Kineo 3 - Fabrizio Bonomo

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Kineo 3 - Fabrizio Bonomo
PROGETTI SNCF
ESTERO
DUE PROGETTI PER IL FUTURO
INTERMODALE DELLE SNCF
Lo sviluppo dell'intermodalità in Europa vede il settore merci delle ferrovie francesi fra i
protagonisti più attivi, con proposte per il Duemila che guardano alla realizzazione di
autostrade ferroviarie, a centri di movimentazione automatizzati e al Tgv delle merci
Si chiamano “Commutor” e “Autoroute ferroviaire” i
progetti messi in campo dalle ferrovie francesi per
l'intermodalità del Duemila in Francia e in Europa.
Il Commutor è concepito come soluzione tecnologica per i terminal intermodali. In sostanza l'obbiettivo
è la velocizzare il trasferimento da un treno all'altro
delle unità mobili (container e casse mobili), assicurando tempi di coincidenza estremamente brevi fra
un treno e l'altro. Un progetto, mirato al 1998, che
ha caratteristiche su misura per il traffico merci da e
per la regione parigina, ma nel quale sono presenti
potenzialità rilevanti per il trasporto combinato in
genere, basti pensare alla realtà italiana, dove i treni
merci da e per l'estero convergono su una località
(Milano in particolare) e sono poi ridistribuiti lungo
tutta la Penisola.
In prospettiva più lontana, cioé verso il 2.010, è la
messa a punto del concetto di autostrada ferroviaria,
che dovrà affrontare la crescita progressiva del traffico pesante, soprattutto sull'asse nord-sud della
Francia. A questi progetti va aggiunto, sempre guardando al 2.010, un programma di sviluppo di linee
merci ad alta velocità, che non sono strettamente
legate all'intermodalità ma contribuiscono al riassetto modale complessivo; la crescita del mercato merci
veloce creerà prospettive potenzialmente concorrenziali con il trasporto aereo (sulle distanze da 300 a
1.200 chilometri), a prezzi nettamente inferiori.
Nel concreto il progetto Commutor è un sistema
robotizzato capace di triplicare il volume di traffico
movimentato giornalmente, di notte in particolare:
praticamente 60 treni per notte, con il trasbordo di
mille elementi mobili. Il tutto sulla base di bassi costi
di esercizio e brevi tempi ridotti rispetto agli impianti tradizionali.
Per il suo sviluppo è stato stanziato più di un miliardo di franchi (290 miliardi di lire)ed è attualmente
in fase di verifica tecnica ed economica presso un
impianto sperimentale a Trappes, realizzato appositamente nel 1990. Tecnicamente il progetto si basa
su due obbiettivi. Il primo consiste nello stabilire
una corrispondenza rapida fra i treni mediante una
diffusa automazione delle operazioni; il secondo
guarda all'utilizzo di treni navetta fissi, da non comporre cioé ne alle stazioni di corrispondenza ne in
quelle terminali.
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SNCF - CAV - MICHEL URTADO
Il Commutor
In questo contesto Commutor costituisce il punto di
corrispondenza centrale dove smistare i carichi, in
tempi molto brevi, fra un treno e l'altro.
Le operazioni vengono svolte da una serie di elevatori aerei gestiti da computer e in grado di preparare
una batteria di nove treni in circa un'ora.
Un sistema di supervisione locale comanda e controlla l'insieme delle operazioni di carico e scarico,
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SNCF - CAV - JEAN JACQUES D'ANGELO
SNCF - CAV - MICHEL URTADO
PROGETTI SNCF
designando le unità da scaricare, il movimento degli
elevatori, le unità da caricare. A sua volta il singolo
sistema locale è collegato a un supervisore centrale,
che indica le informazioni sul carico dei treni e la
loro composizione, predisponendo e coordinando le
singole operazioni.
Particolare
dell'impianto di Trappes,
dove si stà sperimentando
il “Commutor”. In alto
schema del percorso
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potenziale dell'autostrada
ferroviaria con i dati del
traffico merci, in numero
di mezzi, registrato nel
1989 sull'asse nord-sud.
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Viste dell'impianto di
Treppes e del modello
del “Commutor”. In alto,
particolare di un treno
merci speciale Sncf.
PROGETTI SNCF
ESTERO
Il progetto di un'autostrada su ferrovia, cioé mezzi
pesanti che, senza particolari operazioni, si trasferiscono dal nastro stradale a un piano ferroviario,
risponde alla previsione che, progressivamente, si
arriverà alla saturazione delle grandi arterie stradali.
Nei prossimi venti anni infatti si calcola un aumento
dell'otto per cento annuo del traffico pesante sull'asse nord-sud, e del sei per cento l'interscambio complessivo con l'estero. Da questa constatazione, e dal
dibattito sul tipo di risposta in termini di infrastrutture (ben presente anche in altri paesi come Svizzera
e Austria), nasce l'idea di realizzare la cosiddetta
"autostrada ferroviaria": una linea creata appositamente, che attraversi da nord a sud la Francia dall'Eurotunnel e da Metz a Lione, e da qui all'Italia
o a Avignone e Narbonne - con treni a intervalli
regolari sui quali far viaggiare i mezzi pesanti accompagnati dai conducenti. In sostanza un trasferimento
su ferro di una parte del traffico su gomma dal quale
derivano i conseguenti vantaggi di tipo ambientale e
sociale oltre ad un alleggerimento della rete stradale
e ferroviaria. Il progetto si ispira al sistema di navette utilizzato per l'Eurotunnel, così come ai “Piggi
back” statunitensi e alle autostrade viaggianti in uso
nelle regioni alpine (Svizzera, Austria e Germania).
Tecnicamente consiste in una linea a sagoma molto
alta, riservata solo e unicamente al traffico merci,
dove è possibile il carico di tutti i tipi di mezzi o elementi mobili, fino a contemplare l'eventualità di
posizionare i contenitori su due livelli utilizzando
carri ultrabassi. Il punto cruciale consiste nel rendere semplici e veloci la salita e la discesa degli automezzi e garantire un servizio frequente e rapido. Si
punta così a convogli navetta a composizione fissa,
dove è possibile caricare lateralmente fino a 35
camion, che viaggeranno a una velocità compresa
fra i 120 e i 140 chilometri orari (con punte a 160) e
con una frequenza di almeno un treno ogni ora (ma
si parla anche di uno ogni mezzora o venti minuti).
Il convoglio base, fisso e non modificabile, è lungo
750 metri e si articola in quattro elementi: una locomotiva in testa, i carri con gli automezzi, una vettura
per gli autisti e, in coda, una locomotiva telecomandata. Ciascuno di questi convogli base può essere
unito ad altri, a formare treni di due o tre elementi,
per una lunghezza massima di 2.250 metri. La vettura per i conducenti è concepita come area di riposo
e ristoro e dispone quindi di zone ristorante, aree di
relax e spazi per dormire.
Si calcola che il carico e lo scarico di un treno possa
avvenire in una o due ore, con potenzialità sono stimate in circa 30 mila automezzi al giorno, calcolando un traffico cadenzato, 24 ore su 24, di treni con
75 automezzi ciascuno. Il costo della linea è simile a
quello di un'autostrada a tre corsie o a una linea
Tgv, cioé 50 milioni di franchi a chilometro (circa
15 miliardi di lire). Quindi un troncone di 400 chilometri corrisponde a un investimento di 20-25 miliardi di franchi (circa 7 mila miliardi di lire).
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SNCF - CENTRE AUDIOVISUEL
L'autostrada ferroviaria
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ESTERO
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SNCF - CENTRE AUDIOVISUEL
PROGETTI SNCF
Di fatto siamo davanti a una visione nuova del trasporto merci, che risponde alle esigenze di una gestione
integrata delle infrastrutture, coerentemente con una
politica complessiva dei trasporti. Così, se per ora il
progetto si limita all'asse nord-sud, perché il più congestionato, in realtà potrebbe estendersi progressivamente ad altre aree in virtù delle singole esigenze trasportistiche. Restando all'immediato, il solo limite
commerciale dell'asse nord-sud è rappresentato dall'area geografica, considerando che il servizio riguarda
un tratto specifico del trasporto pesante, sul quale
transitano mezzi di provenienza e destinazione che
vanno al di là della Francia. Non a caso si è posto il
problema di un considerevole aumento di traffico (più
del doppio rispetto ad oggi) sui valichi alpini fra la
Francia e l'Italia. Da qui nasce un ulteriore progetto
per il prolungamento dell'autostrada ferroviaria, sfruttando ad esempio il tracciato della linea ad alta velocità da Lione a Torino, già indicato dalla Commissione
europea come uno dei progetti prioritari fra le reti
transeuropee e attualmente in fase di sviluppo.
Particolare del modello
di una stazione di accesso
all'autostrada
ferroviaria.
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Viste del modello
dell'autostrada feroviaria e,
in alto, schema di un convoglio tipo e di una ban china di carico/scarico.
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