[varese - 11] tabloid/attualita/fatti_06 28/12/14

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[varese - 11] tabloid/attualita/fatti_06 28/12/14
DOMENICA
28
DICEMBRE
CIAK
SI GIRA
2014
11
LAVENO - D’accordo, vista, sul Golfo di Laveno,
mozzafiato ma anche gli
interni non scherzano. Villa Frascoli - oggi di proprietà degli Spertini, che
l’hanno acquistata negli
anni Ottanta, e sede del-
All’inizio fu una casa di tolleranza
l’associazione Bridge - è
una bellezza che "Il quadrato del cerchio" contribuirà a fare conoscere. La
prima location del film diretto da Maria Teresa Gar-
zola non è in realtà vietata
al pubblico essendo affittata per banchetti e rinfreschi.
Edificata nel 1930, contrassegnata dallo stile li-
berty e da un parco all’inglese di 2000 metri, la villa ha un passato che non
tutti conoscono. Fu infatti, ovviamente prima della
legge Merlin del 1958,
una casa (si suppone molto elegante) di tolleranza.
A Laveno la villa dei misteri
Film made in Varese, sul set de "Il quadrato del cerchio" con la regista Maria Teresa Garzola
LAVENO - «Intrigante, con atmosfere degne di Agatha Christie». Questo il giudizio di Maria Teresa
Garzola su "Il quadrato del cerchio", libro di Giancarla
Giorgetti, dal quale trarrà il suo nuovo film. Dopo "Il
capitale umano" di Paolo Virzì, "Il pretore" di Giulio
Base («Non ho saputo resistere - confida la regista - ero
una delle comparse») e "Scherzi" di Alessandro Damiani, Varese ritorna terra di riprese.
Ieri il primo ciak a Laveno, villa Frascoli, vista sul lago
e sulla chiesa nuova. «Set perfetto - spiega Maria Teresa Garzola affiancata dal padrone di casa, il floricoltore
Giuseppe Spertini - un luogo in linea con quello descritto dal romanzo. Una villa d’epoca, affascinante e
misteriosa anche per la sua decadenza. E poi ha delle
cantine ideali per quella che sarà una delle scene a più
alta tensione dell’intero film».
Film annunciato come totalmente made in Varese.
«Varesina è la scrittrice, al pari della casa editrice, la
NEM di Dino Azzalin, varesina sono io e varesino sarà
l’intero cast. Il libro è privo di indicazioni geografiche
ma girerò solo dalle nostre parti, in particolare ai Giardini Estensi e al Sacro Monte. E non lo faccio solo perché il mio è un film low budget autoprodotto ma per
scelta precisa: siamo circondati da bellezze naturali ed
è giusto, per quanto possibile, valorizzarle».
Top secret la lista degli interpreti. Di loro si sa solo che
arrivano dal teatro o che sono, come ai tempi d’oro del
neorealismo, "presi dalla strada". Unica eccezione alla
consegna del silenzio il nome dell’attore che vestirà i
panni del commissario Adolfi. Si tratta di Giovanni
Battezzato, volto noto a platee non solo della nostra
provincia, e - per restare ad una delle sue ultime prove efficace Bottesini del Pretore. Nelle indagini il poliziotto si troverà, anche contro la sua volontà, affiancato da
Chiara («un’attrice di 25 anni»), collaboratrice di un
commercialista, che si improvviserà detective.
«Lo spettatore - spiega la regista - seguirà la vicenda
con gli occhi di lei e come Chiara si perderà dietro ai
tanti indizi che sembrano portare alla soluzione del giallo e aprono invece la porta ad altri interrogativi. "Il quadrato del cerchio" assomiglia a un labirinto o, se si preferisce, ad una matrioska; è questo, titolo a parte, che
mi ha colpito sin dalle prime pagine».
Maria Teresa Garzoli giunge a questo film («il primo
non girato per terzi») dopo avere firmato due opere, legate in modo diverso al territorio, che hanno riscosso
interesse: "Il fabbricante di favole", "ritratto" del grande Gianni Rodari, e "Una strana eredità" dedicato ai
personaggi importanti, da Giosuè Carducci a Guido
Morselli, che hanno avuto un rapporto, più o meno
stretto, con Gavirate. Appassionata di cinema («anche
dei film tratti dai romanzi di Piero Chiara») da sempre, non solo attenta spettatrice almeno da una decina
d’anni (realizzati per la scuola di Gavirate dove insegnava i suoi primi lavori), la regista è consapevole del
fatto che "Il quadrato del cerchio" costituisca «il salto
di qualità».
Affrontato con contagioso entusiasmo e con i tempi giusti per curare al meglio il tutto: «L’ultimo ciak? Secondo la tabella di marcia direi la prossima estate». Fedele
- ribadisce - al libro e ai suoi falsi finali ma riservandosi
una sorpresa per l’epilogo.
Diego Pisati
LA CASA EDITRICE
Non solo antologie di poeti
NEM, fine anno con il botto
VARESE - "Il quadrato
del cerchio" di Giancarla Giorgetti è stato pubblicato dalla NEM nel
2012. Il fatto che grazie a
Maria Teresa Garzoli diventi ora un film rende ancora più col botto il fine
anno della casa editrice
creata da Dino Azzalin
(foto Blitz). Giusto ricordare infatti che la NEM ha
da poco riedito la prestigiosa antologia "Quarta
Generazione" (arricchita
da "Gli anni di Quarta Generazione") e pubblicato
la nuova "Poeti a Varese".
Qui Giuseppe Spertini, tra i padroni di casa di Villa
Frascoli (in alto) a Laveno, set del film "Il quadrato del
cerchio" che la regista Maria Teresa Garzola (a destra) ha
tratto dal libro di Giancarla Giorgetti (foto Blitz - fotoservizio Guido Nicora)
Da Giancarla Giorgetti pagine alla Agatha Christie
VARESE - «Non si è uccisa, adesso ne sono
completamente sicura... Hanno preso tutti una
colossale cantonata e ho intenzione di andare
alla polizia per dimostrarlo».
Chiara Dolci è chiara nei ragionamenti che la
portano ad individuare il colpevole e poco dolce nei comportamenti quotidiani. Almeno non
nel senso comune del termine. Soprattutto, la
venticinquenne collaboratrice dello Studio
Conti -specializzato in pratiche commerciali a
tutto campo, compreso quello delle ricche eredità...- è uno di quei tipi che nei libri gialli non
si fanno mai i fatti propri. Per fortuna, aggiungiamo subito. Altrimenti come avrebbero fatto fortuna i vari Padre Brown, Miss Marple e
Don Matteo, investigatori a tempo perso e a
colpo sicuro? Chiara, «capelli scuri tagliati
corti, carattere solare e taglia cinquanta contro
cui combatte quotidianamente», fa parte a
buon diritto della serie. In questo senso, la sua
creatrice è andata sul sicuro.
Nel mettere nero su bianco la propria passione
per il genere "giallo", Giancarla Giorgetti si
è affidata ad Agatha Christie come alla propria musa ispiratrice e già questo dice molto
degli elementi di classicità che hanno fatto la
fortuna del suo "Il quadrato del cerchio" (Nuova Editrice Magenta), opera prima segnalata
al Morselli 2012, dalla quale è stata tratta la
sceneggiatura del film, diretto da Maria Teresa Garzola, in lavorazione. Quasi 350 pagine,
una trentina di personaggi, l'atmosfera misteriosa di una vecchia villa lontana dal centro
abitato ed immersa in un grande parco ormai
abbandonato «che creava l'effetto di un lento
ma inesorabile decadimento», l'anziana proprietaria che muore avvelenata, un tesoro di
diamanti razziato mezzo secolo prima dai tedeschi in fuga, Uno strano indizio che giustifica
il mistero del titolo, il commissario Adolfi che
brancola nel buio...
Aggiungeteci il tono sobrio, elegante, molto
contenuto dell'Autrice, varesina poco più che
cinquantenne con la passione notturna per la
scrittura («di notte tutto è più ovattato e c'è l'atmosfera giusta per inventare storie come le
mie») e il risultato fa breccia nel cuore del lettore che ama vicende semplici, ma non banali
e ben scritte.
Tant'è vero che "Il quadrato del cerchio" è già
alla seconda edizione e che solo qualche settimana fa è stato presentato alla Libreria Feltrinelli il secondo volume - "Assassinio in sagrestia" (Pietro Macchione Editore)- che vede
ancora la giovane Chiara nelle vesti di "commissario sui generis" sullo sfondo della chiesa
di San Giorgio in Biumo Superiore. Ci aspettiamo il bis di vendite del primo volume, che
per settimane è stato in cime alle classifiche
nelle librerie della città. Anche Varese, in libreria e al cinema, sta forse per conoscere il
proprio Montalbano in gonnella?
Riccardo Prando