Vorrei la pelle nera
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Vorrei la pelle nera
posterlibri 23 DICEMBRE 2011 PALERMO. Nei giorni delle ronde un libro invita all’accoglienza Vorrei la pelle nera La risposta valdese al Codice da Vinci con il libro di Velluto DI PIETRO SCAGLIONE cercare un lavoro che gli consenta di guadagnare onestamente per proseguire il suo viaggio in Europa. In Sicilia, però, in mezzo a tante persone oneste e generose che lo accolgono, Youssef incontra anche caporali senza scrupoli che lo sfruttano. Allora si ribella e chiede aiuto ad alcuni sacerdoti che mettono in pratica il Vangelo accogliendo a braccia aperte un fratello di unʼaltra religione. Youssef si inserisce nella comunità locale siciliana e trova un lavoro in unʼazienda agricola, affezionandosi ai figli del proprietario. Uno dei due bambini, incuriosito dal fatto che Youssef non prega in chiesa ma cerca una moschea, chiede al giovane musulmano: “Scusi, dove abita Dio?”. Il nordafricano non risponde subito e non si interroga sul quesito, fino a quando subisce una grave ustione e, ricoverato in gravi condizioni in ospedale, incontra un prete: uno invoca Allah, lʼaltro invoca Gesù, ma entrambi esaudiscono le preghiere e Youssef si salva. Bellavista, dunque, vuole lanciare un messaggio di speranza e di fratellanza tra le grandi religioni monoteiste accomunate dalla solidarietà e dallʼaccoglienza. GIALLI TEOLOGICI “Il pretesto” per indagare In “Scusi dove abita Dio?” di Maurizio Bellavista, la storia di Youssef dopo lo sbarco a Lampedusa. A caccia di aiuto, lavoro. E una moschea PALERMO. NellʼItalia cupa delle ronde e delle esecuzioni razziste, un importante messaggio di pluralismo e di tolleranza giunge dalla Sicilia. Nei giorni in cui a Firenze un estremista di destra uccideva a sangue freddo alcuni commercianti senegalesi e nei giorni in cui a Torino la falsa notizia di uno stupro (inventato da una ragazza italiana per mascherare i primi rapporti sessuali) scatenava un pogrom contro i rom, a Palermo si esaltavano la società multietnica e il dialogo interreligioso. Lʼoccasione? La presentazione di un recente romanzo dal titolo “Scusi dove abita Dio?”. Lʼautore del libro (pubblicato dallʼeditore palermitano Marcello Clausi) è lʼavvocato Maurizio Bellavista, che, da alcuni anni, ha intrapreso lʼavventura della scrittura, dopo una decennale attività di docente nella Facoltà di Giurisprudenza di Palermo. Per rinforzare la finalità multietnica del libro, Bellavista ha chiesto allʼeditore di inserire, nella copertina, il sottotitolo in lingua araba. Inoltre, lʼautore ha dedicato il suo romanzo allʼex senatore comunista Ludovico Corrao, amatissimo sindaco di Gibellina e presidente della prestigiosa Fondazione Orestiadi, assassinato a metà agosto in circostanze misteriose. Lʼomaggio di Bellavista è riconducibile allʼamicizia personale tra i due, ma soprattutto allʼimportante ruolo di Corrao nella promozione della cultura in Sicilia, come ponte tra il mondo occidentale e il mondo arabo. Il racconto di Bellavista inizia con la descrizione di uno sbarco di immigrati a Lampedusa. Tra gli africani giunti in Italia in cerca di un futuro migliore, cʼè anche il giovane musulmano Youssef, che riesce a fuggire dal centro di prima accoglienza di Lampedusa. Una volta raggiunta la terraferma, Youssef inizia a centonove PALERMO. Il nome della rosa e Il codice da Vinci hanno inaugurato un genere letterario che, con qualche approssimazione, potremmo denominare “giallo teologico”. Non è facile inserirsi in questo alveo senza apparire né noiosi né copioni: Sergio Velluto, con Il pretesto (Claudiana, Torino 2011, pp. 307, euro 14,90) cʼè riuscito brillantemente. Gli ingredienti tipici ci sono tutti: un codice medievale, unʼassociazione segreta reazionaria, unʼaltra associazione altrettanto segreta di stampo evangelico, i Servizi segreti vaticani, una coppia allʼalba dellʼinnamoramento, un ispettore di polizia, qualche cadavere qua e là… Velluto li sa mixare con maestria, intrecciando suspense ad humour, erudizione storica e riferimenti allʼattualità. Raccontare la vicenda sarebbe crudele nei confronti del candidato lettore perché uno dei pregi del libro è proprio nel susseguirsi di colpi di scena. A rendere ancora più dinamico il registro narrativo è lʼintreccio, capitolo per capitolo, di tre vicende che solo alla fine del libro riveleranno con chiarezza i nessi reciproci: una si svolge nelle valli alpine, a cavallo fra Francia e Italia, dal XVI al XVII secolo; unʼaltra a Torino nel XXI secolo; una terza, infine, sempre nel XXI secolo, ma negli Stati Uniti dʼAmerica. Tra le sorprese esplicite che attendono il lettore nelle ultime pagine ne va segnalata una che può non apparire tale ma che per me lo è stata: lʼappartenenza dellʼautore e della casa editrice al mondo valdeselascerebbe supporre che il ruolo di ʻcattiviʼ venga giocato dalle gerarchie cattoliche o, per lo meno, dai Servizi segreti del Vaticano: invece (non aggiungo altro!) alla fine non sarà come appariva allʼinizio. Così, oltre che divertire e appassionare letterariamente, lʼopera di Sergio Velluto consegna anche un messaggio di tolleranza, anzi di fratellanza. Augusto Cavadi LA CLASSIFICA di Felice Irrera Aa. Vv., Terre senza promesse, Avagliano 2011, pp. 132, euro 12,00 La maggior parte degli immigrati che chiedono asilo in Italia provengono da Somalia, Eritrea, Etiopia e, sfidando i pericoli di un viaggio difficile e costoso, attraversano in migliaia i confini africani per fuggire dalla povertà e dai conflitti. Ora la Fondazione Centro Astalli ha raccolto dieci storie di donne e uomini rifugiati nel nostro Paese e disposti a raccontare le loro tragedie, facendole introdurre da scrittori e giornalisti italiani. Paolini - Inheritance. Murakami Haruki - 1Q84. Libro 1 e 2. L'eredità. Vol. 4 - Rizzoli Aprile-settembre - Einaudi 1Christopher 4 Fabio Volo - Le prime luci del mattiAlessandro Baricco - Mr Gwyn - Mon- Mondadori 2non 5dadori Giorgio Faletti - Tre atti e due tempi Zlatan AIbrahimovic; David Lager- Io, Ibra - Rizzoli 3- Einaudi 6crantz wuz.it IN PARTICOLARE Leotti, artista del colore Presentato a Palazzo D’Amico un libro sul pittore barcellonese amico di Guttuso MILAZZO. Milazzo ricorda il pittore Nino Leotti, uno degli esponenti del gruppo corrente di cui facevano parte anche Renato Guttuso ed Ernesto Treccani. A Palazzo dʼAmico è stato presentato un volume a cura di Dario De Pasquale in cui si ricorda lʼartista, originario di Barcellona, figlio del tenore Vincenzo e della mamma prematuramente scomparsa, il soprano Giulia Battaglioli. Nel volume, promosso dallʼassessorato regionale al Turismo, si tratteggia la vita di Nino Leotti, che dal 1966 al 1978 insegnò al Liceo Valli di Barcellona, e vengono pubblicate le immagine delle sue opere più interessanti tra cui dipinti ad olio e disegni della sua Sicilia, tra cui paesaggi di filosofia, votata alla “lotta contro le istituzioni, arroganti, Milazzo, Calderà, Patti, Bafia. Interessante il ricordo del faziose, repressive e contro lʼintellettualismo dellʼarte professore Salvatore De Pasquale, oggi professore di astratta”. Renato Guttuso impersonò questa tendenza. storia dellʼarte in pensione, sin dallʼetà di 24 anni suo Dopo la parentesi della resistenza ritorna nel suo paese di inseparabile allievo. De Pasquale ricorda Leotti come origine, Barcellona, dove lo aspettano la moglie Masina e i “autorevole e rigoroso negli ammaestramenti quanto figli Lilia e Walter. Comincia ad insegnare e ad allestire generoso e paterno al di fuori di essi». La vita di mostre con le sue opere ottenendo eccellenti Leotti è ricca di incontri ed esperienze. recensioni sulla stampa. Innumerevoli le Importante per la sua crescita il rapporto con il collettive tra Sicilia e Calabria e capitali colorista Vittorio Drago, talentuoso disegnatore europee dove incontra gli amici Guttuso, Levi, e incisore palermitano che gli insegnò il Migneco, Clerici, Turcato. Il richiamo della complicato uso dellʼimpasto dei colori. Dopo la capitale, però è troppo forte. Ottiene il guerra (partì per il fronte con il grado di Tenente trasferimento a Roma dove incontra e venne decorato con la medaglia al valore lʼimpresario Cosimo Donadei che lo mette in militare) a Milano si avvicinò al gruppo Corrente contatto con gli artisti locali e la sua arte viene - il movimento artistico letterario coagulatosi esaltata dai giornali nazionali che lo attorno ala rivista “Vita Giovanile” - il gruppo definiscono il “nuovo artista siciliano”. Ha fatto Leotti e Treccani formula unʼinteressante quanto semplice parte anche dellʼAccademia della Scocca. pagina 38