Confronto fra la casa di ieri ed oggi

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Confronto fra la casa di ieri ed oggi
Confronto fra la casa di ieri ed oggi
A cura di: Turatti Manuele, Zennaro Carlo, Gagliardo Pier Francesco
LE CASE RURALI ANTICHE
La casa rurale tradizionale veneta è stata costituita quasi sempre da un corpo abitativo
a due piani (con le camere al piano superiore) più il sottotetto, affiancato da un
fabbricato rurale “ porticato”, di volume più ampio.
Questo tipo si è diffuso in tutte le province venete, con piccole varianti da zona a
zona che rispecchiano l’assetto delle proprietà e l’organizzazione del lavoro agricolo.
Nel Veneto e in particolare nel Polesine dove per esempio è sempre prevalsa la
piccola proprietà, l’abitazione era di solito unifamiliare; solo raramente si incontrano
vere abitazioni collettive, organizzate a corte sul modello lombardo ed emiliano.
Nella pianura polesana l’abitazione rurale era costituita da un fabbricato a pianta
rettangolare, che si sviluppava molto di più in orizzontale che in verticale: la parte in
cui si abitava, occupava di solito 1/3 del volume. Si trattava di un’ abitazione molto
semplice; una fila di stanze al piano terra e una fila al piano di sopra, collegate da un
corpo scala piuttosto stretto e posizionato al centro della casa.
La facciata principale era caratterizzata da un gran numero di aperture, soprattutto
all’altezza del piano superiore, a testimonianza delle piccole dimensioni degli
ambienti interni, fittamente suddivisi. La facciata posteriore aveva meno aperture e
più piccole ed era segnata dalle sporgenze dei focolari e dei camini. Il tetto era
formato da due falde di coppi con linea di colmo parallela alla facciata. Le stanze al
piano terra erano tradizionalmente più ampie, su tutte dominava la cucina.
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L’AZIENDA
All’abitazione si affiancava solitamente un muro maestro in comune con la parte
della stalla, del granaio, della cantina e degli altri annessi rurali. La parte di edificio
destinata all’attività agricola era anch’essa a pianta rettangolare, con uno dei lati
lunghi, la “facciata” principale, porticato e gli altri tre chiusi. Le aperture erano
piccole e numerose in corrispondenza della stalla, oppure erano ottenute con una
particolare disposizione dei mattoni. Ovviamente al crescere delle dimensioni
dell’azienda, i fabbricati di servizio si sono moltiplicati e hanno potuto articolarsi a
“L” o comunque in forma di corte aperta.
Di fronte alla casa e al fabbricato rurale si stendeva l’aia, in terra battuta o
pavimentata e si trovavano altri ambienti delimitati da staccionate o piccole
costruzioni: il fienile, il pollaio, le conigliere, l’orto, ecc…
In pratica alcuni ambienti erano semplicemente disposti uno di fianco all’altro o
sovrapposti: il piano terra sarà così occupato da spazi dedicati al lavoro (stalla,
cantina, depositi ecc…), mentre ai piani superiori ci sono gli spazi dedicati
all’abitazione. Con il trascorrere del tempo, al crescere delle dimensioni dell’azienda
può anche aumentare la dimensione dell’abitazione, ma sicuramente cresce di più il
volume dei fabbricati di uso non residenziali (stalle, depositi, granai, cantine, fienili),
che devono rispondere alle esigenze di produzioni più specializzate e più consistenti.
Maggiore articolazione significa quindi che stalle, granai, rimesse, non sono più solo
addossati alla casa, ma formano ampi cortili aperti, magari attorno ad una grande aia
pavimentata: in molte case polesane compare, di fianco alla casa del conduttore del
fondo, anche la casa del “bovaro”.
Un’azienda agricola più grande ha infatti maggiore possibilità di affiancare alle
coltivazioni anche l’allevamento: la più ampia disponibilità di terreno consente di
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differenziarne l’uso, lasciando spazio anche ai prati - pascoli da cui ricavare fieno per
il bestiame.
Riguardo ai materiali impiegati per la costruzione, il legno rimane l’unico materiale
utilizzato per la realizzazione dei solai, le murature anziché di mattoni sono
prevalentemente fatte di sassi o pietra, magari alternati a corsi di mattoni.
La casa rurale di oggi
Oggi la casa rurale o corte è situata nel centro di attività dell’azienda. L’ampiezza
della corte deve essere tale che i fabbricati che la compongono siano strettamente
sufficienti alle varie necessità. La distribuzione dei fabbricati costituenti la corte
rurale è variabile a seconda del tipo e dell’ampiezza dell’azienda, del numero delle
persone che compongono la famiglia. L’abitazione del proprietario è bene sia centrale
rispetto agli altri fabbricati e ad essa va riservata la posizione migliore. Le tettoie per
il ricovero dei carri e degli attrezzi sono situate in prossimità delle stalle e/o dei fienili
Le concimaie e i pozzetti devono disporsi verso NORD . Per ragioni di sicurezza e di
ordine interno, è bene recintare la casa mediante un muro o una siepe, sui quali si
aprono uno o due portoni.
Principali norme per le nuove costruzioni rurali redatte dalla Commissione per
l’edilizia rurale.
- L’ubicazione delle abitazioni rurali deve essere stabilita con particolare
riguardo:
al soleggiamento delle camere di abitazione e della cucina
alla direzione dei venti dominanti
alla facilità di allontanamento delle acque di pioggia e delle acque di rifiuto.
- I muri esterni delle abitazioni devono avere uno spessore minimo di cm 25 se
costruiti con laterizi pieni e di cm 35 se costruiti con pietrame o in muratura
mista.
- Le camere di abitazione non debbono avere nessuna diretta comunicazione coi
locali di ricovero degli animali. Devono avere un’altezza minima, libera, di m
2,80; la superficie non deve essere inferiore a mq 8. Le pareti devono esser
intonacate in malta di calce.
- La cucina deve essere provvista di un focolare con cappa .
L’aia occupa la parte centrale della corte ed è destinata oggi all’essiccazione dei
cereali, è esposta a SUD ed è pavimentata in battuto di cemento o con mattoni
disposti di piatto, con cordolo di cemento lungo tutto il perimetro.
Le rimesse per ricovero macchine e attrezzi possono addossarsi ad altri fabbricati
oppure essere isolati. Le rimesse sono chiuse da tre lati oppure su tutto il perimetro.
Le tettoie sono formate da una serie di pilastri in muratura, intervallati superiormente
da architravi o da archi. La pianta è rettangolare e l’ampiezza è determinata in base al
numero e alla superficie di ingombro delle macchine.
La cantina nella casa rurale assume la funzione di stabilimento enotecnica; questi
sono disposti a fianco della casa e posizionati per lo più in modo tale da mantenere
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il vino nel riposo più assoluto e a temperatura più costante possibile. Le porte e le
finestre sono collocate per poter regolare la temperatura e il ricambio dell’aria. I
locali necessari sono: locale di scelta e pesatura dell’uva, tinaia, cantina di
elaborazione, cantina di invecchiamento, bottiglieria, uffici, laboratori, ecc… la
cantina di elaborazione (disposta in un piano semisotterraneo) deve essere bene
ventilata, con finestre e con canne di ventilazione. Le botti si possono disporre ad una
o a due file e il loro numero dipende dalla capacità che hanno.
Le serre sono le costruzioni destinate alla coltivazione e alla conservazione, in alcune
zone a clima temperato o freddo, di piante provenienti da paesi a clima meno rigido.
Si distinguono: serre a telai portanti, senza sostegni interni; serre a sostegni interni,
nelle quali la copertura è sorretta da una o più file di colonne, generalmente
metalliche, distribuite lungo l’asse della serra. Secondo la specie coltivata e quindi in
relazione alle esigenze di luce, calore, grado di luminosità, aerazione, ci sono serre
diverse. Ogni serra è dotata di porta di comunicazione con l’esterno. Il locale centrale
contiene la caldaia dell’impianto di riscaldamento e viene inoltre utilizzato per
operazioni colturali non eseguibili nelle serre.
I fienili permettono di conservare il fieno per gli animali; si trovano in certi casi sopra
la stalla, in tettoie chiuse.
I pollai devono risultare salubri, asciutti, ben ventilati. Essi possono essere costruiti
fissi in muratura o mobili, in legno forte. Tra il soffitto e il tetto è bene creare una
camera d’aria protettrice dal freddo. Generalmente sono isolati.
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LA MIA CASA RURALE
Io abito a San Martino di Vanezze, in una corte rurale di oggi, circondata
da campi coltivati e da vaste campagne.
Tutti gli edifici si trovano lungo una linea perimetrale quadrata: sorgono
infatti attorno ad un grande prefabbricato usato come capannone per
automobili ed attrezzi agricoli. Sul lato sinistro del capannone è presente
un edificio utilizzato come stalla; sul lato destro è stato ricavato il
giardino della corte e, sugli altri due lati del prefabbricato, si
fronteggiano due case abitabili.
La costruzione delle due abitazioni è costituita da un fabbricato che si
sviluppa più orizzontalmente che in verticale ed entrambi gli edifici sono di
due piani, con le camere da letto sempre al piano superiore , come in effetti
lo erano in passato. Il volume totale delle camere da letto è all’incirca
1/3 di tutto il volume della casa. Le stanze del piano terra e del piano
superiore sono allineate e collegate da una scala piuttosto stretta a
forma di “U”, posizionata di fronte all’ingresso principale ovvero al centro
della casa. Le stanze dei due edifici sono undici (sei al piano terra e cinque
al piano superiore) e sono così suddivisi: un salotto, uno studio, una
lavanderia, una sala da pranzo, tre camere, tre bagni e la cucina che è
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rimasta la stanza più grande della casa. Sia le stanze del piano terra che
le stanze del piano superiore sono tutte collegate tra loro da un corridoio,
che percorre tutta la casa. Le pavimentazioni delle due case sono costituite
da materiali moderni, fatta eccezione per la pavimentazione delle camere
da letto che è in legno e sono sorrette da dalle stesse travi che vengono
utilizzate per il sostenimento del tetto. All’interno della corte sono inoltre
presenti l’aia, che oggi è utilizzata come cortile ed un pozzo: elementi
caratteristici di ogni zona rurale. Tutte le case della mia corte sono, infatti,
rurali.
Io sono nato e cresciuto in questa corte e su queste terre e certamente non
potrei mai dimenticare questo fantastico ambiente rurale che circonda la
mia casa.
Pier Francesco Gagliardo
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ESEMPIO DI RISTRUTTURAZIONE DI CASA RURALE
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