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DOCUMENTAZIONE E STATISTICA
QUADERNO DI DOCUMENTAZIONE N. 6/2009
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ECONOMIA ED OCCUPAZIONE
LO STATO DELLE PROVINCE IN ITALIA
DICEMBRE 2009
REPORT TERRITORIALE PIEMONTE con la collaborazione dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne
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PIEMONTE La sensibile contrazione della domanda mondiale, registratasi a partire dagli ultimi mesi del 2008, ha avuto ripercussioni particolarmente negative sull’economia piemontese, tenuto conto sia del suo elevato grado di apertura al commercio internazionale, sia della sua specializzazione nella produzione di quei beni più sensibili alle oscillazioni cicliche, vale a dire macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto. Sommandosi all’indebolimento delle principali componenti della domanda interna, tale circostanza ha spinto le impresse a tagliare i livelli di produzione e a ricorrere in misura massiccia agli interventi della cassa integrazione. Ne è derivata un’accentuazione delle tensioni sul mercato del lavoro, come suffragato dal blocco delle assunzioni e del turnover, dalla riduzione degli orari di lavoro e dal mancato rinnovo dei contratti a termine. Nei primi sei mesi del 2009, secondo le elaborazioni effettuate dall’Unioncamere, la produzione industriale si è ridotta del 18,8 per cento sul periodo corrispondente. Il settore delle costruzioni ha risentito della situazione di stallo delle opere pubbliche nonché del deterioramento del mercato immobiliare, che ha accusato un calo del numero delle transazioni di unità residenziali del 17,3 per cento in termini tendenziali. Sulle attività commerciali ha pesato negativamente la minore spesa delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli, mentre sugli esercizi ricettivi ha pesato la flessione del 5,5 per cento delle presenze di turisti italiani e stranieri. Il peggioramento dellʹeconomia reale è stato accompagnato da un rallentamento dei finanziamenti bancari in tutti i principali settori di attività; rallentamento ascrivibile non solo alla minore domanda da parte delle imprese, ma anche all’irrigidimento delle condizioni di accesso al credito. * * * Come si evince dalla lettura dei dati contenuti nella Tab.1, nel primo semestre del 2009, il numero degli occupati si è attestato in Piemonte su un totale di 1 milione e 860 mila unità, avendo segnato una diminuzione di un punto percentuale rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. A livello provinciale, sempre in base ai risultati delle indagini sulle forze di lavoro condotte dall’ISTAT, l’occupazione si è ridotta a Verbano‐Cusio‐Ossola (‐5,2%), a Novara (‐2,5%) e a Torino (‐2,2%), mentre si è accresciuta nelle restanti province, sebbene ad un tasso più contenuto di quello del recente passato. Se si esclude l’agricoltura, le cui variazioni sono influenzate da fattori di carattere stagionale, lo sfavorevole andamento dell’occupazione è da attribuire quasi esclusivamente all’industria in senso stretto: nel primo semestre del 2009, il numero degli addetti – compresi i lavoratori in cassa integrazione – ha accusato nel settore in esame una diminuzione del 5,4 per cento in termini tendenziali, portandosi a 974 mila unità. Le imprese industriali di medio‐grande dimensione, cioè quelle con almeno 200 dipendenti, hanno reagito alla drastica diminuzione degli ordinativi facendo ampio ricorso alla CIG; la reazione di quelle più piccole si è invece concretizzata in maggiori tagli al personale. Nel complesso, il numero di ore lavorate è calato in modo 2
rilevante per tutte le classi d’impresa, risultando più pronunciato nel comparto del tessile‐abbigliamento, in quello chimico e in quello dei mezzi di trasporto. Negli altri settori di attività economica sono emerse tendenze contrastanti: la consistenza degli addetti si è ampliata nelle costruzioni (+3,7%), mentre è rimasta sostanzialmente stazionaria nei servizi pubblici e privati (‐0,4%). Per effetto di tali variazioni, il peso del terziario sull’economia in termini di addetti si è portato al 62,5 per cento. Scontando la fase ciclica avversa e il leggero aumento della popolazione in età lavorativa, il tasso di disoccupazione è salito nella prima parte del 2009 al 6,2 per cento per i maschi e al 7,5 per cento per le femmine. L’inversione di tendenza del tasso di disoccupazione è stata accompagnata da un incremento del 77,7 per cento dei lavoratori licenziati e iscritti nelle liste di mobilità. Tale incremento, al quale hanno contribuito soprattutto le imprese fino a 15 dipendenti, ha interessato quasi tutti i settori di attività economica e in particolare i comparti della metalmeccanica, dei trasporti, dell’edilizia, del commercio e dei servizi alle imprese. Come già detto, il progressivo deterioramento del quadro economico ha determinato un sensibile incremento delle ore autorizzate dall’INPS per trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO), cioè quelle concesse in presenza di difficoltà di ordine congiunturale (mancanza di commesse, temporanea flessione della domanda, ecc.). Per la precisione, nel primo semestre del 2009 le ore di CIGO hanno raggiunto nel Piemonte un totale di 59 milioni e 511 mila unità, essendosi accresciute di oltre 13 volte rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. La lievitazione degli interventi della cassa integrazione ordinaria ha riguardato la generalità dei comparti industriali ed in modo particolare quello metallurgico, meccanico, cartario, chimico e della trasformazione dei minerali. Come emerge dai dati riportati nella Tab.2 il 64,7 per cento delle ore di CIGO concesse nella regione è stato assorbito dalla provincia torinese ed il 35,3 per cento dalle altre province. Il netto peggioramento della fase ciclica trova conferma anche nei dati sulle esportazioni e in quelli relativi alle imprese iscritte nei registri camerali. Per quanto concerne le esportazioni di merci, si tenga presente che nella prima parte del 2009 esse si sono ragguagliate a 14.218 milioni di euro, avendo messo a segno un ‐
28,3 per cento nel confronto tendenziale. A livello provinciale, le riduzioni più pronunciate delle vendite all’estero si sono registrate a Verbano‐Cusio‐Ossola (‐43,3%), ad Asti (‐32,4%) e a Torino (‐30,3%). La caduta delle esportazioni si è manifestata con maggiore intensità nei mercati di sbocco della UE ed ha interessato in modo particolare il comparto degli autoveicoli e degli altri mezzi di trasporto (‐29,8%), quello dei macchinari (‐33,4%) e quello dei prodotti in metallo (‐40,1%). Per quanto riguarda il numero delle imprese registrate presso le Camere di commercio, nel primo semestre del 2009 esso ha accusato una riduzione dello 0,6 per cento sul periodo precedente , attestandosi su un totale di 467.043. In tutte le province si sono riscontrate variazioni di segno negativo, comprese tra lo 0,3 per cento di Torino e l’1,6 per cento di Asti. 3
La caduta delle attività reali è stata affiancata da un significativo rallentamento dei finanziamenti bancari accordati alla clientela residente nella regione. Secondo le rilevazioni della Banca d’Italia, alla fine del mese di giugno 2009 la consistenza dei prestiti si è posizionata sotto la soglia dei 105 miliardi di euro, avendo registrato un incremento di appena 1,5 punti percentuali rispetto alla fine del 2008. Su tale incremento pesano peraltro le variazioni evidenziate dalla provincia di Novara (+3,8%) e soprattutto da quella di Torino (+2,5%): nelle restanti province, infatti, lo stock dei prestiti o è rimasto sostanzialmente invariato o si è addirittura ridotto. A livello settoriale, i prestiti hanno mostrato un calo nell’industria manifatturiera (specie nei comparti dei prodotti in metallo, dei materiali elettrici, delle macchine agricole e industriali) e una sensibile riduzione del ritmo di crescita nelle costruzioni e nel terziario. Diversamente dagli impieghi, l’ammontare dei depositi bancari ha evidenziato una graduale accelerazione, essendosi ampliato nel periodo in esame del 5,8 per cento (da 62,0 a 65,6 miliardi di euro). Le province che hanno segnato il più alto tasso di crescita dei depositi sono state rispettivamente Cuneo (+11,1%), Alessandria (+9,1%) ed Asti (+6,9%) Tab.1 – Consistenza degli occupati (I e II trimestre 2009) I TRIMESTRE Var. Var. Migliaia congiut. tend. TORINO 955,6 ‐3,3 ‐0,1 VERCELLI 75,1 2,6 4,1 BIELLA 80,8 0,3 ‐0,5 VERBANO‐CUSIO‐OSSOLA
65,7 ‐2,9 ‐5,7 NOVARA 152,6 ‐0,8 ‐2,9 CUNEO 263,7 ‐0,8 2,3 ASTI 94,0 ‐2,6 6,1 ALESSANDRIA 175,1 ‐1,8 ‐1,3 TOTALE 1.862,6 ‐2,2 0,1 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT PROVINCE II TRIMESTRE Var. Var. Migliaia
congiut. tend. 936,0 ‐2,0 ‐4,1 76,8 2,2 3,0 79,8 ‐1,2 ‐2,9 68,8 4,8 ‐4,8 158,0 3,5 ‐2,2 269,3 2,1 1,9 92,8 ‐1,2 ‐2,4 176,2 0,6 3,6 1.857,8 ‐0,3 ‐2,0 I SEMESTRE Var. Migliaia congiut. 945,8 ‐3,3 76,0 3,5 80,3 0,6 67,2 ‐2,3 155,3 ‐0,2 266,5 0,7 93,4 ‐2,8 175,7 0,7 1.860,2 ‐1,6 Var. tend. ‐2,2 3,6 ‐1,7 ‐5,2 ‐2,5 2,1 1,7 1,1 ‐1,0 Tab.2 – Ore di cassa integrazione ordinaria concesse dall’INPS (I e II trimestre 2009) PROVINCE TORINO VERCELLI BIELLA VERBANO‐CUSIO‐OSSOLA NOVARA CUNEO ASTI ALESSANDRIA TOTALE Fonte: elaborazioni su dati INPS I TRIMESTRE Var. Migliaia congiut. 13.288 103,4 933 186,9 662 11,3 512 302,3 1.171 99,6 2.564 148,9 1.476 162,4 1.034 104,4 21.640 110,8 II TRIMESTRE Var. Migliaia
congiut. 25.208 89,7 1.547 65,7 1.133 71,1 815 59,1 2.443 108,7 2.154 ‐16,0 2.287 54,9 2.284 120,9 37.871 75,0 I SEMESTRE Var. Migliaia congiut. 38.496 419,4 2.480 452,2 1.795 120,3 1.328 560,5 3.613 318,6 4.718 315,2 3.764 502,3 3.318 343,5 59.511 385,8 Var. tend. 1.931,6
801,9 165,1 725,1 567,7 2.232,6
3.313,8
672,4 1.286,9
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Tab.3 – Stock delle imprese registrate (Numeri indici I trim. 2007 = 100 ) Province Anno 2008 I trim. TORINO 101,2 VERCELLI 99,9 BIELLA 98,5 VERBANO‐CUSIO‐OSSOLA 98,2 NOVARA 98,2 CUNEO 99,5 ASTI 98,9 ALESSANDRIA 99,5 Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere Anno 2009 II trim. III trim. IV trim. I trim. II trim. I sem. 2009 v.a. 101,8 100,2 98,7 98,4 99,2 99,9 99,3 100,0 102,1 100,7 98,8 98,7 99,6 100,1 99,3 100,0 102,1 100,5 98,4 98,3 99,5 99,8 98,8 99,8 101,5 99,7 97,2 97,7 98,6 99,1 97,4 98,9 102,1 100,0 97,6 98,0 99,1 99,4 97,6 99,1 235.219 17.735 19.962 13.971 31.956 74.393 25.970 47.839 Tab.4 – Esportazioni di beni in valore (I e II trimestre 2009) I TRIMESTRE PROVINCE Migliaia di euro TORINO 3.283.789 VERCELLI 337.644 BIELLA 272.120 VERBANO‐CUSIO‐OSSOLA 92.367 NOVARA 771.459 CUNEO 1.204.965 ASTI 235.939 ALESSANDRIA 751.637 TOTALE 6.949.920 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Var. tend. ‐29,9 ‐16,9 ‐24,6 ‐42,6 ‐28,0 ‐20,2 ‐30,0 ‐21,8 ‐26,8 II TRIMESTRE Migliaia di euro 3.609.637 364.673 297.250 114.862 788.153 1.114.556 241.132 738.306 7.268.570 Var. tend. ‐30,8 ‐20,1 ‐25,6 ‐43,9 ‐28,6 ‐27,9 ‐34,6 ‐30,3 ‐29,8 I SEMESTRE Migliaia di euro 6.893.426 702.316 569.371 207.229 1.559.612 2.319.521 477.072 1.489.943 14.218.490 Var. tend. ‐30,3 ‐18,6 ‐25,1 ‐43,3 ‐28,3 ‐24,1 ‐32,4 ‐26,2 ‐28,3 Tab.5 – Depositi e impieghi bancari per localizzazione della clientela (Consistenze in migliaia di euro) PROVINCE TORINO VERCELLI BIELLA VERBANO‐CUSIO‐OSSOLA NOVARA CUNEO ASTI ALESSANDRIA TOTALE TORINO VERCELLI BIELLA VERBANO‐CUSIO‐OSSOLA NOVARA CUNEO ASTI ALESSANDRIA TOTALE Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia Al 31/12/2008 35.964.261 1.984.409 2.444.326 1.587.457 5.247.492 7.442.194 2.276.892 5.063.769 62.010.800 55.794.965 2.985.379 4.432.588 2.711.088 9.554.931 13.470.167 3.986.378 10.365.254 103.300.750 Al 30/06/2009 Depositi 37.825.136 2.098.320 2.557.293 1.642.180 5.261.032 8.264.612 2.433.775 5.526.380 65.608.728 Impieghi 57.181.821 2.972.958 4.454.295 2.671.768 9.918.411 13.238.978 4.021.048 10.339.527 104.798.806 Var.% 5,2 5,7 4,6 3,4 0,3 11,1 6,9 9,1 5,8 2,5 ‐0,4 0,5 ‐1,5 3,8 ‐1,7 0,9 ‐0,2 1,5 5