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Shanghai; nel 2011 la Filarmonica attraversa l’Europa con Semyon Bychkov, Riccardo Chailly, Daniel Harding, Gianandrea Noseda e Georges Prêtre. Nel 2012 è con Daniel Barenboim a Parigi, Berlino e Francoforte, con Daniel Harding a Praga, Linz, Stoccarda, Dresda e Bonn, con Gergiev al Festival delle Notti Bianche di San Pietroburgo e con Fabio Luisi a San Pietroburgo e Baden-Baden. Riccardo Chailly, James Conlon, Christoph Eschenbach, Fabio Luisi e Andrés OrozcoEstrada sono i direttori delle tournée del 2013, mentre gli impegni all’estero per il 2014 includono concerti in Austria, Fancia, Germania, Lussemburgo, Spagna e Svizzera con Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung, Esa-Pekka Salonen e Daniel Harding. La Filarmonica della Scala ha commissionato composizioni orchestrali a Giorgio Battistelli, Carlo Boccadoro, Azio Corghi, Luis de Pablo, Pascal Dusapin, Peter Eötvös, Ivan Fedele, Matteo Franceschini, Luca Francesconi, Mauro Montalbetti, Salvatore Sciarrino, Giovanni Sollima e Fabio Vacchi. Impegnata nella diffusione della musica presso le nuove generazioni, l’orchestra apre alle scuole le prove di tutti i concerti della stagione e con l’iniziativa “Sound, Music!” si rivolge ai bambini delle scuole primarie. È al fianco delle principali istituzioni scientifiche e associa- zioni di volontariato della città di Milano, per le quali realizza concerti dedicati e le prove aperte del ciclo “La Filarmonica della Scala incontra la città”. È impegnata per il festival MITO in concerti che hanno avvicinato un vastissimo pubblico alla musica sinfonica. Il 2 giugno 2013 oltre 50.000 persone hanno assistito al concerto in Piazza del Duomo a Milano diretto da Riccardo Chailly con la partecipazione di Stefano Bollani. La Filarmonica ha realizzato una consistente produzione discografica per Decca, Sony ed Emi: in occasione del bicentenario verdiano ha inciso con Riccardo Chailly il cd “Viva Verdi”(Decca) che è risultato il disco di musica classica più venduto del 2013 in Italia. Con Sony ha intrapreso il progetto “’900 Italiano”, articolato in 3 DvD diretti da Georges Prêtre, Fabio Luisi e Gianandrea Noseda. I concerti sono regolarmente trasmessi in differita televisiva dalla Rai, in diretta radiofonica da Radio3 e su medici.tv. Dal 2012 il progetto “MusicEmotion” porta alcuni dei concerti in diretta in alta definizione anche nelle sale cinematografiche italiane e di numerosi paesi. L’attività della Filarmonica della Scala non attinge a fondi pubblici ed è sostenuta da UniCredit, Main Partner istituzionale dell’Orchestra. Teatro alla Scala Direttore Daniel Harding Pianoforte Lars Vogt Johannes Brahms (1833-1897) Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 15 I Maestoso II Adagio III Rondo. Allegro non troppo Igor Stravinskij (1882-1971) Le sacre du printemps R egia Pi et ro Tagli a f erri in collaborazione con MAIN PARTNER UN’ESCLUSIVA presenta f ra n c esco mich eli Cerca la tua sala su musicemotion.filarmonica.tv La prima esecuzione del Concerto in re minore, il 22 gennaio 1859 a Hannover, con il compositore appena venticinquenne al pianoforte, naufragò nell’indifferenza e nell’incomprensione. Brahms iniziò a comporre una bozza del monumentale primo movimento nel 1854, scrivendola dapprima per due pianoforti: segno forse di una incertezza nell’orchestrazione che non può stupire in un giovane poco più che ventenne che aveva composto fino ad allora solo musica da camera. Il celebre incipit è affidato alla sola orchestra che presenta un tema assertivo e drammatico prima dell’entrata del pianoforte, cui non sono richieste prove di virtuosismo spettacolare ma un’integrazione piena nel complesso discorso orchestrale. Il piano originario di Brahms prevedeva una marcia funebre il cui tema confluì anni più tardi nel Deutsches Requiem. L’atmosfera di intensa religiosità risuona comunque nell’Adagio, cui Brahms appose l’esergo “Benedictus qui venit in nomine Domini”. Più convenzionale il brillante Rondò finale, insaporito dai consueti accenti ungheresi. La prima parigina de Le sacre du printemps, il 29 maggio 1913 con la coreografia di Nijinskij e la direzione di Pierre Monteux, fu uno scandalo di proporzioni straordinarie, autentico atto di nascita del Novecento musicale. Iniziato nel 1911, subito dopo la prima di Petruška, il balletto fu sviluppato a Clarens, in Svizzera, nell’inverno 1912-13, in collaborazione con il pittore ed esperto di antichità slava Nicolas Roerich. Il soggetto evoca i riti primaverili della Russia pagana, culminanti nel sacrificio di una fanciulla costretta a danzare fino alla morte. La partitura semplifica gli aspetti melodici e armonici a vantaggio di una straordinaria invenzione ritmica e coloristica, che costruisce un paesaggio sonoro “barbarico”assolutamente nuovo e ancora oggi impressionante. Daniel Harding Nato ad Oxford, ha iniziato la carriera come assistente di Sir Simon Rattle a Birmingham, dove ha debuttato nel 1994. Ha continuato come assistente di Claudio Abbado con i Berliner Philharmoniker, con cui ha debuttato nel 1996. È direttore ospite principale della London Symphony Orchestra, direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese, conductor laureate della Mahler Chamber Orchestra e partner artistico della New Japan Philharmonic. È regolarmente invitato come direttore ospite della Staatskapelle Dresden, dei Wiener Philharmoniker, dei Berliner Philharmoniker, del Concertgebouworkest di Amsterdam, della Gewandhausorchester di Lipsia e della Filarmonica della Scala. Nel 2005 ha inaugurato la stagione della Scala con Idomeneo. Vi è ritornato nel 2007 con Salome, nel 2008 con Il castello di Barbablù e Il prigioniero, nel 2011 con Cavalleria rusticana e Pagliacci, nel 2013 con Flastaff. Ha inoltre diretto opere di Britten, Berg, Mozart, Strauss al Covent Garden di Londra, al Theater an der Wien di Vienna, al Festival di Salisburgo. Le sue incisioni della Decima Sinfonia di Mahler con i Wiener Philharmoniker e dei Carmina Burana di Orff con l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese hanno ottenuto le lodi della critica; in precedenza ha registrato la Quarta Sinfonia di Mahler con la Mahler Chamber Orchestra, la Terza e la Quarta Sinfonia di Brahms con la Deutsche Kammerphilharmonie di Brema, Billy Budd di Britten con la London Symphony Orchestra, Don Giovanni e The Turn of the Screw con la Mahler Chamber Orchestra, composizioni di Lutosławski con l’Orchestra da Camera Norvegese e composizioni di Britten con Ian Bostridge e la Britten Sinfonia. Dal 2002 è Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres del governo francese. Dal 2012 è membro della Reale Accademia Musicale Svedese. Daniel Harding è stato ospite delle stagioni della Filarmonica nel 2006, 2007, 2010, 2011, 2012 e 2013 ed ha diretto l’orchestra in tournée a Belgrado, Bonn, Dresda, Linz, Lubiana e Praga. www.danielharding.com Lars Vogt Si è rapidamente affermato come uno dei maggiori pianisti della sua generazione. Nato in Germania nel 1970, ha raggiunto notorietà vincendo il secondo premio nel 1990 al Leeds International Piano Competition. Ha registrato quindici dischi con EMI, tra cui la Kammermusik n. 2 di Hindemith con i Berliner Philharmoniker e Claudio Abbado, i Concerti di Schumann, di Grieg e i primi due Concerti di Beethoven con la City of Birmingham Symphony Orchestra e Simon Rattle. Di recente è stato ospite della London Philharmonic Orchestra con Vladimir Jurowski e si è esibito in tournée in Europa con Yannick NézetSeguin. Tra gli altri maggiori impegni figurano New Japan Philharmonic con Daniel Harding, Orchestre Philharmonique de Radio France con Myung-Whun Chung. La relazione particolare con i Berliner Philharmoniker prosegue dopo la collaborazione come loro primo pianista residente nella stagione 2003-04. Altre collaborazioni negli ultimi anni includono la residenza alla Mozartwoche di Salisburgo con i Wiener Philharmoniker e Christoph Eschenbach e con la Mahler Chamber Orchestra e Daniel Harding. Vogt si dedica con passione anche alla musica da camera e ai recital. Nel 1998 ha fondato il Festival “Spannungen” a Heimbach in Germania, il cui crescente successo negli anni è documentato da dieci dischi live pubblicati da EMI. Vogt suona abitualmente con amici quali Christian Tetzlaff e Thomas Quasthoff e lavora a progetti particolari collaborando con il grande attore Klaus-Maria Brandauer. Filarmonica della Scala Claudio Abbado fonda la Filarmonica della Scala insieme ai musicisti scaligeri nel 1982 con l’obiettivo di sviluppare il repertorio sinfonico nel contesto della tradizione operistica del Teatro. L’anno seguente la Filarmonica si costituisce in associazione indipendente. Carlo Maria Giulini dirige oltre 90 concerti e guida l’orchestra nelle prime tournée internazionali; Riccardo Muti, Direttore Principale dal 1987 al 2005, ne promuove la crescita artistica e ne fa un’ospite costante nelle più prestigiose sale da concerto internazionali. L’orchestra instaura rapporti di collaborazione con i maggiori direttori: Georges Prêtre, Lorin Maazel e Wolfgang Sawallisch sono presenti dalle prime stagioni e vengono accolti dall’orchestra come Soci Onorari insieme a Valery Gergiev, ma restano nella memoria i contributi di Leonard Bernstein, Semyon Bychkov, MyungWhun Chung, James Conlon, Dennis Russell Davies, Gustavo Dudamel, Tan Dun, Peter Eötvös, Christoph Eschenbach, John Eliot Gardiner, Philippe Jordan, Zubin Mehta, Gianandrea Noseda, Seiji Ozawa, Antonio Pappano, Gennadij Rozdestvenskij, Esa-Pekka Salonen, Giuseppe Sinopoli, Yuri Temirkanov, Robin Ticciati e Franz Welser–Möst. Dal 2006 si intensifica la collaborazione con il Direttore Musicale del Teatro alla Scala Daniel Barenboim e con Riccardo Chailly, Daniel Harding, Daniele Gatti e Valery Gergiev. La Filarmonica realizza la sua autonoma stagione di concerti e la stagione sinfonica del Teatro in base ad accordi sanciti da una convenzione con il Teatro alla Scala. È inoltre impegnata in numerose tournée, che con oltre 500 concerti fuori sede dalla fondazione l’hanno resa l’istituzione musicale italiana più presente all’estero nello scorso decennio. Nelle ultime stagioni ricordiamo il debutto negli Stati Uniti con Riccardo Chailly nel 2007 e in Cina con Myung-Whun Chung nel 2008, anno che segna anche il ritorno al Musikverein di Vienna con Daniele Gatti. Nel 2009 la Filarmonica debutta alla Philharmonie di Berlino con Daniel Barenboim e torna a Parigi con Pierre Boulez e Maurizio Pollini. Gli impegni del 2010 includono il ritorno in Asia con Semyon Bychkov per l’Expo di