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MEMORIA EPISODICA
(Estratti da recenti Newsletter RDITM)
Ci sono almeno 18 studi che dimostrano che le persone con disturbi dello spettro
autistico (ASD) presentano uno specifico deficit di memoria nella Memoria Episodica
(ME).
Cosa non è
Le persone con ASD possono avere o non possono avere alcune abilità di memoria. Ma
queste sono diverse dalla ME. La ME non è
1. memoria abitudinaria (ricordare fatti; per esempio “Ci sono 300 piscine nello
stato di Washington”)
2. memoria semantica (ricordare eventi specifici nella propria vita; per esempio,
“Sono andato a nuotare l’altra sera”)
3. memoria emozionale (ricordare i sentimenti durante un evento; per esempio, “Mi
sono arrabbiato quando il papà mi ha chiesto di tuffarmi in piscina”)
Che cos’è
La memoria episodica è una combinazione della memoria semantica ed emozionale
usata per prendere una decisione nel presente per ottenere un obiettivo desiderato nel
futuro. Nell’RDITM, la memoria episodica è usata come motivazione per provare qualcosa
di nuovo.
Memoria semantica: (l’evento): “Sono andato a nuotare l’altra sera.”
+
Memoria emotiva: “Mi sono arrabbiato quando il papà mi ha chiesto di tuffarmi in
piscina.”
=
Memoria episodica: “All’inizio mi sono arrabbiato quando il papà mi ha chiesto di
tuffarmi in piscina, ma poi ho provato e ci sono riuscito! Mi sono persino tuffato nella
parte più profonda! Ero così orgoglioso.”
Perchè è importante
Senza ME, una persona con ASD non ha motivo di cercare una interazione più
dinamica. Senza ME, è più facile cercare sistemi statici per avere un maggior senso di
sicurezza e controllo. ME è la forza che trascina alla ricerca di cose nuove. Messa in
modo semplice, ME = motivazione. Visto che le persone nello spettro autistico
raramente riescono ad avere una ME, è fondamentale che questa sia uno dei punti
principali di intervento.
Come si crea la ME?
METTENDO IN EVIDENZA
La creazione della ME si realizza attraverso la “messa in evidenza”. “Mettere in
evidenza” significa rallentare, amplificare il momento e creare significato nel momento di
codificazione del ricordo. Suggeriamo di fare qualsiasi cosa che funzioni per fare in
modo che il momento venga sottolineato come emotivamente potente e memorabile per
il bambino, quindi magari anche fare una pausa o fermarsi a metà azione. Ricordate che
per il vostro bambino potrebbe volerci più tempo per processare un sentimento di quanto
voi pensiate.
Assicuratevi di essere chiari riguardo l’obiettivo su cui state lavorando, in modo da poter
mettere in evidenza il momento giusto per il vostro bambino. Per esempio, con il gioco
del cucù, se state lavorando sull’anticipazione di divertimento ed eccitazione condivisi,
cercate di esitare appena prima di mostrare il vostro viso per mettere in evidenza
l’anticipazione.
CODIFICAZIONE
Come abbiamo detto, per sviluppare la Memoria Episodica è necessario codificare tre
parti della nuova memoria (evento, emozioni, percezione unica dell’evento) quando
avviene l’esperienza condivisa e poi rivedere il tutto successivamente:
1. Emozioni: Le emozioni diventano l’elemento organizzativo
dell’immagazzinamento (per esempio “Cose che odiamo” e “Cose che amiamo”).
Assicuratevi di mettere in evidenza le reazioni emozionali anche prima di mettere
in evidenza i dettagli dell’evento stesso.
2. Evento: Questa è conosciuta anche come memoria semantica (per esempio,
“Sono andato a nuotare l’altra sera.”)
3. Unicità: Il miglior modo di prevedere un ricordo è la codificazione di una persona
di un evento come unico in se stesso. Più riusciamo a mettere in evidenza alcuni
elementi dell’unicità personale dell’evento, meglio è.
Una memoria è stata codificata con successo se le azioni del vostro apprendista
dimostrano che è consapevole degli elementi che state mettendo in evidenza e se questi
elementi sono percepiti come il momento più rilevante delle azioni che state facendo
insieme. Ecco alcuni suggerimenti pratici per testare questo punto:
Se state lavorando sul Livello Uno, fate attenzione se il vostro apprendista è interessato
alle vostre espressioni emozionali: se nota quando avete una espressione emozionale
amplificata o nessuna espressione emozionale. Per esempio, per determinare se voi
siete importanti come risposta emozionale oppure no, cercate di fare una faccia
annoiata (o spaventata o disgustata) e vedete se il vostro apprendista continua a ridere.
Se il vostro apprendista non nota o non si cura del cambio del vostro stato emozionale,
dovrete rivedere il vostro modo di mettere in evidenza in modo che lui capisca che è la
relazione con voi che crea il divertimento e non la procedura dell’attività.
In ogni livello, prendente nota di come il vostro apprendista reagisce quando rivedete le
foto o altri ricordi. Fate attenzione se il vostro apprendista sembra ripetere l’esperienza
dell’emozione e comunica un desiderio di fare l’attività di nuovo. Se il vostro apprendista
è verbale, notate se fa commenti tipo “Ci siamo divertiti. Lo facciamo ancora?” o dice
cose che indicano una memoria più procedurale, tipo “Qui era martedì a casa della
nona. Pioveva.”
ETICHETTARE
Anche etichettare è molto importante perchè è il modo che ci permette di organizzare la
memoria in un sistema indicizzato. Poi possiamo anche fare categorie dei ricordi
dividendoli in cose paurose, cose stupide, cose disgustose, cose tristi, cose difficili da
fare, cose che sembravano difficili ma invece sono facili, etc. Ecco alcuni esempi di
etichette brevi e distintive: “ce l’abbiamo fatta”, “il record mondiale”, “la cosa”, “Boom”,
“Oh no!”, “Bleah”, “Un fulmine!”, etc.
Pensate a questo come se metteste una cornice emozionale e cognitive attorno ad un
episodio (o foto) per renderlo ancora più significativo e potente. Può essere un’etichetta
o un titolo, come “La cosa”. Ma può essere anche un effetto sonoro come “Brrrrr” o
un’esclamazione come “Oh NO!”, un paragone con un’altra esperienza; o, per un
bambino non-verbale e piccolo, una piccola “ri-recita” di un episodio, come cadere,
paragonato ad un disegno. A volte mettere in evidenza ed etichettare possono avvenire
allo stesso tempo. Se questo non avviene, usate spunti verbali o non verbali per aiutare
a ricordare come avete messo in evidenza durante l’episodio.
REVISIONE
Una volta che avete codificato un ricordo mettendolo in evidenza, la creazione di
un’etichetta che rappresenti l’episodio per una revisione successiva è limitata
probabilmente solo dalla vostra immaginazione. Foto, video, titoli, storie, poesie, mappe,
disegni, canzoni, filastrocche, mappe mentali, rappresentazioni dal vivo, espressioni
facciali, anche piccoli spot, etc., da soli o in combinazione, possono essere usati per
rafforzare la Memoria Episodica. Sentitevi liberi di sperimentare e vedere cosa funzioni
meglio! In ogni revisione, comunque, ricordatevi di usare linguaggio dichiarativo. Le
ricerche hanno dimostrato che i genitori che pongono tante domande hanno bambini con
scarsa Memoria Episodica, in paragone con quei genitori che cercano di elaborare I
fatti. Qui di seguito ci sono alcune idee su come potete iniziare a modi diversi di rivedere
i ricordi.
Le foto sono un mezzo meraviglioso e non verbale per rivedere Memorie episodiche e
sono fantastiche a partire dal Livello Uno. Cercate di fare foto della parte che volete
mettere in evidenza. Una foto è già sufficiente, ma potete anche farne alcune per
raccontare una storia semplice ma piena di significato. Le polaroid hanno il vantaggio
dell’uscita immediate, e inoltre potete condividere l’anticipazione della foto che si sta
sviluppando. Le foto vanno anche bene per le mappe. Per esempio, potete attaccare
delle foto in punti differenti di una mappa. Per i bambini più grandi, un’ottima attività
Maestro/apprendista è mostrare loro come fare da soli le foto.
I video spesso possono essere rivisti immediatamente, fermandosi e facendo una pausa
nelle parti che volete mettere in evidenza. Se usate i video per una revisione successiva,
vi suggeriamo di editarli con attenzione prima di farli rivedere. Ricordate che stiamo
cercando in particolare di creare memorie di successi e competenze nella relazione,
quindi bisogna togliere gli elementi negativi o le cose che il bambino potrebbe aver fatto
intenzionalmente in modo sbagliato per divertirsi, tipo far cadere una sedia o tirare una
palla in modo che il genitore non riesca a prenderla.
Scrivere o disegnare può essere fatto dallo stesso bambino e in effetti può essere un
modo importante per loro di processare un evento e iniziare a recodificare quello che è
avvenuto in modo più profondo, dopo che lo avete aiutato con la codificazione iniziale. I
disegni non devono essere rappresentativi; possono anche essere simbolici, o persino
degli scarabocchi di colori, forme e linee. Allo stesso modo, gli scritti possono essere
“poemi” molto semplici o anche gruppi di associazioni di parole. La chiave sta
nell’aiutare il bambino a focalizzare le emozioni e ciò che c’è stato di più significativo per
lui nell’evento. Anche se questo può iniziare in modo molto semplice, creerà comunque
una struttura per future ed avanzate abilità di funzionamento esecutivo.
Parlare di ciò che avete fatto può essere fantastico una volta che la memoria è stata
messa in evidenza e codificata. Successivamente potete rivedere la parte messa in
evidenza della memoria dicendo “ricordi quando abbiamo …. È stato così divertente!” o
“siamo stati una squadra fantastica”. Puntualizzate l’episodio focalizzando un minievento specifico. Per esempio, se stavate mettendo giù la tavola, potete dire una cosa
tipo “ti ricordi quando abbiamo preparato la tavola così velocemente che il cucchiaio è
caduto dal tavolo?” o “Penso che oggi abbiamo fatto un nuovo record di “messa giù della
tavola”!”
Musica, tocco, movimento e altri spunti sensoriali … recentemente abbiamo iniziato
anche ad usare gli altri sensi per rivedere le memorie.
Una volta che avete iniziato a lavorare sulla Memoria Episodica durante una sessione
RDI™ o nella vita quotidiana, avrete presto molte “rappresentazioni” (cioè foto, disegni,
etc.) che possono poi essere organizzate in gruppi significativi. Fisicamente, potete fare
dei semplici album fotografici, foto da mettere sul frigo, diari scritti e libri di disegni fino a
DVD con video clips.
Concettualmente, spesso suggeriamo di iniziare con un semplice “Giornale di
preferenze” che può essere una collezione di foto del livello Uno, o un diario scritto per
bambini più grandi, adolescenti o adulti. All’inizio del livello tre estendiamo questa idea
introducendo “Libri di strategia” per raccogliere memorie episodiche di successi relativi
all’incertezza produttiva o al ciclo Stress – Recupero – Competenza.
Possiamo anche collegare insieme delle collezioni mentre il bambino progredisce
attraverso i vari stadi. Un modo per farlo è creare un manuale di riferimento personale,
che è un’espansione più sofisticata del Giornale delle preferenze e prevede un completo
“sistema operativo personale” con capitoli come: “cose che preferisco”, “Cosa ho
bisogno per funzionare al meglio”, “Cose che sono piacevoli o belle per me”, “Strategie
che funzionano con me”, “Obiettivi personali”, “Come posso fidarmi delle persone”,
“Cosa mi fa sentire insicuro”, etc. Questo è un sistema operativo dinamico e in continua
evoluzione, con ogni persona che inserisce cose nel proprio libro e decide quali
memorie devono andare in quale capitolo. Ovviamente il manuale non finisce mai ed è
continuamente soggetto a revisione.
Un altro modo di collegare varie collezioni insieme nel tempo è creando un Giornale di
Preferenze per la famiglia o un libro di strategia per la famiglia. Potrete notare che una
volta che le memorie sono codificate, diventano ricodificate ed estese per diventare
ancora più potenti e significative.
Lista di controllo per la memoria episodica
1. Obiettivo:
2. Attività:
3. Messa in evidenza (tipo, quando):
4. Codificazione:
a. Emozione (Priorità numero 1: tenete l’evento basato sull’emozione)
b. Evento (assicuratevi che la memoria dell’evento sia solida)
c. Unicità (rendetela speciale per il bambino – il ricordo è suo, non vostro!)
5. Etichetta:
6. Rappresentazione (i):
7. Revisione:
8. Doppio controllo: se la risposta è “no” ad una qualsiasi (o a più di una) di queste
domande, allora dovete cambiare il modo in cui mettete in evidenza l’evento in
modo che il bambino capisca che è la relazione che crea il divertimento, e non la
procedura:
a. Test sull’emozione: Quando ripetete l’attività, il bambino nota quando
avete un cambiamento con una faccia neutra/frustrata/disgustata?
b. Test sulla partecipazione: Il bambino fa attenzione se decidete di non
ripetere l’evento con lui?
c. Test sulla revisione: Il bambino parla della parte emozionale e dell’unicità
dell’esperienza quando la rivedete (invece di dire solo cose statiche come
“ero seduto su una sedia rossa” o “Ero a casa della nonna” o “ho
mangiato la torta” o “Ci sono cinque persone in questa foto.”)?