È come per il cubo di Rubik…

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È come per il cubo di Rubik…
È come per
il cubo di Rubik…
Difficoltà, sensazione di sconforto, poi l’entusiasmo, la
rabbia, la soddisfazione per un passo avanti, poi di nuovo
delusione per la mancata soluzione e via di nuovo verso
la caparbia ricerca di una nuova strada. Punti in comune
tra il cubo di Rubik ed il percorso artistico.
Artisti
(R.Zero-Lakatos-R.Zero)
Soli,
non siamo soli, mai.
Vedi… Ne abbiamo di amici noi.
I sogni. Anche i più logori e andati,
non si son dileguati, si raccontano qua...
I “colori” siamo in grado di vederli da subito e quell’oggetto - il cubo come l’arte - ci piace alla vista, al tatto. Ci
ispira voglia di metterci le mani. Ci si avvicina con ingenuo
ottimismo, con entusiastica curiosità, ma lui è lì, pronto a
combattere il desiderio di soluzione. Appena ne cambi la
sua immobile ed apparente semplicità cromatica, si vendica, facendoti capire di essere un osso duro.
Le storie dei ragazzi contenute in questo numero di Fonòpoli (e un po’ anche in tutti i numeri che accompagnano
questa rivista dal giorno della sua nascita) sembrano rispecchiare proprio questa complessa semplicità del cubo. Non esistono attori, registi, musicisti, ballerini o cantanti di successo che non abbiano provato sulla propria
pelle tutte le sensazioni ed il contrario di ciascuna di esse. Tanto chi ha fatto passo per passo la gavetta dai piccoli ai grandi palcoscenici, tanto chi ha usato strade più
brevi, come gli affermati talent show televisivi, ha provato
emozioni contrastanti che ne hanno sostenuto o minato
la fiducia, volta per volta.
I percorsi di Manuel Castro, di Loris Iannamico, di Mari
Conti e di tutti quei giovani artisti che hanno partecipato
a “Fonòpoli in Scena” e dei quali raccontiamo in questo
Artisti.
Costi quel che costi. Siamo nati Artisti.
Ci perdonerai… I voli. Incerti e disperati. Spesso, dirottati dalla fantasia...
Soli. In cerca di poesia!
Amo le mie prime note. Trucchi, ed altre magie.
Quelle notti spese, nelle trattorie.
Amo i giorni duri. E quei volti scuri aspettando un si!
Amo, chi mi ha sorriso, ed ora è li.
E capì, che per quell’applauso ero vivo, così.
Amo, il tempo che verrà, se anche lui, un artista sarà!
Soli.
Non siamo soli mai.
Se vuoi, in questo spettacolo, un ruolo tu avrai.
Prova! E se un Artista sei… Stai con noi!
Amo, quelle mie paure.
Il primo ostacolo mio.
La voglia di stupire. E di stupirmi anch’io.
Provavo e riprovavo. Intanto io crescevo. Insieme a quell’idea.
Amo, chi non mi fermerà.
E chissà, una canzone quanta strada farà…
Soli, non si è più soli se…
Vivrà, l’Artista ch’è in te.
numero della rivista, dimostrano che l'attrazione verso
l'arte è condizione necessaria ma non sufficiente.
Servono caparbietà, metodo, convinzione, idee chiare ed
energia per accompagnare il talento affinché le sei facce
di questo complicato cubo, risultino uniformi e… pronte ad
ingarbugliarsi di nuovo.
Gian Luca Spitella
Tratto da: Renato Zero - “Zero” - 1987