Tirreno_25-05-2016 - "Enrico Fermi"
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Tirreno_25-05-2016 - "Enrico Fermi"
II Cecina IL TIRRENO MERCOLEDÌ 25 MAGGIO 2016 Voci da dietro il banco “La crisi si fa sentire beato chi chiude in pari” identikit Come cambia il mercato, specchio di cultura e società ◗ CECINA Progetto Fermi. Gli studenti redattori del FermiOne intervistano gli ambulanti del mercato del martedì ◗ CECINA Cosa vi ha spinto ad aprire un' attività ambulante?" "La crisi!" Questa è stata la risposta della maggior parte dei commercianti intervistati al mercato di Cecina, nella mattinata del 24 maggio, dai giovani giornalisti del liceo Enrico Fermi. Il mercato, attività che originariamente va incontro al desiderio di risparmiare senza rinunciare alla qualità, sembra aver perso gli attributi che lo distinguevano a causa della concorrenza di supermercati, discount e venditori abusivi con prodotti scadenti spesso di provenienza estera, in particolare extraeuropea. "Le persone preferiscono i cibi belli a quelli sani", sostiene una fruttivendola veterana del posto, facendo riferimento alla mentalità moderna per la quale i beni più preziosi sembrano ormai la riduzione dei tempi e una innaturale perfezione estetica, piuttosto che la cura da dedicare a un prodotto sano ma imperfetto, che deve essere pulito e trattato prima della consumazione. Gli stessi ambulanti ci hanno potuto confermare che la domanda degli acquirenti è minore, così come il loro guadagno, influenzato dal pagamento delle imposte in costante aumento. "Sei fortunato se chiudi l'anno in pari tra il costo e il ricavato, sei un mito se riesci a guadagnarci qualcosa!" afferma un venditore che, dal 1975, svolge l'attività e ha vissuto in prima persona il declino economico. Le parole degli emergenti i protagonisti del liceo fermi ■ ■ Il liceo "Enrico Fermi" di Cecina ha promosso anche quest’an- no il progetto Giornalino scolastico, curato dalle professoresse Maria Elena Frongillo e Costanza Fratini. Ecco il secondo gruppo di studenti giornalisti per un giorno, nella redazione del Tirreno. Lo scorcio di una bancarella di tessuti (foto Irene Corda) nel settore - come una coppia che si dedica alla vendita dei cosmetici da poco più di un mese, partita da zero con coraggio, a differenza di molti altri che hanno ereditato il banchetto e di conseguenza sono facilitati dall'esperienza e conoscenze nel campo - esprimono l'esigenza di trovare una risposta alla crisi, con un investimento potenzialmente rischioso che potrebbe non garantire la soddisfazione delle loro aspettative. "Consiglieresti a noi giovani di aprire un'attività del genere, al momento?" "No! È un periodo difficile, se non sei abile nel fare giuste scelte, dopo poco sei fuori dal giro" ribatte Maurizio, un commerciante nel settore dell'abbigliamento. Uno degli aspetti che i commercianti lamentano maggiormente è la concorrenza spietata dei prodotti cinesi a basso costo, che stanno inglobando spazi e settori di vendita, escluso quello alimentare. Per questo abbiamo provato ad intervistare i diretti interessati ma hanno preferito non rilasciare dichiarazioni. Da questo rifiuto categorico abbiamo percepito chiaramente, oltre alle difficoltà linguistiche, la loro distanza culturale e una volontà di integrazione che sembra limitarsi all'aspetto commerciale. Alla domanda "In quale zona c'è maggior guadagno?" tutti hanno risposto prevalentemente "Cecina e Follonica in quanto vi è un maggior afflus- Due ambulanti che espongono al mercato di Cecina so di clienti da un ampio comprensorio". Ci ha stupito la risposta inaspettata di una fioraia con un' attività trentennale: "C'è una legge che vale dappertutto: se le persone hanno un solo eu- ro, preferiscono spenderlo per il pane piuttosto che per un fiore". Chiara Simoncini (3ª AU) Matteo Brambilla (3ª C Sci) Giada Iacopi, Eleonora Muscas (3ª BU) Il mercato attraverso gli occhi di chi guarda Inchiesta delle studentesse del Fermi tra i fruitori: abitudine per i locali, cartolina per gli stranieri ◗ CECINA Il mercato di Cecina è uno tra i più importanti della Toscana, con Firenze, Empoli e Siena: si allarga per le vie principali della città creando un labirinto costellato di fiori, stoffe colorate, frutta di stagione, formaggi e porchetta, pentole, scarpe e gingilli. Originariamente è nato come punto di vendita di bestiame e pellame, che attirava acquirenti da tutta la Val di Cecina e non solo. Ancora oggi è frequentato da una vasta gamma di persone: dai locali ai turisti, dagli habitués ai fruitori occasionali. Tra i frequentatori più fedeli ci sono molte donne che hanno visto il mercato evolversi in quello che è oggi: queste clienti storiche, come Mirella e Graziana, guardano con nostalgia ai tempi in cui gran parte del prodotto in offerta era italiano. Se i generi alimentari sono ancora di ottima qualità, d'altra parte il vestiario è sempre più di fattura estera e tendenzialmente sca- Un colorato banco di spezie Un’altra bancarella che espone tappeti (Foto Irene Corda) dente. Seppure anche i turisti concordino sulla bassa qualità degli articoli, sono più propensi a cogliere il fascino caloroso e rumoroso, caotico e accogliente delle bancarelle. Dato che ci troviamo nel periodo delle "vacanze di Pentecoste" tedesche, molti dei turisti provengono da ogni parte della Germania e la maggior parte sceglie abitualmente le nostre zone come meta ideale. La particolare struttura itinerante dei nostri mercati li rende un punto di interesse ai loro oc- chi: nel Nord Europa, infatti, questi tendono ad essere più piccoli, stanziali e circoscritti ad una sola tipologia di prodotti, solitamente alimentari o floreali. Klaus, padre di famiglia, ha descritto la comunità dei vendi- tori come simile allo stereotipo degli italiani che si ha all'estero, gente aperta e genuina: "like in a movie", come in una classica commedia all'italiana. L'immagine che ci restituiscono gli occhi degli intervistati è quella di una "big family", dove l'atmosfera di spontaneità conta di più dei prodotti. Una signora colombiana ha sottolineato come il martedì sia un evento atteso come momento di aggregazione e di incontro: non solo scambio commerciale, ma scambio di parole ed esperienze. Per tutte queste ragioni il mercato costituisce un elemento fondante non solo dell'economia della zona, ma anche dell' identità del folklore cecinese. Tuttavia, paradossalmente, viene apprezzato e sentito più da chi ha tradizioni e mentalità diverse dalle nostre, rispetto a noi che lo diamo per scontato. Gloria Sandri, Sveva Amadori (3ª A lc), Viola Ragonese (4ª Bl), Anna Falorni (4ª C sci) Mercato, in tutto il mondo, è sinonimo di varietà, di suoni e odori, e di incontri con l'altro. Questo luogo nella nostra epoca si è trasformato completamente: non rappresenta più la società occidentale di qualche decennio fa, bensì il mondo cosmopolita di oggi. È curioso scoprire come i commercianti si rapportino a questo cambiamento. Ancora più interessante, forse, è notare come coloro che fanno questo lavoro da molti anni si siano rapportati ad una concorrenza commerciale frutto della globalizzazione. Passeggiando nell'intreccio delle varie vie del mercato cecinese, ci siamo fermate a parlare con qualche commerciante per chiedere come viva il proprio lavoro. Come è facile immaginare, si tratta di una scelta di vita molto faticosa fisicamente così come mentalmente: svegliarsi all'alba con il caldo asfissiante o con la pioggia e il vento, montare, allestire, seguire la vendita con attenzione e prontezza, per poi smontare il tutto a fine giornata e ripartire. Infatti se il lavoro di dipendente, per molti aspetti, è opprimente e monotono, quello del libero professionista è pieno di pensieri: le tasse da pagare, l'introito giornaliero, gli acquisti da fare. C'è qualcosa che lega tutti i commercianti: la passione per il loro lavoro, il contatto con il pubblico e con gli altri lavoratori che non sono mai gli stessi, il dover essere creativi per soddisfare le varie richieste. Un venditore di salumi, in particolare, ha colpito la nostra attenzione: egli, oltre ad essere un commerciante, è anche un produttore; ci ha raccontato che ciò che ama è il riuscire a trattare la materia, che resta la stessa, in modo da reinventarla così da stimolare il gusto sempre curioso delle persone. I clienti negli ultimi anni sono diventati esigenti rispetto al passato, forse proprio a causa della crisi economica che ha colpito il nostro Paese e della maggiore offerta e varietà dei prodotti. Accontentare diventa più difficile e il lavoro di conseguenza risulta essere meno piacevole e soddisfacente: contribuisce il fatto che il commerciante, se in precedenza sceglieva il prodotto bello, di buona qualità, adesso è costretto a cercare un compromesso nell'ottica di accontentare il cliente che vuole spendere il meno possibile. Ciò che ha determinato una maggiore insoddisfazione in molti commercianti è il cambiamento della clientela: essa non è più formata soltanto da persone del paese ma soprattutto da gente di passaggio e, per questo, non è più possibile instaurare un contatto diretto e continuo con loro. Non solo la clientela è di passaggio, ma anche molti commercianti provengono da paesi esteri dove il mercato è vissuto come un'entità socio-culturale molto diversa dalla nostra ma con lo stesso fine: il riscontro economico. In particolare due commercianti di origine marocchina ci hanno raccontato, attraverso i loro ricordi di bambini, i mercati del loro paese di origine. Essi, colorati dalla curcuma, dalla cannella, dalla paprica, dallo zafferano e dal prezzemolo, dai lunghi vestiti delle donne, dai prodotti artigianali sono sicuramente più vivaci dei nostri. Irene Corda Sara Cavallini (4ª C Sci)