Solo amici Ah ecco allora. È così che funziona. Perché i fidanzati
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Solo amici Ah ecco allora. È così che funziona. Perché i fidanzati
Solo amici Ah ecco allora. È così che funziona. Perché i fidanzati almeno si lasciano. Allora piangono sui lavandini dei bagni camminano fino a perdersi si lamentano ai telefoni non mangiano più nulla mangiano cioccolata vengono coccolati. Non noi, noi no, che eravamo solo amici solo non ci siamo più sentiti non hai telefonato non hai più risposto quando ho chiesto "come stai?" e tutte quelle cose non le posso fare non mi posso lamentare non mi puoi mancare neanche posso farmi consolare. Neanche a Natale. Scalza. Lavoro al computer. Scrivo parole. Ho scarpe senza suole. Merendine Ecco il bifidus che ci salva il mondo mentre il sogno screpola, affanna incastrato tra i denti del quotidiano nelle misere vite che rincorriamo nell’immagine video desolata nella spelonca delle veline delle escortine, delle brave mammine delle ministre maestrine delle mafie di stato. Abbiamo disoccupato le strade dai sogni. Ora sono vuote. Nel vuoto carico, tirato a lucido ci basteranno merendine dietetiche gusto cioccolato, per la felicità? Di riflesso Come si affianca all'uno l'altro treno di notte alla stazione quando i vetri dall'altro lato specchiano l'errore raddoppiando l'illusione di partenza, non capisco mai all'inizio se sono io che parto o se sei tu a staccarti lasciandomi con tutto ancora dentro le valigie. Senza tante storie Come mi piaceva se avevo quindici o trent’anni senza tutte le storie vere tue e mie se tutte quelle poesie è a me che le scrivevi. Allora avrei potuto forse curarti tutti quei lontano attraversare piano quei vivere dubbiosi e alcuni, almeno, sospesi del morire così come le ragazze invece ne io sapevo fare. Poesie verdi * Pomodori radici foglie compone il pensiero e tenue lo tiene al concreto lavorare la terra. Pulisco una foglia da un piccolo insetto dimentico presto la fretta coltivo non vista il mio tempo Allora sento scorrere la lentezza Respiro. * Mi hanno insegnato a scuola l'albero. Si estende. Con le braccia accoglie . Ho imparato quasi solo la città come albero si dipana contraddice se stessa trattiene, raccoglie estranea non accoglie. * La mia casa è in città. La città avvolta da rumori meccanici e aria senza movimento. Ma le mie finestre toccano i rami degli alberi il vento li fa dondolare penso sempre di abitare la vacanza lenta. * A scavare a scavare a scovare patate da terra un tesoro insospettato nascosto la sotto solo segnalato da una piantina di foglie sopra il terreno. Strano che le patate non crescano nelle reti del supermercato. * Ho camminato nel bosco ho colto asparagi e bocci alla fine ero stanca, affamata. Che frittata quella sera.