lavorativi - Asl Lanusei

Transcript

lavorativi - Asl Lanusei
Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare
Università di Cagliari
L’organizzazione delle strutture sanitarie per
la corretta gestione dei rischi relativi alla
tutela della salute e sicurezza dei lavoratori
Campagna M
LANUSEI
6 GIUGNO 2016
Convenzione
Aggiornamento documento di valutazione dei rischi
• ASL Lanusei
• Dipartimento di
Sanità Pubblica,
Medicina Clinica e
Molecolare - UNICA
Agenda aggiornamento DVR
• Programmazione 7/2015-7/2016
2015:
– formazione RLS, dirigenti e preposti
– aggiornamento DVR training on the job
2016:
– applicazione interventi preventivi
Movimentazione
manuale pazienti
DIREZIONE GENERALE
AZIENDA
Rischio
Biologico
Infortuni
Lavorativi
DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO
SIAN
DIPARTIMENTO DI
PREVENZIONE
SISP
SPRESAL
SSA
SIAOA-Area B
SIAPZ –Area C
Centro Screening
Ambulatori Vaccinazioni
Ambulatori Certificazioni
SSA
SIAOA-Area B
SIAPZ –Area C
Servizio specialistica
ambulatoriale
CUP e Ticket
Poliambulatori
Med. Base e PLS
RETE TERRITORIALE
SALUTE MENTALE
Stress
Lavoro
Correlato
Servizio delle cure
primarie
Guardia Med.
Guardia Tur.
Serv. Assist. Int
Servizio Assistenza
UVT, ADI, PUA
Disabili, soggetti fragili
SARP
Consultori
Farmacia Territoriale
Emergenza 118
NPS Infantile
Ambulatori
Servizio di Salute Mentale
Centro Diurno
Casa Famiglia
Amb. Ter. Farm.
SPDC
Settore Doppia Diagnosi
Cons. Alcol Idoneità Guida
Disturbi Comp. Aliment.
Ser. D
Prevenzione Dipendenze
Psicoterapia indiv. E famil.
Piano
Emergenza
ed
Evacuazione
Valutazione
Rischio
RETE OSPEDALIERA
Incendio
I vantaggi della Medicina del Lavoro
Impresa
I vantaggi della Medicina del Lavoro
Lavoratore
Impresa
I vantaggi della Medicina del Lavoro
Lavoratore
Mansioni
Impresa
I vantaggi della Medicina del Lavoro
Lavoratore
Mansioni
Impresa
Attività di
lavoro
I vantaggi della Medicina del Lavoro
Lavoratore
Salute
Mansioni
Attività di
lavoro
Prodotto
Impresa
I vantaggi della Medicina del Lavoro
Lavoratore
Salute
lavoratori
Mansioni
Attività di
lavoro
Impiego del
lavoratore
Prodotto
Impresa
I vantaggi della Medicina del Lavoro
Lavoratore
Salute
lavoratori
Mansioni
Attività di
lavoro
Impiego del
lavoratore
Prodotto
Impresa
Produttività
I vantaggi della Medicina del Lavoro
Lavoratore
Salute
lavoratori
Mansioni
Impiego del
lavoratore
Cura assistiti
Salute
popolazione
Servizio
Sanitario
Regionale
Qualità
servizio
erogato
NORMATIVA
Datore di
lavoro
Dirigenti
Preposti
Lavoratori
Datore di
lavoro
Servizio di Prevenzione e
Protezione
Medici Competenti
Dirigenti
Preposti
Rappresentanti dei Lavoratori per la
Sicurezza
Lavoratori
Consulenti
CHI È ?
È IL SOGGETTO TITOLARE DEL RAPPORTO
DI LAVORO CON IL LAVORATORE
(IL SOGGETTO PUÒ DIRSI RESPONSABILE DELL’IMPRESA O
UNITÀ PRODUTTIVA SOLO SE E IN QUANTO ABBIA
POTERI DECISIONALI E DI SPESA)
• INDIVIDUARE E VALUTARE I RISCHI
COSA DEVE
FARE ?
• ORGANIZZARE E GESTIRE LA PREVENZIONE
IN AZIENDA
• ADOTTARE LE NECESSARIE MISURE DI
SICUREZZA TECNICHE, ORGANIZZATIVE E
PROCEDURALI
• INFORMARE E FORMARE I LAVORATORI SUI
RISCHI PRESENTI IN AZIENDA
COLUI CHE:
attua le direttive del datore di lavoro organizzando
CHI È ?
l’attività lavorativa e vigilando su di essa
NELL’AMBITO DELLE COMPETENZE E DEI POTERI
RICONOSCIUTIGLI
COSA DEVE
FARE ?
•
PREDISPORRE LE MISURE DI SICUREZZA IN SINTONIA
CON IL DATORE DI LAVORO
•
IMPARTIRE ISTRUZIONI E ORDINI PRECISI PER LA
MIGLIORE ESECUZIONE DEL LAVORO
•
VIGILARE AFFINCHE’ LE ISTRUZIONI VENGANO
ESEGUITE
•
INCARICARE I PREPOSTI AFFINCHE’ SVOLGANO
MANSIONI DI CONTROLLO E VIGILANZA
Sovrintende alla attività lavorativa e garantisce
CHI È ?
l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la
corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando
un funzionale potere di iniziativa
COSA DEVE
FARE ?
•
SEGNALARE CARENZE O INEFFICIENZE DEI
SISTEMI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
•
FAR OSSERVARE LE MISURE DI PREVENZIONE
DISPOSTE DAL DATORE DI LAVORO E DAI
DIRIGENTI
•
VIGILARE SUI LAVORATORI
PERSONA CHE SVOLGE UN’ATTIVITÀ LAVORATIVA,
CHI È ?
INDIPENDENTEMENTE DALLA TIPOLOGIA DI CONTRATTO …
ANCHE AL FINE DI APPRENDERE UN MESTIERE
COSA DEVE
FARE ?
•
OSSERVARE LE DISPOSIZIONI E LE ISTRUZIONI
IMPARTITE DAL DATORE DI LAVORO
•
NON RIMUOVERE O MODIFICARE I DISPOSITIVI DI
SICUREZZA, SEGNALAZIONE E CONTROLLO
•
NON COMPIERE DI PROPRIA INIZIATIVA OPERAZIONI
PERICOLOSE PER LA PROPRIA O ALTRUI SICUREZZA
•
UTILIZZARE CORRETTAMENTE I DPI
•
SEGNALARE IMMEDIATAMENTE CONDIZIONI DI
PERICOLO
•
SOTTOPORSI AI CONTROLLI SANITARI
ASL Lanusei
Aggiornamento Documento
di Valutazione dei Rischi
2015-2016
Movimentazione
manuale pazienti
DIREZIONE GENERALE
AZIENDA
Rischio
Biologico
Infortuni
Lavorativi
DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO
SIAN
DIPARTIMENTO DI
PREVENZIONE
SISP
SPRESAL
SSA
SIAOA-Area B
SIAPZ –Area C
Centro Screening
Ambulatori Vaccinazioni
Ambulatori Certificazioni
SSA
SIAOA-Area B
SIAPZ –Area C
Servizio specialistica
ambulatoriale
CUP e Ticket
Poliambulatori
Med. Base e PLS
RETE TERRITORIALE
SALUTE MENTALE
RETE OSPEDALIERA
Stress
Lavoro
Correlato
Servizio delle cure
primarie
Guardia Med.
Guardia Tur.
Serv. Assist. Int
Servizio Assistenza
UVT, ADI, PUA
Disabili, soggetti fragili
SARP
Consultori
Farmacia Territoriale
Emergenza 118
NPS Infantile
Ambulatori
Servizio di Salute Mentale
Centro Diurno
Casa Famiglia
Amb. Ter. Farm.
SPDC
Settore Doppia Diagnosi
Cons. Alcol Idoneità Guida
Disturbi Comp. Aliment.
Ser. D
Prevenzione Dipendenze
Psicoterapia indiv. E famil.
N. S. della Mercede
Piano
Emergenza
ed
Evacuazione
Valutazione
Rischio
Incendio
Movimentazione
manuale pazienti
DIREZIONE GENERALE
AZIENDA
Rischio
Biologico
Infortuni
Lavorativi
DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO
SIAN
DIPARTIMENTO DI
PREVENZIONE
SISP
SPRESAL
SSA
SIAOA-Area B
SIAPZ –Area C
Centro Screening
Ambulatori Vaccinazioni
Ambulatori Certificazioni
SSA
SIAOA-Area B
SIAPZ –Area C
Servizio specialistica
ambulatoriale
CUP e Ticket
Poliambulatori
Med. Base e PLS
RETE TERRITORIALE
SALUTE MENTALE
RETE OSPEDALIERA
Stress
Lavoro
Correlato
Servizio delle cure
primarie
Guardia Med.
Guardia Tur.
Serv. Assist. Int
Servizio Assistenza
UVT, ADI, PUA
Disabili, soggetti fragili
SARP
Consultori
Farmacia Territoriale
Emergenza 118
NPS Infantile
Ambulatori
Servizio di Salute Mentale
Centro Diurno
Casa Famiglia
Amb. Ter. Farm.
SPDC
Settore Doppia Diagnosi
Cons. Alcol Idoneità Guida
Disturbi Comp. Aliment.
Ser. D
Prevenzione Dipendenze
Psicoterapia indiv. E famil.
N. S. della Mercede
Piano
Emergenza
ed
Evacuazione
Valutazione
Rischio
Incendio
Movimentazione
manuale pazienti
DIREZIONE GENERALE
AZIENDA
Rischio
Biologico
Infortuni
Lavorativi
DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO
SIAN
DIPARTIMENTO DI
PREVENZIONE
SISP
SPRESAL
SSA
SIAOA-Area B
SIAPZ –Area C
Centro Screening
Ambulatori Vaccinazioni
Ambulatori Certificazioni
SSA
SIAOA-Area B
SIAPZ –Area C
Servizio specialistica
ambulatoriale
CUP e Ticket
Poliambulatori
Med. Base e PLS
RETE TERRITORIALE
SALUTE MENTALE
RETE OSPEDALIERA
Stress
Lavoro
Correlato
Servizio delle cure
primarie
Guardia Med.
Guardia Tur.
Serv. Assist. Int
Servizio Assistenza
UVT, ADI, PUA
Disabili, soggetti fragili
SARP
Consultori
Farmacia Territoriale
Emergenza 118
NPS Infantile
Ambulatori
Servizio di Salute Mentale
Centro Diurno
Casa Famiglia
Amb. Ter. Farm.
SPDC
Settore Doppia Diagnosi
Cons. Alcol Idoneità Guida
Disturbi Comp. Aliment.
Ser. D
Prevenzione Dipendenze
Psicoterapia indiv. E famil.
N. S. della Mercede
Piano
Emergenza
ed
Evacuazione
Valutazione
Rischio
Incendio
Università degli Studi di Cagliari,
Dipartimento di Sanità Pubblica,
Medicina Clinica e Molecolare
IL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI PAZIENTI
LANUSEI
6 GIUGNO 2016
Lombalgia
“Low back Pain Syndrome”
Popolazione generale
 Prevalenza 33 - 86 % nel corso della vita (Lorusso, 2007)
 Incidenza annuale intorno al 5%, ma variabilita’ (1-20%) a seconda
della
popolazione lavorativa indagata;
Lavoratori TUTTI I SETTORI Rappresenta il disturbo più segnalato: 24.7% (Linee Guida SIMLII, 2008)
OPERATORI SANITARI
USA  38 % dei giorni di assenza per malattia a causa di LBP (Owen, 2001)
ITALIA  30 % Infortuni  correlati alla MMP e MMC (Inail, 2005)
30
DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI
Costi diretti e indiretti
• Costo annuale complessivo:
• sino a 50 mld di dollari in USA
• 3,5 mld di dollari in Svezia (Loisel, 2002)
• Spesa pro-capite lombalgia  116-400€ all’anno (Dagenais, 2008)
• USA  Patologie professionali della colonna  33% costi totali di
indennizzo (NIOSH USA, 1997)
• Costi sociali: ~1,3 – 1,9 % di PIL in paesi europei (Van Tulder, 1995)
31
LOMBALGIA: FATTORI DI RISCHIO
PSICOLOGICI
LAVORATIVI
Movimentazione manuale
carichi
Frequenti flessioni e torsioni
Intenso carico lavorativo
Postura statica
Vibrazioni a tutto il corpo
Stress mentale
Insoddisfazione
lavorativa
Ritmo di lavoro
Scarso supporto
Scarso potere
decisionale e lavoro
monotono
INDIVIDUALI
Età
Sesso
Peso
Altezza
Fumo
Sport
Hoogendoorn et al,1999:
EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE
Azioni di sollevamento
•
MMC
Forti evidenze RR/OR 1.5-3.1 (3HQ+, 1LQ-)
•
MMP
Moderate evidenze RR/OR 1.7-2.7 (3LQ+)
Flessioni e torsioni
Forti evidenze RR/OR 8.1 (2HQ+)
Posizioni in piedi fissa o prolungato cammino
Nessuna evidenza
Posizione seduta fissa
Vibrazioni trasmesse a tutto il corpo
Lavoro fisico pesante
Attività sportiva
Forti evidenze RR/OR 4.8
(3HQ+; 1LQ-)
Moderate evidenze RR/OR 1.5-9.8 (4HQ-; 5LQ+)
Nessuna evidenza
Malattie professionali denunciate: ITALIA Anno 2012
Gestioni: Tutte le gestioni
Definizioni: Tutte le denunciate
Dati gentilmente forniti dal Dott. Carlo Manca, INAIL Cagliari
Malattie professionali denunciate: SARDEGNA Anno 2013
Gestioni: Tutte le gestioni
Definizioni: Tutte le denunciate
3.729
Totali
810
42400 ORISTANO
42330 OLBIA
42300 SASSARI
42200 NUORO
42130 CARBONIA
42100 CAGLIARI
65
231
321
373
1.925
Dati gentilmente forniti dal Dott. Carlo Manca, INAIL Cagliari
SARDEGNA ANNO 2014
MP DEFINITE
Tutti i Settori di Attività
Totale n. 4.374
Dati gentilmente forniti dal Dott. Carlo Manca, INAIL Cagliari
PROBLEMATICHE IN AMBITO SANITARIO
• Assenteismo per malattia
• Infortuni
• Rilevante % di giudizi di idoneità con limitazioni/prescrizioni
– Problematiche organizzative nella gestione del personale
• Contenzioso
• Responsabilità penali per Dirigenti, Preposti e Medici Competenti
•  riduzione della produttività
– intesa come quota di lavoratori che possono adempiere al 100% delle
loro funzioni
37
Prevalenza dei lavoratori con limitazioni per età e genere
CAMPIONE:
49 Aziende sanitarie pubbliche, per un totale di 137.422 dipendenti, pari a oltre un quinto dei dipendenti del SSN.
Le limitazioni più frequenti
sono quelle relative alla
movimentazione di carichi
(MMC) e pazienti (49,5%),
seguite dalle limitazioni
riferite
alle
posture
(12,6%)
Università Bocconi, 2015
DISTRIBUZIONE NEGLI ANNI DEL PERSONALE OVER 45
ESEMPIO DI UN OSPEDALE ITALIANO
I. Guardini et al. 2011
Proporzione di infermieri con limitazione alla MMC – MMP per
classe di età
I. Guardini et al. 2011
METODI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Metodi multidimensionali analizzano in maniera standardizzata più di un
fattore di rischio e propongono un criterio di valutazione finale complessivo per
la stima del rischio
Metodi settoriali prevedono la stima del rischio biomeccanico attraverso la
misura di parametri diversi (es. biomeccanici, fisici, fisiologici)
Metodi di valutazione del rischio
•
•
•
•
•
•
REBA
ROYAL COLLEGE OF NURSING
BIPP
PATE
SPOSO
DINO
•
•
•
•
•
WARMING
RADOVANOVIC E ALEXANDRE
OSHA
OWAS
MAPO
LINEE GUIDA SIMLII, 2008
41
METODI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
METODOLOGIA VDR: MAPO (Movimentazione e Assistenza Pazienti Ospedalizzati)
• Il metodo più diffuso nel territorio nazionale
• Analizza in maniera standardizzata diversi fattori di rischio
• Permette di calcolare un indice sintetico di esposizione
• Buon rapporto costo/efficacia
LINEE GUIDA SIMLII, 2008
42
INDICE SINTETICO MAPO
=
NC

OP
X
PC
FS +  X FA
OP
X
FC
X
Famb X FF
Menoni, Battevi, Cairoli: Il metodo MAPO per l’analisi e la prevenzione del rischio da movimentazione dei pazienti. 2011
MAPO - Movimentazione assistenza pazienti
ospedalizzati
NC / OP
x
Fattore sollevatore
Rapporto tra N° medio PAZIENTI totalmente non
collaboranti ed OPERATORI presenti nelle 24 ore
Adeguatezza ergonomica e numerica delle attrezzature
(SOLLEVATORI) utili a sollevare pazienti NC
+
PC / OP
x
Fattore ausili minori
x
Fattore carrozzine
x
Fattore ambiente
x
Fattore formazione
Rapporto tra N° medio PAZIENTI parzialmente collaboranti
ed OPERATORI presenti nelle 24 ore
Adeguatezza ergonomica e numerica delle attrezzature utili
nello spostamento dei pazienti PC
Adeguatezza ergonomica e numerica delle CARROZZINE e /
o COMODE
Adeguatezza ergonomica degli AMBIENTI utilizzati dai
pazienti non autosufficienti per le diverse attività
assistenziali (CAMERE DEGENZA, BAGNI, ETC)
Adeguatezza della FORMAZIONE effettuata sul rischio
specifico
CARICO ASSISTENZIALE
NC
NA
P
C
OP
NC

OP
PC

OP
Paziente non collaborante si intende il paziente che
nelle operazioni di movimentazione deve essere
completamente sollevato.
Paziente parzialmente collaborante, si intende il
paziente che nelle operazioni di movimentazione
viene solo parzialmente spostato o sollevato
numero degli operatori addetti alla movimentazione
dei pazienti sui tre turni
NA= pazienti non autosufficienti, che comprende i non collaboranti e parzialmente collaboranti
FATTORE SOLLEVATORE - FS 0,5 se i sollevatori sono adeguati e sufficienti numericamente
2 se sono presenti ma inadeguati o insufficienti
4 se sono assenti o inadeguati e insufficienti
SUFFICIENZA NUMERICA*
 almeno 1 sollevatore ogni 8 pazienti totalmente NC;
 barelle regolabili in altezza almeno pari a 1 ogni 8 pazienti NC;
 letti regolabili in altezza e con 3 snodi pari a 100% dei letti del reparto.
*Questa condizione può essere superata se tutte le operazioni che richiedono il sollevamento totale
del paziente sono effettuate con attrezzature.
ADEGUATEZZA
90% delle manovre di sollevamento totale del paziente risultano ausiliate.
FATTORE AUSILI MINORI - FA Telo ad alto scorrimento, transfer disc, rullo/tavola, cintura ergonomica.
0,5 se presenti e adeguati e sufficienti
1 se assenti o inadeguati e insufficienti
SUFFICIENZA NUMERICA*
 presenza di telo o tavola ad alto scorrimento + due altri ausili minori
OPPURE
 presenza di telo o tavola ad alto scorrimento + 100% dei letti ergonomici
*Questa condizione può essere superata se tutte le operazioni che richiedono il sollevamento parziale del
paziente sono effettuate con attrezzature.
ADEGUATEZZA
90% delle manovre di sollevamento totale del paziente risultano ausiliate.
FATTORE CARROZZINE -FCFattore Carrozzine *
0 – 1,33
Punteggio medio (PM
1,34 – 2,66
2,67 - 4
carr)
Sufficienza numerica
NO
SI
NO
SI
NO
SI
1
0,75
1,5
1,12
2
1,5
Fattore FC
PUNTEGGIO MEDIO
 Ad ogni carrozzina viene assegnato un punteggio in base a requisiti di
adeguatezza:
 Frenabile – Braccioli removili – Schienale ergonomico – Larghezza max
 Per ognuno di questi requisiti, se non rispettato si assegna il punteggio di 1
La somma dei punteggi di ogni carrozzina rapportato al numero di carrozzine ci
fornisce un punteggio medio.
SUFFICIENZA NUMERICA
1 Carrozzina ogni 2 pazienti non autosufficienti (NC e PC)
* Media ponderata sulle carrozzine presenti
FATTORE AMBIENTE -FambSomma punteggio medio dei tre
AMBIENTI
Fattore Famb
a
IGIENE PERSONALE
PAZIENTE
0 – 5,8
5,9 – 11,6
11,7 – 17,5
0,75
1,25
1,5
spazio libero inadeguato all'utilizzo degli ausili (150cm)
2
porta di larghezza inferiore a 85cm
1
presenza ingombri non rimovibili
1
spazio libero scarso, non consente la rotazione della
carrozzina (150 cm)
b
c
BISOGNI CORPORALI altezza WC inadeguata (inf.50cm)
PAZIENTE
CAMERE DI DEGENZA
1
assenza maniglie laterali al WC
1
porta di larghezza inferiore a 85cm
1
spazio laterale al WC inferiore a 80Cm
1
entrambi gli spazi laterali dei letti inferiore a 90cm
2
spazio al fondo letto inferiore a 120cm
2
Letto inadeguato: necessita di sollevamento parziale
1
spazio tra letto e pavimento inferiore a 15cm o insufficiente
all'uso del sollevatore
*Somma delle medie ponderate di a+b+c
2
poltrone (per pazienti) di altezza inferiore a 50cm
2
0,5
FATTORE FORMAZIONE - FF 0,75 formazione tramite corso adeguato* non oltre due anni prima della
valutazione del rischio e al 75% degli operatori del reparto;
0,75 formazione effettuata oltre due anni prima della valutazione del rischio al
75% degli operatori del reparto, con verifica di efficacia;
1 formazione tramite corso adeguato, effettuato non oltre due anni prima della
valutazione del rischio e ad una percentuale di operatori compresa tra il 50% e il
75%;
1 se è stato effettuato solo l’addestramento (o distribuzione di materiale
informativo dedicato) al 90% degli operatori degli operatori del reparto ed è
stata effettuata la veridica di efficacia;
2 se non è stata effettuata o non vengono rispettate le condizioni citate prima.
*FORMAZIONE ADEGUATA: corso teorico pratico della durata di 6 ore articolato in: una parte
teorica su dati epidemiologici, rischi da MMP, ecc., e in una parte pratica di addestramento sul
corretto utilizzo di attrezzature e sulle corrette tecniche di movimentazione
Indice MAPO
MAPO - Movimentazione assistenza pazienti ospedalizzati
INDICE MAPO BLOCCO OPERATORIO
BLOCCO OPERATORIO :
LIVELLO DI ESPOSIZIONE
Sono presenti NC o PC?
Se si, sono utilizzati gli
ausili?
FATTORE ATTREZZATURE
FATTORE BARELLE
FATTORE AMBIENTE
FATTORE FORMAZIONE
LIVELLI INADEGUATEZZA: ASSENTE- TRASCURABILE – ALTO
Menoni, Battevi, Cairoli: Il metodo MAPO per l’analisi e la prevenzione del rischio da movimentazione
dei pazienti. 2011
52
INDICE MAPO SERVIZI
SERVIZI:
LIVELLO DI ESPOSIZIONE
FATTORE ATTREZZATURE SOLL. TOT.
FATTORE ATTREZZATURE SOLL. PARZ.
FATTORE BARELLE/CARROZZINE
FATTORE AMBIENTE
FATTORE FORMAZIONE
LIVELLI INADEGUATEZZA: ASSENTE-TRASCURABILE – MEDIOALTO
Menoni, Battevi, Cairoli: Il metodo MAPO per l’analisi e la prevenzione del rischio da movimentazione
dei pazienti. 2011
53
Indice MAPO
MAPO - Movimentazione assistenza pazienti ospedalizzati
Risultati VDR MAPO
ASL di Lanusei
PRESIDIO OSPEDALIERO LANUSEI – SETTEMBRE 2015
DEGENZA
INDICE MAPO
CHIRURGIA
2
CARDIOLOGIA
2,4
ORTOPEDIA E
TRAUMATOLOGIA
1,1
MEDICINA
15,7
PEDIATRIA
0,85
TERAPIA INTENSIVA
0,75
SERVIZI/BLOCCO/PS
LIVELLO
RADIOLOGIA
ALTO
BLOCCO OP
TRASCURABILE
PRONTO SOCCORSO
MEDIO
57
PRINCIPALI FATTORI CHE INFLUENZANO I LIVELLI DI
RISCHIO
FORMAZIONE
AUSILI
MAGGIORI
AUSILI MINORI
• ASSENTE IN TUTTE LE UO
• INSUFFICIENTI IN 7/9 UO
• INADEGUATO 8/9 UO
• INSUFFICIENTI IN 7/9 UO
• INADEGUATO 7/9 UO
58
PRESIDIO OSPEDALIERO LANUSEI - GIUGNO 2016
DEGENZA
INDICE MAPO
FORMAZIONE
CHIRURGIA
2
0,74
CARDIOLOGIA
2,4
0,91
ORTOPEDIA E
TRAUMATOLOGIA
1,1
0,4
MEDICINA
15,7
5,7
PEDIATRIA
0,85
0,32
TERAPIA INTENSIVA
0,75
0,56
SERVIZI/BLOCCO/PS
LIVELLO
FORMAZIONE
RADIOLOGIA
ALTO
ALTO
BLOCCO OP
TRASCURABILE
TRASCURABILE
PRONTO SOCCORSO
MEDIO
MEDIO
FORMAZIONE E
ADDESTRAMENTO OTTOBRE
2015
CIRCA 275/379 OP DI
COMPARTO FORMATI (72%)
59
PRESIDIO OSPEDALIERO LANUSEI
DEGENZA
INDICE MAPO
FORMAZIONE
AUSILI
MAGGIORI
CHIRURGIA
2
0,74
0,75
CARDIOLOGIA
2,4
0,91
0,5
ORTOPEDIA E
TRAUMATOLOGIA
1,1
0,4
0,4
MEDICINA
15,7
5,7
3
PEDIATRIA
0,85
0,32
0,4
TERAPIA INTENSIVA
0,75
0,56
0,6
SERVIZI/BLOCCO/PS
LIVELLO
FORMAZIONE
AUSILI
MAGGIORI
RADIOLOGIA
ALTO
ALTO
MEDIO
BLOCCO OP
TRASCURABILE
TRASCURABILE
TRASCURABILE
PRONTO SOCCORSO
MEDIO
MEDIO
TRASCURABILE
IN
PROGRAMMAZIONE
LA DOTAZIONE DI
UN NUMERO DI
SOLLEVATORI
SUFFICIENTI
61
PRESIDIO OSPEDALIERO LANUSEI
DEGENZA
INDICE MAPO
FORMAZIONE
AUSILI
MAGGIORI
AUSILI MINORI
CHIRURGIA
2
0,75
0,75
0,3
CARDIOLOGIA
2,4
0,9
0,5
0,2
ORTOPEDIA E
TRAUMATOLOGIA
1,1
0,4
0,4
0,2
MEDICINA
15,7
5,7
3
0,8
PEDIATRIA
0,85
0,4
0,4
0,2
TERAPIA INTENSIVA
0,75
0,6
0,6
0,3
SERVIZI/BLOCCO/PS
LIVELLO
FORMAZIONE
AUSILI
MAGGIORI
AUSILI MINORI
RADIOLOGIA
ALTO
ALTO
MEDIO
TRASCURABILE
BLOCCO OP
TRASCURABILE
TRASCURABILE
TRASCURABILE
TRASCURABILE
PRONTO SOCCORSO
MEDIO
MEDIO
TRASCURABILE
TRASCURABILE
IN
PROGRAMMAZIONE
LA DOTAZIONE DI UN
NUMERO DI AUSILI
MINORI SUFFICIENTI
SUCCESSIVAMENTE
PROGRAMMARE LA
VERIFICA DI
EFFICIACIA E IL
MONITORAGGIO
CONTINUO
62
CONCLUSIONI
BENEFICI ATTESI PER LE ORGANIZZAZIONI SANITARIE
• Miglioramento salute e benessere dei lavoratori
•  infortuni e assenteismo per malattia
•  % operatori con limitazioni/prescrizioni
•
gestione del personale
•  contenzioso
• ↑ produttività
• Adesione obblighi legislativi
•
 responsabilità penali per Direttori Generali, Sanitari e Preposti
63
64
65
Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavorocorrelato
Gestione dello stress e dei rischi psicosociali sul lavoro
La salute e la sicurezza sul lavoro riguardano tutti. Un bene per te. Un bene per l’azienda.
OBIETTIVI FONDAMENTALI DELLA VALUTAZIONE RISCHIO STRESS
• Migliorare la comprensione dei rischi psicosociali e dello
stress lavoro-correlato
• Promuovere la gestione di tali rischi
• Prevenirne gli effetti negativi
OBIETTIVI FONDAMENTALI DELLA VALUTAZIONE RISCHIO STRESS
• Metodi oggettivi
– indicatori
aziendali
 Metodi soggettivi
• test
psicodiagnostici
Valutazione e gestione rischio stress lavoro-correlato
VALUTAZIONE PRELIMINARE
LISTA DI CONTROLLO
1.
EVENTI SENTINELLA
(10 indicatori)
Infortuni
2. AREA CONTENUTO DEL 3. AREA CONTESTO DEL
LAVORO (4 indicatori)
LAVORO (6 indicatori)
Cultura organizzativa
Assenza per malattia
Ambiente di lavoro e
attrezzature di lavoro
Assenze dal lavoro
Pianificazione dei compiti
Ruolo nell’ambito
dell’organizzazione
Rotazione del personale
Carico di lavoro/ ritmo di
lavoro
Sviluppo di carriera
Turnover
Orario di lavoro
Procedimenti/sanzioni
disciplinari
Autonomia
decisionale/controllo del
lavoro
Richieste visite
straordinarie
Rapporti interpersonali
sul lavoro
Sehnalazioni stress
lavoro-correlato
Conciliazione vita-lavoro
Ferie non godute
Istanze giudiziarie
69
Valutazione e gestione rischio stress lavoro-correlato
VALUTAZIONE PRELIMINARE
LISTA DI CONTROLLO
70
LISTA DI CONTROLLO
– EVENTI SENTINELLA
71
LISTA DI CONTROLLO
– CONTENUTO DEL LAVORO
72
LISTA DI CONTROLLO
– CONTESTO DEL LAVORO
73
Tabella dei livelli di rischio (66 items)
Livello di rischio
Note
RISCHIO NON RILEVANTE
 25%
(da 0 a 17)
L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari
condizioni organizzative che possono
determinare la presenza di stress lavorocorrelato.
Note
Livello di rischio
RISCHIO MEDIO
 25% o  50%
(da 18 a 34)
L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni
organizzative che possono determinare la
presenza di stress lavoro-correlato; vanno
adottate azioni correttive e la verifica successiva
della loro efficacia. Nel caso di inefficacia si
procede alla valutazione approfondita.
Livello di rischio
Note
RISCHIO ALTO
 50%
(da 35 a 67)
L’analisi degli indicatori evidenzia una situazione
ad alto rischio di stress lavoro-correlato, tale da
richiedere l’adozione di immediate azioni
correttive corrispondenti alle criticità rilevate.
Verifica successiva dell’efficacia degli interventi.
Nel caso di inefficacia si procede alla valutazione
approfondita.
74
OBIETTIVI FONDAMENTALI DELLA VALUTAZIONE RISCHIO STRESS
• Metodi oggettivi
– indicatori aziendali
• RISULTATI ASL DI LANUSEI
–rischio medio trasversale
OBIETTIVI FONDAMENTALI DELLA VALUTAZIONE RISCHIO STRESS
• Metodi oggettivi
– indicatori
aziendali
Metodi
soggettivi
•test
psicodiagnostici
Riepilogo del modello Management Standards e dei relativi Condizioni ideali/Stati da conseguire
Riepilogo del modello Management Standards e dei relativi Condizioni ideali/Stati da conseguire
Riepilogo del modello Management Standards e dei relativi Condizioni ideali/Stati da conseguire
Altri elementi indagati
La Sindrome del burnout
Esaurimento emotivo: rappresenta la componente centrale e più tipica del job burnout e consiste nella sensazione
della persona di aver «bruciato» tutte le energie psicologiche; si sente svuotata e senza più risorse fisiche ed
emozionali per affrontare l’attività lavorativa. L’esaurimento è la dimensione maggiormente legata allo stress e al
benessere fisico, oltre che psicologico.
Cinismo o spersonalizzazione : rappresenta la componente interpersonale del job burnout ed è caratterizzata da
un esasperato distacco nella relazione con gli utenti/clienti attraverso un processo di deumanizzazione» che si
esprime nel trattare gli altri come oggetti o numeri piuttosto che come persone.
Dissonanza emotiva
La dissonanza emotiva è relativa alla condizione in cui «al lavoratore viene richiesto di esprimere emozioni che
non sono realmente e sinceramente sentite in quella particolare situazione».
Conflitto lavoro-famiglia
Il conflitto lavoro-famiglia può essere definito come la percezione di inconciliabilità tra la propria partecipazione,intesa
come presenza fisica e psicologica, al lavoro e quella in famiglia. Cercare di rispondere alle aspettative in termini di
tempo, comportamenti e impegno, provenienti da un contesto, interferisce con la possibilità, per l’individuo, di
soddisfare le talora contrastanti aspettative dell’altro contesto, e genera la percezione di una riduzione delle risorse
disponibili (29, 30).
Aggressioni da parte dei pazienti
Il Ministero della Salute e delle Politiche Sociali emana, una raccomandazione per la prevenzione di
comportamenti aggressivi e la violenza a danno degli operatori sanitari in ambito di programmi nazionali
per la gestione del rischio
Le Risorse
La Soddisfazione lavorativa
La Motivazione lavorativa
Il supporto emotivo da parte dei colleghi e del superiore
Attaccamento al reparto (commitment affettivo)
La qualità della comunicazione
La percezione del mio livello di benessere generale
Le azioni avranno una valenza di tipo preventivo nella riduzione del rischio ma anche di promozione della salute in ambito
organizzativo nell’ottica del miglioramento continuo.
Al termine del complesso processo di calcolo indicato nel capitolo precedente i risultati conseguiti vengono interpretati
seguendo gli orientamenti suggeriti dalla pubblicazione “Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato.
Manuale ad uso delle aziende in attuazione del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.” dell’ INAIL – Dipartimento Medicina del Lavoro –
ex ISPESL del 2011, caratterizzati da un “codice colore”, secondo il classico schema di sintesi “del semaforo”:
RISULTATI
580 QUESTIONARI DISTRIBUITI CON UNA PERCENTUALE DI
RESTITUZIONE DEL 59% (332)
LA COLLABORAZIONE, IL COORDINAMENTO E IL COINVOLGIMENTO DI TUTTE LE PARTI E’
FONDAMENTALE PER LA RIUSCITA SIA DELLA FASE DI RACCOLTA DEL DATO CHE NELLA FASE DI
IMPLEMENTAZIONE DELLE STRATEGIE DI PROMOZIONE DI AMBIENTI DI LAVORO SANI.
RISULTATI
In questo senso i risultati vanno letti considerando la rappresentatività del
campione.
Il quadro che andremo a presentare è relativo quindi alla percezione di quel
60% di lavoratori che hanno risposto.
E’ difficile ottenere un dato che copre il 100% dei lavoratori quando si parla
di organizzazioni complesse e vaste come quelle sanitarie.
Tuttavia, il dato è affidabile e ci restituisce un quadro abbastanza verosimile
della realtà indagata.
Gruppi omogenei
1. Amministrazione
STRUMENTO QUESTIONARIO INAIL (HSE)
Domanda
Controllo
Ruolo
Media
generale
Standard a
breve
termine
Media
generale
Standard a
breve
termine
Media generale
3,1
<3,1
3,6
>3,7
4,3
Relazioni
Standard a
Standard a
Media generale
breve termine
breve termine
>4,3
1,8
<1,8
Altri fattori di rischio
Conflitto lavorofamiglia
Inciviltà da parte dei
colleghi
Media
generale
Standard a
breve
termine
Media generale
Standard a
breve termine
2,6
<2,5
0,7
<0,2
Supporto dei
colleghi
Supporto del
Management
Cambiamento
Media
generale
Standard a
breve
termine
Media
generale
Standard a
breve
termine
Media
generale
Standard a
breve
termine
3,9
>4,0
3,6
>3,8
3,5
>3,3
Amministrazione
ALTRI FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI PER IL COMPARTO SANITARIO
Aggressioni
Dissonanza
emotiva
Media generale
Media
generale
Standard a
breve
termine
1. Sono stato oggetto di aggressioni fisiche come ad esempio venir colpito, preso a calci,
afferrato, o spinto da un utente\paziente\familiare del paziente
0,03
2,9
< 3,0
2. Mi hanno lanciato un oggetto contro (penne, fogli, sedie, etc)
0,00
3. Gli utenti\pazienti\familiari dei pazienti si rivolgono a me con un tono aggressivo ( ad es.urlando, agitando le0,30
mani, zittendoti)
4. Mi hanno detto di essere un incompetente
0,20
5. Ho assistito ad episodi in cui uno dei miei colleghi subiva atti di violenza sul posto di lavoro
0,30
6. Ho sentito parlare uno dei miei colleghi di episodi di violenza accaduti a lavoro
0,60
0,20
0,40
7. Ho visto qualche collega venir minacciato di violenza fisica sul luogo di lavoro
8. Ho sentito parlare di colleghi minacciati di violenza fisica sul luogo di lavoro
Amministrazione
PERCEZIONE DEL PROPRIO STATO DI BENESSERE
Burnout
Stato di benessere
Media
generale
Standard a
breve
termine
2,1
0,9
<2,0
<0,6
esaurimento emotivo
cinismo
Soddisfazione
lavorativa
Commitment affettivo
Media
generale
Standard a
breve
termine
Media generale
Media generale
2,3
>2,5
4,0
4,1
RISORSE ORGANIZZATIVE ED INDIVIDUALI CONSIDERABILI COME POTENZIALI FATTORI “PROTETTIVI”
Motivazione al
lavoro
Comunicazione
Supporto emotivo da Supporto emotivo da
parte dei colleghi
parte dei superiori
Media
generale
Standard a
breve
termine
Media
generale
Standard a
breve
termine
Media generale
4,7
>4,8
3,9
>4,0
3,6
Standard a
Standard a
Media generale
breve termine
breve termine
>3,4
3,6
>3,6
INTERVENTI GENERALI
- DVR specifico per ciascuna area secondo le linee guida dell’INAIL.
- Indicazione di interventi specifici per ogni area omogenea (professioni e
aree)
- adozione di campagna ambienti di lavoro sani (Agenzia Europea per la
salute e la sicurezza sul lavoro)
•
•
•
•
•
Guida alla campagna
Dépliant
Volantino sul Premio per le buone prassi
Kit di strumenti online della campagna
Materiale promozionale e articoli omaggio
•
•
•
•
Relazioni
Guide e strumenti pratici
Film di Napo
www.healthy-workplaces.eu
INTERVENTI
DOMANDA
Quando si considerano le richieste lavorative, è importante non confondere i rischi psicosociali, come un carico di lavoro eccessivo, con
condizioni stimolanti, sebbene talvolta impegnative, in cui esiste un ambiente di lavoro che dà sostegno e i lavoratori sono correttamente
preparati e motivati a utilizzare al meglio le loro capacità.
Condizioni ideali o stati da conseguire:
- richieste aziendali conseguibili e realizzabili nell’orario di lavoro (adeguata pianificazione degli obiettivi di lavoro che siano chiari e
raggiungibili in un determinato arco di tempo);
- attività lavorativa concepita sulla base delle competenze del lavoratore (chiarezza degli obiettivi da raggiungere);
- adeguata attenzione alla gestione dei problemi legati all’ambiente in cui i lavoratori svolgono la loro attività (il carico di lavoro fisivo,
cognitivo ed emotivo potrebbe essere ridotto con una migliore organizzazione dei turni e con l’aumento del personale ausiliario negli orari più
critici dell’attività del reparto, e/o con attrezzature disponibili per il corretto svolgimento delle attività).
MISURE CORRETTIVE:
a. Riprogettazione dei tempi e dei carichi di lavoro attraverso il coinvolgimento delle parti interessate. Alcuni esempi sono l’introduzione di
un orario di lavoro flessibile, rotazione dei posti di lavoro e l’allargamento dei compiti;
o RESPONSABILE DELL’AZIONE: DIRIGENTE \RESPONSABILE UO\COORDINATORI
b. il fattore “domande” è in generale considerato come quanto una persona percepisce come adeguati alle proprie capacità e possibilità i
compiti attribuiti. In questo senso azioni di formazione, sviluppo di competenze e aggiornamento continuo possono rivelarsi efficaci nel
promuovere non solo la crescita professionale ma anche nel fornire al lavoratore strategie di coping più efficaci nel gestire le possibili
fonti di stress.
o RESPONSABILE DELL’AZIONE: ORGANIZZAZIONE-DIREZIONE DEL PERSONALE.
INTERVENTI
CONTROLLO
Condizioni ideali o stati da conseguire (ove possibile):
- controllo del lavoratore sui propri ritmi di lavoro e gestione delle pause (aumento della padronanza e autonomia del lavoro attraverso
interventi formativi sulla gestione efficace del tempo);
- stimolo al lavoratore a sviluppare nuove competenze (formazione continua e/o specifica per la gestione delle situazioni comuni tipiche
del reparto [ad esempio la gestione del dolore e della morte in oncologia o in UTI, formazione per una migliore gestione delle emozioni
nella relazione con il paziente per gli infermieri, formazione per aumentare la capacità di coping come fattore protettivo dello stress]);
- consultazione dei lavoratori sui modelli di lavoro da adottare (promozione della partecipazione dei lavoratori attraverso incontri
pianificati e continui).
MISURE CORRETTIVE:
a. Esiste evidenza empirica e grande supporto teorico nella considerazione del fattore “Controllo” come strettamente legato al fattore
“Domande” (es. Bakker e Demerouti, 2014). In questo senso, le azioni correttive individuate per entrambi i fattori sono sovrapponibili e
significativamente trasversali. Pertanto, azioni di formazione, sviluppo di competenze e aggiornamento continuo saranno efficaci nel
promuovere non solo la crescita professionale ma anche nel fornire al lavoratore strategie di coping più efficaci nel gestire le possibili
fonti di stress per entrambe le dimensioni DOMANDA e CONTROLLO.
o RESPONSABILE DELL’AZIONE: ORGANIZZAZIONE-DIREZIONE DEL PERSONALE
INTERVENTI
SUPPORTO
Condizioni ideali o stati da conseguire:
- adozione di politiche aziendali a sostegno dei lavoratori (nel caso dei reparti di area critica, spesso i lavoratori sono sottoposti a una elevata e continua
concentrazione, si suggerisce la possibilità di recupero dopo l’esecuzione dei compiti [debriefing dopo un’esperienza potenzialmente traumatica]);
- feedback puntuale e costruttivo ai lavoratori (attraverso incontri quotidiani o settimanali per discutere delle condizioni dei pazienti, traferimenti di reparto,
dei cambiamento dei piani terapeutici, etc., o incontri preoperatori, nel caso del blocco operatorio, finalizzati alla conoscenza delle caratteristiche del paziente
e a un migliore coordinamento delle attività); Progettazione di un sistema di comunicazione della valutazione delle prestazioni  favorisce un uso più efficace
delle competenze e la soddisfazione lavorativa;
- adeguata informazione ai lavoratori sul supporto che può essere loro fornito (supporto di tipo strumentale da parte dei colleghi [aiuto temporaneo e
contestuale nei momenti di maggiore bisogno, di carico di lavoro intenso e imprevisto, o quando si è stati assenti per lungo tempo da lavoro] ed emotivo da
parte di colleghi e diretti superiori [condivisione di esperienze e situazioni difficili come modello o best practice da adottare per la risoluzione di problemi
quotidiani o imprevisti]).
MISURE CORRETTIVE:
a. Programmi di formazione di empowering delle competenze gestionali quali: leadership e comunicazione per il personale
con incarico di coordinamento\respnsabilità di UO;
b. Programmi di formazione di empowering delle competenze relazionali quali: coworking, teamworking, leadership e
comunicazione;
o RESPONSABILE DELL’AZIONE: ORGANIZZAZIONE-DIREZIONE DEL PERSONALE.
o RESPONSABILE DELL’AZIONE: DIRIGENTE \RESPONSABILE UO\COORDINATORI
INTERVENTI
RELAZIONI
Condizioni ideali o stati da conseguire:
- promozione di comportamenti positivi per evitare conflitti e garantire comportamenti corretti sul lavoro (comunicazione e condivisione, attraverso
incontri programmati, dei valori e mission dell’unità in modo da “educare” i propri lavoratori all’importanza di comportamenti di atruismo e cortesia verso i
colleghi, e coscienziosità e sportività verso l’organizzazione in sè, imparando a non ingigantire i problemi e a trovare soluzioni quando questi si presentano);
- possibilità di condivisione, da parte del lavoratore, di informazioni relative al proprio lavoro (vedi area del supporto: condivisione di esperienze e
situazioni difficili come modello o best practice da adottare per la risoluzione di problemi quotidiani o imprevisti  questo favorisce non solo una migliore
gestione del proprio lavoro, ma anche il consolidarsi delle relazioni sociali e un migliore clima di lavoro);
- promozione di sistemi che aiutano i lavoratori a segnalare l’insorgenza di comportamenti inaccettabili (definizione di un protocollo di comunicazione per
quelle situazioni che potrebbero generare dei rischi in modo che siano portate a conoscenza del comitato di sicurezza per soluzioni tempestive; protocolli di
comunicazione che definiscano chiaramente le figure [e gerarchie] a cui rivolgersi in caso di necessità per la risoluzione di problemi).
MISURE CORRETTIVE 8valide anche il il fattore «INCIVILTÀ AL LAVORO»):
a. Implementazione di un programma di “TOLLERANZA ZERO” per comportamenti aggressivi;
b. Programmi di formazione di empowering delle competenze relazionali quali: coworking, teamworking, leadership e
comunicazione;
o RESPONSABILE DELL’AZIONE: ORGANIZZAZIONE-DIREZIONE DEL PERSONALE.
o RESPONSABILE DELL’AZIONE: DIRIGENTE \RESPONSABILE UO\COORDINATORI
INTERVENTI
AGGRESSIONI (tra le cause di dissonanza emotiva, stress, burnout e
insoddisfazione lavorativa)
Episodi di violenza contro operatori sanitari sono considerati eventi sentinella in quanto segnali della presenza
nell’ambiente di lavoro di situazioni di rischio o di vulnerabilità che richiedono l’adozione di opportune misure di
prevenzione e protezione dei lavoratori.
Il Ministero della Salute e delle Politiche Sociali emana una raccomandazione per la prevenzione di comportamenti
aggressivi e la violenza a danno degli operatori sanitari in ambito di programmi nazionali per la gestione del rischio.
Le misure di prevenzione da attuare per limitare il rischio aggressione sono prevalentemente di tipo strutturale e di tipo
organizzativo.
Alcune misure di tipo strutturale possono essere, ad esempio:
a. eliminare, per quanto possibile, oggetti o attrezzature che possono essere utilizzate come corpi contundenti o taglienti
(ad es. tagliacarte, forbici, vasi, ecc…);
b. dotare le postazioni a contatto con il pubblico di barriere fisiche;
c. mantenere adeguati livelli di illuminazione artificiale nella struttura e nelle aree annesse (parcheggi, vie di transito
esterne, ecc.) al fine di limitare il rischio di aggressioni;
d. assicurare la presenza nei locali di telefoni e/o altri ausili per dare l’allarme in caso di bisogno.
INTERVENTI
RUOLO
Condizioni ideali o stati da conseguire:
- adeguate informazioni aziendali per consentire ai lavoratori di comprendere il proprio ruolo e responsabilità (definizione di un
accordo collettivo per definire e chiarire il contenuto di tutte le funzioni e responsabilità);
- garanzia che le richieste avanzate ai lavoratori siano chiare e compatibili con il proprio ruolo (accurata definizione e chiarezza dei
compiti e degli obiettivi e raggiungibilità di essi in un dato arco di tempo).
MISURE CORRETTIVE:
a. Nell’ottica del miglioramento continuo si può operare nel verso di azioni di definizione di livelli sempre più chiari di compiti e
ruoli all’interno del proprio ambito lavorativo.
a. RESPONSABILE DELL’AZIONE: DIRIGENTE \RESPONSABILE UO\COORDINATORI
INTERVENTI
CAMBIAMENTO
Condizioni ideali o stati da conseguire:
- informazioni aziendali ai lavoratori sui cambiamenti proposti e sulle motivazioni all’origine dei cambiamenti (informare e comunicare in modo chiaro
attraverso incontri e focus group quali saranno gli interventi migliorativi/correttivi da implementare, l’importanza di questi e l’impatto di questi sull’attività
lavorativa], stimolando la partecipazione dei lavoratori alla condivisione di nuove proposte e suggerimenti concreti);
- adeguata formazione ai lavoratori per affrontare meglio i cambiamenti (se i cambiamenti si riferiscono ad esempio all’utilizzo di nuovi strumenti
tecnologici e attrezzature, o se il cambiamento è di tipo procedulrale e amministrativo/organizzativo deve essere adeguatamente comunicato quali figure
saranno coinvolte nel processo di cambiamento, come sarà attuato e le persone incaricate della sua attuazione);
- garanzia di un supporto adeguato durante la fase di cambiamento (attraverso incontri bisettimanali o mensili in cui si discute se le misure attuate
risultano adeguati ed efficaci o se le variazioni apportate determinano l’insorgenza di problematiche e la percezione di nuovi rischi).
MISURE CORRETTIVE:
a. Nell’ottica del miglioramento continuo si può operare nel verso di azioni di promozione ed implementazione\rafforzamento di
sistemi di comunicazione e di feedback agendo su più livelli: bacheche, briefing e sistemi di posta\piattaforma intranet.
b. Coinvolgimento del personale nei processi di decision making e di comunicazione e condivisione nei processi di cambiamento
organizzativo;
o RESPONSABILE DELL’AZIONE: DIRIGENTE \RESPONSABILE UO\COORDINATORI
INTERVENTI
CONFLITTO LAVORO-FAMIGLIA
•
•
•
•
•
CONDIZIONI IDEALI/STATI DA CONSEGUIRE:
- richieste, da parte dell’azienda al lavoratore, conseguibili e realizzabili nell’orario di lavoro;
- flessibilità nei turni lavorativi;
- attività lavorativa concepita sulla base delle competenze del lavoratore;
- adeguata attenzione alla gestione dei problemi legati alle differenze di genere, bisogni famigliari dei lavoratori;
MISURE CORRETTIVE:
a. Promozione di politiche di conciliazione lavoro-famiglia che considerino non soltanto aspetti quali maternità\paternità e lavoro,
ma anche assistenza a parenti\genitori anziani;
RESPONSABILE DELL’AZIONE: ORGANIZZAZIONE-DIREZIONE DEL PERSONALE.
b. Dove possibile, istituzione della “Banca delle ore”: accantonamento, su un conto individuale, del numero delle ore prestate in
eccedenza rispetto al normale orario di lavoro, la cui entità è definita dalla contrattazione. Il lavoratore/trice in questo modo può
attingere al proprio conto di ore prestate per godere di riposi compensativi.
RESPONSABILE DELL’AZIONE: ORGANIZZAZIONE-DIREZIONE DEL PERSONALE.
INTERVENTI
BURNOUT
INTERVENTI
• ADOZIONE DI POLITICHE «TOLLERANZA ZERO» PER LE AGGRESSIONI;
• ISTITUIRE UN REGISTRO AGGRESSIONI PER TUTTI I CASI (ANCHE I NEAR MISS): sensibilizzare il personale per la
segnalazione degli episodi di violenza subiti e per suggerire le misure per ridurre o eliminare i rischi (sistema di Incident
Reporting);
• PREVEDERE UN PERCORSO AZIENDALE DI GESTIONE DEGLI EPISODI DI VIOLENZA E L’ESPLICITAZIONE DEI SOGGETTI
INTERESSATI (REFERENTE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO, MEDICINA LEGALE, ECC.);
• ORGANIZZARE I SERVIZI A MAGGIORE PRESENZA DI PAZIENTI IN CONDIZIONE DI DISTRESS IN MODO DA RIDURRE IL
RISCHIO DI COMPORTAMENTI AGGRESSIVI DOVUTI A FRUSTRAZIONE, DOLORE, PAURA...(NON CREARE LE CONDIZIONI
AMBIENTALI PER ATTIVARE LA SPIRALE DELLA VIOLENZA)
• Fornire ai pazienti informazioni chiare sulle modalità e i tempi di erogazione delle prestazioni (es.: tempi di attesa);
• assicurare che luoghi di attesa siano confortevoli e che il sistema favorisca l’accoglienza utenti;
• FORMARE IL PERSONALE ALLA GESTIONE DELLA RELAZIONE CON PAZIENTI E PARENTI
• metodi di riconoscimento di segnali di pericolo o di situazioni che possono condurre a episodi di violenza;
•metodologie per la prevenzione e gestione degli stessi (es.: tecniche di de-escalation, protezione del contesto e
degli altri utenti/operatori)
Il rischio biologico
Marcello Campagna
Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare
Università di Cagliari
RISCHIO BIOLOGICO
E MEDICINA DEL LAVORO
Legislazione
D.Lgs. 626/9481/08, titolo X bis,
Direttive U.E.
Progressione conoscenze
microbiologia, infettivologia,
epidemiologia, medicina del lavoro
Percezione del rischio
lavoratori, datori di lavoro, medici
competenti
Numero esposti e settori lavorativi
interessati
Effetti sulla salute
Dibattito scientifico
Modello del Established Market Economies (EME), 1998
(ILO; 2002)
CAUSE
frazione attribuibile
paesi EME (%)
Decessi per classi
di età
Mortalità lavorocorrelata per
classi di età
PATOLOGIE INFETTIVE
8.8
127.000
11.176
NEOPLASIE MALIGNE
8.4
1.959.300
164.581
PATOLOGIE RESPIRATORIE
4.1
407.700
16.716
PATOLOGIE CARDIO-CIRCOLATORIE
12.4
617.700
76.595
PATOLOGIE NEUROPSICHIATRICHE
3.4
222.700
7.572
PATOLOGIE GASTROINTESTINALI
2.1
137.700
2.892
PATOLOGIE DELLE VIE URINARIE
1.3
141.000
1.833
100.0
16.170
16.710
INFORTUNI
TOTALE
297.535
Patologie infettive nel mondo
Circa 15 milioni (>25%) di 57 milioni decessi/anno nel mondo
conseguenti a patologie infettive
HBV: rischio attribuibile ad infortuni a rischio
biologico percutanei: 37% (Schulte, 2005)
HIV: Rischio attribuibile ad infortuni a rischio
biologico percutanei: 4.4% (Schulte, 2005)
HCV: Rischio attribuibile ad infortuni a rischio
biologico percutanei : 39% (Schulte, 2005)
DIRETTIVA 2000/54/CE – 18/9/2000
Protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da
un’esposizione ad agenti biologici durante il lavoro
Campo di applicazione
 per qualsiasi attività a rischio di esposizione ad
agenti biologici, determinare natura, grado,
durata dell’esposizione, per valutare il rischio
per la salute e sicurezza e determinare le
misure da adottare
 per VdR: utilizzare tutte le informazioni
disponibili (anche raccomandazioni di Autorità
Competente)
Informazione/formazione
Sorveglianza sanitaria
Vaccinazioni
Valutazione del rischio
Valutazione del rischio
D.Lgs. 81/08
Titolo VIII - Protezione da agenti biologici
Norme applicate a tutte le attività lavorative
che comportano rischio di esposizione ad
agenti biologici
Agente biologico 
“qualsiasi
microrganismo,
anche
geneticamente modificato, coltura cellulare,
ed endoparassita umano che potrebbe
provocare infezioni, allergie o intossicazioni”
D.Lgs. 81/08
Classificazione degli agenti biologici
4 gruppi, in base a
Infettività: capacità di sopravvivere alle difese
dell’ospite e di moltiplicarsi in esso 
penetrazione e moltiplicazione
Patogenicità: capacità di produrre malattia a
seguito di infezione
Trasmissibilità: capacità di essere trasmesso da
un soggetto portatore o malato ad un soggetto
non infetto  contagio di soggetti suscettibili
Neutralizzabilità: disponibilità di efficaci
terapie, profilassi per prevenire la malattia
WHO, UE, NIH, HC
VALUTAZIONE E CARATTERIZZAZIONE
DEL RISCHIO
1.
CLASSIFICAZIONE DELL’AGENTE BIOLOGICO
2.
IDENTIFICAZIONE SORGENTE, EMISSIONE, modalità di
TRASMISSIONE (variabili temporali)
3.
SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI
4.
SORVEGLIANZA DELLE ESPOSIZIONI ACCIDENTALI
5.
INFORMAZIONI DALLA SORVEGLIANZA SANITARIA DEI
LAVORATORI ESPOSTI
6.
VALUTAZIONE DI AMBIENTE DI LAVORO, PRESIDI,
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, ORGANIZZAZIONE
DEL SISTEMA DI PREVENZIONE
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Sorveglianza delle infezioni
SANITÀ
monitoraggio delle diagnosi di
dimissione per malattie infettive nei
vari reparti
raccolta di dati sull’isolamento di
agenti biologici particolari
Raccolta di dati sierologici-immunologici
STIME DI PREVALENZA
8
7,2
7
6
5
4
3,3
2,5
3
2
1,3
0,8
1
0,1
0
HBV
Pop.Generale
HCV
HIV
Pop.Ospedalizz.
ITALIA
Nel 2013 3,608 nuove diagnosi di HIV,
equivalenti ad una incidenza annuale del 6.0 per
100,000 residenti e a una prevalenza del 0.16%.
Alta prevalenza di soggetti HCV positivi (5,2%)
Prevalenza media di soggetti HBV positivi (1,4%)
Prevalenza HCV in gruppi selezionati, USA
hemophilia
Drug users
hemodialysis
Sexually tr. diseases
Adult general pop.
HCW
Pregnant women
Soldiers
0
10
20
30
40
50
Percentuale media HCV+
60
70
80
90
Rischio TB
PROBLEMATICHE  SOTTONOTIFICA
•
Marras V, Argiolas F, Porcu S, Senis G, Crasta MG, Santus S, Coppola RC,
Steri GC.
Definizione dell’incidenza della patologia
tubercolare attraverso un sistema di data linkage
Atti XIIConferenza Nazionale di Sanità Pubblica. Roma, 12-15
ottobre 2011
• METODI  record linkage
• Notifiche casi TBC
• SDO
• Farmaci specifici
• RISULTATI
• Incidenza ‘06-’10 11-13.1 casi /105
abitanti
• CONCLUSIONI
• incidenza > alla media nazionale
• incidenza > rispetto ad aree a bassa
endemia
SIEROPREVALENZA R, M, V, P in SANITÀ
ROSOLIA
MORBILLO
VARICELLA
PAROTITE
TRASMISSIONE NOSOCOMIALE R, M, V, P  OUTBREAKS
EU
Baxi R e coll. Outbreak report: nosocomial transmission of MEASLES through an unvaccinated
healthcare worker-implications for public health. J Public Health (Oxf). 2014
EU
Botelho-Nevers E e coll MEASLES among healthcare workers: a potential for nosocomial
outbreaks. Euro Surveill. 2011
EU
Faogali JL. CHICKENPOX outbreak among the staff of a large, urban adult hospital: costs of
monitoring and control. Am J Infect Control, 1995
JAP
Hitomi S e coll. Nosocomial transmission of VARICELLA to a healthcare provider positive for
anti-varicella zoster virus antibodies: nonprotective positivity with an immune adherence
hemagglutination assay. J Infect Chemother. 2011
EU
Fischer PR e coll. Nosocomial MUMPS: report of an outbreak and its control. Am J Infect
Control 1996
EU
Follin P e coll. Effective control measures limited MEASLES outbreak after extensive
nosocomial exposures in January-February 2008 in Gothenburg, Sweden. Euro Surveill.2008
EU
Heseltine PN e coll. Nosocomial RUBELLA consequences of an outbreak and efficacy of a
mandatory immunization program. Infect Control, 1985
2014
•
1 caso indice di morbillo 5 diagnosi in Op Sanitari
•
2 Medici (PS)
•
2 Infermieri (PS)
•
1 Tecnico di radiologia
Medici:
•
polmonite da morbillo con insufficienza multiorgano e ricovero in
terapia intensiva per 20 giorni
•
Encefalite da morbillo con postumi a un anno
VALUTAZIONE E CARATTERIZZAZIONE
DEL RISCHIO
1.
CLASSIFICAZIONE DELL’AGENTE BIOLOGICO
2.
IDENTIFICAZIONE SORGENTE, EMISSIONE, modalità di
TRASMISSIONE (variabili temporali)
3.
SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI
4.
SORVEGLIANZA DELLE ESPOSIZIONI ACCIDENTALI
5.
INFORMAZIONI DALLA SORVEGLIANZA SANITARIA DEI
LAVORATORI ESPOSTI
6.
VALUTAZIONE DI AMBIENTE DI LAVORO, PRESIDI,
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, ORGANIZZAZIONE
DEL SISTEMA DI PREVENZIONE
ANALISI INFORTUNI A RISCHIO BIOLOGICO
ASL LANUSEI 2010 - 2015
• INFORTUNI A RISCHIO BIOLOGICO 86/277 (circa 31 %)  infortunio prevalente
•
•
•
•
11 FERITE DA TAGLIENTI
20 CONTATTO ACCIDENTALE
54 PUNTURE ACCIDENTALI
1 ALTRO
• 79% OCCORSO NEL PERSONALE DI COMPARTO;
• LA MAGGIOR PARTE DEGLI INFORTUNI A RISCHIO BIOLOGICO SONO OCCORSI PRESSO
«PRESIDIO»;
• CIRCOSTANZE DELL’INFORTUNIO DI DIFFICILE ANALISI;
•
SCORRETTA COMPILAZIONE DEL REGISTRO INFORTUNISTICO
126
VALUTAZIONE E CARATTERIZZAZIONE
DEL RISCHIO
1.
CLASSIFICAZIONE DELL’AGENTE BIOLOGICO
2.
IDENTIFICAZIONE SORGENTE, EMISSIONE, modalità di
TRASMISSIONE (variabili temporali)
3.
SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI
4.
SORVEGLIANZA DELLE ESPOSIZIONI ACCIDENTALI
5.
INFORMAZIONI DALLA SORVEGLIANZA
SANITARIA DEI LAVORATORI ESPOSTI
6.
VALUTAZIONE DI AMBIENTE DI LAVORO, PRESIDI,
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, ORGANIZZAZIONE
DEL SISTEMA DI PREVENZIONE
Vaccination policies and health surveillance of biological risk among
health-care workers in Sardinian hospitals
INTRODUZIONE
Copertura Vaccinale per HBV degli operatori sanitari
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
1
2
3
4
5
6
7
Rispondenti 14 presidi su 30
8
9
10
11
12
13
14
Media 76%
Range 63-92%
Vaccination policies and health surveillance of biological risk among
health-care workers in Sardinian hospitals
INTRODUZIONE
La vaccinazione anti-influenzale degli Operatori Sanitari
9
N. Ospedali
8
3
2
1
0
<6 %
6 –10 %
11–15%
16–20 %
21-25%
>25%
Copertura Vaccinale
23 ospedali su 25 che hanno effettuato la campagna
RISULTATI MONITORAGGIO STATO IMMUNITARIO IN TRE
OSPEDALI DELLA SARDEGNA
Tre ospedali Sardegna
aerotrasmesse
120
Test N (247) + D (2) in
donne in età fertile
100
80
60
40
20
Tot
259
Test N ( 56) + D (0)
aree R vs terzi
Dialisi, Oncologia, Anestesia e
Rianimazione, Neonatologia
Tot
56
0
ROSOLIA MORBILLOVARICELLAPAROTITE
35
30
25
20
15
10
5
0
ROSOLIA MORBILLO VARICELLA PAROTITE
Test N (59)+ D (3)
30
aree a > R
20
Pronto Soccorso,
radiodiagnostica
25
15
10
5
0
Tot
62
ROSOLIA MORBILLOVARICELLA PAROTITE
RISULTATI
VALUTAZIONE E CARATTERIZZAZIONE
DEL RISCHIO
1.
CLASSIFICAZIONE DELL’AGENTE BIOLOGICO
2.
IDENTIFICAZIONE SORGENTE, EMISSIONE, modalità di
TRASMISSIONE (variabili temporali)
3.
SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI
4.
SORVEGLIANZA DELLE ESPOSIZIONI ACCIDENTALI
5.
INFORMAZIONI DALLA SORVEGLIANZA SANITARIA DEI
LAVORATORI ESPOSTI
6.
VALUTAZIONE DI AMBIENTE DI LAVORO,
PRESIDI, DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE, ORGANIZZAZIONE DEL
SISTEMA DI PREVENZIONE
PROTEZIONE DALLE FERITE
DA TAGLIO E DA PUNTA
NEL SETTORE OSPEDALIERO E SANITARIO
Titolo X-bis Dlgs n.19 19 febbraio 2014
Il datore di lavoro deve garantire che nella
valutazione dei rischi venga definito il
livello di rischio espositivo a malattie che
possono essere contratte in relazione alle
modalità lavorative, in maniera da coprire
tutte le situazioni di rischio che comportano
ferite e contatto con sangue o altro
potenziale veicolo di infezione,
RISCHIO BIOLOGICO
Tutela dei lavoratori è
tutela degli assistiti
Le misure di prevenzione per la tutela
del lavoratore incrementano il livello di
protezione degli assistiti per ICPA
Precauzioni standard
Uso DPI-DPC
Presidi sicuri
Lavaggio mani
CONCLUSIONI
I vantaggi della Medicina del Lavoro
Lavoratore
Salute
lavoratori
Mansioni
Impiego del
lavoratore
Cura assistiti
Salute
popolazione
Servizio
Sanitario
Regionale
Qualità
servizio
erogato