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Corso di Laurea magistrale in Scienze dell’Informazione editoriale, pubblica e sociale COMUNICAZIONE E ORGANIZZAZIONE DI EVENTI L’arte di organizzare con Arte Laboratorio di “Comunicazione e organizzazione di eventi” Prof. Ileana Inglese Bari, A.A. 2014/2015 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte Premessa Questo lavoro deriva dalla necessità di offrire una guida agli studenti che hanno seguito il Laboratorio di “Comunicazione e organizzazione di eventi”, inserito nell’ambito del Corso di laurea magistrale in Scienze dell’Informazione editoriale, pubblica e sociale, attivato presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Esso trae la sua ispirazione da anni di significative esperienze nel settore della comunicazione e dei servizi e vuol essere solo un’introduzione al tema complesso e vastissimo dell’organizzazione e gestione di eventi, per il cui approfondimento si rimanda agli autori citati in bibliografia. Con l’augurio che questo possa essere un contributo per il miglioramento delle capacità comunicative dei corsisti e per la loro crescita personale e professionale. Ileana Inglese C’è una cosa preziosa che mi porto ogni volta via da un corso: ed è il contatto con gli allievi, le tante, ogni volta diverse, emozioni. Per conservarle, rinnovarle nel tempo, lascio qui la mia e-mail: [email protected]. La mia casella è sempre aperta! 2 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte Sommario Premessa Cenni di marketing culturale - I tempi del cambiamento Le leve della competizione Il concetto di mission e di vision L’evoluzione del marketing Dal marketing di prodotto al marketing delle relazioni Il nuovo consumatore La cultura come desiderio I mercati sono conversazioni L’organizzazione di convegni ed eventi - Il convenire come fenomeno sociale Un po’ di storia Perché organizzare/partecipare a convegni? Le figure professionali Tipologie di eventi Come organizzare un evento Dieci regole per l’organizzazione di eventi Guida per la progettazione di un evento Timing per l’organizzazione e comunicazione di un evento Analisi di un congresso - I programmi del congresso Progetto, preventivo, budget Sedi congressuali, allestimenti, arredi Linea grafica, stampati, mailing, materiale di corredo Cartellonistica e segnaletica Impianti tecnici e supporti Personale in fase operativa Ristorazione in sede congressuale Escursioni, trasporti, alberghi e ospitalità Ufficio stampa Dal galateo al cerimoniale di rappresentanza Gli ambiti di applicazione del cerimoniale Cenni di public speaking - Comunicare in pubblico: dall’ars retorica ad oggi Alcune regole di improvvisazione teatrale La tecnica del volo applicata al public speaking La gestione del dibattito Gli elementi di una buona dizione L’abito fa il monaco Consigli per presidiare l’ansia Per chi desidera saperne di più 3 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte CENNI DI MARKETING CULTURALE I TEMPI DEL CAMBIAMENTO Un’epoca volge al termine: lasciamo alle spalle quella delle certezze e ci inoltriamo nella stagione: del frammento, della pluralità, dell’effimero, della molteplicità dei punti di vista. Assistiamo al mutamento dei modi di produzione ed all’irrompere di nuove e rivoluzionarie tecnologie, condizioni determinanti ai fini di un passaggio d’epoca. L’organizzazione oggi si confronta con un ambiente sempre più discontinuo: esiste un’unica certezza: l’incertezza. È fondamentale saperci convivere in modo costruttivo, trasformandola da minaccia in opportunità. Le caratteristiche richieste sono: coraggio, creatività, flessibilità, adattabilità, velocità, comunicazione, responsabilità, relazioni. LE LEVE DELLA COMPETIZIONE Era industriale: PRODOTTO PREZZO Era post-industriale: PRODOTTO PREZZO PERSONALIZZAZIONE SERVIZIO VELOCITÀ COMUNICAZIONE IL CONCETTO DI MISSION E DI VISION Alla base di qualsiasi trasformazione e percorso verso l’eccellenza vi è un binomio inscindibile: cultura e strategia. L’integrazione di cultura e strategia avviene solo se sono chiare la “Mission”, cioè la ragion d’essere e la “Vision”, cioè gli scenari possibili dell’organizzazione. La Mission risponde alla domanda: “Perché esistiamo? Cosa dobbiamo fare?” La Vision risponde alla domanda: “Cosa vogliamo fare? Dove vogliamo arrivare?” La Mission rappresenta la ragion d’essere dell’azienda, il perché della sua esistenza. Se la Mission è condivisa, cresce il senso di appartenenza e la meta viene raggiunta più facilmente. La Vision indica questa meta, ciò che l’organizzazione vuol essere in futuro. Essa è il sogno che nasce dall’insoddisfazione del presente, la rielaborazione creativa di fatti, speranze, rischi, opportunità. IL NUOVO CONSUMATORE Il cambiamento investe l’intera società, tutti gli utenti. Nasce un nuovo modello di consumatore, con cui bisogna imparare ad avere a che fare. Se cardine della modernità era la produzione, al centro della postmodernità c'è proprio il consumo, sempre meno di merci e sempre più di simboli e di segni. Al marketing tradizionale, che lega il consumo al concetto di utilità, si contrappone ora l'idea del consumo come esperienza, che implica la fantasia, l’uso creativo del tempo, il ludico, ma anche il legame affettivo, l’emozione. L’utente vuole esperienze! Esperienze da ricordare, di cui parlare, da portare con sé. Un elemento da considerare con attenzione quando si parla di marketing culturale. 4 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte EMOZIONARE E SEDURRE Per dialogare con il consumatore postmoderno occorre agire sull’area del desiderio, piuttosto che su quella del bisogno. Le marche oggi, per competere sul mercato, cercano di suscitare emozioni, perché l'immagine, la fiducia, l'autorevolezza sono condizioni necessarie ma non sufficienti. Tutti elementi che nel settore della cultura sono un must. L’EVOLUZIONE DEL MARKETING Il marketing si evolve: il marketing «offensivo» cede il passo al marketing «difensivo»: conquistare un nuovo cliente costa più che conservarne uno già acquisito. Dal marketing «di prodotto» si passa al marketing «di relazione». “Il consumatore diviene attore, in grado di farsi sentire e di incidere nelle scelte.” (Giampaolo Fabris) DALLE 4P (Philippe Kotler) ALLE 4 C (Robert F. Lauterborn) Product (prodotto) >> Customer value (valore per il consumatore) Price (prezzo) >> Cost (costo per il consumatore) Place (post) >> Convenience (facilità di acquisto) Promotion (promozione) >> Communication (comunicazione) LA CULTURA COME DESIDERIO Il nuovo consumatore è sempre più informato e attivo, resistente alle vecchie logiche del marketing. Più forte tecnologicamente, chiede rispetto e attenzione. Egli è diventato più: autonomo, competente, esigente, selettivo, pragmatico C’è un trend nei consumi che sta sviluppandosi molto: la richiesta di autenticità. La globalizzazione dell’economia e della società, che rende fragili e precari sia gli individui sia le loro identità, può accelerare un movimento inverso, indirizzato alla ricerca di radici e stabilità. Nell’insieme di cose originali che si desidera possedere nella loro integrità e autenticità, vi sono oggetti ed esperienze. La cultura diventa un desiderio, viene richiesta. I MERCATI SONO CONVERSAZIONI Dalle sollecitazioni continue e pressanti si passa ai suggerimenti, alla collaborazione. I mercati diventano conversazioni (The Cluetrain Manifesto). Vince chi sa parlare meglio con il suo pubblico e acquisirne la fiducia, sulla base dei fatti. L’organizzazione di riunioni, incontri ed eventi è uno degli strumenti più efficaci per interagire con questi mercati. 5 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte L’ORGANIZZAZIONE DI CONVEGNI ED EVENTI IL CONVENIRE COME FENOMENO SOCIALE Il riunirsi è fenomeno tipico di ogni tempo ed epoca. Per capirne le dinamiche è utile una breve analisi sociologica. Nel convenire è presente un gran numero di processi sociali: dall’acculturazione all’integrazione e al conflitto, dalla comunicazione alla socializzazione ed al mutamento sociale. Vi sono anche problemi processuali riferiti al comportamento collettivo, la razionalizzazione e la professionalizzazione. Vanno considerati anche gli elementi strutturali, quali i ruoli, le relazioni sociali, i gruppi, e gli aspetti strutturali, quali il potere, il dominio, il controllo sociale. I convegni, infine, si fanno per comunicare, e la comunicazione costituisce senza dubbio uno dei processi sociali fondamentali. “L’aggregazione umana, al di là degli usi e dei costumi, dei riti e delle gesta, è espressione umana, fenomeno umano, bisogno reale di comunicazione nei suoi aspetti più complessi, condizione umana. Nel suo bisogno di riunirsi in gruppi e società, l’uomo asseconda un impulso naturale, manifesta una abitudine costante che è di comunicazione e ordine. (Marco Ferronato) UN PO’ DI STORIA I primi congressi forse furono i grandi concili ecclesiastici che si tennero a Costanza del 1414 e a Basilea nel 1431. Un primo grande congresso internazionale si tenne ad Arras nel 1435 e fu quello che pose fine alla Guerra dei Cento Anni. Ma i primi veri congressi in senso moderno, cioè quelli volti a trasmettere e scambiare informazioni tra specialisti, risalgono al secolo scorso. In tempi più vicini a noi hanno poi preso a diffondersi i congressi delle società mediche e scientifiche in genere, quindi quelli aziendali, poi quelli di associazioni ed enti vari, infine una miriade di convegni ed eventi. PERCHÈ ORGANIZZARE CONVEGNI? Le aziende: Per lanciare, rafforzare, celebrare l’immagine aziendale Per comunicare risultati, piani, strategie, politiche Per interagire con la rete distributiva e con i clienti Per ottenere il consenso dai distributori e renderli operativi Per presentare, promuovere prodotti/servizi Per incentivare la forza vendita Per motivare dipendenti e collaboratori Per rafforzare lo spirito di corpo Per fronteggiare momenti particolari della vita aziendale Per ottenere consenso e notorietà fra gli stakeholder 6 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte I sindacati e i partiti: Per dibattere tesi e politiche Per gratificare quadri e dirigenti Per motivare gli iscritti Per dare risonanza alle decisioni Le associazioni Per riunire i soci Per dibattere argomenti di interesse comune Per eleggere gli organismi direttivi Per aggiornare le conoscenze Per fornire ai soci momenti di crescita Gli enti pubblici Per sensibilizzare il pubblico su argomenti di attualità Per celebrare eventi storici, ricorrenze sociali Per ricercare consenso PERCHÈ PARTECIPARE A CONVEGNI ? Per conoscere, sapere, apprendere Per aggiornarsi professionalmente Per partecipare a processi decisori Per incontrare leader, persone di cultura Per interagire con altri partecipanti Per comunicare le proprie idee, opinioni Per illustrare le proprie esperienze Per cementare lo spirito di gruppo Per creare alleanze, trovare intese comuni Per sensibilizzare pubblico e governanti Per fare conoscenze, avviare relazioni professionali Per notare e farsi notare 7 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte LE FIGURE PROFESSIONALI Sono diverse oggi le figure professionali che si occupano della organizzazione di convegni e congressi e i soggetti coinvolti nella gestione di eventi, sia all’interno che all’esterno di una azienda o ente o associazione. Tra quelle più o meno “codificate” abbiamo: P.C.O. (Professional Conference Organizer) Meeting Planner Incentive house Esperto di Relazioni Pubbliche IL P.C. O. Per P.C.O. (Professional Conference Organizer) si intendono coloro che organizzano in modo professionale convegni per conto terzi o le agenzie specializzate nel fornire il congresso “chiavi in mano”. Il PCO è il titolare di un’impresa di organizzazione congressuale che gestisce e coordina tutti gli aspetti di un congresso, spesso assumendone anche la gestione economica e quindi operando con un certo rischio d’impresa. I PCO vengono remunerati con compensi d’agenzia quando addirittura non si sostituiscono al promotore del convegno nell’area economica ad esso connessa. I PCO hanno diverse funzioni: progettano gli eventi o studio di fattibilità o strategia di comunicazione o strategia creativa offrono servizi di segreteria o organizzativa o scientifica o amministrativa curano la logistica o sale, spazi espositivi, addobbi o trasporti, transfer, alloggi, o catering, ristorazione progettano e realizzano la linea grafica o linea coordinata e materiali di comunicazione o allestimenti, scenografie, segnaletica o kit congressuale forniscono servizi tecnici e di accoglienza o interpreti, traduttori o hostess, stewart, guide o runner, tecnici 8 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte organizzano le attività annesse al congresso o spettacoli, intrattenimenti o escursioni, visite guidate o cene sociali, cocktail party forniscono servizi multimediali o servizi fotografici o riprese video o streaming curano la produzione post-congressuale o atti del congresso, traduzioni o cassette video, book fotografico o rassegna stampa curano le sponsorizzazioni e la promozione o desk espositivi o scambio merce, fund raising o pubblicità, promozione curano le relazioni con i media o ufficio stampa o conferenze stampa o press tour curano i rapporti con le istituzioni o richiesta patrocini e contributi o relazioni istituzionali o cerimoniale di rappresentanza curano il follow-up del congresso/evento o ringraziamenti relatori/sponsor o atti amministrativi, congress report o rassegna stampa, atti del congresso IL MEETING PLANNER Per Meeting Planner si intendono le persone che organizzano convegni per aziende, associazioni di categoria, partiti, sindacati, centri congressi. Il Meeting Planner è l’organizzatore di congressi interno ad una organizzazione. Si distingue dal PCO perchè: 1. non ha rischio d’impresa: pur rispondendo ai suoi datori di lavoro per il buon esito dell’evento, non corre rischio d’impresa in quanto retribuito a stipendio o con un fisso; 9 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte 2. gestisce gli eventi di un unico committente, che sono perciò in larga misura ripetitivi e coinvolgono sempre lo stesso pubblico. Le loro funzioni sono simili a quelle dei PCO; in molti casi però essi, anziché fornire direttamente, coordinano e mediano i servizi di supporto dei convegni. Sul mercato operano poi PCO e MP free-lance, che lavorano a titolo individuale come consulenti, intervenendo cioè con i propri servizi laddove non sia richiesta l’organizzazione globale di un evento. L’INCENTIVE HOUSE Per Incentive House si intendono le agenzie specializzate nell’organizzare eventi e piani di incentivazione. Esse organizzano: campagne di incentivazione, viaggi in tutti il mondo, crociere con spettacoli eventi in luoghi suggestivi con elementi spettacolari o dinamiche incentivanti convention, fiere, trade promotion, visite guidate, educational L’ESPERTO DI RELAZIONI PUBBLICHE Alcuni PCO sono bravissimi nell’organizzare congressi, ma falliscono l’impatto con convegni di tipo aziendale perché impreparati a gestire eventi in cui il flusso di comunicazione è più complesso. La figura che meglio riesce a soddisfare le esigenze dell’azienda è l’Esperto di Relazioni Pubbliche o PR professional, che alle competenze di tipo organizzativo unisce capacità di tipo comunicativo, relazionale, creativo, pubblicitario, giornalistico. COMUNICARE L’IMPRESA CHE CAMBIA Oggi è esplosa in tutti i settori la tendenza a produrre servizi di fruibilità diffusa e a “mixare” le varie forme di comunicazione per rivolgerle a un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Il marketing mix si è esteso, affiancando a mezzi tradizionali (pubblicità e promozione), le sponsorizzazioni sportive e culturali, le relazioni pubbliche, il direct marketing, le fiere, Internet, i social media e altri mezzi multimediali e interattivi. Si parla perciò di comunicazione integrata, rivolta sia al pubblico esterno, che a quello interno all’azienda. RELAZIONI PUBBLICHE ED EVENTI Per Relazioni Pubbliche si intendono tutte quelle attività sistematiche tendenti a suscitare o rafforzare, attraverso un dialogo permanente e azioni mirate e misurabili, simpatia, stima, consenso nei vari pubblici da cui l’azienda dipende, sia all’interno che all’esterno. Fare Relazioni Pubbliche significa quindi dirigere e condurre in modo sistematico e professionale attività aziendali che servono a far conoscere alla pubblica opinione: ciò che facciamo come lo facciamo perché lo facciamo Il fine è quello di: tutelare il nome dell’azienda. stimolare alleanze e cooperazione, promuovere l’immagine dell’azienda. Punto di forza delle RP è la misurabilità dell’azione. 10 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte L’IMMAGINE AZIENDALE L’immagine aziendale, ossia l’opinione che la gente si fa di un’impresa, è una delle sue più importanti risorse economiche. Occorre una continua attività di controllo nel tempo dell’immagine aziendale, affinché vi sia coerenza fra: l’immagine che l’impresa vorrebbe avere l’immagine che l’impresa ritiene di avere l’immagine che l’impresa effettivamente ha La responsabilità di assicurare all’impresa una buona immagine comunicando in maniera mirata con tutti gli stakeholder o i pubblici dell’impresa ricade sull’Esperto di Relazioni Pubbliche. GLI STAKEHOLDER Le organizzazioni sono al centro di una vasta rete di “portatori di interesse” (stakeholder). L’immagine che essi hanno dell’impresa incide sui loro comportamenti; essi possono inoltre influenzare opinioni, comportamenti, decisioni d’acquisto dei vari tipi di pubblico: Management, dipendenti Collaboratori, consulenti Partner del Gruppo Società collegate e controllate Fornitori, terziaristi Distributori, agenti Clienti reali e potenziali Istituzioni pubbliche, centrali e periferiche Partiti politici, gruppi di interesse Associazioni di vario tipo Sindacati, gruppi di opinione organizzati e non Federazioni a difesa del consumatore Sistema imprenditoriale, associazioni di categoria Imprese concorrenti Banche, soci, finanziatori Investitori, analisti finanziari, assicuratori Media: agenzie stampa, quotidiani, periodici, stazioni radio-televisive Consulenti, agenzie di comunicazione e pubblicità Mondo della scuola, della cultura, dello spettacolo, dello sport Comunità in generale, “popolo della rete” 11 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte COMUNICARE CON GLI EVENTI Particolare rilievo assume, nell’ambito delle attività di relazioni pubbliche, l’organizzazione di riunioni ed eventi rivolti ad un pubblico sia interno che esterno all’azienda. Un “evento speciale” è una iniziativa che ha una particolare risonanza sul piano della comunicazione nei confronti: di coloro che ad esso hanno partecipato (es. congresso, convention aziendale, ecc.) del pubblico in generale, cui giunge notizia del fatto attraverso gli organi di informazione (es. inaugurazioni, sfilate di moda, concerti, spettacoli, mostre, ecc) TIPOLOGIE DI EVENTI Vi sono infinite occasioni di comunicazione fra azienda e pubblico basate su attività o eventi creati appositamente o nei quali intervenire per rinforzare l’immagine aziendale. Ecco alcuni esempi: Assemblea Tavola rotonda Conferenza Congresso Simposio Convegno Forum Convention Seminario Workshop Laboratorio Meeting Cantiere Stage Educational Conferenza stampa Press tour Presentazioni (libro, disco, film) Reading Visita guidata Family Day Talk show Viaggio incentive 12 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte Roadshow Grand opening, inaugurazioni Incontro con testimonial Galà (dinner, ballo) Cocktail party Dinner tematico Defilè (con spettacolarizzazioni varie) Mostre (d’arte, fotografiche, ecc) Esposizioni di vario tipo Spettacoli, concerti Rassegne musicali, cinematografiche Wedding party Celebrazioni Premiazioni Concorsi Outdoor training Teatro d’impresa Rievocazioni storiche Maratona TV/radio Eventi eno-gastronomici Rassegne teatrali Rassegne fieristiche Festival (cinema, musica..) Eventi sportivi (regate, partite, corse, ecc) Manifestazioni promozionali Eventi di beneficenza, fund raising Eventi religiosi, politici, associativi Incontri nelle scuole, di orientamento Eventi folcloristici Happening musicali, artistici, pittorici Vernissage, finissage Performance artistiche Mostre, eventi itineranti Bar Camp, Flash mob Eventi virtuali 13 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte LA TERMINOLOGIA Il settore congressuale è talmente dinamico che si verificano sempre nuove forme di aggregazione, con termini spesso mutuati dall’inglese o dall’americano. In senso lato il termine “congresso” significa riunirsi, incontrarsi, comunicare, partecipare. In senso tecnico i termini usati per i vari tipi di incontri hanno un riferimento alla durata, alla dimensione, alla categoria dei partecipanti, al tipo di contenuti, al linguaggio adottato. Non esiste una precisa codificazione nel settore; è bene però chiarire almeno i termini e le formule di base degli eventi di tipo in/formativo; per gli eventi di tipo culturale si punta sempre più su creatività e fantasia. INCONTRI DI TIPO IN/FORMATIVO Conferenza Talvolta sinonimo di convegno, tratta in genere un tema di attualità che viene affrontato in modo interdisciplinare, allo scopo di raggiungere la massima penetrazione sociale. La partecipazione di pubblico è spesso ampia. Congresso Riunione periodica che comporta la partecipazione di centinaia, e anche migliaia, di individui appartenenti alla stessa sfera di interessi (professionali, culturali, religiosi), generalmente riuniti in gruppi associativi. La scadenza e il tema di un congresso sono fissati con molto anticipo rispetto alla fase realizzativa. La periodicità è in genere annuale nel caso di congressi nazionali, pluriennale nel caso di congressi internazionali o mondiali. I contributi (o relazioni) allo sviluppo del tema provengono unicamente dagli appartenenti al gruppo associativo promotore Convegno Qualunque gruppo organizzato, ente privato o pubblico, azienda, associazione di categoria, società scientifica o culturale può utilizzare questo strumento per aprire un dibattito su un problema specifico. Si tratta in genere di incontri di studio che presuppongono una ricerca a monte e tendono a un trasferimento di risultati, a un contributo critico dei partecipanti. La dimensione più contenuta, rispetto al congresso, conferisce al convegno una connotazione di maggiore interscambio fra i partecipanti. Convention Riunione assembleare di un gruppo sociale, politico, economico o aziendale destinato a fornire informazioni su una particolare situazione e a suscitare consenso da parte dei partecipanti. Nel caso di un’azienda è finalizzata all’informazione sui programmi e sulle politiche economiche e di mercato dell’azienda stessa e alla motivazione dei partecipanti. Meeting È sinonimo di “incontro” o riunione”. Nell’uso corrente si tratta di una riunione nell’ambito di un universo socialmente ben identificato e circoscritto Seminario Riunione a cui partecipano dalle cinquanta alle cento persone, con una specifica competenza, anche differenziata, ma accomunate da un preciso interesse a trattare un tema di formazione. Un seminario ha di solito un programma di lavoro finalizzato all’arricchimento della professionalità dei partecipanti. Talora è sinonimo di corso residenziale o di corso di aggiornamento. 14 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte Simposio Riunione con partecipazione esclusivamente su invito. Vi prendono parte gli esperti di un settore particolare, generalmente scientifico, che discutono le loro relazioni con colleghi “pari grado”, allo scopo di elaborare indirizzi di ricerca sul tema trattato. Tavola rotonda Gruppo di esperti che si riunisce per l’esame e la discussione di temi specialistici e professionali, sia in seduta “chiusa” che con la presenza del pubblico, intavolando un dibattito con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento. Workshop Incontro di un numero ridotto di specialisti, destinato alla discussione e all’approfondimento di un tema tecnico. COME ORGANIZZARE UN EVENTO L’organizzazione di un evento può richiedere mesi di lavoro da parte di una squadra di persone. Occorre infatti: 1. definire la strategia comunicativa e creativa in vista dei fini che si vogliono raggiungere e del target che si vuole colpire 2. definire il budget e le risorse 3. fissare il calendario 4. individuare la località ove l’evento si svolge, scegliere il locale adatto e assicurarsene l’agibilità 5. definire i ruoli e le attività dei membri dell’organizzazione che vi parteciperanno 6. approntare la lista degli invitati 7. preparare i sussidi audiovisivi opportuni 8. contattare gli intrattenitori e stipulare i contratti 9. predisporre i materiali di comunicazione (inviti, locandine, lettere, manifesti, annunci stampa, ecc.) 10. curare la logistica (sistemazione alberghiera, mezzi di trasporto, convenzioni con ristoranti/negozi, ecc.) 11. addestrare le persone che dovranno assistere i partecipanti attraverso dei briefing preliminari 12. individuare i responsabili dei servizi che dovranno essere coinvolti (sicurezza, assistenza di emergenza, hostess, segreteria, ecc.) 13. predisporre tempestivamente i contatti con la stampa, preparare il materiale per i giornalisti, ecc. 14. prevedere il monitoraggio dell’avanzamento dell’organizzazione attraverso riunioni periodiche 15. aggiornare la direzione aziendale o il cliente sullo stato dei lavori 15 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DI UN EVENTO: CHI Promotori, organizzatori CON CHI Collaborazioni, sponsor, patrocini COSA L’evento, tipologia, valenza DOVE Luogo, scenario, particolarità QUANDO Data, ora, calendario PERCHÈ Obiettivo, causa, mission A CHI Target, stakeholder, pubblico.. COME Tipologia, caratteristiche, tipicità QUANTO costi, preventivi, piano finanziario RISORSE economiche, personali, strutturali CREATIVITÀ Identità visiva, linea coordinata COMUNICAZIONE Canali, strumenti, materiali AZIONI Attività, relazioni, timing RISULTATI Report, feedback, follow-up DOCUMENTAZIONE Rassegna stampa, photo gallery 16 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte DIECI REGOLE PER L’ORGANIZZAZIONE DI EVENTI Regola n. 1 Preparare una check list, la lista delle cose da fare, per tenere sotto controllo tutti i dettagli da curare prima, durante e dopo la realizzazione dell’evento. La check list è utile anche quando parte dell’organizzazione dell’evento è affidata ad altri, perché consente di coordinare il lavoro ed effettuare la ripartizione dei compiti Regola n. 2 Costruire un diagramma di flusso per pianificare le cose da fare, a partire da alcune settimane o addirittura mesi prima dell’evento, per poter fissare obiettivi intermedi da raggiungere individualmente o con un eventuale gruppo di lavoro Regola n. 3 Scegliere date e luoghi coerenti con il tipo di evento e di pubblico che si vuole coinvolgere; attenzione alle festività (nazionali e locali) e alla accessibilità dei luoghi Regola n. 4 Prenotare la sede prescelta con molto anticipo, soprattutto in caso di località note Regola n. 5 Contattare i relatori esterni, se previsti, diversi mesi prima dell’evento; per alcuni personaggi famosi è necessario l’invito un anno prima dell’evento Regola n. 6: Invitare i partecipanti da 1 settimana ad un mese prima dell’evento, chiedendo conferma di partecipazione. Qualche giorno prima spedire una e-mail per ricordare l’impegno Regola n. 7 Riportare nell’invito tutte le informazioni utili ai partecipanti: – – – – data e luogo dell’evento, orari di inizio e di fine dell’incontro costo e istruzioni per la partecipazione come raggiungere la sede, informazioni di viaggio, logistiche, ecc.. indicazioni per accompagnatori, dress code, ecc. Regola n. 8 Visitare personalmente il luogo dell’evento e fare un sopralluogo tecnico per verificare la capienza e il comfort della sala, la funzionalità degli impianti di illuminazione ed aria condizionata, la qualità del cibo e del servizio, la modernità delle attrezzature, ecc. Regola n. 9 Predisporre con anticipo il materiale di presentazione da distribuire ai partecipanti e l’eventuale press kit per i giornalisti e garantirsi per tempo la consegna dei materiali di stampa dalla tipografia Regola n. 10 Prevedere un sistema per la raccolta dei commenti da parte dei partecipanti sulla riuscita dell’evento (feedback card o evaluation form). Una regola valida per tutte le tipologie di eventi: Controllare minuziosamente ogni dettaglio e non dare mai nulla per scontato! 17 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte TIMING PER L’ORGANIZZAZIONE E COMUNICAZIONE DI UN EVENTO Ecco uno schema che riporta il timing delle attività di Segreteria organizzativa e di Ufficio stampa in occasione di un evento. Ovviamente i tempi e le modalità di esecuzione dipendono dal tipo di iniziativa e dalla sua rilevanza Prima fase: INVITO Prenotazione sala/ organizzazione evento / contatto relatori, ecc. Progettazione grafica invito, fondale, cartelle, ecc. Invio cartoncino invito ca. 15 gg. prima (se previsto) Trasmissione e-mail di invito 1 settimana prima (save the date 15 gg prima) 1° comunicato stampa ca.15 gg. prima (se l’evento è di un certo rilievo) 2° comunicato stampa ca. 1 settimana prima 3° comunicato (annuncio breve) 1/2 gg. prima recall telefonico (a seconda dei casi) Comunicazione sui social network Raccolta articoli e preparazione rassegna stampa Seconda fase: PREPARAZIONE Preparazione cartella stampa / cartella partecipanti Preparazione cavalierini, badge, altri materiali Preparazione scheda di registrazione giornalisti Preparazione discorsi, filmati, materiali illustrativi Allestimento sala, platea Disposizione posti su tavolo di presidenza Definizione della scaletta di intervento Preparazione della regia dell’evento Allestimento desk di segreteria e/o desk stampa Reclutamento e briefing hostess Acquisto eventuali omaggi Contatto fornitori vari: allestitori, fotografo, fioraio, ecc. Terza fase: REALIZZAZIONE Accoglienza e registrazione giornalisti Distribuzione cartelle stampa Distribuzione eventuali omaggi Accoglienza e registrazione ospiti 18 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte Distribuzione materiali vari Contatto relatori, saluto e coordinamento Raccolta testi interventi ed eventuale distribuzione Coordinamento personale d’accoglienza Coordinamento fotografo, operatori video Coordinamento interviste Stampa / Radio / TV Ascolto interventi per preparazione comunicato finale Comunicazione sui social network, Live twitting, live blogging Quarta fase: FOLLOW UP Preparazione ed invio comunicato conclusivo Invio cartella stampa a direttori testate e/o giornalisti assenti Invio fotografie evento a testate giornalistiche 3° recall telefonico (a seconda dei casi) Comunicazione sui social network Raccolta articoli pubblicati sulla stampa Monitoraggio e duplicazione servizi televisivi Montaggio servizi televisivi e preparazione Rassegna video Assemblaggio e rilegatura Rassegna Stampa/Press book Telefonata o lettera di ringraziamento a direttori testate Preparazione book fotografico o photo-gallery su sito Aggiornamento data-base giornalisti e contatti vari Invio rassegna stampa a relatori e ospiti/autorità 19 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte ANALISI DI UN CONGRESSO I PROGRAMMI DEL CONGRESSO Qualunque sia la tipologia dell’evento congressuale, esso comprende sempre tre tipi di attività variamente combinate e dosate fra loro. Quello che con parola unica si definisce “il programma” di un congresso altro non è che l’invito con si sollecita il pubblico a partecipare a un congresso, e comprende tre sezioni di programma: 1. Il programma scientifico 2. Il programma sociale 3. Il programma per gli accompagnatori A seconda del tipo di evento che deve essere organizzato, l’uno o l’altro di questi programmi avrà maggiore o minore rilevanza. IL PROGRAMMA SCIENTIFICO Le attività che confluiscono nel programma scientifico di un congresso sono: La definizione del tema base del congresso La definizione dei temi collaterali La determinazione del numero delle sessioni congressuali, con relativi presidenti e moderatori La durata delle sessioni Il numero dei relatori Le eventuali sessioni parallele, che hanno forma e denominazioni diverse IL COMITATO SCIENTIFICO Per arrivare alla definizione del programma scientifico viene nominato un comitato scientifico, presieduto dal presidente del congresso e composto da autorevoli membri dell’associazione promotrice. I soggetti attivi di un programma scientifico, che possono in parte coincidere con il comitato promotore e/o organizzatore sono: Il presidente del congresso Il comitato scientifico I relatori I moderatori Coloro che portano un contributo inerente l’argomento proposto La segreteria scientifica LA SEGRETERIA SCIENTIFICA La segreteria scientifica sta al comitato scientifico come la segreteria organizzativa sta al comitato promotore/organizzatore. L’avvio dell’attività è dato dal First Announcement & Call for Papers, con cui al pubblico interessato si comunicano data, sede e titolo del congresso, fornendo le prime indicazioni per la presentazione delle relazioni. Prassi è che il relatore presunto invii al comitato scientifico un riassunto (abstract) della sua relazione. In caso di accettazione il comitato chiederà al relatore il testo completo che verrà inserito negli Atti del Congresso. 20 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte LE COMUNICAZIONI CONGRESSUALI Dato il proliferare delle specializzazioni, accanto alla relazione formale, negli anni sono stati introdotti altri tipi di comunicazione congressuale: Comunicazione libera Sessioni dedicate, senza ordine del giorno prefissato, a interventi su temi che pur attinenti al tema principale del congresso, non vi si riferiscono strettamente Comunicazione su temi preordinati Comunicazioni dello stesso tipo delle precedenti, ma ordinate per sessioni Seminario satellite Convegni collaterali su temi collegati a quello principale che necessitano di una trattazione separata Workshop Discussione approfondita di temi tecnici di una specifica disciplina Invited lecture Relazione tenuta da un relatore illustre invitato al congresso Lezione magistrale Relazione tenuta da un relatore autorevole, “maestro” della disciplina Poster session All’interno della sede congressuale si organizza una zona con tabelloni di misure prefissate sui quali gli autori sono autorizzati ad affiggere i loro “poster”, ossia la loro relazione schematizzata. La poster session può essere continuativa, cioè gli stessi poster sono lasciati in mostra per tutta la durata del congresso, alternativa, ossia con un programma di rotazione dei poster quando questi siano molto numerosi; specifica, quando le sessioni plenarie vengono interrotte per dedicare un orario prefissato alla discussione dei poster. IL PROGRAMMA TECNICO Nel caso di una convention aziendale parliamo di programma tecnico. In essa si invita spesso un “personaggio” esterno all’azienda, che fungendo da presentatore o moderatore o testimonial, movimenti l’andamento dei lavori. Tra le figure preferite: giornalisti, sociologi, persone di spettacolo, presentatori televisivi, esperti del settore, purché brillanti oratori. Il programma di un convegno “occasionale”, anche se meno complesso nei modi rispetto al congresso associativo, lo è di più nei metodi operativi, contrassegnati da maggiore insicurezza. In questi casi infatti, a sostegno di una tesi, di un prodotto, di un’idea o immagine si tende a mettere insieme un gruppo o panel di relatori di chiara fama, non solo culturale, ma mass-mediologica. In molti casi occorre prevedere, oltre ai rimborsi spese, un gettone di presenza o un cachet; nei vari paesi esistono agenzie che trattano gli ingaggi di personaggi famosi, scienziati o star dello spettacolo. In caso di contatto diretto occorre prevedere una lettera nella quale si descriva l’iniziativa e si motivi l’invito. Ottenuta l’adesione, si fa seguire conferma con tutti i dati relativi all’evento, l’ospitalità, le spese, ecc. Da questo momento in poi partirà la corsa per la realizzazione degli inviti, dei programmi e degli altri materiali di comunicazione, oltre che per l’organizzazione degli aspetti operativi. 21 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte IL PROGRAMMA SOCIALE Gli eventi sociali sono quelli che riuniscono in un’unica sede e attività tutti coloro che hanno preso parte al congresso: congressisti e accompagnatori, espositori, autorità, giornalisti, ecc. Diversi gli eventi sociali organizzati nell’ambito di un congresso: Get together, o welcome party, o ice breaker Ricevimento di benvenuto Incontro informale la sera dell’arrivo Buffet o cocktail rinforzato Ricevimento ufficiale Benvenuto offerto dalla città o paese ospitante In una sede storica, alla fine della prima giornata di sessioni Saluto delle autorità seguito da un rinfresco leggero Evento culturale Replica o organizzazione di uno spettacolo in uno dei giorni del congresso Concerto, balletto , opera Apertura serale di un museo Cena di gala o banchetto di chiusura La summa del programma sociale e la sintesi del congresso Sede monumentale, emblematica della città ospitante Menu ricco che rispecchia le tradizioni gastronomiche del paese Tavoli tondi da dieci + tavolo rettangolare di presidenza Posti non assegnati, hostess di accoglienza Servizio ai tavoli o combinazione buffet + tavoli Intrattenimento a fine cena: spettacolo o evento folcloristico Nei congressi con molti stranieri orchestra e ballo a fine serata Menu personalizzati, con programma della serata e notizie sulla sede o altro Addobbi floreali, luci diffuse, musica di sottofondo Eventuale cena a tema: rinascimentale, o tipica della località Pausa caffé o Coffee break Intervallo fra le sessioni di lavoro, di 15/ 2O minuti Uno al mattino, uno al pomeriggio Bevande calde e fredde, croissant, piccola pasticceria, frutta Colazione di lavoro o working lunch Varietà limitata ma fresca di cibi che comprendano specialità locali Pranzo leggero, servizio veloce, meglio se self service, Buffet + tavolini di appoggio Brunch Pasto veloce con servizio a buffet nella tarda mattinata Caratteristiche miste fra prima colazione (breakfast) e pranzo (lunch) Bevande calde e fredde, stuzzichini, verdure, primi piatti, dessert Hospitality suite Sale riservate ai congressisti e ai loro accompagnatori come punto d’incontro Presentazione dei prodotti/servizi delle aziende sponsor Offerta di un piccolo omaggio 22 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte IL PROGRAMMA ACCOMPAGNATORI In un congresso gli accompagnatori partecipano alle attività più emblematiche del programma sociale: ricevimento di benvenuto, serata culturale, cena di gala. Mentre si svolgono i lavori congressuali è d’uso organizzare: Orientation tuor Escursioni di vario tipo Tour a tema Gli elementi che incidono sulla buona riuscita di una escursione, oltre al percorso, sono: Gli autobus Gli autisti, le guide Le hostess accompagnatrici POST-CONGRESS E VISITE TECNICHE Il pre- e il post-congress sono attività a forte componente turistica che spesso accompagnano i grandi congressi internazionali. Si svolgono sotto l’egida dell’organizzatore del congresso: in pratica si offre a chi si reca in un Paese per un congresso, l’opportunità di prolungare o anticipare di alcuni giorni la permanenza. Diverso è il caso delle visite tecniche, che sono mirate alla visita di stabilimenti o impianti le cui produzioni, studi o ricerche sono direttamente collegati alla tematica congressuale e quindi anche ad alcuni sponsor del congresso. Le visite di questo tipo sono finanziate dalle aziende interessate e gratuite per i partecipanti. DALL’IDEA AL CONGRESSO Qualunque sia il tipo di evento, c’è un momento in cui si troveranno “faccia a faccia” l’organizzatore e il cliente o il promotore. In questo caso il termine “organizzatore” è usato in senso lato e può comprendere figure professionali diverse: dal PCO al MP al direttore d’albergo o di centro congressi, al ristoratore, ecc. Ecco i punti da chiarire per trasformare un’idea in un evento: Gli scopi del congresso I partecipanti al congresso Struttura di base del congresso Date preferibili Servizi principali Stampati Eventi sociali e collaterali Escursioni pre- e post congress Ufficio stampa e promozione/comunicazione PROGETTO/PREVENTIVO E BUDGET Dopo il primo incontro tra promotore e organizzatore per definire scopi, limiti, basi organizzative, si passerà alla preparazione del progetto/preventivo della manifestazione. PROGETTO/PREVENTIVO: è quello che si presenta al committente, che accetta e sottoscrive l’impegno di organizzare quell’evento a quel costo, che egli sosterrà completamente. BUDGET: è lo stesso documento, completato però dalla parte attinente alle entrate del congresso; ne uscirà un riassunto contabile con un saldo auspicabilmente positivo che costituirà la meta economica da raggiungere con l’organizzazione del congresso 23 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte PREVENTIVO / BUDGET CONGRESSUALE Uscite Aree congressuali / Aree espositive / Allestimenti e arredi Ideazione / elaborazione linea grafica / Stampati / Mailing Cartellonistica / Materiale di corredo Impianti tecnici / Personale in fase operativa Ristorazione in sede congressuale Programma sociale / Programma accompagnatori Alberghi / trasporti / Ospitalità Ufficio stampa / Comunicazione / Promozione Comitato scientifico / Segreteria organizzativa / Varie Entrate Quote di partecipazione / Vendita stand / Sponsor / Pubblicità o altro Totale entrate / Totale uscite / Riassunto contabile Saldo attivo congresso / Saldo passivo congresso SEDE CONGRESSUALE La varietà delle sedi congressuali disponibili sul mercato è oggi più vasta che in passato. Ci sono i palazzi dei congressi, gli alberghi con sede congressuale, edifici storici, ville signorili, conventi, castelli ristrutturati, ecc. Prima di concludere un contratto con una sede congressuale l’organizzatore ne deve controllare la rispondenza alle esigenze del congresso. Ecco uno schema degli spazi normalmente richiesti: Sala riunioni plenaria o principale Sale per sessioni parallele Salette per attività complementari Spazi per segreteria di accoglienza, registrazione e accredito partecipanti Aree per la ristorazione Cabine fisse per traduzione simultanea, spazi per distribuzione cuffie Magazzini per imballaggi e merci Spazi per guardaroba e servizi igienici Zona parcheggio auto Spazi per esposizione tecnico-scientifica Zona sosta camion per carico e scarico Zona parcheggio camion Ascensore montacarichi Rampe di accesso per handicappati Pennoni per bandiere Cassaforte Pronto soccorso Altri spazi per usi diversi Spazi per centralino telefonico Una volta verificati gli spazi, si può fissare una “opzione” sulla sede congressuale, che verrà confermata e contrattualizzata in seguito. 24 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte Tra le variabili di cui tener conto nella scelta di una sede vi sono: L’ubicazione geografica La posizione rispetto alla città (centro, periferia, esterna) Il collegamento con i nodi aeroportuali, ferroviari, autostradali La tipologia della sede (storica, cittadina, rurale) La presenza di alberghi nell’area La vicinanza a centri turistici o culturali Il costo La gradevolezza / funzionalità / eleganza / semplicità dell’ambiente La notorietà e il ritorno d’immagine ALLESTIMENTO E ARREDI La voce allestimenti e arredi è soggetta a variazioni a seconda che si lavori in un palazzo dei congressi o in uno spazio diverso. In questo caso occorrerà tenere presenti alcune esigenze: tavolo di presidenza e podio totalmente visibili da ogni punto distanza contenuta fra la presidenza e la sedia più lontana tavolo dei relatori illuminato adeguatamente ambiente ben illuminato, areato, condizionato arredamento sobrio che non distragga l’attenzione dei partecipanti pareti con colori idonei alla funzione di ascolto e attenzione capacità delle pareti di favorire l’uniforme diffusione dei suoni sedie comode con spalliere non alte attrezzabili con tavoletta-scrittoio posti accessibili, dai quali gli spettatori possano defilarsi facilmente Alcune voci sono voluttuarie o variabili sia in un centro congressi che in una sede informale: Gli addobbi (piante verdi o fiorite) I pannelli per la delimitazione degli spazi Altre sono da prevedere ex novo anche nelle sedi attrezzate: L’area segreteria L’area registrazione L’area espositiva In ambedue i casi sono determinanti: la tipologia delle sorgenti di luce, l’intensità, la luminosità, la distribuzione le dimensioni verticali e orizzontali dell’ambiente la scenografia, la tipologia e colorazione degli arredi I colori delle pareti, dei soffitti, dei pavimenti I COLORI DEL BENESSERE L’influenza del colore sullo stato psichico e fisico dell’uomo è scientificamente dimostrata. I colori migliorano lo stato generale di benessere, perché sono luce, che a sua volta è energia, che si riflette sul nostro organismo con effetti positivi o negativi. La scelta dei colori, nell’ambiente di vita e di lavoro, ha grande rilevanza sullo stato di benessere e sulla resistenza fisica alla fatica. Ogni colore ha un effetto particolare sull’uomo: Il ROSSO è stimolante, dà al corpo calore e energia L’ARANCIO ha effetto distensivo a livello emotivo Il GIALLO acuisce l’attività cerebrale Il VERDE dona equilibrio ed esercita un’azione calmante L’AZZURRO è rinfrescante Il VIOLA ha potere sedativo sul sistema nervoso 25 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte LA DISPOSIZIONE DELLA SALA La forma ad “U” Vantaggi: disposizione di tipo aziendale; possibilità di movimento per il relatore; buona visibilità Svantaggi: contesto formale; alcuni posti sono molto distanti, scomodo per i più vicini La forma a “spina di pesce” Vantaggi: spazio sfruttato bene per i grandi numeri; possibilità di movimento per il relatore; buona visibilità per tutti Svantaggi: contesto scolastico; alcuni posti sono nascosti; non favorisce il contatto tra i partecipanti e il relatore La forma a “cerchio” Vantaggi: favorisce il coinvolgimento; buon contatto con i partecipanti, non permette i gruppetti Svantaggi: difficoltà logistiche (tavoli); alcuni posti sono scomodi, provocano torcicollo; può “esporre” troppo alcuni La forma a “bistrot” Vantaggi: ideale per sessioni di team building e workshop di piccoli gruppi; crea un ambente informale: incoraggia l’apertura mentale; il relatore può “circolare” Svantaggi: alcuni partecipanti hanno poca visibilità; può favorire la mancanza d’attenzione; incoraggia l’identificazione in piccoli gruppi La forma a “V” Vantaggi: disposizione ottimale per la visibilità; favorisce il contatto tra la platea e il relatore, meno formale della forma ad “U” Svantaggi: richiede spazio; adatta solo per piccoli gruppi La forma ad “anfiteatro” Vantaggi: buona visibilità ed acustica; spazio ben sfruttato per i grandi numeri; ideale per conferenze, cerimonie, convention Svantaggi: contesto scolastico; alcuni posti rialzati; disposizione dei posti fissa; non favorisce il contatto tra i partecipanti e il relatore La forma a “platea” Vantaggi: discreta visibilità ed acustica; spazio sfruttato al massimo per i grandi numeri; ideale per convegni, congressi Svantaggi: contesto formale; disposizione dei posti fissa; non favorisce il contatto tra le varie fila di partecipanti, crea “blocco” nei confronti del relatore La forma a “banchi di scuola” Vantaggi: utile nel caso di seminari; focalizza l’attenzione sul relatore; buona visibilità; adatta per piccoli numeri; adatta a lezioni tecniche o formali Svantaggi: barriera creata dai tavoli; disposizione dei posti fissa; contesto scolastico; non favorisce la comunicazione 26 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte LINEA GRAFICA E STAMPATI Ogni evento abbisogna di una sua immagine grafica che può essere realizzata con un logo, cioè un marchio vero e proprio, ovvero con un lettering, ossia la trasposizione in caratteri tipografici di un titolo, una sede, una data. La linea grafica è il primo veicolo di comunicazione di un congresso; la sua importanza è maggiore in quello occasionale. Importante la scelta dei colori, delle foto, dei caratteri tipografici, della carta: tutto comunicare in modo coerente l’immagine dell’evento. Tra gli stampati in uso: programma, invito, scheda di registrazione cartella congresso, block-notes, badge manifesto, locandina, attestato di partecipazione MAILING Col termine mailing si intende il complesso di operazioni che si eseguono per far pervenire la notizia dell’evento congressuale ai possibili interessati. Nel caso di un congresso di tipo associativo, l’indirizzario dei possibili partecipanti esiste già negli archivi. Nel caso invece di un congresso “instant” esso va creato appositamente tenendo conto delle seguenti categorie: Pubblico specialistico Autorità locali e/o nazionali (religiose, militari, civili) Giornalisti, stampa locale e/o nazionale, Opinion leader CARTELLONISTICA E SEGNALETICA Ogni sede congressuale istituzionale è dotata di una segnaletica interna che indica gli eventi in corso. In assenza occorre prepararla. Ecco un piano minimo di segnaletica congressuale: In città Aeroporto/i Stazione/i ferroviaria/e Svincoli autostradali più prossimi al centro città Dentro la città, ai principali nodi di traffico Negli hotel All’esterno, nella hall, ai piani Hospitality desk per informazioni Meeting point per transfer ed escursioni Desk agenzia di viaggio Nella sede congressuale Specifica per ogni spazio (sale, esposizioni, poster, uffici tecnici, ecc) MATERIALE DI CORREDO Il “corredo” di base del congressista è composto da: borsa congressuale personalizzata e contenente la documentazione congressuale, la brochure della città ospitante, il volume degli abstract, gli atti del congresso, depliant degli sponsor, gadget di vario tipo, eventuale tagliando per il ritiro di omaggi presso stand di espositori blocco per appunti e penna classico, quaderno, notes, con penna possibilmente personalizzata badge pre-intestato o compilato all’atto dell’iscrizione 27 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte IMPIANTI TECNICI E SUPPORTI Ecco un elenco dei vari impianti/supporti che è possibile trovare in area congressuale: Sale riunioni Amplificazione o microfoni da tavolo, da podio, da posto, radiomicrofoni, in cuffia Registrazione o audio, video, su cd,su dvd Proiezione o proiettore per diapositive, lavagna luminosa, lavagna elettronica, videoproiettore Schermi o riflettenti, retro-illuminati, multi-immagine, a grande immagine, a scomparsa Riprese con videocamera o proiezione su grande schermo o a circuito chiuso, monitor tv Centro slide o proiettori, schermo, caricatori, visore, contromarche Traduzione simultanea o cabine, impianti, cuffie, casellari Sistema per votazioni elettroniche Sistema per videoconferenze Sistema di illuminazione Freccia luminosa, timer Segreteria Telefono, fax, Fotocopiatrice, rilegatrice, Computer, scanner Lavagne a fogli, pannello per messaggi o display elettronico Postazione internet Altre funzioni/supporti: Cabina regia Sistema wifi Pedane, passerelle, palcoscenici Coffee stations Sala stampa Depositi merce / Pronto soccorso / Nursery PERSONALE IN FASE OPERATIVA Diverse sono le figure professionali che operano in un congresso: Interpreti (di simultanea, consecutiva, chuchotage), Traduttori Assistenti congressuali (hostess, stewart, runner) Guide turistiche, escursionistiche Personale tecnico (tecnici audio-video, fotografi, allestitori) Personale vario (babysitter, personal shopper, trainer, ecc) Indispensabile effettuare con tutti un briefing prima dell’evento, al fine di comunicarne la valenza e stimolare il coinvolgimento attivo, fornendo nel contempo un vademecum con le informazioni sulla sede del congresso e le istruzioni per la risoluzione dei problemi. 28 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte RISTORAZIONE IN SEDE CONGRESSUALE Negli ultimi anni si è creata una vera e propria specializzazione: quella in ristorazione o catering congressuale, derivante dall’esperienza nella ristorazione collettiva o dei banchetti. Rispetto all’organizzazione di un banchetto per matrimonio, le ristorazione congressuale presenta tre differenze/difficoltà: Il prezzo, di solito inferiore, ma abbinato alla necessità di fare bella figura I tempi di pre-organizzazione e realizzazione, sempre molto stretti I tempi di fruizione, più brevi che nelle cerimonie classiche Un elemento di fondamentale importanza è il “minimo garantito”, ossia il numero di persone per le quali l’organizzazione si impegna a pagare qualunque sia il numero effettivo di partecipanti. Utile fornire ai congressisti dei ticket o inviti, per evitare confusioni e facilitare il controllo. PROGRAMMA SOCIALE /ACCOMPAGNATORI/TRASPORTI Per ognuna di queste voci del progetto va stilato, oltre che un accurato programma, un preventivo di costi. I costi possono essere a carico dell’organizzazione o dei congressisti e in tal caso vengono comunicati nel programma di invito. Capita che alcuni eventi, pur programmati, non vengano realizzati, per mancanza di un numero sufficiente di iscritti. In questo caso occorrerà prevedere il rimborso della quota pagata o la possibilità di sostituire la manifestazione con un’altra. Bisogna pure dire che il “turista congressuale” in genere si iscrive all’ultimo momento, cambia idea mille volte sulle escursioni, annulla prenotazioni, insomma mette a dura prova lo staff organizzativo. Garbo, chiarezza e cortesia sono armi utili a superare i problemi. ALBERGHI Le maggiori imprese di organizzazione congressuale si sono dotate negli ultimi anni anche di una licenza di agenzia di viaggio che consente loro di provvedere non solo alla prenotazione alberghiera ma anche a tutte le necessità di viaggio dei congressisti. Altri PCO, pur gestendo direttamente le prenotazioni, ricorrono ad un’agenzia di viaggio di fiducia per offrire un servizio più completo. Le aziende usano gestire direttamente le prenotazioni in caso di convention, perché godono di corporate rates valide tutto l’anno. In genere gli alberghi applicano ai congressisti tariffe congressuali scontate trattate con il PCO; all’agenzia/PCO va in genere una commissione sulle camere e sui servizi congressuali. È prassi che l’agenzia, appena definite le modalità di organizzazione del congresso, fissi un allotment, ossia un quantitativo base in alberghi di varie categorie della città ospitante, stabilendo la data di scadenza della prima opzione. In seguito verranno definiti anche i depositi cauzionali, le modalità di occupazione delle camere, i tipi di camere richieste, i servizi accessori, le date di arrivo e partenza. A ridosso del congresso il PCO invierà agli alberghi la rooming list definitiva, completa dei nominativi dei congressisti, dei tempi di arrivo (early o late arrival), della modalità di pagamento e di altre richieste. Il congressista da parte sua si presenterà esibendo alla reception dell’albergo il voucher che reca la conferma della sua prenotazione. Nelle convention invece il “cliente” è uno solo – l’azienda promotrice - e paga per tutti. 29 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte OSPITALITÀ Nell’ambito di qualunque congresso un fondo particolare dovrà essere riservato alle ospitalità o gratuità. Ecco le principali: Relatori invitati (viaggio, albergo, onorario professionale in alcuni casi) Giornalisti, stampa locale e/o nazionale Autorità nazionali, regionali, locali (inviti a giornata inaugurale/conclusiva) Personaggi vari invitati alle attività sociali del congresso Accompagnatori dei relatori e ospiti Omaggi per ospiti o congressisti o nelle camere UFFICIO STAMPA Con l’infinito numero di congressi che si svolgono quotidianamente, negli ultimi anni si è assistito a una progressiva stanchezza dei giornali nei confronti dell’evento-congresso. Per questo è opportuno riflettere sull’opportunità di attivare un ufficio stampa. L’ufficio stampa è considerato spesa prioritaria per una convention politica o per un meeting aziendale; così non è per il congresso associativo, tecnico o scientifico. In tutti i casi un buon ufficio stampa può amplificare la visibilità dell’evento, dare rilievo ai contenuti e creare una positiva ricaduta d’immagine sui promotori/organizzatori, e anche sulla sede. COMITATO SCIENTIFICO Il lavoro di redazione del programma scientifico di un congresso ha un costo economico che comprende, oltre al tempo lavorato, tutte le spese vive. Ecco un elenco sommario: Il costo della/delle persone che lavorano alla stesura del programma La redazione delle lettere ai relatori Le spese postali relative alla corrispondenza con i relatori Fax, telefono, internet Le spese personali dei membri del comitato scientifico Fotocopie e tutto il materiale di ufficio impiegato Queste spese sono generalmente assorbite nei costi dell’associazione o azienda che promuove il congresso. Ma se il compito è affidato a un PCO, va quantificato e inserito nel budget. SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Confluiscono in questo capitolo tutti i compensi che l’impresa di organizzazione congressuale percepisce dal committente per gestire la manifestazione, oltre che le spese sostenute. Tra le voci di spesa: I costi di gestione ordinaria del congresso Spese postali, telefoniche, fax, internet, fotocopie e materiale di ufficio Varie ed eventuali Il fee d’agenzia per l’organizzazione di un congresso viene in genere calcolato tenendo presenti i tariffari delle Associazioni di PCO, e quantificato su base forfettaria o percentuale. VARIE È buona regola prevedere nel progetto preventivo una cifra forfettaria che valga a coprire queste spese. È altresì buona norma prevedere nel budget una percentuale di incremento costi annuale, quando si tratta di progetti per congressi che si svolgeranno a distanza di oltre un anno dalla data del preventivo. 30 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte DAL GALATEO AL CERIMONIALE DI RAPPRESENTANZA Il cerimoniale è quel settore delle pubbliche relazioni che riguarda la vita di rappresentanza ufficiale. Nell’opinione comune non è raro che esso sia confuso con il galateo. Ma mentre il galateo riguarda la persona nella sua individualità, il cerimoniale è l’insieme delle regole che disciplinano la rappresentanza formale degli enti e dei titolari delle cariche rappresentative ed ha, pertanto, valenza pubblica. Il cerimoniale sottende, comunque, la conoscenza del galateo, e spesso i due aspetti risultano collegati: esso sostanzia quel corpo di principi che rendono oggettive le forme delle relazioni tra persone e organi, facilitando i rapporti intersoggettivi, come richiede la vita pubblica. II cerimoniale è, quindi, essenzialmente un codice di regolazione delle relazioni pubbliche. Le prescrizioni ed indicazioni in esso elaborate servono a creare un linguaggio ed un codice di comportamento formali comuni al fine di facilitare le relazioni ed evitare le conseguenze spiacevoli, o anche gravi, derivanti dalla loro mancata osservanza. Utilizzando il mezzo dell’ossequio alla forma, il cerimoniale svolge una funzione di salvaguardia e di rispetto dei valori di sostanza, e tanto più questo appare importante in vigenza dell’ ordinamento democratico. Le regole del cerimoniale non trovano attuazione solo nelle cerimonie ufficiali, ma valgono per un serie di altre occasioni ed eventi, di carattere sia pubblico che privato. AMBITI DI APPLICAZIONE DEL CERIMONIALE – – – – – – – – – – – – diramazione di inviti e risposta per cerimonie ufficiali assegnazione dei posti nelle cerimonie presenza della bandiera nazionale e altri emblemi nelle cerimonie accoglienza degli invitati ordine precedenze delle Alte cariche dello Stato e di dirigenti della P. A. ricevimento di Autorità che intervengono a cerimonie successione dei discorsi organizzazione delle cerimonie ricevimento di personalità in visita ufficiale diramazione inviti per pranzi ufficiali assegnazione posti a tavola in pranzi ufficiali appellativi da usarsi in presenza di autorità civili, militari, religiose Maggiori informazioni sulle regole del cerimoniale e gli ambiti di applicazione sono disponibili sul sito dell’ANCEP Associazione Nazionale Cerimonialisti Enti Pubblici: www.cerimoniale.net La normativa in tema di Cerimoniale, vigente nella Pubblica Amministrazione, è consultabile sul sito del Governo italiano: www.governo.it/Presidenza/ufficio_cerimoniale/cerimoniale/normativa.html 31 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte ALCUNI ESEMPI - disposizione dei posti in una cerimonia in luogo chiuso - assegnazione posti a tavola in occasione di pranzi ufficiali 1) quando l’invito è fatto congiuntamente dai due coniugi 2) quando l’invito è fatto solo dal detentore di carica 32 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte ALCUNI APPELLATIVI DA USARSI CON PERSONALITÀ POLITICHE interlocutori in presenza in indirizzo esordio lettera nel corpo lettera Presidente della Repubblica Signor Presidente Signor Presidente Signor Presidente Presidente del Senato Signor Presidente Onorevole (Senatore) + titolo accademico + nome/cognome Presidente della Repubblica Roma Onorevole Senatore + titolo accademico + nome/cognome Presidente del Senato Roma Signor Presidente Signor Presidente Onorevole Presidente Onorevole Presidente Onorevole + titolo accademico + nome/cognome Presidente della Camera Roma Onorevole (Senatore) + titolo accademico + nome/cognome Presidente del Senato Roma Signor Presidente V.S. Onorevole Signor Presidente Onorevole Presidente Onorevole Presidente Onorevole (Senatore) + titolo accademico + nome/cognome Ministro di…. Roma Onorevole Senatore + titolo accademico + nome/cognome indirizzo Titolo onorifico e accademico + nome/cognome Ambasciatore (indicare nazione) indirizzo Titolo onorifico e accademico + nome/cognome Prefetto di località Titolo onorifico e accademico + nome/cognome Sindaco di località Signor Ministro Presidente della Camera Presidente del Consiglio Ministro Signor Presidente Signor Presidente Signor Ministro Deputati o Senatori Onorevole Senatore Ambasciatore Signor Ambasciatore (è consuetudine internazionale dare anche della “Eccellenza” Signor Prefetto Prefetto Sindaco Personalità non più in carica Signor Sindaco Signor Presidente Onorevole Presidente Onorevole Ministro V.S. Onorevole Signor Presidente Onorevole Presidente .S. Onorevole Signor Ministro Onorevole Ministro Onorevole Senatore V.S. Onorevole Onorevole Senatore V.S. Onorevole Signor Ambasciatore Signor Ambasciatore Eccellenza V.S . Eccellenza Signor Prefetto Signor Prefetto V.S. Signor Sindaco Signor Sindaco V.S. È forma di cortesia continuare ad esprimersi così come quando erano in servizio 33 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte CENNI DI PUBLIC SPEAKING LA COMUNICAZIONE IN PUBBLICO Nella società contemporanea saper comunicare in pubblico non è più un optional, ma una necessità; in azienda, così come in ogni organizzazione, è un presupposto indispensabile. Ottimismo, fiducia nelle proprie capacità, determinazione, chiarezza degli obiettivi: ecco la ricetta base per iniziare. Tutto il resto deve essere costruito con la pratica e l’allenamento. Parlare in pubblico è un’arte antica: l’arte della persuasione. L’ARS RETORICA Nella tradizione greco-latina la retorica si articolava in cinque parti che si possono sviluppare secondo tecniche moderne. INVENTIO È il momento della ricerca dei contenuti del discorso, della creazione del testo. E’ inutile parlare in pubblico se non si ha qualcosa da dire, e soprattutto se non si sa esattamente che cosa si vuol trasmettere. Il che significa scegliere i contenuti in funzione degli obiettivi prefissati, tralasciando ciò che è ridondante. Alla base dell’inventio vi sono ricerche, studi, letture, tecniche di creatività, appunti, mappe mentali. In termini contemporanei ciò significa prepararsi con cura e documentarsi in modo ampio sull’argomento DISPOSITIO Consiste nello stabilire l’ordine degli argomenti e dare forma alle intuizioni maturate nel momento della inventio. Le tecniche applicabili sono le più varie, anche se la forma classica (apertura – corpo – chiusura) conserva la sua validità. In termini attuali ciò significa preparare accuratamente la scaletta degli argomenti, sulla base di una traccia scritta che contenga i concetti fondamentali: l’introduzione dell’argomento; il corpo, lo svolgimento, l’analisi del dettaglio; le conclusioni e la verifica del raggiungimento degli obiettivi. Altre forme usate sono quelle “a piramide” (gli argomenti scendono a cascata su vari rami secondo logica) o “a raggiera” (gli argomenti si diramano in modo circolare intorno ad un nucleo centrale seguendo un percorso associativo) ELOCUTIO Consiste nell’aggiungere alla sostanza del discorso l’ornamento di figure retoriche, di finezze linguistiche. In termini semplici, usare le parole giuste al momento giusto. È la parte più legata alla retorica antica. Le moderne teorie di comunicazione tuttavia ne confermano l’utilità quando sostengono che in ogni comunicazione vi è sempre un aspetto di contenuto (la parte logica e razionale) e uno di relazione (il modo in cui si dicono le cose). L’elocutio serve a rendere più avvincenti i contenuti del discorso ed aiuta a mantenere desta l’attenzione. Di particolare efficacia è l’uso di metafore, di immagini di sintesi che attraverso la loro forza espressiva rendano immediatamente condivisibili i concetti esposti. 34 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte ACTIO È la recitazione del discorso, attraverso l’uso della gestualità e della dizione. In termini attuali essa rimanda agli assiomi fondamentali della pragmatica della comunicazione secondo cui “ogni comunicazione è comportamento” e si esprime sia attraverso le parole che attraverso la voce e il linguaggio del corpo. Punti salienti dell’actio sono infatti l’espressione del viso, il tono della voce, la gestualità, la postura, l’abbigliamento, la dinamica spaziale. Nell’attribuzione di significato il linguaggio del corpo è più importante del linguaggio delle parole. Il comportamento dell’oratore deve quindi essere congruente con il contenuto del discorso, altrimenti esso smentirà le parole. MEMORIA La memorizzazione serve ad evitare la lettura. La ripetizione di un testo scritto toglie efficacia al discorso. Chi legge tiene il capo chinato e gli occhi fissi al foglio e ciò determina una percezione negativa da parte del pubblico. Chi parla guardando l’uditorio suscita invece reazioni positive e favorisce la partecipazione. Ciò non presuppone che si reciti a memoria tutto il testo, ma che ci si esprima liberamente sulla base di parole e concetti-chiave, seguendo una specie di itinerario mentale. ALCUNE REGOLE DI IMPROVVISAZIONE TEATRALE L’improvvisazione teatrale è ricchissima di regole: gli attori si allenano per settimane. 1. Regola dei tre secondi attendere tre secondi prima di iniziare a parlare; creare un effetto suspence; accentrare l’attenzione su di sé e su ciò che si sta per dire 2. Gioco dello sguardo usare il linguaggio degli occhi; guardare il pubblico 3. Punto fisso se il gruppo è piccolo posare lo sguardo da una parte all’altra della platea; se è grande posarlo a 1/3 di sala (“effetto onda”); attenti ai lati (“gli orfani”) 4. Una cosa alla volta non dare troppi messaggi contemporaneamente 5. Bilanciamento dello spazio Bisogna compensare lo spazio scenico 6. Lanciare le emozioni Il corpo parla e crea significato più delle parole 7. Urgenza bisogna ascoltare se stessi, verificare se c’è “urgenza” reale di intervenire 8. Pause Nel valorizzare un contenuto chiave la pausa è più importante del contenuto 9. Crederci per essere convincenti il pubblico accetta tutto ciò in cui voi credete 10. Lasciare un buon ricordo Si ricorda l’80% di quello che si vede, il 20% di ciò che si sente; l’inizio e la fine di uno spettacolo si ricordano più delle altre parti: Tenete a mente che per ben “comunicare” occorre saper “ascoltare”: imparate a “percepire” il pubblico ed a creare “sintonia” con esso. 35 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte LA TECNICA DEL VOLO La comunicazione in pubblico è simile al volo di un aereo Così come nel volo la fase del decollo richiede la massima potenza dei motori, nella comunicazione la fase iniziale richiede la massima energia al fine di catturare l'attenzione dell’interlocutore o del pubblico ed imporre la propria immagine, il proprio stile comunicativo. Il decollo richiede un attento studio, l'utilizzo di strumenti e di un piano d'azione adeguati; allo stesso modo l'inizio di ogni comunicazione richiede un'analisi preliminare e l'utilizzo di opportune tecniche per un approccio d'impatto. La fase intermedia è quella del "volo", dell'intervento in sé. Decisivi sono in essa, oltre ai contenuti, le forme della comunicazione, il cosiddetto linguaggio non verbale e paraverbale: gesti, espressione, tono e volume della voce, intonazione, timbro, velocità. E così come nel volo d'aereo non bisogna mai "volare troppo in alto", nella comunicazione è preferibile utilizzare un linguaggio comprensibile da tutti, "volare a quota intermedia". Importante per il successo della missione l'elasticità di volo, la flessibilità, l'interazione con l’interlocutore e le conseguenti modifiche alla traiettoria di partenza. Nel volo poi, così come nella comunicazione, l'importante è arrivare a destinazione. In modo veloce, brillante e al tempo stesso armonioso, dosando toni, parole, ritmi e creando quella alchimia sottile che si chiama empatia. Il controllo del feedback, infine, permetterà di misurare l’efficacia della comunicazione, tenendo sempre presente che il significato di un messaggio è nel responso e non nelle intenzioni. L’utilizzo di un percorso strutturato nella preparazione di un discorso permette maggiore sicurezza e padronanza degli argomenti, evitando il rischio di dimenticare qualcosa. La tecnica del volo, attraverso le sue quattro fasi, consente di: 1. 2. 3. 4. predisporre le argomentazioni principali suscitare l’attenzione del pubblico stimolare e mantenere l’attenzione ottenere il massimo ricordo 1° FASE: LA PREPARAZIONE Obiettivi: programmare i contenuti e le modalità dell’intervento Modalità: selezionare i contenuti per originalità ed aggiornamento corredarli di ogni dato utile, di tabelle, statistiche, immagini costruire delle mappe mentali “a ragnatela” o “a piramide” individuare bisogni, motivazioni e livello culturale del pubblico contestualizzare il discorso, prevedere riferimenti alla platea allenarsi a tenere il discorso, ripeterlo a voce alta o simularlo allo specchio simulare il discorso allo specchio o dinanzi ad una telecamera presentarsi con anticipo all’appuntamento e studiare il pubblico dotarsi dei supporti necessari all’esposizione verificare l’idoneità della strumentazione tecnica 36 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte 2° FASE: IL DECOLLO Obiettivi: Attirare e conquistare l’attenzione del pubblico Modalità: introdurre brevemente, entrare subito nel vivo del discorso non scusarsi per scarsa capacità oratoria o preparazione non usare termini o affermazioni negative usare gli ancoraggi spaziali o psicologici usare una postura consona, una posizione eretta iniziare con tono pacato, accogliente, con un sorriso presentarsi al pubblico, fissare lo sguardo sulla platea cercare di percepire gli umori dei presenti trasmettere emozioni, entrare in sintonia con il pubblico scegliere il linguaggio più appropriato al target usare le tecniche di “calibrazione” e “ricalco” scegliere fra una presentazione “tradizionale” o “di rottura” Nel caso di presentazione “tradizionale”: iniziare con ringraziamenti, riconoscimenti, saluti con una citazione inerente al discorso con una visione d’insieme e gli obiettivi che ci si prefigge esponendo a grandi linee i temi dell’intervento Nel caso di presentazione “di rottura”: “rompere gli schemi”, fare un “coup de theatre” dire o fare qualcosa che il pubblico non si aspetta iniziare con un esempio, una storiella, un aneddoto, una metafora con un gesto simbolico, un comportamento spaziale inconsueto raccontare fatti straordinari su cose ordinarie 3° FASE: IL VOLO Obiettivi: trasformare l’attenzione in interesse Modalità: monitorare il pubblico, stare attenti alle cadute di attenzione restare nei tempi, modificando se necessario la scaletta muoversi e gesticolare moderatamente, guardare la platea usare un linguaggio chiaro e comprensibile citare le frasi più significative usate da altri elencare i dati o contenuti in ordine di priorità usare bene i tre livelli della comunicazione, essere congruenti usare gli strumenti di persuasione strategica usare sia la logica che la creatività, interessare i tre sistemi di rappresentazione valersi del supporto di audiovisivi o immagini ripetere ogni tanto il motivo portante dell’intervento appellarsi ai valori, alle ragioni e ai sentimenti del pubblico 37 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte 4° FASE: L’ATTERRAGGIO Obiettivi: confermare i motivi di interesse e predisporre il ricordo del messaggio Modalità: riepilogare i punti salienti del discorso interagire con la platea con poche domande, chiuse o retoriche suggerire soluzioni, coinvolgere il pubblico fare un sincero complimento al pubblico riprendere eventualmente la metafora iniziale sdrammatizzare l’intervento, far ridere i presenti avvisare l’uditorio della fine dell’intervento dare enfasi alla chiusura, senza sconfinare nell’affettazione chiudere brillantemente e senza esitazioni IL DIBATTITO Obiettivi: Coinvolgere il pubblico e verificare il feedback Modalità: partecipare al dibattito con attenzione fissare i tempi dedicati alle domande prendere nota di ogni osservazione valorizzare ogni intervento rispondere guardando l’interlocutore, poi spostare lo sguardo su tutti i partecipanti non lasciarsi coinvolgere in questioni complesse o personali non accettare le provocazioni, controllare l’emotività dare a ogni risposta un tono che interessi tutti interrompere con garbo e fermezza chi trasforma una domanda in un comizio concludere l’intervento, riprendendo alla luce degli interventi del pubblico il messaggio centrale del discorso GLI ELEMENTI DI UNA BUONA DIZIONE Le giuste pause sulla punteggiatura del testo. La respirazione corretta: immagazzinare aria sufficiente a pronunciare senza pause una frase di senso compiuto. La vivacità espressiva: capacità di esprimere uno stato d’animo emozionale o critico o ironico La capacità di usare toni diversi: passare da una vibrazione della voce ad un’altra (alta, bassa, intermedia) L’intensità di suono: il volume e la quantità di fiato necessaria per ottenere il suono e dargli energia L’uso del tempo, la maggiore o minore velocità, legata alla sensibilità dell’oratore La cadenza che si vuole dare al discorso, in relazione alla semantica 38 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte L’ABITO FA IL MONACO L’abbigliamento che un relatore usa in occasione di un discorso in pubblico incide fortemente sulla percezione da parte del pubblico e deve essere congruente con i contenuti espressi, ma soprattutto con i modi della sua comunicazione. Ovvio che si può scegliere la strada dell’anticonformismo, ma solo se è questo il ruolo che si intende ricoprire, altrimenti oltre alle normali difficoltà presenti nella comunicazione in pubblico, occorrerà fare i conti anche con un’immagine incongruente rispetto ai contenuti. Ricordate che l’”effetto alone” incide fortemente sulla percezione che il pubblico ha del relatore. CONSIGLI PER PRESIDIARE L’ANSIA Identificare le dinamiche che generano l’ansia Razionalizzare e ristrutturare le paure Usare un ancoraggio psicologico Riconoscere che un certo livello d’ansia è normale Rendersi conto che esso favorisce una migliore prestazione Rilassarsi, concentrare la mente su immagini positive Rilassare i muscoli, respirare profondamente Fare esercizi di respirazione addominale, stretching o training autogeno Preparare con cura l’intervento, padroneggiarlo senza memorizzare Redigere una scaletta o mappa mentale e tenerla a vista Fissare lo sguardo su persone che esprimano interesse Non rimanere svegli fino a tardi la sera precedente Evitare l’uso di stimolanti, tranquillanti o droghe di ogni genere Rivolgersi al pubblico con entusiasmo e passione Allenarsi, allenarsi, allenarsi!! e ricordarsi sempre che… Quando parli, il tuo discorso dovrebbe essere migliore di quello che sarebbe stato il tuo silenzio. (antico proverbio arabo) 39 Ileana Inglese, Comunicazione e organizzazione di eventi: l’arte di organizzare con Arte PER CHI DESIDERA SAPERNE DI PIÙ Lucio Argano Manuale di progettazione della cultura FrancoAngeli, 2012 M. Pecchenino Eventi e convegni Il Sole24ore Libri, 2008 A. Accatino Il dizionario degli eventi Banda Larga 2009 M. De Vincentiis Teoria e pratica degli uffici stampa FrancoAngeli, 2009 Damascelli, Bosotti, Comunicazione e management FrancoAngeli, 2007 Alcuni siti di interesse: www.federcongressi.it/ - Federazione associazioni della meeting & incentive industry www.ferpi.it – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana www.pcoitalia.it – Associazione Italiana Imprese di Organizzazione Congressuale www.mconline.it – Meeting e Congressi, testata della meeting e incentive industry italiana. www.cerimoniale.net – Associazione Nazionale Italiana Cerimonialisti Enti Pubblici www.governo.it/Presidenza/ufficio_cerimoniale/cerimoniale/normativa.html www.nuovoeutile.it - teoria e pratiche della creatività – Annamaria Testa www.mestierediscrivere.com – Luisa Carrada 40