lettere - ASL CN1
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28 giovedì 27 marzo 2014 Tantolavoro con l’ass. Risso Mi sembra giusto, attraverso le pagine dei giornali di Saluzzo, esprimere un forte ringraziamento all’Assessore uscente dell’Istruzione, Marcella Risso. E’ soprattutto con Lei che ho avuto a che fare, che abbiamo avuto a che fare noi, persone di scuola, in questi anni. Per quanto riguarda la Direzione Didattica, che ho l’onore temporaneamente di presiedere (per quanto intenda restarci, nessuno è eterno), ho sempre trovato innanzitutto disponibilità all’ascolto e al confronto. So che se dicessi solo del bene, facessi solo elogi, non sarei credibile, tantomeno in una importante città come Saluzzo. Non voglio sostenere che ho sempre condiviso le scelte politiche dell’Amministrazione, in ogni caso e su tutto: le differenze ci possono stare, e anche la valutazione sull’opportunità o meno di certe iniziative o il dubbio che “i politici debbano sempre fare i conti con i tecnici”, dai quali, in fondo, dipendono un po’. Succede a livello nazionale o internazionale, è ovvio quindi che, a livello locale, non si possa essere del tutto liberi. Certamente non si possono fare sempre scelte “popolari”, quando c’è necessità di razionalizzare o riorganizzare servizi, e di effettuare “tagli” per risparmiare risorse da utilizzare in ambiti diversi. Al di là delle scelte di allora e di ora ( qualcuno rimpiangerà la scuola Dante o l’Estate Ragazzi Comunale), c’erano e ci sono motivi per pensarla in un modo o in un altro, i pro e contro vanno rispettati e capiti, poi però bisogna scegliere. Sulla gratuità o meno della mensa agli insegnanti, problema sollevato da una missiva che è risultata un po’ maldestra o perlomeno inopportuna, direi che poi ci si è incontrati, ci si sta parlando e scrivendo… ognuno sta facendo uno sforzo per comprendere i problemi dell’altro, pur in un’ottica non solo di diritti sanciti da un contratto nazionale, o di risorse non trasferite dallo Stato ai Comuni, ma di specificità e importanza di un servizio. A leggere bene questa mia lettera, ho esagerato al contrario, finora ho fatto solo appunti e osservazioni, se non vere e proprie critiche. Ecco allora ciò che mi pare sia stato davvero positivo, essenziale, (ma non sarà senz’altro solo merito di Marcella Risso!...): - la vecchia scuola dell’infanzia statale del quartiere S. Martino è stata chiusa; nel giro di pochi anni si è passati da tre a sei sezioni funzionanti, senza che le scuole paritarie di Saluzzo ne abbiano sofferto; - è stato mantenuto il servizio-mensa il martedì alla scuola primaria F. Costa e la scuola M. Musso usufruisce della refezione, il martedì, presso la scuola I. Alpi; - è nato e si è consolidato il tempo pieno presso la scuola C.A. Dalla Chiesa (servizio strategico per le famiglie, ma anche offerta formativa per i bambini,; servizio che si sta sempre più specializzando, e ha creato/mantenuto posti di lavoro per gli insegnanti); - presso la scuola Dalla Chiesa è nato ed è stato sostenuto il progetto “Ci Siamo”, una scuola polo per gli alunni disabili gravi e gravissimi, ma anche per tutti i bambini e tutte le classi di Saluzzo che con loro interagiscono… un’esperienza unica, non solo in Provincia di Cuneo, ma in Piemonte. Una scuola alla quale si iscrivono, da un po’ di tempo, anche bambini di altri Comuni del saluzzese; - le risorse per i bambini disabili in tutte le scuole di Saluzzo, soprattutto attraverso la nomina e il pagamento degli assistenti alle autonomie, quando i bambini possono usufruirne, non sono mai mancate; - le iniziative didattiche e culturali per la scuola e con la scuola:quelle di Casa Cavassa, che ora veramente un po’ soffrono, i Laboratori Didattici e il Consiglio Comunale dei Ragazzi; - la Settimana della Scienza e il sostegno alla Giornata dell’Arte… - per non parlare dell’educazione alla salute e alimentare, del teatro… Degli interventi di manutenzione e di riqualificazione degli edifici scolastici, su cui l’Amministrazione nel suo complesso si è impegnata, si possono vedere i risultati. Immagino che nella prossima legislatura, Marcella non si ricandiderà; dobbiamo aspettarci dal futuro asses- sore almeno la conferma di tutto quanto c’è già e qualcosa di più. Sarà difficile per tutti fare promesse e mantenerle. Chiunque sia il prossimo,i mmagino che non saremo meno esigenti di ieri e di oggi, né meno collaborativi. Si faccia avanti un altro, come si dice, e abbia un bel po’ di coraggio. Qualche cosa da realizzare, infatti, ancora c’è: l’ampliamento da tempo atteso della scuola dell’infanzia Alessi; la collocazione al piano terra degli uffici di segreteria/direzione presso la scuola Costa; un’Estate Bimbi, che possa offrire la possibilità di attività durante l’estate anche ai bimbi dai 3 ai 5 anni e un servizio utile ai genitori; dopo l’affitto dello Starlab, l’acquisto in concorso con altri, di un Digitalis, al servizio di tutti gli ordini di scuola; un Centro per le Arti e i Linguaggi, così come proposto a suo tempo dal Dott. Antonio Rendina, con ampie fasce di libertà creativa e gratuità; la promozione di un curricolo verticale per la formazione delle competenze e una reale inclusione di tutti i bambini/ragazzi nei diversi ordini di scuola. Sogni irrealizzabili… utopie?.. Intanto a Marcella, oltre ad un grazie dalla scuola pubblica, che ha sempre difeso dalla privatizzazione, un invito, ora che sarà più libera, se avrà tempo e piacere, a venirci a trovare in bicicletta e a stare un po’ con noi, in una qualunque delle nostre scuole. Certo… correrà il rischio di essere coinvolta in qualche attività o di essere ingaggiata. Chi ha saputo insegnare qualcosa nel lavoro e nella vita, lo saprà sempre. A nome mio e sicuramente di tanti (bambini, insegnanti, genitori)…: grazie Marcella! E l’augurio per noi, per Saluzzo, per il nostro Paese di tempi buoni, di bei giorni. Il dirigente scolastico Piero Bottiroli Direzione Didattica di Saluzzo Perché quella scelta? Egregio direttore, sono un cittadino di Saluzzo, assolutamente disgustato riguardo il cantiere di ampliamento della caserma dei carabinieri. Fatto forse passato nel silenzio, ma che mi fa chiedere come sia possibile permettere un ampliamento di questa portata, costruendo fino a confine, per di più a ridosso di una strada pubblica, e chiudendo la stessa per quasi un anno? Ma non esistono le distanze dai confini? E dalle strade? E dai fabbricati? Forse non era meglio prevedere un trasloco della caserma in una zona più adatta, ampia e comoda alle esigenze (anche delle vetture) dei carabinieri? O forse un trasloco ad ampliamento eseguito sarebbe più prolifico per le casse comunali? Non voglio pensare che ci sia qualcosa sotto, ma vorrei delle risposte chiare e concrete dell’amministrazione che ha permesso tutto ciò! Mario Mondino - Saluzzo Montagna minacciata Gent mo Direttore «Oggi, seppur in un contesto storico completamente diverso da quello degli anni ’40, la nostra autonomia è nuovamente in pericolo e, con essa, è in pericolo una componente fondamentale dell’identità del popolo delle Alpi» così il Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta esprimeva le sue preoccupazioni il 23 febbraio scorso durante la festa dell’autonomia. Circa un mese dopo sul profilo twitter del parlamentare Pd, Dario Ginefra appariva questa frase sconcertante “Che senso hanno regioni come la Basilicata, il Molise o la Valle d’Aosta? Sommate non raggiungono gli abitanti di Milano” e proprio nel giorno in cui i rappresentanti delle Regioni italiane, hanno incontrato il presidente del Consiglio Matteo Renzi per discutere di riforme e del nuovo assetto dello Stato La legge della montagna approvata dalla Regione Piemonte in un clima da fine regime con il voto compatto della sinistra più FI e frange di altri partiti riflette specificatamente le parole del deputato Ginefra. Cosa vogliono questi comuni ultimo emblema di democrazia diretta ma privi di consistenza numerica? l ettere al direttore Cisl: un 2013 di forte crisi Le analisi e le statistiche che implacabilmente, in questo periodo dell’anno, fotografano l’andamento dell’economia e del lavoro nell’anno precedente evidenziano, per la nostra provincia, il perdurare di una crisi produttiva ed occupazionale che continua a manifestare drammaticamente i propri effetti anche nel nostro territorio. I dati, ma ovviamente anche la nostra esperienza quotidiana, ce lo ricordano costantemente: il 2013 è stato un anno durissimo, l’ennesimo di una crisi lunga e profonda. La cassa integrazione è aumentata del 29% (del 33,7% per i comparti industriali); il tasso di disoccupazione provinciale negli anni della crisi è triplicato, passando dal 2,2% del 2007 (quasi inesistente) al 6,9% del 2013 (una crescita esponenziale in così breve tempo non ha precedenti); le persone attivamente in cerca di occupazione in provincia di Cuneo sono 19.000, rispetto alle 17.000 del 2012. Il tessuto imprenditoriale cuneese ha subito una nuova contrazione (un saldo negativo di 750 aziende secondo l’analisi della Camera di Commercio). Questo è il quadro: la vera incognita per il futuro è pertanto capire quando l’economia italiana invertirà realmente la rotta, quando l’economia di questo territorio invertirà davvero la rotta. Sono presenti, in effetti, alcuni elementi di positività, primo tra tutti l’andamento crescente dell’industria provinciale registrato per due trimestri consecutivi (dopo sette trimestri di flessione). Si tratta tuttavia di incrementi poco sopra lo zero. Ritengo quindi che l’ottimismo (di cui abbiamo comunque tutti un gran bisogno) sia assolutamente prematuro e fuori luogo per le tante, troppe famiglie che continuano a pagare un prezzo altissimo alla crisi e sono convinto che si potrà parlare di ripresa solamente nel momento in cui si vedranno segnali positivi e consolidati di crescita dell’occupazione, segnali purtroppo ancora lontani. E’ pertanto indispensabile sostenere la ripresa dei consumi intervenendo in modo strutturale sul carico fiscale anche ponendo un freno all’andamento eccessivo e fuori controllo del fisco territoriale; realizzare interventi infrastrutturali e riproporre un nuovo modello di edilizia nel territorio; rilanciare le politiche di sviluppo e di crescita della competitività delle imprese valorizzando le eccellenze territoriali, favorendo investimenti nella ricerca e nell’innovazione e riattivando il flusso del credito; consolidare un sistema di relazioni sindacali basato su regole certe e definite in materia di rappresentanza ed efficacia della contrattazione collettiva così come previsto nel recente testo unico sottoscritto da Cgil Cisl Uil e Confindustria; offrire stabilità e certezze al sistema degli ammortizzatori sociali e puntare sulla formazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori, rilanciando l’apprendistato per i giovani; valorizzare le politiche della scuola, le politiche della salute, i servizi collettivi fondamentali (come il trasporto pubblico) e le politiche sociali indirizzate al sostegno delle famiglie e degli anziani e finalizzate al contrasto alla povertà, alla solitudine e all’esclusione sociale, scolastica e lavorativa, fenomeni purtroppo in crescita anche nella nostra provincia. Credo che queste siano le basi giuste dalle quali ripartire per sviluppare il dibattito, le proposte e il confronto tra le istituzioni, le forze politiche, sociali ed economiche, anche e soprattutto ripartendo dal territorio. Massimiliano Campana - Segretario generale Cisl - Cuneo sottol i neato Non contano nulla eccetto dare la possibilità a politici non di primo pelo, ma in disgrazia di sedersi su poltrone più o meno comode. E allora approviamo la legge in fretta e furia dimenticandoci anche che il Disegno di L.R. 29/10/2013 n. 373 prevedeva, all’art. 15, le norme transitorie per il passaggio dalle Comunità Montane alle Unioni di Comuni. L’articolo è stato stralciato, dimenticato? Non si sa. Adesso, è rimasto solo l’art. 11 (Risorse umane e strumentali), secondo cui o c’è un accordo tra CC.MM. ed Unioni per la messa a disposizione di beni e personale oppure, se non si addiviene ad un’intesa, c’è una sorta di intervento sostitutivo della Regione. Ma questo sicuramente lo supereremo all’italiana con un decreto che forse non verrà neppur approvato dall’assemblea, ma la cosa più interessante è il fatto che per mantenere gli oltre 400 dipendenti delle future Unioni ci vogliono 12 milioni di euro e per le spese ordinarie altri 4 milioni di euro per un totale di 16 milioni. Ma a disposizione del fondo regionale della montagna noi abbiamo solo 14 milioni di euro che in effetti secondo l’assessore Vignale gran ideatore e lungimirante legislatore, dovevano servire per incentivare l’economia delle Terre Alte . Chi li mette adesso i due milioni mancanti? Inoltre annulliamo tutti gli investimenti? La legge dice che alle Unioni sono conferite dai comuni partecipanti le risorse umane e strumentali necessarie all’esercizio delle funzioni loro attribuite ossia i comuni devono coprire anche gli ammanchi di bilancio. Senza il conteggio delle rate dei mutui e i pagamenti antecedentemente contratti dalle Comunità Montane. La soluzione potrebbe essere quella di razziare le risorse ai Comuni virtuosi che non sono entrati nelle Unioni e che hanno siglato tra di loro delle convenzioni e che attualmente, per logica del ragionamento del deputato Ginefra non possono attingere - per fortuna - al fondo montagna della Regione. Ho paura che sicuramente questa soluzione certi lungimiranti legislatori la stanno perseguendo! Ma i tanti sindaci che innocentemente stanno aderendo alle Unioni la legge sulla Montagna l’hanno letta? O almeno si sono resi conto che l’ultimo baluardo di democrazia diretta sono proprio loro e che le organizzazioni sovracomunali tipo l’Uncem stanno solo distruggendo l’ultima possibilità per il cittadino di esprimere un loro Sindaco? Le Unioni sono l’anticamera della morte dei Comuni. Ci sarà un solo super sindaco catapultato dai partiti che in seconda elezione gestirà un territorio vastissimo che non conosce e non gli interessa conoscere. Noi non abbiamo bisogno di super sindaci ma di autonomia amministra. Ci vuole una zona franca per la montagna. Non vi siete mai chiesti perché in certi piccoli comuni vi trovate sindaci ed amministratori che con gesti di profonda generosità amministrano da Torino gratuitamente piccoli comuni con 35 persone residenti tutto l’anno. Peccato che poi questi personaggi ce li troviamo a capo di Enti sovracomunali con lauti stipendi. Per accedere a quei posti bisogna però almeno essere consigliere di un piccolo comune. Ma qualche chilometro per i consigli valgon bene un cadreghino!! Non voglio dilungarmi ma esorto tutti gli amministratori onesti della montagna a opporsi a questa legge, riflettere e non scoraggiarsi perché “Un peuple n’est vaincu que lorsqu’il se déclare tel. Un popolo non è vinto fino a quando non lo dichiara lui stesso” Arneodo Mauro- Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro Animali maltrattati In riferimento al caso dei Bovini del Comune di Brossasco, che ha visto anche l’intervento di Striscia la Notizia, vorrei solo precisare che quanto letto fino ad oggi, è assolutamente paradossale. Faccio questa affermazione non perché sono il Presidente Nazionale di una Associazione Protezionistica Animali e Ambiente, e quindi per qualcuno di parte, ma perché è assurdo che la Legge in questo preciso caso, venga interpretata e non applicata. E’ assurdo leggere che il Proprietario dei Bovini, se non vende la metà degli animali sarà denunciato. E’ assurdo che ad oggi la burocrazia degli eventi, abbia impedito un concreto intervento, non stiamo parlando di cose, ma di esseri viventi che provano sofferenza reale, che stanno scontando una pena senza aver commesso alcun reato. Anche se in passato è stato assolto per prescrizione dei termini, non significa che oggi nelle attuali condizioni di maltrattamento, non si possa rifare un sequestro penale e portare via gli animali da quella assurda prigionia. E’ assurdo che si diano permessi per detenere degli animali in quelle condizioni, e che gli si diano anche fondi Regioni ed Europei, giustificando perché è un pastore. Non intendo insegnare nulla a nessuno, ma la Legge in questo caso è più che chiara, l’ Articolo 544 Ter, del Codice Penale, recita testualmente : Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. Oppure l’ articolo Art. 727. Abbandono di animali. Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze. In questo caso gli animali sono deperiti perché non mangiano a sufficienza non per necessità, ma per pura volontà del Proprietario, dimostrando anche il dolo eventuale. Sono detenuti nei loro escrementi, perché nessuno li pulisce per pura volontà e non per impossibilità. Sono al buio costantemente per mesi interi, e non hanno l’opportuno ricambio d’aria, perché quelle strutture non sono idonee alla detenzione di Bovini, tutto questo va avanti da anni, con animali che muoino di fame e di stenti, come vogliamo chiamarlo se non maltrattamento ? Un Pubblico Ufficiale nelle sue funzioni e con specifica qualifica di Polizia Giudiziaria, deve di propria iniziativa intervenire e fermare il reato in corso, e il maltrattamento è un reato, perché se è dal 2008 che sono stati fatti i primi accertamenti oggi 2014 gli animali sono ancora li? Il paradosso è che se un privato cittadino, non paga una semplice violazione amministrativa, perché magari non ha la possibilità economica, viene perseguito fino alla confisca dei beni, e senza aspettare tanti anni, perché una persona che commette un reato a danno di animali, non viene fermato, e gli si permette di percepire anche fondi pubblici? Nessuno deve sostituirsi alla Magistratura, ma è la Polizia Giudiziaria che deve provvedere a dare supporto e prove all’ Autorità Giudiziaria, e allora se così è, i Cittadini si aspettano questo, un chiaro segnale, che non è quello del Sindaco che Ordina di vendere la metà degli animali. Ipotizzando che vengano venduti 30 Bovini, gli altri 30 perché dovrebbero restare sempre nelle medesime condizioni? I Cittadini rispettosi della Legge si aspettano che le Autorità preposte intervengano, che facciano un sequestro penale e che portino via queglianimali,impedendocosì che il reato commesso venga portato ad ulteriore compimento, cosa peraltro prevista dal Codice di Procedura Penale. Queste sono le risposte che i Cittadini vorrebbero leggere. Francesco Pellecchia Presidente Nazionale Anpana onlus La rubrica In ricordo di.. è a pag. 37 Titoli a effetto Egregio Direttore, le scrivo circa un articolo pubblicato il 22 marzo su un giornale onlinedaltitolo:«”Non tollereremopiùaccampamentiabusivi”.Allasuaprimauscita pubblica, il candidato sindaco Carlo Savio va dritto al cuore della “questione migranti”». Quando ho letto questo articolo, sono rimasto molto sorpreso: dal titolo mi aspettavo che l’argomento degli stagionali avesse tenuto banco durante questo incontro, e invece no. Scopro che Savio ha presentato la propria candidatura, ha parlato di chi lo sostiene, dei progetti della sua squadra e di cosa contesta agli avversari. Solo alla fine viene riportato il pensiero del candidato sindaco in merito alla questione migranti, dopo essere stato chiamato da qualcunodelpubblicoadesprimersi in materia. Allora mi chiedo: era veramente necessario titolare in questo modo? Fra tutti i punti toccati da Savio, proprio quello era il più importante? Non sono un giornalista né un esperto, ma mi sembra di vedere dietro a questa scelta il tentativo di cavalcare un tema delicato, a cui i saluzzesi sono molto sensibili, con lo scopo di ottenere maggior visibilità in maniera facile. Spero questo non sia il preludio di una campagna elettorale che parla alla pancia della gente per solleticare e cogliere malumori, quando per questa situazione servirà da una parte molto cuore e sensibilità per riuscire a capire la gravità e la serietà del problema, dall’altra buon senso per provare ad affrontarlo nel migliore dei modi. Vorrei quindi lanciare, grazie all’ospitalità che lei mi offre sul suo giornale, due appelli. Innanzi tutto, visto che Carlo Savio ha espresso pacatamente una propria opinione e non mi aspetto minor serietà da parte di Mauro Calderoni, mi rivolgo ai due candidati (e a tutti coloro che saranno coinvolti direttamente nelle prossime elezioni) per chiedere che il confronto -su qualsiasi tema ma in particolare su questo- rimanga a questo livello: una discussione di idee e di progetti, che non scade in facili populismi. La via verso i voti facili passa attraverso la banalizzazione dei problemi, in cui “voi” siete contro di “noi” e non si ragiona ma si urla: troppe volte abbiamo visto la politica nazionale scendere così in basso, vediamo di dimostrare che Saluzzo riesce ad evitare questa trappola. In secondo luogo mi rivolgo a lei e ai suoi colleghi giornalisti, che certamente conoscete molto meglio di me l’importanza e il potere della stampa, per chiedervi di continuare a garantire con la vostra professionalità che il confronto politico resti serio e sereno, vincolato a dei contenuti e non a dei vuoti proclami. Solo così potremo affrontare una campagna elettorale che premierà il candidato più convincente e con le idee migliori. Beniamino Trucco Saluzzo Ospedali da elogiare Egregio signor direttore, due mesi fa sono stato ricoverato all’ospedale di Saluzzo nel reparto di cardiologia, per degli accertamenti su consiglio del mio medico di base, la dottoressa Germana Chiauzza, alla quale va il mio speciale ringraziamento. All’Ospedale di Saluzzo hanno riconosciuto la gravità del mio caso e grazie alla competenza della dottoressa di turno al pronto soccorso, Roberta Merlini e al dottor Allemano, sono stato trasportato d’urgenza all’ospedale Molinette di Torino, per un’aneurisma alla vena aorta. A tal proposito vorrei ringraziare tramite il suo giornale i medici sopracitati, tutto il personale infermieristico e la Croce Verde. Ringrazio inoltre il dottore Giovanni Marchetto che mi ha operato e tutto lo staff medico e infermieristico del reparto di cardiochirurgia – dottor Rinaldi delle Molinette. Dopol’interventosonostatoospiteperlariabilitazionepressolaclinica“Stella del Mattino” di Boves, dove ho riscontrato personale gentile e umanamente molto disponibile. Giovanni Bossolasco Scarnafigi Grazie... Anche quest’anno la BCC Credito Cooperativo Banca di Caraglio ha risposto positivamente alla richiesta di contributo avanzata dai rappresentanti dei genitori dei vari plessi delle scuole dell’infanzia della Direzione didattica di Dronero (Capoluogo, Oltre Maira e frazione Morra). Grazie all’attenzione e all’interessamento dimostrati dal Consiglio di Amministrazione, è stato possibile ottenere un contributo pari a • 1000,00 che verrà utilizzato per l’acquisto di attrezzatura informatica. Sarà quindi possibile migliorare la dotazione di sussidi didattici in queste sedi e sfruttare le numerose ed innovative potenzialità che il computer offre nel campo educativo e didattico. Le nuove tecnologie potranno dunque ulteriormente diffondersi a scuola ed agire non solo come strumento di apprendimento ma anche come stimolo all’apprendimento e miglioramento della de materializzazione degli atti. Un grazie sentito alla BCC per questa opportunità dal Dirigente scolastico, dalle famiglie e da tutti i bimbi delle scuole dell’infanzia. Il Dirigente scolastico della Direzione Didattica di Dronero (CN) Dott. Graziano Isaia Rinnovo, anche quest’anno, i miei più sentiti ringraziamenti al Lions Club Scarnafigi - Piana del Varaita per la gradita donazione elargita al Gruppo di volontariato Vincenziano di Scarnafgi. Credo sia sempre opportuno sottolineare il grande valore della solidarietà che soccorre coloro che ne beneficiano ma, di certo, arricchisce molto chi la pratica. A nome mio personale e di tutto il Gruppo Vincenziano saluto, con riconoscenza, il Direttivo e tutti i componenti del Lions Club. Cordialmente La responsabile Anna Simona Chicco libertà é partecipazione a cura di Claudia Ferla Questa rubrica nasce per favorire un dialogo con e fra i lettori attraverso semplici frasi, riflessioni scaturite da uno stimolo che inviti a riflettere. I lettori sono invitati a contribuire con una breve frase che verrà pubblicata in questa rubrica, in forma anonima, ogni due settimane, salvo problemi di spazio. Le risposte dei lettori alla frase-stimolo di questa settimana saranno pubblicate sul Corriere del 10 aprile. Ringraziamo la signora L.G. che con il suo scritto ci ha evocato questo nuovo stimolo... LA FRASE-STIMOLO DI QUESTA SETTIMANA É Dal testo della canzone “Gracias a la vida” cantata da Violeta Parra: Grazie alla vita che mi ha dato tanto, mi ha dato due occhi e quando li apro distinguo perfettamente il nero dal bianco e nell’ alto dei cieli il suo sfondo stellato, e tra le moltitudini l’uomo che amo .... mi ha dato l’udito che in tutta la sua ampiezza cattura notte e giorno grilli e canarini... ...mi ha dato il suono e l’abecedario e con esso le parole che penso e pronuncio ...ha dato il passo ai miai piedi stanchi con loro ho camminato per città e pozzanghere ...mi ha dato il riso e mi ha dato il pianto.... Grazie alla vita che mi ha dato... dite la vostra e consegnatela o inviatela a Corriere di Saluzzo,via Parrà 9 Saluzzo [email protected] [email protected] LERISPOSTEDEI LETTORI Noi siamo anche... . le mani che accolgono, il sorrisoche . gli esempi che abbiamo ricevuto conforta . tutto ciò che non dovremmo essere . la gioia delle nipotine che ci corrono . orgogliosi di essere italiani (nonoincontro per abbracciarci e per stante tutto) stamparci un bacino in fronte . l’eredità di chi credeva che ogni . la creazione di Dio che continua a essere umanoè prima persona e poi stupirci con le sue meraviglie figlio . il cammino che abbiamo iniziato . i responsabili dei nostri esempi con il nostro si 56 anni fa . l’emozione che proviamo davanti a . un sorriso, una stretta di mano di un un tramonto amico sincero . il megafono dei nostri diritti . le nostre esperienze di vita che ci . il profumodei sentieri percorsi insiefanno crescere me hanno collaborato inviando una frase Maria Grazia, Davide, Marta, Emilio, Roberto, Claudia, Stefania, Mariella,. Daniele, Nadia, L.G.