lettere - ASL CN1

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lettere - ASL CN1
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giovedì 27 marzo 2014
Tantolavoro
con l’ass. Risso
Mi sembra giusto, attraverso le pagine dei giornali di
Saluzzo, esprimere un forte
ringraziamento all’Assessore uscente dell’Istruzione,
Marcella Risso. E’ soprattutto con Lei che ho avuto a che
fare, che abbiamo avuto a
che fare noi, persone di scuola, in questi anni. Per quanto
riguarda la Direzione Didattica, che ho l’onore temporaneamente di presiedere (per
quanto intenda restarci, nessuno è eterno), ho sempre
trovato innanzitutto disponibilità all’ascolto e al confronto. So che se dicessi solo del
bene, facessi solo elogi, non
sarei credibile, tantomeno in
una importante città come
Saluzzo. Non voglio sostenere che ho sempre condiviso le scelte politiche dell’Amministrazione, in ogni caso e
su tutto: le differenze ci possono stare, e anche la valutazione sull’opportunità o
meno di certe iniziative o il
dubbio che “i politici debbano
sempre fare i conti con i tecnici”, dai quali, in fondo, dipendono un po’. Succede a
livello nazionale o internazionale, è ovvio quindi che, a
livello locale, non si possa
essere del tutto liberi. Certamente non si possono fare
sempre scelte “popolari”,
quando c’è necessità di razionalizzare o riorganizzare
servizi, e di effettuare “tagli”
per risparmiare risorse da
utilizzare in ambiti diversi. Al
di là delle scelte di allora e di
ora ( qualcuno rimpiangerà
la scuola Dante o l’Estate
Ragazzi Comunale), c’erano e ci sono motivi per pensarla in un modo o in un altro,
i pro e contro vanno rispettati
e capiti, poi però bisogna
scegliere. Sulla gratuità o
meno della mensa agli insegnanti, problema sollevato da
una missiva che è risultata
un po’ maldestra o perlomeno inopportuna, direi che poi
ci si è incontrati, ci si sta
parlando e scrivendo… ognuno sta facendo uno sforzo
per comprendere i problemi
dell’altro, pur in un’ottica non
solo di diritti sanciti da un
contratto nazionale, o di risorse non trasferite dallo
Stato ai Comuni, ma di specificità e importanza di un
servizio. A leggere bene questa mia lettera, ho esagerato
al contrario, finora ho fatto
solo appunti e osservazioni,
se non vere e proprie critiche. Ecco allora ciò che mi
pare sia stato davvero positivo, essenziale, (ma non
sarà senz’altro solo merito di
Marcella Risso!...):
- la vecchia scuola dell’infanzia statale del quartiere S.
Martino è stata chiusa; nel
giro di pochi anni si è passati
da tre a sei sezioni funzionanti, senza che le scuole
paritarie di Saluzzo ne abbiano sofferto;
- è stato mantenuto il servizio-mensa il martedì alla
scuola primaria F. Costa e la
scuola M. Musso usufruisce
della refezione, il martedì,
presso la scuola I. Alpi;
- è nato e si è consolidato
il tempo pieno presso la scuola
C.A. Dalla Chiesa (servizio
strategico per le famiglie, ma
anche offerta formativa per i
bambini,; servizio che si sta
sempre più specializzando,
e ha creato/mantenuto posti
di lavoro per gli insegnanti);
- presso la scuola Dalla
Chiesa è nato ed è stato
sostenuto il progetto “Ci Siamo”, una scuola polo per gli
alunni disabili gravi e gravissimi, ma anche per tutti i bambini e tutte le classi di Saluzzo
che con loro interagiscono…
un’esperienza unica, non
solo in Provincia di Cuneo,
ma in Piemonte. Una scuola
alla quale si iscrivono, da un
po’ di tempo, anche bambini
di altri Comuni del saluzzese;
- le risorse per i bambini
disabili in tutte le scuole di
Saluzzo, soprattutto attraverso la nomina e il pagamento degli assistenti alle
autonomie, quando i bambini
possono usufruirne, non
sono mai mancate;
- le iniziative didattiche e
culturali per la scuola e con la
scuola:quelle di Casa Cavassa, che ora veramente
un po’ soffrono, i Laboratori
Didattici e il Consiglio Comunale dei Ragazzi;
- la Settimana della Scienza e il sostegno alla Giornata
dell’Arte…
- per non parlare dell’educazione alla salute e alimentare, del teatro…
Degli interventi di manutenzione e di riqualificazione
degli edifici scolastici, su cui
l’Amministrazione nel suo
complesso si è impegnata,
si possono vedere i risultati.
Immagino che nella prossima legislatura, Marcella non
si ricandiderà; dobbiamo
aspettarci dal futuro asses-
sore almeno la conferma di
tutto quanto c’è già e qualcosa di più. Sarà difficile per tutti
fare promesse e mantenerle. Chiunque sia il prossimo,i
mmagino che non saremo
meno esigenti di ieri e di oggi,
né meno collaborativi. Si
faccia avanti un altro, come
si dice, e abbia un bel po’ di
coraggio. Qualche cosa da
realizzare, infatti, ancora c’è:
l’ampliamento da tempo atteso della scuola dell’infanzia
Alessi; la collocazione al piano terra degli uffici di segreteria/direzione presso la
scuola Costa; un’Estate Bimbi, che possa offrire la possibilità di attività durante l’estate anche ai bimbi dai 3 ai 5
anni e un servizio utile ai
genitori; dopo l’affitto dello
Starlab, l’acquisto in concorso con altri, di un Digitalis, al
servizio di tutti gli ordini di
scuola; un Centro per le Arti
e i Linguaggi, così come proposto a suo tempo dal Dott.
Antonio Rendina, con ampie
fasce di libertà creativa e
gratuità; la promozione di un
curricolo verticale per la formazione delle competenze e
una reale inclusione di tutti i
bambini/ragazzi nei diversi
ordini di scuola. Sogni irrealizzabili… utopie?.. Intanto a
Marcella, oltre ad un grazie
dalla scuola pubblica, che ha
sempre difeso dalla privatizzazione, un invito, ora che
sarà più libera, se avrà tempo e piacere, a venirci a trovare in bicicletta e a stare un
po’ con noi, in una qualunque
delle nostre scuole. Certo…
correrà il rischio di essere
coinvolta in qualche attività o
di essere ingaggiata. Chi ha
saputo insegnare qualcosa
nel lavoro e nella vita, lo saprà sempre. A nome mio e
sicuramente di tanti (bambini, insegnanti, genitori)…:
grazie Marcella! E l’augurio
per noi, per Saluzzo, per il
nostro Paese di tempi buoni,
di bei giorni.
Il dirigente scolastico
Piero Bottiroli
Direzione Didattica di
Saluzzo
Perché
quella scelta?
Egregio direttore,
sono un cittadino di Saluzzo, assolutamente disgustato riguardo il cantiere di
ampliamento della caserma
dei carabinieri.
Fatto forse passato nel
silenzio, ma che mi fa chiedere come sia possibile permettere un ampliamento di
questa portata, costruendo
fino a confine, per di più a
ridosso di una strada pubblica, e chiudendo la stessa
per quasi un anno?
Ma non esistono le distanze dai confini? E dalle
strade? E dai fabbricati?
Forse non era meglio prevedere un trasloco della caserma in una zona più adatta,
ampia e comoda alle esigenze (anche delle vetture) dei
carabinieri?
O forse un trasloco ad
ampliamento eseguito sarebbe più prolifico per le casse
comunali?
Non voglio pensare che
ci sia qualcosa sotto, ma
vorrei delle risposte chiare e
concrete dell’amministrazione che ha permesso tutto
ciò!
Mario Mondino - Saluzzo
Montagna
minacciata
Gent mo Direttore
«Oggi, seppur in un contesto storico completamente diverso da quello degli anni
’40, la nostra autonomia è
nuovamente in pericolo e,
con essa, è in pericolo una
componente fondamentale
dell’identità del popolo delle
Alpi» così il Presidente della
Regione Autonoma Valle
d’Aosta esprimeva le sue
preoccupazioni il 23 febbraio
scorso durante la festa dell’autonomia.
Circa un mese dopo sul
profilo twitter del parlamentare Pd, Dario Ginefra appariva questa frase sconcertante “Che senso hanno regioni come la Basilicata, il
Molise o la Valle d’Aosta?
Sommate non raggiungono
gli abitanti di Milano” e proprio
nel giorno in cui i rappresentanti delle Regioni italiane,
hanno incontrato il presidente del Consiglio Matteo Renzi
per discutere di riforme e del
nuovo assetto dello Stato
La legge della montagna
approvata dalla Regione Piemonte in un clima da fine
regime con il voto compatto
della sinistra più FI e frange di
altri partiti riflette specificatamente le parole del deputato
Ginefra. Cosa vogliono questi comuni ultimo emblema di
democrazia diretta ma privi
di consistenza numerica?
l ettere
al direttore
Cisl: un 2013 di forte crisi
Le analisi e le statistiche che implacabilmente, in questo periodo dell’anno, fotografano l’andamento dell’economia e del lavoro
nell’anno precedente evidenziano, per la
nostra provincia, il perdurare di una crisi
produttiva ed occupazionale che continua
a manifestare drammaticamente i propri
effetti anche nel nostro territorio.
I dati, ma ovviamente anche la nostra
esperienza quotidiana, ce lo ricordano costantemente: il 2013 è stato un anno durissimo, l’ennesimo di una crisi lunga e profonda. La cassa integrazione è aumentata del
29% (del 33,7% per i comparti industriali); il
tasso di disoccupazione provinciale negli
anni della crisi è triplicato, passando dal
2,2% del 2007 (quasi inesistente) al 6,9%
del 2013 (una crescita esponenziale in così
breve tempo non ha precedenti); le persone
attivamente in cerca di occupazione in provincia di Cuneo sono 19.000, rispetto alle
17.000 del 2012. Il tessuto imprenditoriale
cuneese ha subito una nuova contrazione
(un saldo negativo di 750 aziende secondo
l’analisi della Camera di Commercio).
Questo è il quadro: la vera incognita per
il futuro è pertanto capire quando l’economia
italiana invertirà realmente la rotta, quando
l’economia di questo territorio invertirà davvero la rotta.
Sono presenti, in effetti, alcuni elementi
di positività, primo tra tutti l’andamento crescente dell’industria provinciale registrato
per due trimestri consecutivi (dopo sette
trimestri di flessione). Si tratta tuttavia di
incrementi poco sopra lo zero.
Ritengo quindi che l’ottimismo (di cui
abbiamo comunque tutti un gran bisogno)
sia assolutamente prematuro e fuori luogo
per le tante, troppe famiglie che continuano
a pagare un prezzo altissimo alla crisi e
sono convinto che si potrà parlare di ripresa
solamente nel momento in cui si vedranno
segnali positivi e consolidati di crescita
dell’occupazione, segnali purtroppo ancora lontani.
E’ pertanto indispensabile sostenere la
ripresa dei consumi intervenendo in modo
strutturale sul carico fiscale anche ponendo un freno all’andamento eccessivo e
fuori controllo del fisco territoriale; realizzare interventi infrastrutturali e riproporre
un nuovo modello di edilizia nel territorio;
rilanciare le politiche di sviluppo e di crescita della competitività delle imprese valorizzando le eccellenze territoriali, favorendo
investimenti nella ricerca e nell’innovazione e riattivando il flusso del credito;
consolidare un sistema di relazioni sindacali basato su regole certe e definite in
materia di rappresentanza ed efficacia
della contrattazione collettiva così come
previsto nel recente testo unico sottoscritto da Cgil Cisl Uil e Confindustria;
offrire stabilità e certezze al sistema degli
ammortizzatori sociali e puntare sulla
formazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori, rilanciando l’apprendistato per i giovani; valorizzare le
politiche della scuola, le politiche della
salute, i servizi collettivi fondamentali
(come il trasporto pubblico) e le politiche
sociali indirizzate al sostegno delle famiglie e degli anziani e finalizzate al contrasto alla povertà, alla solitudine e all’esclusione sociale, scolastica e lavorativa,
fenomeni purtroppo in crescita anche
nella nostra provincia.
Credo che queste siano le basi giuste
dalle quali ripartire per sviluppare il dibattito, le proposte e il confronto tra le istituzioni, le forze politiche, sociali ed economiche, anche e soprattutto ripartendo dal
territorio.
Massimiliano Campana - Segretario
generale Cisl - Cuneo
sottol i neato
Non contano nulla eccetto
dare la possibilità a politici
non di primo pelo, ma in disgrazia di sedersi su poltrone più o meno comode. E
allora approviamo la legge in
fretta e furia dimenticandoci
anche che il Disegno di L.R.
29/10/2013 n. 373 prevedeva, all’art. 15, le norme transitorie per il passaggio dalle
Comunità Montane alle Unioni di Comuni. L’articolo è stato stralciato, dimenticato?
Non si sa. Adesso, è rimasto
solo l’art. 11 (Risorse umane
e strumentali), secondo cui o
c’è un accordo tra CC.MM.
ed Unioni per la messa a
disposizione di beni e personale oppure, se non si addiviene ad un’intesa, c’è una
sorta di intervento sostitutivo
della Regione. Ma questo
sicuramente lo supereremo
all’italiana con un decreto che
forse non verrà neppur approvato dall’assemblea, ma
la cosa più interessante è il
fatto che per mantenere gli
oltre 400 dipendenti delle future Unioni ci vogliono 12
milioni di euro e per le spese
ordinarie altri 4 milioni di euro
per un totale di 16 milioni. Ma
a disposizione del fondo regionale della montagna noi
abbiamo solo 14 milioni di
euro che in effetti secondo
l’assessore Vignale gran ideatore e lungimirante legislatore, dovevano servire per
incentivare l’economia delle
Terre Alte . Chi li mette adesso i due milioni mancanti?
Inoltre annulliamo tutti gli investimenti? La legge dice che
alle Unioni sono conferite dai
comuni partecipanti le risorse umane e strumentali necessarie all’esercizio delle
funzioni loro attribuite ossia i
comuni devono coprire anche gli ammanchi di bilancio.
Senza il conteggio delle rate
dei mutui e i pagamenti antecedentemente contratti dalle
Comunità Montane. La soluzione potrebbe essere quella di razziare le risorse ai
Comuni virtuosi che non
sono entrati nelle Unioni e
che hanno siglato tra di loro
delle convenzioni e che attualmente, per logica del ragionamento del deputato Ginefra non possono attingere
- per fortuna - al fondo montagna della Regione. Ho paura che sicuramente questa
soluzione certi lungimiranti
legislatori la stanno perseguendo!
Ma i tanti sindaci che innocentemente stanno aderendo alle Unioni la legge sulla
Montagna l’hanno letta? O
almeno si sono resi conto
che l’ultimo baluardo di democrazia diretta sono proprio loro e che le organizzazioni sovracomunali tipo l’Uncem stanno solo distruggendo l’ultima possibilità per il
cittadino di esprimere un loro
Sindaco? Le Unioni sono l’anticamera della morte dei Comuni. Ci sarà un solo super
sindaco catapultato dai partiti che in seconda elezione
gestirà un territorio vastissimo che non conosce e non
gli interessa conoscere. Noi
non abbiamo bisogno di super sindaci ma di autonomia
amministra. Ci vuole una
zona franca per la montagna. Non vi siete mai chiesti
perché in certi piccoli comuni
vi trovate sindaci ed amministratori che con gesti di profonda generosità amministrano da Torino gratuitamente
piccoli comuni con 35 persone residenti tutto l’anno. Peccato che poi questi personaggi ce li troviamo a capo di
Enti sovracomunali con lauti
stipendi. Per accedere a quei
posti bisogna però almeno
essere consigliere di un piccolo comune. Ma qualche
chilometro per i consigli valgon bene un cadreghino!!
Non voglio dilungarmi ma
esorto tutti gli amministratori
onesti della montagna a opporsi a questa legge, riflettere e non scoraggiarsi perché
“Un peuple n’est vaincu que
lorsqu’il se déclare tel. Un
popolo non è vinto fino a quando non lo dichiara lui stesso”
Arneodo Mauro- Escolo
de Sancto Lucio de
Coumboscuro
Animali
maltrattati
In riferimento al caso dei
Bovini del Comune di Brossasco, che ha visto anche l’intervento di Striscia la Notizia,
vorrei solo precisare che
quanto letto fino ad oggi, è
assolutamente paradossale.
Faccio questa affermazione non perché sono il Presidente Nazionale di una Associazione Protezionistica
Animali e Ambiente, e quindi
per qualcuno di parte, ma
perché è assurdo che la Legge in questo preciso caso,
venga interpretata e non applicata.
E’ assurdo leggere che il
Proprietario dei Bovini, se non
vende la metà degli animali
sarà denunciato.
E’ assurdo che ad oggi la
burocrazia degli eventi, abbia
impedito un concreto intervento, non stiamo parlando di
cose, ma di esseri viventi che
provano sofferenza reale,
che stanno scontando una
pena senza aver commesso
alcun reato.
Anche se in passato è
stato assolto per prescrizione dei termini, non significa
che oggi nelle attuali condizioni di maltrattamento, non si
possa rifare un sequestro
penale e portare via gli animali
da quella assurda prigionia.
E’ assurdo che si diano
permessi per detenere degli
animali in quelle condizioni, e
che gli si diano anche fondi
Regioni ed Europei, giustificando perché è un pastore.
Non intendo insegnare
nulla a nessuno, ma la Legge
in questo caso è più che chiara, l’ Articolo 544 Ter, del
Codice Penale, recita testualmente : Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale
ovvero lo sottopone a sevizie
o a comportamenti o a fatiche
o a lavori insopportabili per le
sue caratteristiche ecologiche è punito con la reclusione
da tre mesi a un anno o con la
multa da 3.000 a 15.000 euro.
Oppure l’ articolo Art. 727.
Abbandono di animali. Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è
punito con l’arresto fino ad un
anno o con l’ammenda da
1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque
detiene animali in condizioni
incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.
In questo caso gli animali
sono deperiti perché non
mangiano a sufficienza non
per necessità, ma per pura
volontà del Proprietario, dimostrando anche il dolo eventuale. Sono detenuti nei loro
escrementi, perché nessuno
li pulisce per pura volontà e
non per impossibilità. Sono al
buio costantemente per mesi
interi, e non hanno l’opportuno ricambio d’aria, perché
quelle strutture non sono idonee alla detenzione di Bovini,
tutto questo va avanti da anni,
con animali che muoino di
fame e di stenti, come vogliamo chiamarlo se non maltrattamento ?
Un Pubblico Ufficiale nelle
sue funzioni e con specifica
qualifica di Polizia Giudiziaria,
deve di propria iniziativa intervenire e fermare il reato in
corso, e il maltrattamento è un
reato, perché se è dal 2008
che sono stati fatti i primi accertamenti oggi 2014 gli animali sono ancora li?
Il paradosso è che se un
privato cittadino, non paga
una semplice violazione amministrativa, perché magari
non ha la possibilità economica, viene perseguito fino alla
confisca dei beni, e senza
aspettare tanti anni, perché
una persona che commette
un reato a danno di animali,
non viene fermato, e gli si
permette di percepire anche
fondi pubblici?
Nessuno deve sostituirsi
alla Magistratura, ma è la
Polizia Giudiziaria che deve
provvedere a dare supporto
e prove all’ Autorità Giudiziaria, e allora se così è, i Cittadini
si aspettano questo, un chiaro segnale, che non è quello
del Sindaco che Ordina di
vendere la metà degli animali.
Ipotizzando che vengano
venduti 30 Bovini, gli altri 30
perché dovrebbero restare
sempre nelle medesime condizioni?
I Cittadini rispettosi della
Legge si aspettano che le
Autorità preposte intervengano, che facciano un sequestro penale e che portino via
queglianimali,impedendocosì
che il reato commesso venga
portato ad ulteriore compimento, cosa peraltro prevista
dal Codice di Procedura Penale.
Queste sono le risposte
che i Cittadini vorrebbero leggere.
Francesco Pellecchia
Presidente Nazionale
Anpana onlus
La rubrica
In ricordo di..
è a pag. 37
Titoli
a effetto
Egregio Direttore,
le scrivo circa un articolo
pubblicato il 22 marzo su un
giornale onlinedaltitolo:«”Non
tollereremopiùaccampamentiabusivi”.Allasuaprimauscita
pubblica, il candidato sindaco
Carlo Savio va dritto al cuore
della “questione migranti”».
Quando ho letto questo
articolo, sono rimasto molto
sorpreso: dal titolo mi aspettavo che l’argomento degli stagionali avesse tenuto banco
durante questo incontro, e
invece no. Scopro che Savio
ha presentato la propria candidatura, ha parlato di chi lo
sostiene, dei progetti della sua
squadra e di cosa contesta
agli avversari. Solo alla fine
viene riportato il pensiero del
candidato sindaco in merito
alla questione migranti, dopo
essere stato chiamato da
qualcunodelpubblicoadesprimersi in materia.
Allora mi chiedo: era veramente necessario titolare in
questo modo? Fra tutti i punti
toccati da Savio, proprio quello era il più importante? Non
sono un giornalista né un
esperto, ma mi sembra di
vedere dietro a questa scelta
il tentativo di cavalcare un
tema delicato, a cui i saluzzesi sono molto sensibili, con lo
scopo di ottenere maggior
visibilità in maniera facile.
Spero questo non sia il
preludio di una campagna
elettorale che parla alla pancia della gente per solleticare
e cogliere malumori, quando
per questa situazione servirà da una parte molto cuore
e sensibilità per riuscire a
capire la gravità e la serietà
del problema, dall’altra buon
senso per provare ad affrontarlo nel migliore dei modi.
Vorrei quindi lanciare, grazie all’ospitalità che lei mi offre
sul suo giornale, due appelli.
Innanzi tutto, visto che
Carlo Savio ha espresso pacatamente una propria opinione e non mi aspetto minor
serietà da parte di Mauro
Calderoni, mi rivolgo ai due
candidati (e a tutti coloro che
saranno coinvolti direttamente nelle prossime elezioni)
per chiedere che il confronto
-su qualsiasi tema ma in particolare su questo- rimanga
a questo livello: una discussione di idee e di progetti, che
non scade in facili populismi.
La via verso i voti facili passa
attraverso la banalizzazione
dei problemi, in cui “voi” siete
contro di “noi” e non si ragiona ma si urla: troppe volte
abbiamo visto la politica nazionale scendere così in
basso, vediamo di dimostrare che Saluzzo riesce ad
evitare questa trappola.
In secondo luogo mi rivolgo a lei e ai suoi colleghi
giornalisti, che certamente
conoscete molto meglio di
me l’importanza e il potere
della stampa, per chiedervi di
continuare a garantire con la
vostra professionalità che il
confronto politico resti serio
e sereno, vincolato a dei
contenuti e non a dei vuoti
proclami. Solo così potremo
affrontare una campagna
elettorale che premierà il
candidato più convincente e
con le idee migliori.
Beniamino Trucco Saluzzo
Ospedali
da elogiare
Egregio signor direttore,
due mesi fa sono stato
ricoverato all’ospedale di
Saluzzo nel reparto di cardiologia, per degli accertamenti su consiglio del mio
medico di base, la dottoressa Germana Chiauzza, alla
quale va il mio speciale ringraziamento.
All’Ospedale di Saluzzo
hanno riconosciuto la gravità del mio caso e grazie alla
competenza della dottoressa di turno al pronto soccorso, Roberta Merlini e al dottor
Allemano, sono stato trasportato d’urgenza all’ospedale Molinette di Torino, per
un’aneurisma alla vena aorta.
A tal proposito vorrei ringraziare tramite il suo giornale i medici sopracitati, tutto il
personale infermieristico e la
Croce Verde. Ringrazio inoltre il dottore Giovanni Marchetto che mi ha operato e
tutto lo staff medico e infermieristico del reparto di cardiochirurgia – dottor Rinaldi
delle Molinette.
Dopol’interventosonostatoospiteperlariabilitazionepressolaclinica“Stella del Mattino”
di Boves, dove ho riscontrato
personale gentile e umanamente molto disponibile.
Giovanni Bossolasco Scarnafigi
Grazie...
Anche quest’anno la BCC Credito Cooperativo Banca di Caraglio ha risposto positivamente alla richiesta di
contributo avanzata dai rappresentanti dei genitori dei
vari plessi delle scuole dell’infanzia della Direzione
didattica di Dronero (Capoluogo, Oltre Maira e frazione
Morra).
Grazie all’attenzione e all’interessamento dimostrati
dal Consiglio di Amministrazione, è stato possibile ottenere un contributo pari a • 1000,00 che verrà utilizzato per
l’acquisto di attrezzatura informatica. Sarà quindi possibile migliorare la dotazione di sussidi didattici in queste
sedi e sfruttare le numerose ed innovative potenzialità
che il computer offre nel campo educativo e didattico.
Le nuove tecnologie potranno dunque ulteriormente
diffondersi a scuola ed agire non solo come strumento di
apprendimento ma anche come stimolo all’apprendimento e miglioramento della de materializzazione degli
atti.
Un grazie sentito alla BCC per questa opportunità dal
Dirigente scolastico, dalle famiglie e da tutti i bimbi delle
scuole dell’infanzia.
Il Dirigente scolastico
della Direzione Didattica di Dronero (CN)
Dott. Graziano Isaia
Rinnovo, anche quest’anno, i miei più sentiti
ringraziamenti al Lions
Club Scarnafigi - Piana del
Varaita per la gradita donazione elargita al Gruppo di volontariato Vincenziano di Scarnafgi.
Credo sia sempre opportuno sottolineare il
grande valore della solidarietà che soccorre coloro che ne beneficiano ma,
di certo, arricchisce molto
chi la pratica.
A nome mio personale
e di tutto il Gruppo Vincenziano saluto, con riconoscenza, il Direttivo e tutti i
componenti del Lions
Club.
Cordialmente
La responsabile
Anna Simona Chicco
libertà é partecipazione
a cura di Claudia Ferla
Questa rubrica nasce
per favorire un dialogo
con e fra i lettori attraverso semplici frasi, riflessioni scaturite da uno stimolo che inviti a riflettere.
I lettori sono invitati a
contribuire con una breve frase che verrà pubblicata in questa rubrica,
in forma anonima, ogni
due settimane, salvo
problemi di spazio.
Le risposte dei lettori
alla frase-stimolo di questa settimana saranno
pubblicate sul Corriere
del 10 aprile.
Ringraziamo la signora L.G. che con il suo
scritto ci ha evocato questo nuovo stimolo...
LA FRASE-STIMOLO DI QUESTA SETTIMANA É
Dal testo della canzone “Gracias a la vida” cantata da
Violeta Parra:
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato due occhi e quando li apro distinguo
perfettamente il nero dal bianco e nell’ alto dei cieli
il suo sfondo stellato, e tra le moltitudini l’uomo che
amo
.... mi ha dato l’udito che in tutta la sua ampiezza
cattura notte e giorno grilli e canarini...
...mi ha dato il suono e l’abecedario e con esso le
parole che penso e pronuncio
...ha dato il passo ai miai piedi stanchi con loro ho
camminato per città e pozzanghere
...mi ha dato il riso e mi ha dato il pianto....
Grazie alla vita che mi ha dato...
dite la vostra e consegnatela o inviatela a
Corriere di Saluzzo,via Parrà 9 Saluzzo
[email protected]
[email protected]
LERISPOSTEDEI LETTORI
Noi siamo anche...
. le mani che accolgono, il sorrisoche
. gli esempi che abbiamo ricevuto
conforta
. tutto ciò che non dovremmo essere
. la gioia delle nipotine che ci corrono
. orgogliosi di essere italiani (nonoincontro per abbracciarci e per
stante tutto)
stamparci un bacino in fronte
. l’eredità di chi credeva che ogni
. la creazione di Dio che continua a
essere umanoè prima persona e poi
stupirci con le sue meraviglie
figlio
. il cammino che abbiamo iniziato
. i responsabili dei nostri esempi
con il nostro si 56 anni fa
. l’emozione che proviamo davanti a
. un sorriso, una stretta di mano di un
un tramonto
amico sincero
. il megafono dei nostri diritti
. le nostre esperienze di vita che ci
. il profumodei sentieri percorsi insiefanno crescere
me
hanno collaborato inviando una frase Maria Grazia, Davide, Marta,
Emilio, Roberto, Claudia, Stefania, Mariella,. Daniele, Nadia, L.G.