Lady Gaga e la costruzione del corpo della
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Lady Gaga e la costruzione del corpo della
Lady Gaga e la costruzione del corpo della performer Un’icona del postmoderno • • • • • Ibridazione di immaginari differenti Citazionismo Frammentazione e contraddizione Sperimentazione Eccesso e ribaltamento dei canoni tradizionali Bad Romance La manipolazione del corpo ai fini: • della produzione mediale • della produzione di genere La produzione mediale: molteplici riferimenti culturali Il corpo di Lady Gaga è continuamente risemantizzato, creando anche significati contraddittori. La produzione di senso si avvale di supporti (tecnologie del sé, Foucault) quali abbigliamento, trucco e accessori che rimandano a diversi immaginari mediali. L’immaginario pop • Musica: Madonna, Michael Jackson, Britney Spears • Cinema: Kubrick, Matrix • Arte: Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat • Hello Kitty, IPod, computer L’immaginario glam rock Teatralità, sessualità esibita, lustrini e piume, androginia, trucco molto carico, parrucche, colori accesi, carica dissacrante, lo stile è parte del messaggio. → David Bowie L’immaginario fetish • • • • Tutina di latex Corpo strisciante Accessori (mascherine) Stivali in pelle L’immaginario queer • Queer (“stranezza”): omosessuale, trans, ermafrodita • Eccesso di segni • Libertà, dichiarazione di bisessualità, rifiuto delle convenzioni, frequentazioni queer L’immaginario fantascientifico e horror • Postumano: ibrido uomo-animale-macchina: mutante mostro rettile Eccesso e ribaltamento dei valori tradizionali • Il corpo sfugge alle pratiche di indocilimento, tra le quali Foucault annovera anche la negazione dell’alterità, per es. l’uomo si distingue dall’animale: • negazione dell’origine ctonia dell’uomo anche nel mito di Edipo, secondo Lévy-Strauss • l’intento normalizzatore è molto forte anche nella psicoanalisi (disciplinare le pulsioni, desideri “appropriati” e “abietti”). La produzione di genere Il femminile: • Corpo vittima • Corpo seduttivo Oltre il genere: • Il corpo “altro”: mutante, zombie, animale, tecnocorpo Il femminile: il gioco sottile del liminale/1 • Corpo oggetto della seduzione: corpo guardato e toccato, ferito e sballottato, oggetto della percezione; il corpo si riduce a segni di seduzione, perde specificità, è pura superficie (estetica della sparizione, Boccia Artieri) • Stereotipo del femminile: le tecnologie di genere (De Lauretis) Il femminile: il gioco sottile del liminale/2 • Corpo soggetto della seduzione: il corpo si riappropria della sua natura carnale fino all’eccesso (estatica dell’apparizione, Boccia Artieri), la seduzione è mortale. • Figura della femme fatale: da oggetto sentimentale del seduttore nella modernità a soggetto sessuale, inquietante e pericoloso, nell’Ottocento. Occultamento ed esibizione Corpo nascosto, ingabbiato, costretto in una tuta aderentissima che non lo lascia respirare VS corpo scoperto, esaltato, imposto nella sua nudità. Un corpo che subisce o impone la violenza della nudità o dell’abbigliamento, gioco liminale tra vittima e carnefice. L’eccesso si ha in entrambi i casi. Il corpo “altro” • Il corpo femminile non è necessariamente seduttivo: mutante, ibrido, dall’aspetto sfatto, quasi cadaverico (scena finale sul letto → Amy Winehouse). • Il corpo è una factoring, laboratorio dove posso agire come voglio (→ pratiche di body modification, bods mods). Il postumano • Corpo di animale: rettile (lucertola) e insetto (mosca) • Corpo mutante • Corpo di zombie: immaginario del gotico, del mostruoso • Tecnocorpo: corpo alterato, manipolato: bambola dagli occhi ingranditi, incrocio tra uomo e meccanico. Il corpo “altro” e la postmodernità Secondo Braidotti, la postmodernità è caratterizzata dal ritorno degli “altri” della modernità: donna, altro sessuale, etnico, mostro, animale. Il loro ritorno coincide con la crisi dell’umanesimo, crisi delle strutture della soggettività classica (Foucault sottolinea che filosofia e scienze sociali rispondono alla sfida di questo ritorno interessandosi all’inconscio, al desiderio femminile, agli atri etnici). L’ibrido Affolla l’immaginario mediale contemporaneo: • cannibalismo (Il silenzio degli innocenti) • androgino (pubblicità di Campari Red Passion) • mutazioni genetiche (Gattaca) • stati di alterazione (droghe → video di Paparazzi) • corpo abietto di Kate Moss Il mostruoso L’ibrido assume spesso caratteri mostruosi: il fenomeno tecnoteratologico postumano è evidente nel successo di horror, gialli, fantascienza e cyberpunk (Alien, Independence Day, Tomb Raider). Il mostro come specchio di identità e paure postmoderne Il mostro affascina perché rappresenta quella (con)fusione dei confini uomo/animale, vivo/morto, dentro/fuori, insetto/macchina che caratterizza l’identità postmoderna, anche a causa dell’angoscia postnucleare: scienza e tecnologia traboccano, generando angoscia → catastrofismo e rimandi al gotico. Il mostro e il femminile Il mostro, così come l’insetto, è connesso al femminile per: • eccesso, mancanza e spostamento: punto di incontro tra sacro e abietto (etimologia di sacer, vox media: immondo VS quanto c’è di più elevato per es. sangue di Cristo), eccentrico rispetto alla modalità dominante • potere maligno (figure della vedova nera e della mantide religiosa): nel cinema lo sguardo della donna è letale (paura fallocentrica del desiderio femminile). La donna colpevole • Sulla donna l’immaginario sociale contemporaneo fa ricadere spesso la colpa della crisi dell’identità. • La mostruosità del femminile è un paradosso: sessualità femminile nefasta e abietta MA immensa potenza del soggetto femminile, capace di dare vita e morte. Donna vista come minaccia al potere patriarcale → alleanza tra le donne e gli altri contro l’Uno, che appiattisce gli altri nella categoria della differenza in generale. Femminismo e alterità: un connubio La donna stessa si sente affine all’alieno, questo connubio è presente nelle scrittrici femministe: Woolf in Orlando, la fantascienza femminile decostruisce la categoria del genere (Female Man di Joanne Russ). Mutazioni per esplorare il desiderio. Il ritorno del rimosso Per Braidotti, tali figurazioni non esprimono solo le angosce della maggioranza, ma anche il tentativo di ridefinire la soggettività umana sottraendola alle forme di pensiero logocentriche, fallocentriche e razziste. Deleuze: macchinico come dispiegamento della personalità fuori dal classico schema del soggetto umano antropocentrico. Nuove figurazioni per una nuova identità Il postumano è espressione di un soggetto nomade, complesso, molteplice. Il divenire postmoderno (soggetto interiormente contraddittorio) si sostituisce all’univocità del soggetto della cultura fallocentrica (definito da opposizioni binarie: bianco/nero, uomo/donna, mente/corpo, ragione/immaginazione). Il divenire-donna Braidotti: la Donna non è più un’alterità complementare e speculare all’uomo, ma un soggetto incarnato complesso e stratificato che ha preso le distanze dall’istituzione della femminilità. Lei non è più il riflesso privo di potere del soggetto dominante (maschile), ma un soggetto in-divenire, mutante, altro dell’Altro, post-Donna. Il soggetto è un processo fatto di spostamenti e negoziazioni tra diversi livelli di potere e desiderio, cioè tra scelte volontarie e pulsioni inconsce. Lady Gaga e il fast fashion Molteplicità e mix di stili differenti → Zara & co. Pragmatica del corpo che si risemantizza attraverso continue e oscillanti scelte da parte di un soggetto mutante che sfida ogni identità unitaria, giocando con gli stili (etnico, dark, punk, fetish, folk, cosmopolita, ecc.). La costruzione della diva Secondo Volli, la femme fatale è un feticcio: è un oggetto di adorazione e timore (data la sua forza d’azione), come il feticcio religioso è immateriale perché si ritrae (sedurre = sed ducere, portare via), impossibile avere con lei un rapporto paritetico. Oggetto sessuale e divinità insieme. La diva dagli anni ’50 ad oggi • Star anni ’50 = mix di conformismo e scandali (vedi Marilyn e Callas), è desiderabile in quanto incarna un valore astratto, cioè il fascino. • Rock star = rivolta, fascino del maudit, demonismo pop. • Modella = assenza pura. Lady Gaga unisce la figura della rock star a quella della modella: opera nel sistema musicale ma il suo successo non è costruito sul suo talento di cantante. Il feticismo visuale Legato alla produzione, diffusione e consumo della comunicazione immateriale (Canevacci). Accezioni tradizionali: • Religione: oggetti di culto africani, XVI secolo • Economia: feticismo delle merci (Marx) • Psicopatologia: perversione sessuale che consiste nello spostamento dell'oggetto sessuale su un sostituto inadeguato (Freud) Il “fiore del male”/1 • La comunicazione visuale crea degli spettri attorno alle merci, dà loro un valore immateriale attraverso design e packaging ma anche pubblicità e centri commerciali. • Il valore delle merci non è dato dal lavoro concreto o astratto che vi sta dietro, bensì dalla loro capacità di farsi simbolo di stili di vita, desideri, valori. Ma il simbolo è appunto un’assenza, sta per qualcos’altro, non ha valore d’uso in sé. Il “fiore del male”/2 • Il feticismo visuale abolisce la fondamentale distinzione culturale tra persona e cosa reificando la persona o umanizzando la cosa. • È necessario comunicare messaggi multipli: lo spettatore/consumatore è glocale, in bilico tra mondializzazione e localizzazione.