L`europa delle grandi potenze cap.20
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L`europa delle grandi potenze cap.20
L'Europa delle grandi potenze LA LOTTA PER L'EGEMONIA I cancelliere tedesco Otto von Bismarck esercitò un ruolo decisivo nella politica estera dell'Europa delle grandi potenze stipulando nel 1873 il patto dei tre imperatori di Russia, Austria e Germania, qui raffigurati come burattini nelle sue mani -, dominando il congresso di Berlino del 1878 e stipulando la Triplice alleanza nel 1882. Non sorprenderà quindi che le immagini satiriche raffigurassero spesso sovrani e governanti pronti ad eseguire la musica imposta dal gran maestro tedesco nel concerto delle potenze europee. Ma la fama di Bismarck come uomo politico abilissimo datava dal 1870 quando, con il telegramma di Ems, era riuscito a scatenare i sentimenti antitedeschi dell'opinione pubblica francese e a costringere Napoleone 11I a dichiarare guerra alla Prussia. La sconfitta francese a Sedan aveva aperto le porte all'unificazione tedesca e alla nascita dei Reich sotto l'egemonia prussiana. Dopo la tempesta rivoluzionaria del 1848-49, la scena europea continuò a essere occupata dagli stessi protagonisti che avevano dominato gli equilibri continentali nei decenni successivi al congresso di Vienna: le cinque «grandi potenze» (Francia, Gran Bretagna, Austria, Prussia e Russia, cui dopo il 1861 cercò di aggiungersi l'Italia), ossia da quegli Stati che, per dimensioni, per capacità economica soprattutto per forza militare, potevano esercitare un ruolo attivo negli affari interna- e zionali, in una continua competizione per l'egemonia. " tentativo Se però, durante l'età della restaurazione e del cosiddetto «concerto euegemonico ropeo», le rivalità si erano mantenute in termini pacifici, il ventennio della Francia 1850-70, segnato da ben quattro guerre, fu caratterizzato da un elevato tasso di conflittualità e di instabilità: instabilità originata soprattutto dal tentativo della Francia di Napoleone III di riaffermare la sua posizione di massima potenza continentale (sullo scacchiere mondiale la superiorità inglese era fuori discussione), rovesciando il sistema uscito dal congresso di Vienna e contrapponendosi all'Impero asburgico, che di quel sistema era il cardine principale. Ma l'indebolimento dell'Austria ebbe fra le sue conseguenze quella di fa~I~:e:r~:ia cilitare l'ascesa della potenza prussiana fra i paesi di lingua tedesca. La e il contrasto crescita della Prussia e la sua aspirazione a riunire attorno a sé un granfranco-tedesco de Stato nazionale tedesco costituivano una minaccia intollerabile per la _"""""',,"""='" Francia, che da oltre due secoli aveva fondato la sua egemonia A.. continentale proprio sulla Carta satirica degli Stati europei nel1B70 [Bibliotl1èque Nationale, Parigi] I tre imperatori manovrati dal burattinaio Bismarck [da "Punch., 20 settembre 1884] lU!iE1Ig;'W3 glossario 13Junker !l1 COmune parofachiave il Potenza esercizi •• pp. 601-602 f L'Europa delle grandi potenze 1'484 il. '".' .l!b:t@lfmlTI$l Nazioni e imperi debolezza e sulla frammentazione politica della Gennania: la strada dell'unità sava quindi inevitabilmente attraverso lo scontro con la Francia. 2 tedesca pas- . li !primat~ della Germania L'esito di questo scontro.che fu fatale per il Secondo Impero, segnò una': svolta decisiva nella politica europea, elevando la Germama unita al ruolo di maggiore potenza continentale, di garante di un nuovo equilibrio e di fulcro di un sistema di alleanze tutto mirato all'isolamento della Francia sconfitta. Solo nell'ultimo decennio del secolo, questo equilibrio sarebbe entrato in crisi (dopo l'uscita di scena del suo principale artefice, il cancelliere Bismarck), per dare poi luogo a un assetto fondato non più sull'idea di un «concerto europeo», ma sulla contrapposizione fra due blocchi di potenze. Sul piano delle politiche interne, la sconfitta delle correnti democrati_ Gli assetti cc-radicali nelle rivoluzioni del '48 rallentò, ma non pregiudicò il caminterni mino dell'Europa verso forme più avanzate di governo rappresentativo. Non solo la Gran Bretagna consolidò, e rese più aperte, le sue istituzioni liberali, non solo la Francia si ritrasformò in repubblica dopo la sconfitta nella guerra con la Prussia, ma anche regimi a forte vocazione autoritaria - dall'Impero di Napoleone GUIDAAU.!lS1UDIO III all'Austria degli Asburgo e alla Germania di Bisrnarck, con l'unica 1. Quali erano le principali potenze europee, eccezione della Russia zarista - subirono una qualche evoluzione nel all'indomani delle rivoluzioni del 184849? senso di un maggior peso degli organismi elettivi, di un allargamento 2. Che cosa causò l'lnstabllità del ventennio rase- 70? 3. Quale Statosi proponeva di co- dell'area degli aventi diritto al voto (dopo il 1870, sia nel Reich tedesco stituire una grande Germania? 4. Che tipo di sia nella Repubblica francese era in vigore il suffragio universale maevoluzione ebbero le istituzioni politiche dei paesi europei durante la seconda metà delschile) e di una più forte sensibilità nei confronti degli emergenti pro1'800? blemi sociali, . lA RiIlNCIA IOIEI.seCONDO BMPIERO i ~ \ T •• -Un nuovo di Na oleone!Il rappresentava un dI metà '800 la FranCIa P rteneva infatti alla categona l Il S do Impero non appa d caso anoma o econ h molto diverso al regImI Nell'Europa ~~~~:: il del SIStemI Irberal-parlame;t~~l::;:~~,~~ n~lOvo regIme - che pu~e nbonapartismo. rnonarchlcl tradlzIOnalr. p I o napoleonIco - lOauguro un " I del pnmo mper . calcava ostentatamente le forme IStltuZIOna l; a fu detto bonapartismo. Nel bonapartlsmo modello politico di nuOVO genere, che da a or o olare _ che SI voleva espressa attraverso I l'omaggIO formale al pnnclplO plebISCItI - legIttImava !. tontario .i t) "• t della ~vranIta ~l~ sulla forza delle armi, Il centralrsmo auo IO~: SOCIale e Il conservatonsmo borghese SI ;~- un potere ~on 51uruva a una certa dos~ l n ~n~: scolava con la de~agogIa ritroveremo In molti regImI autontan tuttI~1':~~~lta~lsmo e al centralrsmo, Napoleone hPl~1 e- III univa a pra- le moderne socleta ca del aternalismo .l tI r.;:;: . Crescita llo:::::::Ze . :tecnocraticl\e. di massa d I popolare e la ncerca e consenso ne _ mdlspensablle m un paese m CUI Oltre al sostegno delle campag l '60 circa la metà della popolaancora neo l anru , b l'agncoltIlra occupava, , b ne uello della borgheSIa ur azione attiva - l'Imperatore cercofie o~~~ e d~lI'mdustrra. Questa borghena del mondo degli affan, della mat ne non era mai stata pnma Le , 'I ttiva e IOfluen e COI I i· sia fu negli anm del Secondo mpero, a bbl che romosse dalleglme bonapartIsta svo se- l •. , l P.,., costr~zIOm ferrovlane e le grandll ope~e I\~ sVllluPP: sia per l'edIlIZIa sia per I setto~ ~; pu~~ ro la funZIone di motore e dI vo ano e uentemente, un aspetto Importante e .• cu ta come I1SIderurgICo e 11 meccamco. Conseguello che potremmo defimre tecnocrabco la tura e della SOCIetà del Secondo Impero fu q tere al tecmci (sclenziab, mgegnen, espertI d,I aggIO; Pd:Ua tecmca e della CIVIltà mdustriale tendenza CIoè ad affidare sempre la VIa pm 7 IpAROiAWìh$,< .t :l Potenza ! :'~ Nel linguaggio della diplomazia, sono definiti potenze quegli Stati che si dimostrano in grado, in virtù della loro forza economica e militare o della loro capacità politica, di essere soggetti attivi, e non solo oggetti, della politica internazionale, di assumere autonomamente impegni ed iniziative senza essere condizionati da vincoli di subordinazione. Si parla poi di grandi potenze in riferimento a quegli Stati che, in un dato periodo, acquistano un ruolo egomonico in una detenninata area e sono chiamati per questo ad assumere responsabilità speciali nella conduzione degli affari internazionali. NeIl'BOO, le grandi potenze erano cinque: Francia, Gran Bretagna, Russia, Prussia (poi Germania) e Austria. Negli ultimi decenni del secolo a esse si aggiunsero l'Italia (cui non tutti, per la verità, riconoscevano questo ruolo) e le nuove potenze extraeuropee, gli Stati Uniti e il Giappone. Dopo la prima guerra mondiale, l'Austria, non più centro di un impero, uscì dal novero delle grandi potenze, e ne furono escluse, ma solo temporaneamente, la Germania e la Russia (che vi sarebbe rientrata come Unione Sovietica). Quella di grande potenza è naturatrnente una condizione di fatto, non prevista dal diritto internazionale, fondato sulla presunzione di uguaglianza formale fra tutti i soggetti indipendenti. Eppure essa fu sancita ufficialmente nello statuto delle Nazioni Unite, che implicitamente attribuiva questa qualifica a cino que Stati (Stati Uniti', Gran Bretagna, Francia, Russia eCina), designati come membri permanenti del Consiglio di sicurezza. In realtà, all'indomani del secondo confiitto mondiale, stava già emergendo un nuovo equilibrio interna- zionale, basato sull'esistenza di duE! sole superpotenze (Stati Uniti e Urss) capaci di far sentire il loro peso sull'assetto dell'intero pianeta e di esercita' re così una sorta di condominio conflit· tuale a livello mondiale. Con la crisi del blocco comunista e la f. ne dell'Urss (1991), gli scenari mutavano di nuovo. Gli Stati Uniti restavano l'unica superpotenza planetaria. Ma nel frattempo emergevano altre candidate al ruolo di grande potenza (le due sconfitte della seconda guerra mondiale, la Germania riunificata e il Giappone, la stessa Russia portata a ereditare il ruolo dell'ex Unione Sovietica) e nuove potenze regionali (ilBrasile e l'Ar· gentina, la Turchia e l'Iran, l'India e l'Indonesia) pronte a inserirsi in una realtà internazionale diventata di nuovo fiuida dopo la fine dell'equilibrio bipolare durata quasi mezzo secolo. economIa e finanza) e a vedere ne tnon o SIcura per la reahzzazIOne del bene comun~ di progresso e di pace (celebre è la for~ul~ di Ma al decantatI propOSI ) contrapponeva nel Secon o mta guena Napoleone III "l'Impero è la pace» di: . bonapartista e della sua va. Crimea o della tra IZIOne t In pero Il necessano recuper t t re l'assetto europeo USCIO h rtava la FranCIa a con es a L ZlOne bellrclstIca Un'eredItà c e po I ca estera ambIZIosa e aggressIva. a pn~:l congresso di Vlenna e a ImpegnarSI ~ una PI~;enalr fu offerta dall'lmprowlso n~cutlzma occasIone per mIsurare le ~1Uove ~m, IZlOn~e1 novembre 1853, traendo pretesto, a pro11853-54 della questIone d Onente TurchIa la RUSSIa apn le oshzarsi, ne, rtodOSSl che VIvevano m 'l del blerni relativi alla tutela del cnstIam o I SSIdella RUSSIa SUSCItarono a reazIone [ità contro l'Impero ottomano :111 mdlzla I ~upcI~~one pubblrca bellrcosa e VIolentemente an.spmto tra l a tra a un o AlI G 1 Bretagna SI aSSOCIO governo Ing l ese c lre, Il dell'lmj,ero ottomano a rar f el mprowISO traco o d Il presenza rancese n tIrussa, temeva un I t oprattutto all'affennazIOne e a l' N Il' tate del a subito Napoleone lll, mteress osò er una ng1da neutra lta e es MedIterraneo, mentre Il governo aus~lac~ ~f:r p ero cu eserCItI alleati sbarcarono neiia 1854 una flotta angla-francese penetro ne forte russa di Sebastopoli La guerra, a a 'mea e posero l'assedIO alla pIazza d e [cfr 193J SI risolse nellunpemso I a d I Crl rpc di spe IZlOn ., 55 quale parteCIpÒ anche 11 Plemon~e con un c~ un anno e conclusosi nel settembre 18 con hìssìrno assedIO di Sebastopolr, Ulato wc ""'" = r duta della CIttà a ca = \I con~r~sso di p""g. = o delle Nel febbraIO del 1856 un congress d I "I l tr hzzaZlOne» e Iv rigi confermò a «neu a le navi da guerra di tutti I paesI compresa potenze europee tenuto a PaNero che restava chiuso alaI • I RUSSIa. L'Impero ottomano a L'Europa delle grandi potenze Nazioni e imperi !{,:{.tP,(ll!rtftij!;.. ,. '4871 po fu ricostituito un Parlamento bicamerale, dotato peraltro di poteri molto limitati. Nonostante il persistere dei contrasti di nazionalità - che erano stati aggravati dalle vicende del . '48 _ il potere imperiale poteva contare sul sostegno della maggioranza dei contadini, favoriti dall'abolizione della servitù della gleba, e su quello della Chiesa cattolica, che nel 1855 ., "., stipulò un vantaggioso concordato con l'Impero. Appoggiandosi su queste forze, lo Stato sa. i crificò le esigenze della borghesia produttiva (soprattutto quella delle zone più progredite, come la Boemia e la Lombardia), chiamata a pagare i costi di un imponente apparato arn',' ministrativo e militare, e mancò in sostanza l'appuntamento con lo sviluppo economico deI gli anni 'SO e '60 senza peraltro mantenere, anche a causa delle ripetute sconfitte militari, il ',J", ,', I l nlolo da protagonista della scena europea che aveva prima del '48. Negli stessi anni la Prussia proponeva con autorità la sua candidatura , ii i • l Un'Immagine del film La carica dei seicento, 1936 /I 25 ottobre de/1854 a Balaklava, durante la guerra di Cnmea, una brigata di cavalleria leggera inglese diede l'assalto ad alcune pastazioni di artiglieria russe, attestate in una stretta valte, l'episodio, rimasto nella st~ria come -ra carica dei selc~nto., provocò la morte di quasr la metà dei cavalieri inglesi. Quello che aUora apparve come un gesto di audacia e di v~lore militare fu in realtà la dImostrazione che la cavalleria era stata superata come arma efficace di sfondamento All'epoca la -carca dei secento, fu rappresentata in opere ~en.erariee pittoriche. Oggi che Il cinema tende a sostituire le altre espressioni artistiche presso il grande pubblico, si pos~on.o vedere due diverse verslo.nl dell'episodio. la prima, ~a CUIè tratto il fotogramma qui rrproposto, è un film di Michael Curtiz del 1936, La can'ca dei seicento, nel quale viene e~altat~ la forza dell'impero b~tannlco; la seconda è un film ~[ !ony Richardson del 1968 lntrtolato I seicento di Balakla nel quale invece si critica la va, cr~.del~àpriva di senso del ~[/[tansmo inglese, che Inutilmente la vita di così tante persone. vide garantita la sua integrità e confermata la . rru d, Serbia, Moldavia e Valacchia: questi Itirr sovranità nominale sui Principati autononuovo Stato di Romania La F' u rrn SI sarebbero uniti nel '59 per fo . . . ranCla non otten . . l . It rmare l'1 sngio svolgendo un ruolo da protagonista al ne nsu tab concreti, ma accrebbe il suo prestriaca, per l'autono~1ia dei principati danu~i::7.'esso dove si batté, contro l'opposizione auIl sostegno L appoggio ai movimenti nazio l' ai "."'vi~enti congresso di Vienna rapprese~t~a I c~e lottavano contro l'equilibrio del naz,ona~, ca estera del Secondo Irn ero ~ una lfettl~a fondamentale nella polititica fu I alleanza col Piemonte, stipulata nel ~858' ePl,sodlO pm significativo di questa poliGt.IHlAilUIDSTU&rO . . e cu rrunata l'ann l. Che co~a si int~nde p b ' ra vittoriosa contro l'Austria [cfr 19 3 Iv',' ,1 , o seguente, nella guer2. Quali gruppi sociali fu;~noO~~;;::-~'~t~~: guerra -la formazione di uno Star . J:, la 1 risultato principale della ~ag~~on; 1 U?3. Chi partecipò alla guerra Piemonte _ fu ben lontano d' O nél.ZI~na e italiano sotto la guida del ea. 4-Che cosa fu stablttt le d' al progetti di Na I 111,che aveva spegressodi Parigidel '56? nrto ne onrata I subentrare all'Austria nel I d' po eone sempre divisa. ruo o I potenza egemone in un'Italia "2l ""' IL IliECUNC DIEI.L'DRIlIi"5aiO ASBUIi\!GICO La restaurazione centralistica nell'Impero aSburgico lE L'ASCESA ""EllA ••• MUSSIA Dopo le rivoluzioni del '48-49 l'I . si sulla base del vecchio si t ' issol ro asburgico tentò di riorganizzartr . IS erna asso utistico-Il t arsi nelle mani dell'impera t J' : I po ere tornò a concencentralismo amministrati or:; apparato poliziesco fu consolidato il I ' IVO rarrorzato La '. . ' 849, e mai realmente applicat fi." costituzione concessa nel a, I revocata nel 1851: solo dieci anni do- l rafforzamento della Prussia al- la guida della nazione tedesca, lidando soprattutto sulla forza trainante del suo sviluppo industriale e sulla stretta integrazione della sua econo- mia con quella degli altri Stati germanici, uniti fin dal 1834 in una Lega doganale (ZoIlverein) da cui era invece esclusa l'Austria. Già negli anni 'SO l'industria tedesca si era sviluppata con un ritmo che non aveva uguali in Europa. Questa espansione industriale e la correlativa crescita di una forte borghesia urbana si concentrarono soprattutto nella parte occidentale dello Stato prussia no, cioè nella Renania-Westfalia. Nei territori a est dell'Elba, che costituivano il nucleo originario del regno degli Hohenzollern, resisteva ancora un'economia prevalentemente agricola, basata sulla grande proprietà terriera. L'abolizione degli ordinamenti feudali non aveva scalfito il potere dei no- d~~i ~~~ker bili latifondisti, gli Junker. La stessa legge elettoraleche divideva i cittadini in tre classi in ragione della ca- l,' \ pacitàcontributiva e assegnava a ciascuna classe un egual numero di deputati _ rifletteva questo potere, assegnando ai nobili una rappresentanza sproporzionata alla loro consistenza numerica. Il Parlamento (IAndtag) previsto dalla Costituzione sopravvissuta alle rivoluzioni del '48, aveva peraltro poteri troppo scarsi per esercitare un vero controllo sull'attività del governo, responsabile, come in Austria, solo di fronte al sovrano. La mancata evoluzione delle istituzioni in senso libeprussiana. ral-parlamentare e la presenza ai vertici dello Stato di allo sviluppo un ceto di aristocratici-proprietari terrieri non ebbero però sulla società tedesca gli effetti negativi, per il progresso economico e civile, che ebbero in Russia e nell'Impero asburgico. Al contrario, autoritarismo politico e conservatorismo sociale si rivelarono componenti essenziali di quella «via prussiana» allo sviluppo che avrebbe finito col costituire una sorta di modello, alternativo a quello britannico, per i paesi «secondi arrivati» sulla via dell'industrializzazione. Questo accadde anche perché in Germania esistevano elementi di modernità sconosciuti agli altri paesi dell'Europa centro-orientale: un efficiente sistema di comunicazioni interne (strade, canali) che facilitava gli scambi commerciali, una rete ferroviaria relativamente sviluppata, un'alta diffusione dell'istruzione che poneva la Prussia all' avanguardia in questo settore e che rappresentò un fattore decisivo per i successi della Germania nel campo economico come in quello militare. Si capirà allora come il tradizionalismo degli }unker e le aspirazioni nazionali della borghesia finissero col trovare un terreno di convergenza nella politica di potenza dello Stato prussiano e nel suo necessario la ,via complemento, 'àFs:~r~l; al potere ovvero lo sviluppo di un'adeguata forza militare. L'artefice principale di questa politica fi.1 il conte Otto von Bisrnarck, un tipico rappresentante degli [unker che non aveva mai fatto mistero della sua avversione alla democrazia e alliberalismo. Nominato primo mi- I ~.m&t6r Originariamente il termine -junken era riferito, in Germania, ai figli maschi di famiglie no-bili che, non essendo primogeniti, si dedicavano alla carriera militare. Nell'BOO furono chiamati Junker i grandi proprietari terrieri prussleni. Essi formavano un gruppo compatto, fortemente conservatore nelle abitudini e negli orientamenti politici, che esercitava un notevole peso nelìa vita dello Stato: gli Junker, infatti, costituivano la quasi total~ tè degli ufficiali di carriera e buona parte dei vertici della burocrazia. L'Europa delle grandi iB$Jj!h!:')W o·i,.: potenze ;::: .:jIS9l Nazioni e imperi nistro nel 1862 dal re Guglielmo l B k si . Ìi • lsrnarc - SI l o a ,rea izzare una riforma dell'esercito eh rn, vedeva I aumento degli organici e '1 l e predel .. d' I I pro ungament servizro I evo. Visto che il progetto' o c 't' h d Il mcontrava I n IC e e a maggioranza liberale della C e preoccupata soprattutto per i costi economici ;~era, so comportava, Bismarck decise di i arare l' e esZlOnedel Parlamento e di far approva~ il bilanoPPoslCIOper d ecreto reale. pegnè Il co~trast~ Il primo ostacolo sulla via dell'uni_ con IAustlla ficaz ione era costituito dall'A ustna. . che, se da un lato era parte di Impero plu.rinazionale, era anche uno Stato t d esco Un membro della Confederazione germanica all: t , ouale 't d ' m erno d ella . ' escrcr ava a sempre un ruolo d' . plano Il tr t . c I pnmo . con as o SI rece acuto nel 1864-65 d le due pote d ' quan o . nze, opo essersi accordate per strappare ad Ila D..arurnarca ' con una rapi 'd a campagna militare . ucati di Schleswig Holstein e Laue b 'I no in W .' n urg, entrare, .con. IttO. circa l'amministrazione dei territori conquistan. Pnma di provocare il casus belli Bì- . smarck svolse un abile lavoro di preparazione I: ,li Otto von Bismarck alla Germania la in una ratti sPooa . dell'l,"i~Uraz.rone allegorica, porge Già nel settembre 1862 i . commissione del bi[anci~ ~e~~C~JebreIntervento dinanzialla sostenuto: «Non si risolvono i g~~~;entobrW~Sjano, Bismarck aveva discorsi e voti di maggioranza r rOè _ ma col ferro e col saogue-. - ques o emr del nostro tempo con stato l'errore del 1848-49 mfralic2~' 5a]lleandosi col neocostituito Regno d'lt~lia [c . ,. e assicurandosi Itr Il b lità della R _ . I, o e a a enevola neutra. USSla,anche quella di Napoleone 11I che sperava m un indebol imento di entr bi ' denti Dall d am I l contenSt rìmì a parte ell'Austria si schierarono molti a I rnmon della Confederazione germanica s aventatpldalla prospettiva di un assorbimento da pa!e delIa russia. guerra Cominciata "ustr~ guerra durò c prusslana ne M con scarsa fortuna, una parte delle fo . .... . entre m Boemia e, il 3 luglio, nella grande~e ~m~eflah, Il nnnovato esercito La nel giugno 1866, la soltanto tre settima l'I talia impegnava prussiano penetrav~ una durissima sconfitta. Giocarono a t: a e dei campale di Sadowa, infliggeva agli austriaci 't 'd d I avore el prussiani la perf tt CI o, gui ato a zenerale von Moltk I . l' . e a organizzazione dell'eserd ~ e a mlg IOr q I f d l' otate per la prima volta di fucili a ret: . h ua I a eg I armamenti (le truppe erano tiIfO ) , Ia tempestività degli spostarnenti drocanca c e CO v t' . I1sen tiIvano una superiore rapidità di quella del '66, la prima delle numeros o u a a dU~razionale sfruttamento delle ferrovie Fu te t I e guerre I moviment h bb . , mu a a macchina militare tedesca. o c e avre ero reso celebre e La fine deila' Si giunse così, alla fine di agosto alla fi d . Confederazione non subì mutilazioni territoriali I ouell ella pace di Praga. L'Austria germanlca Ma dovette accettare lo . r I, sa va que a del Veneto ceduto all'Italia manica, e dunque la fine di ogni sua i Il SClOgIm~nto della vecchia Confederazione ger~ tedeschi situati a nord del fiume 'l'l n uenza nell Europa centro-settentrionale. Gli Stati d Il G lV eno entrarono aE t d' e a ermania del Nord presieduta d G l' I ' ar par e I una nuova Confederazione la B' . a ug le mo I Ouelli s'h ti dd aviera, nrnasero invece indipendenti. .I la I a su el Meno, fra cui rampromesso" ;i:~~~ip~~~~;~;\~~;:~~i del 1367 verso ~~b:~:i~~aac;;:~~~: l'area danubiano·balcanica i~e~~~~od~I~~s:::~~~t:r~~:~ e a cercare una nuova soluzione per il problema delle nazionalità che convivevano al suo interno. Nel 1867l'Impero fu diviso in due Stati, l'uno austriaco, l'altro ungherese (da ora in poi si parlerà infatti di Impero austroungarico), uniti fra loro nella persona del sovrano, ma ciascuno con un proprio Parlamento e un proprio governo, salvo che per i ministeri preposti agli affari di interesse comune (Esteri, Guerra e Finanze). Col «compromesso» del '67, la dinastia asburgica si accordava col gruppo nazionale più forte e compatto, ma scontentava soprattutto gli slavi che avrebbero rappresentato iitrionfo ,,di Bismarck da allora il pericolo più grave per l'unità dell'Impero. Il trionfo di Bismarck ebbe immediate ripercussioni anche sulla politica interna prussiana. Una folta schiera di deputati si staccò dall'opposizione liberale per dar vita a un nuOVOpartito nazional-liberale. Il 3 settem- bre 1866, pochi giorni dopo la firma della pace di Praga, il Parlamento prussiano ratificava retroattivamente le spese effettuate fin allora dal governo senza l'approvazione della Camera. Quel voto rappresentò un evento decisivo nella storia della Germania moderna: con esso la borghesia liberale rinunciò in pratica a guidare il processo di unificazione nazionale e accettò di collocarsi in una posizione subalterna nei confronti della monarchia e dell'aristocrazia terriera. Diversamente da quanto era accaduto in Gran Bretagna e in Francia, lo storico contrasto fra la corona e gli organi elettivi si GIllDAAWlSlUDlO 1. Quali gruppi sociali sostennero la restaurazione centralistica in Austria? 2. Quali erano i pmtì di forza dello Stato prussiano? Che cosa si intende per _via prussiena- allo sviluppo? 3. Chi erano gli Junker? 4. Chi era Bismarck? Quali riforme intraprese? 5. Quali .furono .le causee .I.e conseguenze della guer'ra,austro-prussiana? 6.Checosa stàblliva li ~compromesso» de118677 '" risolveva a favore della prima. ''il LA GUERRA Lo scontro con la Francia FRANCo-PRUSSIANA E L'UNIFICAZIONE TEDESCA Uscita trionfatrice dalla guerra con l'Austria, la Prussia di Bismarck e di Guglielmo Ipoteva accingersi a realizzare l'ultima fase del suo ambizioso programma: l'unificazione di tutti gli Stati della Confederazione ger- manica in un grande Reich tedesco sotto la corona degli Hohenzollern. L'ultimo ostacolo sulla via dell'unità era rappresentato dalla Francia di Napoleone IIl, deciso a non consentire ulteriori ingrandimenti alla prussia. L'occasione per il conflitto fu offerta da una questione dinastica. Nel 1868 il trono di Spagna era rimasto vacante e la corona era stata offerta a un parente del re di Prussia. La prospettiva di un principe tedesco sul trono di Spagna spaventava ovviamente la Francia, che si sentiva minacciata di accerchiamento. L'opinione pubblica francese insorse compatta e la reazione del governo fu fermissima, ai limiti dell'ultimatum. Bismarck seppe sfruttare abilmente queste tendenze bellicose, anzi le esasperò rilasciando, all'indomani di un incontro fra Guglielmo l e l'ambasciatore francese, un comunicato stampa formulato in modo volutarnente provocatorio: vi si lasciava intendere che l'ambasciatore era stato messo alla porta dal re. Quel comunicato provocò in Francia, e soprattutto a Parigi, un'ondata di furore nazionalistico. Il governo e lo stesso imperatore, fin allora esitante, si lasciarono trascinare dalla spinta dell'opinione pubblica e, il 19 luglio 1870, dichiararono guerra alla Prussia. vittoria della Prussia La La Francia affrontò il conflitto in un clima di grande entusiasmo, ma con scarsa preparazione militare. L'esercito, che pure poteva contare su un armamento moderno ed efficiente, era nettamente inferiore a quello • ·491.] L'Europa delle grandi potenze ò le condizioni Jean-ìoule Meissonier, L'assedio "" La pace di Francoforte di Parigi, 187().84 (Musée d'Orsay, Parigi) di pace Imposte da BI- stessa logIca autontana lSpU d' F coforte firmato Il 10 maggio marck alla Francia col trattato Iran , d esante In~871 N solo la Francia fu costretta a cornspon ere una p f l on d'occu azione tedesche sul propno temtono ma a dennità di guerra e a mantenere truppe Pd l Reich l'Alsazia e la Lorena, due prod d nità ma dovette ce ere a pagamento l questa IO e~e 1m' ortanza economica e strategica vince di confine dì note~o p d l la caduta di Parigi e la perGlJIDAAIl.!lS1UDIO La disfatta di Sedan, l mvasione e paese, la Francia molto pIÙ che 1 Perché Napoleone 11I dichiaro guerra alla p;ussla? 2. Dove e quando fu proclamata ~ dita dell'Alsazia-Lorena rappr~!S;ntarono ~:r propria umiliazione nazionascita dell'Impero tedesco? 3. Come ? una sconfitta militare. SI tratto l una rnili ione _ il cosiddetto «revanreatizzè l'unificazione degli Stati tedesChi\4. Che cosa Significa la parola eevansc d 'd . d' . rare a questa urru IaZI nale: Il eSI eno l npa I .' 't avrebbe condizionato per quasmo-? , d lf se revane le nvmci aSCIsma», a rlanlcepolitiea fra~cese e l'intero equilibrio europeo. SI mezzo seco o a In Questo dipinto il pittore Jean-louis Meissonier esatta il sacrificio e il patriottismo dell'esercito francese durante l'assedio di Parigi condotto dai prusslanì dal settembre "La 1870 al gennaio 1871. l'immagine femminile al centro della tela, simbolo della Francia, con sguardo fiero, nonostante la sconfitta appena subita a Sedan, esalta il valore dei difensori di Parigi. 5 LA COMUNE DI PARIGI l Francia dovette affrontare una drammatica Nella pnrnavera del 1871 a d 11 fitta In parte lezata alle tensIOnI t sata a a scorm , e CrISIinterna, m par e cau t d I '48 avevano portato alla luce della cap. a e politiche e SOCIalIche glI avverumen l e ff care Dopo Sedan era stato t ta non erano riusciti a so o l fi b e che vent'anni di regime onapar IS na Cuardia naZIOnale e a decretare a me il popolo della capitale a insorgere. a cosntuire u "" La' prussia no sia per il numero degli effettivi sia per l'organizzazione. Come nel '66, le truppe comandate dal generale von Moltke si mossero con grande rapidità in base a un preciso piano strategico. Il 10 settembre, mentre metà dell'esercito francese era costretta ad attestarsi nella fortezza di Metz, l'altra metà venne accerchiata a Sedan, presso il confine col Belgio, e costretta ad arrendersi. Lo stesso imperatore cadde prigioniero dei tedeschi. Pochi giorni dopo, nella capitale ormai minacciata dai prussiani, si formava un governo provvisorio composto in buona parte da repubblicani. Invano il ministro della Guerra Léon Gambetta, fuggito con un pallone aerostatico da Parigi assediata, tentò di rianimare la resistenza organizzando la leva in massa nelle province e mobilitando il popolo contro gli invasori (in questa occasione intervenne in difesa della Francia democratica anche un corpo di volontari italiano comandato da Garibaldi). Dopo una serie di sconfitte il governo fu costretto a chiedere l'armistizio, che fu firmato il 28 gennaio 1871. v;;=~ Frattanto le vittorie prussiane avevano fatto cadere le residue resistenze degli Stati tedeschi indipendenti nei confronti dell'unificazione. Il 9 dicembre 1870 fu proclamato l'Impero tedesco e il 18 gennaio 1871 nella reggia di Versailles, luogo-simbolo della potenza dei re di Francia, Guglielmo I fu incoronato imperatore tedesco (Deutscher Kaiser). Si evitò di usare la formula «imperatore di Germania» per non urtare i particolarismi dei vecchi Stati, che avrebbero conservato nel nuovo Impero (Reich) ampie autonomie. Ciò non toglieva nulla al carattere autoritario della procedura con cui si era giunti all'unità: un'unità calata dall'alto, attuata, in seguito a una guerra combattuta fuori dai confini nazionali, soprattutto per l'iniziativa di uno statista geniale e dispotico, mai ratificata da un plebiscito o da una qualsiasi forma di consultazione popolare. tedesca It rovo \ I Incendio di Parigi fra i124. n 25 maggio 1871. (Musée Camavalet. Pangi) Nel maggio del 1871 a Parigi infuria la battaglia fra i sostenitori della COmune rtvoluzionaria e il governo moderato. Per bloccare l'avanzata delle truppe governative i -comcn ardiappiccano incendi. soprattutto lungo le barricate che rischiano di essere aggirate, e . demoliscono alcuni monumenti pubblici. ,; I I I ,I L'Europa delle grandi potenz.e Nazioni e imperi Ccmuue La parola -Cornune- (in francese sostantivo femminile) non aveva in origine altro signifìcatoche Quello. usuale, di organo attraverso il Quale i cittadini si autogovemano. Ma il termine, soprattutto in Francia, richiamava alla mente l'immagine della prima Comune, quella giacobina del 1793-94 che, sia pure perun solo anno, aveva goduto di un'enorme autorità su tutto il paese. Anche la Comune del 1871 assunse subito i tratti di un'esperienza profondamente rivoluzionaria, awiando il più radicale esperimento di democrazia diretta mai tentato in Europa. 6 LA SVOLTA DEL 1870 E L'IEQUILlB1!i!O BISMARCI<IANO ll'i d ' d lIa guerra franco-prussiana, una """ All'inizio degli anni '70, a lo, orna m e " d' diffondendo in tutIl trionfo nuova concezione dei rapportI mtemazlonah SIan o, l" . te della politica E Il modo stesso in cui era stata preparata e realizzata l;m~ di potenza ta uropa. , h' d' olti uomini politici e di molti intellettua l, a cudesca aveva fatto tramontare, agli occ I ~'b l-d ocratica ottocentesca come il diritto ni fra i princìpi fondamentali della cu tu;: I era em più l'ideologia della forza, del fatl Iib tà de' popoh SI anermava sempre ,' l,· di naziona ità e a I er : . " nza fondata sullo sviluppo degli eserciti permanento compiuto, della pura polItica di pote, l'ma contribuì il mutamento della ti d' t e di mare A questo nuovo c I , ti e degli armamen I erra 'd' 't indusse quasi tutti gli Stati europei . che come ve remo m segui o. . . h cangi untura economica, . ' . cl tuare le misure proteziomshc e. a ripudiare la politica del libero scambio e a accenuietanti premesse, quello che seguì il ." ' Eppure, nonostante queste mq 'd'anzi il più lungo La lunga pace 1870 fu per l'Europa occidentale un periodo IlPa~~, 'dell'età moder, " h' t' nte avesse mal goduto dag I a on , IO con me , l 't l' o e tedesco la carta politica d EuPeriodo di pace .di CUI Il .vece d' nìfìcazione naZlOna e l a lan, .. d' na, Compiutisi I processI I u iù stabil N er questo vennero meno i motivi I tt "definito e più sta I e. on p l ropa assunse un aspe o piu , " tò ai margini del continente, verso a perivalità e di attrito. Ma Il teatro delle tenslOmllSl spos i territori dell'Asia e dell'Africa, ogget'l M d' t o per pOI a arzarsi ar nisola balcanica e I e, I errane , , ' Ocade li ultimi decenni del secolo [cfr, 22], to della grande competlZlone jmperialisti ,g B' k divenne il custode più geloso delDopo la vittoria sulla Francia, lSmarc. he aveva come scoli sistema 'eouilib ' ro eo e costruì un sistema di alleanze c, ' bismarckiano l eqmn no ~u Pllo di impedire che la Francia potesse uscire dal SUO,ISO,po pnncipa e gue, con l'Austria-Ungheria, con la RUSSIae con l Iralamento diplomallco. A questo fine SIalle , bb mai awicinata alla Francia, sia per la lia, contando sul fatto che l'Inghilterra non SIsare e, er la rivalità che opponeva le due sua riluttanza a impegnarsi sul contmente europeo, Sia p i Le due Franco ! " ò oteme nell'Africa }' • il patto d<:i tre imperaton del Nord. , .. Fulcro iniziale del sIstema bisrnarckiano fu il patto dei tre imperatori, stipulato nel 1873 fra Germa- l' I L'isolamento della Comune I. l- nia Austria-Ungheria e Russia: un patto ,difensIVOche si fondava soprattutto sulla solidarietà dinastica fra le tre monarchie autoritarie e aveva per ~b,ettivo palese la tutela degli equilibri conservato n ali interno del Sl7goli Stati. L'alleanza aveva però un punto debole: a ' ' l'là' fra Austria e Russia nella .'penisola balvece h la nva l canica, dove le popolazioni I Il C:-IJIi}A.4!.!..OsroCIO 1. Quali furono gli effetti dell'occupazione tedesca in Francia? 2. ChI era Adolphe Thiers? 3. Che cosa fu la Comune di Parigi? Come si concluse? ! ! I \,,,, r slave erano m perenne n- bellione contro il dominio ottomano. , " ,,"' Fra il 1875 e il 1876 il governo turLa criS! co represse con grande spargimenbalcaDlca to di sangue una serie di nvolte e la guerra , ' . russo-turca scoppiate in Bosma, m Erzegovma Il' ' .. Nazioni e imperi l'Europa e in Bulgaria. Nella primavera del'!71. Russia, grande protettrice dei popoli slavi, dichiarò guerra alla Turchia e la sconfisse dopo una guerra durata quasi un anno, imponendole una pace quanto mal onerosa, che In pratica avrebbe sancito l'egemonia russa dei Balcani. Come era awenuto nel 1854 [cfr. 20 ..2]. questa prospettiva allarmò le altre potenze europee. ~ustna-Unghen<1 e Gran Bretagna, In particolare, minacciarono di intervenire contro la Rus~ sia. A qllest~ punto fu Bismarck a prendere l'iniziativa, indossando le vesti del mediatore. Un congresso delle potenze europee fu convocato a Berdel 1873 lino nell' estate del 78. Si giunse così a un accordo che limitava notevol. mente i vant~ggi ottenuti dalla Russia, pur ridisegnando radicalmente gli equilibri della penisola balcanica. La .Bu~ana ottenne I mdlpendenza, ma entro confini assai più ristretti rispetto a quelli stabiliti l anno precedente. La Bosnia e l'Erzegovina furono dichiarate auto~ome, ma affidate m «amministrazione temporanea» all'Austria. La Cran Bretagna ottenne l Isola di CIpro, m posizione strategica per il controllo del canale di Suez [cfr. 22.4J. La Fran. era ebbe mano libera per una eventuale espansione in Tunisia. In questo modo Bismarck non solo indirizzava verso obiettivi extraeuropei le velleità espansionistiche della Francia, ma creava le premesse per un contrasto con l'Italia. tutto dell'industria O<"~' . Le ~~ove forze politIche Il ~ongresso / contrasti Scongiurato il pericolo di un conflitto, Bismarck cercò di ricucire l'alleanza con l'Austria e la Russia. Ci riuscì nel 1881, quando fu rinnovato il patto dei tre imperatori. Un anno dopo l'edificio fu completato con la stipulazione della Triplice alleanza, che inseriva nel sistema bismarckiano j 1- mantenendo ferma \ alleanza con l'Impero asburgico, stipulò con la RusSIa, all'msaputa dell'Austria, il cosiddetto trattato di controassicurazione,una specie di patto di non aggressioneche impeJnava i d~e centraenti a restare neutrali in caso di conflitto dell'uno o dell'altro con una terza potenza. Fu questo l'ultimo, e spericolato, capolavoro diplomatico di Bismarck, La sua caduta, di lì a tre anni, avrebbe decretato anche la fine del suo sistema di alleanze. L'IMPERO TIE/lliESCO Il nuovo Reich C~n 40 mi~i~ni di abitanti, una vasta disponibilità di materie prime, . . . . un economia In continua crescita, un esercito di provata efficienza e un sisterna di istruzione altrettanto qualificato, il nuovo Stato tedesco nato dalla vittoria sulla Francia si presentava come la maggiore potenza continentale europea. Dal punto di vista istituzionale, ti Reich ereditava la struttura della vecchia Confederazione germanica: era infatti dIVISOm venttcmque Stati - alcuni vastissimi, come la Prussia, altri piccoli o piccolissimi -: con propn goverm e parlamenti, che avevano però funzioni prevalentemente arnrninistrative. La grande politica era di competenza del governo centrale, presieduto da un cancelliere responsabile di fronte all'imperatore. Il potere legislativo era esercitato da una camera elettiva (Rezchstag) eletta a suffragio universale e da un Consiglio federale (Bundesrat) composto da rappresentanti dei singoli Stati. Come nella russica preunitaria, il Parlamento I 495 pesante e della cerealicoltura. . . La forma accentrata e autoritaria del potere e la schiacciante preponderanza deeli interessi conservatori nella gestione dello Stato non impedirono tuttavia, il manifestarsi di una vivace dialettica politica. Anzi pro- «prussianesimo}} /I Kulturkampf ti accentratore. " . . La lotta di Bismarck contro I cattolici, pomposamente defìmta Kulturkampf(ossia "battaglia per la civiltà » ) ebbe la sua acme negli anni 1872- 75, quando il overno del Reich emanò una serie di misure volte nonsolo ad affermare II carattere laico dello Stato (obbligo del matnrnoruo CIVIle, abol izione d, ogm controllo religioso sull'insegnamento), ma anche a porre sotto sorveglianza l'attività del clero cattolico, La battaglia scatenata da Bismarck ebbe però l'effetto di stimolare l'org,ogito e l.a co~pattezza dei cattolici tedeschi, che, sotto la guida di un leader di grandI capacità, Ludwig Wmdthorst, riuscirono nel giro di pochi anni a raddoppiare la loro rappresentanza parlamentare (nelle jl r d •• rio in Cerrnania si svilupparono prima che altrove nuovi e forti movimenti politici di massa, Alle tradizionali formazioni liberali e conservatrici che avevano dominato la scena parlamentare in Prussia negli anni '60 (il Partito conservatore, espressione degli [unker, il Partito nazional-liberale, che rappresentava la borghesia industriale e commerciale, ,I piccolo raggruppamento degli intellettuali liberal-progressisti) si aggiunse, nel 1871, Il Centro, partito di dichiarata ispirazione cattolica. Nel 1875, dall'accordo fra la corrente rnarxista e quella che si ispirava all'insegnamento di Lassalle [cfr. 16.5]. nacque al congresso dì Cotha Il Partito socialdemocratico tedesco (Spd). Mentre la socialdemocrazia traeva la sua forza dalla massiccia adesione operaia, il Centro poggiava su una base sociale piuttosto composita, formata per lo più da agricoltori e ceti medi urbani e reclutata in gran parte negli Stati cattolici (soprattutto in Baviera), di cui esprimeva le esigenze autonomlstJche, minacciate dal ., anche l'Italia [cfr. 23.8J. Ma, nel 1885-86, una serie di contrasti che avevano per oggetto le vicende inteme del regno di Bulgaria, conteso fra l'influenza russa e quella austriaca, fece nemergere la tensione fra i due imperi e mise in crisi, stavolta definitivamente, Il patto del tre Imperatori. Bisr:'arck scelse allora la strada degli accordi bilaterali: GUIDAAI..!.QSTtJIlto 1.. Che cosa si intende per «outìca di pctenzas? 2. Qual era l'obiettivo principale della politica diplomatica di Bismarck? 3. Da chi fu stipulato il patto dei tre imperatori? Qual era il suo limite principale? 4. Che cosa fu sancito nel congresso di Berlino del 18781 5. Perché Germania e Russia stipularono il trattato di controassicurazione? " aveva limitate possibilità di condizionare il potere esecutivo~ concentrato nelle mani dell'irnperatore e del cancelliere. Come in Prussia, il blocco sO,cmle dommante era COStttUlt~ da una solida alleanza fra il mondo industriale e bancano e I anstocrazia ternera e militare: un blocco che fu rinsaldato dalla politica protezionista adottata da Bismarck, a vantaggio soprat- di Berlino a~stro-russi. e "tratta~o dI ~~~~oasslcura- delle grandi potenze elezioni del 1878 ottennero quasi cento seggi). Bismarck fu indotto, così, ad attenuare le misure anticattoliche e più tardi (1887) a varare una nuova legislazione ecclesiastica, molto più moderata della precedente. , .> a.è ieggi eccezionali La ritirata, che in pratica segnava Bismarck gioca strategicamente col papa Nella partita a scacchi rappresentata in questa stampa Bism~r~k è in contrapposizione con papa Pio IX. Il riferiment~ e alla pO!ltlca anticlericale (Kulturkamp~ attuata da 8ismarck fra 111872 e Il 1875. il fallimento del Kulturkampf, fu imposta al cancelliere dalla neces- sità di fronteggiare la nuova e temibile minaccia che veniva dall'ascesa della socialdemocrazia. Cià nel 1878, traendo pretesto da due attentati falliti contro l'imperatore, il governo varò una serie di provvedimenti eccezional i specificamente rivolti contro il movimento socialdemocratico. Le «leggi contro le tendenze sovvertitrici» ponevano gravi limitazioni alla libertà di stampa e di riunione e dichiaravano illegali tutte le associazioni «aventi lo scopo di provocare il rovesciamento dell'ordinamento statale o sociale esistente», costringendo così la socialdemocrazia a una condizione di semic1andestinità. , Ii f l' \