È il rispetto per la vita e, in primo luogo, per la dignità della persona

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È il rispetto per la vita e, in primo luogo, per la dignità della persona
È il rispetto per la vita e, in primo luogo,
per la dignità della persona umana
la fondamentale norma ispiratrice
di un sano progresso
economico, industriale e scientifico
Giovanni Paolo II
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Opifici di Pace
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L’illustrazione di copertina
è dell’arch. Luigi Maria Gattuso
e dell’ing. Andrea Polizzi
Luigi Maria Gattuso
Andrea Polizzi
OPIFICI DI PACE
I PRESENTI
Proprietà letteraria riservata
© 2012 Luigi Maria Gattuso e Andrea Polizzi
Gli autori si riservano tutti i diritti intellettuali e progettuali sull’opera, ivi inclusi copyright, marchi commerciali e brevetti, vietando l’utilizzo del contenuto (integrale o parziale) ai fini commerciali
© 2012 Editoriale Stilos srl
ISBN 978-3-16-148410-0
Prima edizione nei Presenti dicembre 2012
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GUIDA AL LETTORE
L’idea di proporre alla Conferenza episcopale italiana il presente progetto per affidare alle parrocchie il servizio di raccolta differenziata dei
rifiuti era quantomeno ardita, seppure indirizzata alla ricerca di risorse
per finanziare il mantenimento dell’ingente patrimonio culturale italiano
sia ecclesiastico che civile, e per finanziare il concreto aiuto alle persone
in difficoltà.
Di conseguenza è stato necessario illustrare preliminarmente le ragioni
che giustificano tale iniziativa. La lettura può seguire la struttura della
pubblicazione, oppure può essere avviata dal paragrafo che spiega l’anatomia e la fisiologia del sistema.
In ogni caso è bene dichiarare che i continui appelli della Chiesa cattolica a tutti i livelli e in particolare di S.E. Mons. Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina, per trovare soluzioni alla attuale grave situazione economica, sociale, culturale e morale ci hanno incoraggiato a elaborare l’idea.
La parabola dei “lavoratori della vigna”, la quale insegna che gli ultimi
saranno i primi, ci ha ispirato nel proporre il sistema sia per la sua valenza materiale, definendo i rifiuti “materie ultime prime”, che per la
valenza umana e sociale, con la formazione degli Opifici di Pace.
Gli autori
GLI AUTORI
LUIGI MARIA GATTUSO
Nato a Caltanissetta il 4 maggio 1957, laureato in architettura presso l’università
degli studi di Palermo, è dirigente architetto presso l’Assessorato dei Beni Culturali della Regione siciliana ed è stato direttore del museo archeologico di Gela.
Ha curato interventi di restauro, di allestimento mostre e di pubblicazione di
beni culturali paesaggistici, urbanistici, architettonici, archeologici, bibliografici
e storici artistici. Nel 1993 il suo progetto per un sistema innovativo di trasporti
urbani, è stato selezionato nel concorso nazionale “Un’idea per ogni città” ed è
stato messo in mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Ha realizzato uno
studio comparativo della legislazione urbanistica italiana con le norme in vigore
in Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna; conseguentemente ha elaborato
i disegni di legge, presentati in Parlamento, per il riordino delle coste e delle
aree sottoposte a tutela paesaggistica. Ha curato la stesura di studi di fattibilità,
project financing, marketing territoriale e di riqualificazione urbana. Ha depositato diversi modelli di utilità industriale.
ANDREA POLIZZI
Nato a Caltanissetta il 16 novembre 1983, consegue la laurea specialistica in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio con il massimo dei voti e la lode presso
l’Università degli Studi di Catania. Ha maturato esperienza nei settori della depurazione delle acque reflue, civili ed industriali, e dei rifiuti, collaborando ad alcuni Progetti di Ricerca di rilevante Interesse Nazionale (PRIN) condotti dai Dipartimenti di Ingegneria Civile Ambientale e Industriale della stessa Università.
È autore di articoli scientifici pubblicati in occasione di convegni nazionali e
internazionali, organizzatore e relatore di seminari inerenti le tematiche dell’ingegneria ambientale. È presidente dell’Associazione Ingegneri Ambiente e
Territorio della regione Sicilia (AIAT SICILIA), coordinatore del “gruppo acque”
e componente del “gruppo rifiuti e bonifiche” operanti nell’ambito della stessa.
È presidente della sezione di Caltanissetta dell’Unione Giovani Professionisti
Italiani (UGIPI).
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PREFAZIONE
La natura come dono divino
di Mons. Michele Pennisi
VESCOVO DI PIAZZA ARMERINA
Gli Opifici di Pace costituiscono una risposta concreta ai
numerosi appelli della Chiesa, rivolti alla comunità e alle
istituzioni, per affrontare l’attuale crisi sociale, economica
e culturale, assicurando nel contempo il riscatto morale della
persona umana.
Nell’Enciclica Caritas in Veritate, di Benedetto XVI, si legge: «Lo sviluppo ha bisogno della verità». Il Papa focalizza
inoltre due criteri orientativi dell’azione morale, la giustizia
e il bene comune. Ogni cristiano è chiamato alla carità anche
attraverso una “via istituzionale” che incida nella vita della
polis, del vivere sociale. L’esclusivo obiettivo del profitto
«senza il bene comune come fine ultimo - osserva Benedetto
XVI - rischia di distruggere ricchezza e creare povertà».
Nell’ottobre del 2012 noi vescovi abbiamo indirizzato alla
comunità ecclesiale e civile un documento contenente alcune riflessioni sulla difficile congiuntura che affligge la società: «Lo sguardo verso la realtà siciliana, l’attenzione verso i bisogni assai gravi delle fasce più deboli della popolazione, l’ascolto delle voci preoccupate per la situazione della
regione, il giudizio che come pastori siamo chiamati a dire
e a dare, ci hanno convinti che in questo momento non possiamo tacere. Con animo accorato, perciò, desideriamo dar
voce ai fedeli cristiani affidando, nello stesso tempo, queste
riflessioni a quanti sono disponibili a condividerne ansie e
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prospettive, e particolarmente a coloro che saranno chiamati
a responsabilità legislative e di governo.
«Si rende quindi necessario riflettere sulla centralità della
persona alla luce dei principi di sussidiarietà e solidarietà,
assumere una progettualità precisa e trasparente in settori
strategici per la vita della collettività siciliana, come quelli
della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, dell’acqua,
nonché della valorizzazione delle energie alternative, della
tutela dell’ambiente, del territorio, delle risorse artistiche e
culturali: ambiti che troppo spesso sono apparsi ridotti a solo
terreno di scontro di interessi politici ed economici».
Come cristiano e pastore della Chiesa, voglio ricordare che
la creazione è un dono di Dio all’umanità e che l’uomo ha
il dovere di esercitare un governo responsabile per se stesso
e per le generazioni future; pertanto la città degli uomini raggiunta dall’annuncio del Vangelo deve ritrovare la sua armonia, la solidarietà deve prevalere sul tornaconto, la giustizia sull’illegalità, il lavoro deve essere riscattato dallo
sfruttamento, la dignità del lavoratore riconosciuta e tutelata,
la convivenza civile deve essere affrancata dalla disperazione.
Il Libro della Genesi, nelle sue pagine iniziali, ci riporta al
progetto di Dio sul cosmo, al cui vertice si collocano l’uomo
e la donna, creati ad immagine e somiglianza del Creatore
per «riempire la terra e dominarla» come “amministratori”
di Dio stesso (cfr. Gen 1, 28). L’essere umano dominato
dall’egoismo ha però perso il senso del mandato di Dio e
nella relazione con il creato si è comportato come sfruttatore,
volendo esercitare il dominio assoluto su di esso. La saggezza degli antichi riconosceva che la natura è a nostra disposizione non come «un mucchio di rifiuti sparsi a caso»,
ma come un’opera di Dio da amare e rispettare, mentre la
Rivelazione biblica ci fa comprendere che la natura è dono
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del Creatore, il quale ne ha disegnato gli ordinamenti intrinseci affinché l’uomo possa trarne gli orientamenti doverosi
per «custodirla e coltivarla» (cfr. Gen 2, 15).
Per questo motivo faccio appello ai rappresentanti eletti dal
popolo, ad ogni livello di ogni schieramento politico, perché
ascoltino il grido di disperazione che proviene da tanta gente
che si sente abbandonata a sé stessa e favoriscano lo sviluppo morale, culturale ed economico dei nostri territori, attraverso leggi giuste che favoriscano il bene comune delle nostre popolazioni. È importante favorire la partecipazione di
tutti alla vita sociale e mobilitare le coscienze dei cittadini a
cominciare dalle più elementari scelte di “buon senso”.
Una di queste è rappresentata da Opifici di Pace, in cui gli
autori rivolgono la loro attenzione verso lo scenario siciliano
quale metafora della realtà italiana ed europea, descrivendoli
come uno strumento di tutela e presidio di valori sostanziali,
oggi più che mai irrinunciabili per ricostruire un’ordinata e
fruttuosa società civile ispirata alla dottrina cristiana.