L`AMO Fishbar
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L`AMO Fishbar
www.fischbarlamo.com ottobre 2016 NEWS FISHBAR SHARING STREET FOOD via del pratello 58/b - bologna [email protected] info line 051 9925184 | +393932477294 amo “L’AMO” un progetto per la pesca & per il mare L’Amo è un progetto Eurofishmarket per promuovere e valorizzare il prodotto ittico italiano, tra gli alimenti meno conosciuti dai consumatori nonostante sia tra i più consigliati per il loro valore intrinseco. Nasce dall’esigenza di sostenere la pesca, i pescatori italiani e favorire un consumo consapevole dei prodotti basata sulla piena conoscenza di quello che si sta acquistando per provenienza, contenuto, freschezza, valore nutrizionale e qualità sensoriale. La scarsità di materia prima, la frammentazione a livello produttivo, la commercializzazione di grandi quantità di prodotto di importazione, l’abbandono del mestiere del pescatore e la mancanza di risorse e finanziamenti, sono i punti critici del settore ai quali L’Amo vuole far fronte con risposte concrete. Cos’è “L’AMO” E’ un progetto di sostenibilità con una forte impegno nella formazione. Un progetto che mira a dare valore ad ogni forma di pesca sostenibile e acquacoltura biologica e formare il consumatore a partire dai giovani in età scolastica. Grazie alla collaborazione con importanti partner del mondo della ristorazione di cui Marcello Leoni è testimonial d’eccezione, della distribuzione, dei media, della ricerca, delle istituzioni e soprattutto della produzione, stiamo contribuendo a creare un network utile a mettere in contatto tutti gli attori della filiera ed a valorizzare i prodotti ittici italiani. Cosa fa “L’AMO” L’amo crea un circolo virtuoso. Chiediamo ai cuochi di fare da testimonial al progetto L’AMO. I cuochi sono sicuramente i migliori ambasciatori dei nostri EVENTI & SOCIETÀ: 4 ottobre 2016 “Webinar Day” via del pratello 58 ore 18 / 22 http://www.fischbarlamo.com/ webinar-day.html valori perché possono valorizzare in cucina i nostri prodotti ittici meno conosciuti. Ed i consumatori apprezzando moli, sgombri, lanzardi, sciarrani, presso i loro ristoranti richiederanno e ricercheranno poi queste specie nelle pescherie di fiducia. A forza di sentire queste richieste, i pescivendoli chiederanno a loro volta ai pescatori che dunque risaranno motivati ad impegnarsi anche con specie oggi considerate minori. Perché “L’AMO” La principale motivazione dello scarso consumo di prodotti ittici italiani è la crisi economica che ha avuto un ruolo essenziale nel calo dei consumi locali a vantaggio del prodotto importato spesso più economico. Sempre più spesso si acquista prodotto congelato, confezionato, di provenienza oceanica, ma cosi facendo si affida inconsapevolmente il mercato alle grandi catene di distribuzione tagliando fuori le piccole realtà che sono la parte più rilevante del mercato italiano. A tutto si aggiunga che il consumatore italiano conosce poco i prodotti ittici nazionali. Nonostante siano presenti sul mercato più di 1000 specie fra pesci, molluschi e crostacei, ne vengono consumate poco più di una decina. Il consumatore affascinato da un packaging accattivante o da una moda passeggera, continua, imperterrito, nel consumo di specie che stanno via via scomparendo. Valorizzare il prodotto nazionale presso i consumatori, evidenziarne le caratteristiche organolettiche, le tipologie disponibili, le proprietà nutrizionali, la stagionalità e la taglia minima, le garanzie qualitative, favorire l’ottimizzazione delle relazioni tra gli attori della filiera dal pescatore al distributore, agli enti di controllo, sono gli obiettivi che ci siamo posti per questo progetto e che già abbiamo iniziato a realizzare. Calamaio Gigante - Francesco Faina (2015) - acquarello su carta Khadi Valentina Tepedino Responsabile scientifica del progetto L’AMO Chi siAMO? L’incontro di Eurofishmarket con Italy Mood Food e la loro idea di “Fish Bar” non poteva che portare alla condivisione del progetto e marchio “L’AMO”. Non solo piatti veloci di pesce italiano a filiera corta ma anche tante informazioni ed un contributo alla nostra produzione locale ed al recupero delle nostre tradizioni gastronomiche. DICONO DI NOI: Mi sono fermato quasi per caso in questo piccolo locale situato forse nella via più pittoresca di Bologna. Che dire, sevizio rapido, pesce ottimo solo italiano, che scopre specie meno pregiate. Economico con simpatiche ragazze che ti servono. Bravi. Giammin by Tripadvisor PENSIERI DEL MARE: “Canto di un pescatore solitario: Amo soltanto l’AMO purchè non esca l’esca.” B.MAKARESKO NEWS www.fischbarlamo.com Fish shoppinguider ALLA SCOPERTA DEI PESCI DIMENTICATI: LA PALAMITA a cura di Giulio Tepedino Una rubrica pratica, rivolta a tutti i consumatori e agli appassionati di pesce che vogliono imparare qualche trucco utile ad acquistare i prodotti ittici in modo consapevole e conoscere quanti e quali specie ittiche alternative a quelle più conosciute esistano nei nostri mari. Sono tutte specie ittiche del nostro Mar Mediterraneo dal profilo nutrizionale e sensoriale interessante. In questo modo il risparmio e la qualità saranno garantiti…buona spesa! del portafoglio e del mercato nazionale. Lo trovate al “Fish Bar L’Amo”. Come riconoscerlo: Bocca ampia che supera per lunghezza il margine posteriore dell’occhio. Colorazione blu acciaio sul dorso e sulla parte superiore dei fianchi, argentea sulla parte inferiore dei fianchi e sul ventre, con 5-10 linee scure oblique che dal dorso si dirigono in avanti. soprattutto nei mesi invernali e primaverili ma mai sotto i 25cm lunghezza* •Valore delle carni: gustose, ricche di acidi grassi polinsaturi , di colore grigio-brunastro. •Valori nutrizionali: (valori per 100g): Proteine 23,1 (g), Grassi 9,4 (g), Carboidrati 177 (g), Fonte: INRAN In etichetta non deve mai mancare: •Denominazione commerciale: PALAMITA •Provenienza: Mediterraneo: specie comune. Atlantico: specie comune presente •Pescato o allevato: questa specie può essere solo pescata •Stagione e regole: Nel Mediterraneo si pesca * La taglia minima è la misura indicata per legge al di sotto della quale la specie in oggetto non può essere pescata e commercializzata. Nome: PALAMITA Perché provarlo: perché oggi in quasi tutte le pescherie e ristoranti c’è il tonno a pinne gialle che non è un prodotto ittico nostrano ma che negli ultimi anni è diventato il “tonno” di riferimento per il nostro mercato. La Palamita fa parte della stessa famiglia del tonno rosso ed anche del pinne gialle ma rispetto ai suddetti è meno conosciuto e dunque meno ricercato. Peccato, sarebbe una ottima alternativa per gli appassionati di sushi a vantaggio del palato, RICETTA SGOMBRO battuto con squacquerone,fichi e piada MARCELLO LEONI Ingredienti per 2 persone: •100 g a persona di filetto di sgombro pulito senza pelle •100 g di squacquerone •1 piadina romagnola •2 fichi •sale CITRONETTE AL LIME •pepe •olio extravergine di oliva q. b. Citronette al lime •1 lime •50 g di acqua di mare •fava di Tonca grattugiata •75 g di olio extravergine di oliva Spremere il lime ed unire al suo succo tutti gli ingredienti sbattendoli con una frusta per qualche minuto fino ad ottenere una emulsione omogenea. Sbucciare i fichi e tagliarli a spicchi. Battere al coltello i filetti di sgombro riducendoli in pezzetti molto piccoli; condirli con olio extravergine di oliva, sale e pepe. Preparare su un piatto una lamina di squacquerone; mettere lo sgombro battuto in un copapasta ricavandone dei rettangoli pressati da sovrapporre allo squacquerone. Guarnire con un pezzetto di piada, qualche spicchio di fico e gocce di citronette al lime. www.fischbarlamo.com NEWS L’AMO a casa tua: il nostro menù è disponibile sia da asporto che consegnato a casa o sul luogo di lavoro. una MORA DA GUSTARE Bruna, aromatica, calda, con un lieve riverbero esotico, così si presenta questa bevanda tipica : la Moretta di Fano. Le sue origini sono leggenda, la sua ricetta, come quella di tutti i capolavori gastronomici, è fatta di sfumature sulle quali si affina il palato degli intenditori. La trovare il tutti i bar di Fano ma ora, approdata a Bologna, spicca tra le specialità del “L’AMO Fishbar”. Però attenzione!! Non chiamatela caffè corretto!!! La sua preparazione richiede, cura e maestria. Le parti ci cui è composto il suo corpo caldo non si devono confondere. Per prepararla si procede così. Si comincia con scaldare la buccia di limone con lo zucchero e una miscela di liquori: rhum, brandy (o cognac) e anice secco, qui chiamato Mistrà dal nome della città greca, che ne conferisce lo speciale sapore aromatico. Quando lo zucchero si sarà sciolto questo liquido denso e dorato viene versato nel bicchiere che deve essere semplice, da osteria, con il vetro liscio. Il composto sarà il letto dorato sul quale verrà fatto scendere il caffè con la sua bella schiumina che costituisce il terzo strato della Moretta. È la Moretta umile o raffinata? Qualcuno sussurra che questo cocktail aromatico nacque in una casa di pescatori, dove per ristorarsi dal freddo e dall’umidità, facendo di necessità virtù impararono a miscelare gli avanzi delle bottiglie di liquore con lo zucchero e il limone e unirle al caffè. Forse è proprio su una barca che questo esperimento gastronomico è iniziato. Qualcuno dice, però, che il nome deriva dall’immagine di una donna bruna, impressa su una bottiglia di rhum nel bar del porto. E tutti gli avventori chiamarono per estensione di significato, il caffè corretto, il caffè con la moretta. La storia della Moretta non finisce certo così. Nel 1908 il signor Giuseppe Armanni, detto “el trentin” proprietario del Caffè Cavour promuove “La Moretta Eccellente al Rhum” a lire 0,10. E la Moretta inizia a diffondersi in tutti i bar. Le ricette si moltiplicano. Nel 1937 il proprietario del Caffè Darderi propone la sua versione con rhum, anice e cognac. Ogni signora che si rispetti deve avere la sua ricca acconciatura e negli anni ’50 l’avvento della macchina espresso completa la Moretta di una corposa schiuma. Ma è dal 1964, quando i coniugi Giuliani e Maria Teresa Tebaldi, iniziano a proporla nel bar del porto che la Moretta diventa il segno distintivo dello spirito marinaro fanese. E, finalmente, nel 2011 questa bevanda di pescatori entra a buon diritto tra i prodotti tipici delle marche! La ricetta proposta dal “L’AMO Fishbar” è quella proposta dal caffè Saccaria l’azienda di Senigallia che dal 1882 fa conoscere dapprima nelle Marche e poi pian piano anche in altre zone d’Italia le sue selezioni di Arabica e Robusta che crescono tra i due tropici, per garantire miscele raffinate e un eccellente risultato in tazza. Cos’ha di speciale? Ordinatela al nostro chef e vedrete! NEWS www.fischbarlamo.com L’AMO Fish Bar in via del Pratello è un angolo di passione per il mare nel cuore di Bologna. Ideatore del progetto Amedeo Pangrazi, anche sotto i portici, per citare una canzone di Pino Daniele, cammina con la bocca salata. Qual è la tua esperienza col mare ? Amo il mare da sempre, vado in barca a vela da anni. Ma mi piace anche condividere la cultura del mare e il grande messaggio che trasmette. Avevo già portato il mare a Bologna con la libreria del mare qualche anno fa. Negli ultimi tempi ho svolto diversi incarichi manageriali ma non mi ha mai abbandonato la voglia di parlare del mare, a questa città. Come nasce l’idea del Fishbar? Quattro chiacchiere con amici e, così, l’idea di portare a Bologna quello che a Bologna non c’era, è diventata realtà. Il contesto, del resto, è favorevole: siamo nel cuore della food valley e nella città del buon cibo. A questo punto non ci restava che portare un prodotto diverso dall’usuale ma di qualità, con prezzi giusti e una formula innovativa. Nel mio lavoro cerco sempre di portare innovazione per allargare la visione delle cose, coinvolgere più attori in modo da poter godere di prospettive ampie. In questo caso le parole chiave sono state unire Street food con Slow food e usare un prodotto con una identità e un racconto forte. L’AMO Fish Bar ha tutto questo: pesce a filiera corta, con una storia di tradizione e di impegno sul territorio, buon vino e buon caffè. Perfetto per una sosta dall’ordinario. Molti partner sono coinvolti in questo progetto. Cosa vi aspettate? Partner sono amici che condividono le stesse idee e lo stesso desiderio di innovazione. La collaborazione con Eurofishmarket e il progetto “l’Amo” ci ha dato lo storytelling e i contenuti del progetto. Vogliamo portare innovazione sullo street food: introdurre una qualità standardizzata, ricette studiate, combinazioni di sapori che le persone riconoscano e a cui si affezionino. Vogliamo diffondere un prodotto attraverso il quale, i clienti abbraccino anche la filosofia del rispetto del mare ed entrino in contatto con lo straordinario patrimonio ittico italiano che è pressoché sconosciuto. Stiamo mettendo appunto un format che nell’ambito della città o del territorio possa crescere in altri luoghi. Per ora ci siamo candidati ad aprire un punto nell’Autostazione. Ci sarà un servizio di chef a domicilio. In cosa consisterà? Attualmente qual è il vissuto del pesce tra i bolognesi? Perché al Pratello? Quando vanno in pescheria chiedono sempre le stesse qualità di pesce. Ma è una questione diffusa, il consumatore italiano medio, il pesce lo conosce poco. Ci sono centinaia di pesci che le persone non conoscono e che si possono cucinare in modo squisito ma ancora non lo sanno. Il nostro obiettivo è quello di farlo scoprire anche attraverso il web, la pagina FaceBook e con gli eventi che organizzeremo. Con la cucina a domicilio vogliamo iniziare facendo scoprire cos’è la catalana italiana con un nostro specialista. È un progetto pensato per un ambito familiare che può coinvolgere 10/15 persone per conoscere e degustare a casa propria buon pesce fresco. Ho abitato al Pratello per circa 15 anni. Conosco e amo la storia e la struttura sociale della strada, la sua capacità di far convivere storie diverse. Negli anni il Pratello è cambiato, ci sono giovani e famiglie, situazioni di degrado e di eccellenza. Il fishbar l’Amo, con le sue storie, con il suo impegno, con il suo vino e il suo cibo di qualità sarà un contributo al vissuto della via. Quando porti un contenuto di qualità contribuisci a costruire una storia di qualità. Questo spazio per i tuoi suggerimenti..... FISHBAR SHARING STREET FOOD L’AMO - via del Pratello 58/b - Bologna info line 051 9925184 | +393932477294 [email protected] Digital Design - Francesca Rinolfi a cura di Ilaria Mancino Foto di Giorgio Morara e r a m l u s a r t s e n fi a o n l l e U t a r P al