Il Corpo musicale Giuseppe Garibaldi in concerto
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Il Corpo musicale Giuseppe Garibaldi in concerto
Torna a Varese “Le Piazze del Mondo”, festa dei popoli e delle comunità migranti VARESE, 6 settembre 2016– Torna a Varese “Le Piazze del Mondo”, la festa dei popoli e delle comunità migranti del territorio, promossa dal Coordinamento Migrante di Varese, nata per offrire alla cittadinanza occasioni di incontro e di condivisione di cultura, tradizioni ed esperienze. Quest’anno la festa interculturale, prevista nel centro città domenica 25 settembre, sarà anticipata da due serate ricche di contenuti: VENERDI’ 9 settembre presso la Sala “G. Montanari” via dei Bersaglieri 1 – Varese – alle ore 20.30 proiezione del film “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi, film premiato con l’Orso d’oro al festival internazionale del cinema di Berlino, cui seguirà un dibattito introdotto da Luis Lageder Presidente di Anolf Cisl Lombardia. Ingresso libero e gratuito. VENERDI’ 16 settembre presso l’Oratorio del Lazzaretto, via Calatafimi, 30 – Varese – alle ore 14.30 torneo di calcetto solidale; dalle 19.00 apericena dal mondo a cura delle comunità migranti di Varese e provincia con spettacolo teatrale di e con Valentin Mufila, musicista originario della Rep. Dem. del Congo accompagnato dal gruppo degli Afro-Djembe. DOMENICA 25 SETTEMBRE Per tutta la giornata il centro storico della città di Varese ospiterà incontri, giochi, musica e danze del mondo. La manifestazione prevede tante proposte a partire dal mattino. Si parte alle ore 11.00 in Piazza Podestà con la tavola rotonda: “Pratichiamo accoglienza, restiamo umani” sui temi dell’accoglienza con le testimonianze di alcuni di coloro che nella nostra provincia si occupano di accoglienza: Exodus, Ballafon e Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione. Sono inoltre previsti gli interventi della Comunità di Sant’Egidio che gestisce l’accoglienza presso la Stazione Centrale di Milano e la testimonianza di un volontario di “Operazione Colomba” l’azione non violenta di pace che la Comunità Papa Giovanni XXIII gestisce nei campi profughi del Libano. Dalle ore 15.30 in Piazza San Vittore balli e animazione a cura delle comunità migranti di Varese e provincia. Danze dal Venezuela, Bollywood dance, danze peruviana, musica tradizionale africana e molto altro ancora … Per i più piccoli, dalle ore 15.00, laboratori, giochi, animazione, palloncini e trucca bimbi. Per tutta la giornata, in corso Matteotti, Piazza Podestà, Piazza San Vittore e Piazza Battistero , saranno allestiti gli Stand dei popoli e delle Associazioni, con spazi espositivi per l’arte e l’artigianato del mondo. Queste iniziative promosse dal Coordinamento Migrante di Varese sono sostenuta da: Acli, Associazione “I Colori del Mondo”, CGIL, CISL, UIL con la preziosa collaborazione del Comune di Varese. Collaborano le Associazioni: Acli Colf, Amnesty International Varese, Anolf, Anteas Cisl, Anpi Sezione di Varese, Arci Comitato provinciale di Varese, Ass. Mexico per Tutti, Ass. Un’Altra Storia, Ass. VO.C.E., Ass. Tu.Pro.Va, , Ass. Yacouba per l’Africa, Ballafon, Combinazione, Comitato Progetto Cernobyl, Comitato Varesino per la Palestina, Coop. Lotta contro l’Emarginazione, Coop. Sociale Mondi Possibili, Coord. Immigrati Cgil, CPIA, Donne in Nero, Filmstudio’90, GIT – Banca Etica, Good Samaritan, L’Albero di Antonia, Libera Varese, Medici con l’Africa Cuamm, Okhaldhunga Nine Hill Association, Scout Varese, Uisp. Parteciperanno attivamente le comunità di: Perù – Romania – Eritrea – Isole Mauritius – Sri Lanka – Filippine – Venezuela – Burkina Faso – Ucraina – Russia – Repubblica Democratica del Congo – Afghanistan – Siria – Messico – Bosnia – Senegal – Costa d’Avorio – Pakistan – Marocco – El Salvador – Nepal. Per maggiori informazioni [email protected] ArciGay Varese: “Non rinunciate al matrimonio nonostante alcuni sindaci si rifiutino di celebrarlo” Giovanni Boschini VARESE, 6 settembre 2016- In riferimento al rifiuto di alcuni sindaci del Varesotto relativamente alla celebrazione delle unioni civili, Arcigay Varese fa sapere che sta monitorando attentamente la situazione. Relativamente alla celebrazione delle unioni civili nel Comune di Gallarate, ci hanno fatto sapere dal Comune stesso, la celebrazione sarà garantita tramite una lista di consiglieri “alternativi” al sindaco. Inoltre, la cerimonia non avrà alcuna differenza rispetto alla celebrazione dei matrimoni civili: stessa sala, stesse tempistiche, quindi la discriminazione non sussiste. D’altronde, la cerimonia non deve essere officiata necessariamente dal sindaco, bensì da un ufficiale di stato civile, così come indicato dai decreti attuativi e dal parere del Consiglio di Stato. “Le coppie non si fermino di fronte al primo diniego” – dichiara Giovanni Boschini, presidente dell’associazione – “affermazioni del genere dal proprio sindaco possono irritare e fare male, ma saranno sepolte dalla storia. Queste frasi vengono dette unicamente per scatenare una polemica strumentale atta alla visibilità del sindaco e del partito. Se nel varesotto le unioni civili non saranno celebrate da nessuno e quindi non sarà garantito il diritto della coppia a unirsi civilmente allora i sindaci incontreranno Arcigay Varese sulla propria strada. Diversamente, inviterei le coppie a non fermarsi al primo diniego e a celebrare in tutta serenità l’unione nel proprio comune.” Gestione rifiuti nel novarese: incontro pubblico a Ghemme con alcuni parlamentari di M5Stelle e rappresentanti istituzionali La discarica di Ghemme GHEMME, 6 settembre 2016- Un incontro pubblico che avrà come tema la gestione dei rifiuti nel Novarese e la discarica di Ghemme: ad organizzarlo L’Indipendente, diretto dalla ghemmese Sabrina Marrano, che, in collaborazione con il Comune di Ghemme, che patrocina l’iniziativa, propone una serata aperta al dialogo ed al confronto, tra i cittadini e le istituzioni, per sviscerare la situazione, le problematicità ed i dubbi sulla gestione dei rifiuti e sull’impianto di Ghemme. L’incontro, che sarà moderato dalla stessa Sabrina Marrano e che prevede la possibilità per il pubblico di intervenire e porre domande ai relatori, si terrà venerdì 30, alle ore 21, in Palazzo Gallarati (sala al primo piano, piazza Castello), a Ghemme. Tra gli argomenti che verranno affrontati nel corso dell’appuntamento “A Ghemme per parlare di rifiuti” saranno diversi: da cose bolle in pentola a Roma a proposito di rifiuti, ai punti critici del piano regionale, con un focus sul territorio novarese e sulle problematicità ambientali ed economiche della discarica di Ghemme. Inoltre saranno presentate le iniziative per differenziare di più ed inquinare di meno. Per illustrare i diversi aspetti della questione, parteciperanno in qualità di relatori i diversi rappresentanti delle istituzioni: il Senatore del Movimento cinque stelle Carlo Martelli, il Deputato alla Camera del Movimento cinque stelle Davide Crippa, il consigliere regionale del Movimento cinque stelle Gianpaolo Andrissi, il Presidente della Provincia di Novara Matteo Besozzi, l’Assessore all’ambiente della Provincia di Novara Giuseppe Cremona, il sindaco del Comune di Ghemme Davide Temporelli, il presidente del Coordinamento ambientalista rifiuti Piemonte ing. Fabio Tomei, la referente del Comitato No amianto Barengo Simona Morganti, e il capogruppo di Insieme per Ghemme Alfredo Corazza. Inoltre sono stati invitati i sindaci dei Comuni limitrofi alla discarica ed il presidente del Consorzio di gestione rifiuti Medio novarese. Morti bianche, cresce il numero delle vittime sul lavoro VARESE, 5 settembre 2016- Lo scenario delle morti bianche in Italia continua ad essere tragico. Da gennaio a luglio, infatti, nel nostro Paese si contano 562 infortuni mortali sul lavoro. Il numero purtroppo sempre drammatico vede una media di 80 vittime al mese, media che, calcolata settimanalmente risulta ancora più preoccupante raggiungendo i 20 infortuni mortali. La più recente indagine condotta dagli esperti dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail, distingue 417 infortuni mortali rilevati in occasione di lavoro e 145 in itinere. Un triste scenario in cui l’unico dato positivo è rappresentato dalla diminuzione pari all’11,7% della mortalità in occasione di lavoro da gennaio a luglio 2016, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’Emilia Romagna, con 56 infortuni mortali registrati in occasione di lavoro nei primi sette mesi del 2016, si mantiene in prima posizione, superando il Veneto e la Lombardia che si localizzano a pari merito al secondo posto (44 vittime). Consultando quanto rilevato per macro aree territoriali, si nota che il Sud Italia continua a registrare il dato più drammatico, con un’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa pari al 28,2% (per milione di occupati) contro una media nazionale di 18,6. La classifica delle macro aree vede la triste ascesa al secondo posto del Nord-Est, caratterizzato da un indice pari al 19,3% (per milione di occupati). Osservatorio Sicurezza-vega-EngineeringMorti Bianche da gennaio a luglio-2016 Anche nei primi sette mesi del 2016, la provincia di Roma, con 19 vittime registrate, continua a condurre la tragica classifica provinciale delle morti in occasione di lavoro. Il settore economico delle Costruzioni è quello che registra il maggior numero di vittime (50 casi pari al 12% del totale dei casi di morte in occasione di lavoro). Si posizionano al secondo posto le Attività Manifatturiere con 46 decessi (pari all’11% del totale). Gli stranieri deceduti sul lavoro da gennaio a luglio 2016 sono 62 (il 14,9% del totale) e le donne 27. La fascia d’età più colpita, che rappresenta il 33,8% di tutte le morti rilevate in occasione di lavoro, è sempre quella compresa tra i 45 e i 54 anni. Tuttavia, l’incidenza più elevata della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa coinvolge come sempre gli ultra sessantacinquenni. “Un arcobaleno a tavola”, mangiare sano è un gioco TREZZANO SUL NAVIGLIO, 5 settembre 2016Anche quest’anno Selex rinnova il suo impegno verso le nuove generazioni, promuovendo tra i più piccoli un progetto educativo sul tema delle corrette abitudini alimentari. Si tratta della nuova campagna “Un arcobaleno a tavola – frutta e verdura da scoprire”, sostenuta dalla gran parte delle insegne del Gruppo Selex e rivolta a tutte le scuole dell’infanzia del territorio nazionale per l’anno scolastico 2016/2017. Un progetto destinato a sensibilizzare i giovanissimi al consumo di frutta e verdura attraverso un approccio ludico e sensoriale studiato specificamente per loro, attuato con la collaborazione editoriale di Giunti progetti educativi, che da più di vent’anni realizza campagne per il mondo della scuola italiana, e illustrato da Agnese Baruzzi, nota disegnatrice di libri per bambini. Dal 5 settembre, le scuole che aderiscono all’iniziativa, iscrivendosi sul sito http://www.tuttiperlascuola.it/ riceveranno gratuitamente un kit didattico per lavorare in classe e condurre i bambini a scoprire i segreti di frutti e ortaggi, a conoscere i loro colori e le loro forme, l’importanza della stagionalità e il viaggio che compiono per giungere sulle nostre tavole. La campagna “Un arcobaleno a tavola” è la seconda campagna del Gruppo Selex in tema di educazione alimentare, dopo quella del 2014 “Giochiamo a conoscere il cibo”, e fa parte del più ampio progetto Selex “Tutti per la scuola!” che da anni sostiene le scuole primarie e dell’infanzia pubbliche e paritarie di tutta Italia, coinvolgendo insegnanti e genitori nel raggiungimento di un unico scopo: quello di fornire ai piccoli scolari materiali e strumenti didattici e, da quest’anno, di permettere loro di usufruire di tante interessanti proposte educative e ludiche. Il tutto in forma gratuita. Ogni consumatore, infatti, facendo la spesa nei supermercati e ipermercati del Gruppo Selex aderenti all’iniziativa, può donare al proprio Istituto scolastico i punti fedeltà tramite uno speciale coupon da 250 punti. Il coupon permetterà alla scuola di scegliere gratuitamente materiale didattico e di consumo o ingressi per gite a scopo didattico, attraverso un catalogo dedicato, disponibile on-line: giochi in scatola sull’educazione stradale, sull’ecosistema, sulla meccanica; pastelli, mappamondo, tablet, stampante, lavagna interattiva; buoni per l’ ingresso di gruppi scolastici (20 alunni) all’ Acquario di Cattolica, a Italia in miniatura, al parco Oltremare di Riccione, a Mirabilandia, oppure biglietti d’ ingresso per Leolandia. Sul sito www.tuttiperlascuola.it sono presenti gli elenchi delle scuole che partecipano all’iniziativa e i punti di vendita aderenti, nonché tutte le indicazioni utili per iscrivere la scuola, per donare i punti e per scoprire i tanti premi del catalogo. Al via corso di formazione per volontari City Angels MILANO, 5 settembre 2016- Inizia il 18 ottobre, e termina prima di Natale, il nuovo corso di formazione per diventare volontari dei City Angels a Milano. Il corso si svolge due sere la settimana, il martedì e il mercoledì, dalle 20.30 alle 22.00, per otto settimane. Al termine del corso, un esame valuterà la preparazione dei candidati e chi lo supererà potrà diventare City Angel. Il corso si svolge interamente presso la sede associativa in via Taccioli 31, ad Affori. Le materie principali sono: primo soccorso, Wilding (autodifesa basata su psicologia e prevenzione) e tecniche di squadra (gli Angeli operano in squadre guidate da un caposquadra). “La cosa più importante è che il candidato abbia lo spirito giusto: che sia una persona coraggiosa ed equilibrata, capace di mantenere calma e sangue freddo anche sotto stress” spiega il fondatore dell’Associazione,Mario Furlan. Per informazioni: telefonare allo 0226809435 o scrivere a [email protected] I City Angels sono volontari di strada d’emergenza che aiutano senzatetto e migranti e contrastano la criminalità da strada. Sono stati fondati nel 1994 a Milano da Mario Furlan, docente universitario di Motivazione e fondatore del Wilding, l’autodifesa istintiva. Oggi gli Angels sono presenti in 17 città italiane e a Lugano, in Svizzera. “Musica contro le mafie”, al via la settima edizione VARESE, 5 settembre 2016- Riparte per un’ edizione unica e completamente rinnovata, il “Premio Musica contro le mafie” – 7^ Edizione. Da oggi, 5 Settembre 2016, è on-line il nuovo bando su musicacontrolemafie.it/7edizione “Musica contro le mafie” è un importante premio musicale che coniuga la musica all’impegno sociale. Ideato, organizzato e sviluppato dall’Associazione “Musica contro le Mafie” sotto l’egida di Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), con il contributo di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Mk Records, Acep, Unemia, Banca Etica, Bcc e la partnership di Casa Sanremo, Club Tenco, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, I-Company, Narcomafie, Muzi Kult, Gruppo Eventi, il Premio è un progetto presentato a valere sul piano d’azione e coesione – Eventi Culturali 2016 della regione Calabria. L’associazione, negli ultimi anni, ha realizzato un libro/cd (Mkrecords/Rubbettino), un Documentario dal titolo “L’Alternativa”, con proiezioni e presentazioni in tutt’Italia e all’estero, contenenti le testimonianze di artisti, scrittori, operatori, giornalisti e testimoni di giustizia. Tra i tanti artisti che hanno deciso spontaneamente di mettere la propria voce amplificando il messaggio di responsabilità e di diffusione di “buone prassi”, ci sono: Fiorella Mannoia, Simone Cristicchi, Paolo Rossi, Samuel dei Subsonica, Roy Paci, Mario Venuti, Lo Stato Sociale, Marlene Kuntz, Sergio Cammariere, Modena City Ramblers, Bandabardò, Teresa De Sio, Raiz, Piotta, Apres La Classe, Sud Sound System, Frankie Hi Nrg, Paolo Belli, Nuju, Kiave, Eugenio Finardi. Da lunedì 5 Settembre 2016, accedendo al portale musicacontrolemafie.it/7edizione, musicisti di ogni genere ed età potranno iscriversi e partecipare al concorso che premia composizioni originali che usano la musica come linguaggio universale capace di creare e generare “Bellezza” unendo forma e contenuto. La musica può essere un’arma non violenta ed efficace per la sensibilizzazione e diffusione di messaggi profondi, per cantare e suonare desideri di giustizia, per scuotere dall’indifferenza, dall’apatia e dalla rassegnazione. L’ obiettivo del “Premio Musica contro le mafie” è quello di premiare artisti che diffondano messaggi positivi, brani che abbiano contenuti a favore della Memoria, Denuncia, Giustizia Sociale, Resistenza e Libertà. Artisti che con la forza della loro musica preservino e tramandino la memoria, diventando testimoni di un messaggio di impegno e consapevolezza, di riflessione e invito alla “cittadinanza attiva”. Dopo una prima fase, tre giurie (Facebookiana, Responsabile e Studentesca) decreteranno i dieci finalisti che si esibiranno nelle due finali nazionali, che da quest’anno saranno inserite in una lunga kermesse ricca di incontri, concerti, seminari, showcase, spettacoli e piena di momenti di riflessione e azione concreta. Successivamente saranno decretati i due vincitori del Premio Musica contro le Mafie – 7^Edizione che saranno premiati (con opera realizzata dal maestro orafo Michele Affidato e borsa di produzione o studio di mille euro) presso la “Casa del Jazz” di Roma con la presidenza di Libera e si esibiranno a “Casa Sanremo” tra il 5 e l’ 11 febbraio 2017. Per informazioni e iscrizioni: musicacontrolemafie.it/7edizione Joumana Haddad: il burkini diventa simbolo della rivoluzione Joumana Haddad BEIRUT, 3 settembre 2016- Joumana Haddad, scrittrice, poetessa e giornalista libanese, si è da sempre battuta attraverso i suoi scritti affinché la donna araba potesse esprimere la propria femminilità e sessualità liberamente. È del 2014 il romanzo tragicomico Kafas (Cage – Gabbia), in cui l’autrice racconta di una donna che indossa il burqa e della sua vita vissuta in una bara. Dal 4 settembre prossimo Kafas sarà rappresentato a teatro a Beirut. – Cosa ne pensa della polemica sul burkini in Francia e sul suo divieto? – Questo divieto mi rende perplessa per diversi motivi. In primo luogo perché punisce la donna, o meglio la vittima, invece di punire l’autorità patriarcale che la costringe, direttamente o indirettamente, ad indossare il burqa o il burkini. In secondo luogo, perché non risolve il problema: nessun uomo direbbe a sua moglie “Mia cara non essere triste per il divieto del burkini, ora puoi indossare un costume da bagno”. Il divieto mi preoccupa ulteriormente perché si tratta di una reazione che non fa che rafforzare l’islamofobia. – In che senso il divieto del burkini è controproducente? – Nel senso che, a livello di opinione pubblica, potrebbe generare al contrario simpatia per le donne che indossano il burqa o il burkini, in quanto considerate maltrattate. – In sostanza lei teme che questo porti alla banalizzazione di questi abiti nei luoghi pubblici in Francia… – Esatto! Le racconto una storia. Un giorno ero al mare a Beirut, ci saranno stati 40°. Ho visto un uomo arrivare in costume da bagno con i suoi due ragazzi e dietro di loro, la moglie velata dalla testa ai piedi. Lei sotto un sole cocente ha trascorso il suo tempo a servirli, mentre loro facevano il bagno e si divertivano. In quel momento ho provato una rabbia immensa. Come possiamo definire uno scenario del genere se non un’ingiustizia? – Non pensa che questa donna avesse possibilità di scelta? – No, assolutamente no. Questa donna non può aver scelto di indossare questo tipo di abbigliamento. Non si può usare la parola “scelta” quando si cresce in una comunità in cui il burqa è obbligatorio o è il risultato di un lavaggio del cervello dal punto di vista religioso: la prima cosa da fare dunque è proprio dubitare. Fare una scelta invece significa avere una valida alternativa, senza per questo essere minacciati o ostracizzati. – Secondo lei, qual è il modo migliore per combattere il desiderio stesso di indossare il burqa o il burkini nei luoghi pubblici? – La libertà non può essere imposta ma deve essere acquisita dalla donna stessa. Quindi, invece di cercare invano di imporre cose attraverso divieti, bisognerebbe dare a queste donne i mezzi per emancipare sia il loro corpo che la loro mente. In caso contrario, esse svilupperanno molto probabilmente risentimento e si concentreranno sempre più su questo strumento di oppressione, diventato ora un simbolo della rivoluzione. Perché adesso, a causa del divieto, il burkini è diventato proprio un simbolo della rivoluzione. Dounia Hadni è giornalista di Libération, Huffpost Maghreb, L’Orient Le Jour (www.arabpress.eu)