Non hacker, ma cyber criminali

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Non hacker, ma cyber criminali
Non hacker, ma cyber criminali
Corsico (18 marzo 2016) - Il crimine viaggia sempre di più in rete. E a rimanerne vittima non è
stato solo il Comune di Corsico, attaccato nei giorni scorsi da una persona che ha tentato
un'estorsione online, ma anche il sindaco. "Mi è successo qualche mese fa - ha detto il primo
cittadino, Filippo Errante in apertura della serata "Cybercrimini e co." svoltasi ieri sera alla sala
La Pianta - quando ho ricevuto una telefonata dei carabinieri che mi avvisavano di aver
scoperto una truffa ai miei danni. Una persona era riuscita a impossessarsi dei miei dati e agiva
truffando delle persone attraverso il web. Per fortuna le forze dell'ordine l'hanno intercettata
e fermata".
Il criminologo e web intelligence analyst Antonio Marciano ha poi illustrato al numeroso
pubblico presente cosa accade quando una persona utilizza il computer e comincia a
"navigare". Le insidie, ha spiegato, sono dietro l'angolo. E le truffe sono sempre più
sofisticate. Secondo i dati che ha raccolto nel suo lavoro di analista, la maggior parte delle
vittime sono ultra cinquantenni, ma non mancano i giovani, anche bambini.
Ha tracciato un identikit del cyber criminale: generalmente è un uomo, con un'età che non
supera i trent'anni. Non è da confondere con l'hacker, che, anche se viola la legge, si può
considerare più una sorta di Robin Hood, che sfida i poteri forti per evidenziarne la loro
vulnerabilità.
Il criminale informatico, invece, punta a rubare l'identità della sua vittima e a utilizzarla per
ottenere illecitamente dei vantaggi economici.
C'è, in materia, un grosso vuoto legislativo, ha spiegato Antonio Marciano. Infatti, l'ultima
norma che disciplina i reati informatici risale al 1993, quindi agli albori del web.
La principale porta d'ingresso dei pirati informatici è l'email. Tra i diversi criminali informatici,
ci sono gli ingegneri sociali, che studiano i contenuti anche dei social per conoscere gli
spostamenti e i comportamenti quotidiani delle loro vittime. Alcuni di loro sono pedofili, che
riescono a irretire i loro piccoli bersagli. Per questo il suggerimento rinnovato ieri sera è di non
lasciare mai i propri figli da soli davanti al computer, magari chiusi nella propria camera.
"Perché chi gioca con loro - ha detto Marciano - può essere un pedofilo".
Il relatore ha anche mostrato alcuni siti che riescono a generare indirizzi e-mail fasulli, capaci
di ingannare a prima vista il destinatario al quale vengono chiesti, per esempio, dati sensibili o
informazioni sul proprio conto corrente e la carta di credito. Su milioni di "bersagli", qualcuno
finisce sempre nelle rete. L'ultima pericolosa minaccia in Europa è un cripta virus che è capace
di bloccare il computer preso di mira. Il criminale, per sbloccarlo, chiede dei soldi.
Il professor Massimo Blanco, rettore dell'UNISED (Università internazionale di scienze della
sicurezza e della difesa sociale di Milano) che ha organizzato la serata insieme al Comune, ha
spiegato i risvolti sociali e neurosociologici dei crimini informatici. Con lui anche la
vicepresidente dell'ateneo, Deborah Capasso de Angelis, che ha suggerito al pubblico
presente di non fornire informazioni o dettagli a chiunque li chieda attraverso la rete. "I
bambini - ha spiegato - spesso rimangono vittime di coloro che si fingono amici, compagni di
gioco, coetanei. E che, così, riescono a scoprire dove un ragazzino o una ragazzina vive, quali
sono le abitudini sue e dei suoi genitori. E inizia il piano di adescamento".
scaricato dal sito: www.comune.corsico.mi.it
"Intendo ringraziare l'UNISED per la seconda serata del ciclo 'Sicurezza bene Comune' - ha
detto in conclusione il sindaco Filippo Errante - perché aiuta ciascuno di noi a conoscere
meglio alcune insidie e a perfezionare le nostre difese, accrescendo la sicurezza della nostra
città".
Ufficio stampa Comune di Corsico
scaricato dal sito: www.comune.corsico.mi.it