e delle porte tagliafuoco per l’edilizia civile. All’inizio degli anni ’90 la ditta si sposta nella zona industriale di Trento Sud. Grazie ai nuovi spazi s’incrementò la presenza in nuove aree del mercato, con l’ideazione di un sistema brevettato per la produzione di “celle modulari di sicurezza” per la conservazione di sup- Il primo pezzo prodotto dai fratelli Larentis per le Acciaierie di Bolzano Prosegue il viaggio nella storia dell’artigianato aldenese, attraverso i protagonisti della sua evoluzione attuale. Il nuovo stabilimento Larentis s.r.l. porti magnetici ed informatici. Ma sono sempre gli infissi a farla da padrone, nella ditta dei fratelli Larentis. Soprattutto le porte vetrate tagliafuoco sono un vanto dell’azienda, che le ha progettate dopo tre anni di ricerca tecnologica svolta in collaborazione con l’Istituto del legno di S. Michele all’Adige. Per non parlare poi della quarta linea di produzione, il “sistema Larblindo”, che consiste in accessori blindati antirapina con apertura rotante, a battente e scorrevole. Insomma, una struttura organizzativa, quella della Larentis srl, agile e moderna, dotata di tecnici qualificati e di attrezzature all’avanguardia. Fra le commesse più significative, quelle per gli ospedali di Bolzano e di Merano, per la fiera di Bolzano, per le cantine Ferrari di Ravina, per l’I.G.F.F. di Aldeno, per il Palazzo del Governo di Trento e per la Whirlpool di Spini di Gardolo. Nello staff aziendale sono alcuni componenti della famiglia: l’ing. Luca come direttore tecnico, Claudia e Daniela nel settore amministrativo. Si attende solo il laureando in economia Franco, per essere al completo. Controlsistem s.r.l. La Controlsistem è una realtà artigianale di prim’ordine in paese. Sorta nel 1985, era allora a conduzione familiare, costretta ad operare in un’angusta cantina del centro storico. Successivamente si trasferiva nel magazzino ex Cramerotti e per un anno e mezzo a Pomarolo. La signora Chiara Battisti ci accoglie ora nella nuova sede: oltre 1.600 mq di magazzi- Economia di Renato Bisesti e Stefano Piffer Maestri d’ar te d’arte Chiara Battisti con i figli Daniele e Nicola nella sala di lavorazione della Controlsistem A RIONE 13 L’ Economia no su due piani, con ampia vista sulla Valle dell’Adige, nella nuova zona artigianale. Assieme a Chiara ci accompagnano nei reparti i due futuri pilastri della società, i figli Daniele e Nicola. La gamma di prodotti sfornati dalla Controlsistem, che vanta ora 18 operatori, è vasta. Si va dalla lavorazione meccanica al controllo di qualità di pezzi e stampi per la Piaggio, la Ducati, la Minarelli, alla produzione di cuscinetti per la Fiat e per la Ford. Non c’è di che stancarsi, perché il ciclo produttivo è continuo, soprattutto in estate quando i dipendenti aumentano fino a 25 unità. Nella storia della Controlsistem si riflette quella volontà, costanza e capacità imprenditoriale non comune per la gente delle nostre terre. Il marito Augusto Moratelli è l’artefice di tre brevetti di macchinari appositamente progettati per il miglioramento della produzione. Da ultimo, la ditta si sta specializzando anche nel lavaggio di cesti per panifici e per l’UNIFARM, nella costruzione di profili di macchine per la pasta, forniti a case di prestigio, come De Cecco e Barilla. All’interno, un gran movimento, con le varie isole specializzate nella lavorazione dei singoli pezzi. Il lavoro, a quanto pare, qui non manca proprio. Emme Zeta Emme di Massimo Micheli Zanotti & C. La società, di nuova generazione ma con una solida conoscenza nel settore, nasce nell’aprile del 2000 e su- 14 Una delle tante “facciate” realizzate dalla Emme Zeta Emme A RIONE L’ bentra alla New Colors, fondata mente delle pratiche d’ufficio, ma nel 1998. E’ una società a condu- non disdegna di mettere a frutto zione familiare ed i titolari sono le capacità acquisite in campo armarito e moglie. Massimo, un ra- tistico. gazzone simpatico, gestisce la parLavanderia Coser te logistica. Lavora nel campo delLa lavanderia di Paola Coser, le pitture edili fin da giovanissimo. Nel 1985 era apprendista presso a conduzione familiare, apre nel la ditta di Massimo Pintarelli, nel 1983 in Via Dante, per trasferirsi 1992 fonda con un collega la successivamente in Via GiacometSprint Color. Ha ora all’attivo due ti. E’ specializzata nel lavaggio dei dipendenti e la richiesta di lavoro capi normali ed ha una clientela afè sempre crescente. La società è fezionata che proviene anche da qualificata nelle tinteggiature di fuori paese. Esegue lavori di stiraesterni, interni, nei rivestimenti termici a cappotto, nelle controsoffittature e pareti in cartongesso, in lavori di decorazione e interventi di restauro e ripristino. Molti sono i lavori eseguiti, tra cui i centri regionali Euro- Paola Coser al lavoro nella sua lavanderia brico ed altri fuori provincia. Recentemente la ditta tura a richiesta. Sono soprattutto i si è dotata di nuovi macchinari capi in tessuto artificiale a far ved’avanguardia, tra cui una piatta- ramente sudare col ferro da stiro, forma aerea che raggiunge i 24 dice la signora Coser, ma a tutto metri di altezza. La moglie Anita, ci si deve adattare, pur di soddidiplomata in maturità d’arte ap- sfare il cliente. C’è sempre un plicata, ha lavorato alcuni anni crocchio di bambini nel negozio, come restauratrice di affreschi e l’atmosfera che si respira è di quelmateriali lapidei. Si occupa attual- le di una volta, dove la buona accoglienza non manca e spesso, tra un lavaggio e l’altro, ci si concede il tempo per scambiare quattro chiacchiere. Panificio Paolo Cont Il panificio rappresenta in paese una vera e propria tradizione. Tutte le mattine di buon’ora file di Paolo Cont con la moglie Elda e la figlia Morena accattivarsi con la sua gentilezza e cortesia tutta la simpatia dei clienti. Un diavolo per capello… Piero Roberti è un personaggio molto noto ad Aldeno. Lo chiamano el zugna, in ricordo di un vecchio figaro del paese. Trapiantato da Roma ad Aldeno, dove si trova benissimo, ci tiene a dirlo, esercita la professione di parrucchiere per signora dal 1991. Certo a Roma era tutt’un altro mon- Continua Piero Roberti e le sue signore Economia persone escono dal panificio con il loro sacchetto di pane caldo. Un vero piacere per tutti. E se si attendono le dieci, si può assistere all’ultima sfornata: centinaia di rosee pagnotte che escono dal forno ancora quasi fumanti. Cominciò il padre Ermanno, ci racconta Paolo, nel 1953. Poi il figlio si mise in proprio nel 1964. Da allora, l’attività è sempre andata in crescendo, ed attualmente la rete che si rifornisce dal panificio aldenese è molto vasta: il negozio “Voglia di pane” a Rovereto, i punti vendita delle Famiglie Cooperative di Besenello e di Romagnano, Crai di Ravina, Eurospin di Villa Lagarina. Pane, brioches, krapfen, pizze, focacce salate, colombe a Pasqua e panettoni a Natale, questa la gamma dei prodotti offerta da Paolo Cont. Il lavoro è molto faticoso, dalle due di notte alle dieci del mattino. Se si capita in negozio alle undici, si corre il rischio di non trovare più pane. Tutto venduto! Merito della commessa, la figlia Morena, dice Paolo, che sa do. Era collaboratore di uno dei coiffeur più in voga, Gianfranco Santiangeli, con un salone vicino al Colosseo, frequentato da modelle ed attrici. Col suo continuo intercalare di frasi in dialetto romanesco e trentino, Piero affascina per il suo modo d’essere schietto e immediato. E poi è proprio un vulcano d’idee. Quella del nome del negozio, “Un diavolo per capello”, gli è nata spontaneamente, ma la vuole dedicare agli amici milanisti, che non vincono mai, aggiunge sommessamente. Riceve quasi esclusivamente su appuntamento, tanto è il lavoro ma, se gli manca, è capace di andare a rimediarsi i clienti anche al bar. Proprio come el zugna, dice Piero con un pizzico d’ironia, pensando per un attimo a quella storia d’amore che lo ha portato da Roma direttamente qui, in mezzo alle montagne del Trentino. A RIONE 15 L’ Osare il futuro Progetto-giovani si confronta con le difficoltà che accomunano ormai i ragazzi della città a quelli della periferia. Un’indagine conoscitiva per mettere a punto strumenti di intervento. Società “Osare il futuro”: questa è la scritta che ho letto ieri al Palazzetto dello sport di Trento su un gigantesco striscione che due giovani studenti delle superiori, jeans abbondanti e l’ormai classico berretto calato in testa, stavano faticosamente issando ai lati del palco su cui, di lì a poco, si sarebbe esibito Jovanotti. Mi hanno colpito questa fatica e questa frase. In quella specie di patchwork di colori, suoni, strumenti, voci e gioia, che era ieri il Palasport, quelle parole mi sono rimbalzate dentro più forte del fuoco di fila di note che Jovanotti ed i suoi sedici musicisti sparavano dalle casse. Le ho sentite forti come un grido, quello del futuro stesso, quello delle giovani generazioni che questo futuro lo stanno portando sulle spalle e che sentono lo smarrimento e la paura degli adulti ad investire su di esso. Credo, però, che il futuro non siano solo i giovani. Il futuro è costruito anche da un paese che, ad un certo punto, trova la forza di interrogarsi sul suo sviluppo, su come farsi carico delle sfide che lo attraversano e che capisce che 16 A RIONE L’ aver cura di sé ed abitare veramente la comunità locale vuol dire fare spazio ai giovani ed investire su di essi. Per questo mi sembra che “Progetto giovani”, il progetto triennale di aggregazione e formazione giovanile che la nostra Amministrazione Comunale ha redatto e che il Servizio Attività Socio Assistenziali della Provincia Autonoma di Trento ha approvato e finanziato grazie alla legge 285/97, si possa definire come la coraggiosa avventura di un paese che osa investire sul proprio futuro. Il particolare interesse e la doverosa attenzione, che l’Amministrazione Comunale ha deciso di rivolgere agli adolescenti ed ai preadolescenti della nostra comunità, nasce dalla constatazione che la nostra realtà di paese - caratterizzato per molti decenni da uno di Andrea Schir stile di vita e da abitudini prevalentemente rurali - sta attraversando negli ultimi anni una fase di evidente trasformazione. Mentre, però, le generazioni ormai adulte percepiscono questo cambiamento in misura meno problematica, per i giovani la mancanza di riferimenti culturali e di valori, che per tanto tempo hanno offerto un percorso di crescita a molte generazioni della nostra comunità, sta comportando un certo disorientamento. Il paese sta crescendo sia in termini demografici che strutturali, tanto che lo stesso tessuto sociale muta con la presenza di nuclei familiari provenienti da altre zone della nostra Provincia e di famiglie extracomunitarie che si stabiliscono nel territorio di Aldeno. Tutto questo altera la tradizionale e non più valida visione della “Progetto Giovani”: lo sport è il tramite della comunicazione di stati d’animo e valori Lo stare insieme: esigenza fondamentale di crescita e confronto sentirsi “corresponsabile dell’essere e del fare assieme”, esso si propone di fornire alla famiglia un appoggio costante, competente e professionale nella risoluzione delle problematiche familiari e nella gestione della difficile fase di transizione dei figli dall’adolescenza all’età giovanile. Attraverso un’animazione caratterizzata dalla flessibilità, dal dinamismo e dalla sensibilità al mutare degli indicatori sociali ed attraverso momenti di aggregazione formativa e ricreativa (realizzati con il coinvolgimento “in rete” delle realtà di volontariato che operano a diretto contatto con i giovani in ambito sportivo, culturale e sociale, già presenti sul territorio comunale), “Progetto giovani” intende offrire ai giovani un’opportunità di crescita, la possibilità di instaurare relazioni significative ed occasioni per sperimentarsi ed essere protagonisti. Il piano di intervento proposto si divide in più momenti ben distinti: un primo momento di indagine conoscitiva dell’ “universo giovani- le” della nostra comunità, volto ad individuarne gli elementi quantitativi e qualitativi, le aspettative, i lavori ed i bisogni reali. A tal fine l’Amministrazione Comunale ha istituito un gruppo di lavoro coordinato da un responsabile comunale, con il supporto metodologico della Cooperativa di Solidarietà Sociale L’Ancora di Tione e composto da rappresentanti del mondo adolescenziale, giovanile, del mondo associativo, scolastico, parrocchiale e dei genitori. Questo gruppo di lavoro, che avrà carattere permanente, ha iniziato il suo lavoro di indagine attraverso la somministrazione di un questionario ai genitori dei ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo ed agli adolescenti del nostro paese. In un secondo momento, dopo aver analizzato i dati forniti dall’indagine sopra descritta, si intende procedere alla definizione degli obiettivi e di conseguenza degli interventi, individuando spazi di opportunità relazionali e formulando progetti in grado di aiutare i giovani a costruirsi personalità matu- Società città come una realtà distinta, geograficamente e culturalmente, rispetto alla locale comunità dotata, invece, di una sua identità rurale. Ora queste due realtà tendono ad essere sempre più permeabili, con il risultato rilevante, però, che è la nostra realtà ad assumere caratteristiche e comportamenti sino a qualche anno fa tipicamente urbani. Entro questo contesto i comportamenti dei giovani, le loro modalità di rapportarsi al gruppo dei coetanei, alla famiglia e alle istituzioni cambiano in modo inequivocabile. Atteggiamenti e difficoltà prima non riscontrabili nelle generazioni giovanili locali, oggi sono paragonabili alle situazioni presenti nell’ambiente cittadino. A fronte di tutto ciò, il progetto dell’Amministrazione vuole porsi ed operare in un’ottica che vada nella direzione del superamento delle attività riparatorie ed assistenziali, che hanno, tradizionalmente, caratterizzato le modalità di intervento delle passate amministrazioni. La finalità di “Progetto giovani” nel medio e lungo periodo è, quindi, quella di promuovere l’accesso dei giovani ai diritti di cittadinanza, di favorire l’integrazione sociale e prevenire l’emarginazione, l’isolamento ed il disagio giovanile, valorizzando il giovane come una risorsa per la comunità, senza limitarsi a considerarlo unicamente come problema. Nello stesso tempo, partendo dall’idea che una comunità deve A RIONE 17 L’ re, capaci, cioè, di discernere i valori, di motivare la vita, di progettare l’esistenza, di confrontarsi con le culture, di provocare “fotosintesi” esistenziali fra realtà e valori, di denunciare i meccanismi perversi del mondo e di collaborare alla costruzione della società. La logica con cui si cerca di procedere è, dunque, quella che oggi viene chiamata la logica del- l’empowerment: un processo di ri-costruzione della presenza educativa sul territorio, che cerca di mettere in collegamento tutte le risorse disponibili (insegnanti, genitori, operatori ed educatori professionali e volontari del privatosociale…) al fine di contribuire ad un lavoro condiviso, con cui si tenta di prendersi in carico e di offrire vera e competente sponda adulta ai giovani della nostra comunità. Mi piace pensare a questo progetto come ad un tentativo della “polis”, delle famiglie, della scuola e del mondo associazionistico di trovare assieme modi di presenza adulta non ingerente, discreta e capace di osare davvero, assieme ai nostri ragazzi, la scommessa del futuro. Tre giorni a PPrijedor rijedor Una breve, intensa esperienza umana, nel confronto con la gente alle frontiere d’Europa. Nei tre giorni compresi tra il Società 14 e il 16 dicembre 2001 una delegazione di Aldeno si è recata nella città bosniaca di Prijedor, protagonista del progetto di cooperazione dal basso che vede coinvolto il nostro comune da ormai quasi due anni. Hanno partecipa- La delegazione aldenese a Prijedor 18 A RIONE L’ to al viaggio il sindaco Daniele Baldo, l’assessore Massimo Scartezzini, i consiglieri comunali Lara Coser, Oscar Beozzo, Danilo Micheletti e Roberto Ruzz e due “esterni” quali il sottoscritto e Barbara Scarpa, coinvolti a diverso titolo nel progetto. Per chi già co- di Mattia Maistri nosceva la situazione bosniaca questa è stata l’occasione per rimarcare i ricordi del passato e soprattutto per approfondire la conoscenza del mondo balcanico che ogni volta lascia stupiti per la sua particolare vicinanza al nostro. Per chi invece si è trovato alla prima esperienza, l’impatto è stato molto forte, come sempre accade quando le immagini viste centinaia di volte alla televisione prendono forma viva sotto i nostri occhi. I tre giorni sono stati certamente intensi e fin dal nostro arrivo la rappresentante dell’Agenzia della Democrazia Locale, Annalisa Tomasi, ha garantito un costante confronto con le realtà più vive. E’ stato soprattutto il mondo agricolo ad essere protagonista dei nostri incontri e già il primo giorno abbiamo avuto modo di incontrare i tre rappresentanti (due donne e un uomo) della maggiore organizzazione contadina, che ha impressionato, attraverso le parole della sua presidentessa, per la volontà di crescere e di prendere in mano con vigoria il processo di sviluppo agricolo dell’intera zona. Forse tutto ciò a noi sembra ovvio, ma il pericolo maggiore che la Bosnia sta correndo ora è quello di trovarsi venduta ad affaristi occidentali senza scrupolo, che vedono nei Balcani e nella loro gente un’ottima occasione di arricchimento a bassissimo costo. Ecco perché è compito principale del progetto aiutare le associazioni locali ad impossessarsi del processo di sviluppo della loro terra, senza cadere vittima dei neo colonizzatori del terzo millennio. La nostra esperienza si è arricchita inoltre con la visita a Kozarac e le sue rovine, eterni testimoni della barbarie bellica. L’incontro con la comunità della città mineraria di Ljubija, invece, ci ha permesso di entrare in contatto con il gruppo giovanile locale, che riesce a riunire e ad occupare i ragazzi fino ai 20 anni, i quali altrimenti resterebbero chiusi tra le case malconce, in un paese disteso in fondo alla valle e stretto alle colline da una miniera che un tempo era la ricchezza dell’intera zona e che ora è un cadavere abbandonato, sepolto dai ricordi dello Stato e dalla disoccupazione che la sua chiusura ha provocato. Nonostante tutto, il gruppo giovanile è affetto da un ottimismo contagioso che supera limiti e nazionalismi grazie anche all’intenso lavoro di Sanela (musulmana) e di Igor (serbo) che insieme organizzano giochi, spettacoli, lezioni di disegno e corsi di lingua e computer. Con loro ho potuto confrontarmi e stringere un gemellaggio che unirà questo gruppo con i nostri “Ragazzi del cam- Tre giorni passano in fretta, senza dubbio. Eppure ogni volta il ritorno è un confronto con se stessi. Un confronto con un mondo che dalle nostre finestre non possiamo certo vedere, ma che una volta visto non abbandona più la memoria. E come un grillo parlante si insinua nei nostri pensieri occidentali fino a destarne un leggero fastidio. Lo stesso fastidio che ci tiene svegli. Lo stesso fastidio che accelera il battito del cuore. Lo stesso fastidio che si oppone al nostro principale peccato mortale, l’indifferenza. Società Tra inverno e rovine peggio” guidati da Andrea Schir. L’ultimo giorno, prima della partenza, l’intera delegazione si è recata nella località di Cejreci, a favore della quale Aldeno si era impegnata a costruire quattro serre a disposizione delle due comunità, serba e musulmana. I loro rappresentanti ci hanno accolto con grande piacere e hanno orgogliosamente mostrato le serre, sottolineando tuttavia i gravi problemi causati dal grande freddo (fino a venti sotto zero) e dalla mancanza di acqua per l’irrigazione delle serre. Proprio per questo il sindaco ha confermato l’intenzione di rimanere vicini alla comunità bosniaca e di attivarsi per garantire quanto prima la costruzione dei pozzi necessari. Nel frattempo le serre hanno dato i loro frutti e, come ho potuto constatare nella mia ultima visita in marzo, i prodotti finiti e le piantine da vivaio hanno già offerto una buona rendita economica. A RIONE 19 L’ Agricoltura a Prijedor Arretratezza della gestione statale e guerra: ecco le ragioni di un ritardo comunque superabile. Nel dicembre 2001 abbiamo Attualità avuto l’opportunità di visitare la zona agricola di Prijedor. Chiaramente, appena arrivati in un territorio devastato dai cannoni e dalle mitragliatrici, la prima impressione è stata quella di essere tornati indietro di sessant’anni e di vedere le stesse cose che hanno visto le nostre famiglie nel dopoguerra. Dal punto di vista agricolo ci sembra che il ritardo fra la loro e noi non sia abissale, ma che dipenda principalmente, oltre che dalla guerra, in particolare dalla carenza di una mentalità imprenditoriale, dovuta a decenni di gestione statale delle aziende che ha sempre ostacolato qualsiasi iniziativa privata. Teniamo presente che la zona visitata ha delle caratteristiche climatiche simili alle nostre, che si coltivano meli e ortaggi, mentre è ridotta la presenza della vite. Visitando le aziende agricole si nota il contrasto fra le dimensioni molto grandi (una arriva fino a 600 ettari) e la superficialità nelle operazioni colturali. Tecnicamente, infatti, c’è un certo sviluppo dovuto all’uso di impianti fitti, a bassa vi- 20 A RIONE L’ goria, di cultivar impollinanti, di sesti d’impianto adeguati, tuttavia poi emerge un ritardo causato dall’utilizzo di pali di sostegno e fili di ferro inadatti alla situazione, e dal ridotto uso di pesticidi a causa del loro costo elevato. Tutto questo chiaramente porta ad avere impianti con una struttura portante insufficiente ed una produzione limitata e qualitativamente scadente. Nonostante la situazione non certo idilliaca, abbiamo riscontrato nei giovani agricoltori una forte voglia di rinascita, testimoniata dalla loro volontà d’imparare e di confrontarsi con altre realtà. Alcuni giovani, infatti, hanno avuto la possibilità di fare dei corsi all’Istituto agrario di San Michele e di visitare alcune zone del Trentino (fra le quali anche Aldeno), oltre di Oscar Beozzo e Roberto Ruzz che di altre regioni come la Liguria e l’Emilia Romagna. Uno di questi giovani è Dragan ( vicepresidente dell’associazione agricoltori) che abbiamo potuto incontrare e che ci ha mostrato la sua attività vivaistica iniziata proprio al ritorno dall’Italia grazie alle tecniche qui imparate. In conclusione possiamo dire che gli incontri avuti con la comunità di Prijedor da un lato ci hanno aiutato a crescere interiormente, dall’altro ci hanno dato la possibilità di iniziare una collaborazione con un popolo in grande difficoltà. Con questo non pensiamo di risolvere i problemi politico-religiosi dei Balcani, ma, aiutando una comunità a ripartire dal basso, cioè a ripartire dall’agricoltura, crediamo di dare un buon esempio anche ad altri settori produttivi. Incontro con i rappresentanti delle famiglie bosniache e serbe a Cejreci escovo In festa col VVescovo Domenica 2 giugno è stata festa grande per il nostro paese! Sulla piazza della chiesa il colorato svolazzare nel vento di mille bandierine e le gioiose note mattutine della Banda sembravano quasi dar voce al lungo striscione blu, che, forse meglio di ogni cosa, esprimeva quel “Benvenuto fra noi!” che si poteva leggere sulle labbra delle molte persone giunte ad accogliere Monsignor Luigi Bressan. L’Arcivescovo, salutato sul sagrato, a nome di tutta la comunità, dal parroco e dal sindaco, Un Corpus Domini speciale: inaugurate chiesa e canonica con la celebrazione di monsignor Luigi Bressan. ha celebrato la solenne S. Messa in occasione dell’inaugurazione della chiesa, che, finalmente dopo sette lunghi anni di lavori, appare restituita alla sua originaria bellezza. Al termine dell’Eucarestia monsignor Bressan ha presieduto la processione del Corpus Domini, che ha percorso le vie del nostro paese, proponendo presso i quattro altari, allestiti con la tradizionale bravura dagli abitanti dei vari rioni, una riflessione sui passi che scandiscono il cammino della nostra quotidianità: la gio- vinezza, la famiglia, il lavoro e la vecchiaia. Questo percorso simbolico, compiuto assieme alle realtà che rappresentano il mondo del volontariato e la ricca tradizione cooperativistica di Aldeno, si è concluso, infine, con il taglio del nastro inaugurale della rinnovata canonica ed un festoso rinfresco all’ombra di un enorme arcobaleno, segno di pace e ponte ideale verso la costruzione di una società che sappia sempre andare incontro a tutti gli uomini e le donne che la costituiscono. Attualità di Marco Schir A RIONE 21 L’ Educare nell’Est La visita ad Aldeno di un operatore sociale della Bielorussia, per verificare metodi e condizioni dell’accoglienza, ma anche sistemi e strumenti dell’educazione in occidente. Sono un terapista occupazio- Attualità nale del centro “Raduga” (che in italiano significa “Arcobaleno”) della città di Mozyr’ (Bielorussia) e lavoro con persone portatrici di Handicap fisici e mentali. Grazie al Comitato “Aiutiamoli a vivere” e all’Amministrazione comunale di Aldeno, ho avuto la possibilità di venire in Italia per vedere come vivono i bambini, i giovani e gli adulti con ritardi mentali e imparare come gli specialisti italiani si occupano di loro. In questo periodo ho visitato i centri delle varie organizzazioni che operano sul territorio provinciale. Ho imparato molto e ho visto tante cose nuove che mi hanno colpito: noi educatori bielorussi abbiamo ancora tanto da imparare dai nostri colleghi italiani! In Trentino esiste un sistema molto ben strutturato di istituti scolastici e di avviamento al lavoro che permettono ai bambini disabili di stare assieme ai loro coetanei sin dalla nascita e di ricevere cure mediche specialistiche. I laboratori delle diverse cooperative sono ben attrezzati, con tutte le strutture e il materiale necessari alle varie attività, inoltre gli educatori sono ben preparati. 22 A RIONE L’ Il centro “Raduga” dove lavoro è stato fondato nel 1996 ed è il primo centro socio-assistenziale-educazionale della nostra città e il secondo della Bielorussia. Lo frequentano 85 ragazzi, dai 3 ai 30 anni. Gli abitanti del vostro paese ogni anno accolgono nelle proprie famiglie i bambini della nostra Mozyr’ per un periodo di risanamento: qui i bambini trovano non solo ottime condizioni di vita, ma anche l’affetto di persone stupende. Lo ho notato andando a trovare una famiglia che proprio in questo periodo sta ospitando Antonina, già al suo terzo anno in Italia. Quando sarò in Bielorussia rassicurerò tutte le famiglie i cui figli vengono qui ad Aldeno raccontando quanto ho potuto vedere con i miei occhi. Voglio infine ringraziare, attraverso questa rivista, le seguenti persone che hanno investito non po- di V asilij Stepanovic LLos’ os’ Vasilij che forze e mezzi per organizzare il mio viaggio in Italia e per fare in modo che la mia permanenza fosse il più fruttuosa possibile. In particolare, ringrazio il Sindaco di Aldeno Daniele Baldo, il Presidente del Comitato “Aiutiamoli a vivere” di Aldeno e mia valida interprete, Lorenza Micheletti, i suoi genitori, le famiglie Mauro e Rosanna Cont, Vito e Huguette Zortea, le famiglie Renato e Renata Cramerotti e Saverio e Maria Cramerotti, che mi hanno gentilmente offerto la loro casa, i pedagoghi dell’ANFFAS Luigi Sangalli e Elena De Santi che mi hanno accompagnato nei vari centri della loro associazione, i direttori e gli educatori di tutti gli istituti che mi hanno spiegato e mostrato con molta pazienza e ricchezza di particolari molte cose nuove condividendo con me le loro conoscenze. Vasilij Stepanovic (al centro) con Lorenza Micheletti (a destra) presidentessa di “Aiutiamoli a Vivere”, Hugette Stedile (a sinistra) e Rosanna Brugna Studi premiati Lo studio prepara i giovani e con essi il futuro della comunità. Consapevole di questo la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine ha organizzato anche quest’anno la tradizionale consegna dei premi di studio per gli studenti soci, o figli di soci, del “suo” territorio di riferimento. Sì perché la Cassa non è solamente la banca della comuni- Il contributo della Cassa Rurale agli studenti diplomati e laureati. tà locale, ossia il forziere preferito dal risparmiatore che vive nella zona di operatività, ma anche un soggetto attivo nel creare e stimolare sviluppo economico, sociale, formativo e culturale. Ed è proprio in virtù di queste ultime importanti funzioni che va letta l’iniziativa dell’assegnazione di borse di studio ai ragazzi che han- Il gruppo dei diplomati Luigi Baldo, presidente della Rurale (al centro del gruppo) con i laureati aldenesi I premiati MATURITA’ Baffetti Mattia, Baldo Nicola, Bisesti Consuelo, Bisesti Ermann, Cortina Antonio, Coser Eleonora, Daldoss Elisa, Di Criscenzo Roberto, Duches Rossella, Fadanelli Franco, Fedel Michele, Franceschini Laura, Lazzarini Giulia, Micheletti Alessio, Pegoretti Andrea, Perini Anna, Piffer Laura, Saviano Francesco, Sighel Sara, Viliani Dafne. LAUREA Bella Barbara, Caliari Samuela, Condini Stefania, Cont Katia, Coser Massimiliano, Dallago Gabriele, Di Criscienzo Nadia, Divina Sergio, Forti Eleonora, Frizzi Elena, Giovannini Marina, Giuliani Sarita, Lucianer Marzia, Lusini Alberto, Mattiato Claudia, Micheletti Mattia, Miori Emiliana, Morolli Sara, Nicolli Silvia, Paoletto Alessandro, Pensini Valeria, Perini Enrico, Pichler Katia, Ragusa Maria Rosaria, Revolti Roberta, Ruggera Lorenzo, Santarelli Alfiero, Spagnolli Camilla, Tonelli Massimo, Zanotelli Roberto. A RIONE 23 L’ Attualità di Luigi Baldo* no concluso con buoni risultati il loro percorso formativo. Ad ospitare la premiazione, diventata un classico nel calendario degli appuntamenti annuali della banca, è stato il rinnovato Teatro Comunale di Aldeno la sera del 16 marzo u.s. Qui i ragazzi, uno dopo l’altro, sono saliti sul palco per ricevere dalle mani del presidente Luigi Baldo e del vicepresidente Luciano Larentis il meritato premio dopo il tanto impegno speso negli anni trascorsi sui banchi di scuola. A precedere il momento clou della consegna degli assegni è stato il concerto del coro della Sosat che ha proposto i brani più significativi del suo repertorio apprezzato non solo dal pubblico italiano, ma anche internazionale, in occasione dei tanti tour che hanno visto impegnato questo sodalizio a sette note. Si è così creata una bella unione tra un coro trentino che diffonde oltre confine il bel canto di casa nostra e la Cassa che promuove l’esempio di guettiana memoria. Cinquanta assegni di studio, 20 per i diplomati e 30 per i laureati, per un investimento complessivo di 20.658,40 euro. Questi, in sin- tesi, i dati tecnici dell’intervento, che fa parte della nostra strategia di sostegno finanziario alle iniziative culturali e sociali attuate dalle associazioni locali delle comunità affinché vi sia una crescita comune in uno spirito di solidarietà. Il bando, relativo a chi terminerà gli studi nel 2002, è già stato emanato e con questa proposta l’istituto intende sviluppare il rapporto di fiducia con il socio e rafforzare la sua appartenenza alla realtà del credito cooperativo. *Presidente della Rurale Erasmus, scuola di vita Esperienze ed emozioni degli universitari aldenesi che hanno passato un periodo all’estero. Tutti nella vita abbiamo sogna- Attualità to di vivere all’estero o comunque da un’altra parte. Magari non per tutta le vita, ma almeno per un periodo, giusto il tempo di capire cosa ci sia al di là dei confini della quotidianità. Non che la nostra vita comune non piaccia, ma l’istinto e la naturale curiosità del sapere, portano tutti a cercare nuovi orizzonti. Si guarda sempre con entusiasmo a nuove esperienze e chi ha il coraggio necessario coglie al volo l’opportunità di viverle. 24 A RIONE L’ L’Università ha offerto questa opportunità, finanziando gli studenti che volessero affrontare un periodo di studi all’estero, con le borse di studio Erasmus. Dall’anno accademico 1998/ 1999 all’anno 2000/2001, ben 11studenti del nostro paese hanno afferrato questa possibilità, considerandola, oggi come oggi, irripetibile. Insomma, un po’ di Aldeno è arrivato anche in Spagna, Austria, Germania, Olanda e Irlanda . Io sono una di quelle persone di Katia Cont che nel 99/00 ha passato 6 mesi all’università di Frankfurt an der Oder, una cittadina tedesca sul confine con la Polonia. Nulla di trascendentale, ma l’esperienza stessa lascia inevitabilmente il segno. Le persone che si conoscono provengono dai posti più disparati del mondo e le culture che si confrontano sono le più diversificate. L’accrescimento personale è quindi inevitabile e la voglia di non tornare più indietro prevale su ogni altro sentimento. C’è anche chi non si trova bene Davanti alla storica Porta di Brandeburgo, a Berlino Katia Cont (al centro) con alcuni “compagni di Erasmus Ma poi… un nuovo gruppo di amici con i quali trovarsi a studiare, con i quali passare giornate intere a visitare nuove città e la possibilità di rivederli a distanza di tempo grazie alle nuove tecnologie e internet, che hanno permesso di non interrompere i contatti. Finito il tempo a nostra disposizione, che variava dai 6 mesi all’anno a seconda del contratto stipulato tra le università, ci si è ritrovati a pensare al ritorno a casa, all’ovile che ci aspettava e che, paragonato all’avventura nuova ed eccitante che stavamo vivendo ci sembrava nulla più che la solita routine. La nostalgia di casa, con qualche eccezione, era prossima allo zero e il ritorno è stato uno shock un po’ per tutti, visto che, come abitanti di Aldeno e studenti a Trento, non avevamo fino a quel momento avuto la possibilità di vivere per lunghi periodi fuori casa. Il problema fondamentale, dunque, è stato quello del ritorno. La vita familiare anche se con i suoi vantaggi non sarebbe stata più totalmente indipendente ed autono- ma. Avevamo ormai imparato il gusto di una nuova libertà, i ritmi erano diversi e il tempo si gestiva liberamente senza troppi vincoli. I nostri modi di vita si erano adattati a quelli delle diverse città, i contorni delle giornate erano assai diversi da quelli che Aldeno o Trento possono offrire. Insomma un momentaneo cambiamento di vita, con il quale si è confrontata anche la nostra maturità, la capacità di gestione, la tenuta del nostro impegno di studio rispetto agli obiettivi. Una parentesi breve ma con la quale dovremo fare i conti anche nelle nostre scelte future. Il riadattamento è stato duro ma tutto sommato piacevole e, alla fine, mi ha portato a pensare che la tranquillità che abbiamo la fortuna di avere qui nel nostro paese e in tutta la nostra regione non ha prezzo. Sarò forse troppo campanilista, ma quando al mio ritorno ho rivisto le mie montagne, mi si è riempito il cuore. E la tranquillità e la pace che mi ricordavano è ritornata a fare parte delle mie giornate. Attualità e che lascia tutto per tornare a casa, ma poi inevitabilmente se ne pente. I ragazzi del nostro paese che si sono cimentati in questa ardua esperienza, la ricordano, con il senno di poi, come una esperienza di vita irrinunciabile. All’inizio, i problemi ci sono stati per tutti: la burocrazia non ha certo aiutato a semplificare le cose, ci si è trovati immediatamente a dover compilare permessi di soggiorno, assicurazioni sanitarie, per di più in una lingua straniera, cosa già difficile in italiano, figuriamoci in tedesco inglese o in spagnolo. Col passare del tempo le cose sono diventate più semplici e una nuova quotidianità la quotidianità, per certi versi somigliante a quella alla quale eravamo abituati, si è ricreata. Ogni giorno si andava a lezione, il pomeriggio ci si trovava a studiare, si tornava a casa e la mamma che ci preparava il pranzo non era li ad aspettarci. Le lavatrici sembravano gli elettrodomestici più sconosciuti del mondo. A RIONE 25 L’ Capolavori di manualità Imparare le antiche arti del ricamo e del tombolo, della ceramica, del patchwork per riscoprire l’arte ma anche le atmosfere ed i ritmi più umani di un tempo. Inaugurazione ufficiale alla Attualità presenza del Sindaco e di centinaia di persone, venerdì 24 maggio, per la mostra “Riscopriamo la manualità perduta”, giunta alla sua sesta edizione e da quest’anno ospitata presso la ex scuola elementare. Si tratta di una esposizione di lavori realizzati durante i corsi promossi dalla Biblioteca comunale nella passata stagione. Lungo il percorso che si snoda tra le ampie e ben illuminate aule della vetusta ed amata scuola (quanti aneddoti di tutti noi scolari potrebbero rivelare queste pareti se avessero voce!) ci imbattiamo in copertine, quadri e cuscini a punto croce, in tovaglie, vassoi e bomboniere impreziosite dalle sfilature più originali, fino alle colo- Il momento dell’inaugurazione 26 A RIONE L’ rate trapunte confezionate interamente a mano con la tecnica, importata dagli Stati Uniti, del patchwork. Tra le cose esposte che hanno lasciato estasiati i molti visitatori, le creazioni eseguite con l’antica arte del pizzo a tombolo. La prima scuola di tombolo nel Trentino fu fondata nel XVIII secolo a Predazzo, da Maria Teresa d’Austria: molte donne, ragazze e persino bambine lavoravano a tempo pieno realizzando pizzi esclusivamente per la corte austriaca su disegni creati da architetti belgi e francesi. Allieve del corso di tombolo invece le signore che hanno ideato il progetto e poi realizzato, con pazienza certosina, il prezioso corpetto dell’abito da sposa lavorato a fuselli, il quale ha rice- di Cristina Cont vuto lodi ed ammirazione da tutti. Proseguendo il nostro viaggio tra antichi letti di ferro battuto, robusti cassettoni intarsiati, tenere culle ottocentesche e madie di ciliegio stagionato, siamo piacevolmente avvolti dalla biancheria, dalle lenzuola e dagli asciugamani di lino resi unici dai pizzi annodati con la tecnica del merletto. Il merletto, simbolo di eleganza e di grazia, esercita da sempre un fascino particolare per le trasparenze, per le armonie tra pieno e vuoto, per la sua forza evocativa, sensuale. Anche quest’arte ha origini lontane. Nasce nel Quattrocento, anche se in epoche precedenti si trovano esempi di ornamenti che possono essere considerati i precursori del merletto. Il segreto della lavora- sta edizione, che, a corredo dell’esposizione dei manufatti, propone anche una selezionata mostra bibliografica, con diverse pubblicazioni sui lavori manuali, reperite tra l’editoria nazionale ed europea. A conclusione della nostra visita, ma non certo ultime per il successo riscontrato, le belle porcellane decorate a mano: calle, more, lamponi, rose e margherite dipinte dalle nostre allieve artiste che hanno frequentato il corso per la prima volta in primavera. L’esposizione ha riscosso un successo di pubblico che è andato ben oltre le più rosee previsioni: nei dieci giorni di apertura si sono contati oltre duemila visitatori, in maggioranza donne, che hanno riscoperto queste antiche tecniche manuali per hobby. E’stato comunque piacevole scoprire che sono più d’uno gli uomini che si dilettano in questo campo. La mostra ha richiamato anche l’attenzione degli esperti del settore: insegnanti delle più prestigiose scuole di ricamo italiane, giornalisti delle riviste specializzate, operatori italiani e stranieri, soprattutto del Tirolo austriaco. Proprio come a scuola: il saggio finale e, ora, due mesi di meritato riposo per le insegnanti che molte prestigiose scuole di ricamo ci invidiano e richiedono. Pausa estiva, con la promessa di essere nuovamente assieme, con nuove e stimolanti proposte, il prossimo autunno. Intanto rimane la consapevolezza di un obiettivo centrato: “Riscopriamo la manualità perduta” e “Proposte per il tempo libero” sono state, come aveva auspicato il Sindaco Daniele Baldo in sede di inaugurazione, non solo una mera realizzazione di oggetti fatti a mano, ma soprattutto un momento di aggregazione, di incontro, di confidenze, di riconoscimento reciproco e di sostegno delle identità femminili. Un modo semplice per reimparare a stare insieme, a condividere, ad ascoltare; elementi che hanno bisogno di essere rivalutati soprattutto in questa società dove spesso si è prigionieri delle urgenze, delle pressioni e dell’ansia. Attualità zione del merletto a fuselli sembra sia stato importato dalle suore Benedettine di Cluny e di Alencon in Francia. A loro si attribuisce il merito storico di aver diffuso la tecnica, a cominciare dalle proprie allieve. A dispetto dei secoli e dell’evoluzione della moda, l’arte dei fuselli ha sempre mantenuto un ruolo di privilegio nel gusto del pubblico più raffinato. Emozioni incalzate subito da altri capolavori: paralumi ricamati a punto antico, vassoi ad intaglio, tende con fiori e farfalle ad Hardanger. E’, quest’ultima, una antica ed affascinante tecnica “ad ago” riscoperta negli ultimi anni anche in Italia; nasce nel fiordo norvegese di Hardanger e consiste in un ricamo geometrico molto raffinato, il quale imita lo splendore dei cristalli di neve. Novità addirittura sperimentale, l’uso dell’inconsueto bissone di lino grezzo per ottenere gli sfilati. Utilizzo del tutto originale del materiale, posto che solitamente il bissone di lino viene adoperato per avvolgere il rinomato “formaggio di fossa” nel corso della stagionatura. Davvero ricca di stimoli que- A RIONE 27 L’ Scarpe su misura Calzolai, non ciabattini: l’orgoglio di chi fabbricava le scarpe, a mano, una per una. Cerco ancora, pensando ai calzolai di Aldeno, Protagonisti quegli odori di colla e di cuoio che erano sospesi dentro la bottega di via Giacometti alla quale mi affacciavo, affrontando gli sguardi seri e severi – mi apparivano allora – dell’Onorio e del Narciso. Odori buoni, di caucciù e creme, di spago, di cartone e pelle, misteriose alchimie di una sapienza artigiana che si aggirava nella penombra delle due stanze, affacciate sulla via attraverso una vetrata polverosa ed una porta quasi sempre aperta. Ci andavano i grandi, in quella bottega, a farsi fabbricare le scarpe, o a farle accomodare. A noi ragazzini serviva qualche pizzico di somenzine, chiodini minuscoli che adoperavamo per tenere insieme i pezzi di compensato intagliati a scuola col traforo, oppure qualche lembo di cuoio da legare alle strisce di camera d’aria per farci il tirasassi con le forcelle di sanguim, ricavate dalla simmetria di certi rami cespugliosi con la scorza rossa, nella gola dell’Arione. di Lorenzo Lucianer contro per strada, appoggiato al bastone. La stretta di mano è forte, vigorosa. “Ti ho riconosciuto”, mi dice. E mi accompagna dentro il portico, su per le scale di legno verniciato, segnate dai passi di cent’anni. Nella vecchia casa di via Florida, comperata nel ’39 da Vittorio Gottardi Carbonèr, contadino messo in ginocchio da grandine e gelate, ci sono ora solo lui e Paolina Comper, sua moglie. I figli sono al lavoro. Bruno, il primo, è maestro di scuola. Renza è in amministrazione nella grande fabbrica di vestiti a Mattarello. Narciso è l’ultimo dei tre figli di Guerrino Màrchel, il muratore di Povo. Gente longeva: sua madre, Diomira Giovannini, è mancata a 94 anni, la nonna Caterina è morta a 97, sua sorella, Assunta, ne ha 95 e vive ancora a Zell di Cognola. Solo Bruno, suo fratello più vecchio, è finito giovane, a quarant’anni: di tetano, nell’inverno del ’45, ucciso da una piccola ferita ad una mano, per uno scivolone sul ghiaccio. Famiglia impoverita dalla guerra, come tante. Sfollati in Moravia, dal ‘15 al ’18, i Marchel seguirono la sorte di altre migliaia di trentini incanalati a Nord dall’impero di Vienna. Lavoravano la campagna per i contadini, in cambio delle frattaglie dei maiali che i moravi non sfruttavano e che lasciavano in fagotti, insieme a qualche uovo e qualche focaccia di farina, sull’uscio delle baracche dove i deportati vivevano in quaranta e dormivano sulla paglia. Narciso Marchel, un brindisi all’eta’ Narciso Màrchel Poèro, classe 1910, mi viene in- 28 A RIONE L’ Finita la guerra, toccò proprio a Narciso, compiuti i 14 anni nel ’24, andare a bottega. Lo man- darono a Besenello, da Giacinto Goller, il calzolaio. Lì lo trovarono, sei mesi dopo, gli zii Francesco Lucianer e sua moglie, Felicita. Ebbero compassione di quel bambino silenzioso e solo, che dormiva sul pajòm, un pagliericcio di foglie di granturco, in un sottoscala. Francesco Lucianer era calzolaio ad Aldeno: era el Rosso calièr ed aveva giusto bisogno di un aiutante. Non aveva più figli. I quattro che erano venuti al mondo erano morti piccoli, uno dopo l’altro, in una sventurata parabola che aveva inaridito il suo matrimonio. Si presero il ragazzino e lo portarono a stare con loro ad Aldeno, nella casa della Dirce e di Lodovico Cont, el Vico Colastico. **** C’era un tempo, racconta Narciso, in cui i calièri, i calzolai, erano tanti, in paese, anche sei o sette. Le scarpe si facevano a mano, si aggiustavano finché ce n’era. Si adoperava di tutto: il cuoio, il legno, i copertoni delle biciclette, la pezza. Non c’erano botteghe. Si andava in opera per le case, un giorno qui ed uno li, dove si era chiamati ad aggiustare, a rattoppare, a prendere misure per le scarpe nuove. Non erano ciabattini. Erano maestri artigiani, esperti di un’arte difficile, come quella di vestire e proteggere i piedi della gente. Un lavoro a domicilio, un servizio che oggi è un lusso per pochi e che allora era quasi un dovere. Pochi soldi, tanta strada a piedi, minestra di fagioli per salario, “anche per trenta giorni di fila, fino a star male”, ricorda Narciso. Se ne ebbe a male, infatti, la gente di Aldeno, quando i calièri decisero di organizzarsi e di aprire bottega. Francesco Lucianer, Pietro Baldo - Péro Nata – Dino Baldo, Giuseppe Nicolodi, Lino Mosna: diedero vita al Consorzio Calzolai Aldeno, la prima cooperativa artigiana, adattando gli archivolti di casa Baldo, in via Giacometti. Lo presero come un dispetto in paese, che non andassero più di casa in casa, che pretendessero di farsi portare il lavoro sull’uscio. Qualcuno fece venire i ciabattini di Cimone, altri, piuttosto che cedere alla novità, cercarono calzolai altrove. Fu un avvio difficile e ruvido per il consorzio e fu un trucco caparbio a salvarlo. Il Nata e gli altri presero a picchiare a vuoto col martello sulle forme, sul desco. Un ticchettìo incessante, a tutte le ore del giorno, un battito fervido, come di fucina in grande attività. Fu così, racconta Narciso, che gli Aldenesi si convinsero dell’inutilità del boicottaggio. Il lavoro, apparentemente, arrivava a bottega anche senza andarlo a cercare. E ripresero ad affidare le loro scarpe ai calzolai del paese. Pian piano, man mano che qualcuno se ne andava, altri artigiani si aggiunsero al gruppo: i fratelli Marcellino e Giovanni Mazzurana, Olivo Muraglia, Onorio Cont, Arturo Mosna. Un altro, Lino Baroni, aveva invece deciso di stare da solo e aveva aperto vicino ai Baffetti, accanto alla roggia. Ma c’era lavoro per tutti. Arturo Mosna, chiodi e martello al desco da calzolaio Protagonisti Gli zii Francesco Lucianer e Felicita **** La guerra ne portò ancor più. Non si buttava più niente, l’illusione autarchica imponeva di trattenere e risparmiare tutto. Scarpe da uomo e da donna, scarponi da lavoro e da montagna, ciabatte e sandali si accumulavano dentro i locali dei calzolai. Scarpe da aggiustare, soprattutto, da far durare più a lungo possibile. Quelle irrecuperabili fornivano pezzi per riparare le meno mal- A RIONE 29 L’ conce. Il cuoio era scarso e prezioso, la conceria dei Dusini, a Cles, non copriva tutta la richiesta di pellame. I bambini si accontentavano anche delle scarpe di pezza. Bianche, per la Prima Comunione, verniciate di biacca. Quando i ragazzi crescevano troppo in fretta e, nonostante la previdenza di tre numeri in più, riempivano le scarpe costruite l’anno prima, si faceva la remònta: si tagliava la tomaia, si allungava in punta e la giuntura era celata dalla mascherina che pareva perfino elegante. Martelli, subbie, forme, treppiedi, il banchetto con le piccole divisorie di legno per accogliere le diverse misure di chiodi, la sonza, il grasso di animale che ungeva e rendeva morbido il corame degli scarponi, la pégola, la pece che si adoperava come colla, o come adesivo per ‘mpegolàr la trada, lo spago delle cuciture, ma che finiva anche per sigillare tagli e ferite sulle dita martoriate dalle lame e dalle raspe. Materiali ed attrezzi antichi, ai quali poco per volta si aggiunsero le macchine per cucire, le mole elettriche, i nuovi collanti, più tenaci. In divisa da pompiere Protagonisti La guerra portò Narciso Màrchel a fare il pompiere. Già era stato volontario in paese, da ragazzo, ma nel ’40 fu chiamato a Roma, con Achille Lucianer, che era il comandante dei pompieri Aldenesi, per un corso di specializzazione. Rimase otto mesi nella capitale, poi fu inviato a Trento, nel corpo permanente, fino al ’46. Quando fu dimesso, divenne lui il comandante di Aldeno, fino al 1950, poco tempo dopo il matrimonio. **** Conosceva Paolina da tempo, lei abitava in via Gia- 30 A RIONE L’ cometti, vicino alla bottega. Ma decise di sposarla al ballo dei pompieri, alla Zinèvera, la casa Stoffella in via Altinate. Era il finire del ’47 e le feste tornavano a dare una parvenza di normalità, di rinascita dopo il disastro della guerra. Lei aiutava il Vito Maistri, cuoco e vigile del fuoco, a servire in tavola. Lui la fece ballare e le chiese di sposarlo. Narciso e Paolina a Venezia, un ritorno. Le nozze furono pochi mesi dopo, il 16 Giugno del ’48, un mercoledì, alle 6 di mattina. Dopo aver celebrato la messa, il parroco, don Rigotti, si concesse al brindisi: “Solo per le autorità – disse – e tu sei il capo dei pompieri”. Due ore dopo, con l’auto pubblica del Lino Moro Cont , Narciso e Paolina erano alla stazione dei treni, verso Padova e Venezia, quattro giorni di viaggio tra i santuari, da ricordare per la vita. Arrivarono i bambini. Nel ‘49 nasce Bruno, il primogenito, Renza due anni dopo. Con il piccolo Bruno, nel ‘49 E sono ancora piccoli, quando irrompe la crisi, all’inizio degli anni ’60. I calzaturifici veneti cominciano a sfornare scarpe in serie, le mettono sul mercato a duemila lire. Nessuno, tranne qualche irriducibile nostalgico, si fa più fare le calzature a mano. E sempre meno si ricorre alle riparazioni dell’artigiano. Sulle strade e nelle piazze si vedono le bancarelle, le scarpe prendono fogge e colori diversi, non più soltanto il nero o il marrone del cuoio naturale. Sulla piazza di Aldeno, Demetrio D’Isola, un omone di Bassano del Grappa, aiutato dalla formosa figliola, parcheggia il suo furgone a fianco della chiesa ed esibisce sotto un tendone centinaia di calzature lucide e colorate, eleganti, sportive, pesanti, da montagna e da lavoro. E’ la nuova stagione dell’economia, ed i calzolai aldenesi tentano di adeguarsi, prima di arrendersi. Per tre anni, Narciso Màrchel e Onorio Cont battono come ambulanti le contrade di Mattarello, di Sopramonte, espongono ‘l banchèt in Piazza Garibaldi, ad Aldeno. la bottega dei Nàti, ancora per quattro anni. Poi abdica definitivamente e passa alla campagna. Fa eccezione solo per le scarpe di famiglia. Per sei stagioni si dedica ai terreni dei Gasperini, li aiuta nel raccolto delle mele. Poi da una mano ad Italo Schir, fino alla sua tragica fine, nella fossa Maestra con il trattore. Lo ferma solo il medico, ad ottant’anni suonati: “Basta - gli dice - il cuore non è più quello di una volta”. **** I racconti ed il tempo scivolano via, nel tepore della stanza. Gli occhi di Narciso Marchel frugano in un ricordo sempre più lontano, si abbassano a guardare le mani asciutte appoggiate sul tavolo, cercano in quelli di Paolina un dettaglio che sfugge, un nome che fatica ad emergere dal fiume degli anni. A raccogliere mele Ma non fa per loro, l’orgoglio dell’artigiano non si combina con le astuzie bottegaie. Molti dei vecchi compagni di lavoro si sono ritirati, Arturo Mosna si è tolto dal Consorzio e se ne sta in un locale di Via Altinate, di fronte alla bottega dei Bonatti. Altri nel frattempo sono morti. Il mondo cambia velocemente. A 60 anni, Narciso decide per la pensione. Non abbandona del tutto, però. Continua a frequentare Protagonisti Con Onorio Cont, a sinistra “Quante sono, Narciso, le soddisfazioni che hai avuto dal tuo mestiere?” gli chiedo. Mi guarda, forse una domanda così non gliela hanno mai fatta. Ma non ci pensa tanto. “Il mestiere – dice a voce bassa – me l’hanno fatto fare per forza. Non era il mio”. Mi pare che avesse voglia di dirla da molto tempo, questa cosa. Lo sguardo attraversa la finestra, si immerge nel primo verde della primavera. Sul davanzale, appena di là del vetro, c’è una tortora che becca le briciole tra i fiori nei vasi. A RIONE 31 L’ Maestra e italiana Adele Bisesti, insegnante elementare. Una vita per la scuola, tra guerra e profughi, paesi e montagne nelle periferie dell’impero. Il ’21 è stato l’anno della luce, a Cimone. La cor- Protagonisti rente era arrivata dalla piccola centrale, poco più di un generatore, mossa dall’acqua dell’Arione che prendeva velocità nella gola del Molìm, prima di infilarsi rumorosamente nella Val dei Inferni. Ogni tanto le foglie inceppavano la turbina e nelle case si tornava alle candele ed alle lanterne, ma quella roba moderna era ormai arrivata anche lì e non si tornava indietro. Ciàk la gh’è, ciàk no la gh’è: sintesi onomatopeica e stupita degli anziani del paese davanti al miracolo che la tecnologia aveva compiuto. Ottant’anni anni fa, non secoli. di Lorenzo Lucianer ta sulle origini umili e sui drammi, traguardi perseguiti giorno per giorno, in un disegno di vita fermo e sereno che ancora traspare dallo sguardo. *** La maestra Adele nacque nel Febbraio di quell’anno a Cimone, in una casa di sassi alla Préda, figlia di contadini che si rompevano la schiena su e giù per terrazze scoscese di terra e muretti, alle quali strappavano un po’ d’uva e verdure. Nel Luglio del ’22 arrivò anche la sorellina, Giuditta. Ma né l’una né l’altra delle bambine poterono ricordare il padre. Germano Bisesti morì una stagione dopo, tardivamente e inutilmente operato di peritonite a Rovereto. La maestra Adele Bisesti Il racconto della maestra Adele conduce in un mondo di straordinario dettaglio. Il ricordo prende forma, vivido e preciso tra le pareti dell’appartamento arredato con gusto, nella casa INA di via Verdi. Le tinte pastello, i quadri, i mobili di noce sobri ed eleganti, una bella incisione di gusto classico sul muro in fondo al soggiorno, sopra il divano di pelle. Episodi, più che oggetti, di una rivinci- 32 A RIONE L’ La mamma, Valeria Bisesti Valeria Bisesti, vedova a 27 anni, non si risposò mai più. Ma attorno a lei si ricompose il nucleo familiare. Lasciò che Narciso, il nonno, diventasse per le due bimbe un nuovo padre, ma tenne saldamente per se’ il timone della famiglia. Il nonno era Nel Gennaio successivo finalmente il lavoro, supplente nella prima elementare della sua vecchia maestra Recla, proprio a Cimone. Diciassette anni: Adele ricorda l’emozione del primo stipendio, 330 lire, riscontro tangibile alle fatiche ed alle privazioni della famiglia, consegnato con orgoglio e gratitudine alla madre che amministrava e distribuiva secondo i bisogni. Da Valeria la giovane Adele incominciò così ad imparare la parsimonia, il valore del denaro guadagnato, a soppesare bene ogni spesa: virtù indispensabili allora, che giovarono anche più tardi, quando venne il tempo di un marito e di una casa. 1947, con gli scolari di Cimone al lago di Cei Nell’estate del ’40 la sorella Giuditta concluse l’apprendistato come sarta e la famiglia Bisesti si trasferì ad Aldeno, nella casa Giuliani di via Roma. Adele insegnò ancora quell’anno a Cimone e poi prese parte al concorso dell’ONAIR, l’Opera Nazionale per l’Italia Redenta, diretta da Rita Bonfioli, che si occupava di diffondere lingua e cultura italiane nelle province di confine: Trento, Bolzano, Trieste, Pola e Fiume. Fu destinata a Zemòn di Sopra, che oggi si chiama Castel Jablanica, vicino a Fiume, nell’Istria. La guerra incombeva, non c’era tempo per prepararsi più di tanto. Il tirocinio fu di due settimane. Quindici maestre, lei la più giovane, con dieci scolari, due per classe: “Ti insegnavano a fare scuola – ricorda Adele – a portare l’Italia nella periferia del regno”. E dunque via in treno, verso quei confini, con padelle, Protagonisti buono, saggio, amava Adele e Giuditta come figlie sue. La nonna, Rachele, dispensava per i bisogni quotidiani della casa e della scuola. Adele racconta di un’infanzia tutto sommato serena, a tratti persino felice, a dispetto della rustichezza dei tempi e delle ristrettezze. Merito anche del carattere, solare e tenace, ereditato dalla madre, donna capace di raccogliere le sfide della vita con rigore e con buon senso insieme. Crebbe la sua infanzia tra la scuola del paese, che frequentò per sei anni con le maestre Luigia Recla, Luigia Ziglio, con la Ottilia Piffer che poi si fece suora missionaria, e la campagna dove bisognava aiutare per poter mangiare tutti i giorni. Avrebbe potuto condividere il destino di molte sue coetanee nel paese: un marito, dei figli, l’orto, il bosco e la vigna. Ma la maestra Malerba di Verona, all’epilogo delle elementari, intuì nella piccola Adele una vigoria intellettuale diversa. Consigliò sua madre di farla studiare. Qualche soldo da parte c’era, eredità intatta del padre Germano, lasciata per speciali sopravvenienze. Tuttavia, l’idea di perdere quella bambina, quella vitale presenza quotidiana, non piaceva a nonno Narciso. Non gli garbava soprattutto l’idea del collegio. Ci volle del bello e del buono a convincerlo che l’istituto delle suore di Maria Bambina a Trento non era un reclusorio per i senza famiglia, che il mandarci Adele non avrebbe tolto alcuna dignità alla famiglia, che la nipote si sarebbe giovata di nuove opportunità. Narciso, di malavoglia, si rassegnò e così nell’Ottobre del ’33 la ragazzina cominciò a Trento il corso accelerato per la licenza media. 180 lire al mese per la retta del collegio, quattro anni in due per far presto e far bastare il piccolo capitale di famiglia. Narciso non ebbe la soddisfazione di veder diplomata la sua Adele. Morì nel ’35, in primavera. Rimasero le donne sole in casa, ma non si persero d’animo. Giuditta andò a bottega per imparare da sarta, gli studi di Adele proseguirono alle magistrali Rosmini. Il diploma di maestra, a quei tempi in tre anni, arrivò nel Luglio del ’38. A RIONE 33 L’ Aldeno, 1974 1964, Marostica. I maestri Bonfiglio Nave, Camilla Gottardi, Adele Bisesti, Erminia Maistri e don Marco Bertò. quinta, lezioni ad incastro: agli uni la storia, agli altri i conti, a questi la geografia, a quelli la religione. E poi la lingua: i più piccoli non parlavano una parola d’italiano, lo imparavano dai più grandi e dalla maestra, quando c’era il tempo. Le giornate passavano in fretta, le notti non finivano mai, sole e fredde. Una fatica improba, consolata solo un po’, a diciott’anni, dal compenso di un anno e tre mesi di contributi per ogni anno scolastico “disagiato”. Ma la gente era buona con la maestra, anche se era la maestra del regime. Forse proprio perché era di Protagonisti piatti, posate e biancheria che mamma Valeria aveva ordinato in un baule. C’era anche Anita Maistri, sul convoglio, fino a Trieste, anche lei ad insegnare ai redenti, come poche settimane dopo Margherita Giovannini. Si arrivava in ferrovia sino a Villa del Nevoso, oggi Ilirka Bistrika e poi a piedi, per la strada di sassi, fino alla casa della bidella, dove era ricavato l’alloggetto d’una sola stanza. Paesi desolati e depressi. La luce ancora non c’era, l’acqua era al pozzo, protetto da una sporgenza di roccia vicino al paese, il pane a tre quarti d’ora. Si andava con la lucerna ad olio al gabinetto in fondo alle scale, attraversato a cento all’ora dalla Bora che lo riempiva di neve e di inverno gelido, ventinove sotto zero. I soldati scendevano dalla tradotta alla stazione del Nevoso con le mani ed i piedi congelati. Aldeno 1953. Con Luciana, Silvia, Fiorella, Gemma, Luciana, Ivana, Gina, Quaranta bambini in una Emanuela, Vittoria, Ida, Fiorenza, Carmen, Paola, Maria Paola, Simona, Luisa, classe, dalla prima alla Lucia, Nadia, Valeria, Annamaria. 34 A RIONE L’ Protagonisti della guerra. Dopo l’otto Settembre del ’43, in Senales rimasero solo teschi ed optanti italiani, l’ONAIR si stava svuotando. La Maestra Adele rientrò ad Aldeno, fu comandata, senza insegnare, a Villalagarina. Quasi un anno sabbatico, che occupò con un nuovo cambio di casa: con la madre e la sorella si trasferì in casa Giacometti, nella strada omonima dietro la chiesa, la strada dei calzolai. 1964, in gita sul Pasubio. In piedi da sx: don Marco Bertò, Vigilio Maule, Sandro Chiarani, Lorenzo Zanotti, Daniele Baldo, Michele Baldo, maestra Adele, Rosalba Ricominciò nel ’45 con Rossi, Maria Teresa Bisesti, Manuela Baldo, Lorenza Baldo, Giuseppina Chiarani, le supplenze, finché, nel ’48, Alessandra Comper, Tiziana Dalrì, Norma Rossi, mestra Camilla, Claudia ebbe il trasferimento in ruoBeozzo.Accosciati da sx: Angelo Baldo, Ugo Cont, Franco Giovannini, Walter Fontana, Maurizio Cont, Francesca Zaninelli. lo a Cimone. Passò ancora due anni nel suo paese natale e finalmente raggiunse Trento, veniva da una terra cugina. Spesso le regala- l’approdo definitivo ad Aldeno, nel ’50. Erano anni creativi, anni di ricostruzione: i figli, tanvano le tessere del razionamento, per avere pane, uova, latte, qualche bistecca di maiale. E lei ricam- ti, rimpiazzavano i padri persi in guerra, qualche dibiava, quando qualcuna delle famiglie degli scolari sponibilità in più riaccendeva nelle famiglie l’ambizionon poteva pagare la tessera del Partito. La pagava ne di un’istruzione più compiuta per ragazzi. C’erano la maestra Adele di tasca sua e così i funzionari la- classi anche di trenta, quaranta figlioli ed anche gli adulti cercavano di recuperare. Adele si ritrovò, nel ‘45, con sciavano in pace lei ed i ragazzi. La mandarono via i partigiani, in Giugno. Arrivaro- una classe che aveva fatto malamente la terza, tra spono un giorno in due, armati. Doveva andarsene, le dissero, ancor prima che la scuola finisse. Quella stanza sarebbe servita come punto d’appoggio per i movimenti clandestini, di notte. Il posto si prestava, era tranquillo, i carabinieri non si vedevano mai. Giuseppe Marchesoni, l’ispettore regionale dell’ONAIR comprese il rischio e le consentì di rientrare. Fu trasferita in Val Senales, a Certosa e le parve di essere in città. C’era la luce, Merano era vicina, con la direzione scolastica. Poteva alloggiare all’Aquila Nera con 12 lire al giorno, prendendo dal suo stipendio di 620 lire, senza chiedere aiuto a casa. Ma si cominciava ad intuire la fine 1957, con Dario. Il Cervino sullo sfondo A RIONE 35 L’ Protagonisti Ventuno anni di matrimonio, niente bambini. Non sono arrivati, dice Adele. Avrebbero voluto adottare Gigliola, primogenita dei cinque figli di sua sorella. Ma nemmeno questo fu possibile. Dovettero accontentarsi di crescerla così, come zia Adele e zio Dario, quando la ragazza scelse di vivere con loro. E’ uno dei pochi rammarichi capaci di turbare lo sguardo forte della maestra L’ultima classe, 1978. Con Alida, Claudio, Franco, Roberto, Cristina, Cristian, Bisesti, che parla con noErmanno, Michele, Martina, Serena, Ivonne, Nicoletta, Fabio, Milena, Mauro, stalgia e dolcezza anche Enrico, Mirko, Giorgio, Romina, Claudio. delle perdite più dolorose: stamenti ed aule occupate dai tedeschi in ritirata. Non la madre, nel ’54, il marito, nel ’76. avrebbero dovuto essere ammessi, diceva il direttore. “L’età, dice oggi ad ottantuno anni, è un Ma Adele tenne duro e li preparò per gli esami. Passarono tutti. Era importante la scuola, nel sentire comune evento fisiologico, naturale, che non mi fa padel paese. Adele pesca tra i tanti ricordi e racconta di ura e non mi pesa. Ho girato il mondo, con un bambino che piangeva disperato, perché non era testa e cuore da italiana. Ho visto e vissuto bravo come suo fratello più grande, che sapeva legge- molto”. Della vecchiaia le pesa però il non re. O di un altro che tirava indietro in classe, ma che poi poter più andare in montagna, come faceva ha fatto da privatista l’esame di terza media. In paese, una volta, condividendo con Dario una forle maestre ed i maestri erano protagonisti della rinasci- tissima passione. Ha sempre temuto l’acqua, ta: operai, contadini, perfino qualcuno dei carabinieri, si ma non ha mai avuto paura delle ferrate: “Ho rivolgevano alla maestra perché li preparasse all’esame fatto tutte quelle del Brenta”, ricorda con ordi licenza elementare, rivincita morale sul conflitto che li goglio. Ma non concede ragioni al tempo che passa. “Voglio farmi un regalo anche queaveva strappati alla scuola. Si sposò nel ’55 Adele Bisesti, dopo la morte st’anno”, dice. Vuole andare a piedi ai Spadella madre. Mise su casa con Dario Battisti, ravéi, partendo da Garniga, dove con Dasplendida voce di tenore nel coro e nel teatro del rio ha costruito il suo nido alpino, e guardare giù, verso la valle. paese. 36 A RIONE L’ Furesta e fascista 11 Luglio 1943 Approfittando della giornata festiva e del tempo invitante, con un folto gruppo di giovani composto da ragazze e ragazzi si decise di fare una camminata verso Garniga. Alcuni militari in licenza, desiderosi di trascorrere qualche ora con i coetanei, si aggregarono alla comitiva e, tutti assieme, ci incamminammo sulla mulattiera alla volta del paese montano. Durante l’ascesa l’argomento principale riguardava la guerra in corso che tanti lutti aveva causato anche nel nostro paese; le esternazioni dei più anziani della comitiva, stufi della guerra, erano pienamente condivise anche dai più giovani. In quell’occasione qualcuno ricordò il messaggio del generale Eisenhower che diceva: ”Alla stagione dei fiori sarò tra voi”; l’invasione della Sicilia da parte degli alleati era infatti già iniziata il 10 Luglio dopo lo sbarco in Tunisia. Raggiunta Garniga, dopo aver consumato lo spuntino di mezzogiorno, il fisarmonicista Bruno Giovannini intervenne suonando canzoni popolari seguite dal canto dei giovani. Nei momenti successivi Una storia esemplare, narrata da uno dei protagonisti, descrive la difficile e contradditoria situazione nelle due settimane che precedettero la caduta del fascismo, il 25 luglio 1943. Un episodio drammatico, felicemente risolto all’epilogo del ventennio. riprese la discussione sugli eventi bellici in corso che, stimolando i giovani a parlare a ruota libera, li portava ad esprimere il loro pensiero senza considerare la pericolosità del momento. Improvvisamente, dall’interno del gruppo si levò un grido che attirò l’attenzione della gente del luogo: ”Abbasso il Duce, abbasso Hitler.” All’ascolto di tali esclamazioni immediata fu la reazione Garniga, una fontana all’epoca (per gentile concessione di Stefano Piffer) A RIONE 37 L’ Le memorie di Oscar MAzzurana da parte di una signora che espresse subito il proprio dissenso in merito alle esternazioni. “Che cosa dite? Vi rendete conto della gravità di quello che avete detto?” gridò. In seguito, si comprese che la stessa signora, di origine friuliana e sfollata a Garniga, fornì all’Arma i dettagli sui nominativi di alcuni componenti del gruppo perché si preoccupò, ella stessa, di conoscerne subito le generalità. Le memorie La denuncia e gli arresti. Purtroppo, la segnalazione della signora sortì il peggiore degli effetti e da parte del comando dei Carabinieri seguirono le convocazioni dei giovani “insorti”. Nel pomeriggio del 12 luglio William Mazzurana fu convocato per primo nella caserma dei Carabinieri; dopo essere stato sottoposto ad un interrogatorio sui fatti di Garniga venne rinchiuso in guardina ed obbligato a passare la notte sul tavolaccio. La sua presenza al ritrovo aveva insospettito gli inquirenti i quali ritenevano dovesse essere controllato. William aveva fatto la campagna di Grecia subendo anche mutilazioni ai piedi ed il solo fatto di aver preso parte alla comitiva aveva compromesso la sua posizione. Ancora oggi William ricorda che la sera dell’arresto il padre gli portò qualcosa per cena in caserma; il mattino seguente, in manette, lo trasferirono alle carceri di Rovereto. Alcuni giorni dopo i carabinieri convocarono in caserma sette ra- 38 A RIONE L’ William Mazzurana, militare a Vipiteno gazzi e sei ragazze coinvolti nella vicenda: Roberto Pescador (24 anni), Marcello Maistri (20), Diego Mazzurana (19), Vito Baldo (19), Amos Dallago (19), Oscar Mazzurana (18), Bruno Giovannini (15), Salvina Cramerotti (19), Erminia Maistri (18), Innocenza Maistri (18), Roberta Peterlini (18), Carmen Perini (16), Jerta Dallago (14). In seguito all’interrogatorio venimmo immediatamente trasferiti alle carceri di Rovereto. Bruno Giovannini, allora minorenne, non poté essere unito a noi per l’età e, in un primo momento, lo consegnarono alle carceri per i minori; solo in seguito ci raggiunse a causa delle sue continue insistenze verso i secondini. La “retata” si concluse con il fermo di Corrado Nicolodi (19 anni) gerente della Famiglia Cooperativa di Vervò, in Valle di Non. Il giovane, raggiunto dai Carabinieri sul posto di lavoro, venne sottoposto ad un interrogatorio nella caserma di Taio, con la successiva carcerazione e l’obbligo di passare la notte in guardina. Il mattino seguente, scortato dai carabinieri, fu anch’esso trasferito alle carceri di Rovereto. Oltre alle vicende citate è importante ricordare anche le conseguenze subite da Leone Tovazzi (19 anni) che con gli altri amici partecipò alla camminata di Garniga dell’11 luglio. Nei giorni seguenti al ritrovo, Leone venne convocato in caserma a Bolzano, dove lavorava come tipografo e, dopo aver subito l’interrogatorio di rito, lo trasferirono alle carceri della città dove rimase recluso per qualche giorno. In seguito alla vicenda di Garniga alcune famiglie furono doppiamente interessate dalle convocazioni dei carabinieri. Tra i protagonisti dell’amara storia vi erano infatti quattro coppie di fratelli: Amos e Jerta Dallago, Ermina e Marcello Maistri, Diego ed Oscar Mazzurana ed infine Mario e Roberta Peterlini. I componenti del gruppo che in quel periodo stavano svolgendo il servizio militare, furono puniti immediatamente: ai militari Vittorio Beozzo, Augusto Perini e Vito Mosna venne revocata la licenza agricola. Mario Peterlini, che apparteneva al Corpo dei Carabinieri, fu costretto a rientrare per essere spedito in Jugoslavia e, successivamente, imprigionato dai tedeschi in Germania. Ritornò a casa nell’estate del 1945. La permanenza in carcere. La sistemazione in carcere non era certo delle più confortevoli: la piccola cella nella quale erano reclusi gli otto detenuti maschi comprendeva anche un angolo per i servizi. La stanza di reclusione delle ragazze era dotata di sottili materassi e di una coperta per dormire sul pavimento. Il menù del giorno consisteva in una tazza di caffè per la colazione seguita da una specie di minestra con un pezzo di pane per pranzo e cena. Per integrare questo magro rancio, Quinto Zucchelli, coadiuvato dai famigliari dei reclusi, provvedeva con bici e carretto al trasporto di vivande preparate dai parenti. Il controllo dei materiali in entrata alle carceri era severissimo, i pacchi venivano aperti ed ispezionati, il pane taglia- to a fette e tutti gli oggetti attentamente esaminati. Due volte al giorno gli agenti controllavano l’integrità delle inferriate delle celle sbattendovi energicamente una grossa barra metallica. Il ritmo del sinistro tintinnio ci riempiva di angoscia lasciandoci poche speranze per una rapida risoluzione della carcerazione. Un pomeriggio si fece strada l’idea di mandare un saluto alle ragazze durante l’ora d’aria nel cortile del carcere. Mi resi disponibile per essere sollevato fino alla finestrella che dava direttamente sul piazzale, venni quindi alzato di peso fino a raggiungere l’inferriata e mi affacciai. Dopo aver chiamato a voce alta riuscii a farmi riconoscere solo per pochi secondi dalle amiche quando, uno scricchiolio della porta, interruppe i saluti. Piombai sul pavimento e mi accovacciai per non farmi notare dalla guardia che controllava ogni movimento attraverso lo spioncino. “Cosa facevi lassù” mi chiese l’agente, “Salutavo le ragazze”, risposi. “Ricordati che se la cosa si ripeterà andrai a finire in isolamento” sentenziò il guardiano. All’interno del carcere erano rinchiusi anche i “veri” detenuti politici di origine slava. Questi occupavano il loro tempo libero marciando sotto il comando di un commilitone che per dare il ritmo chiamava il tempo a voce alta: Leva! Leva! (Sinistr’! Sinistr’!). Del periodo di reclusione si ricordano ancora le battute di Vito Baldo che strappava vivaci risate. Con la sua allegria Vito aiutava a dimenticare la gravità della situazione e ad alzare il morale di tutti noi. L’interrogatorio. L’angosciante routine dei giorni di prigionia venne interrotta dal rito dell’interrogatorio disposto dal comando di compagnia dei carabinieri per raccogliere elementi sui fatti di Garniga. Durante il nostro trasferimento presso il comando di compagnia fummo scortati da un gruppo di militari che ci accompagnò nella sala dove si sarebbe svolta l’operazione, obbligandoci a disporci in fila uno accanto all’altro, a disposizione del capitano che ci stava attendendo per ascoltarci sulla vicenda. “Mi dispiace, ma ora non ho tempo. Sono impegnato con l’interrogatorio agli “insorti” di Garniga”, fu la risposta del capitano ad una telefonata arrivata appena prima dell’inizio delle domande. La frase, detta molto probabilmente ad un superiore, ci fece intuire il livello di importanza che aveva assunto in quei giorni la nostra vicenda e, contemporaneamente, come sarebbe stato difficile far capire agli inquirenti la nostra completa estraneità a fatti “sovversivi”. William, che era stato precedentemente rinchiuso in un’altra cella, venne aggregato a noi per essere sottoposto alle domande sui fatti che portarono al nostro Le memorie Sulle convocazioni rimase un forte dubbio per il fatto che alcuni dei giovani componenti la comitiva non furono coinvolti, ed altrettante perplessità suscitò l’arresto di qualcun altro che salì a Garniga soltanto nel pomeriggio di quel giorno, a fatti compiuti. La notizia dell’arresto dei giovani si diffuse rapidamente e causò un forte sgomento tra la popolazione aldenese. La paura e la preoccupazione delle famiglie dei ragazzi coinvolti nella vicenda era palpabile, pur sapendo che al ritrovo dell’11 luglio non era legato alcun obiettivo politico, ma un semplice incontro tra amici. Purtroppo, le forze dell’ordine non erano dello stesso avviso. A RIONE 39 L’ Le memorie arresto. I carabinieri ritenevano che fosse una specie di “capo del gruppo degli aldenesi” e, come tale, avrebbe dovuto conoscere particolari importanti riguardo l’attività dei giovani “insorti”. Per tale motivo, con il suo arresto si pensò di avere in pugno il vertice della fantomatica compagnia e di avere a portata di mano chissà quale confessione importante. Il resto del gruppo non capiva questo accanimento contro di lui; William non era il capo di nessuno. Aveva qualche anno più degli altri, aveva fatto il suo dovere di soldato, era invalido a causa di mutilazioni subite durante la guerra e non aveva proprio niente da confessare. Si era unito agli altri giovani per fare una scampagnata in montagna. Null’altro. Dopo varie insistenze con quesiti ai quali nessuno dava risposta, il capitano si rese conto che l’interrogatorio non stava dando l’esito desiderato. A quel punto, per strapparci almeno una dichiarazione di presenza all’episodio dell’11 Luglio, l’ufficiale ci mostrò, e ci lesse, un documento pre-compilato che ognuno di noi avrebbe dovuto sottoscrivere. Nella dichiarazione si ammetteva la partecipazione al ritrovo di Garniga. Immediatamente ci rendemmo conto che il semplice atto di firmare quel documento avrebbe avuto conseguenze molto gravi. Avremmo anzitutto dichiarato che il ritrovo aveva avuto una connotazione politica e, in secondo luogo, avremmo confermato di avervi partecipato 40 A RIONE L’ attivamente. La nostra già precaria situazione si sarebbe compromessa in maniera definitiva. “Forza, firma”, intimò il capitano porgendo il documento a Vito che si trovava ad un capo della fila. “No ghe penso nanca” rispose Vito. A quel punto l’ufficiale, resosi conto dell’inefficacia dei suoi metodi, preso da un attacco d’ira colpì con un violento ceffone William. “Arrivederci agli esami di settembre. Un po’ di carcere vi farà senz’altro bene” urlò il capitano ordinando ai carabinieri di riaccompagnarci in carcere. Dopo quel drammatico episodio la nostra situazione si stava compromettendo e non riuscivamo ad intravedere nessun tipo di risoluzione a breve termine. Oscar Mazzurana (a sinistra) e Corrado Nicolodi in una delle frequenti escursioni alpine In seguito venimmo a conoscenza del fatto che anche le ragazze vennero convocate dal capitano per l’interrogatorio con la sola differenza, rispetto ai ragazzi, che le domande furono poste ad ognuna singolarmente. Seguendo quel criterio l’ufficiale pensava di raccogliere elementi più significativi sui fatti di Garniga. Anche in questo caso, le sue aspettative vennero disattese. La caduta del fascismo. L’incontro con il capitano ci aveva fortemente demoralizzati. I giorni passavano più lentamente senza alcuna prospettiva e lo spirito era a terra. Improvvisamente, il 25 Luglio le cose cambiarono. Quel giorno, infatti, strani movimenti senza apparente spiegazione si notarono all’interno delle carceri e la nostra immediata sensazione fu che qualcosa di molto importante fosse maturato. “Hanno cacciato il Duce” ci comunicò attraverso lo spioncino un detenuto che ci conosceva. L’affermazione del vicino di cella ci strabiliò e ci lasciò increduli, ma speranzosi che in tutto ciò vi fosse un fondamento reale. Verso le 21 del 26 luglio, infatti, tale speranza si trasformò in certezza quando, dall’esterno della cella, un agente ci gridò: “Preparate le vostre cose perché tra poco sarete liberati”. Si può solo immaginare la gioia di tutti noi per questo meraviglioso annuncio che, fino a qualche ora prima, era assolutamente insperato. Giungemmo all’abitazione ormai a notte fonda ed i Maistri, che naturalmente erano a conoscenza della brutta avventura della nipote e dei suoi amici, predisposero il tutto per permettere ad ognuno di noi di passare la notte nella loro abitazione. Il mattino successivo salimmo finalmente sul treno per Mattarello dove, giunti alla stazione del paese, incontrammo Guido Aldrighetti che si stava dirigendo verso Trento con il suo carro trainato dal cavallo. Grande fu la sua sorpresa alla nostra vista e, senza esitazione, ci invitò a salire sul suo mezzo per trasportarci fino ad Aldeno. All’arrivo in paese intuimmo immediatamente che la notizia della nostra liberazione dal carcere di Rovereto ci aveva preceduti. Molte persone, che attendevano il nostro arrivo, ci stavano aspettando in piazza per manifestarci la loro solidarietà dopo la terribile vicenda. Durante i festeggiamenti ed i commoventi abbracci con i famigliari un pensiero andò allo scampato pericolo: solamente un caso fortuito volle che due settimane dopo i fatti di Garniga venissimo liberati in seguito agli eventi politici del 25 luglio 1943. Nessuno osò nemmeno pensare quale avrebbe potuto essere la sorte di tutti noi se il corso della storia fosse stato diverso. Qualche tempo dopo. Al termine della guerra, all’inizio del mese di maggio del 1945, i militari tedeschi erano in ritirata dal territorio nazionale. Per facilitarne il deflusso di paese in paese, di città in città, gli abitanti mettevano a disposizione dei soldati qualche stanzone come alloggio per la notte. Chi visse quell’epoca ricorderà ancora le centinaia di militi che vennero alloggiati anche nelle soffitte delle case di Aldeno. In seguito, nel corso del mese, i numerosi soldati tedeschi alloggiati in paese, vennero temporaneamente radunati a Cei prima di essere trasferiti definitivamente nei campi di prigionia. Poi il paese fu finalmente libero e la gente poté manifestare la sua euforia. Fu in occasione di una di queste giornate che intravidi la donna che ci aveva denunciati e che, spudoratamente, era scesa da Garniga per i festeggiamenti. Il vederla suscitò in me un moto di rabbia e invitai Corrado a seguirmi per darle, almeno, una lezione verbale. Le nostre intenzioni non sfuggirono al Parroco di Aldeno Don Rigotti che invitò il segretario comunale Nabacino ad allontanare immediatamente la voltagabbana, pensando alla sua incolumità. Nabacino, con molte insistenze, riuscì ad accompagnarla fino all’imbocco della mulattiera che porta a Garniga ed a farla rientrare al paese. Quest’ultimo episodio chiuse una drammatica vicenda che i protagonisti non hanno dimenticato anche se, ad oggi, è trascorso più di mezzo secolo. Le memorie La scarcerazione ed il rientro a casa. Nell’atrio del carcere incontrammo un signore che, sorpreso da questo folto manipolo di giovani, dopo averci chiesto chi fossimo ed il motivo del nostro arresto, ci disse che il Duce era stato esonerato perché messo in minoranza durante l’ultima riunione del Gran Consiglio. Si trattava dell’avvocato Angelo Bettini, noto antifascista che sarebbe stato assassinato dalle SS nel suo studio di Rovereto il 28 Giugno del 1944, un tragico evento ricordato ancor oggi ben presente nella città della Quercia che ha intitolato una delle sue strade principali all’avvocato roveretano. All’uscita del carcere era già calata la notte ed il coprifuoco ci impediva di circolare liberamente. Le autorità della città avevano istituito il divieto di circolazione notturna in seguito ad una serie di disordini verificatisi durante la giornata sull’onda delle euforie delle vicende del 25 luglio. Il desiderio di ritornare a casa era fortissimo, tuttavia le condizioni di quella particolare serata ce lo impedivano. Fu allora che Innocenza Maistri pensò di farci ospitare a Rovereto dagli zii, originari di Aldeno. Scortati da un gruppo di Alpini attraversammo la città. Le strade, controllate a vista da militari armati, erano deserte e silenziose. Si avvertiva una certa tensione dovuta alla pericolosità del momento, ma la familiare vicinanza degli Alpini ci tranquillizzava. A RIONE 41 L’ Lontananza e ricordo Nella memoria di un emigrato i ricordi legati alla vita del paese sono fissati come su una pellicola fotografica: non si evolvono e non cambiano più. E’ un fenomeno comune a tutti coloro che se ne vanno e che divengono, per questa ragione, custodi fedeli della memoria di un’epoca. Le memorie El bo’, la campagna Vito stava aiutando a mettere il bue dentro la timonella. Ora il ragazzo aveva undici anni ed era divenuto molto abile nell’eseguire le operazioni di aggiogare il bue al carro. Aveva imparato molto nell’esecuzione di tante altre operazioni riguardanti il lavoro da eseguire per far funzionare l’attività agricola del nonno Miro. Molte cose richiedevano una certa porzione di abilità: per mettere il bue dentro le due stanghe bisognava farlo retrocedere e poi alzare la timonella e sistemarla sopra il collo dell’animale. La timonella era fatta dalle due stanghette che si riunivano davanti a barca formando un pezzo unico. Il pezzo davanti andava poggiato, sistemato, sul collo dell’animale. Andava poi fissato adeguatamente sotto il collo con una catenella. Era il giogo insomma e con quello il bue doveva tirare e dirigere il carro. Sulle corna dell’animale poi bisognava sistemare un laccio di tela larga come una cintura robusta che veniva fermata sull’estremità della timonella. Questa serviva a tenere indietro il carro quando il bue si fermasse. 42 A RIONE L’ Una volta dentro, l’animale poi si metteva in movimento aizzato dai comandi “iiihh” per andare e “ooohh” per fermarsi. Così usavano nella casa del nonno. Adoperavano la scuria per battere il bue, per incitarlo a tirare, ma usandola con molta parsimonia. In casa tenevano gli animali con molta cura. Nel primo tratto dentro il paese era necessario guidare il bue camminando al suo lato e guidarlo tenendolo per la cavezza, badando che tenesse la strada giusta e che non si spaventasse per qualche avvenimento improvviso. Fuori il paese, sulla strada libera e senza traffico era più facile, l’animale portava il carro da solo seguendo luoghi ben conosciuti. La Volta La strada da seguire, ad un certo punto si divideva e seguiva sul lato sud dell’Ades Vecio. Tagliava la valle di traverso per un paio di chilometri. Vito ed il nonno osservavano lo spazio lagunoso, con brevi specchi d’acqua ed il resto infestato da vegetazione lacustre. Il trillo degli uccellini riempiva l’aria, i cannaioli, che mentre si don- di Piergiorgio TTonolli* onolli* dolavano sulla cima delle cannelle lanciavano il loro allegro garancinc, garancinc. Bisognava passare sotto due viadotti coi cavi dell’alta tensione. I cavi portati nel primo viadotto da colonne di cemento SCAC l’altro da tralicci metallici che segnavano il percorso. Un poco più al nord troneggiava il monte a forma di piramide della Maranza. Il nonno e Vito stavano davanti seduti sul bordo del carro chiacchierando e tenendo d’occhio la strada e l’eventuale passaggio di altri mezzi. Per arrivare nella Volta ci si impiegava una oretta, più in fretta facevano i Maistri che possedevano il carro trainato dai cavalli. Questo dava loro come più prestigio, inoltre possedevano anche la macelleria del paese. Altrimenti tutti disponevano di un bue come animale da tiro. C’era anche una o due persone che facevano tirare il carro da una mucca, un carro più leggero, ma a Vito questo sembrava una stranezza. Il bue per Vito era come l’animale ideale, colla sua indole paziente, facile da condurre e tutto considerato affidabile. Doveva anche tirare l’aratro, fare i solchi e tirare il La vacca Valerio aveva fatto passare la vacca sul ponte-passerella che attraversava in quel posto il torrente. Lo aveva fatto per eccessiva cura verso l’animale o forse per provare qualcosa di differente. La passerella era malsicura, alcune assi che formavano il ponte non erano bene assicurate alle travi di sotto. E successe l’irreparabile, la vacca mise un piede su una delle assi insicure e cascò nel torrente sottostante. Era forse un metro o poco più, ma sufficiente perché la povera bestia, che era ormai vecchia, si rompesse una gamba. L’ammazzarono sul posto e la portarono a casa e poi dal macellaio che in part la comprò per pochi soldi, che era un animale vecchio, e non si aveva la possibilità di trattare un prezzo migliore. Era estate e solo il macellaio aveva la cella frigorifera. Anzi il macellaio era stato d’aiuto e si era offerto di tenere la carne in frigorifero ma non gli interessava comperarla, perché era un animale vecchio. Per cercare di diminuire il danno il più possibile a casa del nonno, cercarono di usare ossa, non bene spolpate, per fare brodi e per qualche giorno la cosa andò avanti. Poi il brodo cominciò ad inacidirsi era estate, faceva caldo, non c’era alcun frigo per tenervi dentro carne e brodo. L’ultimo brodo lo mangiarono per forza. La zia ci aveva aggiunto delle erbe, cercando di camuffare il sapore del brodo che inagriva in fretta. Ora aveva un sapore sgradevole, e alla fine si decisero a buttare il resto. Un avvenimento del genere, nella casa del nonno, comportava un processo da fare impallidire quello di Norimberga. Ma la gente intorno, che aveva aiutato a portare l’animale in casa, che poi era stata trasportata al macello, e che era divenuto l’avvenimento del giorno, aveva scusato il ragazzino, Valerio, la infelice azione di Valerio. Lui avrà avuto un sei anni, e tutti cercarono di difenderlo appunto tirando in ballo la sua età e la sua conseguente mancanza di giudizio. Invece dei rimbrotti calò una specie di silenzio, quasi non si volesse affrontare la faccenda apertamente e forse rendendoci conto, ad un tratto, di averli affidato un incarico troppo grande per il suo giudizio. Così invece di cominciare un lungo processo, trattando i fatti con lo svolgerli con tutti i perché, i ma e i sé, per poi, accettare l’accaduto e chiudere con un po’ di buon senso tutto il dramma. Non lo sgridarono neanche, quasi volessero, così, prendersi, così come dovrebbero fare gli adulti -, la colpa e le conseguenze dell’accaduto. Così almeno apparentemente osservando i comandamenti cristiani. I cavaléri Come le foglie erano cresciute sui rametti nuovi iniziava la produzione dei bacchi da seta. La zia Le memorie coltivatore. Lento ma affidabile. Per il nonno e per Vito almeno, era la soluzione ideale per eseguire quei lavori li. Ed era il solo animale col quale avessero una ormai perfetta dimestichezza. Quando lo portava assieme alla mucca giù alla fontana era successo che avesse provato a montare la vacca. Anche se non era il toro, si eccitava ma si vedeva che gli mancava qualcosa. Quel montare la povera vecchia mucca e il trambusto conseguente provocava la curiosità della gente, e questo seccava e metteva in imbarazzo Vito. Poi magari lo sgridavano a casa quasi fosse colpa sua. Una familiarità che oggi non c’è più A RIONE 43 L’ Gusta andava a prendere le onze dei bruchi da allevare alla cooperativa. Erano tutti piccolissimi quei bruchetti e i primi tempi stavano su poche foglie delicate. Su un piccolo piano di legno. Ma crescevano in fretta, un poco alla volta coprivano uno spazio maggiore e infine dovevano essere sistemati sui soleri, su diversi piani su tutta una attrezzatura montata appositamente nel cucinone. Incombevano su tutta la vita della casa. Mantenere la temperatura conveniente adatta, fornire quella popolazione famelica, di continuo di rametti con foglie nuove di gelso, badare che stessero bene, levare gli elementi morti. Noi avevamo sistemato il nostro tavolo accanto alla finestra, un poco stretti e li consumavano i nostri pasti, accompagnati dal fruscio di tutti questi bruchi che mangiavano in continuazione le foglie. C’era un odore di foglie di gelso, della vegetazione, se tutto andava bene, e non si ammalavano. Il nonno in campagna quando spruzzava le viti col verderame, badava a lasciare libere dal liquido I “granizòti” per i “cavaléri” le piante di gelso. Guai a dare delle foglie inquinate ai bruchi, non sarebbero sopravvissuti. In quei giorni c’era un lavoro consistente a tagliare dagli alberi i ramoscelli di gelso e tagliati nella misura giusta portarli a casa e distribuirli appropriatamente sopra quella marea brulicante e famelica. Doveva essere intorno a maggio, naturalmente non si dovevano tralasciare gli altri lavori, tenere le coltivazioni di mais, seguire le patate, zappare e pulire dalle erbacce le colture che crescevano ormai a vista d’occhio. * Piergiorgio Tonolli (Pantegam), ora residente a Copenaghen in Danimarca, emigrato all’inizio degli anni ’50. Questo è il suo indirizzo: Piergiorgio Tonolli Kiroteinsgade, 11.1.2100 COPENAGHEN - Danimarca Tragedia alla Sociale Le memorie Fortunato ed Egidio Coser, vittime del lavoro e di un fatale gesto di generosità. La rievocazione di un episodio che segnò per molto la vita del paese. Il fatto che qui si rievoca è suc- cesso il giorno 20 gennaio dell’anno 1926 in Aldeno, presso lo stabilimento della Cantina Sociale, durante il periodo di vinificazione della vendemmia consegnata dai soci nell’ottobre dell’anno precedente. Un fatto che ha segnato tragicamente 44 A RIONE L’ le cronache paesane del tempo. Eravamo in pieno inverno ed i due cognati Fortunato Coser di 41 anni ed Egidio Coser di 25, stavano prestando la loro opera stagionalmente, come d’uso, alla società, nella ripulitura delle vasche di fermentazione del mosto in preparazione del di Camillo Stedile vino novello. Essi avevano predisposto la sistemazione di una scala a pioli introducendola nell’interno di una vasca per accedere al fondale della stessa dal bocchettone superiore. Come noto si usava allora togliere con martello e paletta il tannino che ad ogni vendemmia si depositava so; se lo caricò in spalla per riportarlo all’esterno risalendo la scaletta, ma per causa del doppio carico sui deboli pioli e dello stordimento da gas affannosamente inspirato anche da lui, ambedue i corpi dei cognati caddero in un abbraccio mortale nel fondo vasca, incapaci ormai di allertare altri soccorritori. E’ la fine inesorabile dei due operosi lavoranti che nel pieno esercizio del proprio lavoro hanno cessato di vivere nel tetro e venefico vascone per vino. L’intervento di altri operai, fra cui il cantiniere Marcellino Cimadom, che pure aveva tentato il salvataggio trattenendo il respiro in apnea con l’aiuto dei compagni, non riuscì se non in ritardo, ad estrarre i due corpi esanimi dalla vasca. La funesta sciagura in cantina diffuse il panico in paese e la solidarietà delle famiglie per il grave lutto cittadino. Fu a seguito di questo tragico evento che in memoria dei Coser venne intitolata un’aula scolastica Gruppo di lavoro in Cantina Sociale. L’ultimo a destra è Fortunato Coser della Scuola Elementare di Aldeno. A nome del Capo del Governo Nazionale, nella persona del Ministro Segretario di Stato venne conferita la Medaglia d’Argento al Valor Civile alla memoria di Fortunato Coser, che la famiglia conserva tuttora nell’esemplare che riportiamo. Pure la Fondazione Carnegie(1) conferì la Medaglia d’Oro alla memoria di Fortunato Coser per “l’atto di eroismo compiuto in Aldeno, nel recare soccorso al compagno di lavoro, restando vittima anche lui dell’atto di altruismo compiuto”: così recita il Diploma rilasciato da Roma il 6 maggio 1926 a firma del Presidente e Segretario. Le memorie sulle pareti vetrate dei vasconi di deposito del vino. Il più giovane dei due cognati, Egidio era così sceso per primo nella vasca, mentre il più anziano, Fortunato sorvegliava e controllava dall’alto l’andamento del lavoro, servendo l’operatore di quanto necessitava. Successe fatalmente che ad un certo momento egli percepì un flebile lamento proveniente dal fondo vasca che lo sospettò del rischio di asfissia del compagno. Negli ambienti di cantina esiste, infatti, il pericolo di contaminazione da gas etilico in tempo di fermentazione del vino, che può inzuppare i contenitori ed i locali stessi della vinificazione. E’ questa la ragione per cui si attivano dei forti ventilatori per la purificazione dell’aria. Preoccupatosi quindi il Fortunato del momento drammatico che aveva sorpreso il cognato si introdusse anche lui velocemente nella vasca per soccorrere il compagno già caduto in stato comato- (1) Riporto qui il messaggio lasciato da Andrea Carnegie, promotore della Fondazione: “Noi viviamo in un’epoca eroica; l’industrializzazione sviluppa gli eroi della pace: sono questi gli eroi della civiltà”. A RIONE 45 L’ Quanto costa la guerra? Le spese belliche di Aldeno, Cimone e Garniga durante le guerre napoleoniche in Italia. Nell’agosto del 1796 le trup- La storia pe napoleoniche invadono il Trentino. Giungono a Trento il 5 settembre, ma vengono sconfitte a Calliano il 7 novembre e ripiegano verso Verona. Il 17 gennaio 1797 sfondano le linee austriache a Rivoli Veronese. Il 30 gennaio riconquistano Trento. Proprio in quel giorno, una colonna austriaca in ritirata passaper Cimone. E’ incalzata da una colonna francese, che saccheggia il paese, portandosi via quel poco che trova: pane, vino, formaggio, acquavite, galline e agnelli. In paese la paura è grande, ma si evita per fortuna lo spargimento di sangue. 46 A RIONE L’ Per due anni il movimento delle truppe è continuo, con gravi danni finanziari per le tre comunità. La sola Aldeno contribuirà con 450 carriaggi verso Trento e Rovereto. Durante il mese di novembre del 1796 stazionano in paese oltre 1500 militari austriaci. Gravissimi danni dovette subire la campagna limitrofa al paese. “Nell’anni 1796 mese di dicembre e 1797 in gennaro – si dice in un documento – la nostra campagna in vicinanza alla villa, attesa la mancanza delle comunità di Garniga e Cimone nel condur le legne secondo il bisogno delle truppe, fu affatto fatta priva di pali, colonde, di maniera di Stefano Piffer che le viti erano quasi tutte distese a terra ed in gran parte scavezzate e rotte, movendo a compassione ogn’uno un sì fatto disprezzo, di modo che a sola e pura considerazione di legna li medesimi pali e colonde supplivano più che a ventiottomilla stanghe importanti fiorini 600”. Le comunità di Cimone e Garniga rivendicano un credito di 2325 fiorini verso la comunità di Aldeno. Cimone aveva fornito oltre 52.000 stanghe di legna e 1812 pesi di paglia, Garniga oltre 34.000 stanghe e 792 pesi di paglia. Non fu facile allora giungere ad un accordo. Le due comunità montane erano spesso renitenti negli approvvigionamenti militari e le continue richieste di Aldeno erano spesso osteggiate. Il 12 marzo 1798, in un libro di conti della comunità di Garniga, si annota: “venuto qui in Garniga il massaro di Aldeno Michele Brolo con quattro soldati a dimandare con prepotenza legna e paglia”. Lo stesso massaro, il 12 gennaio di quell’anno, invia due missive ai capi delle comunità di Garniga e Cimone. In quella indirizzata a Garniga si legge che sono parecchi giorni che deno con somma ingiustizia non ha mai fatto parte alle comunità esponenti né del denaro, che essa ha percepito, o pure delle ricevute e quittanze che le sono state fatte dall’I. R. Militare in pagamento di quella legna e paglia che diedero le comunità esponenti”. Ma le truppe giungono quasi sempre all’improvviso e non c’è mai il tempo necessario per soddisfare il fabbisogno di legna e paglia. Scrive ancora Michele Broilo il 21 gennaio 1798: “ieridì in tempo di notte è giunto de forasteri corpo franco a formare quartieri per uomini n° 200 ed hanno avertiti questi massari di allestire paglia e legna e di fare avvisare nell’istesso tempo anche la comunità di Garniga di condurre senza perdita di tempo per questa sera l’occorrente paglia e legna”. Riferimenti bibliografici e archivistici P.MICHELI, Sul conoide dell’Arione: Aldeno, vol. II, Trento 1981 F. BONATTI, Cimone, paese lagarino sulle pendici del M. Bondone, Ravina (Trento) 1986 Rovereto, Biblioteca Civica G. Tartarotti, Archivio Lodron, 3.9.104.16 e 3.9.104.17 La storia la comunità “non soccombe a suoi doveri con spedire l’occorrente legna e paglia per uso di questo militare [...] la comunità di Aldeno sembra essere aggravata più del dovere, mentre quella somministra quartieri, il bisognevole d’utensili da cucina per cucinare e tal volta legna, paglia, lumi ed altro”. Nella lettera indirizzata a Cimone il Broilo si lamentava un’inadempienza quasi assoluta: “Le mancanze vostre per quanto osservo continuano molto bene [...] Vi trasmetto il presente, che per questa sera non mancate dell’occorrente legna e paglia, la qual legna unitamente alla tangente della comunità di Garniga dovrà ascendere a stanghe n° 450 ed in mancanza averete nel momento l’esecution militare”. Al contrario, Cimone e Garniga lamentano che “la comunità di Al- Costrette ad una soluzione, benché ancora in tempo di guerra, le tre comunità si affidano nel 1799 ad un arbitrato, nelle persone di Alberto Turrini e Francesco Galvagni. “Niente hanno fra loro di comune – prelude l’arbitrato – le comunità di Aldeno, Cimone e Garniga, considerandole ne’ rapporti meri di comunità a comunità”. Ciononostante, si ribadisce che “la comunità di Aldeno, avendo presso di lei de’ soldati acquartierati, non può chiamare in consenso di questo suo aggravio le comunità di Garniga e di Cimone, onde concorrano a somministrarle legne, paglia e candelle”. Si giunge così ad un accordo, in cui le tre comunità debbano “fra di loro proporzionalmente dividersi il credito erariale finora nato dalle somministrazioni istesse [...] che s’intenda esser fatto come in comune nome ed a spese, pericolo e danno comune di tutte tre le consorti comunità”. La guerra non era ancora finita, ma sulla base di questo accordo, le contribuzioni militari sarebbero state in futuro suddivise più equamente. A RIONE 47 L’ Il pittore di Aldeno Una mostra personale in Comune racconta il lungo percorso artistico di Giuseppe Comper, pittore fedele a se stesso ed alle sue radici. Giuseppe Comper è “il pitto- Cultura re di Aldeno”. Ognuno di noi ha in mente molte delle sue innumerevoli opere e le sente vicine perché sui suoi quadri ci sono i nostri fiori e la nostra frutta, i nostri boschi con i nostri alberi, i casolari dei nostri paesi, le persone che ogni giorno vediamo. Ma non è solo questo che ci colpisce - una bella foto non farebbe lo stesso effetto - c’è qualcosa di più: il legame affettivo con le cose descritte, il rapporto emotivo tra autore e oggetto, l’amore per ciò che vede e la serenità che la natura gli infonde. In occasione del suo ottantesimo compleanno alla Sala Consiliare di Aldeno è stata allestita una mostra antologica aperta dal 7 all’11 di dicembre del 2001. Nella mostra il percorso artistico fatto dal pittore in più di cinquant’anni di lavoro, numerosi quadri e molte opere visibili su schermo gigante collegato a un computer. E’ stata visitata da moltissime persone, da gran parte degli abitanti del paese e da molti venuti da fuori. Comper ha espresso grande soddisfazione, ha particolarmente apprezzato la visita di molte classi 48 A RIONE L’ delle nostre scuole ed ha espresso il suo comprensibile orgoglio per i complimenti fatti dai bambini. Era ancora giovanissimo anche lui quando cominciò a disegnare e manifestò una particolare capacità di osservazione, soprattutto per gli animali. La sua maestra dell’asilo chiese un giorno ai piccoli di disegnare una rana e rimase stupita di fronte a quella del “Bepi”. Ho visto un suo quadernetto delle elementari. Ci sono piccoli testi su quello che succedeva in paese, tra gli altri anche il racconto dell’incendio di casa Maestranzi. Per ogni scritto c’è un quadretto con il disegno che accompagna il racconto: sono vignette ben fatte, animaletti rappresentati in modo par- Giuseppe Comper, il pittore di Aldeno di Ancilla Dominici ticolarmente preciso per un bimbo di una decina d’anni. Comper ricorda un giorno in cui la sua maestra diede alla classe il compito di disegnare a casa i mucchi di fieno in campagna. La mattina seguente, di fronte al lavoro fatto da Giuseppe, l’insegnante disse: “Tuo zio è stato veramente bravo!”. Ci rimase talmente male che, tornato a casa convinse lo zio a parlare con l’insegnante per dirle che quel disegno lui non l’aveva toccato. Quando, ragazzino, andava in chiesa ad ascoltare le prediche temeva sempre di essere interrogato in famiglia su ciò che avrebbe dovuto ascoltare; il suo pensiero durante il discorso del prete o del frate era da un’altra parte: nei suoi disegni. La sua mente studiava i colori da usare o come fare un particolare di qualche lavoro a cui si stava dedicando. Tanti piccoli elementi che rivelano le sue spiccate capacità di usare matita e colori fin da giovane. Gli anni ’30 furono anni difficili per tutti, la situazione economica del paese era dura e nessuno, o quasi, poteva permettersi di studiare. Giuseppe, finita la scuola dell’obbligo, lavorò in campagna e, dopo quat- Una pagina di quaderno: così bravo, anche da bambino so una lunga ricerca sulla luce e sul colore. E’ la ricerca di un modo personale di vedere le cose e di rappresentarle, di una indipendenza formale. E’ uno studio che porta all’inizio alla rottura del contorno degli oggetti e che poi si allarga a tutta la superficie del dipinto. Scrive Maurizio Scudiero in una sua recensione :”..è un dissolvimento organizzato per direttrici verticali che infonde un grande impeto dinamico..”. Questo radicale cambiamento Comper lo inizia con i mazzi di fiori per poi estenderlo a tutti i contenuti delle sue opere. Tutto diventa più evanescente, indefinito, ogni cosa sembra vista attraverso un vetro, riflessa nell’acqua o in uno specchio che rimanda l’immagine imprecisa e in parte dissolta. Sembra che l’autore voglia entrare nella cose per vederle non con gli occhi, ma con la propria sensibilità, con il cuore provandone un’emozione nuova. La perdita dei contorni crea un effetto emotivo sottile e suggerisce un viaggio virtuale dentro le cose per capirne il senso. Le nature morte ora hanno qualcosa di vago, i paesaggi acquistano una dimensione di provvisorietà, le figure solitarie un senso di malinconia. Si tratta di un carattere stilistico che esprime però un sentimento, un legame intenso con la natura, quasi un invito alla meditazione. La possibilità straordinaria di molte forme d’arte, della pittura come della poesia e della musica, è quella di lasciare a chi ne fruisce un ampio spazio d’ interpretazione. Ognuno è, di fronte a un’opera, libero di sentirla a modo proprio e assolutamente padrone di trarne le proprie considerazioni e fare le proprie osservazioni. Di fronte al percorso pittorico fatto nel tempo da Giuseppe Comper anch’io faccio, da inesperta e incompetente, la mia riflessione. Ci vedo la strada fatta dalla mente e dalla sensibilità in molte persone nel corso della vita. Da giovani “le cose” sono l’elemento importante e il conoscerle nei loro precisi contorni rappresenta l’avvicinamento alla verità. Con l’esperienza e con il progressivo conoscere, l’uomo coglie che le cose non sono poi così definite, che la verità non è poi così sicura, che anzi ci sono più verità. Non è solo un percorso dalla sicurezza alla consapevolezza, ma anche un processo di arricchimento, di approfondimento. Dal semplice al complesso. Dal “tutto è chiaro” al “tutto è relativo”. Dall’unitario alla ricchezza delle sfumature. Da una verità a molteplici punti di vista. Cultura tro anni di vita militare durante la guerra, ci ritornò. Disegnava comunque, ma il tempo che poteva dedicare alla sua passione era poco come pochi erano i soldi per comperare materiali. Fu negli anni ’70 che - i figli già grandicelli e la situazione finanziaria più tranquilla - poté permettersi una maggiore dedizione e una maggiore scelta di materiali. Ora che Comper è in pensione forse è il momento più felice per la sua pittura, ad essa può dedicare tutto il tempo che vuole e scegliersi i supporti che preferisce. I soggetti da lui rappresentati sono rimasti gli stessi lungo tutto l’arco della vita: nature morte, mazzi di fiori, composizioni di frutta e vetri, casolari in mezzo al verde, figure solitarie: le cose che lo circondano. “Mai dipingerei un’orchidea” mi ha detto “sono bellissime, ma non mi ispirano, non le sento mie”. Le figure umane sono quelle che più attirano il pittore-contadino, ma le persone sono soggetti esigenti che poche volte ha potuto ritrarre. Richiedono la pazienza dei modelli (lo sono stati in alcuni casi la moglie e i figli e qualche volta lui stesso). A volte ha ritratto persone anziane osservandole a lungo e lavorando poi con la memoria. Se le cose ritratte sono rimasti immutate per tutta la carriera un notevole cambiamento invece si è verificato nello stile, una svolta iniziata alla fine degli anni ’70 e che ha determinato una forte personalizzazione, l’acquisizione di un tratto inconfondibile. E’ una mutazione molto importante che si sviluppa attraver- A RIONE 49 L’ Alber to Alber ti lberto Alberti Nel nuovo libro di Giovanni Petrolli, la biografia del neurochirurgo italo-argentino, noto ad Aldeno. E’ nato ad Aldeno nel feb- Cultura braio del 1856 Alberto Alberti, neurochirurgo italo-argentino di cui si occupa, nel suo ultimo libro, lo storico Giovanni Petrolli di Isera. Supportato da un’accurata e minuziosa ricerca storica, il Petrolli ripercorre la vita dell’illustre medico partendo proprio dal luogo natale: Aldeno. L’Alberti proveniva da una famiglia benestante residente in paese ma non di origine locale, la quale possedeva una filanda nell’attuale via Dante, dove ora sorge la Famiglia Cooperativa. Il padre di Alberto, Francesco Vito, nacque ad Aldeno ai primi dell’Ottocento e qui sposò Teresa Micheli; nel 1863 fuggì, per una poco chiara storia di creditori, in Argentina nella città di San Nicolas, nella provincia di Buenos Aires dove sarà raggiunto dagli altri familiari negli anni seguenti. Alberto frequentò l’università dapprima a Bologna e poi a Padova, dove consegui, a pieni voti, la laurea in medicina. Trasferitosi anch’esso, nel 1880, in Argentina, si specializzò in neurochirurgia e ben presto divenne Primario medico dell’Ospe- 50 A RIONE L’ dale Italiano di Buenos Aires, la clinica più prestigiosa di tutto il Paese. Tra le sue più eclatanti scoperte scientifiche, la dimostrazione, anche attraverso l’uso di scariche elettriche, dell’origine dell’epilessia, definita dallo stesso “una scarica elettrica disordinata presente nel cervello”. La tardiva diffusione delle sue scoperte mediche, la vicinanza di assistenti meschini e senza scrupoli e non da ultimo la sua condizione di straniero, non permisero all’Alberti di ottenere subito quella considerazione e quella fama che avrebbe certamente meritato e di cui oggi gode. Chi desiderasse conoscere più approfonditamente la vita, gli studi ed il lato più umano, generoso e romantico di questo illustre medico, nostro concittadino di nascita, può richiedere ed eventualmente anche acquistare, presso la Biblioteca comunale di Aldeno, la pubblicazione. La copertina del libro Autore: Giovanni Petrolli Editore: Stella, 2001 ISBN: 88-8446-030-1 Alla IGF nuovo “Spazio Eventi” Dalla cultura stampata alla cultura praticata. Una nuova opportunità per tutti nell’iniziativa di un’azienda privata. no, nello scorso mese di marzo, IGF EVENTI uno spazio all’interno della legatoria di viale Europa messo a disposizione per iniziative, pubbliche o private, di carattere culturale quali mostre, convegni, dibattiti. Un’iniziativa quindi che vuole contribuire ad arricchire il paese di Aldeno di alcune opportunità di incontro e di crescita culturale da affiancare alle manifestazioni già programmate ed organizzate dalla pubblica amministrazione nei vari settori di competenza. IGF EVENTI vuole essere uno spazio all’interno di una struttura produttiva che può diventare anche punto di riferimento, di stimolo e di confronto con la realtà economica e sociale che la circonda. E’ questo lo spirito con il quale è partita questa nuova proposta Carlo Sebesta Alfredo Cramerotti che, ne siamo certi, sarà sicuramente apprezzata per l’apporto alla comunità aldenese di nuovi spazi dedicati a queste iniziative che vedono sempre di più il coinvolgimento della collettività. Il primo degli appuntamenti organizzati all’interno di IGF EVENTI si è svolto nello scorso mese di marzo ed ha avuto come protagonista Carlo Sebesta. Sebesta, nato a Trento nel 1920, già medico ortopedico, ha presentato 48 opere (pitture, incisioni ed alcune sculture) che sono state recensite in una elegante brochure di presentazione dall’architetto Michelangelo Lupo, firma prestigiosa nel mondo dell’arte e della storia dell’arte. La seconda iniziativa che si è svolta dal 25 maggio al 2 giugno ha interessato la mostra di opere di Paolo Berti, mentre dal 14 al 23 giu- gno sarà la volta della personale dell’aldenese Alfredo Cramerotti che presenterà gli ultimi lavori prodotti a Londra dove vive e dove ha già esposto in alcune gallerie. Da ricordare inoltre che il 26 ottobre p.v. IGF EVENTI potrebbe essere di nuovo sede del convegno nazionale organizzato in occasione della 3ª edizione della Mostra dei Merlot d’Italia e che proprio in questi giorni si sta svolgendo il corso di viti-enologia curato dal Comune di Aldeno in collaborazione con l’AIS – Associazione Italiana Sommelier – e patrocinata dall’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige. Prospettive per il futuro quindi incoraggianti a dimostrazione che l’idea, positiva, è senz’altro da sostenere. Per informazioni sullo spazio IGF EVENTI telefonare in orario di ufficio allo 0461 843200. Paolo Berti Cultura E’ stato inaugurato ad Alde- A RIONE 51 L’ O’ snizà sta vita Ancora una proposta di Valerio Bottura, riflessione poetica di sentimenti esistenziali che la forma dialettale ancora strettamente alla quotidianità dell’esperienza. O’ snizà sta vita bocom a bocom, a òci serài. Me gh’è volest el bem de Dio, ma pianot me n’ascorzo che l’èi bona, e ne sento ‘l saor sempre mèio. Lo spazio della poesia Me piaseria ‘n tochet darghel da tastar, demò che ‘l veda, a ‘m pòr diàol drio al cantom de la me ca’, ludro, strazzà, scòiz, da far pianzer i salesài. Se no som bom, fòrsi rivo a finir le mìgole che strangosso ancor de érghen ‘n altro tài, ma che nissum me slongherà. E co la strangossera ‘nte l’anima suta, malsaorida, netar el me tabiel, perché bel bel me toca, e no gh’è santi, brincar su e assar vòt el posto e la carega. Ma se mai al piam de sora ne snizo n’altra, no sarà pù a òci serài. 52 A RIONE L’ Se non hai tanta familiarità col dialetto, rileggila un’altra volta, aiutandoti con la parafrasi ed il glossarietto seguenti. di Don V alerio Bottura Valerio Glossario: O’ snizà = ho incominciato, come si comincia a mangiare una torta; Bocom a bocom= poco alla volta; me gh’è volest el bem de Dio= ho fatto fatica; a ‘m pòr diàol= a un povero diavolo (misero); salesài= selciato; strangosso= desidero, ho tanta gola; ‘n altro tài= un altro taglio, pezzo; brincar su= prendere su e lasciar lì tutto; ludro= molto trasandato; scòiz= sporco lurido. “L’esperienza della vita è un’avventura ricca e sempre nuova. La vita è un dono che si deve gustare come e più di una saporitissima torta. E’ quello che la poesia vuol dire. Ho fatto fatica anch’io dapprima a capirne il senso vero, forse perché ingenuo. Poi ho sentito un tal gusto che avrei voluto comunicarlo a tutti, specie a…quel povero sconosciuto e disgraziato che la spreca e forse la rifiuta. Purtroppo sono ormai alle ultime mìgole e vorrei averne ancora a lungo. Ma nessuno rinuncerà al suo per darmene un soprappiù. E così mi preparerò ad andarmene. Ma felice perché avrò un’altra torta al piano di sopra (in Cielo) che stavolta vorrò gustare con tutta coscienDon Valerio Bottura za.” Naldem, el me paes di Rina Cont Quasi un acquerello nelle strofe di una donna che molti anni fa ha preso casa lontano da Aldeno. Il ricordo e la lingua amalgamano le emozioni: per i luoghi e un’età felice, ormai lontana. El me paes… l’è slargà for come en linzòl che se desténde en la valàda dal Bec de Filadòna el ciàpa el sol lo coerze d’ombre Bastornada. L’Arione lo traversa, brontolóm, el campanil ghe fa na serenàda, respira l’aria fresca del Bondóm lo basa el vért de Mezzapràda. Stradèle stréte, storte, salesàde, le mostra ancora i segni dei Romani, le tegn le case n’gàida, cocolàde, le sogna i tempi bèi, ormai lontani: la zént che néva svèlta a Messa prima tésa de mòsa e brobrusà che se scaldéva al fòc de la cosìna parlando de mistéri e de brascà. Le spòse con’na stròzega de fiòi le néva a smacàr ròbe a la fontana matèle che sgudéva crazidéi per véder chi torneva da campagna. Adès en pensier el me tormenta: i tempi i è cambiadi, en mal? en bém? La zént èla pù contenta? ecco rispóndeme ti Naldem! Naldém, paés de i me ricordi Go l’ roseghìm d’avérte ‘bandonà! Paés de i me vivi e dei me morti perdóneme se no sóm pù tornà! Me casa! Muri vèci ‘ndromenzài ‘ndo che me pare ‘l ma arlevàda: bochéri avèrti, scuri ‘nciodài e la me pòrta l’ei seràda! A RIONE 53 L’ Lo spazio della poesia Rina Cont Un sentiero per Michele Alla memoria di Michele Cont è stato dedicato l’antico sentiero del Perc, che lui avrebbe voluto ripristinare, se la montagna non lo avesse voluto strappare dal paese. Domenica 14 aprile è stato Associazioni inaugurato il sentiero del Perc, dedicato alla memoria di Michele Cont (tragicamente scomparso sul Carè Alto nel 1993 durante un’escursione scialpinistica), che per primo aveva lanciato l’idea del suo ripristino. Un centinaio di persone, tra cui il Presidente dott.Elio Caola e la guida alpina Sergio Rosi, gestore del rifugio Carè Alto, hanno partecipato all’escursione. In prossimità del “Sass dele tre ponte” è stata celebrata la Santa Messa officiata dal Padre salesiano don Guido Novella. La cerimonia religiosa si è conclusa con la benedizione della targa commemorativa posta sul grosso macigno che domina la vallata e che si mantiene in equilibrio poggiando solo su tre punti. Hanno preso poi la parola il Presidente della Sezione SAT di Aldeno Dario Scarpa, che ha ringraziato i volontari impegnati nel ripristino di questo primo sentiero, il socio Mauro Cont che ha ricordato come il fratello Michele avesse troMichele Cont vato nella zona tracce di altri sentieri, percorsi anticamente dai montanari che scendevano a valle, Varna Baldo che ha letto alcune pagine in cui Michele Cont descriveva in modo sintetico il tracciato e per ultimo il Presidente Elio Caola che ha avuto parole di elogio per l’iniziativa. In quest’occasione la famiglia Cont ha voluto devolvere alla Sezione SAT di Aldeno una somma Una messa lungo il sentiero, nel ricordo di Michele Cont 54 A RIONE L’ di Mauro Cont a sostegno dell’attività giovanile, mentre le offerte raccolte durante la Messa, sempre per desiderio della famiglia, saranno consegnate direttamente ad un orfanotrofio di cerebrolesi in Bielorussia. Al termine del sentiero, in località Roveroni, gli escursionisti hanno trovato un ricco spuntino offerto dalla Sezione SAT di Aldeno. I familiari di Michel Cont desiderano ringraziare vivamente tutti coloro che hanno voluto partecipare all’inaugurazione ed in particolare la sezione SAT di Aldeno che ha avuto la sensibilità di dedicare questo suo primo sentiero alla memoria del loro caro. ourdes La grotta di LLourdes Non tutti sono a conoscenza che in località Canova c’è un piccolo luogo di culto dove, salendo una stradina affiancata da croci che segnano le tappe della Via Crucis, si giunge ad una piccola piazzola tra gli alberi. Un cancello protegge l’altare, la statua della Madonna di Lourdes e della veggente, Bernadette. Questo luogo, chiamato grotta di Lourdes per la somiglianza con il più famoso santuario francese, fu individuato da don Camillo Orsi e donato alla Alpini alla grotta Restaurato dagli Alpini l’antico luogo di culto, alla periferia del paese. comunità dal signor Emilio Baldo. La prima domenica di maggio del 1942 la statua,dopo la benedizione nella chiesa del paese, venne portata a spalla dai coscritti del1923 che erano in procinto di partire per il secondo conflitto mondiale. Tutta la comunità partecipò alla processione. Ogni anno nel mese di maggio in questo luogo vengono celebrati dei riti religiosi Il gruppo alpini di Aldeno, su segnalazione di alcuni soci, ha sentito il dovere di intervenire per sistemare, con dei piccoli lavori di manutenzione, il piazzale antistante la grotta, ripulendolo dalle sterpaglie. Sono stati inoltre sistemati il cancello, l’inferriata e infine sono state sostituite alcune panchine. L’impegno futuro del gruppo sarà quello di salvaguardare il prezioso patrimonio popolare dei capitelli sparsi sul territorio, con interventi di restauro e di manutenzione. Associazioni di Cornelio Muraglia A RIONE 55 L’ La fine del circolo scacchi? Internet e computer impongono di rivedere le modalità del più antico degli sport di strategia. La notizia nell’ambiente scac- Associazioni chistico è recente: gli scacchisti che giocano via internet sono più numerosi degli scacchisti iscritti ai circoli. Lo scacchista da casa propria, comodamente, gioca con colleghi di tutto il mondo, magari “chattando” durante la partita. E i circoli? Si gioca sempre con gli stessi avversari- amici, anche la presenza prossima al “Ruzz” di un terminale per giocare on-line non sarà sufficiente che per un giocatore. Lo scrivente, anni fa, visitando la sede di un circolo croato in vista di un futuro gemellaggio, aveva trovato tre computer e poche scacchiere e chiedendo al presidente del sodalizio informazioni, si era sentito rispondere che negli Klaudio Klaser 56 A RIONE L’ Andrea Cench anni a venire era probabile un forte ripensamento sull’utilità di un circolo scacchistico tradizionale. Ora sarà compito dei dirigenti trovare formule di gioco e di allenamento per ravvivare l’attività sociale del circolo.La federazione scacchistica sta già riconoscendo circoli virtuali composti da giocatori on-line. Un’ altro aspetto poco rassicurante per il futuro del “Ruzz” è l’abbandono dell’attività agonistica della maggior parte dei giovani all’avvicinarsi della maggiore età. Naturalmente gli interessi a 18 anni sono ben altri, ma l’impressione è che di fronte alla necessità di approfondire lo studio scacchistico si arrendano alle prime difficoltà. Gli scacchi sono una disciplina molto affascinante ma molto dura quan- di Enzo Maistri do si passa alla fase agonistica. Per quanto riguarda l’attività agonistica 2001/2002 continua la tradizione dei successi a livello giovanile con il titolo provinciale di Marco Cramerotti (9 anni), con i secondi posti delle elementari e medie inferiori ai giochi sportivi riservati alle scuole.Il “Ruzz” parteciperà alle finali individuali nazionali under 16 a Cortina d’Ampezzo dal 2 al 7 luglio con quattro ragazzi.Le scuole elementari e medie parteciperanno l’1 e 2 giugno alle finali nazionali riservate alle scuole in programma a Città di Castello (PG). Infine l’ennesimo piazzamento, terzo, della squadra adulti nel campionato di serie C a squadre.Il sogno della promozione in B è rimandato al 2003. Paolo Bisesti Banda Sociale Aldeno di Ivan Larcher Anche quest’anno l’attività della banda è entrata nel vivo soprattutto per il gemellaggio con la simpatica comunità di Svihov e con i componenti della sua banda. Il gemellaggio dura ormai da parecchi anni e ci ha visti, più volte, ospiti in Repubblica Ceca, nel tranquillo paesino di provincia e quest’anno, come già in passato, sono stati loro a venire ad Aldeno portandoci dell’ottima musica, anche durante la Sagra di S. Modesto ad inizio giugno. Un traguardo tra i più importanti è stato sicuramente la “Serata Concerto”, rassegna di gruppi bandistici che tutte le estati viene Gemellaggi e concerti: momenti di scambio e di aggregazione. organizzata dalla banda e che questa volta ha registrato la presenza di due compagini musicali di ottimo valore artistico, che si sono esibite la settimana successiva alla festa del patrono. Bisogna inoltre ricordare che quest’anno la banda ha avuto modo di inaugurare il teatro comunale dopo la ristrutturazione e quindi bisogna ringraziare il comune che ci permette così di utilizzare questa nuova struttura per continuare l’attività di organizzazione dei concerti. Sono questi, soprattutto, che rappresentano durante tutto l’anno importanti momenti non solo di svago ma anche di aggregazione per l’intera comunità. Come tutti gli anni anche i corsi di formazione delle nuove leve della banda sono terminati ed a conclusione dell’anno non poteva mancare il classico concerto della nostra stupenda banda giovanile che continua a crescere e che permette ai giovani allievi di cimentarsi con la musica d’assieme in previsione dell’esordio nella formazione più grande. Quindi vi aspettiamo numerosi come sempre a questi appuntamenti e vi ringraziamo per il supporto che date tutte le volte alla nostra associazione. Associazioni Concerto di inaugurazione del rinnovato Teatro Comunale A RIONE 57 L’ Associazione Mandala Bilancio del primo anno di attività. Cari soci, amici e compaesani, Associazioni L’Associazione Mandala compie fra poco il suo primo anno di attività. Un anno impegnativo e ricco di nuove esperienze alle quali ci siamo dedicati con fiducia ed entusiasmo riuscendo così a concretizzare molte delle proposte che “bollivano in pentola”. Il bilancio è certamente positivo, sia per quanto riguarda l’interesse che ci è stato dimostrato, sia per le soddisfazioni che ne abbiamo tratto. La partecipazione ai corsi di yoga è stata ottima e, visto l’interesse, abbiamo proseguito con gli incontri settimanali (ogni mercoledì dalle ore 20 alle ore 21.30), con lo scopo di continuare in un clima I bimbi e lo yoga 58 A RIONE L’ Con le “ciàspole” in Val di Rabbi amichevole, la pratica di questa salutare disciplina. Dato il numero delle persone interessate, è stato riproposto il corso di shiatzu: otto incontri nei quali la disponibilità e l’entusiasmo dei partecipanti ha stimolato un ottimo lavoro di gruppo. Una bellissima esperienza anche il corso organizzato per i bambini: dieci incontri ricchi di giochi, racconti, esercizi, disegni, danze, canti e piccole sorprese durante i quali abbiamo sperimentato, divertendoci, gli aspetti fondamentali dello yoga. Grande interesse e partecipazione per la serata informativa sui “Fiori di Bach”. Molto intensi i corsi di Tarocchi e di Cristalloterapia, durante i quali, attraverso tecniche di di Marilena Dallago meditazione con gli Arcani Maggiori e con le Pietre, ognuno ha potuto sperimentare un contatto più profondo con se stesso. E infine, per grandi e piccoli, un’immersione nella natura con la “ciaspolada” in Val di Rabbi. Due giorni di escursioni divertenti e istruttive nei bellissimi paesaggi del parco nazionale dello Stelvio. Un grazie di cuore a tutti i soci e gli amici che, partecipando, contribuiscono alla crescita dell’associazione Mandala. Il prossimo appuntamento è a settembre con il corso di Kayak sul lago di Ledro. Chi desidera informazioni sulle prossime iniziative può contattare: Marilena Dallago tel. 333 3164525 Paolo Cimadom tel. 0461/843075 Donatella Cont tel. 328/7377685 Barbara Scarpa tel. 329 6718024 Silvano Cramerotti tel. 0461/842228 Varna Baldo tel. 0461/842255 Rispettare la dignità Dei miei ricordi di adolescente, ritorna ogni tanto il pensiero a qualche mostra missionaria visitata a Trento, dai Salesiani, o dai Padri Stimmatini; c’era un suggestivo angolo di foresta con palme e animali impagliati che sbucavano dalle piante; appesi, paramenti sacri da inviare ai missionari e una moto, con sopra un cartello “Perché la Parola di Dio corra”. Ogni tanto ripenso al cartello per quel tempo “vero”. Tutto era offerto con fede e l’ansia del missionario era di arrivare a portare a tutti la “parola” che salva. In un certo senso è ancora così, ma i tempi si sono evoluti e con essi l’azione missionaria di sacerdoti e laici. Resi coscienti dal Concilio e da illuminate encicliche dei papi, dalle esperienze fatte e dallo spirito che guida la Chiesa, si sono fatti carico dei bisogni di tanti popoli impoveriti. Si è constatato che la “Parola di Dio” corre da sola, lì dove è preceduta da opere di carità e solidarietà con chi è nell’indigenza. L’annuncio del Vangelo viene così capito anche da chi non parla la nostra lingua ma vede il missionario, la suora, il volontario, il medico spendersi per Preoccupazione del Gruppo Missionario Aldeno è quella di aiutare senza ferire il senso dell’onore e del rispetto anche dei più poveri. dare una dignità a questi popoli, impoveriti per volere dell’uomo, della natura o da culture arcaiche e immobili. Tra gli aiuti che il nostro limitato bilancio ci permette, quest’anno ci sembra degna di nota l’iniziativa propostaci dal Centro Missionario Diocesano di Trento che aiuta un centinaio di donne in India a sostenere la propria famiglia per mezzo di macchine da cucire. Per rispettare la dignità di queste persone, viene data loro la possibilità di riscattare la macchina con il proprio lavoro. Sono state aiutate altre realtà con adozioni a distanza e offerte in denaro. Ma ci sembra sempre poco quello che facciamo in rap- porto alla conoscenza dei bisogni. I nostri mezzi a disposizione sono per lo più dovuti alla generosità delle persone, che sempre hanno a cuore l’aiuto ai missionari e alle quali va il nostro ringraziamento, o a iniziative svolte dal gruppo durante l’anno. Missione, per noi, significa anche avvicinarsi alle altre culture, molte volte millenarie, con rispetto e attenzione. Vorremmo anche dire a tutti e specialmente ai giovani, che il dono che si fa agli altri, riempie di significato la vita e la arricchisce e crea veramente un mondo più buono. Macchine da cucire: uno strumento per un lavoro dignitoso Associazioni di Alma Osler A RIONE 59 L’ Censimento e manutenzione Cresce la popolazione selvatica nei boschi intorno al paese. di Marco Moratelli Anche quest’anno l’Associazione Cacciatori di Aldeno è in piena attività. E’ cominciata con il censimento dei caprioli e dei camosci da parte dei cacciatori e delle guardie forestali. Sono state fatte cinque uscite e l’esito degli avvistamenti è soddisfacente in special modo per quanto riguarda i camosci che sono presenti in buon numero sia nella zona nord del paese che in quella più alta della sezione. Nel mese di marzo i cacciatori e simpatizzanti si sono impegnati in Valstornada per ampliare e ripristinare le zone a prato vicino alla casetta della Forestale, tagliando quasi 40 meAl lavoro per il ripristino di Valstornada Nereo Baldo Associazioni tri cubi di legname. Sono stati giorni di grande fatica ma anche piacevoli. Il 6 aprile ben 100 persone fra cacciatori ed amici si sono dati appuntamento a Vigolo Vattaro per la consueta “Cena del cacciatore”. La serata è stata un momento di svago e di divertimento per tutti i partecipanti. Il 21 luglio prossimo, in località Valstornada, verrà organizzato il “2° trofeo Nereo Baldo”, prova di tiro con la carabina per ricordare il nostro presidente. La giornata inizierà con la Santa messa alle ore 9,30 e proseguirà con il pranzo. Tutti gli amici sono invitati fin d’ora a parteciparvi per passare una giornata in ricordo di Nereo che tanto amava questa montagna. 60 A RIONE L’ Chi scende e chi sale Giù il calcio, su il tamburello: vicende alterne nelle specialità della Società Sportiva Aldeno, che incamera comunque esperienze ricche ed importanti. 2002! Non e’ ancora tempo di bilanci, ma e’ possibile tracciare il punto della situazione. Nella presente stagione la Società Sportiva Aldeno offre un ventaglio molto ampio di attività e di opportunità per fare sport coinvolgendo un numero veramente alto di ragazzi, come mai era successo. L’esperienza calcistica nella massima serie Regionale si e’ conclusa con un amaro risultato, ma questa retrocessione e’ risultata estremamente importante a livello di esperienza. Il ritorno nel Campionato di Promozione ci riporta in una categoria, probabilmente più consona alle nostre possibilità: sportive, organizzative ed econoLa squadra dei “Piccoli Amici” di Aldeno Andrea Beltrami in azione miche. Rimane la consolazione delle convocazioni nella rappresentativa Provinciale della categoria Giovanissimi di Marco e Moreno Cont e, nella massima rappresentativa Regionale, di Massimo Giaimo. Il tamburello fa ritorno, dopo alcuni anni, in un Campio- nato Nazionale. Con l’approdo alla serie “B”, dalla quale mancavamo sin dal 1996, si realizza l’obiettivo di riportare ai massimi livelli il tamburello aldenese. Il Campionato si presenta piuttosto impegnativo, ma le prime uscite hanno dimostrato le possibilità della nostra Compagine di competere in questa categoria. La formazione tutta Aldenese, costituita da Andrea Beltrami, Marco Bisesti, Alberto Bottura, Luca Cont, Mirko Plotegher, Daniele Scandella e’ guidata da Cristian Cont. Le ragazze sono chiamate a confermare il titolo Nazionale conquistato lo scorso anno; l’impresa si preannuncia ardua per il profondo rinnovamento in seno alla squadra dalla quale sono uscite Germana Baldo, Giorgia Pescador e Sonia Piffer sostituite dalle promesse Elisa Larentis, Romina Petrolli e Agnese Piffer, che affiancano Gloria Cont, Cristina e Giusy Pescador. Il judo ha iniziato la propria attività agonistica partecipando a due meeting a squadre, dove ha disputato ottime gare con un prestigioso quinto posto nella gara a livello interregionale alla quale han- Lo sport di Giorgio Barbacovi A RIONE 61 L’ no preso parte 21 formazioni provenienti da Trentino Alto Adige e Veneto. Soddisfazioni a livello individuale sono giunte da Davide Larentis, che, nella categoria Esordienti, ha ottenuto la qualificazione per la disputa dei Campionati Italiani in programma ad Ostia (Roma). Non ce ne siamo quasi accorti, ma lo scorso anno la Società Sportiva Aldeno ha compiuto il suo 35° anniversario; era infatti il 1966 quando prendeva corpo, dalla fusione delle esistenti: Excelsior ed Altinum. La ricorrenza e’ stata rievocata nel corso dell’assemblea annuale dei Soci, svoltasi lo scorso 25 gennaio. Nel corso dei lavori La squadra promossa in serie B: IN PIEDI: Marco Bisesti, Daniele Scandella, Alberto Bottura, Christian Cont. ACCOSCIATI: Andrea Beltrami, Luca Cont, Mirko Plotegher e’ stato premiato con una targa ricordo Mauro Dallago, che dopo 17 anni trascorsi nel Direttivo ha deciso di lasciare il proprio incarico ricoperto in Società. Nella stessa seduta si e’ proceduto al rinnovo delle cariche; per il 2002 il Direttivo risulta così composto: (Presidente) Giorgio Barbacovi, (Segretario) Milena Innocenti , (Tesoriere) Barbara Piffer, (Responsabili di Sezione) Mariano Manfredi e Luciano Moratelli, (Collegio Revisori dei Conti) Paolo Mazzurana, Gloria Cont e Florio Maran, (Consiglieri) Tullio Baldo, Fabrizio Bazzanella, Ivano Carpentari, Gloria Cont, Fabrizio Coser, Remo Cramerotti, Giovanni Gottardi, Enzo Lucianer, Cristina e Giorgia Pescador, Mariano Peterlini e Maurizio Rossi; ai quali si aggiungono il Presidente Onorario Larentis comm. Luciano e quale membro di diritto il Sindaco Baldo dr. Daniele. La nascita dell’Universo Con il saggio di ginnastica artistica ispirato alla Genesi biblica, si chiude in bellezza un anno denso di attività e soddisfazioni per la Ginnastica Aldeno. Questo spettacolo ha conclu- Lo sport so l’attività ordinaria di un anno sportivo, il 2001/02, che si è rivelato per l’A.S. Ginnastica Aldeno, il più ricco di successi e di soddisfazioni, sia in termini di risultati agonistici che di attività promozionali, sia a livello regionale che nazionale. In merito all’attività agonistica, infatti, anche quest’anno ab- 62 A RIONE L’ biamo battuto qualsiasi record regionale: tutte le squadre dell’A.S. Ginnastica Aldeno, di tutte le categorie, si sono piazzate sul podio in tutte le competizioni. In particolare, nel TROFEO TOPOLINO le Giovanissime si sono laureate Campionesse Regionali, mentre gli Esordienti e le Ragazze hanno conquistato un ottimo argento. di Sheila Mosna Per quanto riguarda, invece, il Campionato di SERIE C2 REGIONALE, il risultato è stato ancor più eclatante, in quanto abbiamo fatto l’enplein, sia le Giovani che le Giovanissime, che erano alla loro prima esperienza di Campionato, si sono laureate Campionesse regionali, vincendo tutte le classifiche di specialità per attrezzo: suolo, volteggio, trave e I costumi de “La nascita dell’Universo” Le giovanissime che hanno vinto il campionato di C2 aver superato le selezioni, che si sono svolte su tutto il territorio nazionale, l’A.S. Ginnastica Aldeno ha conquistato la possibilità di partecipare allo spettacolo conclusivo che si è svolto a L’Aquila, l’11 maggio scorso, affermando la realtà ginnica aldenese a fianco delle maggiori città italiane: Roma, Firenze, Modena, Bologna, Siracusa, Agrigento, Vicenza. Il successo ottenuto lo scorso anno nell’ambito della Gymnaestrada Nazionale, inoltre, ha aperto le porte anche alla partecipazione all’altro importantissimo appuntamento di quest’anno il “FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL SOLE 6 - International Gym Festival -” che si svolgerà a Riccione la prima settimana di luglio e vedrà la partecipazione di 3000 ginnasti provenienti da 14 nazioni diverse. L’attività in regione proseguirà invece con degli appuntamenti che affermano l’A.S. Ginnastica Aldeno come realtà significativa nel panorama artistico trentino. Una rappresentativa delle nostre ginnaste è stata, infatti, convocate per presentare uno spettacolo di danza, nell’ambito della manifestazione di apertura delle FESTE VIGILIANE, in piazza Fiera a Trento. I rendez-vous proseguiranno poi, nel corso dell’estate, al Castel Beseno nell’ambito della rassegna “Seduzioni al Castello” il 7, il 13, il 20 luglio, il 24 ed il 31 agosto. Lo sport corpo libero collettivo, distanziando notevolmente le altre squadre. Questi ottimi risultati a livello regionale consentiranno la partecipazione ai CAMPIONATI NAZIONALI che si svolgeranno a Fiuggi alla fine di giugno, in occasione della “Ginnastica in Festa”. Un altro successo da annoverare è sicuramente la “Festa Regionale della Ginnastica”, svoltasi a Rovereto il 27 aprile scorso, nell’ambito della quale la nostra rappresentativa si è ancora una volta distinta per l’originalità e l’atmosfera fantastica creata con una coreografia ispirata ai 4 elementi cosmici, ottenendo il premio della giuria e la possibilità di partecipare alla GYMNAESTRADA NAZIONALE. La novità di quest’anno è stata la partecipazione al primo Concorso Internazionale “GINNASTICA IN DANZA”. Dopo A RIONE 63 L’ Batti e vai! Estratto da Vita Trentina del 17.03.2002. Paolo Bisesti, il più forte tamburellista trentino. Leader di uno sport povero, che entusiasma ancora il Trentino. Ha vinto 4 scudetti, 4 Coppe Europa, 1 Coppa Italia e 2 Supercoppa.E sei partite con la maglia azzurra della Nazionale. Paolo Bisesti, 32 anni, è il più forte tamburellista trentino. L’amministrazione comunale di Aldeno lo ha festeggiato come “atleta dell’anno” in occasione della riapertura del suggestivo teatro. Senz’altro più emozionato che in Lo sport Paolo Bisesti, premiato dal sindaco Baldo 64 A RIONE L’ campo, egli ha ringraziato il sindaco Daniele Baldo e la comunità, riunitasi per applaudirlo. Bisesti è il capitano del Borgosatollo, il team bresciano che lo scorso anno ha vinto il suo primo scudetto; il quarto per il giocatore aldenese che nella vita è occupato come metalmeccanico in una ditta locale. Il tamburello, sport povero, non gli procura da vivere, ma oltre alle soddisfazioni personali gli garantisce il rimborso spese. Paolo è nato in una casa di campioni. Il padre Luigino, è stato dapprima ottimo ciclista dilettante (solo un incidente in corsa di Gino Micheli gli ha vietato il passaggio al professionismo quando aveva già il contratto firmato con l’Ignis del patron Borghi) e poi rifinitore nella prima squadra di serie A dell’Aldeno nel tamburello (19781980). E poi lo zio Ernesto, tamburellista di serie A nel Taio e successivamente nell’Aldeno. Pertanto Paolo Bisesti ha iniziato a masticare tamburello ancora a dieci anni. E siccome la stagione per l’attività agonistica era troppo breve (vent’anni fa non c’era ancora l’appendice indoor) ha giocato pure a calcio nelle giovanili dell’Orione e del Villazzano. Quando uno è forte, si sa, riesce dappertutto. A 18 anni ha esordito come rifinitore nella serie A di tamburello dell’Aldeno e nel 1990 e ’91 ha contribuito a vincere due scudetti nella disciplina. E’ andato vicinissimo anche allo scudetto l’anno seguente, nel nuovo ruolo di mezzovolo, che nella disciplina del tamburello è il settore centrale del quintetto e l’uomo di maggior peso offensivo del collettivo. Quando la Società Sportiva Aldeno ha tirato i remi in barca, soddisfatta dei due scudetti, Bisesti ha subito trovato dove accasarsi. Lo hanno voluto a Tuenno, dove a curare la squadra c’era un certo Quinto Leonardi, allenatore proveniente dalla pallavolo. Il professore dell’Enaip ha portato nell’ambiente del tamburello una ventata di innovazioni che hanno fatto bene alla disciplina, peraltro notoriamente statica. Pure Paolo Bisesti ha immediatamente riscontrato benefici dall’impostazione tecnica suggerita da Leonardi. Già al secondo anno di permanenza al Tuenno è andato vicinissimo allo scudetto: lo ha perso all’ultima partita! Dal Trentino la triade composta da Leonardi, Bisesti e da Manuel Beltrami, giovane roveretano e altro validissimo interprete del gioco con la palla, si è spostata in Lombardia. Prima a Castellaro di Mantova e poi a Borgosatollo di Brescia. Ha vinto uno scudetto nella terra di Virgilio e ne ha perduto un altro allo spareggio con il S. Paolo d’Argon; un altro ancora, scudetto, l’ha conquistato a Borgosatollo. Il palmares di Paolo Bisesti, l’uomo dallo smash facile in grado di mandare in visibilio i numerosi appassionati, uno dei più forti centrali in Italia, si è dunque allun- Un giovanissimo Paolo Bisesti con il padre Luigino, allora gato: 4 scu- allenatore dei ragazzi della scuola elementare detti, 4 Coppe Europa, 1 Coppa Italia e 2 dizionale avversario San Paolo Supercoppa. Ha vestito sei vol- d’Argon ma soprattutto con il te la maglia azzurra della Nazio- suo “ex amico” Manuel Beltranale. Data l’età, piuttosto giova- mi, che quest’anno lo ha piantane per il tamburello, la sua car- to in asso, andando a giocare per riera sportiva si prospetta anco- il Callianetto d’Asti, un sodalira lunga e ricca di altre soddi- zio emergente che vuole copiare sfazioni. Per lo scudetto 2002 i fasti dello scomparso Casteldovrà vedersela con il solito tra- ferro. Lo sport Bisesti, il secondo da sinistra, schierato con la nazionale italiana contro la Francia A RIONE 65 L’ erme Garniga TTerme Ambiente, scuola e cultura nelle iniziative del semestre amministrativo. Lo spazio editoriale che, da due Cimone e Garniga Terme anni a questa parte ormai, il Sindaco di Aldeno riserva, sulla rivista semestrale “L’Arione”, all’Amministrazione comunale di Garniga Terme, coincide con la fine del secondo anno del mio mandato amministrativo. La tentazione di sfruttare l’occasione per enumerare gli obiettivi del programma elettorale conseguiti ed i progressi compiuti in questo lasso temporale è forte ma la voglio evitare. Preferisco, invece, dare notizia di alcuni avvenimenti che, pur avendo impegnato - in termini di risorse ed energie - limitamente l’Amministrazione, meritano di essere evidenziati con la massima attenzione. Ripristino e valorizzazione Ambientale Nel marzo scorso sono iniziati nel parco pubblico comunale i lavori relativi all’intervento provinciale per il Ripristino e la Valorizzazione Ambientale, denominato “88 - Progetto integrato per il recupero di aree verdi frazionali”, ed inserito nel Piano Pluriennale 2000/2003. Per completezza d’informazione è opportuno ricordare che gli interventi di tale natura sono attuati e re- 66 A RIONE L’ alizzati, ai sensi della Legge Provinciale 27 novembre 1990 n. 32, dal Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale della Provincia Autonoma di Trento. L’indicato intervento interessa diverse aree del territorio comunale il parco pubblico situato al centro del paese e le frazioni Gater e Valle - e si compone di una pluralità di lavori che riguardano non solo il rifacimento di strutture esistenti bensì anche la realizzazione di nuove. Non è possibile in questa sede illustre la tipologia degli interventi previsti, essendo molti e diversi tra loro; all’interno del parco, ad esempio, sono in fase di realizzazione - a titolo esemplificativo - i nuovi percorsi pedonali, il secondo campo di bocce, la sistemazione dell’area riservata ai giochi e di quella circostante il laghetto Si lavora al Parco di Garniga Terme di Italo Dallago* con la sostituzione dell’intera palizzata, la costruzione di una fontana in pietra, il rivestimento del muro portante la strada d’accesso e la sostituzione delle panchine. Il riordino del parco pubblico è guardato dall’Amministrazione con estremo interesse poiché l’ultimo intervento realizzato sul medesimo, per opera sempre del Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale, risale a poco meno di un decennio fa. Il livello di degrado che il parco aveva raggiunto, e che da più parti era stato rimarcato, era ormai tanto evidente da imporre, urgentemente, un intervento di manutenzione. Il parco è, in ragione della sua posizione centrale, il luogo più frequentato del paese; in estate, soprattutto, riprende vita grazie ai bambini, alle mamme, alle carrozzine, ai pescatori, ai giocatori di bocce. L’immagine del parco è, per così dire, la carta d’identità del paese; per questo motivo i lavori iniziati lo scorso marzo erano attesi e fortemente voluti dall’Amministrazione. Di pari valenza sono gli altri interventi, interessanti le due frazioni Gatter e Valle, nella prima ad esempio sarà eretto un capitello costruzione tradizionalmente pre- Colonia diurna estiva ed asilo nido Anche quest’anno si svolgerà, durante luglio a Garniga Terme, la scuola estiva. La notizia, per sé, non riveste gran rilievo perché da molti anni Garniga Terme ospita, nei mesi di luglio ed agosto, i bambini del Comprensorio C5. La colonia diurna di quest’anno assume una particolare valenza poiché non è più promossa dal Comprensorio (che in ogni caso garantirà il supporto finanziario per il trasporto dei ragazzi non residenti a Garniga Terme) bensì dalle Amministrazioni comunali di Aldeno, Cimone e Garniga Terme. Non mi dilungherò spiegando gli aspetti organizzativi ed il programma didattico della colonia poiché gli stessi sono già stati ampiamente illustrati ai genitori, nel corso degli incontri programmati nei singoli comuni. Ciò che mi preme sottolineare è che l’iniziativa (la prima) è nata ed è stata realizzata per volontà delle tre amministrazioni comunali; gli amministratori di Aldeno e Cimone hanno compreso ed accolto l’esigenza, da me rappresentata, di riportare nel territorio del mio Comune, privo di strutture scolastiche, bambini e ragazzi. Sono consapevole di quanto La Filodrammatica di Garniga Terme, con i costumi per “A saverla giusta” questo abbia comportato uno sforzo organizzativo maggiore (per il trasporto, per la mensa ad esempio) ma lo sforzo sarà compensato - ne sono certo - dall’ambiente naturalistico che noi sappiamo di poter offrire ai nostri ospiti. Sempre nel segno della collaborazione tra Amministrazioni comunali va indirizzata la scelta, approvata ad unanimità dai consiglieri comunali di Garniga, di stipulare con il Comune di Aldeno la convenzione disciplinante la fruizione e le modalità di erogazione del servizio di asilo nido. In applicazione della stessa (che avrà durata sino al 31 luglio 2002) al Comune di Garniga Terme sono riservati, dei 25 disponibili, numero due posti che potranno, comunque, essere coperti solo dopo che saranno inseriti tutti i nominativi, previsti in graduatoria, del Comune di Aldeno e dei Comuni già precedentemente convenzionati. Quanto descritto dimostra (e ciò dovrebbe confortare anche i più scettici) che l’Amministrazione comunale da me rappresentata è matura - oggi - per perseguire e sostenere con coerenza e senza alcun timore forme di collaborazione inter- comunali per la gestione dei servizi. Filodrammatica di Garniga Terme Lo scorso aprile la rinnovata Filodrammatica “Garniga Terme” si è presentata al pubblico proponendo il nuovo lavoro “A saverla giusta” , commedia dialettale in tre atti di Loredana Cont. La filodrammatica è composta di nove attori dilettanti (ma non troppo) dei quali: alcuni alla prima esperienza teatrale come Manuela Baldo e Daniela Larentis, altri più avvezzi a calcare le scene come Orlando Dallapiazza, Giuliano Marchelli, Aulo Baldo, Bruno Ferrari, Carlo Coser, Giliola Zanotelli ed il collega consigliere Sergio Serafini. L’attuale filodrammatica raccoglie l’eredità lasciatale dalle precedenti, infatti a Garniga Terme la prima compagnia teatrale, composta da soli attori uomini, fu costituita sul finire degli anni cinquanta, per volontà del sacerdote Don Renzo Ferrai. Ogni volta che questi appassionati del teatro dialettale - autodidatti - mettono in scena una commedia riscuotono sempre ampi consensi di pubblico e questo perché non lasciano nulla al caso, sono Cimone e Garniga Terme sente in ogni frazione di Garniga Terme a testimonianza del sentimento di religiosità popolare - che sostituirà quello abbattuto a seguito dei lavori di allargamento della strada comunale. A RIONE 67 L’ attenti nel realizzare le scenografie e meticolosi nel preparare il loro personaggio al fine di renderlo il più credibile possibile. Ognuno di loro ha una propria occupazione che non lo distoglie, però, dall’appuntamento settimanale delle prove e queste ultime si protraggono per qualche mese. Non posso che ammirare il loro impegno ed approfittando di questo spazio li ringrazio augurandogli buon lavoro. *Sindaco di Garniga Terme Orsi e strade Collegamenti fra le frazioni, colonia estiva, presenza ormai stabile dell’orso nel territorio di Cimone. L’attuale Amministrazione Cimone e Garniga Terme comunale a 2 anni dalle elezioni si è mossa con impegno e tenacia per risolvere i problemi presenti all’interno della propria comunità e del proprio territorio. Al riguardo sono stati effettuati diversi lavori di manutenzione da parte del cantiere comunale mentre entro la fine dell’anno in corso verranno iniziati alcuni lavori di un certo rilievo quali il tratto di strada per il lago di Cei e la costruzione del bar. Entro la fine del 2002 verrà finanziata al strada di collegamento con le frazioni Pietra e Costa e, presumibilmente, i lavori avranno inizio nel corso del prossimo anno. PROGETTO ESTATE 2002 Visto il successo ottenuto nell’edizione 2001, anche quest’anno si è portato avanti il progetto “Colonia estiva diurna” in collaborazione con le amministrazioni di Aldeno e Garniga Terme. La colonia estiva diurna è nata con lo 68 A RIONE L’ scopo di favorire la socializzazione tra i bambini ed i ragazzi delle nostre comunità. Oltre a trascorrere delle giornate di vacanza in compagnia ed allegria i ragazzi sono seguiti concretamente dagli operatori addetti i quali svolgono anche un’opera educativa con attività sportive, teatrali, programma di inglese e per chi lo desidera sostegno nell’esecuzione dei compiti estivi. Sede della colonia que- di Gino Lorandi* st’estate sarà il complesso scolastico del Comune di Garniga Terme per la durata complessiva di 5 settimane a partire dal 24 giugno mentre la gestione è affidata al Comune di Cimone. L’ORSO A CIMONE Per il secondo anno consecutivo un esemplare di orso ha attraversato il territorio del Comune di Cimone. Non solo: le osservazioni sembrano confermare che il plantigrado ha scelto la tana sulle pendici del Bondone, proprio verso Cimone, come suo territorio di caccia.La prima settimana di maggio ha fatto la sua comparsa in località S. Anna e, su indicazione di alcuni censiti, il Sindaco e gli esperti della forestale hanno effettuato un sopralluogo. Dalle impronte è emerso che si tratta di un orso di grosse dimensione diretto verso il Lago di Cei e passo Bordala. *Sindaco di Cimone Aldeno Insieme di Alida Cramerotti* Dall’avere al dare: nella progettazione di un bilancio, tocca all’amministrazione comporre domanda ed erogazione di servizi, strutture e strumenti, combinandoli con le risorse finanziarie. Fondamentale la “comunicazione continua” con cittadini ed aziende. Comune, o meglio l’istituzione “Comune” è al centro di numerosi provvedimenti legislativi che hanno radicalmente trasformato i presupposti stessi che ne hanno presieduto storicamente la sua nascita e, di pari passo, cambiato i compiti e le responsabilità attribuite a Sindaci, Giunte e Consigli. Anche se non del tutto definito, il mondo dei Comuni dispone oggi di un quadro normativo adeguato alle nuove esigenze, capace di dare slancio al governo locale e di sostenerlo nell’esercizio di quest’essenziale funzione di propulsione dello sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità, che la stessa Costituzione gli affida. Funzione che, da un lato vede l’esigenza inderogabile di assicurare la gestione democratica della cosa pubblica e, dall’altro, il dovere, anch’esso inderogabile, di governare e di assicurare l’erogazione dei numerosi e complessi servizi, non tutti di ordine materiale, che ad esso fanno capo. Il Comune rappresenta oggi il punto d’incontro ed il luogo in cui la comunità locale elabora, discute e fa convergere tutte le proprie idealità, le proprie passioni civili e la propria creatività; ma anche il luogo in cui l’amministratore studia ed elabora il modo migliore per far sì che questo possa svolgersi in armonia con i principi che regolano una comunità ordinata, fornendo cioè servizi che assicurano l’igiene, le strade, l’abitazione, l’istruzione, l’assistenza, lo sviluppo culturale ecc. E proprio in questo secondo suo essere, il Comune agisce essenzialmente come una azienda che eroga e fornisce servizi secondo una metodologia prettamente aziendale: tutto ciò che contabilmente trova posto in un capitolo d’uscita deve trovare riscontro in un analogo contrapposto capitolo d’entrata. In questo complesso scenario di fondo, al quale va aggiunta l’ampia valorizzazione dell’autonomia statutaria, organizzativa, finanziaria e tributaria sempre più riconosciuta ai Comuni, l’approvazione del bilancio di previsione costituisce una tappa essenziale nella realizzazione dei programmi che l’amministrazione si è data e nella introduzione di elementi di efficacia, efficienza e trasparenza della gestione. Essa non va quindi considerata come un momento “tecnico”, né come un mero ed obbligato passaggio burocratico, bensì come uno dei momenti principali e più qualificanti dell’attività politica che non può prescindere da alcune considerazioni oggettive: - in capo al Comune si è ormai consolidata la duplice funzione di rappresentante della domanda e, contemporaneamente, di gestore ed erogatore del servizio. Un’impostazione, questa, che può garantire la soddisfazione dei bisogni sociali ed economici di una comunità locale; - tra buona amministrazione e capacità di organizzare l’erogazione di servizi di elevata qualità per cittadini, famiglie ed imprese esiste uno stretto legame. E’ innegabile infatti che lo stesso giudizio nei confronti dell’amministrazione comunale coincide, sostanzialmente, con il giudizio che i medesimi cittadini formulano, quali utenti, riguardo alla gestione operativa dei servizi di pubblica utilità; Amministrazione e politica Ormai da oltre un decennio il A RIONE 69 L’ Amministrazione e politica - la gestione dei servizi può ragionevolmente essere considerata come un sistema di comunicazione quotidiana e diffusa, nonché come il canale relazionale principale tra amministrazione e cittadini. Per quanto riguarda il bilancio di previsione 2002, premesso che i singoli interventi previsti nei diversi settori d’attività (pianificazione urbanistica, lavori pubblici, viabilità, agricoltura, politiche sociali ecc.) sono contenuti nel documento di bilancio disponibile in Comune a tutti i cittadini che ne facessero richiesta, ritengo opportuno sottolineare quello che è il criterio fondamentale su cui il cittadino deve basare la propria valutazione, tenendo conto che il bilancio è nella sua stessa natura la traduzione economico - finanziaria degli impegni programmatici dell’amministrazione. Valutare il bilancio significa verificarne innanzitutto la corrispon- 70 A RIONE L’ denza rispetto a quelli che sono gli impegni di legislatura assunti dinanzi alla comunità e gli interventi di carattere economico adottati per attuarli. Da questo punto di vista, alla luce degli interventi previsti, credo si possa riconoscere all’amministrazione comunale di aver predisposto un documento che, non solo si presenta in linea con tali impegni, ma garantisce anche la prosecuzione di un percorso progettuale di crescita e sviluppo della nostra comunità incominciato con gli inizi della scorsa legislatura. Per quanto riguarda invece la verifica di come l’amministrazione ha reperito le risorse economiche necessarie alla realizzazione degli interventi programmati, va ricordato che esse provengono essenzialmente da due fonti: i trasferimenti provinciali e le risorse proprie. Questo per dire che, se da un lato chi redige il bilancio può poco o nulla in merito alla determinazione dei trasferimenti provinciali, dall’altro può molto nella determinazione delle risorse proprie. E da questo punto di vista credo si debba dare atto all’amministrazione comunale di aver conseguito un ottimo risultato che si sostanzia, anche per quest’anno, in una politica orientata al mantenimento dell’attuale livello di entrate da imposte e tributi. A meno che non si interpreti erroneamente, o ancora peggio strumentalmente, come un aggravio del prelevamento tributario l’adempimento a precisi obblighi di legge da parte dell’amministrazione comunale, oppure il fatto che quest’ultima, al fine di garantire il principio di equità ed imparzialità, adotti impopolari provvedimenti di verifica e controllo di quanto dovuto per legge da ciascun cittadino. *Capogruppo di Aldeno Insieme Aldeno 2000 Centro storico, ex Cantina Sociale, casa delle Flecche, Mostra dei Merlot, ICI, tassa sui rifiuti: alcuni dei punti di disaccordo con le scelte della maggioranza che generano malumore fra gli aldenesi. nello spazio che su questo notiziario ci è concesso, ci pare doveroso soffermarci su alcuni problemi concreti riguardanti la realtà del paese, ai quali sinora l’ attuale amministrazione non ha saputo o voluto dare risposte soddisfacenti.Le considerazioni che seguono non provengono soltanto da un dibattito interno al nostro gruppo, ma anche da spunti e discorsi ripresi fra la popolazione locale, in primo luogo fra quella parte di essa che, rivolgendo attenzione costante alla cosa pubblica, comincia a manifestare perplessità e dissenso di fronte all’ operato dell’ attuale maggioranza. E’ nostro compito perciò far conoscere ad una più ampia schiera di persone, e soprattutto a chi ci legge, tali problemi. Uno stato di cronico abbandono, come più volte rimarcato, sembra ormai dominare il centro storico del paese. E’ a tutti palese la precarietà di interventi sulla viabilità dello stesso che rende certi tratti stradali quasi intransitabili. Non ci convincono inoltre alcune scelte dell’ amministrazione comunale per l’ assegnazione di alcuni parcheggi, soprattutto quelli ubicati in via Florida. Oltre alla viabilità, ci sembra allarmante pure il fenomeno di costante “ allontanamento” delle attività commerciali dal centro storico, Il disagio di un centro storico abbandonato a se stesso è il riflesso più evidente di come l’ attuale maggioranza si sia impegnata esclusivamente sul fronte delle nuove aree da urbanizzare, tralasciando la valorizzazione ed il ripristino del centro urbano, che altrove altre amministrazioni hanno saputo recuperare e integrare a scelte urbanistiche più innovatrici della nostra. Una domanda che vorremmo porre all’attuale amministrazione è quella che riguarda il futuro destino dell’area dell’ex cantina sociale. Dalla lettura dei quotidiani locali e da una recente conferenza stampa veniamo a conoscenza che essa sarà destinata a “co-housing” ( coresidenza ). E’ innanzitutto spiacevole, a dir poco, che tali notizie vengano apprese in sedi diverse da quella del consiglio comunale, il che dimostra la scarsissima propensione al dibattito ed al confronto della maggioranza su temi importanti come questo. Se non erriamo inoltre, l’area identificata per tale uso dalla lista “ Aldeno insieme”, in campagna elettorale, era quella delle ex scuole elementari. Diverso per lo meno allora, era anche l’utilizzo preposto per l’area dell’ex cantina sociale. A cosa si deve tale inversione di rotta, soprattutto quando il paese attende ormai da anni delle scelte precise su questi due complessi? La nostra principale preoccupazione, in proposito, è che le destinazioni delle due aree continuino a mutare senza una volontà precisa nelle scelte, come sta succedendo, ad esempio, per la disgraziata casa delle Flecche. Per quest’ultima, ad opera finita ormai da oltre due anni e per la quale sono stati investiti ingenti capitali pubblici, manca ancora una definitiva destinazione. Alcune considerazioni vanno fatte anche sulla mostra “Merlot d’Italia, che giungerà quest’anno alla sua terza edizione. Siamo consapevoli del fatto che essa non Amministrazione e politica Come gruppo di minoranza, A RIONE 71 L’ Amministrazione e politica potrà continuare soltanto in tale veste fino alla sua ennesima edizione. Occorre guardare oltre la mostra in se stessa e coinvolgere soprattutto gli agricoltori aldenesi, spesso assenti dalle precedenti edizioni della manifestazione. Non vogliamo qui non riconoscere l’ importanza di un vitigno internazionale quale il Merlot, ma, secondo noi, l’attuale amministrazione dovrebbe rivedere e modificare le finalità di questa manifestazione, che corre il rischio di diventare il solito convegno per esperti senza alcun aggancio alla realtà locale. Suggeriamo perciò di prendere spunto da altre realtà limitrofe, come la Piana Rotaliana, in cui le manifestazioni di alto contenuto scientifico si coniugano spesso alle realtà produttive esistenti. E’ il caso di ricordare come per questa mostra siano state spese ogni anno cifre considerevoli e ci chiediamo quali reali vantaggi abbia essa finora dato ai produttori locali. Altra nota dolente è la situazione della località Pianezze. Facciamo nostre le preoccupazioni per il degrado della zona. L’amministrazione comunale dovrebbe avere più a cuore quell’area, pianificando interventi di bonifica e di ripristino , in modo da renderla più agibile a tutti gli addetti che operano in tale luogo. E’ a tutti noto che nei mesi 72 A RIONE L’ scorsi sono giunte nelle case di molti concittadini delle notifiche di accertamento sull’I.C.I. per l’anno 1995/ 1996. Su quelle notifiche si comunicava che, secondo la normativa vigente, erano state commesse delle infrazioni e veniva irrogata la sanzione, con relativi interessi, termine di pagamento, eventuale possibilità di ricorso presso le pertinenti commissioni tributarie entro un certo periodo. Con disponibilità dell’ufficio ad eventuali chiarimenti. I contribuenti sentiti da noi che si sono presentati per successivi chiarimenti, hanno avuto tutti la stessa impressione: il funzionario preposto manifestava sicurezza su quanto scritto, tanto da non prendere atto di dati certi ed oggettivi e in conseguenza di eventuali errori sorti da una lettura poco corretta dei documenti in possesso dell’amministrazione comunale, una certa indisponenza verso persone che in fin dei conti stavano trattando solamente degli interessi personali. Sorgono spontanee alcune domande: il funzionario ha verificato tutto il verificabile prima di accusare il contribuente di non aver pagato quanto doveva? Gli uffici pubblici sono o non sono al servizio dei cittadini? Come mai adesso per gli accertamenti sui rifiuti i cittadini vengono invitati in ufficio e trattati da veri censiti? Raccogliamo testimonianze di malumore tra la cittadinanza riguardo alla verifica delle superfici abitative tassabili per la raccolta dei rifiuti urbani. Pur consapevoli che la questione costituisce un arduo problema per molte amministrazioni, non ci pare tuttavia che l’attuale giunta abbia saputo dimostrare in questo ambito quello slancio di innovazione e modernità di cui ama spesso fregiarsi. Non occorre allontanarsi di molto per scoprire come altrove per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani si siano imposte scelte realmente d’avanguardia. Perché l’amministrazione aldenese non è in grado di allinearsi a queste scelte? La nostra risposta al quesito è semplice: ognuno dovrebbe pagare a seconda dei rifiuti che produce, al Kg anziché al Mq. Ci limitiamo a queste riflessioni, anche perché, essendo consapevoli di essere stati, come si suol dire, “trombati” (cfr. L’Arione n.9, dicembre 2001, pagina 75,colonna 2, riga 11) alle ultime elezioni, non vogliamo tuttavia ritenerci per questo delle vittime, né tanto meno interpretare in modo “dilettantesco” il ruolo assegnatoci come minoranza. Le “diaboliche premeditazioni”, infine, le lasciamo a chi ancora crede di doverci insegnare, come alunni nei primi giorni di scuola, i diritti dei consiglieri. Un teatro più bello di Claudio Gardelli* Conclusi i lavori di ristrutturazione del Teatro comunale. Un intervento radicale per riguadagnare la più importante delle strutture culturali. le ha recentemente ultimato una serie di interventi presso l’attuale sede del Teatro Comunale di Aldeno al fine di rendere più funzionale, da parte di utenti e operatori, l’utilizzo della struttura ubicata all’interno dello stabile di piazza Cesare Battisti in Aldeno, già sede Municipale. Il Teatro Comunale è un importante polo di aggregazione sociale e nel contempo significativa e vivace realtà culturale attiva nell’organizzazione di varie attività tra le quali principalmente l’organizzazione di spettacoli teatrali e cinematografici. L’Amministrazione comunale ha ritenuto dunque importante impegnare risorse ed energie per valorizzare ed accrescere l’interesse popolare verso questa attività a cominciare dalla riqualificazione della struttura che ne permette lo svolgimento. Va sottolineato che, essendo l’abitato di Aldeno, in continua e costante crescita demografica, e collocato territorialmente alle porte della città di Trento, si può riconoscere alla struttura teatrale anche una valenza di polo d’attrazione di carattere sovra comunale. I lavori si sono suddivisi sostanzialmente in cinque categorie di opere riguardanti: 1. Il risanamento dello stabile con la realizzazione dell’intercapedine aerata verso ovest; 2. La manutenzione straordinaria e l’adeguamento normativo e funzionale dell’impianto termico con il rifacimento della rete e la sostituzione ed integrazione dei corpi scaldanti; 3. Le opere edili interne con la ridistribuzione interna dei servizi igienici, l’ampliamento cabina di regia, ed il rifacimento di pavimenti e rivestimenti; 4. L’adeguamento ed il completo rifacimento degli impianti elettrici e speciali; 5. La realizzazione delle strutture in ferro per l’allestimento delle scenografie ed il prolungamento del palcoscenico. ubicati gli uffici municipali e l’eliminazione delle barriere architettoniche ai sensi della normativa vigente. La collocazione semi interrata del teatro ha da sempre evidenziato dei problemi rilevanti di umidità, di microclima e qualità dell’aria all’interno della struttura soprattutto nei locali adiacenti la muratura perimetrale che si estendono a tutte le sale limitrofe (platea e foyer). Si evidenzia inoltre che la struttura pubblica è occupata a scadenze saltuarie talvolta settimanali e pertanto non è sempre possibile la costante ventilazione naturale dei locali anche per ragioni di sicurezza. Per tali ragioni si è ritenuto opportuno risolvere in maniera radicale il problema con la realizzazione di un cunicolo aerato lungo tutto il fronte longitudinale ovest dell’edificio. 1. L’edificio che ospita la sede del teatro comunale risale ai primi anni ’30 e ad oggi è stato effettuato un solo intervento edilizio risalente ai primi anni ’90 nell’ambito del quale si è svolta una ristrutturazione complessiva relativa al primo e secondo piano dove sono 2. L’intervento relativo all’impianto termico ha comportato la sostituzione pressoché completa dello stesso. L’analisi dello stato di fatto dell’impianto esistente evidenziava infatti palesi inadeguatezze e limiti imputabili alla vetustà e precarietà dello stesso. Si è reso Amministrazione e politica L’Amministrazione comuna- A RIONE 73 L’ necessario anzi tutto dare completa autonomia alla parte relativa al teatro e servizi annessi rispetto al resto della volumetria dell’edificio (Uffici comunali), ed in secondo luogo sostituire le vecchie tubazioni di rete adeguando l’impianto alla normativa vigente (L.10/91). Si è provveduto ad installare una serie di ventilconvettori distribuiti nella sala platea collocati a soffitto in ragione di un ottimale uniformità di calore. L’installazione dei nuovi ventilconvettori è stata inoltre prevista nell’ingresso al teatro a garantire il riscaldamento della zona antistante la biglietteria e nella zona del palcoscenico. Amministrazione e politica 3. Con la realizzazione di alcune opere edili interne si è adeguato ed ammodernato sia il settore dei servizi igienici aperti al pubblico al piano terra nonché la cabina di regia a piano terra. Quest’ultimo intervento ha assunto un’estrema importanza per permettere l’idoneo utilizzo delle strumentazioni di supporto agli spettacoli (impianto luci, sonoro ecc.). Inoltre, attraverso la realizzazione di alcune opere di demolizione e la messa in opera di una scaletta interna al vano di proiezione, si è collegato il piano “gallerie” con la postazione di controllo e comando. Infine è stata sostituita la pedana a gradoni al piano galleria e la ridistribuzione dei posti a sedere in quanto la precedente disposizione delle poltroncine non permetteva una visione adeguata e comoda delle rappresentazioni in 74 A RIONE L’ quanto la visuale era ostacolata sia dal parapetto dell’affaccio sulla platea che dagli spettatori posti nelle file più avanzate per chi sedeva dietro. 4. L’intervento è nato dalla necessità di adeguare sotto il profilo normativo il vecchio impianto elettrico e contemporaneamente dall’esigenza di potenziare ed integrare i dispositivi esistenti in previsione dell’installazione dell’impianto sonoro e di una razionalizzazione della derivazione e distribuzione elettrica. Era un intervento ormai indispensabile per adeguare gli impianti alle vigenti indicazioni in materia di energia elettrica, antinfortunistica e di prevenzione incendi aspetti direttamente connessi all’agibilità della struttura per pubblico spettacolo. 5. Per quanto riguarda il palcoscenico si è messo in opera una struttura portante in ferro costituita da n.4 montanti poggianti sul solaio sottostante il palco che ha permesso la predisposizione di un insieme modulare di travi in orizzontale sopra il palcoscenico atto a sostenere il sistema di carrucole e tiranti per montare le scenografie. L’utilizzo frequente del teatro ha altresì evidenziato in passato la necessità di prolungare il palco verso la platea sfruttando lo spazio libero antistante della “buca dell’orchestra”. Il prolungamento è stato realizzato tramite una pedana mobile di facile messa in opera e smontaggio costituita da una struttura portante in ferro controventata e pannelli in legno multistrato semplicemente appoggiati su traversi posti a interasse modulare. Complessivamente il costo delle opere si è quantificato in 334.000. Euro, coperti attraverso il contributo a fondo perduto di 106.000 Euro del Credito Cinematografico e Teatrale di Roma e per il restante importo con mutuo presso un’ Istituto di Credito. All’esecuzione dei lavori hanno partecipato oltre ad imprese selezionate tramite gara d’appalto anche numerose ditte artigiane di Aldeno. *Responsabile Ufficio Territorio e Lavori Pubblici Benessere e rifiuti C’è un detto popolare che, parlando della distinzione fra gli umani e gli animali, li distingue solo per la produzione di immondizie. Ogni giorno tutti noi soddisfiamo i nostri bisogni consumando generi di ogni tipo e di conseguenza produciamo una quantità di rifiuti così elevati da raggiungere il kg e mezzo a persona, creando così notevoli problemi di smaltimento. Questo articolo si propone di ragionare sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Partendo subito da un buon dato, il 20% di rifiuto differenziato conferito raggiunto nel’ anno 2002 ci pone, come abitanti di Aldeno, in buona posizione rispetto a comunità analoghe del Trentino. Rimane in ogni caso l’obbiettivo del decreto ministeriale Ronchi che prevede entro la data del 31/12/ 2003, la soglia del 35% di rifiuto differenziatoconferitosuccessivamenteverranno penalizzati tutti quei comuni non in regola con questa percentuale. Nel nostro comune il servizio di raccolta e trasporto è svolto da ASIA (Azienda Speciale per l’Igiene Ambientale), questa ci fornisce naturalmente oltre a tutti gli strumenti necessari (cassonetti, campane e Per affrontare con successo la pesante questione di ciò che, nell’opulenta civiltà occidentale si getta via, è indispensabile la buona volontà e la collaborazione di tutti. containers) anche l ‘assistenza tecnica per la buona riuscita dell’operazione. La dislocazione dei contenitori, tenuto conto naturalmente dell’ingombro, copre in maniera adeguata il territorio comunale, anche se nel centro storico la cosa è un po’ più difficoltosa e qui l’impegno per una soluzione decorosa dovrà tener conto degli spazi limitati. A questo punto la strada che porta ad un buon riciclaggio è avviata c’è però bisogno da parte di tutti di grande senso civico e di un po’ di impegno nel conferire al meglio il prodotto dislocandolo nelle specifiche campane, traendo così vantaggio per l’ambiente e in futuro anche per le nostre tasche. Con l’aiuto di alcuni dati vediamo cosa buttiamo via. Per affrontare il problema è im- portante capire che la composizione merceologica del nostro kg e mezzo giornaliero di rifiuti così composto: 29% materia organica da recuperare comportandola; 28% carta e cartone da conferire nel cassonetto giallo; 16% plastica da conferire nel cassonetto azzurro; 10% vetro e lattine da conferire nella campana del vetro verde; 4% tessuti da conferire nel cassonetto bianco; 4% metalli da portare il giovedì pomeriggio al deposito di S. Zeno; 9% altri non riciclabili e portati in discarica. Al compostaggio vale la pena dedicare un po’ di spazio. Tratuttelefrazionidirifiutiche produciamo, di fatto questa è la più naturale e quindi la più facile da smaltire. In Amministrazione e politica di Danilo Micheletti* Contenitori per la raccolta differenziata A RIONE 75 L’ natura infatti non vengono prodotti rifiuti veri e propri, in quanto tutto le sostanzevegetalieanimalivannodecomponendosi, per poi ritornare nei cicli della natura. Il compostaggio richiede innanzitutto, un giardino o uno spazio con fondo in terra e un contenitore adeguato, (prenotabile presso l’amministrazione comunale o telefonando ed ASIA0461/241181),poi in questo bidone vanno depositati i rifiuti tipo scarti di frutta, vegetali in genere, fondi di caffè, qualche sfalcio d’erba, alternati questi da foglie secche trucioli e pezzettini di legno. Amministrazione e politica n. COMUNI CONSORZIATI 01. GRUMES 02. ZAMBANA 03. ALDENO 04. GRAUNO 05. VALDA 06 ROVERE’ DELLA LUNA 07. SOVER 08. LAVIS 09. FAVER 10. SEGONZANO 11. MEZZOLOMBARDO 12. CEMBRA 13. FAEDO 14. MEZZOCORONA 15. MOLVENO 16. S. MICHELE ALL’ADIGE 17. FAI DELLA PAGANELLA 18. GIOVO 19. TERLAGO 20. LISIGNAGO 21. CALAVINO 22. SPORMAGGIORE 23. CIMONE 24. VEZZANO 25. LONA LASES 26. NAVE S. ROCCO 27. CAVEDINE 28. PADERGNONE 29. ANDALO 30. ALBIANO 31. CAVEDAGO Media comuni 76 DIFFERENZIATE 2001 21,66% 20,72% 20,64% 20,41% 20,40% 18,98% 18,94% 18,54% 18,33% 18,23% 18,03% 17,89% 17,35% 16,43% 16,21% 16,04% 15,93% 15,38% 14,74% 13,88% 13,51% 13,34% 13,15% 12,63% 12,59% 12,00% 11,97% 11,40% 11,21% 9,38% 6,90% 16,22% A RIONE L’ Allo studio dell’amministrazione, per premiare ed incentivare il compostaggio c’è in programma un agevolazione, tenendo conto però che il premio non discrimini quelle situazioni che non sono in grado di praticarlo. Come si può vedere dalla tabella, se facessimo tutto il possibile differenziando il nostro prodotto, la quantità da portare in discarica, o nel futuro nell’inceneritore o nel bioessicatore, si ridurrebbe a poca cosa. C’è poi, per quanto riguarda le % DIFFERENZIATE 2001 CON INGOMBRANTI 33,64% 28,59% 26,81% 36,02% 20,40% 27,65% 24,74% 22,92% 31,93% 28,01% 25,70% 27,54% 30,40% 24,46% 26,67% 22,65% 20,75% 24,70% 19,83% 31,85% 21,64% 28,17% 25,07% 26,45% 29,10% 20,25% 17,55% 22,52% 20,61% 23,69% 21,09% 24,25% cose che non trovano dislocazione nei cassonetti, compresi oli esausti batterie di automobili e prodotti tossici, in località S Zeno, aperta tutti i giovedì pomeriggio, la zona depositi custodita. In conclusione, l’auspicio è di sfatare definitivamente il detto popolare di cui all’inizio, nel senso di assomigliare un po’ più, almeno in questo contesto, al conservativo mondo degli animali. *Consigliere delegato per la tematica dei rifiuti PERCENTUALI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA Nella tabella a fianco sono evidenziate le percentuali di rifiuti raccolti in forma differenziata, considerando nella prima colonna gli ingombranti come indifferenziati e nella seconda quali differenziati, dal momento che essi sono sottoposti in discarica ad un’operazione di selezione, seppure di modesta entità. Le quantità considerate sono quelle gestite dall’azienda: non sono state considerate le quantità differenziate raccolte da terzi e le quantità di rifiuti umidi interessate dal compostaggio domestico (ci sono circa 2.000 composter attivi nei comuni), che potrebbero incrementare di altri 3-4 punti le percentuali evidenziate in tabella. I.C.I. per l’anno d’imposta 2002 4 per mille:aliquota ridotta per la prima abitazione, per le unità immobiliari locate (con contratto registrato) ad un soggetto che le utilizzi come abitazione principale e per le unità immobiliari (cantine, box e posti macchina coperti e scoperti etc.) che costituiscono pertinenza dell’abitazione principale, classificate o classificabili nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, destinate ed effettivamente utilizzate in modo durevole a servizio dell’abitazione principale, anche non appartenenti allo stesso fabbricato, nonché per le unità immobiliari concesse in uso gratuito a parenti in linea retta di primo grado (genitori-figli). 5 per mille: aliquota ordinaria per fabbricati diversi dall’abitazione principale e per aree fabbricabili. Euro 104,00: detrazione per la prima abitazione. - E’ stato determinato, con deliberazione consiliare n. 73 dd. 30.11.2000, esecutiva a norma di legge, il valore delle aree fabbricabili per l’anno 2000 che si espone di seguito: - Unica zona residenziale Euro 196,25 =/mq. - Aree produttive Euro 92,96.=/mq. - Lotto minimo: inferiore a mq. 400 Esente. Nell’ambito delle procedure di controllo, il potere di accertamento del Comune si limiterà alle dichiarazioni delle aree fabbricabili i cui valori denunciati risultano inferiori a quelli definiti dal Consiglio comunale vale a dire 196,25 Euro per Unica zona residenziale e 92,96 Euro per le Aree produttive. Il Regolamento vigente in materia dispone la validità dei valori delle aree fabbricabili predeterminati anche per gli anni successivi nel caso in cui non si deliberi diversamente. L’Amministrazione di Aldeno non ha ritenuto, a tutt’oggi, di deliberare nessuna variazione per l’anno 2002. - Presso l’Ufficio Tributi comunale sono disponibili i bollettini per il versamento da effettuarsi sul c/ c postale n. 17203381 intestato al Comune di Aldeno – Servizio di Tesoreria – I.C.I. A RIONE 77 L’ Amministrazione e politica - Il Consiglio comunale, con proprio provvedimento n. 7 dd. 18.02.2002, legalmente esecutivo, ha modificato il Regolamento comunale per l’applicazione dell’I.C.I.. Di notevole interesse risulta, pertanto, essere il richiamo all’art. 10, riguardante le modalità di versamento dell’imposta. Infatti, con lo stesso articolo, viene stabilito che il pagamento per l’anno in corso deve essere effettuato in unica soluzione dal 1° al 20 dicembre; resta salva, peraltro, la facoltà di procedere con il versamento in due rate, rispettivamente con scadenza 30 giugno e 20 dicembre, ovvero, in un’unica soluzione da corrispondere entro il 30 giugno. Nella stessa seduta il Consiglio comunale ha deliberato, con provvedimento n. 10, legalmente esecutivo, le tariffe I.C.I. per l’anno 2002, che restano invariate rispetto all’anno precedente, specificatamente: osa dei Com’era la RRosa Venti? Un appello all’Assessore ai Lavori Pubblici per il recupero di un elemento decorativo di piazza della Torre. Nell’ambito del piano di valorizzazione e recupero del Centro Storico di Aldeno l’Ammini- Amministrazione e politica strazione Comunale intende procedere alla progettazione ed alla successiva messa in cantiere della nuova pavimentazione di piazza della Torre. Al proposito, al fine di riproporre l’originario disegno della Rosa dei venti, collocato al centro della piazza, mantenendo le proporzioni corrette, sarebbe molto importante poter esaminare eventuali fotografie dell’epoca. Chi ne fosse in possesso è invitato a prendere contatto con l’ufficio segreteria del Comune di Aldeno. Sarà cura dell’Amministrazione provvederà alla loro duplicazione e restituzione. Grazie. L’Assessore ai Lavori Pubblici arch. Massimo Scartezzini Traspor rasportiti pubblici La Provincia concede di prorogare l’esperimento delle nuove corse di autobus Il 18 marzo scorso l’Assessorato ai Trasporti della Provincia Autonoma di Trento in collaborazione con la Società Atesina ha istituito nuove corse del servizio pubblico Aldeno-Trento e Aldeno-Rovereto. Il periodo di sperimentazione del servizio era previsto sino al 15 giugno 2002, momento che coincideva anche con il termine dell’anno scolastico in corso. Al fine di permettere una maggior conoscenza agli utenti dei nuovi servizi, e arrivare a definire in maniera più puntuale il loro grado di utilizzo, l’assessore provinciale ai Trasporti Silvano Grisenti, ha autorizzato il proseguimento della sperimentazione sino al 15 settembre 2002. In questo periodo estivo sarà sospesa la corsa effettuata nelle giornate di sabato, in partenza da Trento alle ore 22.00 per Aldeno-Garniga Terme, in quanto caratterizzata dalla presenza a bordo di soli studenti. La sperimentazione della corsa riprenderà a partire dall’entrata in vigore del nuovo orario invernale. 78 A RIONE L’ Le scelte della giunta e del consiglio D elibere della Giunta Del. n. 235 del 27.11.2001 Autorizzazione alla stipula dell’atto integrativo riguardante la convenzione n. 33 di rep./uso dd. 07.12.2000 in materia di affidamento del servizio di asilo nido. Del n. 236 del 27.11.2001 Asilo Nido – Chiusura per festività natalizie. Del. n. 237 del 27.11.2001 Approvazione in linea tecnica della perizia di spesa per la manutenzione straordinaria dei serramenti esterni presso l’edificio della Scuola Media Statale di Aldeno. Del. n. 239 del. 27.11.2001 Concessione contributo a parziale finanziamento degli interventi effettuati dal Consorzio di Miglioramento Fondiario di Aldeno a vantaggio della viabilità interpoderale. Del n. 241 del. 06.12.2001 Erogazione del budget per la gestione amministrativa ed organizzativa della Stagione Teatrale 2001 - 2002 a favore del Centro Servizi Culturali “S. Chiara” di Trento. Del. n. 243 del. 06.12.2001 Atto di indirizzo politico amministrativo relativo all’organizzazione della mostra antologica dedicata all’artista Giuseppe Comper. Del n. 244 del 06.12.2001 Proroga assunzione temporanea straordinaria della Sig.ra Cramerotti Aurora, nel posto di “Operatore Amministrativo”, cat. B, livello evoluto, posizione retributiva B6 (ex V q.f.).. Del. n. 246 del 11.12.2001 Incarico per organizzazione 2° edizione Mostra dei Merlot d’Italia all’Agenzia L’Orizzonte S.a.s. di Aldeno. Integrazione impegno di spesa. Del n. 247 del 11.12.2001 Rideterminazione dell’onorario per la redazione del progetto definitivo relativo alla costruzione della nuova sede dell’Asilo Nido e Scuola Materna di Aldeno ed autorizzazione al supero di spesa. Amministrazione e politica ANNO 2001 Del. n. 248 del 11.12.2001 Riapprovazione in linea tecnica ed agli effetti economici del progetto esecutivo di ristrutturazione della caserma dei Carabinieri di Aldeno (aggiornamento prezzi). Del. n. 249 del 11.12.2001 Approvazione in linea tecnica del progetto definitivo dell’impianto di illuminazione pubblica del centro storico di Aldeno. Del. n. 250 del 11.12.2001 Approvazione a tutti gli effetti della variante n. 1 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale. A RIONE 79 L’ Del n. 251 del 11.12.2001 Modifica della deliberazione giuntale n. 230 dd. 08.11.2001 riguardante l’atto di indirizzo politico - amministrativo relativo all’installazione ed al noleggio delle luminarie natalizie. Del. n. 253 del 18.12.2001 Determinazione contributo straordinario al gruppo “Ragazzi del Campeggio”. Del. n. 254 del 18.12.2001 Contributo straordinario alla Vinicola Aldeno S.c.a.r.l. per lavori di sistemazione strada Aldeno/Besenello. Amministrazione e politica Del. n. 255 del 31.12.2001 Individuazione degli atti amministrativi gestionali devoluti alla competenza dei responsabili dei servizi ai sensi dell’articolo 36 comma 2 e 4 del Testo Unico delle leggi regionali sull’ordinamento dei Comuni, approvato con D.P.G.R. 19.05.1999 n. 3/L. Del. n. 256 del 31.12.2001 Individuazione del corrispettivo da chiedersi per la riproduzione di copia di documenti amministrativi e di fotocopia in generale da parte degli uffici municipali. Del. n. 257 del 31.12.2001 Concessione contributo straordinario al Corpo Volontario dei Vigili del Fuoco. Del. n. 258 del 31.12.2001 Assunzione mutuo con il Consorzio BIM Adige di Trento 80 A RIONE L’ di Lire 350.000.000.=/Euro 180.759,91.= destinato al finanziamento dei lavori di rifacimento dell’impianto di illuminazione pubblica nel centro storico di Aldeno. Del. n. 4 del 21.01.2002 Contributo straordinario alla Vinicola Sociale Aldeno S.c.a.r.l. per lavori di sistemazione strada Aldeno/Besenello. Integrazione. Del. n. 259 del 31.12.2001 Assunzione mutuo con il Fondo di Solidarietà Intercomunale di Lire 200.000.000.=/Euro 103.291,37.= destinato al finanziamento dei lavori di rifacimento dell’impianto di illuminazione pubblica nel centro storico di Aldeno. Del. n. 5 del 28.01.2002 Nomina della Commissione incaricata della predisposizione del nuovo Regolamento di polizia mortuaria. Del. n. 260 del 31.12.2001 Determinazione, ai fini del bilancio finanziario di previsione 2002, dei residui di stanziamento in conto capitale. Del. n. 261 del 31.12.2001 Incarico al geom. Graziano Baroni della redazione del progetto definitivo ed esecutivo per la realizzazione di un parcheggio pubblico in Via Borelli, della D.L. e di altre prestazioni accessorie. ANNO 2002 Del. n. 1 del 15.01.2002 Personale dipendente. Contratto collettivo provinciale di lavoro 08 marzo 2001: accordo di settore. Deliberazione di presa d’atto. Del. n. 3 del 21.01.2002 Autorizzazione sessione straordinaria graduatoria per Asilo Nido. Del. n. 6 del 28.01.2002 Autorizzazione giornate di chiusura uffici comunali. Anno 2002. Del. n. 7 del 01.02.2002 Approvazione proposta definitiva dei bilancio di previsione 2002 e pluriennale 2002 – 2004. Provvedimenti conseguenti. Del. n. 8 del 07.02.2002 Approvazione in linea tecnica dell’elaborato progettuale relativo ai lavori socialmente utili (Azione 12/2002). Manutenzione ordinaria e straordinaria: parco giochi, parco “Albere”, Cimitero, marciapiedi e strade interne, impianti sportivi, aiuole, fioriere e aree verdi. Del. n. 9 del 07.02.2002 Concessione contributo straordinario finanziario per organizzazione del Carnevale dei Ragazzi. Edizione 2002. Del. n. 10 del 19.02.2002 Introduzione nuova moneta europea “EURO” – Conversione degli importi originariamente espressi in Lire ad Euro. Del. n. 13 del 04.03.2002 Richiesta all’Ufficio Forestale di Trento per la realizzazione di interventi diretti al miglioramento del patrimonio silvo-pastorale comunale. Del. n. 21 del 18.03.2002 Liquidazione di spese di rappresentanza diverse. Del. n. 22 del 25.03.2002 Asilo Nido – Chiusura per festività pasquali e 26 aprile 2002. Del. n. 14 del 04.03.2002 Determinazione orario di apertura al pubblico dell’Ufficio Tributi del Comune di Aldeno. Del. n. 23 del 02.04.2002 Erogazione della retribuzione di risultato al Segretario Comunale per l’anno 2001 in base all’Accordo del 15 giugno 2001 relativo all’area della Dirigenza e dei Segretari. Del. n. 16 del 04.03.2002 Autorizzazione sessione straordinaria graduatoria per Asilo Nido “Primo Volo” di Aldeno. Del. n. 24 del 02.04.2002 Adesione alla rassegna “Città del Vino/Casa Azzurri – campionati promozionali”. Del. n. 17 del 12.03.2002 Approvazione a tutti gli effetti del progetto di prevenzione e promozione rivolti ai minori ed agli adolescenti. Del. n. 25 del 15.04.2002 D.P.R. 26.08.1993 n. 412. Proroga periodo di esercizio degli impianti di riscaldamento. Del. n. 18 del 12.03.2002 Adesione alla 1° Rassegna Internazionale “La Selezione del Sindaco”. Del. n. 19 del 18.03.2002 Approvazione dello schema di concessione gratuita dell’utilizzo della p.f. 3292/3 C.C. Aldeno da parte del Servizio Patrimonio e Demanio della Provincia Autonoma di Trento. Del. n. 20 del 18.03.2002 Integrazione della Commissione incaricata della predisposizione del nuovo Regolamento di polizia mortuaria. Del. n. 26 del 15.04.2002 Ripristino orario normale di apertura al pubblico dell’Ufficio Tributi del Comune di Aldeno. Del. n. 29 del 15.04.2002 Affidamento del servizio di organizzazione della III Edizione della Mostra del Merlot d’Italia, all’Agenzia L’Orizzonte S.a.s. di Aldeno. Del. n. 30 del 15.04.2002 Parere in ordine all’incarico proposto dal Sindaco per l’esercizio temporaneo di funzioni di istruttoria e di rappresentanza riguardanti la tematica dei rifiuti solidi urbani (r.s.u.) a favore del consigliere Danilo Micheletti. Del. n. 31 del 22.04.2002 Incarico all’arch. Luca Beltrami di Trento per la direzione lavori ed altre prestazioni accessorie nell’ambito delle opere di restauro della torre (campanile) di San Zeno. Del. n. 32 del 22.04.2002 Incarico all’ing. Renato Coser di Aldeno per la direzione lavori ed altre prestazioni accessorie nell’ambito della realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica del centro storico di Aldeno. Del. n. 33 del 22.04.2002 Incarico all’arch. Claudio Gardelli (Servizio Territorio e Lavori Pubblici) della direzione lavori nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria dei serramenti esterni della Scuola Media di Aldeno. Amministrazione e politica Del. n. 11 del 19.02.2002 Convenzione con il Concessionario per la riscossione della T.A.R.S.U. – Rinnovo. Del. n. 36 del 06.05.2002 Approvazione a tutti gli effetti della variante n. 2 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale. Del. n. 37 del 06.05.2002 Affidamento al signor Sweizer Riccardo dell’incarico di eseguire un’opera d’arte da destinare all’abbellimento di un immobile di proprietà comunale. Del. n. 38 del 06.05.2002 Concessione contributo straordinario all’Associazione Progetto Prijedor. A RIONE 81 L’ Del. n. 39 del 06.05.2002 Concessione contributo straordinario al Club degli Alcolisti in Trattamento “Altinum” di Aldeno. Del. n. 41 del 14.05.2002 Atto di indirizzo politico – amministrativo per l’istituzione delle posizioni di lavoro beneficiarie dell’indennità per area direttiva per gli anni 2001 – 2002. Amministrazione e politica Del. n. 42 del 14.05.2002 Selezione per l’assunzione con contratto a tempo determinato di personale con mansioni di assistente – animatore del progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani ed agli adolescenti Cat. C pos. retr. 9 – Approvazione Graduatoria finale e nomina vincitore. Del. n. 43 del 14.05.2002 Asilo Nido – Chiusura per il periodo estivo. Del. n. 44 del 14.05.2002 Proroga della presentazione delle domande per l’ammissione al Servizio di Asilo Nido “Primo Volo” di Aldeno e termine 82 A RIONE L’ utile per la formazione delle graduatorie. Del. n. 46 del 14.05.2002 Incarico all’ing. Pietro Castellan di Trento della progettazione esecutiva dei lavori di prevenzione da crolli rocciosi dalla parete rocciosa soprastante il cimitero di Aldeno, nonché della relativa direzione lavori ed altre prestazioni accessorie. Del. n. 48 del 27.05.2002 Individuazione di n. 2 posti part – time (uno tempo indeterminato, uno temporaneo): Ufficio segreteria (B6) e Ufficio anagrafe (C12). Del. n. 49 del 27.05.2002 Atto di indirizzo politico amministrativo per l’istituzione della posizione organizzativa (P.O.) e per la determinazione delle indennità connesse per gli anni 2001 e 2002. Del. n. 50 del 27.05.2002 Adesione al Coordinamento Provinciale degli enti Locali per la pace nel Trentino. Del. n. 51 del 27.05.2002 Adesione all’Associazione di Comuni, Province e Regioni per il Tibet. Del. n. 52 del 27.05.2002 Adesione all’iniziativa “Calici di Stelle 10 agosto 2002”. Del. n. 53 del 27.05.2002 Preadesione al progetto di interscambio delle informazioni anagrafiche. Del. n. 54 del 30.05.2002 Esame ed approvazione schema di rendiconto 2001. Del. n. 56 del 30.05.2002 Approvazione dell’ipotesi di contratti decentrati relativo all’applicazione delle disposizioni in materia di primo inquadramento e sistemazione delle code contrattuali, previste dall’art. 7 dell’accordo di settore 21.12.2001, e alla disposizione transitoria dell’art. 8 dell’accordo di settore 21.12.2001. Del. n. 57 del 30.05.2002 Convenzione impianti sportivi: Società Sportiva Aldeno. D elibere del Consiglio Del. n. 53 del 27.12.2001 Esame ed approvazione della mozione per la campagna di solidarietà alle donne afgane. Del. n. 54 del 27.12.2001 Esame ed approvazione della mozione a sostegno del Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano (BIM) dell’Adige. Del. n. 55 del 27.12.2001 Modifica del Regolamento di polizia urbana. l’applicazione della Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani. Del. n. 06 del 18.02.2002 Modifica al Regolamento dei Servizi di Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani. materia di Imposta sulla Pubblicità per l’anno 2002. Del. n. 13 del 18.02.2002 Determinazione delle tariffe per i servizi di cremazione, di inumazione ed esumazione ordinaria ai sensi della Legge 28.02.2001 n. 26. Del. n. 07 del 18.02.2002 Modifica al Regolamento comunale in materia di Imposta Comunale sugli Immobili (I.C.I.). Del. n. 14 del 18.02.2002 Determinazione tariffaria per il servizio Acquedotto per l’anno 2002. Del. n. 08 del 18.02.2002 Modifica al Regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta sulla pubblicità. Del. n. 15 del 18.02.2002 Determinazione tariffaria per il servizio di fognatura per l’anno 2002. Del. n. 09 del 18.02.2002 Modifica al Regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e determinazioni tariffarie in materia di COSAP per l’anno 2002. Del. n. 16 del 18.02.2002 Approvazione schema di convenzione fra il Comune di Aldeno ed il Comune di Cimone in merito alla gestione del progetto 12/2002. Amministrazione e politica ANNO 2001 ANNO 2002 Del. n. 01 del 12.02.2002 Esame ed approvazione del Regolamento per l’insediamento urbanistico e territoriale dei nuovi impianti fissi per la telecomunicazione. Del. n. 03 del 18.02.2002 Parere ai sensi dell’art. 27 u.c. dello Statuto comunale in ordine al progetto esecutivo dell’impianto di illuminazione pubblica del centro storico di Aldeno. Del. n. 10 del 18.02.2002 Determinazione tariffarie in materia di Imposta Comunale sugli Immobili (I.C.I.) per l’anno 2002. Del. n. 19 del 26.02.2002 Approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2002 e pluriennale 2002 – 2004. Del. n. 04 del 18.02.2002 Interrogazione sugli accertamenti I.C.I., presentata dal gruppo consigliare “Aldeno 2000”. Del. n. 11 del 18.02.2002 Determinazioni tariffarie in materia di T.A.R.S.U. (Tassa asporto rifiuti solidi urbani) per l’anno 2002. Del. n. 20 del 26.02.2002 Approvazione del programma generale delle opere pubbliche per il periodo 2002 – 2004 (art. 13 lett. b) della L.R. 04.01.1993 n. 1 e s.m. e art. 69 dello Statuto). Del. n. 05 del 18.02.2002 Modifica al Regolamento per Del. n. 12 del 18.02.2002 Determinazione tariffaria in Del. n. 21 del 26.02.2002 Esame ed approvazione A RIONE 83 L’ dell’ordine del giorno inerente il riconoscimento dello status di piena autonomia per il Tibet. Del. n. 24 del 27.05.2002 Approvazione del conto consuntivo del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Aldeno per l’esercizio finanziario 2001. Del. n. 25 del 27.05.2002 Approvazione del bilancio preventivo del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Aldeno per l’esercizio finanziario 2002. Del. n. 26 del 27.05.2002 Modifica del Regolamento Edilizio Comunale. Del. n. 27 del 27.05.2002 Adozione della seconda variante al Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) nel Comune di Aldeno. Del. n. 31 del 27.05.2002 Ordine del giorno in merito all’adesione al coordinamento provinciale degli Enti Locali per la pace del Trentino. D eterminazioni segretario comunale ANNO 2001 Amministrazione e politica Det. n. 217 del 14.11.2001 Incarico alla Ditta GAMMA SPORT s.a.s. di Santa Lucia di Piave (TV) dell’appalto per la fornitura di n.2 panchine allenatori – giocatori per il campo da tamburello presso il Centro Sportivo Albere. mazione per genitori nell’ambito del progetto giovani. di burattini per Scuola Elementare. Det. n. 223 del 20.11.2001 Servizio pronta reperibilità per sgombero neve stagione 2001/2002. Det. n. 229 del 06.12.2001 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di pulizia delle strade comunali dell’abitato di Aldeno. Det. n. 218 del 16.11.2001 Svincolo della cauzione prestata tramite polizza fideiussoria resa da ITAS Mutua per l’Impresa Rosi di Aldeno. Det. n. 226 del 29.11.2001 Affidamento dell’incarico di collaborazione per operazioni conseguenti al 14° Censimento generale della popolazione, al Censimento generale delle abitazioni, all’8° Censimento generale dell’industria e dei servizi. Det. n. 221 del 16.11.2001 Approvazione contabilità finale e regolare esecuzione dei lavori riguardanti i lavori da serramentista e relativi al portone del deposito della cucina nell’ambito dei lavori di costruzione della Nuova Scuola Elementare di Aldeno. Det. n. 227 del 04.12.2001 Servizio sgombero neve: approvazione schema di contratto per noleggio mezzi con conducente e affidamento del servizio per la stagione 2001 – 2002 alla Ditta Enderle Mario di Aldeno. Det. n. 222 del 19.11.2001 Organizzazione attività di for- Det. n. 228 del 04.12.2001 Organizzazione spettacolo 84 A RIONE L’ Det. n. 230 del 06.12.2001 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di sistemazione chiusino e posa in opera dossi rallentatori. Det. n. 231 del 06.12.2001 Organizzazione della mostra antologica di pittura dell’artista Giuseppe Comper. Det. n. 232 del 07.12.2001 Affidamento incarico per la progettazione e verifiche impianto elettrico dell’aula informatica della Scuola Media di Aldeno. Det. n. 233 del 10.12.2001 Accesso ai dati disponibili Det. n. 237 del 11.12.2001 Lavori di costruzione di un’autorimessa interrata in Via Dante e di parte dei lavori del I e II lotto di riqualificazione del nucleo centrale dell’abitato di Aldeno -. Autorizzazione al subappalto ai sensi dell’art. 18 della legge 19.03.1990 n. 55 e s.m. di opere varie. Det. n. 239 del 13.12.2001 Revoca Determinazione n. 212/2001 di data 09.11.2001. Det. n. 240 del 13.12.2001 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di installazione luminarie natalizie. Det. n. 243 del 17.12.2001 Approvazione della perizia di spesa relativa alle opere da falegname e finiture nell’ambito della variante n. 1 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale. Det. n. 250 del 20.12.2001 Fornitura libri per Biblioteca comunale – Integrazione impegno di spesa. Det. n. 252 del 27.12.2001 Acquisto giochi didattici per Biblioteca comunale. Det. n. 253 del 28.12.2001 Determinazione del fondo per la produttività e per il miglio- ramento dei servizi al personale dipendente. Anno 2001. Det. n. 254 del 28.12.2001 Approvazione a tutti gli effetti del progetto esecutivo dei lavori di adeguamento dei quadri elettrici dell’impianto di illuminazione pubblica di Aldeno. Det. n. 255 del 28.12.2001 Approvazione a tutti gli effetti del progetto esecutivo relativo alle opere di restauro della torre (campanile) di San Zeno. Det. n. 256 del 28.12.2001 Approvazione a tutti gli effetti della perizia di spesa per la manutenzione straordinaria dei serramenti esterni presso l’edificio della Scuola Media Statale di Aldeno. Det. n. 258 del 31.12.2001 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di manutenzione straordinaria presso la struttura servizi del Centro Sportivo Albere. Det. n. 260 del 31.12.2001 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di manutenzione e adeguamento dell’impianto elettrico del Parco Albere di Aldeno. Det. n. 261 del 31.12.2001 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di sistemazione della tubazione di scarico del depuratore comunale di Aldeno. Det. n. 262 del 31.12.2001 Incarico alla Ditta Pulistar S.n.c. di Trento dell’appalto per l’esecuzione dei lavori di pulizia ordinaria dei locali adibiti a sede Municipale per il periodo 01.01.2002 – 30.04.2002. ANNO 2002 Det. n. 08 del 18.01.2002 Abbonamento a riviste e pubblicazioni diverse per gli uffici comunali. Anno 2002. Det. n. 10 del 22.01.2002 Incarico Ditta Euro Brico di Borgo Valsugana dell’appalto per la fornitura dei prodotti per il piano di concimazione annuale del campo da calcio in località Albere. Det. n. 11 del 23.01.2002 Individuazione dei locali comunali esclusi dalla disciplina sul divieto di fumo. Amministrazione e politica negli archivi informatici del Catasto e del Libro Fondiario. Presa d’atto del servizio “OPENKat”. Det. n. 15 del 28.01.2002 Abbonamento a riviste, quotidiani e pubblicazioni diverse per Biblioteca comunale anno 2002. Det. n. 16 del 29.01.2002 Fornitura materiale documentario per Biblioteca comunale. – Impegno di spesa fino al 31.12.2002. Det. n. 21 del 31.01.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di sistemazione pavimentazione stradale in Piazza Cesare Battisti. Det. n. 26 del 07.02.2002 Acquisto corpi illuminanti per A RIONE 85 L’ teatro comunale dalla Ditta Lagarina Impianti di Villa Lagarina (TN). Det. n. 27 del 07.02.2002 Acquisto bancone biglietteria per teatro comunale della Ditta Habitat Ufficio S.r.l. di Trento. Det. n. 31 del 13.02.2002 Affidamento diretto dei lavori inerenti le opere edili di completamento nell’ambito della variante n. 1 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale. Amministrazione e politica Det. n. 32 del 13.02.2002 Affidamento diretto dei lavori delle opere edili nell’ambito della variante n. 1 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale. Det. n. 33 del 19.02.2002 Organizzazione ciclo di serate denominate “Opera: conoscerla per apprezzarla”. Det. n. 34 del 20.02.2002 Affidamento diretto dei lavori aggiuntivi delle opere inerenti pavimenti e rivestimenti nell’ambito della variante n. 1 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale: Ditta Zambiasi S.a.s. di Trento. Det. n. 37 del 21.02.2002 Incarico alla Ditta Pulistar S.n.c. di Trento dell’appalto per 86 A RIONE L’ l’esecuzione dei lavori di pulizia straordinaria e ceratura dei pavimenti del teatro comunale di Aldeno. Det. n. 39 del 25.02.2002 Approvazione del collaudo tecnico – amministrativo dei lavori di riqualificazione ed ampliamento degli impianti sportivi I° lotto. Det. n. 41 del 26.02.2002 Accettazione in comodato dal Comprensorio C5 Valle dell’Adige di Trento di un palco per manifestazioni culturali. Det. n. 42 del 27.02.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di pulizia delle strade comunali dell’abitato di Aldeno. Det. n. 47 del 28.02.2002 Affido incarico di consulenza per adempimenti ex L.P. 8 maggio 2000 n. 4 “Disciplina dell’attività commerciale in Provincia di Trento – Art. 16 criteri, limiti e modalità per l’esercizio del commercio su aree pubbliche”. Studio Associato Giovanelli Marcello & C. di Trento. Det. n. 48 del 01.03.2002 Incarico alla Ditta Impresa di Pulizie Rosi Fernanda & C. di Aldeno dell’appalto per l’esecuzione del servizio di sorveglianza e pulizia ordinaria del teatro comunale di Aldeno per la stagione teatrale 2002. Det. n. 50 del 05.03.2002 Incarico ditta Sidera BZ S.r.l. filiale di Trento dell’appalto per la fornitura di un personal computer portatile ad uso degli uffici comunali. Det. n. 52 del 05.03.2002 Progetto Azione 12 – Anno 2001 – Interventi di sostegno agli enti locali per l’occupazione temporanea di soggetti deboli in iniziative di utilità collettiva. Prospetto riepilogativo. Det. n. 55 del 07.03.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di realizzazione aiuola spartitraffico in Via dei Vegri e sistemazione di parte della pavimentazione in mattonelle in cls del marciapiede di Via del Porto e di Via del Perer. Det. n. 56 del 08.03.2002 Acquisto mobili per Biblioteca comunale dalla Ditta Habitat Ufficio S.r.l. di Trento. Det. n. 58 del 13.03.2002 Approvazione della lettera invito e dell’elenco delle ditte da invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di adeguamento dei quadri elettrici dell’impianto di illuminazione pubblica di Aldeno. Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi art. 7 bis della L.P. 10.09.1993 n. 26 Det. n. 59 del 14.03.2002 Approvazione della lettera invito e dell’elenco delle ditte da invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di restauro conservativo della Torre (campanile) di San Zeno in Aldeno. Det. n. 62 del 20.03.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di ripristino banchina stradale in località San Zeno – versante est Via 3 Novembre – tratto extra urbano ex S.P. 90 Destra Adige. Det. n. 64 del 21.03.2002 Approvazione della lettera invito e dell’elenco delle ditte da invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria dei serramenti esterni presso l’edificio della Scuola Media Statale di Aldeno. Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi art. 7 bis della L.P. 10.09.1993 n. 26 Det. n. 65 del 22.03.2002 Alienazione piastre in cemento-graniglia dell’ex campo sportivo polivalente. Det. n. 66 del 25.03.2002 Organizzazione spettacolo teatrale. Det. n. 67 del 25.03.2002 Affidamento dell’incarico per l’attivazione di una “bacheca comunale” sul canale Internet alla ditta “Trentino Shop” di Marco di Rovereto (TN). Det. n. 68 del 25.03.2002 Aggiornamento sito www.comunedialdeno.it alla ditta L’Orizzonte – Agenzia di Pubblicità – ad Aldeno (TN). Det. n. 69 del 25.03.2002 Approvazione a tutti gli effetti del progetto esecutivo dell’impianto di illuminazione pubblica nel centro storico di Aldeno. Det. n. 70 del 27.03.2002 Incarico alla Ditta SPORT TEAM S.n.c. con sede a Dro per la fornitura di una coppia di porte da calcio per il Centro Sportivo Albere. Det. n. 71 del 27.03.2002 Approvazione della lettera invito e dell’elenco delle ditte da invitare per la gara relativa all’esecuzione dei lavori di realizzazione dell’impianto illuminazione pubblica nel Centro Storico. Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi art. 7 bis della L.P. 10.09.1993 n. 26 Det. n. 76 del 29.03.2002 Approvazione capitolato speciale d’appalto per il servizio di pulizia e manutenzione parchi, aree verdi, fiori, piante per il periodo dal 15.04.2002 al 31.10.2002. Determinazione modalità di appalto. Det. n. 77 del 29.03.2002 Approvazione della lettera invito e dell’elenco delle ditte da invitare per l’affidamento del servizio di pulizia e manutenzione parchi, aree verdi, fiori e piante (15.04.2002 – 31.10.2002). Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi art. 7 bis della L.P. 10.09.1993 n. 26 Det. n. 78 del 03.04.2002 Approvazione della lettera invito e dell’elenco delle ditte da invitare per la gara relativa alla fornitura degli apparecchi di illuminazione da destinare all’illuminazione pubblica del Centro Storico di Aldeno. Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi art. 7 bis della L.P. 10.09.1993 n. 26 Det. n. 79 del 04.04.2002 Alienazione piastre in cemento – graniglia dell’ex campo sportivo polivalente. Det. n. 80 del 04.04.2002 Approvazione preventivo di spesa relativo ai lavori di sistemazione e livellamento della pavimentazione stradale antistante la fermata autobus in Via Filzi. Amministrazione e politica Atto riservato sino ad esaurimento procedure, ai sensi art. 7 bis della L.P. 10.09.1993 n. 26 Det. n. 84 del 08.04.2002 Approvazione a tutti gli effetti del progetto esecutivo di ristrutturazione della Caserma dei Carabinieri di Aldeno (aggiornamento prezzi). Det. n. 88 del 14.04.2002 Approvazione dell’avviso di selezione per formazione di una graduatoria da utilizzare per l’assunzione di personale temporaneo contrattuale con mansioni di assistente animatore del progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani e agli adolescenti – cat. C base posizione retributiva 9 (ex 6° q.f.). Det. n. 90 del 19.04.2002 Approvazione a tutti gli effetti del progetto AZIONE 12 – Anno 2002. Interventi di sostegno agli Enti Locali per occupazione A RIONE 87 L’ temporanea in lavori socialmente utili. Affidamento del servizio di gestione alla Cooperativa POVO COOP 81 S.c.a.r.l. di Povo (TN). Det. n. 95 del 23.04.2002 Affidamento incarico per l’esecuzione delle verifiche e la redazione dei relativi elaborati per i lavori di modifica dell’impianto elettrico della nuova Scuola Elementare di Aldeno. Amministrazione e politica Det. n. 96 del 24.04.2002 Nomina della commissione tecnica per la valutazione delle offerte tecniche pervenute nell’ambito della gara relativa alla fornitura dei corpi illuminanti nell’ambito dei lavori di realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica del Centro Storico di Aldeno. Det. n. 97 del 24.04.2002 Selezione per l’assunzione con contratto a tempo determinato di personale con mansioni di assistente – animatore del progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani ed agli adolescenti Cat. C pos. retr. 9 – Nomina Commissione Giudicatrice. Det. n. 102 del 29.04.2002 Selezione per l’assunzione con contratto a tempo determinato di personale con mansioni di assistente – animatore del progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani ed agli adolescenti Cat. C pos. retr. 9 – Aspiranti ammessi. Det. n. 106 del 07.05.2002 Nomina della Commissione 88 A RIONE L’ per la scelta relativa alla realizzazione o all’acquisto dell’opera d’arte da destinare all’abbellimento della nuova Scuola Elementare di Aldeno (art. 20 della L.P. 03.01.1983 n. 2). nato di personale con mansioni di Assistente – Animatore del progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani ed agli adolescenti Cat. C pos. retr. 9 – Approvazione Verbali. Det. n. 108 del 08.05.2002 Incarico alla Ditta Giardino Verde S.S. di Cavalieri M. & C. con sede a Isera per la fornitura delle piante ornamentali per il nucleo centrale di Aldeno. Det. n. 114 del 10.05.2002 Progettazione grafica e pubblicazione del notiziario comunale. Impegno di spesa per il corrente anno. Det. n. 109 del 09.05.2002 Affidamento dell’incarico per l’elaborazione del tipo di frazionamento atto a definire le aree residue esterne alla strada di circonvallazione in località “Croce” e le aree esterne ai lotti della lottizzazione Era lungo Via M. Ottolini. Det. n. 110 del 09.05.2002 Affidamento diretto dei lavori aggiuntivi delle opere inerenti pavimenti e rivestimenti nell’ambito della variante n. 2 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale. Det. n. 111 del 09.05.2002 Approvazione della perizia di spesa relativa alle opere di falegname e finiture nell’ambito della variante n. 2 al progetto coordinato ed esecutivo delle opere di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale del teatro comunale. Det. n. 112 del 09.05.2002 Selezione per l’assunzione con contratto a tempo determi- Det. n. 119 del 16.05.2002 Assunzione con contratto a tempo determinato del signor SCHIR ANDREA nel posto di “Assistente – animatore” del progetto di prevenzione e promozione rivolto ai giovani ed agli adolescenti, Cat. C, livello base, posizione retributiva C.9 (ex VI° qualifica funzionale). Det. n. 120 del 17.05.2002 Incarico alla ditta AGRISERVICE TRENTO S.r.l. di Mattarello (TN) per la riparazione del trattore, marca FIAT, in dotazione al Cantiere comunale. Esecuzione lavori aggiuntivi. Det. n. 129 del 29.05.2002 Determinazione contributi comunali 2002 nei settori delle attività culturali, dell’assistenza e sicurezza sociale e delle attività sportive. Det. n. 130 del 31.05.2002 Trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale a tempo indeterminato ai sensi dell’art. 27 del Contratto Collettivo Provinciale di Lavoro 08.03.2000 a favore della di- Det. n. 131 del 31.05.2002 Trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale temporaneo ai sensi dell’art. 27 del Contratto Collettivo Provinciale di Lavoro 08.03.2000 a favore della dipendente sig.ra Endrighi Emanuela. Det. n. 134 del 31.05.2002 Approvazione dell’avviso di selezione per formazione di una graduatoria da utilizzare per l’assunzione di personale temporaneo contrattuale con mansioni di assistente bibliotecario – cat. C livello base posizione retributiva 9 (ex VI° qualifica funzionale). Det. n. 135 del 31.05.2002 Approvazione dell’avviso di selezione per formazione di una graduatoria da utilizzare per l’assunzione di personale temporaneo contrattuale con mansioni di operaio generico – cat. A livello base posizione retributi- va 1 (ex III° qualifica funzionale). Det. n. 136 del 31.05.2002 Incarico alla Ditta Pulistar S.n.c. di Trento dell’appalto per l’esecuzione dei lavori di pulizia ordinaria dei locali adibiti a sede Municipale per il periodo 01.06.2002 – 31.07.2002. Det. n. 137 del 31.05.2002 -Incarico alla Ditta Azienda Agricola Cont Giuliano di Aldeno dell’appalto relativo alla fornitura e posa in opera di piante ornamentali. Amministrazione e politica pendente sig.ra Laura Beatrici. A RIONE 89 L’ Notizie utili PROMEMORIA 90 A RIONE L’ Notizie utili PROMEMORIA 90 A RIONE L’ Notizie utili PROMEMORIA 90 A RIONE L’ PROMEMORIA Informazioni utili, di pronto impiego, per accedere ai servizi del Comune di Aldeno COMUNE DI ALDENO tel. 842523 - 842711 Orario di apertura al pubblico: Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.30 Orario ricevimento Sindaco Lunedì dalle 8.00 alle 10.00 Venerdì dalle 10.00 alle 12.00 Orario ricevimento Assessori previo appuntamento Numero utile segnalazione guasti - Ufficio Tecnico 0461.843222 Segreteria attiva 24 ore BIBLIOTECA COMUNALE DI ALDENO tel. 0461.842816 Orario di apertura al pubblico: Lunedì 14.00 - 18.00 20.00 - 22.00 Martedì 8.30 - 11.30 14.00 - 18.00 Mercoledì 8.30 - 11.30 14.00 - 18.00 Giovedì 14.00 - 18.00 14.00 - 18.00 Venerdì FARMACIA DOTT. G. BARBACOVI Orario di apertura : 8.30 - 12.00 15.30 - 19.00 Chiusura: mercoledì e sabato pomeriggio DOTT. M. GIOVANNINI tel. 0461.843221 - cell. 335.364950 Orario di ricevimento: Aldeno Lunedì 8.30 - 10.00 Martedì 17.00 - 18.00 Giovedì 8.30 - 10.00 Venerdì 8.30 - 10.00 Sabato su appuntamento Cimone Mercoledì 11.00 - 12.00 Garniga Mercoledì 9.30 - 10.30 DOTT. LUNELLI tel. 0461.230976 Orario di ricevimento: Aldeno Lunedì Martedì Mercoledì Venerdì Sabato Cimone Mercoledì Garniga Martedì 9.00 - 12.30 9.00 - 12.30 9.00 - 12.30 15.00 - 18.00 9.00 - 12.30 15.00 - 16.30 15.00 - 16.00 DOTT. PIFFER tel. 0461.842865 Orario di ricevimento: Aldeno Lunedì Mercoledì Giovedì Venerdì Cimone Martedì Garniga Martedì 9.00 - 12.00 9.00 - 12.00 16.00 - 19.00 9.00 - 12.00 9.00 - 11.00 11.00 - 12.00 Notizie utili AMBULATORIO IGIENE SANITÀ PUBBLICA (Ufficiale Sanitario) tel. 0461.843221 Orario di apertura: Lunedì 14.30 alle ore 16.00 - previo appuntamento al CUP tel. 848816816 CONSULTORIO GINECOLOGICO tel. 0461.843221 Orario di ricevimento: I°, III° e V° lunedì del mese dalle ore 10.00 alle ore 12.00 - previo appuntamento al CUP tel. 848816816 DOTT. LANFRANCO LORETANO - Pediatra. Aldeno: via Florida, 2 Tel. 0461.842997 - Trento: Via Menguzzato, 85 Tel cell. 338.3944169 Orario: Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì: Trento 9.30-10.30 Lunedì, Mercoledì, Giovedì: Aldeno 15.00-16.00 DOTT. DE IORIO tel. 0461.238232 - cell. 338.1580420 Mercoledì 8.00 - 9.00 Cimone CONSULTORIO INFERMIERISTICO tel. 0461.843221 Lunedì 9.00 - 10.00 Martedì 9.00 - 10.00 Mercoledì 9.00 - 10.00 Giovedì 9.00 - 10.00 9.00 - 10.00 Venerdì ASSISTENZA SOCIALE tel.0461.843313 Assistente Sociale MARCO DEGASPERI - area minori - Lunedì 09.00 - 11.00 Assistente Sociale SARTORI MONICA - area adulti ed anziani - Mercoledì 09.00 - 11.00. 90 A RIONE L’ L’ 2 Editoriale di Lorenzo Lucianer Economia RIONE NOTIZIARIO DEL COMUNE DI ALDENO Anno 6 - N. 10 - Giugno 2002 Autorizzazione n. 959 del 21/05/ 1997 del Tribunale di Trento Direttore responsabile: Lorenzo Lucianer Comitato di Redazione: Daniele Baldo Renato Bisesti Cristina Cont Katia Cont Ancilla Dominici Maria Chiara Giovannini Italo Pancheri Stefano Piffer Dario Scarpa Andrea Schir Direzione - Redazione Amministrazione: presso Comune di Aldeno Piazza Cesare Battisti, 3 Lettere e comunicazioni a: L’ARIONE presso Biblioteca comunale Via Giacometti, 8 38060 Aldeno Tel. 0461/842816 Grafica e impaginazione: L’ORIZZONTE Agenzia di pubblicità 38060 Aldeno Via Verdi, 15/1 Tel. 0461/843200 Fax 0461/842943 www.lorizzonte.it [email protected] Stampa: GRAFICHE DALPIAZ 38010 Ravina (TN) z.i. 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