Furti, spaccio, sparatorie Corsico è una «trincea

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Furti, spaccio, sparatorie Corsico è una «trincea
PRESIDI DELLA SICUREZZA/13
Furti, spaccio, sparatorie
Corsico è una «trincea»
Record di arresti nella zona da sempre feudo delle
bande. Fino al regolamento di conti di Capodanno
IL REPORTAGE
di Paola Fucilieri
onostante il nome grazioso del
^
quartiere «Villaggio Giardi
_l_ i no», a Corsico si è sparato anche la sera del primo giorno dell'anno. Proprio in quella zona un tunisino
di 36 anni èfinitoall'ospedale San Paolo dopo che l'avevano gambizzato.
Del resto qui siamo in trincea. Un territorio difficile, particolare, con una storia tutta sua e che ben poco ha a che
fare con altre zone della provincia di
Milano. Un luogo dove si sta con il
coltello tra i denti. I militari della compagnia dei carabinieri che vigila sul
territorio di Corsico e dintorni - 110
chilometri quadrati con 21 Ornila residenti in una decina di comuni - non si
fanno molte illusioni: ogni giorno che
nasce lascerà il suo segno. «Tra Corsico e Rozzano, poi, il picco di criminalità è piuttosto alto: ci sono reati predatori, reati di strada violenti, spaccio e
traffico di stupefacenti, furti, ricettazione e anche omicidi...Insomma: ce n'è
per tutti i gusti».
UN GRANDE TESSUTO ECONOMICO
A parlare con un pizzico di ironia che
sdrammatizza sempre, è il maggiore
Giodi Linguanti, 35 anni, cuneese di
nascita e attuale comandante della
compagnia di Corsico. Studi regolari,
tipici da chi ha deciso di passare la vita
professionale nell'Arma: dopo l'accademia militare di Modena, frequentata tra il 2000 e il 2002 e la scuola ufficiali a Roma (2002-2005), Linguanti ha
trascorso un anno al Battaglione Mobile di Bologna. Quindi ha comandato
dal 2006 al 2008 il nucleo operativo e
radiomobile della compagnia di Tivoli, i sei anni successivi è stato comandante della compagnia di Mistretta
(Messina) e dal 2014 è a Corsico.
Sul territorio di competenza della
sua compagnia, che raggruppa 1 tenenza e sette stazioni, c'è un trend criminale importante rispetto a tutte le
altre aree dell'hinterland. Perché rappresenta sì il crocevia del malaffare
più diversificato, dove chi difende l'incolumità dei cittadini deve stare sempre con il coltello tra i denti, ma ha
anche con un tessuto economico di
primo livello.
«Pensiamo al centro direzionale Milano-Fiori, dove hanno sede diverse
multinazionali - sottolinea Linguanti
-, quindi alle grandi aree industriali di
Buccinasco, Corsico e Trezzano, al
Mediolanum Forum di Assago, che oltre ad ospitare gli eventi musicali più
importanti (1 Ornila persone di media
a evento) è anche la casa dell'Olimpia
Armani Basket».
REATI IN CALO
I numeri degli arresti parlano chiaro.
Nei primi 10 mesi del 2016 i carabinieri di Corsico hanno portato in cella 415 persone (che nel 2015 erano
370, quindi sono aumentati in meno
di un anno del dieci per cento). «A
questo fa riscontro però una diminuzione dei reati - spiega il maggiore -.
I furti infatti sono calati del 4% (quelli in abitazione e quelli in auto addirittura 19%), le rapine del 13 %. Tuttavia, per ottenere queste cifre sono
impegnati tutti gli uomini, 170 in tutto, 24 ore su 24, in un continuo lavoro, soprattutto di prevenzione, tra
Corsico, Cesano Boscone, Cusago
(non c'è la stazione), la tenenza di
Rozzano, Trezzano sul Naviglio, Buccinasco, Assago, Pieve Emanuele, Locate Triulzi (senza stazione) e Opera.
I furti d'auto venivano messi a segno
soprattutto nelle aree intorno al centro commerciale "Fiordaliso" di Rozzano, al Carrefour di Milano Fiori e
allTkea di Corsico (15mila persone al
giorno). Zone continuamente monitorate, con servizi preventivi in uniforme e non solo. E a tamburo battente, perché quello è il ritmo della criminalità».
LAPLATÌDELNORD
Forse inutile ricordare inoltre che
questa zona è stata definita «la Piatì
del nord». Fino alla fine degli Anni
Cinquanta era un agglomerato di cascine: si viveva di campi, riso, latte e
allevamento. Poi hanno cominciato
ad aprire i battenti alcune fabbriche
e la popolazione si è triplica nel giro
di vent'anni. I nuovi immigrati vengono soprattutto dalla provincia di
Catanzaro, e il un nucleo più numeroso è di Piatì, dove comandano le
'ndrine dei Sergi e dei Papalia. Saverio Morabito, futuro pentito di
'ndrangheta, è uno di loro: arriva
nel 1959 e ancora adolescente inizia
la sua carriera criminale con piccoli
furti: no dei suoi primi colpi consiste nel rapinare la cassaforte del parroco di Corsico. La tappa successiva
sono i sequestri di persona. Il picco
risale alla metà degli Anni Settanta,
quando i platensi di Buccinasco rapiscono otto persone in tre anni. Gli
Anni Ottanta sono il decennio della
droga. A quel punto le 'ndrine lombarde sono ben strutturate e a Buccinasco comanda Antonio Papalia.
«Alcuni appartenenti a queste famiglie però, dopo molti anni di carcere, oggi sono uomini liberi - fa notare Linguanti - nonostante molti dei
lori nomi compaiano nelle carte delle ultime inchieste dell'antimafia. Vivono da fantasmi, nell'anonimato.
Nei quartieri della mala il loro nome
è sinonimo di rispetto. Mafiosi di
rango, certificati dalle sentenze dei
giudici e da recentissime informative della polizia giudiziaria. Siciliani,
ma soprattutto calabresi».
VIA LA PROSTITUZIONE
I carabinieri, soprattutto negli ultimi anni, hanno fatto un gran lavoro
di pulizia anche nel
campo della criminalità albanese e
dei loro traffici di
stupefacenti legati a
filo doppio con lo
sfruttamento della
prostituzione. «Gli
albanesi erano i padroni della strada,
romeni e italiani la
loro manovalanza spiega Linguanti -.
Alle ragazze chiedevano 200 euro solo
per un pezzo di marciapiede più una
quota a parte del frutto del loro lavoro, tutto denaro che investivano
nell'acquisto della droga. Tra luglio
e agosto abbiamo arrestato 13 persone, tra albanesi, romeni e italiani e
sequestrato un chilo mezzo di cocaina. Lungo la Nuova Vigevanese, tra
Corsico e Trezzano sul Naviglio il
fenomeno della prostituzione è stato
drasticamente arginato».
OMICIDI,
RICETTAZIONE, LITI
Sarebbero
ancora
tante le cose da ricordare: la zona è forse
la più importante
piazza della ricettazione italiana e arrivano oggetti da tutto
il Paese. «Abbiamo effettuato il più ingente recupero di oggetti sacri rubati nelle chiese e nei cimiteri, anche al Monumentale, con 70 statue e 30 quintali di oggetti di bronzo conclude il maggiore - Inoltre abbiamo individuato e tratto in arresto il
responsabile del regolamento di conti davanti a un bar di Rozzano dove
un uomo aveva investito con il ca-
mion un altro. E risolto l'omicidio del
povero tassista di Trezzano, stordito e
strozzato dalla moglie, quindi abbandonato in un borsone gettato sul ciglio di una pista ciclabile».
UN TERRITORIO DIFFICILE
Il maggiore Giodi Linguanti
(sopra), 35 anni, che comanda
la compagnia di Corsico dal
2014, ci parla di reati di strada
violenti, spaccio e traffico di
stupefacenti, furti, ricettazione
e anche omicidi.
tv