Guida ai modelli in mostra

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Guida ai modelli in mostra
A.M.N. Magellano
2° Mostra di Modellismo Navale
Bardolino (VR) 6-21 Settembre 2008
I modelli esposti
2a Mostra di Modellismo Navale – Bardolino VR- 6-21 Settembre 2008
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A.M.N. Magellano
Aiax HMS
Dati e notizie relative alla nave - nome: HMS
AIAX Fregata Inglese varata a Plymouth nel
1765. Il 21 ottobre 1805 l'Aiax partecipò alla
battaglia di Trafalgar dove si comportò
onorevolmente semi distruggendo una fregata
spagnola ed affondando una corvetta francese.
Non si conoscono altri particolari della storia
della nave dopo la battaglia e la fine della
guerra contro Napoleone e neppure l'anno in cui
fu definitivamente disarmata.
Modellista: Ivan Bartolacci Arconate (Mi)
Il modello è realizzato con la tecnica di
costruzione in ammiragliato, completamente
auto costruito in legno di pero. Per i particolari
in metallo ottone opportunamente brunito. Ore
di lavoro più di 600 Scala: 1:76
Alert Cutter inglese
L’Alert (una delle numerose navi militari
inglesi che nei secoli hanno portato questo
nome) era un vascello leggero e molto veloce e
per tali caratteristiche poteva essere impiegato
sia in operazioni navali di squadra – con il
principale compito di portaordini – sia in
missioni isolate, con il compito di guardacoste.
Esso batte la “red ensign” : tale vessillo infatti a
quei tempi era appannaggio sia delle navi della
“Red fleet” (squadra navale “rossa”), sia delle
navi militari che operavano da sole.
Modellista: GMS
Sesto San Giovanni
Modello in scala 1:72 Autocostruzione totale in legno ed
altri materiali
La Bayonnaise prende l'Embuscade
Nel 1782 , sul finire della Guerra
d'Indipendenza Americana , durante la quale i
coloni insorti contro l'Inghilterra ricevettero
l'aiuto della flotta francese , si verificò questo
fatto d'armi secondario che entusiasmò la
Francia.
La corvetta francese Bayonnaise , con manovra
ardita , nonostante l'evidente inferiorità di
uomini e di armamento rispetto alla fregata
inglese Embuscade , conquistò all'abbordaggio
la nave nemica.
L'equipaggio inglese , secondo il costume
dell'epoca , si preoccupò di sottrarre allo
scontro i valori conservati nelle casse di bordo e
gli animali imbarcati , calandoli in mare.
Alcuni artisti francesi di quegli anni
immortalarono quell'eroico gesto di gruppo ed
ancora oggi i loro quadri sono esposti al Museo
della Marina di Parigi.
Modellista: Carlo Galanti Savona
CSS Alabama (1862)
La nave corsara CSS ALABAMA
fu costruita dai cantieri Cammel Laird di
Birkenhead (Liverpool) per conto della
Confederazione degli Stati del Sud, durante la
Guerra Civile Americana, evitando l’allora
neutralità
dell’Inghilterra
al
conflitto
americano. Al comando del Capitano Raphael
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A.M.N. Magellano
Semmes, nei suoi due anni di crociera in tutti
gli ocenani del mondo, la CSS Alabama catturò
ed affondò più di 70 navi americane, tra
baleniere, clippers, mercantili ed affondò la
nave da guerra USS Hatteras durante una
rapidissima battaglia navale. La CSS Alabama
a sua volta venne affondata dalla fregata USS
Kearsarge durante un’epico duello al largo delle
coste di Flambourg (Francia) . Ad oggi sono in
corso le attività di recupero da parte di un team
di archeologi.
Modellista: Giampaolo Cusati Roma
Modello in scala: 1:96.
Il modello della CSS Alabama, (in costruzione),
è basato su disegni rintracciati presso i Wirral
Archives di Liverpool, su disegni dei National
Archives americani e sul libro di C. Bowcock
“Anatomy of a confederate raider”. Il modello è
completamente auto costruito.
Amerigo Vespucci
La Nave Scuola Amerigo Vespucci costruita
presso i Cantieri Navali di Castellammare di
Stabia fu varata il 22 Febbraio 1931ed entrò in
servizio nel luglio dello stesso anno. su progetto
del Tenente Colonnello del Genio Navale
Francesco Rotondi.
Modellista: Andrea Vassallo Senago MI
Il modello riprodotto, in scala 1:84, interamente
aucostruito è collocato nell’anno 1992 in
occasione delle Colombiadi svolte a Genova.
Amerigo Vespucci
NAVE SCUOLA A 5312
Marina Militare Italiana
Dislocamento: 4.146 t.pc.
Dimensioni: 82,4 x 15,5 x 7 m
Equipaggio: 13 + 228 + 160 allievi
Velatura: 2.100 mq
Apparato motore: 2 E Fiat B-306-ESS + 2 E
Marelli
Potenza: 2.000 HP (1.471 kW)
Velocità: 10 nd
Autonomia: 5.450 mg / 6,5 nd
Tre alberi a scafo metallico.
Il nome e la storia
La Nave a Vela Amerigo Vespucci è stata
costruita presso i Cantieri Navali di
Castellammare di Stabia. Varata il 22 Febbraio
1931, è entrata in servizio nel luglio dello
stesso anno. Nel 1925 fu infatti decisa la
costruzione di due Navi scuola, approvando il
progetto del Tenente Colonnello del Genio
Navale Francesco Rotundi, che nel disegnare le
forme si era ispirato al Vascello della fine del
diciottesimo secolo. La prima delle due Navi, il
"Cristoforo Colombo", entrò in servizio nel
1928 e svolse la sua attività di nave scuola fino
al 1943, alla fine della guerra fu ceduta
all’URSS in conto di risarcimento danni di
Guerra. Lo scafo delle due Unità fu dipinto sin
dall’inizio nel caratteristico colore bianco e
nero; le fasce bianche ricordano le due linee di
cannoni del vascello cui si era ispirato il
costruttore.
Modellista: Roberto Venturin Cinisello B.
Realizzato in scala 1:60 interamente auto
costruito partendo da disegni di cantiere e con
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l’ausilio di circa 1600 fotografie scattate
direttamente a bordo. L’autore ha cercato di
impiegare materiali conformi all’originale:
ponti in teak, scalandroni e timonerie in
mogano, noce, frassino e metallo. Il modello è
dotato di illuminazione costituita, per la parte
interna lo scafo, da lampadine a filamento e, per
la parte esterna, da mini leds ad alta luminosità.
Iniziato nel luglio 2002, il modello è stato
terminato nel marzo 2008.
Antares
Motoscafo d’alto mare costruito in Italia nel
1952 su disegni di provenienza americana.
Modellista: Francesco Astuti Varedo MI
Modello in scala 1:14 del motor-yacht d’altura
auto costruito su disegni originali di Matteucci
rispetto ai quali è stata modificata la cabina di
comando. Modello navigante
Aragosta
Guardia coste italiana
Aurore
L’Aurore, simpaticamente qualificata da Gérard
Delacroix come “corvetta di piacere”, ha un
nome che ben gli si adatta in quanto evoca, per
somiglianza alla nascita del giorno, i primi
successi di calcolo della longitudine per mezzo
di orologi o guarda tempo, come venivano
definiti i cronometri.
Questa monografia ha due aspetti inscindibili. Il
primo è quello storico, sviluppato a regola, che
fornisce il quadro dove andrà a porsi il secondo
aspetto ovvero, la nave soggetto della
monografia, così da essere legittimata e
valorizzata. Un modello realizzato gli darà più
importanza. Con la monografia dell’Aurore
disponiamo di un ottimo esempio sul piano
storico, cioè l’iniziativa del marchese di
Courtanvaux di preparare e finanziare una
crociera al fine di sperimentare gli orologi
marini per la determinazione della longitudine.
La corvetta che servirirà a questa crociera, è
costruita a Le Havre, in un cantiere privato.
G. Delacroix, dopo averci fatto questa
presentazione, ci descrive il viaggio effettuato
nel 1767, con l’aiuto di molti estratti dal libro
pubblicato nel 1767 che racconta il viaggio in
dettaglio.
Il quadro storico è completato da documenti
(manoscritti della biblioteca di Sainte
Geneviève), il ruolo d’armamento del 1767 e
soprattutto l’inventario dettagliato della
corvetta quando fu ceduta al Re, nel 1769.
Infine, pezzo d’autore, il modello realizzato in
onore della crociera, conservato nella biblioteca
di Sainte Geneviève. Le modeste dimensioni
dell’Aurore, hanno permesso l’adozione della
scala 1/12. L’interesse verso il modello è
eccezionale, in quanto si tratta di una
Modellista: Giambattista Bergna Cinisello
Balsamo MI
Modello in scala 1:50
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A.M.N. Magellano
costruzione civile, molto rare nelle collezioni e
a maggior ragione per quest’epoca.
Modellista: Alberto Cosentino Imperia
La grande scala adottata ha permesso di avere
un dettaglio ed un realismo sorprendente.
Aggiungiamo che il modello è stato costruito da
uomini di mestiere, che hanno partecipato al
viaggio, e ciò gli dà un valore di autenticità
assoluta, nonostante possiamo rimpiangere la
mancanza di alcuni elementi, quali i canotti e
l’artiglieria.
I modellisti esperti, potranno apprezzare
numerosi dettagli ed imparare tanto, ciò grazie
alle numerose illustrazioni. Questa corvetta è
stata concepita come un vero piccolo battello di
piacere, molto curato nella sua decorazione,
avendo installazioni molto originali. Gli
scienziati poterono lavorare in un contesto
raffinato, se non lussuoso. Un centinaio di foto
permettono di vedere tutti i dettagli e i decori
scolpiti di buona fattura.
Beagle
Il famoso naturalista inglese Darwin effettuò a
bordo della nave idrografica Beagle , un
brigantino a palo del 1820 , un lungo viaggio
attorno al mondo tra il 1831 ed il 1835.
L'Ammiragliato aveva finanziato la spedizione
per effettuare la mappatura della costa del Sud
America ed il comandante della nave aveva
voluto portare con sé il giovane ma promettente
scienziato , allo scopo di individuare nuovi
esemplari di fauna e di flora.
Le osservazioni che Darwin raccolse nel suo
diario vennero poi meditate e rielaborate negli
anni successivi al viaggio e costituirono la base
per le sue teorie esposte nel famoso testo
'L'origine delle specie' , che sovvertì il pensiero
scientifico dell'epoca , introducendo i concetti
di evoluzione , selezione , adattamento.
delle osservazioni utili all'elaborazione delle
sue teorie.
Modellista: Carlo Galanti Savona
Bellona HMS
Nel 1760 l'Inghilterra varò il Bellona , primo di
una serie di '74 gun ship' che si didstinsero
durante tutti gli scontri navali combattuti
durante la Guerra d'Indipendenza Americana , il
periodo della Rivoluzione Francese ed il
periodo napoleonico. Furono vascelli molto
longevi , ancora presenti dignitosamente a
Trafalgar e pertanto operastivi dopo mezzo
secolo dal varo. Naturalmente , in questo arco
di tempo subirono importanti rifacimenti per
rimanere al passo dell'evoluzione tecnologica ,
primo fra tutti il rifasciamento della carena con
lastre di rame che , oltre a conferire maggiore
longevità alla struttura , aumentava la velocità
della nave : infatti sul rame non attecchiva nulla
e pertanto l'opera viva non presentava più tutte
quelle fastidiose asperità che offrivano notevole
resistenza
al
moto.
Il Bellona subì questa importante lavorazione in
All'arrivo nell'arcipelago delle Galapagos ,
dopo migliaia di chilometri di mare ,
l'equipaggio plaudì alla vista delle scogliere che
brulicavano di strani animali sconosciuti , le
iguane di mare. Darwin e l'acquarellista di
bordo si affrettarono per osservarle da vicino e
fu proprio durante il mese di sosta in quelle
isole che il naturalista effettuò la maggior parte
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uno dei bacini di raddobbo dell'arsenale di
Chatam nel 1782 e lì si recarono
frequentemente
in
visita
dignitari
dell'Ammiragliato e notabili di Corte per
apprezzare l'avanzamento dell'avveniristica
lavorazione.
Modellista:
Carlo Galanti Savona
Il diorama in scala 1:100 rappresenta la nave
sullo scalo del cantiere di Chatam dove vennero
effettuati i lavori del primo raddobbo nel 1778.
L’opera viva della nave venne rivestita di lastre
in rame, lavorazione effettuata per la prima
volta proprio su questa carena. Pertanto furono
necessari particolari studi ed applicazioni.
Medaglia d’oro al campionato italiano
Navimodel del 2006.
Modello costruito su disegni della ditta Corel
Caccia alla Bismark
Diorama in scala 1200
Berlin
Fregata del Brandeburgo del 1675. Famosa per
aver catturato il postale svedese Maria e per le
ottime qualità marinare di grande Fregata,
anticipando le Fregate maggiori americane che
avrebbero
poi
fatto la storia e
l'inizio
della
marineria
americana.
Modellista:
Gilberto Giusto
Modello
eseguito 35 anni
fa in scala 1:30
da progetti della
ditta Movo di
Milano
Modellista: Pasquale Iovene
Cusano Milanino MI
Blu-Bla Modello di fantasia
Modello in scala 1:20 liberamente tratto da
disegni originali di Marzorati.
Modello navigante
Bireme romana
Caesar, epoca 30 a.c.
Ricostruzione dal bassorilievo presso il tempio
della fortuna di Preneste (Roma) oggi
conservato in Vaticano.
Modellista: Pasquale Iovene
Cusano Milanino MI
Modellista: Francesco Astuti Varedo MI
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A.M.N. Magellano
Bric francese 1780
USS Cairo
La cannoniera fluviale USS Cairo venne
costruita a Mound City, Illinois, nel 1861 da
Jeames Eads, per essere usata dall’esercito
dell’Unione durante la Guerra Civile. Insieme
ad altre 6 unità della stessa classe furono
chiamate “Pook’s Turtles” (le tartarughe di
Pook) La USS Cairo venne impegnata in
diverse azioni di combattimento fino al suo
affondamento, a causa di una torpedine
galleggiante, sul fiume Yazoo il 12 dicembre
1862.
Modellista: Malaspina Sandro Follo
Modellista: Alberto Cosentino Imperia
Modello attualmente in lavorazione con
struttura in ammiragliato.
Costruito con legno di rovere
Brigantino Goletta
Epoca 1910
Modellista: Giacomo Comis Parma
Costruzione in scala 1:37,5 eseguita da progetto
e piani di costruzione tratti da “Come costruire
un modello di Veliero” di E. Aymo Boot,
Edizione Hoepli.
Il modellista ha apportato diverse modifiche al
progetto secondo le sue conoscenze
marinaresche e raddoppiando la scala che
originariamente era di 1:75
La costruzione è stata eseguita rispettando le
norme cantieristiche dell’epoca. Per evidenziare
alcuni dettagli l’autore ha costruito persino il
Scala del modello 1:250
Calypso
Nominato
presidente
delle
Campagne
Oceanografiche Francesi, nel 1950 Cousteau
ricevette dal milionario irlandese Thomas Loel
Guinness M.P. in affitto, per il prezzo
simbolico di un franco francese l'anno, un
cacciamine costruito dalla Royal Navy inglese
che Cousteau ribattezzandolo "Calypso",
ristrutturò e trasformò in nave da ricerca e base
di supporto per missioni oceanografiche.
Con la Calypso, Cousteau esplorò le acque più
interessanti del pianeta, compresi alcuni fiumi.
Modellista: Danilo Brambilla Cinisello B. MI
tavolato asportabile per l’ispezione
sentine visibili dal boccaporto centrale.
delle
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Camogli due
Tug Supplì
Nave per rimorchio e rifornimento.
Modellista: Duilio Curradi Varese
modello
in
scala:
1:100
navigante
radiocomandato.
Il modello è attrezzato per rimorchiare il
modello del Normandie
Caravelle portoghesi
Intorno alla metà del 1400 , l'infante del
Portogallo , Enrico il Navigatore , finanziò tutta
una serie di spedizioni navali che ,
bordeggiando la costa atlantica del continente
africano , avrebbero dovuto raggiungere le
Indie. Ci riuscì , a fine secolo , Vasco de Gama
, ma il suo viaggio venne preceduto da una serie
di tentativi infruttuosi , ognuno dei quali vedeva
sempre arrivare più a sud uomini e navi , senza
mai riuscire però a toccare il punto più
meridionale del continente , a partire dal quale
si sarebbe dovuto iniziare la risalita , con il sole
nascente
sul
lato destro delle navi.
A capo di una di queste spedizioni venne posto
il ligure Antonio da Noli che , nel 1458 , guidò
le due caravelle al suo comando fino a Capo
Verde.Qui giunto , alla foce del Gambia ,
provvide a riparare gli scafi ed a rifornirsi
d'acqua , senza più essere in grado di
proseguire. Venne però posata una stele di
pietra , un segnale per chi si sarebbe in futuro
avventurato lungo quella costa a testimonianza
del
traguardo
raggiunto.
Ogni spedizione portoghese portava a bordo
una di queste stele , chiamate padrao , per
posizionarla come segnale del punto estremo
toccato nel viaggio , così che tutta la costa
occidentale dell'Africa ne fu costellata , da
Capo Bojador fino al Capo di Buona Speranza.
Buona parte di questi padrao , oltre venti ,venne
rinvenuta dagli avventurieri europei che ,
quattro secoli dopo ,esplorarono il continente
africano.
Modellista: Carlo Galanti Savona
Il diorama in scala 1:90 rappresenta il culmine
del viaggio capitanato da Antonio da Noli che,
al soldo del Portogallo, raggiunge la foce del
Gambia, presso Capo Verde, nel 1548. Lì
vengono effettuati dei lavori alle carene e
rifornimenti d’acqua. Poiché si era allo stremo
si dovette poi tornare sulla rotta di casa. Viene
posto a segnale del limite raggiunto un
“padrao” e cioè una stele di pietra. 40 anni più
tardi, Vasco da Gama, trovò il passaggio per
l’India.
Medaglia d’oro al campionato italiano
Navimodel del 2004.
Corsaro
Questo yacht italiano fu commissionato dal
conte d'Albertis , genovese e socio fondatore
del Regio Yacht Club Italiano , ai cantieri
Oneto di Sestri Ponente. Nel 1892 , quarto
centenario della scoperta dell'America , questo
piccolo veliero da diporto compì la traversata
dell'Atlantico , da Genova a San Salvador ,
recando poi successivamente a New York una
campionatura
di
prodotti
italiani
da
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da esibire nell'expò dedicata alle celebrazioni.
Fu il primo yacht italiano che si fece apprezzare
a livello internazionale , grazie alle sue
numerose e qualificate partecipazioni a crociere
e regate all'estero. Durante le manifestazioni
indette nel 1895 in occasione dell'inaugurazione
del canale di Kiel il Corsaro partecipò
onorevolmente alle regate organizzate dalla
Germania.
I reperti etnici e folcloristici raccolti dal
D'Albertis durante le frequenti crociere
effettuate a bordo del Corsaro in paesi esotici
sono oggi esposti al pubblico nel museo
appositamente dedicato presso il castello
d'Albertis in Genova.
Modellista: Carlo Galanti Savona
Cruiser
Sand bagger della baia di New York.
Barca da lavoro a vela adibita al trasporto di
sabbia che veniva caricata in sacchi di juta.
Sucecssivamente tali imbarcazioni furono
trasformate, data la notevole velatura, in barche
da regata.
Parte delle manovre era azionata da giochi di
catene.
Partita nel 1912 e raggiunte le acque dell’
Oceano Antartico, nel 1914 è stata abbandonata
nel Sud Pacifico in seguito allo scoppio della 1^
Guerra Mondiale, dall’equipaggio desideroso di
rientrare in patria per prendere parte a tale
conflitto.
Modellista: GMS
Sesto San Giovanni
Modello in scala 1:40 Autocostruzione totale in legno e
altri materiali
Le Coureur
Modellista: Nello Laborai
Modello in scala 1:24
Lougre: nave derivata dai pescherecci francesi
detti chasse-maree molto veloce e boliniera.
Il Coureur si distinse nel 1778 al primo scontro
fra francesi ed inglesi della guerra d'America
impegnando il cutter inglese Alert piu' grosso e
piu' armato permettendo alla sua caposquadra ,
la fregata Belle Paule di disimpegnarsi da una
squadra inglese
lougre militare francese 1776.
Modellista:Enrico Pilani Cinisello B. MI
Curieuse
Goletta a gabbiola
Nave francese degli inizi del ‘900 costruita
appositamente per una missione esplorativa
dell’Antartide. Era attrezzata a goletta a
gabbiola. Costruita a Lorient sulla costa
atlantica della Francia, ricalcava lo stile
costruttivo dei pescherecci della zona.
L’equipaggio scientifico era di 5 persone.
Modello autocostruito secondo la monografia
ANCRE nel 1990. Scafo a clinker
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Danaide Corvetta italiana
Modellista: Giambattista Bergna Cinisello
Balsamo MI
Modello in scala 1:50 navigante R.C.
Digbay
Guardia costiera americana
Modellista: Giambattista Bergna Cinisello
Balsamo MI
Trattasi di modello navigante, costruito
esclusivamente con la mano sinistra.
Il materiale di base è il legno anche se di
diverse essenze quali il pioppo, il tiglio, il noce,
la betulla e la balsa. Lo scafo è stato calafatato
con resina epossidica mentre all’esterno vi è
stato applicato uno strato di stucco metallico a
cui è stata aggiunta una mano di fondo
poliuretanico
prima
della
verniciatura
definitiva. La propulsione è assicurata da due
motori elettrici Graupner, alimentati da una
batteria al piombo da 64/4°. Sono previsti sia
l’impianto dei fanali di navigazione che la
motorizzazione dell’antenna radar.
Flyng Fish
Schooner americano per la pesca del maccarello
Modello in scala 1:50 navigante R.C.
Espresso Liguria
Trattasi di una delle 5 navi gemelle utilizzate
per il trasporto dei camion dalle isole maggiori
ai porti di Genova e Livorno e viceversa per
conto della società Traghetti del mediterraneo.
Il modello riproduce l’ultima versione (1984)
quando la nave apparteneva alla Società
generale di Navigazione di Napoli e svolgeva
servizio dai porti del Tirreno a quelli del Nord
Africa. La nave è stata varata dai Cantieri
Orlando di Livorno il 7 Giugno 1967 e demolita
a Napoli nel 1986,
Dati della nave:
Lunghezza f.t.: 105,5 metri
Larghezza: 17,50 metri
Immersione alla base: 5,70 metri
T.S.L.: 1998,0
Modellista: Luciano Di Giovanni
Modellista: Paveto Giuseppe Mezzano SP
Modello in scala 1: 55
Galeone di Manila
Verso la fine del 1500 , lo sfruttamento da parte
degli Spagnoli delle miniere d'argento
sudamericane era ormai diventato intensivo. Il
metallo in lingotti veniva trasportato da
carovane fino alla costa atlantica da dove , una
volta all'anno , partiva per la Spagna imbarcato
sulla
così
detta
flotta
tesoriera.
Una parte dell'argento ,però , veniva trasportato
dalle carovane ad Acapulco , sulla costa del
Pacifico , e lì era stivato a bordo di un galeone
che effettuava la traversata oceanica fino a
Manila , nelle Filippine. Ogni anno , a partire
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A.M.N. Magellano
dagli ultimi decenni del secolo e fin verso la
metà del '600 , questo viaggio venne
regolarmente effettuato seguendo la rotta
consentita dagli alisei.
I galeoni che si succedettero negli anni in
questo servizio e che vennero poi chiamati 'i
galeoni di Manila' , giunti a destinazione
attendevano nelle acque calme della rada il
sopraggiungere delle giunche provenienti dalla
Cina per barattare l'argento con porcellane ,
seta
,
spezie
,
legni
pregiati.
Durante la sosta nella rada l'equipaggio
provvedeva anche ad effettuare le necessarie
riparazioni allo scafo ed all'attrezzatura ,
provati da una traversata durata mesi. Lance
spagnole pattugliavano costantemente lo
specchio d'acqua attorno al galeone per evitare
ruberie mentre l'equipaggio era impegnato nelle
operazioni
di
scambio.
Un lungo viaggio di ritorno riconduceva il
galeone ad Acapulco , da dove , via terra , le
preziose
mercanzie
d'oriente
venivano
trasportate fino alla costa atlantica , per poi
essere imbarcate alla volta della Spagna.
Modellista: Carlo Galanti Savona
Il diorama in scala 1:90 rappresenta una fase
dello scambio di merci in rada tra gli Spagnoli
ed i Cinesi. Scialuppe di militari armati
pattugliano la nave per evitare manomissioni e
furti, mentre altri membri dell’equipaggio
effettuano le riparazioni necessarie dopo la
lunga traversata durata mesi.
Medaglia d’oro al campionato italiano
Navimodel del 2004.
Ferry 1750
Battello traghetto per acque poco profonde
Modellista: Paveto Giuseppe Mezzano SP
Modello in scala 1:35 ricavato dal volume
“Architectura Navalis Mercatoria” di F.
Chapman
Fleuron
Vascello Francese da 64 cannoni costruito dal
famoso costruttore Blaise Ollivier. La
costruzione iniziò il 20 giugno 1729 e venne
varato il 29 aprile 1730 con il completamento
del secondo ponte secondo l'usanza francese.
Nel luglio dello stesso anno la vave era
terminata mancando solo qualche elemento
delle sculture. Era considerata un’ottima nave,
con ottime caratteristiche marine. Non ha avuto
una grande carriera militare, non avendo
partecipato ad importanti battaglie navali.
Malauguratamente fini male la sua carriera
andando bruciata nel porto di Brest nei primi
giuorni del febbraio 1745 per, pare, un
candelotto dimenticato acceso.
Modellista: Luciano Pastorino Genova
Grazie alla raccolta di disegni, accompagnati da
monografia e cenni storici editi da jean
Boudriot questo modello, in scala 1/48, è stato
completato in nove mesi lavorando tutti i giorni
per diverse ore. Legno usato: per l'ossatura il
pero e per fasciame e ponti noce satinè,
seguendo gli stessi metodi di costruzione
dell'epoca.
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Gillnetter
Progetto americano, dell’ingegnere Harold C.
Hanson, degli anni ’50 per un peschereccio
costiero caratterizzato dall’uso di reti
particolari, chiamate Gillnet.
Modellista:
Rodolfo Mattavelli Senato
demolitrice rimanendo ancorata in sicurezza
fuori dalla portata dei cannoni dei difensori.
Ogni bombarda era solitamente accompagnata
da un vascello minore che trasportava le
munizioni, le polveri, gli approvvigionamenti e
parte dell’equipaggio; l’attrezzatura smontata
della bombarda veniva stivata sulla nave
appoggio.
Modellista:
GMS Sesto San Giovanni
Modello in scala 1:75
Autocostruzione totale in legno ed
altri materiali
Modello in scala 1:50 interamente autocostruito
in plastica, partendo dalle linee d’acqua da cui
si sono ricavate la chiglia e le ordinate. Il
fasciame e’ stato fatto con fogli di plastica. Il
ponte e’ stato ricoperto di listelli di noce.
Granado
Nave bombarda inglese
Il Granado era una tipica nave-bombarda,
caratterizzata sia dall’armamento principale
(due mortai piazzati al centro dello scafo), sia
dall’attrezzatura, con un generoso spazio a
proravia dell’albero maestro per dare gittata al
mortaio di prora.
Le bombarde erano impiegate per l’assedio dal
mare alle fortezze costiere. Esse si mettevano in
batteria di traverso e, smontata buona parte
dell’attrezzatura, iniziavano la loro opera
Gros Ventre
Epoca 1766 Gabare, bastimento da trasporto
della marina militare, indispensabile per
l’approvvigionamento degli arsenali, delle
squadriglie e delle colonie. Le prime gabares
sono apparse attorno al 1715, per trasportare il
legname
necessario
alla
costruzione
dell’alberatura e della carpenteria. All’origine
erano modeste navi del porto, di tonnellaggio
compreso tra 40 e 130 tonnellate, poi aumentato
fino a 480 tonnellate nei primi anni del XIX°
secolo.
Una gabarra, che ha il nome significativo di
“Gros Ventre”, quasi per caso partecipò alla
spedizione di Kerguelen nel 1772 e,
abbandonata dallo stesso, continuò a navigare
sola e sotto il comando del Sig. di Sant’
Allouarn, scoprendo la costa occidentale
dell’Australia
nel
marzo
1772.
La
dichiarazione, simbolica, di annessione del
possedimento in nome del Re di Francia venne
fatta e le prove manoscritte messe in bottiglie di
vetro e sotterrate sul posto. Nel 1998 queste
bottiglie sono ritrovate, stimolando un grande
interesse per il Gros Ventre ed il suo
comandante di Sant’Allouarn. Questi fatti sono
stati determinanti per la scelta di questa gabare,
per di più resa possibile per l’esistenza dei piani
della nave, conservati a Vincennes presso il
Servizio Storico della Marina.
Modellista: Giorgio Flenghi –
Anguillara S. - Roma
2a Mostra di Modellismo Navale – Bardolino VR- 6-21 Settembre 2008
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A.M.N. Magellano
Lady Dafne
Battello del Tamigi tuttora esistente
Modellista: Paveto Giuseppe Mezzano SP
Modello in scala 1:48
Scala: 1:48. Con passione, volontà e tanto
amore per il proprio lavoro si possono
raggiungere risultati inaspettati anche da parte
di chi non ha mai avuto a che fare con questa
complesse costruzioni. Questo è il mio primo
lavoro in ammiragliato, posso garantirvi che
non avevo mai affrontato simili problematiche,
ma con l’aiuto degli amici modellisti di
Magellano, sono riuscito a fare un lavoro credo
sufficiente, con tutti i limiti che ognuno di noi
si porta dietro, la cosa importante è la volontà
di apprendere perché senza la conoscenza non
si può intraprendere un simile progetto.
Halifax
Modellista: Nicolò Tumbarello
Capoterra CA
Lancia Baleniera
Epoca 1860
Modellista: Giacomo Comis Parma
Costruzione da scatola di montaggio Panart.
Anche se non era previsto dal progetto l’autore
ha eseguito il fasciame a parziale
sovrapposizione (clinker) per simulare la
costruzione reale delle lance baleniere
dell’epoca.
La lancia non è la tradizionale di New Bedford,
forse è Olandese, la scala è di 1:16
2a Mostra di Modellismo Navale – Bardolino VR- 6-21 Settembre 2008
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A.M.N. Magellano
Lancia Victory
La nave ammiraglia di Lord Nelson. Questo
modello è degna riproduzione della scialuppa
della regina dei mari, della nave più nota e
famosa, l'ammiraglia di lord Nelson nella
battaglia di Trafalgar del 21 ottobre 1805.
Modellista: Carlo Cavaletto
Cinisello Balsamo Mi
Come di una regina non si può trascurare
nessuna parte del suo corpo, così della Victory,
regina dei mari, non poteva mancare la famosa
scialuppa vicino alla quale morì Lord Nelson.
Scala 1:16
Landing Craft Support
(large) (Mark 3)
Gli LCS erano mezzi adattati da mezzi da
sbarco per fanteria (LCI) e trasformati in
cannoniere.
In rapporto alla stazza erano potentemente
armate, tanto da guadagnarsi il nomignolo di
“mighty midget – (i poderosi nanerottoli).
Il loro compito era quello di accompagnare i
mezzi da sbarco fin sulla riva, mantenendo un
fuoco di copertura tale da impedire ai difensori
di opporre una valida resistenza alle truppe
sbarcanti. Gli LCS potevano, all’occorrenza,
essere arenati.
Dopo il conflitto, la “38” è stata ceduta alla
Marina Militare Italiana che l’ha impiegata con
il nome di “Bracco” per compiti di
addestramento.
Modellista:GMS
Sesto San Giovanni
Scala: 1:72 - Autocostruzione totale
con impiego principalmente di
plastica
Kate Kory
Baleniera americana
La Kate Kory, così come numerose altre
baleniere americane, era impiegata per la caccia
ai capodogli con lo scopo di ricavare il prezioso
l’olio contenuto nelle carni dell’animale.
Caratteristica di tali baleniere erano infatti i
“tray-works” la doppia fornace usata per bollire
le carni e ricavare così l’olio. Tale fornace era
disposta sul ponte.
La nave, troppo piccola per issare a bordo i
capodogli catturati, era dotata di una specie di
“marciapiede levatoio” che permetteva la
scorticazione del capodoglio trattenuto in acqua
al fianco dello scafo – il tutto con grande
gaudio degli immancabili pescecani
Modellista: GMS
Sesto San Giovanni
Modello
in
scata
1:75
Autocostruzione totale in legno ed
altri materiali
Kerz Atao
Tonniera dundee bretone di cancarreau
(Francia) del 1929.
Imbarcazione da pesca sviluppatasi in Bretagna
agli inizi del '900 per le sue qualità marinare.
Fu adottata per la pesca dei tonni che durava
2a Mostra di Modellismo Navale – Bardolino VR- 6-21 Settembre 2008
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A.M.N. Magellano
circa sei settimane, con 5 uomini di equipaggio,
per più volte l'anno.
Se ne costruirono, solo a Cancarneau più di 20
esemplari in 9 mesi nell'anno 1927.
Lunghezza f.t.: 20,30 metri
Larghezza: 6,10 metri
Pacifico con una zattera primitiva e spiegata la
curiosa somiglianza tra alcune tradizioni
culturali della Polinesia e quelle relative alle
civiltà pre incaiche.
Dati reali della zattera:
Lunghezza: 13.80 m
Larghezza: 6.60 m
Altezza 10.95 m
Modellista: Emilio Tommasi Milano
Scala: 1: 45 Il modello è auto costruito in ogni
suo dettaglio, ricavando i disegni dalle misure,
purtroppo imprecise, fornite da Heyerddahl nel
suo libro sulla spedizione e da alcune fotografie
reperite su internet e presso il museo di Oslo
dove è esposta la zattera originale.
Modellista: Francesco Ciardelli
Modello in scala 1:33
Kon Tiki
Zattera sperimentale (anno 1947) progettata nel
1947 dallo studioso ed archeologo norvegese
Thor Hejerdahl e ricavata da disegni rupestri e
notizie archeologiche peruviane. Con cinque
compagni, compì la traversata dell’Oceano
Pacifico dal Perù alla Polinesia. Il viaggio
Lancia Armata
Epoca 1834 I vascelli e le fregate della Marina
Reale hanno, da sempre, disposto di scialuppe e
di canotti per asservirli. Le scialuppe sono
utilizzate per le attività di assistenza, i canotti
essendo generalmente affusolati a degli usi più
“nobili”. La scialuppa che vi presentiamo
misura 13,00 m di lunghezza, 3,49 m di
larghezza fuori fasciame e 1,40 m di altezza. I
disegni sono ricavati da un progetto dell'Atlante
del Genio Marittimo che porta la data del 1834.
Modellista: Carlo Cavaletto
Cinisello Balsamo Mi
Ossatura del modello costruito in mogano,
dettagli e fasciame in pero. Scala 1:18
LCT Landing craft tank
dell’imbarcazione, costruita con tronchi di balsa
di circa 60 cm di diametro e con corde di fibre
vegetali senza impiego di chiodi e di altro
materiale metallico, spinta dagli Alisei e dalla
Corrente di Humboldt, durò 101 giorni. Fu
dimostrata la possibilità di attraversare il
Mezzo da sbarco USA di piccole proporzioni,
poteva trasportare fino a 3 carri armati medi. Il
modello riproduce uno dei pochi impiegati
durante lo sbarco in Normandia. Era infatti
appena stato messo in linea, risultando una
miglioria rispetto al precedente modello (Mark
2a Mostra di Modellismo Navale – Bardolino VR- 6-21 Settembre 2008
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A.M.N. Magellano
5). Una caratteristica peculiare di questa
versione era la possibilità di abbattere, oltre che
il portellone anteriore, anche le paratie
posteriori permettendo l’attraversamento, in
senso longitudinale, dei mezzi provenienti da
navi più grandi che non potevano avvicinarsi
troppo alla riva e diventando, pertanto, una
specie di molo galleggiante.
Costruito a costolame e fasciame e poi protetto
rivestendolo con resina e tessuto in fibra di
vetro.
Navigante,
è
dotato
singola
motorizzazione. Attualmente ancora in fase di
costruzione, si spera di vederlo terminato entro
il 2009.
Lobsterboat
Modellista:
GMS Sesto San Giovanni
Scala 1:72 - Autocostruzione totale
con impiego principalmente di
plastica
I Lobster, o meglio i Lobsterboat, sono
imbarcazioni nate per la pesca all’aragosta (in
inglese
lobster,
appunto),
attività
particolarmente sviluppata lungo le coste del
New England. Nel corso degli anni sono state
migliorate dalle esperienze di chi le usa non per
divertimento, ma per guadagnarsi da vivere. Per
questo motivo le loro barche devono fornire il
massimo in grado di affidabilità: devono fare
bene il loro lavoro ma, soprattutto, li devono
sempre riportare a casa.
Modellista: Teresio Oricco S. Francesco al
Campo
Le Jacques
Presumibilmente il più antico rimorchiatore
ancora a galla francese, Jacques è stato
costruito da 1904 a Creil, un sito della società
Touage .
Quest'ultima acquista una dozzina di
rimorchiatori "Guepe", disegnato sullo stesso
piano del Jacques ma di varie dimensioni, con
sede presso Andrésy. A differenza di altre
barche simili, il rimorchiatore non partecipa al
traffico mercantile. Per le società Goiffron e
Jorre si occupa di dragaggio e di altre opere
pubbliche. Minacciato di demolizione, grazie a
un gruppo di appassionati, gli Amis du musée
de la Batellerie, è in via di restaurazione . La
sua macchine a vapore originale è visibile a
Poses.
Modellista: Teresio Oricco S. Francesco al
Campo
Modello in scala: 1:25
Modello in scala: 1:12. Materiali impiegati:
compensato, balsa, tiglio e rinforzato lo scafo
con resina e tessuto in fibra di vetro.
Motorizzazione singola.
LSM Landing ship medium
Mezzo da sbarco impiegato dalla Marina USA
nel Pacifico verso la fine del conflitto mondiale.
Si tratta del mezzo da sbarco di dimensioni
“medie” meglio riuscito tra quelli adottati,
poteva trasportare fino a 9 carri armati o, in
diverse combinazioni di carico, una notevole
quantità di materiali e mezzi leggeri.
Ne sono state realizzate numerose varianti tra le
quali la più vistosa era quella di nave lanciarazzi. Poteva lanciare una salva di 1600 razzi di
breve gittata. Per il lancio si avvicinava alla
2a Mostra di Modellismo Navale – Bardolino VR- 6-21 Settembre 2008
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A.M.N. Magellano
riva, una volta lanciati tutti i razzi, ritornava al
sicuro al largo per riarmarsi, operazione questa
che richiedeva parecchie ore.
Modellista:
GMS Sesto San Giovanni
Scala 1:72 - Autocostruzione totale
con impiego principalmente di
plastica.
Minerva
Corvetta epoca contemporanea
Le corvette della classe Minerva sono state
progettate per assolvere compiti diversi, sia in
tempo di pace che di guerra, ma principalmente
sono usate per la scuola comando e la vigilanza
della zona di interesse economico esclusivo.
Le corvette sono state costruite dai CNR di
Riva Trigoso in una serie di otto corvette,
suddivise in due trance, con le seguenti
caratteristiche: lunghezza ft: m 87. Lunghezza
pp: m 80. Larghezza massima: m 10.30.
Altezza di costruzione al ponte di coperta: m
5.50. Dislocamento di prova: t 1.200.
Dislocamento a pieno carico:
t 1285.
L’armamento e’ costituito da un cannone OTO
Melara 76/62 compatto, un sistema missilistico
antiaereo Albatross/Aspide, 2 lanciasiluri tripli
da 324mm. La propulsione e' assicurata da due
motori diesel GMT 230-20 DV sovralimentati,
capaci di erogare circa 5500 CV ciascuno, in
grado di spingere la nave alla velocità massima
di 24 nodi.
Le sistemazioni per l'equipaggio sono
dimensionate in modo da poter ospitare 9
Ufficiali, 58 Sottufficiali e Sergenti, e 54
Sottocapi e Comuni.
Modellista: Rodolfo Mattavelli Senago MI
Il modello in scala 1:400 è ricavato da un kit in
resina in scala 1/400 della Tecnomodel, che
offre la sola possibilità di costruzione waterline.
Modello di facile costruzione, non ha
necessitato di interventi particolari. Le uniche
aggiunte sono le battagliole, che sono state auto
costruite, e degli irrobustimenti tramite
spinatura per un incollaggio più robusto dei
singoli pezzi. Oltre a questo sono stati
migliorati piccoli particolari.
Per riprodurre il mare si è usato un materiale
per belle arti, il Cernit. Dopo aver ottenuto
l'aspetto desiderato, si è proceduto alla sua
cottura in forno seguendo le istruzioni allegate
ai panetti. Per la colorazione si e’ dato un fondo
blu scuro e si e’ variato l’aspetto uniforme con
diversi lavaggi di diversi colori, dando poi del
bianco per simulare la schiuma delle onde e la
scia della nave.
Moro di Venezia
ITA 25 1992
Modello in scala 1:65 del solo scafo dell'unica
imbarcazione italiana ad aver vinto una regata
di Coppa America nella 28a edizione tenutasi a
San Diego (USA) nel maggio 1992.
Modellista: Pasquale Iovene
Cusano M. MI
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A.M.N. Magellano
Muimota Rimorchiatore 1810
Rimorchiatore a vapore d’alto mare degli anni
‘50/’60.
E’ chiaramente un modello di fantasia che,
all’uscita sul mercato, ha riscosso parecchio
successo fra i modellisti per la possibilità di
installare
agevolmente
anche
una
motorizzazione a vapore.
Il nome è in realtà l’acronimo di Atomium,
mitica costruzione di Expo 1958 svoltasi a
Bruxelles.
Pinco genovese
Tipico mercantile ligure provenzale di portata
simile ai brigantini , ma piu' veloce e boliniero
necessitava pero' di un equipaggio piu'
numeroso. Molti pinchi fecero parte della flotta
mercantile che trasporto' in Egitto l'esercito di
Napoleone.
Modellista: Teresio Oricco
S. Francesco al Campo
Modello in scala 1:25 costruito a costolame e
fasciame, navigante. Dotato di due motori ed
impianto di illuminazione. Materiali impiegati:
legno di varie essenze, resina epossidica per
l’impermeabilizzazione, ottone.
Olterra
Nave appoggio palombari
Modellista: Francesco Astuti Varedo MI
Modello in scala 1:35
Modellista:Enrico Pilani Cinisello B. MI
Modello
completamente
progettato
e
ovviamente autocostruito dall’autore nel 1984.
Medaglia d’argento nella Classe C3 al
Campionato svoltosi al Museo della Tecnica a
Milano e selezionato per il campionato del
mondo nell'allora Germania dell'Est al quale
non hh partecipato per le troppe complicazioni.
Pogoria
Paquebot Normandie
Nave passeggeri francese – La prima nave ad
aver superato i 1000 piedi di lunghezza
Modellista: Duilio Curradi Varese
modello – scala: 1:100 - dimensione alla base:
cm._313_x cm._36_
Modello navigante radiocomandato
Nel maggio del 1980, nel cantiere di Danzica è
stata varata la Pogoria, nave goletta
chel'Operation Sail
ad Amsterdam (6-12 agosto) ha suscitato
l'interesse di tanti tecnici e curiosi. Nella regata
Frederikashavn, sempre ad Amsterdam, è stata
l'imbarcazione più veloce fra tutte.
Modellista:Lino Dolcino Genova
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A.M.N. Magellano
Rimorchiatore Prometeo
PROMETEO A 5318
Cantiere Visentini - Donada
Dislocamento: 750 t.pc.
Dimensioni: 39 x 9,6 x 3,7 m
Equipaggio: 25
Apparato motore: 2 D Grandi Motori Trieste
BL-230-8 M
Potenza: 2.760 HP
(1.963 kW)
Velocità: 13,5 nd
Modello in scala 1:50 costruito interamente su
disegni di cantiere polacchi
Posto di voga
ll modello rappresenta in scala 1/10 due Banchi
di Voga di Galea Comune Veneziana della
seconda metà del XVI sec., descritta nel ms.
"La Visione di Drachio", scritto da Baldissera
Drachio, ma attribuibile al Protomaestro
dell'Arsenale della Serenissima Francesco
Bressan.
La geometria e l'Ergonomia della Voga a
Scaloccio, nei singoli dettagli e nel loro insieme
sono fedelmente riprodotti in scala, grazie alla
documentazione e all'iconografia utilizzata:
pertanto
sia i due posti di voga che i due Remi sono
perfettamente coerenti coi requisiti di
"riproduzione
in scala".
La parte stutturale del Corpo dello Scafo,
invece, sebbene riprodotta esattamente in scala
1/10,
volutamente è stata aggregata perché
ininfluente ed estranea agli scopi della Ricerca
in atto.
Modellista:Giuseppe Mercato
Modellista: Rolando Maeran
Gallarate MI
Modello in scala 1:50
Quarto
Nave da sbarco italiana
Modellista: Giambattista Bergna Cinisello
Balsamo MI
Modello in scala 1:50 Navigante R.C.
Rana Rimorchiatore
Rimorchiatore a motore, numero ufficiale
184541, Costruito dai cantieri Cochrane &
Selby bell Yorkshire ed entrato in servizio sul
Tamigi nel 1951.
Lunghezza fuori tutto 86 piedi
Larghezza massima 21,9 piedi
Motore Diesel British Polar di potenza pari a
700 BHP
Modellista:Lino Dolcino Genova
2a Mostra di Modellismo Navale – Bardolino VR- 6-21 Settembre 2008
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A.M.N. Magellano
In confronto a vascelli dell’epoca, è molto più
leggero, si da sembrare più esile nella
carpenteria, ma comunque robusto nella sua
costruzione
Modellista: Luciano Bragonzi
Cinisello B. MI
Modello realizzato interamente a mano in scala
1:50 su disegni Model Shipwright.
Reaper
Barca per la pesca delle aringhe della costa
orientale
della Scozia. Nata come barca a vela viene in
seguito trasformata ed equipaggiata con un
motore diesel.
Si trova ora, restaurata come in origine, presso
il museo scozzese della pesca ad Anstruther.
Anno di costruzione: 1902
Lunghezza 64 piedi
Larghezza 20 piedi.
Modellista: G. Battista Demaria Genova
Modello in scala 1:48 ancora in lavorazione e
riprodurrà fedelmente la totale costruzione della
nave vera.
Verranno volutamente lasciate scoperte alcune
parti, per poter valutare il tipo di esecuzione
che è detto “da cantiere” oppure “in
ammiragliato” e serviva per presentarlo al
committente e anche per le maestranze
dell’epoca, che non sapevano interpretare i
disegni costruttivi..
Renommée
Modello interamente auto costruito su disegni
Model Shipwright in scala 1:40.
Le Requin
Sciabecco LE REQUIN Epoca 1750
Nave voluta dalla Marina Militare Francese per
contrastare i pirati barbareschi che con simili
barche imperversavano in Mediterraneo.
E’ un veliero di discrete dimensioni, sottile,
marino, solido, , veloce, specialmente sotto
vela, ma mosso anche da remi.
Di questa nave; purtroppo, le notizie storiche
sono quasi nulle.
La Renommée è stata varata in Francia, ma non
se ne conosce la data né il nome del cantiere.
Questa fregata ha una grande importanza
nell'evoluzione di questo tipo di nave perché fu
catturata nel 1747 dagli Inglesi i quali
s'ispirarono ad essa iniziando a costruire una
serie di fregate di 5° rango armate con soli 30
cannoni di grosso calibro sul ponte di batteria.
Modellista: Alberto Cosentino Imperia
Modello in scala 1:48 Interamente eseguito a
mano su disegni di J. Boudriot.
2a Mostra di Modellismo Navale – Bardolino VR- 6-21 Settembre 2008
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A.M.N. Magellano
220, l'Aquarama nel 1972 è protagonista di una
singolar impresa sportiva. Gianfranco Rossi,
Ettore Andenna e Renato Mazzolini si iscrivono
alla maratona motonautica Londra Montecarlo
con "Zoom", un Riva Aquarama di 4 anni.
Contro ogni previsione Zoom conquista il
primo posto nella sua classe ed il secondo posto
assoluto.
Modellista: Roberto Majonchi Bologna
Modello statico in scala 1:10, interamente
autocostruito in legno con doppio rivestimento
in mogano. Accessori eseguiti con materiali
originali Riva (pellami e vernici). Invasatura in
scala come da originale.
Ritorno al mare
Composizione modellistica di fantasia.
Trasformazione di una cozza in una piccola
imbarcazione a vela
Modellista: Andrea Vassallo Senago MI
L. Rizzo
Fregata italiana
Riva Aquarama
Modello Aquarama super scala 1:10
Proprietà: Nautica Casarola
Modellista: Giambattista Bergna Cinisello
Balsamo MI
Modello in scala 1:50 Navigante R.C.
Riva Aquarama
Royal Caroline
Il Riva Aquarama, apparso sul mercato nel
1963 come evoluzione del modello bimotore
Tritone, è l'ultimo erede della grande tradizione
dei motoscafi in mogano. Motorizzato con due
motori Crusader Marine Engine marcati Riva
Lancia di salvataggio
Due yacht reali britannici sono stati chiamati
Royal Caroline. Il primo, costruito nei cantieri
navali di Sheerness nel 1700, fu varato sotto il
nome di Peregrine Galley ai servizi della
Marina militare Reale fino a 1733.
2a Mostra di Modellismo Navale – Bardolino VR- 6-21 Settembre 2008
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A.M.N. Magellano
Convertita a yacht reale, questa nave viene
chiamata Royal Caroline dopo un lungo lavoro
di adattamento. Nel 1749 fu convertita ad uso
della Marina militare Reale.
La seconda Royal Caroline fu progettata sin
dall'inizio per essere un yacht reale, e fu varata
nel 1749 nei cantieri navali di Deptford. È
rimase in servizio alla Famiglia Reale
britannica fino a 1805. E fu smantellata nel
1820.
Modellista:
Franco Fissore
San Remo IM
Lancia disegnata e realizzata in scala 1÷12
moli le cui tracce sono ancora visibili a
Genova.
Medaglia d’oro al campionato italiano
Navimodel del 2005.
SMS Sachsen (1877)
La SMS SACHSEN, corvetta corazzata
germanica del 1877, fu la prima di una squadra
di 4 unità che furono costruite con una
“cittadella corazzata” a centro nave, ospitante la
maggior parte delle artiglierie di grosso calibro
(cannoni Krupp da 260 mm a retrocarica). La
SACHSEN, nel suo primo allestimento, fu
armata con 6 di questi cannoni, di cui 4 a centro
nave e due in una torre corazzata scoperta
(barbetta) alla fine del castello di prua. I suoi
quattro alti fumaioli, caratteristica peculiare di
questa classe di corvette, le fecero meritare il
soprannome di “fabbrica di cemento”
(Zementfabrik)
Modellista: Giampaolo Cusati Roma
Saettia
La Saettia rappresentò uno dei più diffusi legni
mercantili mediterranei del ’600 e scomparve
dalla scena ai primi del ’700. Con essa gli
imprenditori genovesi gestivano i loro traffici di
vino ed olio da e per la Provenza e la Sardegna.
Indugiando al gusto dell’epoca, i padroni
usavano far decorare anche sontuosamente le
poppe di questi mercantili per dare lustro ed
Modello in scala: 1:100.
Il modello è stato realizzato in completa
autocostruzione, su disegni reperiti su Internet
dietro indicazione del Deutsche Museum di
Monaco. Lo scafo è realizzato su falsa chiglia
ed ordinate piene. I materiali utilizzati sono
legno, metallo, plastica, resina e carta.
La Salamandre
importanza alla loro attività.
Modellista: Carlo Galanti Savona
Il diorama, in scala 1:60 si propone di
rappresentare una Saettia ormeggiata nel porto
antico di Genova durante lo scarico delle merci.
E’ rappresentata una tipica gru portuale
mediterranea dell’epoca. Il trasporto veniva
effettuato con carri trainati da cavalli o da buoi
per i quali erano allestiti stalli di posta lungo i
Modello in costruzione
Modellista: G. Battista Demaria Genova
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A.M.N. Magellano
La Salamandre
settimane sempre di 2 ore a settimana per tre
persone per un totale di circa 120 ore.
Nave bombarda francese del 1752
Modellista: Aldo Cappelletti Camnago di
Lentate sul Seveso MI
Modello in ossatura costruito con legno di pero,
ciliegio e bosso. Premiato a Monfalcone con
Medaglia d’oro ai Campionati Italiani. Questo è
il primo modello dell’autore in ossatura da
monografia e disegni di Jean Boudriot e Hubert
Berti.
Medaglia d'Argento ai Campionati Mondiali
2008
San Nicolò
Epoca XX Secolo. La più importante
imbarcazione da trasporto impiegata in passato
sul Lago di Garda e giunta fino a Noi è il
“barcon” denominato anche (attorno agli anni
30) BRAGOZZO, forse perché i proprietari per
spendere meno acquistavano in laguna le vele
dismesse dei bragozzi o per la vaga somiglianza
alla nota barca Chioggiotta, data dall’armo
velico.
Lo scafo venne
introdotto
sul
Lago a partire dal
XVI secolo e
venivano distinte
in
“barche
grosse”, “barche
mezzane”
e
“barche piccole”
in
grado
di
caricare da 50 a
300 “some” (1
soma=1 ettolitro)
Modellista:
Magellano Point Cinisello B.
Scala: 1:20. Modello costruito a tempo di
record presso il “Magellano Point” di Cinisello
Balsamo ed alcuni particolari presso le
abitazioni dei modellisti utilizzando sia per lo
scafo che per il ponte del legno di Douglas che
riprodotto in scala ha una vaga somiglianza con
il larice di cui è realmente costruita la barca.
Attualmente sono state impiegate circa 20
Sezione EssexEpoca 1979
La Fregata da 52
cannoni Essex fu costrita
a Salem nei cantieri di
Enos Hriggs su disegni
di James Flachett a
spese dei cittadini della
Contea di Essex nel
Massachussets.
La
costruzione
venne
portata a termine nel
breve tempo di sei mesi
e fu varata il 30
settembre 1799.
Modellista:
Carlo Cavaletto
Cinisello Balsamo Mi
Modello in scala 1: 90
Lancia Requin (1750)
E’ la scialuppa di servizio dello sciabecco le
REQUIN.
Poteva essere vogata da 18 rematori, e poteva
anche issare una vela latina
Modellista: Luciano Bragonzi Cinisello B.
Modello in scala 1:48
E’ stato il banco di prova per testare le capacità
del modellista nella costruzione dello
sciabecco REQUIN
2a Mostra di Modellismo Navale – Bardolino VR- 6-21 Settembre 2008
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A.M.N. Magellano
Santa Margherita
“gozzo planante”
La nascita del Gozzo risale al XVII/XVIII
secolo, derivante dalla Gondola Ligure.
Della GONDOLA LIGURE si hanno riscontri
dal 1746 in Liguria, ed era un GOZZO che
aveva una portata media di 7 ton. ed un
equipaggio di 3-4 uomini.
Questo tipo di barca era molto diffusa nell’800
in Liguria, Toscana e in tutto l’Alto Tirreno, ed
era considerata la barca da pesca per eccellenza.
Era anche dotata di 10 remi ( 5 parigli ) e 2
remi ( più corti ) in poppa.
Dagli anni 80’ ad oggi, inizia la crisi della
piccola pesca, e date le straordinarie
caratteristiche di fascino, robustezza e
versatilità di questa barca, i cantieri la
trasformano in un mezzo da diporto portandola
ai più alti livelli di eleganza e raffinatezza.
Caratteristiche:
Lunghezza F.T. 7,48; Larghezza F.T. 2,70;
Dislocamento 2500Kg; Motorizzazione 145 HP
Materiali: Vetro resina, Mogano, Teak
USS Saucy
La “Saucy” era stata costruita in Inghilterra
come corvetta della classe “Flower” con il
nome di “Arabis” ed in seguito ceduta agli USA
per sopperire alla loro carenza di mezzi di
scorta convogli con funzioni anti-sommergibile
nelle prime fasi della 2^ Guerra Mondiale.
Il progetto originale inglese riprendeva quello
di una baleniera, caratterizzata da ottime qualità
nautiche ed estremamente manovrabile.
La Marina USA, basandosi sui propri standard,
l’ha riclassificata “PG” – Patrol Gunboat – e
Modellista: Antonio Uboldi Cinisello B. MI
Modello in scala: 1:16.
Il modello è stato auto costruito su disegni
originali e gentilmente forniti dal costruttore.
Scuna Ponentina
Brigantino Goletta La Scuna
Tipica barca ligure.
Varato a Imperia dai cantieri Terizzano
nel 1903, adibita a trasporto.
Stazza 350 tonnellate.
Modellista: Franco Fissore
San Remo (Im)
Modello in costruzione in scala 1:33
interamente costruito a mano.
Piani di costruzione tratti dal libro scritto
dall’autore del modello.
Un altro esemplare di questo modello è esposto
al
Museo Internazionale della Marina di
Imperia.
l’ha impiegata come guardacoste solo dopo
averla sottoposta a pesanti lavori di modifica.
Il modello riproduce l’aspetto della corvetta,
così come si presentava all’arrivo negli USA e
prima delle modifiche.
La marina USA ha successivamente progettato
e sviluppato i “DE” (Destroyer Escort) rivelatisi
molto più efficaci che non il progetto inglese.
Modellista: GMS
Sesto San Giovanni
Scala: 1:72 - Derivazione da scatola
di montaggio, in pratica rifatta per
l’80%.
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A.M.N. Magellano
Tartana
Nell’ultimo quarto del 19° secolo, le poche
tartane da pesca ancora in armamento erano
lunghe da 11 a 16 metri e stazzavano da 25 a 31
tonnellate. All’albero è sospesa una lunga
antenna composta da due aste unite insieme, cui
viene inferita una grande vela latina detta
grand’maïstrè che si lascia sempre guarnita.
Sul bittalò si dà fuori un polaccone diverso
secondo il tempo: con poco vento il tringuet,
con vento fresco il notè, col maltempo il
pouracon, in burrasca il mangoven. Questi
fiocchi sono di dimensioni decrescenti ed il loro
punto di mura si avvicina progressivamente al
bordo; cosi il trinquet si mura sulla punta del
bompresso, mentre il mangovern quasi sul
calcio, e per finire veniva inferita sull’albertetto
una vela chiamata cappello. Come rispetto
viene imbarcata una grossa antenna detta
maraboutin, destinata a sostituire l’antenna
della gran’maïstre in caso di rottura, ad essa
viene inferita l’omonima vela di maraboutin. A
una terza antenna dettapenon de coutelas, viene
inferito occasionalmente il trinquet quando si
corre in poppa, cosi da raccogliere tutto il vento
possibile.
Infine quando il tempo è bello, fra la testa
dell’albero e la penna si da fuori una vela
triangolare detta di straglio o finchencul; questo
nome fa capire, che viene guarnita su uno
spigone.
Queste vele sono tutte sprovviste di bende di
terzaruolo.
puoracon, benchè usato in senso restrittivo, è il
nostro polaccone e, il mangoven, è il
mangavento o la cecarola. Fra queste vele non
è ricordato il tréou, cioè il trevo, vela quadra
data fuori in tempo di fortuna sulle tartane da
traffico.
Modellista: Franco Fissore San Remo
RMS Titanic (1912)
Nave passeggeri affondata nel 1912, durante
il viaggio inaugurale, per collisione con un
iceberg.
Modellista: Duilio Curradi Varese
Modello in scala: 1:100. I quattro ponti
superiori sono arredati –
S. Todaro
Corvetta antisommergibile
Costruita nei cantieri Ansaldo - Livorno
Impostazione: 1962
Varo: 1964
Completamento: 1966
Radiazione: 1994
Dislocamento: Normale 835 ton
Pieno carico 940 ton
Dimensioni: Lunghezza: 80,2 (f.t.) mt.
Larghezza: 10,2 mt.
Immersione: 2,7 mt.
Modellista: G.B. Bergna
Cinisello Balsamo MI
I nomi di alcune di queste vele hanno chiare
origini e significati: il maraboutin era la vela di
fortuna delle galere (marabutto in italiano), il
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A.M.N. Magellano
Tritone
Sottomarino
mondiale
italiano
della
prima
guerra
Modellista: Nicola Sartor Rivoli VR
Scala 1:350 kit in plastica Revell
Modellista: Manai Sebastiano Varedo MI
Modello in scala 1:100
U Boat IX D
Marina Imperiale Giapponese
Sommergibile di costruzione tedesca del tipo IC
D denominato U 195 e ceduto al Giapponee
quindi rinominato T 506
Unicorn
Modello in scala 1:20 di barca a vela da regata
classe “M” adatta al radiocomando.
Disegni ANB. Cabina di comando auto
costruita. Albero e timone in alluminio.
Peso complessivo: kg 3,5
Modellista: Nicola Sartor Rivoli VR
Scala 1:400 Kit in palstica Mirage Hobby
U Boat VII C U 571
Seconda guerra mondiale
Modellista: Nicola Sartor Rivoli VR
Scala 1:400 Kit in palstica Mirage Hobby
Sottomarino Nucleare
USS SKYPSACK SSN 585
Per lungo tempo i sottomarini della classe
Skypsack furono tra i più veloci e manovrabili
dell'US Navy. Rimasero in servizio attivo per
almeno 20 anni e furono i più validi antagonisti
dei sottomarini sovietici della classe victor.
Modellista: Francesco Astuti Varedo MI
Valerian
Il trawler “Valerian” era una delle ultime navi
per la pesca a strascico costruite a Brixham
dopo la prima guerra mondiale nel tentativo di
rianimare l'industria della pesca in quella zona.
Registrata con la sigla BM161 (i 2 caratteri
identificavano sempre la città di costruzione,
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A.M.N. Magellano
BM = Brixham), il “Valerian” venne costruito e
varato nel 1923 dai cantieri J. W. & A. Upham,
era lungo 78 piedi (24 metri) circa), largo 18
piedi (5,5 metri circa) e registrato per 39
tonnellate.
Questo tipo di imbarcazione era considerata per
dimensioni e forma dello scafo la miglior
combinazione per il tipo di pesca cui era
adibita: grande potenza nelle vele per poter
rimorchiare il tipico attrezzo (trawl), un lungo
trave di legno cui veniva fissata la rete e dotato
di pattini alle estremità che servivano per
strisciare sul fondo.
Aveva inoltre una buona resistenza anche in
caso di mare grosso e una buona velocità per
raggiungere velocemente il mercato più vicino.
Altezza dalla chiglia ll'albero maestro: 52,50
metri
Pescaggio: 4,80 metri
Propulsione: 10 vele su tre alberi
Superficie velica: 1,275 m2
Equipaggio: 154 marinai, 300 soldati
Armamento: 64 cannoni
Modellista: Emilio Tommasi Milano
Modello in scala 1:75 eseguito da scatola di
montaggio della Ditta Corel.
Documentazione:
Statens
Sjohistoriska
Museum
Viola
Modellista: Marco di Pasquale
Modello in scala 1: 40
Nave baleniera
Il brigantino americano Viola era una nave
baleniera che praticò la caccia nell'Atlantico
durante i primi anni del '900. Per l'avvistamento
dei branchi si disponevano marinai di vedetta
nel punto più alto dell'alberatura e quando il
loro tipico grido “Laggiù, soffia!” squarciava
l'aria venivano subito calate in mare le lance
per avvicinarsi ai cetacei ed arpionarli.
Vasa
Galeone svedese costruito per il re Gustavo
IIAdolfo di Svezia.
Impostato nel 1626 e varato nel 1628, affondò
durante il viaggio inaugurale.
Il relitto fu ritrovato da Anders Franzèn nel
1956 e riportato in superficie nel 1961. Da
allora la nave si trova esposta, parzialmente
restaurata, nel Museo Vasa di Stoccolma.
Dislocamento: 1,210 t
Lunghezza. 69 metri
Larghezza: 11,70 metri
L'animale ucciso veniva assicurato al bordo
della nave e scorticato del manto esterno di
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A.M.N. Magellano
grasso
che
lo
avvolgeva.
Mentre gli squali e gli uccelli si disputavano la
carcassa abbandonata, il grasso recuperato,
ridotto in strisce, era messo a bollire in grandi
caldaie sul ponte della nave e l'olio così estratto
veniva poi versato e conservato in barili. L'olio
di balena era un ottimo lubrificante,
indispensabile per le crescenti esigenze
industriali dell'epoca.
Nel diorama, parte dell'equipaggio lavora
attorno alla carcassa di un capodoglio
abbattuto, nel frattempo che altri marinai
tentano di fiocinare un secondo esemplare.
Modellista: Carlo Galanti Savona
Victory
Sezione
HMS Victory
Vascello inglese di Prima Classe a tre ponti
armato con 100 cannoni e dotato di
equipaggiamento di 850 uomini. Costruito a
Chatam dal 1759 al 1765 sui piani di Sir
Thomas Siade, era stato rimodernato due volte
prima di divenire l’ammiraglia di Horatio
Nelson che morì nell’ottobre del 1805 nel corso
della battaglia di Trafalgar. La nave quando
venne radiata dal servizio attivo subì alterne
vicende fino al 1922 quando fu posta il un
bacino secco a Portsmuth e ripristinata
nell’aspetto che aveva a Trafalgar, in pratica
pur conservando l’aspetto esteriore furono fatti
grossi lavori di modifica per adattarla a museo.
Modellista: Aldo Cappelletti
Camnago di Lentate sul Seveso MI
Modello in scala 1:96 costruito su disegni di
Lusci (Firenze)
Modellista: Brescinini Luca Trino VC
Modello in scala 1:98
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A.M.N. Magellano
Ringraziamenti, Patrocinatori e Sponsor
A.M.N. Magellano
ringrazia in modo
particolare per la preziosa
collaborazione
nell'organizzazione della
Mostra
L’Associazione culturale “Cesare Betteloni”
L'Associazione Marinai d’Italia "Sante Alberti“ di Bardolino
le Autorità locali, il Comune di Bardolino.
Citazione speciale per il Sig. Francesco Arrighini amico e preziosissimo organizzatore, cui
spetta la nostra riconoscenza per il tempo e la professionalità dedicate a rendere possibile
questa manifestazione.
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