la piaga nascosta del signoraggo bancario

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la piaga nascosta del signoraggo bancario
LA PIAGA NASCOSTA DEL SIGNORAGGIO BANCARIO
“E' un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e
monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina.“
(Henry Ford).
E' la prima volta che scrivo un articolo per "Sindacato Libero" e quest'occasione mi giunge propizia
per introdurre un argomento che molte persone iniziano ora ad approcciare, soltanto alcuni ne hanno
sufficiente cognizione, relativamente pochi conoscono a fondo e si stanno da anni impegnando a
diffondere attraverso internet, convegni, conferenze, incontri, pubblicazioni, libri e trasmissioni
radio-televisive su canali privati.
Questo problema di remota origine ma così tragicamente attuale, coinvolge e colpisce tutti noi
perlopiù ignari burattini d’un potere che si regge quasi esclusivamente sulla nostra mancanza
d'informazione e di conoscenza giacché i mezzi di comunicazione del sistema lo ignorano e
mancano di occuparsene.
Ai più il termine risulterà ignoto: "Signoraggio Bancario". A prima vista questo termine appare
innocuo pur essendo, in realtà, la fonte d’ogni nostro guaio economico e finanziario, e non solo;
indebita polla del famigerato "Debito Pubblico", terribile spada di damocle che incombe sulle nostre
teste e su quelle dei nostri figli. Debito pubblico di fatto inestinguibile e generatore di interessi che
lievitano esponenzialmente d'anno in anno, tanto da dovergli sistematicamente dedicare molto più di
una finanziaria (70 miliardi di euro).
Si definisce il diritto di "signoraggio" quale potere del "signore" di emettere moneta con un valore
nominale ampiamente superiore a quello intrinseco e quindi di ricavare un lucro dalla sovranità
sulla moneta. Perché debba farlo una banca privata (che, come vedremo, sono di fatto la Banca
d'Italia S.p.A., la Banca Centrale Europea, o qualsivoglia banca centrale) non è dato a sapere.
Pertanto il signoraggio è garantito dalla sovranità monetaria assoluta che i banchieri internazionali
detengono inspiegabilmente e che permette loro di mantenere in toto il potere economico mondiale.
Prima di proseguire nell’analisi del problema tengo a precisare che esistono oggi alcune definizioni
di "signoraggio" che creano soprattutto confusione. Il termine "signoraggio" comunemente usato,
viene in alcuni casi definito applicando diversi gradi di "verità". Definizione illusoria: in alcuni
manuali d’economia universitari si definisce "signoraggio" il denaro creato dal nulla dalla Banca
Centrale per comprare titoli di Stato. Esso è in questo caso inteso come un ricavo del Governo, che
in tal modo evita di chiedere tasse o soldi presso il pubblico (ma aumenta il debito pubblico!).
Definizione realistica: guadagno del sistema bancario derivante dalla differenza di interessi sui
prestiti e sui depositi. Definizione reale: guadagno del sistema bancario (fatto salvo il signoraggio
sulle monete metalliche che va allo Stato) dato dalla differenza tra valore nominale e valore
intrinseco della moneta emessa (di carta o elettronica che sia), al quale si aggiunge il guadagno sugli
interessi. Approfondiremo tale definizione strada facendo.
A questo punto si rende opportuna una precisazione: la Banca d'Italia è una società a capitale
privato diviso tra varie banche (87%), assicurazioni (8%), e l'Inps (5%). Il n. 01 del 4 gennaio 2004
di "Famiglia Cristiana", riporta alla pag. 22 l'elenco dei soci di Bankitalia con le relative percentuali
di interesse: "Stranamente la Banca d’Italia è una società per azioni che appartiene a banche
italiane e, in misura minore, a compagnie d’assicurazione. Altrettanto sorprendentemente notiamo
che l’elenco dei suoi azionisti è riservato. Per fortuna ci ha pensato un dossier di Ricerche & Studi
di Mediobanca, diretta da Fulvio Coltorti, a scoprire quasi tutti i proprietari della Banca d’Italia.
Spulciando i bilanci di banche, assicurazioni, eccetera, ha annotato le quote che segnalavano una
partecipazione nel capitale della Banca d’Italia. Così il ricercatore è riuscito a ricostruire gran
parte dell’azionariato della nostra massima istituzione finanziaria. Come si può notare, tre banche
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da sole "controllano" la Banca d’Italia (da R & S, Ricerche & Studi di Mediobanca, 2003, pag.
1.149)". Nel dettaglio: - GRUPPO INTESA 27,2 % - GRUPPO SAN PAOLO 17,23 % - GRUPPO
CAPITALIA 11,15 % - GRUPPO UNICREDITO 10,97 % - ASSICURAZIONI GENERALI 6,33 % INPS 5,0 % - BANCA CARIGE 3,96 % - BNL 2,83 % - MONTE DEI PASCHI DI SIENA 2,50 % CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE 1,85 % - RAS 1,33 % - GRUPPO LA FONDIARIA 2,0 % GRUPPO PREMAFIN 2,0 %. Nella lista mancano ancora i nomi del rimanente 5,83%: chi saranno
costoro? (Fonte: http://www.disinformazione.it/bankitalia.htm). Il 20 settembre 2005 la Banca
d'Italia pubblica finalmente sul proprio sito internet i veri partecipanti al proprio capitale (vedi:
http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/partecipanti/Partecipanti.pdf).
Scorrendo l'elenco si scopre un'ulteriore anomalia: l'INPS risulta essere proprietario del 5% della
quota azionaria di Bankitalia SpA. Si rende dunque necessaria una riflessione: ci viene posto di
fronte in continuazione il problema delle pensioni, ci viene detto e ripetuto che l'Inps non ce la fa
più a pagarle, con tutta la serie di considerazioni, problematiche e conseguenze che ben conosciamo
in quanto coinvolgono la vita quotidiana dell’intera società. Se è vero che la Banca d'Italia gestisce e
lucra il signoraggio, risulterebbe altrettanto vero che i proventi sono immensi e, come accade per
ogni SpA, che questi utili vengono ripartiti tra gli azionisti. L'INPS dovrebbe quindi beneficiare
annualmente del 5% di questa immane fortuna. Non solo, stando a quanto ci dicono ed insegnano
gli esperti e gli studiosi del signoraggio la Banca d'Italia (Bankitalia SpA) partecipa con le altre
banche centrali degli stati membri (e non solo) anche agli utili della BCE. Disponendo di queste
informazioni, chi può esimersi dall’informarsi in merito a dove potrebbe confluire l’immensa massa
monetaria proveniente da questi dividendi? Come mai nessuno parla mai di quest’enorme quantità
di denaro che l'INPS riceve esternamente ed aggiuntivamente ai contributi previdenziali?
Nella pratica i vigilati sono proprietari del vigilante, una gravissima incompatibilità istituzionale, un
conflitto d'interessi dalla portata spropositata, tenendo conto che la Banca d'Italia ha la
responsabilità della tutela della concorrenza e dell'integrità finanziaria. Di fatto Bankitalia SpA e la
Banca Centrale Europea sono totalmente in balìa delle banche private. La Banca d'Italia detiene il
14,57% del pacchetto azionario della B.C.E., la Banca Centrale Europea. Analoghe stranezze
appartengono alle banche centrali delle altre nazioni ed alla FED, la Federal Reserve U.S.A.
Nel corso d’un dibattito in diretta su Canale Italia, l'Ing. Argo Fedrigo, un imprenditore di Gorizia,
ora presidente del comitato di liberazione monetaria, esibì in diretta davanti alle telecamere una
dichiarazione d’una banca delle Cayman Island attestante che teneva due conti segreti della Banca
D'italia (fonte: "Euroschiavi", di M. Della Luna & A. Miclavez).
Vi presento ora i soci della BCE: Banca Nazionale del Belgio (2,83%); Banca Centrale del
Lussemburgo (0,17%); Banca Nazionale della Danimarca (1,72%); Banca d’Olanda (4,43%);
Banca Nazionale della Germania (23,40%); Banca nazionale d'Austria (2,30%); Banca della Grecia
(2,16%); Banca del Portogallo (2,01%); Banca della Spagna (8,78%); Banca di Finlandia (1,43%);
Banca della Francia (16,52%); Banca Centrale di Svezia (2,66%); Banca Centrale d’Irlanda
(1,03%); Banca d’Inghilterra (pur non adottando l'euro) (15,98%); Banca d'Italia (14,57), e della
FED: Rothschild Bank di Londra; Kuhn Loeb Bank di New York; Warburg Bank di Amburgo;
Israel Moses Seif Banks d’Italia; Rothschild Bank di Berlino; Goldman, Sachs di New York;
Lehman Brothers di New York; Warburg Bank di Amsterdam; Lazard Brothers di Parigi; Chase
Manhattan Bank di New York (fonte: http://www.disinformazione.it/banchecentrali.htm).
Esaminati questi dati, rapportandoci alla nostra nazione, possiamo facilmente constatare che l’intera
istituzione monetaria si configura in una lampante contraddizione: la Banca d’Italia che dovrebbe
garantire la validità della nostra moneta, non è un istituto del popolo o del governo per servire gli
interessi dei cittadini, ma è costituita da soci privati per conseguire gli interessi di una grande
società per azioni, il cui nome per esteso è Bankitalia S.p.A.
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Due fondamentali domande che il cittadino dovrebbe porsi per comprendere le minime implicazioni
di quanto detto finora sono: 1) chi è il proprietario della moneta al momento dell’emissione?; 2) chi
è il vero creditore finale del nostro Debito Pubblico? La risposta è una sola: le banche centrali,
smascherate e riconosciute quali società a capitale privato.
Il mondo ha un problema, la società soffre di una piaga che va dilagando e intaccando
progressivamente tutto il suo tessuto. E' un problema esclusivamente economico che riguarda in
primis l'emissione del denaro, la creazione di denaro dal nulla, e con l'usura su grande scala delle
banche centrali d’emissione (ricordo che si tratta di banche a capitale privato) e delle organizzazioni
bancarie mondiali private (BIS, IMF, World Bank), il popolo è ridotto in schiavitù attraverso l'uso
della moneta-debito cartacea (non coperta da alcun bene reale se non dal lavoro di chi la riconosce e
l'accetta) prodotta da banchieri centrali, che ne detengono il monopolio, attraverso la pura e
semplice stampa. Il denaro così generato viene concesso in prestito agli Stati Nazionali con un tasso
d’interesse a scelta insindacabile dei banchieri e nella quantità che a loro aggrada maggiormente.
L'importo del prestito è calcolato sul valore nominale (valore facciale) e non sul valore intrinseco
delle banconote (costo di produzione, pari a circa 0,30 euro per ogni pezzo, indipendentemente dal
valore nominale). Il fatto che l'importo del prestito ed il calcolo dei relativi interessi viene
determinato dal valore facciale e non sulla base del costo reale di produzione costituisce una
terribile aggravante per il problema stesso e non può trovare giustificazione alcuna. Per completezza
di informazione è bene precisare che il conio delle monetine metalliche è esente dal diritto del
signoraggio bancario in quanto viene operato direttamente dallo Stato. E' altrettanto vero che tale
conio è minimamanete redditizio in quanto il costo di produzione delle "monetine" (15 centesimi di
euro per ogni pezzo) è generalmente superiore al valore nominale delle stesse , e che le monetine
circolanti sono insignificanti rispetto alla massa monetaria complessiva.
Riguardo a questo aspetto del problema ritengo interessante e significativo riportare una notizia del
2002 che indirettamente conferma quanto finora espresso. Si tratta d’un estratto dalla conferenza
stampa dell'allora presidente della BCE, Willem F. Duisenberg, Francoforte 12.9.2002, che risponde
ad una domanda pertinente alla proposta di Giulio Tremonti, al tempo nostro ministro
dell'economia, il quale chiedeva l'adozione di banconote da 1 e 2 euro. "Domanda: "Mr Tremonti,
il ministro italiano dell’Economia, ha proposto l’adozione delle banconte da 1 e 2 euro, insieme
con le monete allo scopo di impedire ulteriori aumenti dei prezzi. Il 74% degli italiani è d’accordo
con questa proposta e noi vogliamo sapere che cosa pensa lei di questo e se ne avete parlato alla
Banca centrale europea. Grazie". Duisenberg: “Non abbiamo progetti di introdurre banconote da
1 o 2 euro, ma ne abbiamo sentito parlare. Naturalmente, ne abbiamo discusso. Stiamo valutando
le implicazioni di introdurre tali banconote. In linea di principio non abbiamo niente contro questo
progetto, ma stiamo valutando le implicazioni e spero che Mr Tremonti si renda conto che se tale
banconota dovesse essere introdotta, egli perderebbe il diritto di signoraggio che si accompagna
ad essa. Dunque se egli, come ministro dell’Economia, ne sarebbe contento non lo so”. Ecco il
testo originale in inglese: “Question: “Mr. Tremonti, the Italian finance minister, proposed the
adoption of EUR 1 and EUR 2 banknotes together with coins in order to prevent more rises in
price. 74% of Italians agree with this proposal, and I want to know what you think about it and if
you have discussed this in the European Central Bank. Thank you”. Duisenberg: “We have no
plans to introduce EUR 1 or EUR 2 banknotes, but we have also heard those noises. Of course, we
have discussed it. We are assessing the implications of introducing such a banknote. In principle we
have nothing against it, but we are assessing the implications and I hope that Mr. Tremonti realises
that if such a banknote were to be introduced, he would lose the seigniorage which goes with it. So
whether he, as a minister of finance, would be all that pleased, I do not know” (Fonte:
http://www.signoraggio.com/Duisenberg-vs-Tremonti.htm).
Come valutare una tale proposta da parte di un ministro dell'Economia di uno Stato Europeo?
Ingenuità, ignoranza, o che altro? E come non provare un grande sconcerto dinnanzi ad una risposta
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tanto chiara e resa pubblicamente dal presidente della BCE il quale ammette candidamente
l'esistenza del signoraggio? Di fronte a tutto questo lo sconforto e lo sconcerto di un onesto
cittadino, che paga le tasse, rispetta le leggi e le regole e si comporta correttamente, sono veramente
enormi.
"Essenzialmente, l'attuale creazione di denaro ex nihilo operata dal sistema bancario è identica
alla creazione di moneta da parte di falsari. In concreto, i risultati sono gli stessi. La sola
differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto" (M. Allais, premio Nobel per
l'economia 1988).
Gli Stati Nazionali piuttosto che dichiarare la moneta di proprietà del cittadino sin dal momento
dell'emissione, producendola autonomamente e dunque facendola circolare al fine di generare il
credito necessario a soddisfare le possibilità di spesa del Governo per lo sviluppo del Paese, in
modo da garantire il potere d'acquisto del popolo, abdicano a favore e nell'esclusivo interesse dei
banchieri centrali privati la sovranità monetaria di interesse nazionale, spettante costituzionalmente
ai cittadini. Come mai la Costituzione Italiana stabilice che il popolo è Sovrano, mentre in termine
di gestione monetaria tale sovranità ed il monopolio risultano essere detenuti dalle banche ed da
alcuni soggetti privati?
I Governi che si susseguono si limitano ad occuparsi di emanare leggi e manovre finanziarie per
spremere denari dai propri cittadini, dai servizi e dalle attività produttive, utilizzando l’imposizione
fiscale, la tassazione, che verrà destinata principalmente al pagamento degli interessi ingenerati da
un "debito pubblico" fittizio e inestinguibile, il quale scaturisce proprio dall'uso della monetadebito. I servizi, le spese sociali ed i finanziamenti pubblici vengono tagliati di anno in anno, per
contro le tasse che dovrebbero garantire il mantenimento dello stato sociale crescono in
continuazione. La garrota fiscale si stringe sempre più soffocando il tessuto sociale e produttivo,
causando crescente insicurezza, instabilità, precariato, paura, povertà, impoverimento economico,
culturale e morale, e le degenerazioni ad ogni livello che di fatto ormai dimorano stabilmente la
nostra società. La piaga dilaga ed è sempre più purulenta.
Nel 2005, come si evince dal bilancio dello Stato Italiano, il costo per interessi è stato di 70 miliardi
di euro, il rimborso prestiti è stato di 180 miliardi di euro, ed il Signoraggio per nuove emissione, è
stato di 55 miliardi di euro. Quindi si è effettuato un esborso di 305 miliardi di euro rispetto ad un
totale delle uscite di 645 miliardi di euro (fonte: http://xoomer.alice.it/socrateweb/debp.html).
La moneta-debito viene utilizzata dai banchieri per mantenere ed espandere il potere ed il controllo
sull'economia. In tal modo essi sfruttano le ricchezze produttive di una nazione dopo l'altra,
mantenendone i popoli in schiavitù, esercitando con il loro potere condizionamenti e pressioni su
tutti i governi che si succedono.
Il dominio sull'intera economia produttiva avviene attraverso la regolazione del credito e la
monetizzazione del debito e, in particolare, esercitando il controllo sui mezzi di informazione di
massa al fine di evitare che le masse diventino consapevoli delle tecniche e dei meccanismi bancari
che sono stati architettati nel corso degli anni per la confisca occulta delle ricchezze e del
patrimonio dei cittadini e degli Stati, ed utilizzando il sistema dei partiti politici finanziati e
indebitati nei confronti dei daneistocrati (daneistocrazia = dominio dei prestatori di denaro) per
dividere il popolo e fargli sprecare le proprie energie lottando su questioni insignificanti e
distogliendo in tal modo l'attenzione dalla fonte autentica di ogni problema: il signoraggio bancario.
Certuni affermano che il passaggio del potere di emettere moneta dall'attuale Banca Centrale
(privata) allo Stato (pubblico) genererebbe inflazione. Questa curiosa asserzione equivale alla
barzelletta citante che fabbricare automobili con motore elettrico, invece che a benzina, genera
traffico. L'inflazione invece è causata dalla creazione del denaro dal nulla, sia a causa del
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signoraggio primario (emissione di banconote) sia a causa alla tecnica della riserva frazionaria, o
signoraggio secondario (emissione di denaro "bancario", di denaro "scritturale" o "virtuale", ad
esempio mutui sulla casa).
Asserire che un governo di uno Stato Sovrano non possa onestamente adempiere al diritto/dovere di
emettere moneta costituisce una grave offesa nei confronti dei cittadini onesti. Il Governo
eventualmente sorpreso nell'uso fraudolento della gestione monetaria verrebbe, semplicemente,
punito e sostituito da altri più onesti. E' palesemente insostenibile e contraddittorio, oltre che
infamante, affermare che un Governo dotato del potere di emanare leggi che regolano la vita sociale
in ogni suo aspetto, dalla sanità alla scuola, al mondo del lavoro, alle pensioni, fino alla
dichiarazione di una guerra, non possa essere sufficientemente maturo e onesto da stampare,
emettere e garantire la moneta nazionale. Tutto ciò denota una sfiducia aberrante nei confronti della
democrazia.
Il 15 agosto 1971, a Camp David, il presidente statunitense Richard Milhous Nixon (37° Presidente
degli Stati Uniti d'America ed unico Presidente americano a dimettersi dalla carica per anticipare
l'imminente impeachment in seguito allo Scandalo Watergate) pose fine agli accordi di Bretton
Woods chiudendo la c.d. Gold Window, che prevedeva l'aggancio dollaro-oro dal 1944 (un'oncia
d'oro = circa 35-37 dollari USA), ed annunciando al mondo la decisione di sospendere la
convertibilità del dollaro in oro, perché il Tesoro americano non era più in grado di sostenere le
richieste di convertibilità, esso aveva già erogato 90.000 tonnellate di oro, ma nella gestione del
Fondo Monetario Internazionale erano già operativi i Diritti Speciali di Prelievo con un valore
puramente convenzionale di un diritto speciale di prelievo per un dollaro. Lo standard aureo fu
quindi sostituito da un non sistema di cambi flessibili. A partire da tale data, 15 agosto 1971,
continua la convertibilità delle valute mondiali in dollari, ma cessa la convertibilità del dollaro in
oro. Perciò da quel momento in poi le monete mondiali sono ufficialmente prive di copertura
aurifera.
E importante altresì sapere che il denaro contante (pur se interamente scoperto di per sé stesso)
copre soltanto una minima percentuale della massa monetaria nella sua totalità (cartamoneta e
monetine metalliche, denaro "scritturale" o "virtuale"). Siete a conoscenza del fatto che il denaro
virtuale, o scritturale, è coperto solamente per molto meno del 2% del suo ammontare, il resto è aria
fritta, non rimborsabile con cartamoneta o monete metalliche, in quanto esse sono assolutamente
insufficienti a garantirlo? Ipotizzando che, per una ragione qualsiasi, una piccola percentuale di
risparmiatori, per esempio italiani, si recasse nello stesso giorno presso il proprio sportello bancario
per ritirare in contanti i propri risparmi ivi depositati, accadrebbe che nel giro di poche ore il sistema
collasserebbe in quanto non esiste al mondo denaro contante a sufficienza.
Questa situazione si è determinata a causa della possibilità che le banche hanno di prestare denaro di
cui non dispongono, possibilità altrimenti denominata "signoraggio secondario". Esse infatti, le
banche, possono creare senza alcuna copertura il denaro (scritturale, o virtuale). E' la legge bancaria
che lo permette.
Attraverso questo meccanismo le banche possono moltiplicare la moneta cedendo in prestito gli
averi versati sui conti, tranne una minima parte che trattengono come riserva. L'autorità che regola
la produzione del denaro creato dal nulla è quella monetaria, che dispone per legge la quantità di
riserva frazionaria che le banche devono conservare a fronte dei depositi. Infatti il depositante
potrebbe desiderare di ritirare i suoi soldi. In tal caso le frazioni di depositi degli altri depositanti
servirebbero alla restituzione.
Cos'è la riserva frazionaria (e la moltiplicazione inflazionistica della moneta)? Ci dicono [gli esperti
economisti ortodossi] che aumentare la massa monetaria provoca «inflazione», il mostro da evitare,
nemico di ogni civiltà! Vediamo come agisce una Banca a tal proposito. Le banche ricevono il
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denaro dei risparmiatori per prestarlo ai debitori. Con quest'attività d'intermediazione del credito le
banche creano nuova moneta. Ad illustrare questo meccanismo basta un semplice esempio.
Ammettiamo che un risparmiatore versi sul suo conto in banca 10.000 euro in banconote. Questo
versamento non modifica la quantità di moneta presente nel sistema economico. Le banconote non
si trovano più in circolazione, bensì nella cassaforte della banca. I 10.000 euro, tuttavia, sono
accreditati sul conto del risparmiatore. Per la banca non ha senso lasciare il denaro in cassaforte.
Ecco che un'azienda ha bisogno di denaro per un nuovo impianto elettronico. Con un credito, la
banca le presta 9.000 dei 10.000 euro che il risparmiatore ha versato. L'importo è accreditato sul
conto dell'impresa. Sul conto del risparmiatore continuano a figurare 10.000 euro. L'impresa
debitrice dispone di 9.000 euro. La quantità di moneta (virtuale) è quindi aumentata di 9.000. Se ora
l'impresa si serve del credito per comprare nuovi apparecchi e il venditore versa l'importo ricevuto
in contanti sul proprio conto, la banca ne cederà di nuovo una parte in credito. La quantità di moneta
aumenterà un'altra volta. In questo modo, la creazione di moneta (virtuale) prosegue.
La banca del risparmiatore non ha ceduto in credito l'intera somma di 10.000 euro. Solamente 1.000
euro sono rimasti in riserva. La banca deve infatti prevedere la possibilità che il risparmiatore voglia
operare un prelievo. La costituzione di riserve limita la possibilità delle banche di creare moneta.
Ciononostante, le banche sono vere e proprie «moltiplicatrici della moneta». Se è vero che
l'inflazione è un aumento della massa di denaro in circolazione (compresa la moneta scritturale)
allora quanto appena mostrato chiude definitivamente il discorso su CHI CREA INFLAZIONE, con
buona pace di chi ottusamente vuole proteggere i “soliti noti” o ha paura di affrontare la dura realtà.
La riserva frazionaria è la pratica per cui: a) le banche emettevano banconote per un valore non pari
al valore delle riserve auree di copertura, ma per un multiplo di esso; b) le banche erogano credito
per un valore non pari alle loro riserve di banconote e titoli di stato, ma multiplo di esso
(moltiplicatore bancario, che va fino a 60 volte con gli accordi di Basilea II). Entrambe queste forme
di riserva frazionaria producono signoraggio secondario a favore delle banche.
Queste informazioni ci fanno "sospettare" che il sistema bancario attuale potrebbe essere basato su
una truffa ignobile e disumana. Questa truffa sarebbe realizzata attraverso il signoraggio e la riserva
frazionaria delle Banche Centrali e private. Per quale motivo i sistemi di informazione non parlano
mai di questi argomenti, nonostante esista una vasta letteratura ed una significativa mole di
materiale documentato disponibile in web? Eppure ci sono stati Presidenti di Stato e uomini di
grandezza mondiale che hanno provato a creare denaro a nome ed in nome del Popolo anziché in
servitù di banche centrali "agghindate di denominazioni nazionali". Malauguratamente questi grandi
uomini non hanno potuto procedere con i loro progetti poiché non hanno avuto la fortuna di
trapassare nel proprio letto ad età avanzata. Inspiegabilmente, nessuno tra i loro successori si è mai
occupato di continuare sulle orme di questi coraggiosi personaggi.
Diffondere informazioni su questo argomento-tabù e contribuire a rendere consapevole la società
della malattia che la attanaglia è un dovere di TUTTI noi, di OGNUNO di noi.
Cosa succederebbe se si riuscisse ad attuare una riforma monetaria per restituire la proprietà del
denaro al Popolo, rimuovendola dall'indebita sovranità delle banche centrali? Il debito pubblico
verrebbe immediatamente azzerato, le tasse scenderebbero sotto il 20%, si creerebbe un reddito di
cittadinanza, si rilancerebbe immediatamente l'economia e l'occupazione, si genererebbe
rapidamente autentico benessere sociale e finanziario per tutti. Queste sono le previsioni degli
studiosi e dei ricercatori che si occupano da molti anni di questo problema.
Chi ha compreso le problematiche monetarie ed il signoraggio sa benissimo che la libertà d’un
popolo dipende dalla sua sovranità monetaria; se per emettere moneta deve indebitarsi allora sarà
legato anima e corpo al “creditore” senza possibilità d’appello. Per questo motivo le monete
complementari che stanno rapidamente diffondendosi in tutto il mondo potrebbero essere utilizzate
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solo come uno strumento di passaggio, che allevia le iniquità di una moneta basata sul debito e nello
stesso tempo crea consapevolezza, la quale inevitabilmente porterà nel tempo a riconquistare la
completa sovranità monetaria.
Le monete complementari sono da tempo già diffuse in tutto il mondo, e finalmente stanno
nascendo anche in Italia. Ovunque questo strumento ha riportato benessere e prosperità all'interno
delle comunità che l'hanno adottato, ci si augura che anche nel nostro Paese la moneta
complementare possa finalmente superare le difficoltà incontrate con i primi tentativi del passato.
Mi auguro che il presente articolo possa servire da stimolo alla Cisl Vercellese per l'organizzazione
di un convegno sul tema al fine di meglio conoscere le problematiche e le implicazioni scaturenti
dal signoraggio bancario, e di favorire lo studio e la realizzazione di soluzioni concrete a beneficio
del nostro territorio.
Per la realizzazione di questo articolo mi sono avvalso di alcuni spunti tratti da:
- www.signoraggio.com
- www.sovranitamonetaria.org,
- www.centrofondi.it,
- http://bankitaliasignoraggioenwo.blogspot.com,
- http://www.studimonetari.org,
- www.liberamenteservo.it/modules.php?name=News&file=categories&op=newindex&catid=50
Bibliografia consigliata:
-
"Euroschiavi" Marco Della Luna, Antonio Miclavez, la Banca d'Italia - la grande frode del
debito pubblico - i segreti del signoraggio. Chi si arricchisce davvero con le nostre tasse.
-
"Misteri dell'euro, misfatti della finanza" Nino Galloni. Cosa si nasconde dietro
l'introduzione della moneta unica in Europa? Quali poteri economici ne sono stati tutelati? A
questi ed altri quesiti il volume tenta di dare una risposta.
-
"Bankenstein" Marco Saba. Bankenstein è un titolo, volutamente provocatorio, per un libro
che cerca di spiegare e far capire come il mondo occidentale sia diventato preda della
cleptocrazia.
21 novembre 2007
Danilo Perolio
Segretario Generale Responsabile
FIBA/CISL Territoriale di Vercelli
www.vercelli.cisl.it
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