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COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 14 Sanità oltre i confini di Paola Paon Un team di operatori impegnati per un unico obiettivo: debellare povertà e malattia S empre più le Aziende Sanitarie sono coinvolte in azioni a carattere sociale e sanitario a sostegno dei Paesi del Terzo Mondo. I programmi delle Regioni e dell’Unione Europea spingono decisamente, infatti, perché il ruolo istituzionale affianchi e s’integri con le Organizzazioni Non Governative (ONG) e con il privato-sociale negli interventi di cooperazione decentrata. Con un obiettivo prioritario: la lotta alla povertà, con il suo triste corredo di malattie e di degrado sociale. Numerosi sono gli operatori della nostra Azienda impegnati, a titolo personale, in azioni di solidarietà nelle zone disagiate dell’Africa, dell’America Latina, dell’Asia. Ci sentiamo partecipi del loro impegno che vorremmo conoscere meglio, prossimamente, tramite le pagine di “Obiettivo Sanità”. La novità che vogliamo oggi condividere con i nostri lettori è che anche l’Azienda ULSS 22 si configura come attore attivo, impegnato cioè in prima persona, nel settore delle cooperazione internazionale. Con un progetto dal titolo “Programma di formazione e riqualificazione del personale paramedico del Distretto di Kwango – Repubblica Democratica del Congo”, finanziato dalla Regione Veneto per l’anno 2004. Un tris vincente per difendere i più deboli LAZIENDA ULSS 22 In partenariato con il Movimento Laici per l’America Latina (MLAL), la Diocesi di Kenge e l’Unione Medico Missionaria Italiana (UMMI), l’Azienda ha ottenuto un duplice finanziamento: dalla Regione Veneto, per finanziare la globalità del progetto, e dalla Fondazione Levi Montalcini, specificamente per assegnare borse di studio a donne africane. In qualità di capofila, grazie all’interessamento del responsabile del Progetto il Direttore Amministrativo dell’Ulss. 22 Dottor Michele Romano, la nostra Amministrazione si è inoltre impegnata a gestire, tramite il proprio personale, le procedure necessarie al recepimento e alla rendicontazione del progetto agli Uffici regionali, nonché a garantire un’efficace comunicazione e collaborazione tra i partner. OBIETTIVO SANITÀ LA FONDAZIONE LEVI MONTALCINI Intitolata e presieduta da Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la medicina del 1986, la Fondazione persegue l’obiettivo di risollevare la condizione delle donne africane, un tempo “schiave degli schiavi”, oggi ancora in lotta per la sopravvivenza. “Le donne africane affrontano ogni giorno” – ha detto Rita Levi Montalcini in occasione del ricevimento del “Premio Internazionale Bonifacio VIII” ad Anagni – “una realtà drammatica che le costringe all’emarginazione sociale e ne impedisce l’istruzione. La deprivazione di questi diritti, non solo è inammissibile, ma va anche considerata come la causa principale dei problemi che gravano e si riflettono sull’intera organizzazione sociale africana”. IL DISTRETTO DI KWANGO Situazione Situazione sanitaria: IL PROGETTO economico-politica le problematiche Formare e riqualificare il personale paramedico Il Distretto di Kwango è uno dei tre Malaria, AIDS, tubercolosi, malattia Distretti costituenti la Diocesi di Kenge (34.385 Kmq. di superficie ed una popolazione di 750.000 persone), situata nella Provincia del Bandundu, nel sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo (RDC). Pur non essendo oggi colpita dalla guerra che imperversa in altre zone della RDC, la Diocesi porta i segni dei conflitti passati. Nonostante si trovi in una delle principali regioni agricole del Paese, la Provincia del Bandundu, lo sviluppo di un’agricoltura di sussistenza sufficiente è ostacolato tanto dalla mancanza d’industrie per la trasformazione delle materie prime, quanto dal degrado delle infrastrutture stradali. CHIARA CASTELLANI Una vocazione a sostegno dei più deboli, quella di Chiara Castellani, nata a Parma nel 1956, medico chirurgo e volontaria prima in Nicaragua, dal 1991 nel distretto di Kwango, dove dirige gli ospedali di Kenge e di Kimbau e la scuola per infermieri. A lei, ad un’unica persona, si deve quanto esiste e quanto stiamo per realiz- del sonno, morbillo sono le gravi malattie endemiche, causa di morte o d’invalidità permanente, mai debellate a causa dell’impossibilità di accedere, per il 70% della popolazione della RDA, ai servizi sanitari di base. Per un motivo molto semplice: il costo proibitivo dell’assistenza sanitaria, che non beneficia di alcun finanziamento statale. Nella Diocesi di Kenge esistono due ospedali, l’ospedale di Kenge e quello di Kimbau, i quali ospitano le scuole per il personale paramedico, che garantiscono una formazione in linea con gli standard degli Istituti Superiori di Tecniche Mediche. Le difficoltà sono principalmente legate alla situazione di degrado delle strutture, per la cui manutenzione non sono previsti finanziamenti governativi, e alla grave carenza di personale sanitario, conseguente ad una politica colonialistica non lungimirante, non attenta cioè alla formazione del personale tecnico ed amministrativo locale. zare in Congo. La sua determinazione ha costruito la rete di solidarietà che oggi amplifica e sostiene la sua stessa attività. Che è oggi raccolta e raccontata nel libro “Una lampadina per Kimbau” (scritto dalla giornalista Mariapia Bonanate, edito da Mondadori), dal 9 giugno 2004 disponibile per chi, acquistandolo, volesse dare il proprio contributo. GLI OBIETTIVI • Promozione, sviluppo, sostegno logistico e finanziario ad attività di formazione del personale infermieristico dell’area d’intervento (attraverso l’ITM e l’ISTM di Kenge) per garantire un buon livello delle prestazioni sanitarie da parte dei quadri delle strutture centrali e periferiche. • Garantire l’accesso allo studio a studenti bisognosi e meritevoli, con priorità a candidate donne provenienti da aree rurali isolate, tramite l’assegnazione di borse di studio. • Assicurare all’ospedale di Kenge un supporto formativo e colmarne le lacune più drammatiche in approvvigionamento di farmaci e materiali sanitari, in modo da rispondere ai requisiti minimi indispensabili a fungere da terreno di pratica professionale per gli studenti. “Non tutti siamo chiamati ad esercitare la solidarietà allo stesso modo” – ha concettualizzato Chiara Castellani durante la presentazione del libro in sala Montanari a Verona presso la Società Letteraria- “ ma siamo moralmente tenuti a trovare un modo per farlo. Anche perché così potremo sentire di avere realizzato, in qualche luogo, “la nostra Africa”. OBIETTIVO SANITÀ COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Situata nell’Africa centrale o equatoriale, la Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire) ha una superficie di 2.344.860 Kmq. e una popolazione di circa 50.300.000 abitanti. Ex colonia belga, diventata indipendente nel luglio del 1960, presenta una situazione politica instabile ed è vessata da una guerra che continua a mietere vittime, soprattutto civili. Interamente percorsa da uno dei più grandi fiumi dell’Africa, il Congo o Zaire, la RDC possiede, nella zona di sud-est, enormi ricchezze minerarie. Rame, zinco, oro, diamanti, cobalto e uranio non hanno, peraltro, affatto incrementato l’economia del Paese, considerato uno dei più poveri al mondo in assoluto; hanno piuttosto favorito gli interessi delle multinazionali e contribuito ad alimentare aspri conflitti, tuttora in atto lungo il confine nord-orientale. 15 Per qualche centimetro in più di Renzo Girelli Si trova a Isola della Scala la Mecca di allungamenti e protesi ORTOPEDIA P arlare di un’ Ortopedia, come quella scaligera di Isola, che può fregiarsi della certificazione ISO 9001 ricevuta nel 2003, sta a significare per il paziente che può serenamente affidarsi ad un segmento sanitario dove si attuano procedure atte a mantenere uno standard qualitativo ottimale nell’erogazione delle prestazioni, nel campo chirurgico e nel comfort aziendale. Peculiarità queste che sfociano nella compiacenza da parte dell’utenza da considerarsi come una pietra miliare nella sanità d’oggigiorno. “Un paziente che viene da noi segue un percorso mirato e studiato nei minimi particolari” –premette il primario del reparto Dottor Sandro Perbellini-. “E poi abbiamo standardizzato alcuni tipi di interventi” –prosegue- “che sono stati monitorati e che vengono garantiti al paziente secondo le più moderne procedure chirurgiche pubblicate sulla letteratura internazionale”. Vediamo quali sono: artoprotesi d’anca, artroscopia ginocchio, chirurgia ricostruttiva legamentosa del ginocchio, allungamento degli arti e correzione deformità. Il reparto, dall’inizio della fusione, ha avuto un incremento sia qualitativo che quantitativo. “Gli indici gestionali sono tutti positivi (DRG Medio molto alto)” –spiega lo stesso Perbellini- “in qualità di primario non posso che essere soddisfatto di questo andamento ricco di spunti e dati confortanti ma che vanno senz’altro condivisi con i colleghi. Colleghi che 16 OBIETTIVO SANITÀ non ostante la fusione delle due équipe , che definirei ottimale dal punto di vista scientifico-professionale-umano, hanno conservato gli indirizzi per cui ognuno di loro si era precedentemente caratterizzato. Va comunque detto per correttezza che ho avuto la fortuna di ereditare una chirurgia specialistica come quella degli allungamenti iniziata dal professor Aldegheri e brillantemente portata avanti dal Dottor Agostini che ha implementato e qualificato maggiormente il trend professionale e alberghiero del reparto. Viene seguita, inoltre, l’osteogenesi imperfetta, anche se chirurgicamente vediamo pochi casi all’anno. Per le cure e la prevenzione il punto di riferimento rimane sempre il Centro di Valeggio”. UNO STAFF DECCEZIONE PRIMARIO: Dottor Perbellini Sandro DIRIGENTI MEDICI: Tavella Enzo, Spagnol Graziano, Bonamici Giorgio, Tessari Giulio, Bertelé Ferdinando, Agostini Saulo. C C erchiamo ora di entrare un po’ di più in questa affascinante branca della chirurgia ortopedica, che ha fatto senz’altro scuola, che la sta facendo nella Bassa, e che offre la possibilità a diversi pazienti, con l’intervento, di sopravanzare di qualche centimetro per poter svolgere le normali funzioni fisiologiche e poter “arrivare” a fruire delle strutture senza ostacoli: ad esempio riuscire a FUNZIONI DEL FISSATORE Stabilizzare una frattura creata in sala operatoria (osteotomia) e, poi, giornalmente, tirare lentamente con una chiave (1 mm. al giorno) le viti del fissatore sfruttando il callo osseo. Esso può essere utilizzato per tutta la traumatologia. sganciare la cornetta in una cabina telefonica. Ci fa il punto della situazione il Dottor Saulo Agostini Cosa ha rappresentato e cosa rappresenta questa nuova tecnica che affonda le radici, seppur con risultati dapprima molto incerti, nel lontano 1905? “Senz’altro una rivoluzione rispetto alle tecniche traumatiche precedenti” –esordisce il medico- LE INDICAZIONI Basse stature disarmoniche (nanismo acondroplasico, sindrome di Turner ecc..) – Dismetrie congenite e post traumatiche – Deformità angolari. “perché non è richiesto il trapianto di osso ma viene sfruttata l’ osteogenesi del callo osseo”. Le nuove acquisizioni strumentali chirurgiche parlano oggi, di mezzi di sintesi sicuramente molto stabili e sicuri, non certo paragonabili a quelli pionieristici degli anni’50 “Parliamo oggi di un fissatore monolaterale con viti autofilettanti di presa ossea : scopriamolo: ORTOPEDIA ome accennato dal dottor Sandro Perbellini primario del reparto ortopedico dell’ospedale di Isola della Scala, con gli interventi di allungamento degli arti, il reparto ha senz’altro goduto di un indotto lusinghiero. In pratica ciò che si faceva a Verona dal Professor De Bastiani ad iniziare dagli anni ’80 oggi si fa ad Isola della Scala dal Dottor Saulo Agostini già valente collaboratore del Professor Aldegheri in riva al Mincio a Valeggio nel reparto di riabilitazione del Centro Clinicizzato: un’appendice del Policlinico dove si portano i pazienti per la riabilitazione. Da quel tempo di acqua sotto i ponti ne è passata ed ora la Mecca per l’allungamento degli arti è diventata Isola della Scala, crocevia di pazienti che provengono da tutta Italia; ma non solo, pure da Cipro, Jugoslavia, Germania e Romania. TEMPO DI GUARIGIONE “Da 1 mese a 40 giorni per ogni centimetro di allungamento. In soldoni, per allungare un paziente di 10 cm. perché sia in grado di svolgere le normali funzioni fisiologiche si va dai 10 ai 15 mesi di trattamento”. OBIETTIVO SANITÀ 17 SERVIZI SANITARI TERRITORIALI 18 I medici A. Bortoli ed E. Cardone presentano lelettrocardiografo portatile Elettrocardiogramma in linea È partito in questi giorni nella case di riposo dell’Azienda Ulss. 22 un progetto nuovo di zecca di Telecardiologia, quale prima fase di un più vasto piano di dotazione di elettrocardiografi portatili a équipes infermieristiche dei distretti , adibite agli interventi per pazienti in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), a medici che prestano servizio in comuni montani facenti parte della Comunità Montana del Baldo e della Lessinia, a Guardie Mediche e Turistiche, particolarmente nelle località del Lago di Garda. Trattasi di un progetto sperimentale di “Assistenza Cardiologia al servizio del cittadino” che prevede la dotazione dello strumento a strutture residenziali per anziani e ai servizi territoriali che permetterà l’esecuzione dell’elettrocardiogramma là dove vive o si trova il cittadino. Il progetto in questione, approvato dal Responsabile dei Servizi Sanitari Territoriali dell’AUlss 22 Dottor Antonio Bortoli, finanziato dalla Fondazione Cariverona, fortemente voluto dal DiOBIETTIVO SANITÀ Decolla il nuovo progetto sperimentale di Antonio Bortoli di telecardiologia rettore generale Dottor Renato Piccoli, è iniziato ufficialmente il 6 maggio 2004. D’altro canto, chi ogni giorno ha a che fare con anziani o malati non autosufficienti sa bene quanto siano faticosi i trasferimenti verso le strutture ospedaliere, a volte, solo per un controllo di routine. Iniziativa, questa della Telecardiologia, all’interno della quale sarà possibile eseguire l’esame Holter (Controllo elettrocardiografico di 24 ore) direttamente a casa del paziente, trasmetterlo per via telefonica e ricevere immediatamente il parere dello specialista cardiologo del servizio di Cardiologia della struttura sanitaria. Lo strumento di Telemedicina attivato ben risponde al sempre citato e spesso irrealizzato detto “muovere le carte e non le persone”. Di più. Se ben inserito in un contesto assistenziale ai suoi diversi gradi (tipo di richiesta di intervento della Guardia Medica, la necessità di eseguire diagnosi o esami strumentali cardiologici per pazienti difficilmente trasportabili o nella stessa ambulanza, in assisten- za domiciliare o presso residenze sanitarie extraospedaliere, le case di riposo appunto, o per il monitoraggio di pazienti dimessi), esso consente al medico e al personale infermieristico di prestare un’assistenza migliore e di qualità, di realizzare un concreto intervento di primo soccorso tempestivo e di fare filtro al ricovero ospedaliero. Quello di portare i servizi il più possibile vicino all’utenza, oltre ad un obiettivo, è una scelta di campo che il Direttore generale ha inteso intraprendere sin dall’inizio del suo mandato e che ha sin qui caratterizzato lo stile dell’azienda. E che ha trovato l’avallo della Direzione Sanitaria nella persona del Dottor Ennio Cardone. Un esempio è rappresentato dalle varie campagne di screening supportate dall’Unità Mobile. E’ una strada che viene battuta giornalmente, che ha portato, oggi, alla Telecardiologia, che verrà ampliata, domani, con altri servizi diagnostici utilizzando i più moderni mezzi della telecomunicazione. Il castello scaligero di Villafranca ospiterà il 13 luglio alle ore 21,00 il concerto di Pino Daniele, testimonial deccezione di un grande progetto La Città della Speranza fa tappa a Villafranca di Renzo Girelli A.B.E.O.: realtà gemella Maria Grazia Viapiana “Siamo certamente solidali verso questo tipo di iniziative anche perchè come la Fondazione “La Città della Speranza”, svolgiamo lo stesso lavoro assistenziale e conosciamo a fondo il mondo a cui è rivolto. Un mondo che necessita di tutta l’attenzione possibile perchè riguarda principalmente bambini malati e come tali “speciali”. Il nuovo sindaco plaude liniziativa “Raccolgo l’eredità di questa iniziativa con piena condivisione, innanzitutto per gli ideali che la Fondazione “La Città della Speranza” porta avanti da anni, poi, per la giusta sensibilizzazione delle problematiche correlate. Da ultimo per l’aspetto musicale che l’evento è in grado di creare a favore dell’immagine della nostra città che da qualche giorno ho l’onore di rappresentare come nuovo sindaco. In questa sede colgo l’occasione per ribadire quanto il capitolo dedicato al sociale sia un punto fermo del nostro programma elettorale che cercheremo con tutta la nostra attenzione e dedizione di sostenere. Va da sè, quindi, come iniziative di questa portata, riscuotano il nostro plauso perchè, alla fine, accomunano tutti sotto un unico ideale: quello di rendere la vita più facile ai meno fortunati e di regalare un sorriso in più specialmente ai bambini, che hanno il diritto di essere tali in tutte le loro necessità, e noi in obbligo di renderle possibili con tutte le nostre forze”. OBIETTIVO SANITÀ EVENTI N on vi era ombra di dubbio che il noto cantautore partenopeo Pino Daniele non raccogliesse l'invito di farsi veicolo solidale per una grande inizativa. A gettare l'esca l'oramai famosa Fondazione Città della Speranza di Malo (VI) che da 10 anni per volere dell'imprenditore Giovanni Franco Masello supportato da imprenditori vicentini e padovani, finanzia progetti di ricerca scientifici per la cura delle malattie neoplastiche infantili. Dagli albori dell'iniziativa. grazie al costante e crescente contributo dei cittadini, alla professionalità dei ricercatori, all'aiuto di tutti i sostenitori della Fondazione sono stati raggiunti risultati scientifici apprezzabili che hanno permesso di innalzare all' 80 per cento la percentuale di guarigione dei bambini affetti da queste patologie. Il concerto rappresenta l'unica data del Tour dell'artista per Verona e provincia ed è organizzato, oltre che dalla Fondazione summenzionata, da "Uno Più Advertising srl (agenzia di pubblicità e comunicazione) con il patrocinio del Comune di Villafranca.Inutile aggiungere quanto questo appuntamento faccia perno su una duplice valenza: l'occasione, con l'acquisto del biglietto, di contribuire alla raccolta di fondi da destinarsi alla ricerca e l'opportunità, non solo per i fans più agguerriti, ma pure per le famiglie che conoscono le melodie del bluesman napoletano, di concedersi una serata magica e ricca d'atmosfera nella splendida cornice delle antiche mura del maniero scaligero. Il concerto di Pino Daniele spazierà dai brani nel nuovo album ai vecchi cavalli di battaglia che hanno fatto la storia della musica leggera italiana. 19 SERVIZI SOCIALI Istituita la figura dellamministratore di sostegno a protezione delle persone prive, in tutto o in parte, di autonomia 20 Una vita tutelata e protetta di Michele Benamati M ercoledì 26 maggio presso il Centro Congressi dell’Hotel Montresor a Bussolengo si è tenuto un seminario di studio, organizzato dai Servizi Sociali dell’Ulss. 22, incentrato sull’Istituzione dell’Amministratore di Sostegno a protezione delle persone prive, in tutto o in parte, di autonomia: la principale conquista dell’anno europeo per la disabilità, che è stato, come tutti sanno, il 2003. Nel corso del 2003, infatti, è stata impressa dal Parlamento una forte accelerazione all’iter di approvazione di questa legge (la n° 6 del 9 gennaio 2004) che si trascinava da molte legislature. E il merito, oltre che al Parlamento, va riconosciuto alle Regioni, ma, soprattutto, alle Associazioni di disabili, che hanno chiesto e sollecitato la legge e che hanno contribuito, con proposte, suggerimenti ed indicazioni a renderla veramente idonea ed adeguata allo scopo.Abbiamo ritenuto di organizzare questo incontro oltre che per approfondire la nuova legge, soprattutto per portarla a conoscenza degli operatori e dei cittadini, per imparare a conoscerla e per valutarne le potenzialità. E’ una legge importantissima alla quale i media, a dire il vero, hanno riservato scarso spazio ed attenzione. Ne è stata sottovalutata la portata sia per i contenuti culturali, di civiltà, di rispetto della dignità, di aiuto delle persone, sia con riferimento al numero di cittadini OBIETTIVO SANITÀ che potenzialmente potrebbero beneficiarne. Ci troviamo di fronte ad un “istituto di massa” che, secondo alcuni, potrebbe riguardare in Italia qualche milione di cittadini privi in tutto o in parte di autonomia. Ovviamente non solo disabili, ma anche i grandi anziani (non necessariamente affetti da demenza senile o Alzheimer), affetti da ictus, alcolisti gravi, tossicodipendenti, ammalati cronici gravi; cioè qualunque persona che a causa di una infermità o di una menomazione fisica o psichica, si trovi nella impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere alla cura dei propri interessi. FINALITÀ DELLA LEGGE Finalità della legge (art. 1) è quella di “… tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente”. E’ significativo il cambiamento della rubrica del Titolo XII del C.C. che prima trattava “Dell’infermità di mente, dell’interdizione e dell’inabilitazione” mentre ora la nuova rubrica si intitola “Delle misure di protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia”. Viene abbandonata la distinzione tra infermi di mente cioè matti e non matti, tra soggetti da interdire con un provvedimento standardizzato che produce spesso un eccesso di incapacità non necessario, puntando, invece, su un provvedimento di tutela individualizzato, personalizzato, flessibile, proporzionato ai bisogni effet- ALCUNI DATI Secondo i dati ISTAT i disabili in Italia, di età superiore ai 6 anni, sono 2,6 milioni di persone (5% della popolazione) e i disabili gravi sono 1,5 milioni (quasi il 3% della popolazione che potremo ridurre un po’ ai nostri fini tenuto conto che alla fascia tra i 6 e i 18 anni non è applicabile lo strumento di tutela in esame). Per disabili gravi l’ISTAT considera “persone confinate a letto o su una sedia, ovvero persone che presentano almeno due tipologie di problemi tra difficoltà nelle funzioni, nel movimento, nella vista, udito, parola e i confinati a casa che non sono autonomi nella gestione di soldi, nell’uso del telefono, dei mezzi di trasporto e nell’assunzione delle medicine”. Quindi tutti questi, ma non solo, hanno “diritto” all’Amministratore di Sostegno. ASPETTATIVE Si tratta di una legge moderna anche per il linguaggio: si usano termini inconsueti come “aspirazioni, bisogni, vita personale e sociale, cura della persona, ….”. Già quando era ancora in discussione al Parlamento si era parlato della costituzione di una Fondazione proprio per dare una risposta, per far intravedere una luce ai genitori, ormai anziani o che comunque prima o dopo lo diverranno, e che si pongono l’angosciante interrogativo: “a chi affiderò mio figlio non autonomo? Chi si prenderà cura di lui quando non potrò più farlo io? Chi lo tutelerà, lo proteggerà?”. Questa legge pare possa dare una risposta rassicurante: con eventuali aiuti e supporti che si possono pensare e studiare insieme all’Azienda Ulss. Dal canto loro i genitori dovreb- bero convincersi ad iniziare a progettare e sperimentare il “dopo di noi” già nel “durante di noi”, ossia ad affrontare subito quel distacco che sarà inevitabile, impostando e verificando le soluzioni migliori senza attendere che le decisioni vengano prese e le soluzioni adottate da altri in stato di emergenza. Il genitore sarà così il protagonista di questo progetto, come è giusto che sia perché è suo compito provvedere al futuro dei figli “con la testa e con il cuore”, per usare una felice espressione che ho sentito recentemente in un convegno, e di prepararli alla vita autonoma massima possibile. CONDIVISIONE & PERPLESSITA Principi e finalità della legge sono sicuramente da condividersi. Sarà però applicabile realmente e potrà concretamente esplicare i propri effetti nei confronti di tutti coloro che ne hanno i requisiti e quindi diritto? Perché è un diritto quello di avere l’Amministratore di Sostegno da parte di chi non è autonomo, che lo aiuti, lo supporti, lo completi. A questo punto può sorgere però qualche perplessità. La legge del resto non prevede costi di natura organizzativa, di personale, ma solo minori introiti dovuti all’esenzione di tasse di registrazione. Ma come possiamo pensare che il Giudice Tutelare, che prima era il solo controllore delle relativamente poche tutele e curatele, possa farsi carico di un “istituto di massa”, cioè numericamente impegnativo, come abbiamo detto, (che per Verona e Provincia potrebbe riguardare 20 mila persone), ma soprattutto possa entrare profondamente nel merito di ogni singolo caso, di ogni progetto, per confezionare quel provvedimento su misura, personalizzato, proporzionato di cui diceva? Il Giudice Tutelare diventa, secondo la legge, una figura di grande importanza, un garante, un protettore, il curatore di questa ampia fascia di sofferenza sociale. Potrà, senza adeguamenti numerici, esplicare appieno tale ruolo? Quanto all’Amministratore di Sostegno sarà compito non facile quello di individuarne in numero sufficiente con adeguate caratteristiche. Bisognerà pensare ad iniziative di sensibilizzazione (coinvolgendo le varie amministrazioni e realtà locali, le fondazioni, le associazioni di volontariato, di genitori, ecc.), di formazione, per avere persone che, sullo stile dei genitori, si preoccupino responsabilmente della qualità della vita del beneficiario, oltreché dei suoi aspetti patrimoniali. INCIDENZA SUI SERVIZI SOCIO SANITARI Anche per questi il carico di lavoro ipotizzabile spaventa e le risorse sono sempre quelle. A questi servizi è fatto obbligo di proporre al Giudice Tutelare il ricorso per l’istituzione dell’Amministratore di Sostegno in caso di situazioni particolari. Al ricorso vanno allegati accertamenti sanitari, documentazione medica approfondita da cui risultino le condizioni di salute del beneficiario, con particolare riferimento alle sue capacità di intendere e volere e di gestire se stesso e il suo patrimonio, per quali aspetti possa ritenersi autonomo e per quali no, etc. Serve una relazione documentata sulla consistenza del patrimonio, redditi, necessità del beneficiario, sulla esistenza di parenti stretti e verifica sulla loro adesione al procedimento, sulle volontà del beneficiario, ecc. Quindi un importante e dispendioso lavoro di integrazione – sinergia tra servizi sanitari e sociali sia nella fase di eventuale proposta del ricorso, sia nella fase di istruzione del procedimento e che dovrà proseguire anche successivamente a sostegno/verifica dell’andamento del progetto, e a sostegno/supporto del beneficiario e dello stesso Amministratore di Sostegno. OBIETTIVO SANITÀ SERVIZI SOCIALI tivi del soggetto non autonomo, eventualmente a termine, che favorisce interventi positivi, di sostegno al soggetto il quale mantiene la capacità di agire in misura più o meno ampia o più o meno compressa. Questo istituto viene ad aggiungersi formalmente a quelli della tutela e della curatela, però nella sostanza li sostituisce tanto che questi ultimi avrebbero potuto anche essere tranquillamente abrogati. Il nuovo istituto, infatti, è così graduabile da attagliarsi a tutte le situazioni, dalle più gravi a quelle lievi, da quelle temporanee a quelle permanenti. Questa legge rende più effettivi, per le persone che hanno meno capacità, meno voce, i principi e i diritti fondamentali della Costituzione e può considerarsi attuativa dello stesso art. 3, 2° comma, che recita: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” E’ anche importante che la legge sia stata inserita direttamente nel Codice Civile (e non sia rimasta una delle tante leggi speciali disperse in Gazzetta), per cui essa non sfuggirà a chi affronta la materia della capacità di agire ma dovrà studiarla e conoscerla grazie al suo inserimento nel codice, che lo modifica. 21 UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO 22 L’Ufficio Relazioni con il Pubblico è stato costituito e si è via via sviluppato con il compito di costituire un punto di riferimento per l’utenza, una cerniera tra l’Ulss, le sue molteplici articolazioni (uffici, servizi) e il cittadino che intenda esercitare il suo diritto di conoscere ed essere informato, ma anche di esprimere le sue valutazioni sulle prestazioni offerte e fornire i suoi suggerimenti. Così come diventa sempre più essenziale che l’utenza, direttamente o tramite le Associazioni del volontariato, possa partecipare ed essere attivamente coinvolta in tutte le fasi dell’ideazione, della gestione, dell’erogazione dei servizi e delle verifiche successive. Si tratta di riscontrare positivamente gli input che provengono dall’utenza ma anche nel contempo di farne tesoro per adottare tutte le azioni di miglioramento che ne possono sortire. Nello specifico quindi l’Urp: - garantisce il diritto all’informazione sui servizi, sulle prestazioni e sugli accessi; - ascolta suggerimenti, reclami proposte relative a disservizi; - si impegna a far giungere al cittadino la risposta dovuta ai reclami, in tempi definiti ( di norma entro 30 giorni); - offre ai cittadini tutte le informazioni necessarie per favorire l'accesso alla documentazione amministrativa, salvaguardando il principio di trasparenza; - facilita l’accesso ai servizi; - favorisce la partecipazione al controllo e allo sviluppo dei servizi aziendali da parte dei cittadini in forma associata, - svolge indagini conoscitive sulla qualità perecepita dei servizi aziendali. A totale servizio del cittadino di Daniela Fasoli C i stiamo avviando verso la stagione estiva e, per l’Ulss 22 come negli anni scorsi, la mobilità nei due sensi, cioè dovuta sia ai residenti che escono che al flusso dei turisti che arrivano, si andrà sicuramente sempre più accentuando. È quindi utile, oltreché all’ordine del giorno, rifare il punto sulle norme che regolano l’assistenza sanitaria agli stranieri, anche perché sono intervenute importanti novità e altre si profilano. - ASSISTERE I TURISTI IN ITALIA - Per quanto riguarda gli stranieri che giungono in Italia la novità è costituita dall’adozione della Tessera Europea di Assicurazione Malattia che dal 1° giugno 14 paesi (13 dell’Unione Europea più la Norvegia) hanno rilasciato a tutti i loro cittadini. Secondo gli accordi altri 15 paesi (i restanti 12 dell’UE tra cui l’Italia, più Islanda, Svizzera e Liechtenstein) adotteranno fra non molto la stessa modalità. La tessera, rigorosamente nominativa sostituisce o sostituirà il modulo E111, avrà una durata più lunga nel tempo, non comporterà più l’indicazione specifica della nazione di arrivo e del periodo ma sarà valida ovunque nei paesi aderenti. Un passo avanti concreto quindi sulla strada dell’integrazione europea. Nei paesi che non hanno ancora adottato la TEAM verranno invece provvisoriamente utilizzati certificati di nuovo tipo, nominativi, che devono essere accuratamente compilati dalla Cassa straniera. Con la documentazione rilasciata dal paese di provenienza i turisti si recano al Distretto socio-sanitario ed ottengono il Carnet della Salute (libretto verde contenente delle ricette e delle prescrizioni che vanno compilate dal medico interpellato nel momento in cui prescrive farmaci, visite o esami specialistici). Nel periodo in cui è in vigore la Guardia medica turistica (dal 20 giugno al 19 settembre), si recano solo nelle sedi di questo servizio, qui consegnano il Carnet della Salute o la Tessera saResponsabile: Daniela Fasoli nitaria e pagano le prescrizioni o le visite secondo tariffe esposte. Operatori: Dino Marchesini – Miriam Beghini I turisti si possono rivolgere agli ospedali, alle farmacie, ai poliambulatori Via Ospedale, 28 – 37012 Bussolengo distrettuali. Con questa documentaTel. 045 6712666/667/668 - Fax 045 6712675 zione si ha diritto ad accedere alle preE-Mail [email protected] stazioni con le stesse condizioni dei ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO: dal lunedì al venerdì ore 8.30-12.00 cittadini italiani. martedì e giovedì anche ore 13.30-17.00 OBIETTIVO SANITÀ (20 GIUGNO - 19 SETTEMBRE 2004) BARDOLINO presso Distretto Sanitario tel. 045 6213108 dalle ore 14.00 alle 18.30 per le visite ambulatoriali; dalle ore 18.30 alle 20.30 per le visite domiciliari nel Comune di Bardolino LAZISE presso ambulatorio Comunale tel. 045 6445132 dalle ore 14.00 alle 18.00 per le visite ambulatoriali; dalle ore 18.00 alle 20.00 per le visite domiciliari nei Comuni di Lazise, Castelnuovo e Peschiera GARDA presso ambulatorio Comunale tel. 348 1000701 dalle ore 8.30 alle 11.30 per le visite ambulatoriali; dalle ore 11.30 alle 13.00 per le visite domiciliari nel Comune di Garda TORRI DEL BENACO presso ambulatorio Comunale tel. 045 7225548 dalle ore 14.00 alle 18.00 per le visite ambulatoriali; dalle ore 18.00 alle 19.30 per le visite domiciliari nel Comune di Torri del Benaco SAN ZENO DI MONTAGNA presso ambulatorio Comunale tel. 045 7285017 dalle ore 08.00 alle 12.00 per le visite ambulatoriali; dalle ore 12.00 alle 13.30 per le visite domiciliari nel Comune di S.Zeno SPIAZZI presso ambulatorio Comunale dalle ore 13.30 alle 15.30 per le visite ambulatoriali; dalle ore 15.30 alle 17.00 per le visite domiciliari nella frazione di Spiazzi FERRARA DI MONTE BALDO presso ambulatorio Comunale tel. 335 1098089 dalle ore 17.00 alle 18.30 per le visite ambulatoriali; dalle ore 18.30 alle 20.00 per le visite domiciliari nel Comune di Ferrara di Monte Baldo MALCESINE presso Ospedale tel. 045 7401125 dalle ore 14.00 alle 17.30 per le visite ambulatoriali; dalle ore 17.30 alle 19.30 per le visite domiciliari nel Comune di Malcesine BRENZONE presso ambulatorio Comunale tel. 045 7420394 dalle ore 08.30 alle 12.00 per le visite ambulatoriali; dalle ore 12.00 alle 13.30 per le visite domiciliari nel Comune di Brenzone Prima della partenza l’interessato si presenta al Distretto per richiedere la modulistica specifica per l’assistenza all’estero: per i paesi dell’Unione Europea il nuovo modello E111, per gli altri paesi (quelli riportati nella tabella) con i quali vigono convenzioni bilaterali, la modulistica prevista di volta in volta. HANNO D IRITTO NAZIONE ALL’ASSISTENZA • Francia • Belgio • Germania • Spagna • Svezia • Danimarca • Irlanda • Grecia • Finlandia • Lussemburgo • Estonia • Slovenia • Ungheria • Norvegia • Austria • Paesi Bassi • Portogallo • Regno Unito • Repubblica Ceca • Lettonia • Lituania • Malta • Polonia • Repubblica Slovacca • Cipro • Islanda • Svizzera • Liechtenstein Tutti coloro in possesso del nuovo modello rilasciato dal distretto socio-sanitario I titolari di pensione e rendita e loro famigliari • Argentina • Australia • Croazia • San Marino • Bosnia • Erzegovina • Brasile • Federazione Jugoslava (Serbia, Montenegro, Vojvodina, Kossovo) • Macedonia • Principato di Monaco I cittadini residenti I cittadini dipendenti o pensionati di ditte private, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni, pescatori e loro familiari a carico Nel paese di vacanza si acquisiscono i diritti dei cittadini residenti (non necessariamente la gratuità) per quanto riguarda tutte le prestazioni sanitarie nell’ambito delle strutture pubbliche. L’Ufficio Stranieri dell’Ulss 22, con sede a Bardolino, è disponibile per chiarimenti ulteriori (045 6213117). UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO ASSISTERE GLI ITALIANI IN VACANZA ALLESTERO GUARDIE MEDICHE TURISTICHE Per quel che riguarda le vaccinazioni necessarie od opportune per recarsi in paesi e aree geografiche a rischio può essere utile chiedere una consulenza al Servizio Profilassi Internazionale (tel. 045 6213116). OBIETTIVO SANITÀ 23 Chirurgia refrattiva: agire sulla cornea per variarne il potere ottico Una nuova luce illumina la vista OCULISTICA di Fabio Massa 24 L a possibilità di correggere i difetti visivi con il laser ad eccimeri è divenuta ormai un’alternativa valida ad occhiali e lenti a contatto. In Italia è divenuta, per frequenza, il secondo intervento chirurgico oculare dopo la cataratta. Dopo un periodo sperimentale l’operazione di chirurgia refrattiva è divenuta molto sicura, precisa e stabile nel tempo. Tuttavia non tutti i pazienti con difetti visivi possono essere sottoposti all’intervento: è necessaria una accurata visita pre-operatoria per accertarne l’idoneità. Per questo motivo ogni intervento con il laser viene preceduto da una visita preliminare nel corso della quale il paziente viene anche informato in modo completo sulle caratteristiche del trattamento, compresi i rischi che comunque l’operazione comporta. Il trattamento laser avviene in anestesia topica, con alcune gocce di collirio anestetico, ha la durata di pochi minuti e permette di tornare, con una protezione, subito a casa propria. La visione diviene via via più nitida a partire dal quinto-settimo giorno dall’intervento e stabile dopo due o tre settimane. Di regola si tratta un occhio per volta, a distanza di circa un mese tra un occhio e l’altro. OBIETTIVO SANITÀ Unanimi i pareri dei pazienti intervistati dopo lintervento: ottimo, veloce, indolore E’ senz’altro interessante sentire alcune impressioni di persone sottoposte all’intervento. Abbiamo quindi posto alcune domande a nostri pazienti: 1. Cosa ricorda dell’intervento? 2. Come è stato il post-operatorio? 3. Com’è cambiata la Sua vita? 4. Lo rifarebbe? L.B. aa. 25, caposala. 1. L’iter seguito nelle fasi di preparazione, intervento e decorso è avvenuto senza problemi particolari. Tutte le informazioni ricevute hanno rispecchiato la realtà dei fatti. L’operazione di per sé ha avuto durata breve e complessivamente non è stata dolorosa (gioca un ruolo più importante la tensione). 2. Le sensazioni di dolore, fastidio e lacrimazione, presentatesi nelle ore successive si sono gradualmente attenuate nel corso dei giorni (già miglioramenti dopo 48 ore circa). Nell’arco di tempo di una settimana questi disagi sono spariti. 3. Cambiamento positivo: - miglioramento della visione dato dalla correzione avvenuta. - riduzione del disagio dato da una certa intolleranza all’utilizzo delle lenti (occhiali). - possibilità di togliere questo tipo di obbligatorietà presente sulla patente di guida. 4. Sì, l’ho consigliato anche ad alcune persone di mia conoscenza. F.M. aa. 26, parrucchiere. 1. Ottimo, veloce, indolore. 2. Tollerabile, con i giusti analgesici, il giorno post-operatorio, nel tempo nessun fastidio. 3. In modo radicale. Adesso vedo benissimo. 4. Sicuramente ! A.G. aa 23, insegnante. 1. Del primo intervento ricordo un leggero fastidio, mentre il secondo è stato completamente indolore. La sensazione è di essere lontanissima da quello che vedi sta succedendo sulla superficie degli occhi. 2. Il post-operatorio è stato diverso per i due occhi: nei due giorni successivi OCULISTICA M.Z. aa.40, ex atleta azzurra di atletica leggera, attualmente giocatrice amatoriale di basket. 1. Non mi aspettavo una velocità tale nell’eseguire l’intervento e senza dolore alcuno. 2. Fastidioso i primi quattro giorni, poi sempre in meglio man mano che passavano i giorni. 3. Da ex atleta posso dire che se ci fosse stato questo intervento nell’ ’84 (dovevo partecipare alle Olimpiadi di Los Angeles) sarebbe stato sicuramente un vantaggio non poco trascu- rabile. 4. Assolutamente si, senza pensarci un attimo. al primo intervento sentivo solo un leggero e sopportabile fastidio (come se ci fosse nell’occhio un granello di sabbia) e un po’ di bruciore. Nei tre giorni seguenti al secondo intervento sentivo invece del dolore sotto le palpebre, ma con qualche goccia di cortisone il dolore si è subito attenuato. Dopo entrambi gli interventi ho avuto, per qualche giorno, gli occhi gonfi e un forte fastidio alla luce. 3. E’ difficile spiegare com’è cambiata la mia vita, dato che portavo gli occhiali da sedici anni ed era impensabile per me poter fare le cose che faccio adesso senza lenti. Di sicuro svegliarsi una mattina e accorgersi di vedere bene senza mettere gli occhiali è estremamente emozionante. 4. Sì, penso che lo rifarei perché sono convinta che ne sia valsa la pena. OBIETTIVO SANITÀ 25 GINECOLOGIA OSTETRICIA D di Gianfranco Blaas 26 OBIETTIVO SANITÀ a tempi immemorabili vi è un detto: “La vita nasce dall’acqua”, e ciò giustificato dalla storia stessa dell’umanità, in cui è documentato che le prime forme di vita e le successive evoluzioni della stessa, che hanno portato alla esistenza degli esseri umani, si sono sviluppate in questo elemento. Ma, come tutte le cose che diamo per acquisite, questo detto ha rischiato di diventare un “luogo comune”, di cui, in fondo, non si capiva il significato. E ricordo come, con un certo umorismo, vedemmo, negli anni sessanta, le fotografie che ci giungevano dall’ “Unione Sovietica” (questo mondo lontano e quasi dimenticato) in cui si vedevano un vecchio Ostetrico e le sue Partorienti, immersi in acque gelide di laghetti circondati da neve: immagine assai suggestiva, ma, a parere nostro, poco credibile. Fu negli anni successivi che, soprattutto con l’apertura culturale ai popoli del Nord-Europa, ci riaccostammo alla filosofia della nostra indivisibilità dal mondo delle acque. Nacquero allora, preceduti da esperienze “domiciliari di assistenza” i primi Centri, diciamo “Ospedalizzati”, con termine bruttissimo, ma che rende ragione di ciò che avvenne. Con questo termine dobbiamo intendere un primo efficace approccio di tipo “umano” tra “struttura pubblica” e la cosa più privata che esista, che è quella dell’evento parto. Se ci pensiamo, è stato un passaggio fondamentale nella nostra cultura, vorrei definirlo: un salto generazionale, che ci ha permesso di riaccostarci con rispetto, e con amore agli attori di quel Perché ho scelto di partorire in acqua di Sabina Tommasi Gobbo Monica mamma di Arianna nata in acqua il 23 aprile 2003 Ho deciso di partorire in acqua perché sapevo comunque che l’acqua rilassa e fa sentire meno dolore e soprattutto faceva soffrire meno anche la mia bambina al momento della nascita. È stata una bella esperienza anche perché è andato tutto bene, l’assistenza è stata ottima e mi sono sentita veramente seguita e “coccolata” in un momento delicato e nello stesso tempo speciale e soprattutto sono riuscita a realizzare un mio sogno (partorire in acqua) con la presenza importante di mio marito. Se tornassi indietro sinceramente non cambierei nulla di quello che è successo. Mi ritengo fortunata per questa esperienza, e se in futuro dovessi avere altri bambini spero di poter ripetere questa esperienza con l’ambiente molto accogliente della sala parto e di tutto il reparto maternità di questo ospedale. Anna Pavesi mamma di due bambini: il primo nato con parto naturale su sedia ginecologica, e il secondo nato in acqua il 26 maggio 2002 Sono venuta a conoscenza del parto in acqua durante il corso pre-parto. Quando nacque la mia prima figlia, gli Ospedali attrezzati per il parto in acqua erano pochi e lontani. Fortunatamente l’Ospedale di Bussolengo, con il rinnovo del reparto di Ostetricia e Ginecologia ha inserito la vasca come ulteriore possibilità di parto naturale. Durante il corso pre-parto ero già entrata nell’ottica di partorire in acqua, sapendo comunque che la decisione definitiva sarebbe stata presa nel momento stesso del parto. Quando entrai in Ospedale, dopo essere stata visitata, l’Ostetrica di turno mi chiese se desideravo partorire in acqua grazie al fatto che le mie condizioni erano ideali. Acconsentii e così feci la scelta più bella della mia vita. Il parto fu molto veloce. Dopo che mi si ruppero le “acque” entrai in vasca e lì iniziò il rapporto mente-corpo più intenso che si possa avere. Il travaglio durò molto poco, ma devo dire che la libertà di movimento e il massaggio dell’acqua mi hanno addolcito moltissimo i dolori delle contrazioni. E così arrivò il momento dell’espulsione. Immergermi totalmente nell’acqua mi permise di separarmi completamente dal resto del mondo e concentrarmi sul mio corpo, sulla sua forza e potenza. Maria Vittoria scivolò fuori, devo dire facendosi notare (il senso di lacerazione ci fu lo stesso). Tenerla nell’acqua con me fu bellissimo. La poesia purtroppo finì quando dovetti uscire dall’acqua e riaprire le gambe per farmi ricucire. OBIETTIVO SANITÀ GINECOLOGIA OSTETRICIA meraviglioso momento, che sono la mamma ed il suo bimbo. Nell’accettare questa esperienza di travaglio di parto, abbiamo permesso loro di riappropriarsi del loro mondo ed abbiamo permesso a noi di assistere, esclusivamente con lo scopo di aiutare, solo se necessario, alla magia di un momento in cui queste due creature si riconoscono, circondate da un elemento per loro naturale, dopo che per nove mesi si sono parlate tra loro in un linguaggio che noi non potremmo mai capire. Se noi siamo riusciti a comprendere tutto ciò, avremo il giusto approccio con questa tecnica di assistenza al parto e capiremmo meglio come, in quei momenti, il nostro starsene in disparte, l’assistere in silenzio a quella specie di sublimazione della maternità, diverrà anche per noi un momento magico. Solo se avremmo capito tutto ciò, potremmo capire pienamente le testimonianze che ci hanno dato queste due Signore e coglierne gli aspetti essenziali: “Immergermi totalmente nell’acqua, mi permise di separarmi completamente dal resto del mondo e concentrarmi sul mio corpo, sulla sua forza e potenza”, e: “L’acqua faceva sentire meno dolore e faceva soffrire meno anche la mia Bambina...”. Non abbiamo creato una scena: bella sin che si vuole, suggestiva per colori, silenzio e musica, ma tutto si è illuminato solo quando sono entrati loro: gli attori di questa stupenda recita che è la nascita di una vita... 27 INCIDENTI STRADALI L’Unità di prevenzione del Ser.T di Bussolengo del Dipartimento delle Dip e n d e n z e dell’Aulss. 22 diretta dal Dottor Raffaele Ceravolo ha dato vita, assieme al GALM (Gruppo Animazione Lesionati Midollari), alle Scuole del territorio e alla Polizia Stradale di Verona, ad una giornata di solidarietà e sensibilizzazione alle problematiche legate agli incidenti - MAGALINI L’Amministrazione dell’Ulss. 22 ha favorevolmente accolto la richiesta dei donatori di sangue della Fidas di collocare una statua di marmo, opera dello scultore Matteo Cavaioni, presso l’Ospedale Magalini in via di ripristino. L’inaugurazione del monumento dedicata al donatore ha avuto un sapore del tutto particolare perché ha coniugato sentimenti di solidarietà con l’attaccamento verso la struttura sanitaria che oggi come non mai offre garanzie di una prossima riapertura. 28 OBIETTIVO SANITÀ stradali. I momenti clou della manifestazione si sono avuti, la sera prima, con un prologo incentrato su una conferenza stampa e l’indomani, sabato 15 maggio, con una passeggiata ecologica degli studenti e con la 9^ edizione del “Trofeo Tommasi”, gara internazionale di Handybike su strada (10 Km.) riservata ai diversamente abili. Grande successo di pubblico e di partecipanti alla gara che hanno dato lustro allo sport e contribuito a dare alla giornata un risvolto sociale e solidale pregevole. Nella foto Graziella Calimero, per il terzo anno consecutivo campione d’Italia di Handybike, conquistato di recente nella gara di San Rigo di Romagna. AGGRESSIVITÀ Si è tenuta nei giorni scorsi una giornata seminariale, a cura del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUlss. 22 presso il Montresor di Bussolengo, sul tema “Aggressività e Violenza: aspetti psicopatologici, giuridici ed uso dell’informazione”. Numerose le autorità presenti oltre ad un folto pubblico di uditori per lo più studenti. Ai saluti iniziali formulati da S.E. Monsignor Flavio Roberto Carraro Vescovo di Verona, si sono avvicendati interventi da parte del Questore di Verona Dottor L.Merolla, dei Direttori Sanitario ed Amministrativo dell’Ulss. 22, rispettivamente Dottor Ennio Cardone e Dottor Michele Romano, della presidente dell’Associazione “Arcobaleno” Mariangiola Vantini accompagnata dal dottor Petterlini; mentre a scandagliare la mente umana sezionando l’aggressività nei vari aspetti ci hanno pensato il Prof. M. Dogliotti dell’Università di Genova, il Prof. A. Figone dell’università di Trieste, il Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Verona Dottor M.G. Schinaia, il prof. Ugo Fornari illustre psichiatra e criminologo dell’università di Torino, il Dottor Cusumano dirigentemedico della Polizia di Stato, il Dottor Silvio Frazzingaro Coordinatore del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUlss. 22, nonché organizzatore e moderatore della tavola rotonda e il E APPRODATO IL COMMISSARIO Direttamente dalla laguna è approdato in quel di Villafranca il Commissario Straordinario Architetto Antonio Canini nominato direttamente dal premier Silvio Berlusconi per seguire i cantieri relativi la nuova ristrutturazione del nosocomio villafranchese. L’ingresso ufficiale è avvenuto il 18 maggio scorso ed ora è già al lavoro con un ruolino di marcia fitto di appuntamenti e di incontri. Sarà compito del professionista regionale completare i lavori fin qui realizzati con solerzia, dedizione e caparbietà dal Direttore Generale dell’Ulss. Renato Piccoli, che non sono certamente pochi, e procedere alla ristrutturazione complessiva della struttura. - FORMAZIONE A DISTANZA Per quanto concerne l’E.C.M. (Educazione Continua in Medicina) è stato siglato in questi giorni il protocollo d’intesa tra il Ministero della Salute e i provider per quanto concerne la sperimentazione sul campo della Fad (Formazione a distanza). In tal senso L’Ulss. 22 è stata identificata come capofila del Corso Regionale per RLS (Rappresentanti Lavoratori Sicurezza) delle Aziende Sanitarie Pubbliche). Alla luce della Legge 626 del ’94 riguardante la sicurezza negli ambienti di lavoro, la figura dei RLS rappresenta il punto del contatto diretto con tutti gli operatori sanitari. Si tratta di persone elette in ambito lavorativo (la carica dura 3 anni ed è rinnovabile) che sono in grado di seguire le problematiche inerenti la sicurezza negli ambienti di lavoro. Per gli RLS, la Legge prevede un corso di formazione di almeno 32 ore. E’ chiaro che con lo scorrere del tempo queste conoscenze vanno mantenute e aggiornate. Nell’ambito della Regione Veneto, gli RLS sono circa 150; alcuni da aggiornare, altri da formare completamente. A questo proposito, la Regione, nello spazio delimitato del Piano Triennale SPISAL 2002-2004 (Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambiente Lavoro) ha affidato e finanziato, con specifici fondi provenienti dal Piano, all’Azienda Ulss. 22, l’organizzazione di un corso attraverso una modalità di formazione innovativa mista (a distanza e con inconDottor Bertolazzi primario di tri in aule). Capofila del Progetto è stato Psichiatria a Isola della Scala. individuato il servizio di Prevenzione e Protezione dell’Azienda Ulss. 22 di Bussolengo diretto dalla Dott.ssa Vittoria Cervi . Per la realizzazione del corso, tale servizio si avvale di due strutture: per gli incontri introduttivi della formazione a distanza, la nuova aula di informatica ubicata presso il Centro Polifunzionale dell’Ulss.; mentre per gli incontri di presenza è a disposizione la sala del centro Marani presso l’ospedale Maggiore di Borgo Trento a Verona. La realizzazione del progetto è prevista in due fasi operative: la prima, che si esaurirà a fine novembre 2004 e la seconda il prossimo anno. OBIETTIVO SANITÀ 29 SALUTE MENTALE di Michela Saggioro Villa San Rocco compie dieci anni! A dieci anni dalla sua nascita il C e n t r o Riabilitativo Psichiatrico “Villa San Rocco” rinnova il suo impegno sociale. Giovedì 10 giugno si è svolta la festa per il decennale con la Solenne Messa seguita da una conferenza a cui hanno partecipato il Dott. Silvio Frazzingaro, primario e responsabile del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL 22, il Dott. Michele Romano, direttore amministrativo, e don Roberto Vesentini, in sostituzione del Vescovo Padre Flavio. I ringraziamenti del Dott. Romano sono andati agli operatori che, con il loro impegno e competenza, riescono a trasmettere la fiducia nel miglioramento della qualità della vita. Un ringraziamento particolare è stato dedicato alla psicologa Chiara Pederzoli e ai coordinatori Giuseppe Prospero e Valeria Ferroni. Villa San Rocco è nata nel 1994, in collaborazione con la cooperativa Farsi Prossimo e l’ASL 22, per rispondere alle esigenze dei pazienti e dei famigliari dopo l’attuazione della legge 180. Come ha sottolineato il Dott. Frazzingaro qui è l’individuo, inteso come persona, che racchiude propri vissuti e proprie caratteristiche, ad essere al centro del progetto riabilitativo, secondo un modello del tutto innovativo dove la relazione interpersonale e il raggiungimento delle autonomie sono il fulcro della vita quotidiana dei ragazzi. Bisogna ricordare come in questi dieci anni la percentuale di successi sia stata alta: su 82 persone accolte ben 62 sono state dimesse, e questo grazie all’amore e all’esperienza degli operatori e soprattutto alla fiducia e all’impegno dei pazienti. Il Dott. Frazzingaro ha inoltre espresso riconoscenza alla Curia e agli abitanti di Valgatara che, nonostante le perplessità iniziali, a tutt’oggi hanno accettato con serenità la comunità. 30 OBIETTIVO SANITÀ RICORRENZE di Renzo Girelli Va in pensione la cortesia! F Festeggiati i 40 anni di servizio di Flavia Casali, unistituzione nel campo previdenziale dellUlss 22 lavia Casali fa le valige. Quando è arrivata forse costumavano quelle di cartone annodate con lo spago: da emigrante, per capirci. Ma non facciamola poi così tanto vecchia! Si scherza naturalmente. La liceità ce la prendiamo volentieri certi di non urtare la sua suscettibilità, e poi 40 anni di sevizio meritano un degno festeggiamento farcito con una buona dose di ironia. Flavia Casali, classe 1946 è nata in quel di Sant'.Alberto di Romagna ad un tiro di schioppo da Ravenna dove il Sangiovese e la fragrante piadina rappresentano le propaggini culinarie di un terriotrio che termina l'affinamento delle sue molteplici peculiarità con l'arte musiva. A Villafranca, oltre ad aver rappresentato con il lavoro affidatole (la previdenza) un segmento di storia che ha portato alla riforma sanitaria, ha avuto modo inoltre di arricchire il suo abecedario dolciario con la deliziosa ciambellina con il buco. A questo punto diventa un dovere ed anche un piacere, direi, ripercorrere a ritroso le tappe di un'evoluzione sanitaria che rappresenta per la totalità dei cittadini un nostalgico amarcord. Ed è appunto in questo viatico di trasformazione che la festeggiata diventa un po' l'interprete, la protagonista, la factotum se vogliamo, di un'utenza che negli anni l'ha inquadrata come dispensatrice di consigli, di indicazioni, munita della proverbiale cortesia che l'ha sempre caratterizzata. I suoi passaggi lavorativi hanno seguito un percorso che per certi versi è diventato, oggi, archeologia: esordio anni '70, con l'INAM (chi non ricorda l’ubicazione dell’ufficio a Villafranca in via Grezzano? Le case Fanfani per i villafranchesi "de soca"?); prosieguo nel '78 circa con la Riforma Sanitaria che ha partorito le SAUB. In questo caso la sede dell’ufficio era ubicata in Corso Vittorio Emanuele presso il Distretto dove, a cominciare dagli anni '80, sono confluite di conseguenza nelle Ulss (Unità locale Socio Sanitaria). E a quel punto qualche numero Flavia l'ha dovuto dare: 27 (Bovolone), 33 (Villafranca), 22 (Bussolengo). I numeri, assicura Flavia, non li ha ancora giocati al lotto, aspetta......E come si fa a dargli torto ! Chi ci dice che nello scenario di una Sanità appesa come non mai al filo degli equiilibri politici a qualcuno non venga in mente di darne degli altri? Di numeri s'intende. Per Flavia allora, si profilerebbe la possibilità di una cinquina, rimpolpata non si sa mai di un sostanzioso Jackpot e quindi di una pensione veramente con i fiocchi. Ma per ora non le resta che il commiato e, viste le attestazioni di simpatia giunte puntuali, con un velo di tristezza in più perchè il vuoto non lo creano i grandi avvenimenti ma le piccole cose della quotidianità specie quando vengono a mancare. - NUMERI UTILI DIREZIONE GENERALE SEDE POLIFUNZIONALE Bussolengo - Villa Spinola - Via Citella, 50 Bussolengo - Via C.A. Dalla Chiesa Tel. 045 6712300 • www.ulss22.ven.it CENTRALINI OSPEDALI BUSSOLENGO CAPRINO V.se ISOLA D/SCALA MALCESINE VILLAFRANCA 045 6712111 045 6207111 045 6648411 045 6589311 045 6338111 CENTRO UNIFICATO PRENOTAZIONI (CUP) 045 633 81 81 dal lunedì al venerdì ore 9.30 - 16.30 per prenotare e ricevere informazioni sulle prestazioni sanitarie UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO 045 6712666 667 668 fax 045 6712675 informazioni servizi dellULSS, segnalazioni, suggerimenti e reclami ASSISTENTI SOCIALI DEI COMUNI DELL’ULSS 22 AFFI BARDOLINO BRENTINO BELLUNO BRENZONE BUSSOLENGO CAPRINO VERONESE CASTELNUOVO DEL GARDA CAVAION VERONESE COSTERMANO DOLCE' ERBE' FERRARA DI MONTE BALDO FUMANE GARDA ISOLA DELLA SCALA Francesco Peroni Simona Guizzardo Daniele Venturini Ilaria Bonafini Cristina Dall'Ora, Daniela Lupi, Silvana Monchera Antonella Zago Francesca Accordini, Alessia Vedovelli Francesco Peroni Francesco Peroni Daniele Venturini Nicoletta Cordioli Antonella Zago Chiara Giacopuzzi Serena Magagnotti Roberta Bertoncini, Luciana Povolo LAZISE MALCESINE MARANO DI VALPOLICELLA MOZZECANE Clara Loncrini, Alessia Vedovelli Ilaria Bonafini Chiara Giacopuzzi Maria Grazia Rovaglia, Nicoletta Cordioli NEGRAR Alessandra Dall'Ovo, Chiara Sandrini, Cinzia Zancarli NOGAROLE ROCCA PASTRENGO Sara Rosa Clara Loncrini 045/7235411 045/6213208 045/6284079 045/7420394 045/6769936-971 045/6230787 045/7570148 045/7235022 045/6208125 045/7290070 045/7925368 045/6230787 045/6832825 045/6208420 045/6648424 045/6631914 045/6445132 045/6589970 045/7755002 045/6305077 045/7925368 045/6011734 045/6011733 045/6000328 045/7925369 045/6770493 PESCANTINA PESCHIERA DEL GARDA POVEGLIANO VERONESE RIVOLI VERONESE SAN PIETRO IN CARIANO SAN ZENO DI MONTAGNA SANT'AMBROGIO DI V.LLA SANT'ANNA D'ALFAEDO SOMMACAMPAGNA SOMMACAMPAGNA-CASELLE SONA SONA-LUGAGNANO TORRI DEL BENACO TREVENZUOLO VALEGGIO SUL MINCIO VIGASIO VILLAFRANCA DI VERONA COORDINATRICE ASSISTENTI SOCIALI Paola Gagliardi, Alessia Vedovelli, Annalisa Vinco Nives Veneri, Laura Ottoboni Gabriella Tosoni, Andrea Mirandola Daniele Venturini Rosanna Poli, Silvana Nicolis Serena Magagnotti Francesco Maistri, Cinzia Zancarli Cinzia Zancarli Lorenzo Guglielmi, Maurizio Milella, Enrichetta Bonomo Maurizio Milella Michela Ciurletti, Manuela Donatelli, Anna Maria Righetto Erika Lerco Serena Magagnotti Sara Rosa, Sara De Togni Maria Grazia Rovaglia, Fiorenza Bonomi, Laura Ottoboni Nicoletta Cordioli Gabriella Tosoni, Maria Grazia Rovaglia, Monica Quanilli Cristina Pinamonte EMERGENZE - PRONTO SOCCORSO 045/6764251-223 045/7553494 045/6337144 045/6334126 045/7281166 045/6832106 045/7285017 045/7731599 045/7532502 045/8971358 045/8971353-354 045/8580863 045/6091239 045/6091239 045/6205888 045/7925369-368 045/6305077 045/6339816 045/7925368 045/6337144 045/6305077 045/6339185 045/6712354 118 GUARDIE MEDICHE Il servizio funziona dalle ore 20 alle ore 8 di tutti i giorni feriali e dalle ore 10 del giorno prefestivo alle ore 8 del giorno postfestivo. Bussolengo via Ospedale, 28 Caprino Veronese presso l’ospedale Castelnuovo del Garda 045 6712606 045 7241285 presso casa di riposo 045 6450712 045 6589342 045 7702558 045 510300 Sommacampagna presso il distretto Valeggio sul Mincio presso l’ospedale 045 6338111 Villafranca presso sede Ulss (provvisorio) 045 6338111 presso casa di riposo Isola della Scala presso l’ospedale Malcesine presso l’ospedale S. Pietro in Cariano 045 6648472 ATTENZIONE: a partire dal 19 aprile 2004 per le sedi ULSS 22 facenti capo all’area di Bussolengo è avvenuto il cambio numerazione da 045 6769XXX a 045 6712XXX