Rutas gastronomicas - Agència Catalana de Turisme

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Rutas gastronomicas - Agència Catalana de Turisme
Sommario
Presentazione … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 4
Gli itinerari delle Denominazioni di Origine
L’itinerario del vino … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 6
L’itinerario del cava … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 10
L’itinerario dell’olio
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Gli itinerari dei prodotti
L’itinerario dei prodotti di mare
… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 16
L’itinerario dei prodotti di campagna… … … … … … … … … … … … … … … … … … … 18
L’iinerario dei prodotti di montagna e bosco … … … … … … … … … … … … … … … … 20
L’itinerario dei prodotti del bestiame … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 22
L’itinerario del pollame … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 24
La cartina gastronomica della Catalogna … … … … … … … … … … … … … … … … 26
Gli itinerari degli alimenti artigianali
L’itinerario dei salumi … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 28
L’itinerario dei formaggi … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 30
L’itinerario della dispensa
… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 32
Gli itinerari dei mestieri e della tradizione
L’itinerario della cucina tradizionale … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 34
L’itinerario della cucina dolce … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 36
L’itinerario dei mercati … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 38
L’itinerario dei mestieri … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 40
L’itinerario dei musei … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 42
Indirizzi utili … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … 46
Il patrimonio gastronomico della Catalogna
La Catalogna ha una straordinaria ricchezza patrimoniale e paesaggistica, ed
è fuori discussione che si tratta anche di una delle principali destinazioni gastronomiche del mondo. La cucina è una risorsa e allo stesso tempo un motore
turistico che consente alla Catalogna di offrire un significativo numero di prodotti e servizi di grande qualità. Non si deve dimenticare che la gastronomia
del nostro paese è di per sé un’attrattiva turistica di prim’ordine oltre a essere un
elemento che viene ad aggiungersi agli altri valori del territorio.
S
palmare su una fetta di pane tostato un
pomodoro maturo aperto a metà, aggiungervi una goccia d’olio extravergine e un
pizzico di sale rappresenta, per chiunque venga
da fuori, uno dei modi migliori per immergersi
nella cucina di questo paese. Il pane con il pomodoro è quasi sicuramente il piatto tradizionale consumato dai catalani durante tutto l’anno, sebbene si tratti di un piatto relativamente recente,
poiché i pomodori sono arrivati dall’America poco
più di cinque secoli fa. Tuttavia la semplicità degli
ingredienti impiegati nella preparazione di questa
pietanza non è del tutto rappresentativa della ricchezza della gastronomia del paese. Basta fare
una passeggiata in un qualsiasi mercato catalano
– ogni città o paesino ne ha uno – per palpare la
diversità dei prodotti del luogo: vi si possono trovare peperoni, ciliegie, fragole, arance, indivie,
funghi, carciofi, asparagi, sardine, gamberetti,
vitelli e tanti altri prodotti. In definitiva, una splendida vetrina di alimenti freschi per ogni stagione
dell’anno.
UNA DELLE DESTINAZIONI PREFERITE
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Al di là della qualità della ricchezza dei prodotti catalani, negli ultimi anni la Catalogna è divenuta un punto di riferimento gastronomico su
scala mondiale grazie alla propria cucina innovativa. Amanti della gastronomia dei cinque continenti vengono fino a Roses, a Sant Celoni o a
San Pol per assaporare i piatti dei tre cuochi
catalani premiati con tre stelle Michelin: Ferran
Adrià, Santi Santamaria e Carme Ruscalleda.
Contemporaneamente, altri chef del paese si
sono impegnati per alzare il livello della cucina
catalana fino a raggiungere l’attuale situazione
di eccellenza gastronomica. È per questo che la
Catalogna è divenuta la destinazione prediletta
dagli appassionati del buon mangiare.
16 ITINERARI PER DEGUSTARE IL PAESE
Detto ciò, le possibilità di percorrere la Catalogna,
conoscendone già i prodotti più importanti, i piatti più tradizionali o i musei gastronomici più
emblematici, sono illimitate. Dai mercati del
pesce della Costa Brava fino ai caseifici artigianali dei Pirenei, dalle cantine vinicole del
Penedès ai campi di calçots (cipolle lunghe tipiche della zona di Valls), fino ai piccoli negozietti di salumi dell’Osona, esiste un intero mondo
culinario da scoprire. Questo libro è stato pensato per fornire una panoramica esauriente di
ciò che hanno da offrire le varie regioni catalane in termini di turismo gastronomico. In totale
si tratta di 16 itinerari tematici, suddivisi in quattro blocchi: gli itinerari dei prodotti con denominazione di origine (DO), gli itinerari dei prodotti, gli itinerari degli alimenti artigianali e gli
itinerari dei mestieri e della tradizione, ciascuno
dei quali va accompagnato da un elenco di indirizzi, in cui vengono forniti anche dati pratici
sugli esercizi, le visite e i punti d’informazione.
Buon appetito!
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L’itinerario del vino
La Catalogna è il primo produttore di vino di qualità della Spagna
e una delle zone vinicole più importanti d’Europa. La vigna è un
elemento che già nell’antichità era presente nel nostro paesaggio.
La Catalogna possiede undici zone vinicole DOC (note in Spagna con
la sigla DO – Denominación de Origen): DO Alella, DO Catalunya,
DO Conca de Barberà, DO Costers del Segre, DO Empordà-Costa
Brava, DO Montsant, DO Penedès, DO Pla de Bages, DO Priorat, DO Tarragona e DO Terra Alta. Per scoprire l’appassionante mondo della viticoltura
catalana si possono visitare paesini, cantine, esercizi specializzati e musei
sparsi per tutto il territorio.
PENEDÈS
Molti centri specializzati nella produzione
della DO Penedès offrono la possibilità di
conoscere il processo che segue il chicco
d’uva dal momento in cui arriva nella cantina fino a quando si trasforma in vino. Un
gran numero di tali centri sono appositamente segnalati in quelle zone in cui esistono itinerari del vino e del cava, un'intera rete di percorsi che fanno parte del
progetto enoturistico del consorzio per la
promozione turistica della regione dell’Alt
Penedès. Un altro modo per fare enoturismo è soggiornare presso le strutture di
agriturismo ubicate negli stabilimenti in
cui viene prodotto il vino, oppure visitando i due centri informativi esistenti nella
zona: l’Aula della Vigna e del Vino, a Sant
Pere Molanta, o il Museo del Vino, a
Vilafranca del Penedès.
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PLA DE BAGES E ALELLA
Spingendosi oltre il Penedès, esistono
altre aree con una tradizione vitivinicola in cui vengono prodotti vini di qualità.
Un buon esempio è la DO Pla de Bages,
che negli ultimi anni ha ottenuto diversi
premi internazionali e che mette a disposizione del viaggiatore alcune cantine che
si possono visitare, come ad esempio la
Cantina cooperativa di Artés o le cantine
Masies d’Avinyó, a Santa Maria d’Horta d’Avinyó, o quelle di Jaume Andreu.
Una passeggiata per queste terre consente di scoprire anche le antiche capanne
di vigna, piccole e semplici costruzioni in
pietra utilizzate anticamente dai contadini della zona per tenervi gli arnesi. La
sede del Consorzio di tutela per la denominazione di origine è la Casa della Culla,
situata a Manresa, in un tipico casolare
catalano dove vengono organizzati anche
corsi di degustazione. Molto vicino alla
zona del Bages esiste la DO Alella, che
rappresenta la denominazione d’origine
con l’estensione più ridotta della Catalogna. La sede di tale denominazione di
origine si trova nel casale di Can Magarola, ad Alella, che funge anche da museo
del vino.
Mostra di vini e di cava
Nel 1980 l’INCAVI (Istituto Catalano della Vigna e del Vino) allestì
per la prima volta una Mostra di
Vini e di Cava della Catalogna.
Attualmente questa mostra è uno
degli eventi abituali della festa
patronale di Barcellona, che si tiene a settembre. Pur non trattandosi di un caso isolato, è uno degli
appuntamenti più importanti per
gli appassionati di viticoltura. Fra
tutte le feste vinicole che si tengono in Catalogna, sono degne di
nota le feste delle vendemmia di
Sitges e di Bellmunt de Priorat, le
feste del vino di Alella e Batea, e
le mostre di vini e cava della zona
dell’Empordà e di Falset.
Un paese, dodici denominazioni di origine
• Attualmente la Catalogna ha dodici
denominazioni di origine protette distribuite su tutto il territorio, alcune più piccole, altre che si spingono oltre i confini di
una sola regione: sono la DO Penedès, la
DO Pla de Bages, la DO Alella, la DOQ Priorat, la DO Montsant, la DO Conca de Barberà, la DO Tarragona, la DO Terra Alta, la
DO Costers del Segre e la DO EmpordàCosta Brava.
sistema di protezione dei vini di qualità, la sperimentazione in materia di
viticoltura e di enologia, l’organizzazione di corsi indirizzati a professionisti del settore, nonché la promozione del
prodotto, è stato creato l’INCAVI (Istituto
Catalano della Vigna e del Vino), un organismo dipendente dal Ministero di Agricoltura, Allevamento e Pesca del governo
autonomo della Catalogna.
• L’undicesima denominazione di origine è la DO Cava, alla quale viene dedicato
un trattamento speciale considerata l’importanza che il cava ha acquisito negli ultimi anni. L’ultima denominazione è la DO
Catalogna, che si trova in tutto il territorio
catalano. Per poter controllare e gestire il
• Con il passare degli anni, la
produzione, lo sviluppo e la commercializzazione dei prodotti vitivinicoli
della Catalogna ha portato questo
territorio a posizionarsi ai primi posti
del mercato internazionale. Attualmente la Catalogna è il primo produt-
tore di vino di qualità della Spagna, con 180 milioni di bottiglie
all’anno. È un settore che dà
lavoro a 22.000 persone circa, con
più di 400 cantine vinicole, ed è il terzo
in importanza nell’industria agroalimentare catalana.
• Le varietà tradizionali di uva per la
produzione di vini novelli sono quelle provenienti dall’ultima vendemmia: chardonnay, sauvignon blanc e macabeu, per i
bianchi, ull de llebre per i rossi. I vini definiti di crianza sono vini corposi invecchiati
per un certo periodo di tempo in botti di
rovere. I gran reserva provengono da varie
vendemmie e normalmente passano diversi
anni in botti.
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PRIORAT E MONTSANT
I vini della denominazione di origine
qualificata (DOQ) Priorat e della
denominazione di origine (DO) Montsant stanno acquistando sempre più
fama e la loro notorietà e qualità hanno già varcato i confini nazionali. Esperti
enologi di tutto il mondo vengono fin qui
per conoscere da vicino il perché di una
qualità così elevata. In un itinerario fra le
terre della DOQ Priorat non si possono
assolutamente tralasciare i ruderi della
certosa di Escaladei, ai piedi della montagna del Montsant. Già in territorio della
DO Montsant, che occupa terre che
appartengono alle regioni del Priorat e
della Ribera d’Ebre, è consigliabile fare
una visita alla cantina di Capçanes, in cui,
fra i diversi vini di qualità, viene prodotto
anche del vino kasher nel rispetto delle
norme della comunità ebraica. L’Ufficio
del Turismo del Priorat propone visite a
tredici cantine delle due denominazioni.
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CONCA DE BARBERÀ, TERRA ALTA E
TARRAGONA
Vicine del Priorat, le denominazioni di
origine Conca de Barberà, Terra Alta e
Tarragona occupano un vasto territorio
situato nella provincia di Tarragona. Con
una tradizione e una storia strettamente associate al vino, in tutte
e tre queste zone è possibile realizzare diverse visite legate al
tema della viticoltura, in special
modo nelle cantine moderniste
costruite da Cèsar Martinell. Nei paesi
della Conca de Barberà, come Pira,
Montblanc, Barberà de la Conca o
Rocafort de Queralt, ci sono varie
cooperative, già attive agli inizi del secolo scorso, che hanno una cantina di tali
caratteristiche. Un po’ più a sud, già
nella DO Tarragona, è possibile visitare
la cantina Muller di Reus o il Tous
Andreu, a Pont d’Armentera, nelle
adiacenze del monastero di Santes
Creus. Nelle vicinanze sorge la cantina
di Nulles, opera di Cèsar Martinell, e a
Valls troviamo il Museo del Vino della
Granja Montalà. Quanto alla DO Terra
Alta, essa è composta da 17 comuni, fra
i quali Gandesa, il capoluogo, che occupa una posizione centrale. E proprio a
Gandesa è possibile visitare una cantina modernista, anch’essa opera di Cèsar
Martinell; quest’ultimo si è occupato
anche della Cooperativa del Pinell
de Brai, soprannominata la “Cattedrale del vino”.
Le enoteche
Per degustare o per comprare i
vini di tutte queste denominazioni è consigliabile recarsi in uno
degli esercizi specializzati distribuiti su tutto il territorio. Si tratta di
enoteche, negozi con prodotti
agroalimentari tipici della zona o
cantine-enoteche da cui, oltre a
bottiglie di vino, il visitatore potrà
portare a casa un'ampia gamma
di prodotti e oggetti legati alla
cultura del vino, come cavatappi,
bicchieri o decanter.
te guidate, o Raimat, dove tutti gli anni,
a settembre, si tiene la festa grande
della vendemmia.
COSTERS DE SEGRE
Sebbene di solito una denominazione
di origine corrisponda a una zona ben
delimitata in una parte del territorio,
non è questo il caso della DO Costers
del Segre, che si estende su tutta la
provincia di Lleida ed è divisa in sei
sottozone che vanno da Artesa de
Segre al Pallars Jussà. Esiste quindi
un ampio ventaglio di vini prodotti in
diverse cantine, come ad esempio quella del Castell del Remei, che offre visi-
EMPORDÀ-COSTA BRAVA
Situata a nord-est di Girona, la DO
Empordà Costa-Brava è composta da
5.600 ettari di vigneti. Storicamente
il territorio si estendeva attorno alla
città greca di Empúries, che aveva ereditato dai suoi antichi abitanti la tradizione della coltivazione dell’uva e del
processo di vinificazione. Nella zona
esistono diverse cantine, fra cui, quella
con maggiore tradizione e notorietà è
Castell de Perelada. Per la produzione dei vini bianchi vengono coltivate le
varietà garnatxa, macabeu, xarel·lo
e chardonnay. Per i vini rossi la varietà più comune è la carinyena, sebbene
negli ultimi tempi siano diventate
molto importanti le varietà garnatxa,
ull de llebre, cabernet sauvignon
e merlot.
CATALUNYA
La DO Catalunya si estende lungo
tutto il territorio e comprende vini che
non possono essere inseriti in nessun’altra denominazione, ma che per
la loro qualità meritano un marchio che
li protegga.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario del cava
Con una DO propria, l’origine del cava è legata alla splendore della
viticoltura catalana della metà del XIX secolo. La zona di produzione
è formata da 160 comuni. Nella regione vinicola del Penedès si concentra più del 95% della produzione totale; in particolare, il paese di
Sant Sadurní d’Anoia produce più del 75% dei quasi 200 milioni di bottiglie annuali. Nel 1872 furono prodotte le prime bottiglie, nel 1972 venne creato il Consorzio di Tutela per i Vini Spumanti e nel 1993 il primo
Consorzio di Tutela del Cava. Un buon modo di conoscere il sistema
di elaborazione del cava è quello di visitare alcuni dei numerosi centri
di produzione.
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LA STORIA
Dobbiamo fare un salto indietro nel
tempo per sapere con esattezza il
momento in cui si inizia a produrre
cava in questa zona. Di fatto, l’origine
del cava è associata allo splendore della viticoltura catalana della metà del
XIX secolo e alla notorietà ottenuta dallo champagne alla fine del XVIII secolo. Grazie agli studi di microbiologia di
Louis Pasteur applicati al vino, è stato
possibile controllare la seconda fermentazione all’interno della bottiglia, mentre con la scoperta del tappo di sughero si è riusciti a conservare le bollicine
che si formano nel vino. Nasce così il
metodo classico o champenois. Nel
corso del XIX secolo diverse famiglie di
Sant Sadurní d’Anoia iniziano a svolgere alcune ricerche su questa nuova
tecnica di elaborazione, applicandola ai
vigneti della zona. In base agli studi e
alle prove realizzate dal prestigioso Istituto Agricolo Catalano di Sant Isidre,
decidono di puntare su varietà di uva
bianca proprie della zona. Ed è così che
nasce il cava. Nel 1872, Josep Raventós, della storica casa Codorniu, produce le prime 3.000 bottiglie di cava
seguendo il metodo classico della
seconda fermentazione in bottiglia. Suo
figlio ed erede, Manuel Raventós, inizia
l'espansione e il consolidamento della
casa. Contemporaneamente, altri produttori della cittadina iniziano a produrre vini spumanti in base allo stesso
metodo, trasformando Sant Sadurní
d’Anoia nella capitale indiscussa del
cava. Negli anni Venti del secolo scorso il cava rafforza la sua presenza sul
mercato spagnolo, dove mostra un’impennata considerevole negli anni Sessanta, mentre negli anni Ottanta si consolida a livello internazionale. Attualmente
rappresenta uno dei settori più dinamici della viticoltura catalana, con una produzione che ha superato i 200 milioni di
bottiglie all’anno.
Il cava
Ideale come aperitivo o servito
durante i pasti, il cava è riuscito a farsi spazio nel mercato mondiale dei
vini. Può essere brut, secco, semisecco o dolce, a seconda della quantità
di zucchero residuo, e di solito si serve in una flute di cristallo completamente trasparente che permette di
osservare il percorso delle bollicine.
La Settimana del Cava
La Settimana del Cava, agli inizi di
ottobre, è nata a Sant Sadurní con la
finalità di promuovere questo prodotto in tutta la Catalogna e in Spagna.
Fra i vari festeggiamenti sono degni di
nota l’incoronazione e il discorso della Regina del Cava, il percorso del trenino del cava e il Cavatast, un'esposizione di diversi cava e di prodotti
gastronomici tipici del Penedès.
SANT SADURNÍ D’ANOIA
Se Vilafranca è la capitale del vino,
Sant Sadurní d’Anoia lo è del cava. In
questa località, e in tutta la regione
del Penedès, paesaggi solcati da
vigneti ricoprono buona parte del territorio. I centri per l’elaborazione del
cava costellano il territorio e offrono
ai visitatori l’opportunità di conoscere da vicino il processo che segue l’uva dal momento in cui arriva alla cantina fino a quando viene pressata,
lasciata riposare e imbottigliata. Tuttavia, quando si parla di Sant Sadurní
è d’obbligo pensare alle visite guidate
alle caves ('cantine') Codorniu, che si
trovano in una struttura costruita dall’architetto modernista Puig i Cadafalch e sono composte da 26 km di
tunnel sotterranei, di cui solo una
minima parte aperta al pubblico. Un
trenino turistico segue un itinerario
che comprende la visita a un museo
con presse, botti e arnesi utilizzati
durante la lunga storia della cantina.
Sempre a Sant Sadurní, i visitatori
possono visitare anche le caves Freixenet e altre cantine, come quelle di
Torelló, Raventós i Blanc o Gramona.
Prima di abbandonare questo paesino, vale la pena fare una passeggiata
per il centro, dove è possibile ammirare interessanti esempi di architettura degli inizi del XX secolo, come le
case progettate dall’architetto modernista Lluís M. Güell o i magazzini Santacana Roig, di Domènech Boada, un
esempio di modernismo applicato a costruzioni industriali.
LE VIE DEL CAVA
I percorsi indicati dal Consorzio
per la promozione turistica della
regione dell’Alt Penedès, chiamati
Itinerari del Vino e del Cava,
offrono la possibilità di visitare
altre cantine della regione. Sei di
questi itinerari consentono di percorrere in auto o a piedi alcuni dei
comuni della regione, con soste nelle
cantine, nei paesi e davanti ai monumenti più emblematici. Il settimo si può
fare a bordo di un autobus turistico che
parte dalla stazione di Lavern. Gli itinerari passano fra vigneti delle varietà,
soprattutto, xarel·lo, parellada e macabeu, usate per la produzione del cava,
nonché fra diverse cantine famose che
organizzano visite guidate, come ad
esempio le caves Giró Ribot, Llopart,
Rovellats, Canals Canals, Eudald Massana Noya, Nadal o Alsina & Sardà.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario dell’olio
L’olio d’oliva è uno degli ingredienti principali della cucina mediterranea nonché un elemento indispensabile nella dieta tradizionale e nella gastronomia catalana. Attualmente esistono quattro
Denominazioni di Origine Protette, la DOP de Les Garrigues, la
DOP Siurana, la DOP della Terra Alta e la DOP del Baix EbreMontsià, ma non si deve comunque dimenticare la DOP dell’Empordà,
attualmente in fase di riconoscimento comunitario. Visitare le zone coltivate a ulivi verso la fine dell’autunno e gli inizi dell’inverno, quando si
avvicina la raccolta dei frutti che vengono poi spremuti nei mulini per produrre così l’olio nuovo, è un modo ideale per conoscere da vicino la cultura dell’olio, godendo allo stesso tempo di uno spettacolo unico.
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LES GARRIGUES
La DOP Garrigues è composta dalle
regioni de Les Garrigues, del Segrià e
dell’Urgell. Arbeca, la Floresta, Els
Omellons, L’Espluga Calba, Fulleda,
Vinaixa o L’Albi sono alcune delle
località della zona che non hanno ancora perduto il fascino dei villaggi in cui
viene praticata la coltivazione in asciutto. In piena campagna di raccolta (da
novembre a gennaio) è facile imbattersi in brucatori che passano sugli alberi
una specie di raschietto per far cadere
le olive nelle reti, che fungeranno poi da
sacchi per contenerle, in un continuo
viavai di trattori dal campo verso le cooperative e viceversa. Esistono più di 25
cooperative e alcune si possono visitare, come ad esempio quelle di Cervià
de les Garrigues, quella de L’Espluga Calba o quella di Sant Isidre, a Les
Borges Blanques. In tutte queste si
produce l’olio tutelato dalla denomina-
zione, vale a dire l’extravergine proveniente dall’oliva arbequina, con un’acidità inferiore ai cinque decimi. A Les
Borges Blanques si può visitare anche
il Parco Tematico dell’Olio, in cui si possono vedere antiche macine e ben 54
ulivi millenari, fra i quali uno di 2200
anni che, stando a quanto si racconta,
è il più antico del mondo. Altri centri
per la divulgazione della cultura dell’olio sono quello di Castelldans, dove
esiste un piccolo museo dedicato all’olio, e quello della Pobla de Cérvoles,
chiamato Ecomuseo dell’Olio.
SIURANA
La zona della DOP Siurana occupa tutto il bacino dell'omonimo fiume, composto dalle seguenti regioni: Baix
Camp, Baix Penedès, Priorat, Alt
Camp, Ribera d'Ebre, Conca de Barberà e Tarragonès. I diversi itinerari convergono tutti a Reus, una delle capita-
L’informazione sull’etichetta
Leggere l’etichetta di una bottiglia
d’olio è fondamentale per conoscerne la provenienza. Se vi appaiono le
parole "olio di oliva vergine" vuol dire
che si tratta di un olio buono e naturale. Se invece di "vergine" vi si legge "extravergine" significa che l'olio
ha un’acidità massima di 0,8 gradi,
caratteristica che ne garantisce la
massima qualità. Se c'è scritto "raffinato" vuol dire che l’olio è stato
trattato, ma che è comunque di buona qualità; se invece appare la scritta "olio di oliva" vuol dire che si tratta di una miscela di olio raffinato e di
olio vergine.
I paesaggi e la cultura dell’olio
• Da migliaia e migliaia di anni gli ulivi popolano le terre catalane e i loro frutti
sono stati, e sono ancora oggi, l’essenza della
nostra cucina tradizionale. Cosa sarebbe un
pane con pomodoro o un’insalata senza un
po’ d’olio? Per non parlare delle verdure al
forno o alla griglia, o delle salse tipiche della
nostra terra come il romesco o l’allioli. Giorno dopo giorno, questo liquido dorato arricchisce non solo le nostre pietanze, ma anche
i paesaggi, i villaggi e le feste dei luoghi in
cui viene prodotto.
• Attualmente in Catalogna esistono quattro denominazioni di origine dell’olio: Garrigues (nelle regioni de Les Garrigues, del Segrià
e dell'Urgell), che usa le varietà di oliva arbequina (per un 90%) e verdiell; Siurana (nelle
regioni del Baix Camp, del Baix Penedès, del
Priorat, dell'Alt Camp, della Ribera d'Ebre,
della Conca de Barberà e del Tarragonès), che
usa le varietà arbequina (sempre per un 90%),
rojal e morruda; Terra Alta, il cui olio si produce principalmente con la varietà empeltre e
con una minima presenza di altre varietà quali l’arbequina o la morruda farga; e Baix EbreMontsià, che utilizza maggiormente le varietà farga, morruda e sevillenca. Anche l'Alt
Empordà e il Baix Empordà sono degni di
menzione per la loro produzione d’olio.
•È stato dimostrato che l’olio extravergine d’oliva aiuta a ridurre il livello di colesterolo “cattivo”, facendo abbassare così il
rischio di arteriosclerosi. Secondo gli esperti
l’olio migliora il funzionamento del pancreas
e dello stomaco, protegge l’epidermide e stimola la crescita delle ossa. Inoltre, per il suo
contenuto di vitamina E l’olio è particolarmente consigliato per i bambini e per gli
anziani, soprattutto per l’effetto antiossidante di questa vitamina.
• Sono molte le feste legate alla cultura
dell’olio che vengono organizzate in tutta la
Catalogna durante i mesi di novembre,
dicembre e gennaio, quando hanno luogo la
campagna di raccolta, la spremitura e infine
l’imbottigliamento del primo olio dell’anno,
detto olio nuovo o novello. Alcune delle più
popolari sono la Festa dell’Olio Novello di
Reus, la Fiera dell’Olio di Castelldans, la Fiera dell’Olio Novello di Santa Bàrbara, la Festa dell’Olio di Belianes, la Fiera dell’Olio de
Les Garrigues, a Les Borges Blanques, la Fiera dell’Olio di Espolla o la Fiera dell’Olio delle
Terres de l’Ebre.
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li storiche dell’olio. Esistono due
zone principali dedicate alla produzione delle olive: una formata dal
Baix Camp e dal Tarragonès e l’altra
dalla Ribera d’Ebre. In tutte le cooperative di questa zona si può comprare olio
d’oliva Siurana, fruttato, con una bassa
acidità e prodotto con olive della varietà arbequina. Si consiglia di visitare il
bacino di Siurana, dove, sulla cima di
una roccia, sorge il villaggio di Siurana
de Prades, con un tempio romanico
sovrastato da una interessante immagine della Madonna. Molte cooperative
della zona offrono visite guidate per
conoscere da vicino il processo di elaborazione a cui vengono sottoposte le
olive fino alla loro trasformazione in
olio. Ad esempio, la cooperativa di
Cambrils ha un'area all'aperto in cui è
possibile vedere il mulino in funzione,
uno spazio adiacente per la commercializzazione dei prodotti agricoli e un piccolo museo con presse e macine antiche dove viene illustrato il processo di
produzione dell’olio.
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TERRA ALTA
L’ulivo è sempre stato l’albero più
caratteristico di questa terra, che
attualmente gode della denominazione di origine protetta. Uno dei
simboli della tradizione dell’olio nella
Terra Alta è il Parot, un ulivo millenario in ottimo stato di conservazione che
si trova presso Horta de Sant Joan.
Come questo ve ne sono molti altri,
centenari e millenari, affiancati da frantoi in cui è possibile comprare l'olio
appena spremuto. Nelle vicinanze di
Horta de Sant Joan sorge l'edificio
della Cooperativa Agricola del Pinell
de Brai, costruito nel 1918 da Cèsar
Martinell. Al suo interno sono degni di
nota i singolari archi ellittici nonché le
maioliche con la rappresentazione di
varie scene della raccolta e del lavoro
nei frantoi.
Le cooperative
La maggior parte dei centri catalani
per la produzione dell'olio funzionano come cooperative e vivono delle
olive che ottengono dai loro soci.
BAIX EBRE - MONTSIÀ
La zona della DOP Baix Ebre-Montsià
è quella che produce la maggior quantità di olio in tutta la Catalogna. Queste terre situate nella zona meridionale del paese hanno goduto sin dai tempi
remoti della presenza di ulivi. Per
conoscere a fondo la regione è meglio
iniziare con una visita ai piedi dei Ports
de Beseit, da dove è possibile godere
di una vista senza pari su una vasta dis-
Molte di queste cooperative sono
state fondate agli inizi del XX secolo, soprattutto per la commercializzazione dell’olio, del vino e della
frutta secca. Alcuni degli edifici che
occupano sono veri e propri gioielli
architettonici del modernismo.
cui si vendono olio, vino e frutta secca.
L’olio che produce proviene, esattamente come nel caso di tutti gli altri
centri di elaborazione della zona, dalle
varietà farga, morruda e sevillenca.
Oltre alle cooperative vale la pena visitare i villaggi, come El Perelló, Benifallet o Paüls, dove è possibile ammirare un incantevole e pittoresco eremo
circondato da ulivi.
tesa di ulivi. Vicino al villaggio di
Roquetes, in direzione del massiccio,
vi sono diverse zone con questo tipo di
albero. Come in altre terre in cui per
tradizione viene prodotto ed elaborato
l’olio d’oliva, nelle cooperative è possibile vedere i frantoi in azione e comprare l’olio. La Cooperativa di Soldebre, ad esempio, è la più grande di
tutta la Catalogna, organizza visite guidate e ha un negozio per i visitatori in
L’EMPORDÀ
L’elaborazione dell’olio nel Baix Empordà e nell’Alt Empordà è una tradizione
trasmessa di generazione in generazione. Ancora oggi molti frantoi della zona
impiegano il metodo tradizionale della
spremitura e rappresentano un’ottima
occasione per conoscere da vicino il
processo di elaborazione dell’olio, oltre
a essere il luogo ideale per comprare
questo prodotto. Nel frantoio della Bisbal si possono vedere i sistemi tradizionali di frantoi ad acqua ancora in funzione e in quello di Torroella de
Montgrí, del XIX secolo, si continua a
produrre olio in base al sistema tradizionale di rullo e macina. Degni di nota
sono anche i frantoi di Ventalló, quello
di Pau, più moderno, quello di Cabanes e quello di Vilafant.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario dei prodotti del mare
Anche i prodotti del mare fanno parte della cucina catalana e sono alla base della dieta tradizionale dei catalani. La Catalogna, un paese di cultura marinara, ha da sempre tratto profitto dalle risorse
offerte dal Mediterraneo. Porti pescherecci e mercati del pesce
con proprie associazioni di pescatori creano un incantevole itinerario
dai mille colori che consente di riconoscere o di scoprire per la prima
volta le specie di pesce fresco tipiche della zona o quelle emblematiche
del litorale mediterraneo e di visitare allo stesso tempo i villaggi costieri
più pittoreschi della Catalogna.
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TERRES DE L’EBRE
Les Cases d’Alcanar è un villaggio
degno di nota proprio per la sua lunga
tradizione marinara. Le imbarcazioni utilizzate per la pesca, dipinte con un’infinità di colori, fanno parte del paesaggio
di Les Cases, come anche il suo lungomare, l’asta del pesce e la vasta offerta di
ristoranti di fronte al mare. Accanto a Les
Cases d’Alcanar c'è la zona del Delta del
fiume Ebro, principale centro di raccolta
di frutti di mare della Catalogna, dove è
facilissimo trovare cozze, telline e ostriche. Frutto di tale produzione sono le
Giornate Gastronomiche dell’Ostrica Concava del Delta dell’Ebro. Merita una menzione speciale il mercato del pesce di
Sant Carles de la Ràpita, dove i pescatori che fanno la pesca a strascico scaricano le casse con il pesce fresco di giornata. Continuando il percorso lungo la
costa, in direzione nord, vale la pena fare
una sosta a L’Ampolla e a L’Ametlla de
Mar. L’animazione che si può osservare
sul molo dei pescatori de L’Ametlla e i
piatti a base di frutti di mare e pesce che
servono i ristoranti sono il miglior certificato di autenticità dell’anima marinara
della cittadina. Non si devono poi dimenticare le Giornate Gastronomiche del
Tonno che si tengono a L’Hospitalet de
l’Infant, nonché l’eccellente qualità di
gamberi, appena usciti dal mercato del
pesce, che si possono degustare nei
ristoranti.
Le aste del pesce
Attualmente nei porti catalani l’asta
a voce è stata sostituita da pannelli
elettronici su cui calano a gran velocità i prezzi dei lotti di pesce. I pescatori e i grossisti lottano per premere
i pulsanti del telecomando, per poter
così comprare il lotto desiderato al
prezzo che appare sullo schermo. Gli
COSTA DAURADA
Spingendosi più a nord, sorgono Cambrils, località dal lungomare estremamente pittoresco, e, nelle vicinanze del
porto di Tarragona, El Serrallo, il quartiere dei pescatori della città per eccellenza, pieno di locali tipici e di ristoranti in cui si può degustare la migliore
cucina locale a base di frutti di mare e
pesce fresco. Ci sono cittadine che, pur
vivendo di fronte al mare, non hanno un
porto, come El Vendrell, dove la
gastronomia è più propria della costa
che dell’entroterra.
orari dei diversi mercati di pesce della Catalogna seguono quasi tutti lo
stesso schema. L’asta del pesce
azzurro si tiene di solito verso le otto
di mattina, oppure nel pomeriggio,
fra le tre (a L’Escala) e le tre e mezza
(a Palamós). Nel fine settimana i mercati restano chiusi.
Associazioni di pescatori
e mercati del pesce
Barcellona e Badalona hanno un
proprio porto e una propria associazione di pescatori. Molto vicino,
sulla costa del Maresme, vi sono altri
sette porti con le stesse caratteristiche: Montgat, Mataró, Arenys de
Mar, Sant Pol de Mar, Calella, Pineda
de Mar e Malgrat de Mar. Questi
mercati assicurano pesce 365 giorni all’anno.
COSTA DEL GARRAF
Vilanova i la Geltrú e Sitges sono le
uniche località della zona del Garraf con
un’associazione di pescatori. Quando è
ancora l’alba, approdano al porto di Vilanova i la Geltrú le barche per la pesca con
reti da circuizione, cariche di pesce
azzurro (sardine, acciughe o sgombri),
un tipo di pesce con marchio di qualità.
Passano tutta la notte a pescare per poter
così approdare in porto prima delle otto,
ora in cui ha inizio l’asta del giorno. A partire dalle tre di pomeriggio tornano in
porto le barche per la pesca a strascico,
con il pesce già in bella mostra; per
vederle arrivare, il luogo di osservazione
ideale è il molo di ponente. Vale inoltre la
pena visitare il Museo delle Curiosità
Marinare Roig i Toqués.
COSTA BRAVA
I gamberetti di Palamós, i ricci di mare
di Palafrugell, le acciughe de L’Escala o lo scorfano di Begur... sono molti
i prodotti del mare che hanno reso
famose diverse località della Costa Brava. Lungo la costa della regione de La
Selva, sorgono i porti di pescatori di
Blanes, Lloret de Mar e Tossa de
Mar e, una volta entrati nella regione
del Baix Empordà, troviamo Sant Feliu
de Guíxols, l’Estartit e Palamós,
dove, alle quattro e mezza di
pomeriggio, dopo che i pescatori hanno scaricato il pesce,
ha inizio l’asta mentre nel porto i pescivendoli montano le loro pittoresche
bancarelle. Non si può lasciare Palamós
senza aver assaggiato i suoi famosi gamberetti in uno dei ristoranti della città,
o in occasione delle Giornate Gastronomiche del Gamberetto di Palamós, e
senza aver visitato il Museo della Pesca.
Sempre nel Baix Empordà, da gennaio
a marzo, è possibile degustare i ricci di
mare (a Palafrugell), lo scorfano (a
Begur, dove, da metà aprile a metà giugno, hanno luogo le Giornate Gastronomiche dello Scorfano), il pesce azzurro
(a Sant Feliu de Guíxols, CastellPlatja d’Aro e Santa Cristina d’Aro,
dove, da metà maggio a metà giugno,
viene organizzata la Cucina del Pesce
Azzurro Ganxó) o gli scampi (a Calonge-Sant Antoni). Per terminare, anche
la regione dell’Alt Empordà, con i porti
de L’Escala, Roses, Cadaqués, Port de
la Selva e Llançà, offre scorci di località con una lunga tradizione marinara.
Il lascito degli antenati agli attuali
abitanti della regione consiste nell’arte
della salatura, ancora applicata alle
acciughe de L’Escala, prodotte anche a
Cadaqués e Roses.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’Itinerario dei prodotti della campagna
L’agricoltura catalana è straordinariamente ricca di frutta,
verdura e ortaggi. Possiamo vantare l’onore di possedere
diversi prodotti con Indicazione Geografica Protetta, come ad
esempio le cipolle lunghe di Valls, che prendono il nome di calçots, le mele di Girona o le patate di Prades (ancora in fase di riconoscimento). Altri, come i fagiolini bianchi del ganxet o il riso del
Delta dell’Ebro, sono in fase di riconoscimento comunitario come Denominazione di Origine Protetta. Un itinerario attraverso il territorio catalano servirà per conoscere a fondo tutti questi prodotti.
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CALÇOTS DI VALLS
“Il calçot, il porró e i castellers, tre cose
che mi hanno sempre affascinato, che
nascono dalla terra e fanno guardare al cielo”. Con questa frase il regista cinematografico Bigas Luna tributava lodi agli elementi culturali della regione dell’Alt Camp.
Il porró è una caraffa con il becco aperto da cui si beve senza dover usare bicchieri; i castellers, sono le classiche torri umane; mentre per i calçots di Valls
dobbiamo concentrare la nostra attenzione proprio nei dintorni di Valls, più specificamente nelle regioni dell’Alt Camp e
del Baix Camp, del Tarragonès e del Baix
Penedès, dove viene prodotta questa specialità con Indicazione Geografica Protetta. Il calçot deve il proprio nome al modo
in cui viene coltivato, perché le cipolle
vengono ricoperte di terra, azione che
prende il nome di calçar. Per degustarle niente di meglio che partecipare a una
calçotada (saga dei calçots) come quella, molto famosa, che si tiene a fine gennaio nella città di Valls.
RISO DEL DELTA DELL’EBRO
E DI PALS
Il riso del Delta, con Denominazione di
Origine Protetta, è una coltura tradizionale della zona; e infatti, nel paesaggio e nella cultura della zona esistono
innumerevoli elementi che hanno a che
fare con il riso. Ne sono un esempio le
tipiche capanne imbiancate costruite
con legno, canne, paglia, fango e sparto pungente, in cui vivevano i coltivatori di riso. Attualmente ne sono state
recuperate alcune, come le Barraques
d’en Salvador, a Deltebre, utilizzate
come case di agriturismo. Il riso ha
influito anche sulle feste popolari della contrada nonché sulla gastronomia
della zona, la cui caratteristica più originale è costituita proprio dalle diverse
qualità di riso. Il Delta dell’Ebro non è
però il solo luogo della Catalogna in cui
vi siano risaie. Anche nelle paludi del
Baix Empordà, almeno dal XIV secolo,
si coltiva questo prodotto; e molto probabilmente, tale coltura risale a molto
Prodotti più importanti
I carciofi del Baix Llobregat sono celebri per il loro sapore e la loro qualità;
di fatto si tratta di una delle Indicazioni Geografiche Protette in fase di
studio da parte del governo autonomo della Catalogna. Altri prodotti di
campagna famosi e apprezzati sono
le rape della Cerdanya, che si possono comprare nel mercato di Puigcerdà, i piselli e altri prodotti orticoli del
Maresme, i cereali della Segarra, i ceci
dell’Anoia o le mandorle di Reus.
In questi ultimi anni, fra i prodotti
più degni di nota se ne cominciano
a vedere alcuni provenienti da
colture biologiche.
tempo prima. Per conoscerne a
fondo la storia basta fare una
visita al Museo Ca la Pruna di
Pals. Per chi invece preferisce conoscere da vicino il processo di produzione del riso o comprarne un po’, l’ideale è visitare il Mulino per la produzione
del riso di Pals.
La frutta
La Catalogna produce frutta di grande qualità, come le mele di Girona,
con Indicazione Geografica Protetta,
o le pesche della Ribera d’Ebre, uno
dei prodotti attualmente in fase di
studio per ottenere lo stesso riconoscimento. Da non dimenticare neanche le clementine delle Terres de l'Ebre, anch’esse con Indicazione
Geografica Protetta, o le pere di Lleida, attualmente in fase di studio
per ottenere una Denominazione di
Origine Protetta.
PATATE DI PRADES E DEL BUFET
Se esiste un villaggio da associare alla
patata, questo è Prades. In una zona di
montagna, ad un’altezza di mille metri,
nei Comuni di Prades, Capafonts, la
Febró e Arbolí, nella regione del Baix
Camp, cresce la patata di Prades, con
Indicazione Geografica Protetta. Gli
abitanti del luogo dicono, a ragione,
che le loro patate, della varietà Kennebec, con la buccia fine e molto saporita, sono da record. A settembre, quando ha inizio la raccolta, si tiene la Festa
della Patata, con un pranzo popolare e
un concorso di frittate. È il momento
ideale per comprarne un po’, sebbene
tutto l’anno sia possibile acquistarle
presso i negozi del paese o nella
Cooperativa agricola di Prades. Un’altra patata molto apprezzata è quella
del bufet , coltivata in un villaggio dell'Osona chiamato Orís. Per degustar-
la o acquistarla per casa, l’ideale è visitare questa località ad
ottobre: durante questo mese,
infatti, la domenica e i giorni festivi si
tiene un mercato in cui la vendita è
diretta, dal produttore al consumatore, e dove ne vengono acquistate fino
a 50 tonnellate, sia di tipo bianco che
di tipo nero.
FAGIOLI DEL GANXET E FAGIOLI DI
SANTA PAU
Uno dei prodotti più emblematici della zona del Vallès e del Maresme sono
i fagioli bianchi del ganxet, una varietà di primissima qualità che ben presto
avrà un’Indicazione Geografica Protetta. In molte località del Vallès come
Polinyà e Castellar del Vallès, è
possibile vedere campi coltivati con
fagioli di questo tipo: ad esempio, a
Castellar vengono raccolti a Can Casamada, uno dei casali dalla tradizione
storica e familiare più lunga. Un altro
luogo in cui si possono comprare è il
negozio dell'Espai Rural de Gallecs. Da
non dimenticare poi i fagioli di Santa
Pau, che crescono in terra vulcanica e
che si possono degustare in diversi
ristoranti del villaggio di Santa Pau e
dintorni.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario dei prodotti della montagna e del bosco
Per chi ama i boschi, sarà veramente una lieta sorpresa conoscere
la gran quantità e qualità di prodotti che poi vengono utilizzati in
cucina, proprio come già in altre epoche erano previsti nei ricettari
tradizionali. Un esempio di quanto appena affermato sono i funghi.
L’amore che i catalani hanno verso i funghi è ben noto: siamo un popolo
che si diverte a cercarli, a cucinarli e a mangiarli. Ve ne sono di moltissimi
tipi, ognuno dedicato a usi diversi. Non dobbiamo dimenticare le erbe aromatiche, i frutti di bosco o le castagne, sempre presenti nei boschi catalani. Un buon metodo per conoscere tutti questi prodotti, per poi usarli in
cucina, è seguire un itinerario attraverso le aree forestali della Catalogna.
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FUNGHI
Non sono a disposizione di tutti e non
ne vengono raccolti mai abbastanza.
In primavera si possono trovare spugnole, funghi prugnoli e gambesecche,
mentre alla fine dell’estate fanno la
loro comparsa i funghi prematuri nei
boschi di pino alpino, come i galletti, i
sanguinelli o i funghi porcini; in pieno
autunno è il turno degli hygrophorus
latitabundus, dei funghi reali, delle
morette, dei cantarelli gialli, degli
agarici vinati o delle trombette dei
morti. Dai Pirenei all’Ebro, qualsiasi
area boschiva o di montagna può
essere buona per raccogliere funghi,
anche se ve ne sono alcune, come
quelle del Berguedà, dove l’ambiente micologico è più che assicurato. A
Berga e a Guardiola de Berguedà
si tengono giornate dedicate ai funghi, come la Festa dei Funghi, che
ha luogo agli inizi di ottobre a Ber-
ga. Per degustarli si possono visitare alcuni ristoranti della città, una
delle capitali dei funghi della Catalogna, assieme al Parco Naturale del
Montseny e alla Serra de Marina.
Anche nella Cerdanya ci sono diversi posti in cui è possibile degustare
o comprare funghi, soprattutto nei
paesi di Ger e Bor. Se passiamo per
la regione del Pallars, le vallate, i fitti boschi e i paesaggi di montagna
sono una garanzia di successo per la
ricerca di funghi. I boschi di Arós o
di Virós, nella regione del Pallars
Sobirà, o le aree forestali di Salàs
de Pallars, nella regione del Pallars
Jussà, sono luoghi ideali per cercarli. Anche la Vall del Boí, celebre per
le sue chiesette romaniche, è un luogo ideale per la ricerca di funghi,
mentre per degustarli, cucinati in
mille modi diversi, si deve aspettare
fino a ottobre.
Funghi
Il miglior luogo per comprare funghi a Barcellona è il mercato della
Boqueria, lungo la Rambla, in pieno
centro della città. Qui troviamo
diversi banchi dove è possibile
acquistare questo pregiato frutto del
bosco. Sarà impossibile non riconoscerli, vista la loro presentazione scenografica, con casse piene di funghi
provenienti da tutte le zone del paese. Fra le numerose varietà, ci sono
anche i tartufi, apprezzatissimi in
tutto il mondo.
Fiera del Bosco e della Terra
Alla fine di novembre, presso la
località di Vallgorguina, si tiene la
Fiera del Bosco e della Terra, dove
vengono messi in mostra prodotti e
processi di elaborazione artigianali
associati ai prodotti del bosco. Oltre
ai banchi con i prodotti artigianali,
vi si tengono anche dimostrazioni di
mestieri, degustazioni e concorsi.
CASTAGNE
I tre prodotti più tipici del periodo di
Ognissanti sono i panellets, dolcetti
fatti a base di pasta di mandorle, il vino
dolce e le castagne, che provengono da
diversi boschi catalani, dal parco Naturale del Montseny, da quello del Montnegre o dalle grandi distese forestali
della regione de La Selva. Nel castagneto di Sant Segimon, sito ai piedi
del Matagalls, gli esemplari di tale specie sono vecchissimi e i tronchi hanno
un diametro di più di due metri, con
grandi cavità. Per mangiare castagne
nulla di meglio che partecipare a una
castanyada (saga delle castagne).
L’ultimo fine settimana di ottobre ha
luogo la Fiera delle Castagne a Viladrau, e il 1º novembre si può prendere parte alla castanyada di Viladrau o
alla Festa della castanyada di Vilanova de Prades.
ERBE AROMATICHE
Nella valle della Vansa, a Tuixén (nella
regione dell’Alt Urgell), c'è il Museo delle Trementinaires, che dal 1998 occupa il piano terra del Comune e che è stato creato per non lasciar cadere nell’oblio
il mestiere delle trementinaires, donne
che lavoravano instancabilmente per
andare alla ricerca, nei boschi, dei rimedi tradizionali e delle erbe aromatiche,
per preparare e vendere oli, prodotti
curativi e piante medicinali in tutto il
paese. Il museo fa parte dell’itinerario
dedicato ai mestieri del passato, promosso dal Consiglio regionale dell’Alt Urgell. Uscendo dal museo,
nello stesso villaggio di Tuixén, c'è
Can Farratgetes, un centro agrituristico
in cui è stato aperto un negozio specializzato in erbe provenienti dalla Vall del
Cadí. Vale la pena visitare anche la Fiera di Vilanova de Sau, a giugno, e quella di Sant Ponç a Barcellona, a maggio.
PESCI DI FIUME
I fiumi Segre, Noguera Ribagorçana e
Noguera Pallaresa, assieme ai rispettivi affluenti, sono l’habitat perfetto per
le trote di fiume. Esistono molte specie diverse di questi pesci, ma quelle
in cui è più abituale imbattersi, quelle
presenti nelle imprese di piscicoltura,
come quella di Peramola, accanto al
bacino di Oliana, o quella di Tavascan,
sono della varietà iridea, mentre nei
fiumi esiste la trota comune di fiume,
con un corpo più allungato e con moltissime macchioline nere e rosse. Nella Vall d’Aran, nella località di Les, c'è
un’impresa di piscicoltura che alleva
storioni -un tipo di pesce che prima
abbondava nei fiumi spagnoli- per commercializzare il caviale di storione.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario dei prodotti del bestiame
La cucina tradizionale catalana comprende numerose ricette in cui il vitello o il maiale sono elementi indispensabili.
Grazie a questi prodotti è stato possibile recuperare antiche ricette per godere di un'ampia scelta di piatti. Tutelate dal distintivo di Marchio di Qualità o, nel caso del vitello dei Pirenei, in fase di riconoscimento comunitario come Indicazione
Geografica Protetta, queste carni offrono moltissime possibilità in
cucina. Vale quindi la pena percorrere il territorio per conoscere il
bestiame catalano.
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IL VITELLO DEI PIRENEI
Le montagne e i prati dei Pirenei catalani sono il miglior ambiente per
l’allevamento del vitello dei Pirenei,
l’unico tipo di carne del paese con
un’Indicazione Geografica Protetta.
Sono tutelati da questo tipo di marchio
i vitelli della razza bruna dei Pirenei e
quelli delle razze charolais e limousine, nonché i vari incroci fra queste due
razze nati nei Pirenei e nei Prepirenei,
vale a dire nelle regioni dell’Alt Empordà, Alta Ribagorça, Alt Urgell, Berguedà, Cerdanya, Garrotxa, Pallars Jussà,
Pallars Sobirà, Ripollès, Solsonès e Vall
d’Aran. Facendo un giro nelle fattorie
dove pascolano questi vitelli, ci si può
rendere conto dell'impegno degli allevatori perché il prodotto finale sia di
eccellente qualità. Le mucche e i vitellini crescono all’aria aperta, si alimentano di erba, foraggio, cereali e leguminose e, dopo essere stati sacrificati nei
mattatoi controllati e autorizzati dal
Consorzio di Tutela, le loro carni ven-
gono commercializzate esclusivamente
negli esercizi autorizzati e ispezionati
dallo stesso organismo. Fra i vari luoghi in cui è possibile comprare questo
tipo di carne possiamo citare lo stesso
Consorzio di Tutela e l’azienda Mafriseu, nella località della Seu d’Urgell;
oppure è possibile rivolgersi alla Federazione Catalana della Razza Bruna dei
Pirenei, a Berga, che a sua volta è in
contatto con tutte le associazioni regionali di allevatori dei Pirenei. La commercializzazione della carne avviene
con sigilli numerati e con il logo in cui
è attestata l’indicazione geografica del
prodotto; le etichette applicate sulla
carne forniscono inoltre i principali dati
del vitello cui appartiene il pezzo. Per
vedere da vicino diversi esemplari della razza bruna dei Pirenei vale la pena
visitare la Fiera dell’Allevamento di
Bellver de Cerdanya, che si tiene
ogni anno a ottobre. Anche a Ribes de
Freser, il secondo sabato di ottobre, in
concomitanza con le feste del Pilar,
L’etichetta
Ogni parte di carne tutelata dall’Indicazione Geografica Protetta di
Vitello dei Pirenei ha un’etichetta
con il logo dell’indicazione geografica, i dati del vitello a cui appartiene e la fattoria in cui è stato allevato, nonché il certificato di garanzia
che assicura che il prodotto risponde ai requisiti stabiliti dal regolamento. Il colore della carne può variare
dal rosa al rosso brillante e il grasso
è color bianco crema. La sua maturazione, di almeno sette giorni, le
conferisce la tenerezza e le caratteristiche organolettiche che la differenziano dal resto delle carni del
mercato.
si svolgono la Fiera del Bestiame e
la Mostra del Vitello di Razza Bruna
dei Pirenei.
La pecora ripollesa
A quanto pare, la pecora di razza
ripollesa, che vive nelle zone nordoccidentali della Catalogna, è nata
dall’incrocio fra la pecora tarasco-
nesa dei Pirenei centrali e l’ovino
transumante di razza merina, arrivato nella zona secoli addietro. La sua
carne, prodotta in quantità limitate,
è molto apprezzata.
LA MUCCA BRUNA DEI PIRENEI
Le razze autoctone catalane sono razze di animali domestici con un’identità e con caratteristiche morfologiche
specifiche. Fra le razze da allevamento proprie della Catalogna si possono
annoverare la mucca de L'Albera, la
mucca pallaresa, le pecore del tipo
ripollesa, xisqueta e aranesa, la
capra bianca o di Rasquera e la mucca bruna dei Pirenei. Fra tutte queste,
la mucca bruna dei Pirenei è quella
maggiormente utilizzata per la produzione. Si tratta di una razza proveniente dalla mucca autoctona catalana, che
vive nei Pirenei, incrociata con bovini
di razza bruna alpina importati dalla
Svizzera alla fine del XIX secolo-inizi
del XX. La zona di origine di questa
razza sono i Pirenei catalani e attualmente vive nelle zone pirenaiche e
prepirenaiche della Catalogna, in particolare nel Pallars Jussà, il Pallars
Sobirà, l’Alta Ribagorça, l’Alt Urgell, la
Cerdanya, il Berguedà e il Ripollès. Gli
allevatori ne apprezzano moltissimo le
caratteristiche, trattandosi di una razza facilmente adattabile all’ambiente,
capace di scalare montagne e con un
carattere estremamente docile. Il
numero approssimativo di esemplari
di mucche di razza bruna presente da
più di due anni in Catalogna è di
30.000 esemplari.
IL MAIALE DELL'OSONA
Il maiale (porc) è
uno dei prodotti più
emblematici della
regione dell'Osona.
Gli esemplari allevati nelle fattorie di
questa zona sono di eccellente qualità ed è per questo motivo che è
nato il gruppo Osona Porc, che aspira a consolidarsi e a rivalutare l’allevamento del maiale in questa regione della Catalogna. Per il momento,
questo gruppo di allevatori dell'Osona comprende solo due aziende, ma
ad esse verranno sicuramente ad
aggiungersene altre. Per degustare
alcuni piatti cucinati con maiale dell'Osona, niente di meglio che partecipare alla Festa del Maiale e della
Birra, che si tiene agli inizi di ottobre nella località di Manlleu.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario del pollame
La presenza di galli, capponi e galline, anatre e oche figurava
già nei ricettari dell’epoca medievale. Da allora il pollame ha sempre fatto parte della cucina tradizionale fatta in casa. Il settore avicolo catalano rappresenta il 35% della produzione di pollame della Spagna e alcune delle sue specie, come il cappone, possiedono il Marchio
Q, marchio creato e depositato dal Ministero di Agricoltura, Allevamento e Pesca del governo autonomo della Catalogna e che viene rilasciato a prodotti agroalimentari di qualità, con caratteristiche differenziali
rispetto ad altri prodotti simili. Inoltre, il cappone e il pollo de El Prat
fanno parte delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP).
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POLLO E CAPPONE DE EL PRAT
Non tutti i polli sono uguali. In Catalogna esiste una razza autoctona che
è diventata una prelibatezza per tutti
palati: il pollo o il cappone de El Prat.
È un animale allevato in grandi spazi
con i sistemi di una volta. La sua produzione è limitata e per quattro mesi
è alimentato con cereali privi di grassi e di prodotti chimici. Per questo la
sua carne è così buona apprezzata, e
gli ha permesso di ottenere il marchio
di Indicazione Geografica Protetta. Il
pollo de El Prat, noto anche con il
nome di potablava, vive nelle terre
del delta del fiume Llobregat ed è
strettamente legato alla vita culturale
e all’identità degli abitanti della zona,
tanto che è presente persino sotto forma di pollo gigante tra le rappresentazioni di animali che sfilano per le strade durante le feste grandi delle
località del Baix Llobregat. Il pollo
potablava è senza dubbio una parte
integrante della vita dei contadini della zona, e una buona occasione per
rendersene conto è la Fiera del Pollame de El Prat de Llobregat, dove
vengono mostrati e premiati i polli, le
galline e i capponi (vale a dire polli ai
quali vengono tagliati la cresta e i bargigli, celebri per la loro carne tenera e
saporita) della zona e dove vengono
presentati altri esemplari di pollame
autoctono di tutto il paese.
GALLINE, GALLI E ANATRE
DEL PENEDÈS
Oltre a essere la culla dei vini del
Penedès, Vilafranca del Penedès è
anche la capitale del pollame con pedigree, dei galli dalla carne soda e delle
anatre mute, presenti in diversi piatti
della cucina della zona. Il gallo del
Penedès più famoso è quello con le
piume nere brillanti; altri hanno un
colore giallognolo, simile a quello di
una pernice, o il piumaggio a strisce
Aviraut
Aviraut è un’azienda di Reus dedicata all’allevamento di galli, galline,
anatre e oche autoctone. Ha sede
nell’antica fattoria Vacarisses, dove
si possono vedere (in visita guidata),
e comprare, esemplari di pollo potablava del Prat, galline dell’Empordà,
anatre del Penedès o oche dell’Empordà, tutte specie del territorio
catalano.
Bestiario popolare
Fra le immagini festive comprese nel
bestiario popolare catalano ci sono
galli, polli e galline, che attualmente vengono rappresentati da sei
monumenti: il Pollo della Piazza
Palau nel quartiere del Carme di
Olot, il Pollo del Prat de Llobregat, il
Gallo Radulf di Borredà, il Gallo di
Parets del Vallès, Tomasot e Ballarica di Vilafranca del Penedès e il
Pollo Foll di Ripollet. Si possono
vedere in azione in occasione delle
feste grandi che si tengono in
queste località.
o, come nel caso della gallina del
Penedès, le zampe di colore blu cenere. La commercializzazione di questo
tipo di pollame è regolamentata da
rigide norme di allevamento, che stabiliscono sia il tempo minimo prima
del sacrificio che il rapporto fra animali e superficie o l’alimentazione che
viene loro data. L’anatra muta del
Penedès è una varietà della nota anatra di Barbarie, adattata già da tempo
alla zona del Penedès, dove ha sviluppato caratteristiche proprie. Le sue
piume sono principalmente nere e la
sua caratteristica più importante è che
non emette i suoni tipici della maggior
parte delle anatre; è per questo che si
chiama anatra muta. Ha una carne
molto raffinata, soprattutto se l'animale viene sacrificato tra la decima e la
dodicesima settimana di vita. Tutti e
tre i tipi di pollame autoctono si possono vedere, comprare e degustare in
occasione della Fiera del Gallo, che si
tiene ogni anno verso Natale a Vilafranca del Penedès.
POLLAME DELL’EMPORDÀ
I galli, le galline, le oche e le anatre
dell’Empordà fanno parte del pollame
autoctono della Catalogna. Sono molte
le località in cui una delle attività prin-
cipali è l’allevamento del pollame nelle fattorie; volatili che serviranno in
seguito per preparare alcuni dei piatti della cucina più tipica della zona,
come lo stufato, l’anatra arrosto o il
pollo con gli scampi. Ne possiamo avere un buon esempio durante le Giornate Gastronomiche della Cucina del
Pollame che si tengono a ottobre a
Peratallada e la cui chiusura coincide con la Fiera
Medievale, una delle più
importanti di questi tipo che
si svolgono in Catalogna;
oppure durante le Giornate
Gastronomiche di Primavera dell’Anatra d’Allevamento e del Foiegras organizzate a Castelló d’Empúries. Esistono diverse aziende che si dedicano
all’elaborazione dei prodotti derivati
dall’anatra. Collverd, a Far d’Empordà, offre un assortimento di prodotti
elaborati esclusivamente a partire da
anatre, senza alcun altro tipo di carne
aggiunta: paté, foie gras, prosciutto
crudo, confit o mousse. Un'altra azienda della zona è Ànec de l’Empordà,
sita a Serra de Daró. Da non dimenticare Mas Parés, nella zona de La
Selva, che in poco tempo è divenuto
un punto di riferimento europeo del
foie gras.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
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Gli itinerari delle Denominazioni di Origine
L’itinerario del vino
L’itinerario del cava
L’itinerario dell’olio
Gli itinerari dei prodotti
L’itinerario dei prodotti del mare
L’itinerario dei prodotti della campagna
L’itinerario dei prodotti della montagna e del bosco
L’itinerario dei prodotti del bestiame
L’itinerario del pollame
Gli itinerari degli alimenti artigianali
L’itinerario dei salumi
L’itinerario dei formaggi
L’itinerario della dispensa
Gli itinerari dei mestieri e della tradizione
L’itinerario della cucina tradizionale
L’itinerario della cucina dolce
L’itinerario dei mercati
L’itinerario dei mestieri
L’itinerario dei musei
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L’itinerario dei salumi
La tradizione degli affettati ricopre un ruolo importante nella gastronomia catalana. Sia secchi che cotti, con nomi e forme diversi e variegati, gli insaccati a base di carne di maiale – salamini, salsicce, salsicciotti, ecc. – sono rinomati e
apprezzati dappertutto. È degna di nota, con IGP protetta, la
llonganissa di Vic, il prodotto di punta dei salumi catalani. Attraverso un itinerario nelle regioni dell'Osona, della Cerdanya, del Pallars Jussà, del Pallars Sobirà, del Vallès, del Ripollès o della Garrotxa, si
potranno conoscere più a fondo tutti questi prodotti. Una menzione speciale merita l’insaccato a base di carne d’agnello proprio del Pallars e dell’Alta Ribagorça: la girella.
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L'OSONA
La pianura di Vic gode di un clima idoneo per la stagionatura della llonganissa di Vic, un salamino dotato di
Indicazione Geografica Protetta (IGP).
Nell'Osona esiste una tradizione del
bestiame molto sviluppata: qui, l’allevamento dei maiali e l’elaborazione della llonganissa risalgono all’epoca
medievale. Per conoscerne il processo
di elaborazione si possono visitare alcuni degli otto centri di produzione che
fanno parte della IGP della regione. Per
comprare llonganissa o altri affettati
tipici della zona, come la salsiccia
somalla, il fuet, il chorizo, la botifarra catalana o il bull, vale la pena passeggiare per Vic, una città dallo spirito
commerciale, ed entrare in alcuni esercizi, come ad esempio Ca la Teresona,
Can Solà, Can Vilada, Can Valeri,
El Rebost d’en Pau (nel mercato municipale), la Casa Riera Ordeix o la
Casa Sendra.
LA CERDANYA
La regione della Cerdanya è famosa per
la llonganissa, il fuet, la pancetta, il
prosciutto, il bull bianco, quello di fegato, o nero, il bisbe e il pa de fetge; quest’ultimo, che letteralmente significa
«pane di fegato», è facilmente riconoscibile per il suo aspetto arrotondato e perché è rivestito da uno strato di ventre di
maiale. Ci sono molti esercizi dove poter
comprare tutti questi insaccati; ad esempio, a Bellver de Cerdanya si può visitare Cal Jaume, dove il prodotto artigianale più rinomato è proprio il pa de
fetge. Vicino a Bellver de Cerdanya, a
Martinet, vale la pena fare una fermata a Embotits Turet, popolare in tutta la
regione. E per concludere, non può assolutamente mancare una passeggiata per
Estamariu, nella vicina regione dell’Alt
Urgell. Uno dei migliori souvenir che il
turista può portarsi via da questo villaggio sono proprio i suoi salumi artigianali,
che si possono trovare a Cal Teixidó.
Salumi diversi
La maggior parte dei salumi che si
possono trovare in Catalogna sono
a base di carne di maiale, sebbene vi
siano alcune eccezioni a questa
regola. Una di queste è la girella, un
salume a base di carne di agnello,
molto diffuso nella zona del Pallars
e dell'Alta Ribagorça. Esiste anche
l’Associazione di prodotti artigianali della regione del Vallès Oriental,
che propone un salamino a base di
carne di emù, prodotto da un’azienda di Granollers che produce carne,
uova e salumi provenienti da questo
animale.
Fabbricazione
L’insaccato nasce dal bisogno di
conservare la carne e si ottiene
mischiando la carne di diverse parti
del maiale, o di altri animali, insaporendola con diversi metodi e introducendola nelle budella per poi farla seccare o bollire. Alcuni insaccati
vengono prodotti in tutta la Catalo-
IL PALLARS
Già da tempi remoti il maiale è stato l’alimento principale degli abitanti delle
zone di montagna. Con carne di maiale
si elabora il xolís, un salame secco tipico della provincia di Lleida, a base di carne, con un po’ di grasso di maiale, insaporito con sale e pepe nero, che si può
acquistare nella Vall Fosca, a Can
Alfons, o a Torre de Cabdella, dove si
può trovare anche la secallona, sorella
minore del xolís. La girella, che si elabora e si mangia nella regione dell’Alta
Ribagorça, viene elaborata con le interiora di agnello, pancetta, carne di maiale, riso, pane, uova, pepe nero, aglio, cannella, sale e prezzemolo e viene insaccata
nelle budella dell’agnello stesso. Viene
servita fredda, impanata o condita con il
succo che ne fuoriesce dopo averla passata leggermente in padella. La si può
trovare presso Embotits Pociello o Casa
Aubarell, a La Pobla de Segur, a Ca
l’Ubach o la Casa Boté, a Rial, o nel
mercato di Sort.
gna, come la botifarra, la tipica salsiccia del posto; altri, invece, si producono solo in zone ben definite.
IL VALLÈS
Nonostante l’industrializzazione che ha
vissuto, la regione del Vallès non ha ancora perduto la cultura associata alla campagna e all'allevamento del bestiame e,
di conseguenza, al mestiere del salumie-
re. L’elaborazione di insaccati
resta ancora una delle caratteristiche della gastronomia della
zona. I prodotti più famosi sono
la llonganissa, il fuet, il bull o la botifarra. Per la loro elaborazione, le capitali indiscusse sono La Garriga e Aiguafreda.
IL RIPOLLÈS
Nel Ripollès restano ancora pochi produttori di salumi artigianali distribuiti
sull'intero territorio. Questi prodotti si
possono trovare, ad esempio, a Camprodon, nella famosa Can Xec, senza
dimenticare altri punti vendita con ottimi prodotti a Ribes de Freser, Planoles, Sant Joan de les Abadesses
o Ripoll.
LA GARROTXA
Nel 1993 la famiglia Sala, di Castellfollit de la Roca, celebrava i suoi primi
150 anni dedicati all’elaborazione dei
salumi. Fu in quel momento che ritenne
opportuno creare un piccolo museo,
come lascito di ciò che era stata la storia e l’evoluzione della carne in conserva in Catalogna e nella regione della
Garrotxa. Lo stesso museo dispone di un
negozio dove poter degustare e comprare i famosi salumi della regione, come ad
esempio il paltruc.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario dei formaggi
In Catalogna esiste un’ ampia varietà di formaggi: ne esistono di freschi, come il mató, una specie di ricotta, diffuso praticamente in tutto il paese, o la cagliata, elaborata tradizionalmente nelle zone dell’Empordà. Sono
abbondanti anche i formaggi di capra, o quelli di mucca, e, in minor
quantità, quelli di pecora, tra cui troviamo i formatges de pastor.
Conserva la tradizione il tupí, mentre nascono costantemente nuove versioni (formaggi conservati sott’olio, avvolti in uno stato di erbe
aromatiche, ecc.). L’universo gastronomico, con i cuochi in prima fila,
vi presta particolare attenzione.
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ALT URGELL E CERDANYA
La zona del Cadí e le regioni dell’Alt Urgell
e della Cerdanya sono note per la loro
industria casearia, la più importante dei
Pirenei. La Cooperativa del Cadí, nella
zona della Seu d’Urgell, è uno degli organismi che si occupano di raccogliere tutti i giorni il latte prodotto dalle mucche
frisone provenienti dagli allevamenti della zona per trasformarlo in formaggi e in
burro distribuiti in tutta Europa. Seguendo il processo di elaborazione che determina la DOP, vengono prodotti formaggi
e burro protetti dalla DOP Alt Urgell e
Cerdanya, il burro del Cadí e il formaggio Urgélia. Oltre alla DOP, c'è anche un
marchio di qualità che identifica alcuni
produttori artigianali, chiamato Artesania Ali-mentària de Formatges Artesanals. A Peramola sorge la Casa de la
Penella, dove vengono elaborati i formaggi stagionati e del tupí (che ricevono questo nome perché ottenuti mediante la fermentazione del formaggio di capra con
acquavite in un recipiente detto tupina ) il mató Castell-Llebre. Un po’ più
a nord, nel villaggio di Ossera, presso il
laboratorio di Cal Codina, si elaborano
un formaggio chiamato serrat gros, il
pebrat d’Ossera e il tupí d’Ossera. La
fermata successiva è Adrall, presso il
caseificio Mas d’Eroles, dove viene spiegato a tutti gli interessati il processo
di elaborazione del formaggio stagionato di mucca. A Bar viene prodotto
un formaggio artigianale di capra commercializzato con il marchio Formatges
Baridà. Una volta giunti nel villaggio
sarà una cosa da ragazzi trovare il laboratorio e il gregge di capre da cui viene
munto il latte. Dopo essere entrati nella regione della Cerdanya, più specificamente nella località di Músser, sorge L’Orri, dove viene prodotto
formaggio di capra. Si può anche visitare il Molí d’en Pons a Prullans, o il
laboratorio che sorge a Meranges, dove
viene prodotto il tipico serrat di pecora
Formaggio blu
Presso il Molí de la Llavina, nelle vicinanze di Centelles, nella regione dell'
Osona, viene elaborato in maniera
artigianale il formaggio blu. Accanto al laboratorio si può visitare un
mulino ad acqua tuttora in funzione
e che viene ancora utilizzato per fare
il pane esattamente come si faceva
secoli addietro.
dei Pirenei che in passato le
famiglie elaboravano per consumo proprio.
Fiere
La Fiera dei formaggi artigianali dei
Pirenei, che si tiene in occasione della Fiera di Sant Ermengol a La Seu
d’Urgell il penultimo fine settimana di ottobre, è una vetrina ideale
per conoscere i caseifici artigianali
di tutti i Pirenei (catalani, aragonesi, baschi, della Navarra o francesi).
In tale occasione si possono degustare più di cento varietà di formaggi. L’evento principale della fiera è il
concorso di formaggi artigianali
organizzato in base a famiglie di formaggi. Ogni famiglia rappresenta
una sezione: mató, formaggi freschi,
di mucca, di pecora, di capra e formaggi del tupí.
BERGUEDÀ E BAGES
Pur senza avere una denominazione d’origine propria, anche il Berguedà e il
Bages sono zone importanti per la produzione del formaggio e luoghi ideali per
visitare aziende casearie, alcune delle
quali con il marchio di Formatges Artesans. In un itinerario per la zona vale la
pena fare una visita a Formatgeries
Artesanes del Berguedà, vicino al piccolo villaggio di La Quar. Prenotando
in anticipo una visita si possono conoscere i vari laboratori e il processo di elaborazione del formaggio dolce, di quello stagionato e del mató. A Borredà si
consiglia di visitare Formatges la Bauma, mentre a Casserres sorge la Casa
Manudells, che fa parte dell’ente Ramaders de Cabres Lleteres del Berguedà.
Si tratta di una piccola fattoria in cui si
possono vedere le capre e, a seconda del
giorno, conoscere il processo di elaborazione del formaggio. Un po’ più a sud,
dopo essere entrati nella regione del
Bages, sorge il villaggio di Marganell, il
villaggio del mató per eccellenza, un formaggio che si ottiene facendo coagulare il latte. Qui e a Sant Cristòfol è con-
centrata la produzione del famoso
mató che si vende al mercato del
Monastero di Montserrat. Infine,
vale la pena fare un salto a Gironella
per conoscere i formaggi Blancafort, elaborati dalla casa Manudells.
GARROTXA E EMPORDÀ
È tanto tempo che non viene più prodotto il tradizionale formaggio della zona
vulcanica della Garrotxa; ciò nonostante, il turismo è riuscito a far fiorire una
produzione relativamente importante di
formaggi della zona, come ad esempio
quello di pell florida, che si ottiene dal
latte pastorizzato di capra, cagliato per
almeno due ore e sottoposto a un processo di maturazione di tre settimane o
più. Per degustarlo, nulla di meglio che
visitare Mas Claperol, a Sant Feliu de
Pallerols. La cagliata è il latticino tipico delle aree della provincia di Girona ed
è incluso nel marchio garantito Productes de l’Empordà. Non si deve confondere con il mató, sebbene tutti e due vengano consumati come dessert. Nella
regione dell’Empordà si deve andare a
fare una visita nel negozio di Nuri d’Ullastret, al Recuit de Fonteta, a
Recuits de l’Empordà, nella città di
Peralada, o a Recuits Lluïsa, nella
località di Mont-ras.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario della dispensa
La dispensa, il luogo dove si conservavano tutti i prodotti
alimentari delle case e che ancora oggi meriterebbe un
posto di rilievo nelle nostre case, è stata sempre di vitale
importanza nelle case catalane. È lì che vengono messi da
parte il miele, la marmellata, la frutta secca, i liquori, le conserve, ecc. Il miele in Catalogna è protetto dal Marchio di Qualità, mentre altri prodotti, come le nocciole di Reus, vantano il riconoscimento comunitario di Denominazione d’Origine Protetta o, come il ratafià
catalano (in fase di riconoscimento), appartengono alla Denominazione d’Origine.
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CONSERVE, CONFETTURE
E MARMELLATE
Le conserve cambiano o accentuano il
sapore dei prodotti o li mantengono in
buono stato per molto tempo. Sebbene
vengano prodotte in tutto il territorio
catalano, probabilmente è nelle aree di
montagna dove la tradizione è più forte.
La varietà di conserve che potremmo
trovare nella zona del Tupí de la Cerdanya, ad esempio nella località di Bor,
è sempre sorprendente. Da vent’anni
qui si preparano conserve con prodotti locali tipici della montagna. All’estremità opposta dei Pirenei catalani, a
Barruera, c’è il Tupinet della Vall de
Boí, uno stabilimento che si dedica alla
produzione di frutti di bosco, funghi in
conserva, oli aromatici, marmellate e
confetture; gli stessi prodotti si possono trovare anche a Cal Benet, a Alpens
(nella regione del Ripollès); nel negozio di Cal Sabater, a Santa Pau (nella
regione della Garrotxa); a Confitures
Renart, a La Gleva (nella regione dell'Osona); o a L’Aranyonet, a La Pobla
de Lillet (nella regione del Berguedà).
Il cremat
Nei porti, soprattutto in quello di
Palafrugell, per riscaldarsi dopo una
IL MIELE
Il mondo del miele è un mondo pieno di
storia e di cultura. Questo prodotto viene elaborato in molte zone della Catalogna, ma il villaggio del Perelló, nella
regione del Baix Ebre, è il luogo in cui se
ne produce la maggior quantità di tutto
il paese. La causa di tale primato è da
ricercarsi nell’azienda Mel Múria, che si
dedica da ormai cinque generazioni alla
produzione di miele, polline, propoli o
pappa reale. Un’altra località in cui il miele fa la parte del leone è Arnes, dove, a
marzo, si tiene un’importante Fiera del
Miele. Anche nella località di Crespià, a
febbraio, viene organizzata una fiera in
onore a questo prodotto; una fiera analoga si tiene a Colera a giugno e a Ribes de
Freser a settembre. Uno degli avvenimenti più importanti ha luogo a Barcel-
dura giornata di pesca rimanendo a
chiacchierare a lungo, si prendeva il
classico cremat, elaborato con il
rhum cubano importato dalle colonie. Il cremat si prepara facendo
riscaldare leggermente rhum e zucchero con una stecca di cannella, la
buccia di un limone e chicchi di caffè; poi viene flambato fino a quando la combustione ne elimina l’alcol. Il miglior giorno per provarlo è
a luglio, quando si svolge la tradizionale cantata di habaneras a Calella de Palafrugell.
lona in occasione delle feste di Sant
Ponç, verso l’11 maggio, quando si riuniscono apicoltori provenienti da tutta la
Catalogna. Nel Vallès Oriental, a Santa
Eulàlia de Ronçana, c'è Mel d’Antany,
dove possiamo trovare in vendita miele e
una vasta offerta di prodotti provenienti
dall’apicoltura.
Confetture
Nelle zone agricole della provincia di
Lleida, dove viene coltivato ogni
genere di frutta, esistono diversi stabilimenti specializzati nella produzione di confetture. Lungo tutto il territorio ci sono diversi centri di
agriturismo e alcune fattorie scuola
dove poter imparare a preparare
deliziose marmellate, conserve sciroppate o confetture come quelle
che facevano le nostre nonne.
IL RATAFIÀ
Il ratafià è protetto dalla Denominazione Geografica Ratafià catalano. Si
tratta di un liquore elaborato con noci
verdi ed erbe aromatiche che vengono
lasciate in macerazione. Dopo aver
lasciato decantare il liquido, vi si aggiungono zucchero, alcol e acqua fino ad
ottenere una gradazione alcolica compresa fra i 26 e i 29 gradi. A Santa Coloma de Farners, a novembre, si svolge
la Fiera del Ratafià, a cui prendono parte tutte le aziende della Catalogna, con
menù e degustazioni. Da non dimenticare poi la Fiera del Ratafià di Besalú, a
dicembre. Tuttavia, per degustarlo, uno
dei posti migliori è Olot, nel bar Can
Xena, all’Orfeó Popular o presso il
Centre Catòlic. Fra i produttori più
an-tichi, degna di nota è la distilleria
Jaume Bosch, a Sant Quirze de Besora. La tradizione è molto forte anche
nella regione della Noguera; ne è un
buon esempio il ratafià dels raiers,
elaborato dalla casa Portet de La Pobla
de Segur.
LA MALVASIA
Fra tutti i vini elaborati nella zona del
Garraf, ve ne è uno tipico di Sitges: è la
malvasia, un vino dolce che gli abitanti
del posto prendono di solito assieme al
dolce. Sebbene vi siano diversi tipi di
malvasia, quella più celebre, e che tutti
considerano quella autentica, è la malvasia prodotta presso l’ospedale Sant
Joan Batista. Per la sua eccezionalità e
per il fatto di essere un prodotto molto
raro, la malvasia di Sitges è stata scelta,
assieme ai fagioli bianchi del ganxet,
come uno dei degli emblemi
dell’associazione Slow Food
Internacional della Catalogna.
LE NOCCIOLE
Nella zona del Camp de Tarragona si trova la maggior concentrazione di noccioli di tutta la Catalogna. Già nel 1300, la
piazza Prim di Reus era il centro di un
importante mercato in cui le nocciole
erano il prodotto principale. Nel XIX
secolo la fillossera distrusse tutti i vigneti della contrada, che vennero così sostituiti da noccioli. Attualmente la nocciola di Reus possiede una Denominazione
d’Origine Protetta. A Riudoms, ad agosto, si tiene la Fiera delle Nocciole.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario della cucina tradizionale
La cucina tradizionale catalana ha una ricca storia, documentata a partire dal XIV secolo nel Llibre de Sent Soví. Da allora, la Catalogna è divenuta un esempio culinario, e piatti come l’escudella i carn
d’olla, il xató, il suquet di pesce, la coca de recapte o il pane e pomodoro sono riconosciuti dappertutto. La qualità e la grande varietà dei nostri
prodotti, unite all'impegno di tante cuoche e tanti cuochi, celebri o anonimi, ci consente di assaporare meravigliose ricette tradizionali e di godere di una delle tavole più squisite e ben riuscite d’Europa, un vero tesoro
gastronomico.
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RISI E PASTE
In tutta la Catalogna si possono trovare
piatti tipici a base di riso. Ad esempio, nella zona del Delta dell’Ebro si può degustare un buon riso col nero di seppia, una
paella o un rossejat (riso dorato con il soffritto) presso il ristorante L’estany o in
occasione delle giornate gastronomiche
che si tengono a luglio a Deltebre. A giugno, nello stesso villaggio, si tiene la Festa
della mietitura del riso e a settembre quella della piantagione. Anche le Giornate del
Riso, che si svolgono a ottobre ad Amposta, e la Festa del rossejat, che si tiene
verso il 20 agosto presso L’Ametlla de
Mar, sono una buona opportunità per
degustare questi piatti. A Pals ci sono molti ristoranti dove poter assaporare il riso
fosc dell’Empordà, soprattutto durante le
Giornate di Pals e la Cucina del Riso. Nella stessa località, a giugno, si tiene la Fiera Mediterranea del Riso. Una menzione a
parte merita il famoso riso Parellada a base
di carne senza ossa, pesce diliscato e
frutti di mare sgusciati, inventato nel
ristorante Les Set Portes di Barcellona.
Nella zona dei Pirenei vale la pena provare il riso di montagna, preparato con maiale, coniglio, pollo e salsiccia catalana. E dal
riso passiamo alla pasta, ambito nel quale
sono degni di nota alcuni piatti tradizionali come i cannelloni, i vermicelli in casseruola, i vermicelli rossejats o la fideuada
(paella di vermicelli).
L’Aplec del Cargol
Per tradizione, le lumache sono sempre state la scusa perfetta per una
riunione tra vecchi amici che non si
vedono da tanto tempo. Il luogo
ideale è Lleida, dove l'incontro con
amici e parenti si festeggia con un
buon pranzo a base di lumache.
INSALATE E ANTIPASTI
L’esqueixada, a base di baccalà crudo sminuzzato, assieme all’empedrat, un'insalata a base di legumi e baccalà o tonno, sono
due degli antipasti classici della cucina
catalana, mentre nella zona del Garraf, dell’Alt Penedès e del Baix Penedès viene prodotto il xató. Un buon xató deve essere
preparato con scarola, cipolla, acciughe
salate, baccalà, tonno, pomodoro e nyora
(un tipo di peperoncino rosso), e di solito
viene abbinato a piatti di frittata. Da gennaio a marzo si svolgono diverse Feste del
Xató a Vilanova i la Geltrú, El Vendrell, Vilafranca del Penedès e Sitges.
Anche nelle regioni della Noguera,
dell’Urgell, della Segarra e del Segrià
esiste una lunga tradizione. La festa
più celebre è L’Aplec del cargol (L’incontro delle lumache) di Lleida, che
ha luogo a maggio.
VERDURE E LEGUMI
Secondo la tradizione, nella regione della
Cerdanya si pranzava con un buon piatto
di trinxat, preparato con cavoli, patate e
pezzetti di pancetta. Attualmente, questo
piatto si mangia indifferentemente a pranzo o a cena e lo può assaggiare in diversi
ristoranti della regione e in occasione della Festa del trinxat a Puigcerdà. Altri
piatti tradizionali preparati con verdure,
sono l’escalivada e la samfaina.
PESCE
Il re dei piatti catalani a base di pesce è il
suquet, che tradizionalmente si preparava sulla barca con il pesce appena pescato. Si può degustare in molti posti, e in
special modo in occasione del Concorso
di Suquet di pesce calero che si tiene a
febbraio nella località de L’Ametlla de
Mar. Un altro piatto di pesce in casseruola è il ranxo, preparato con i pesci meno
apprezzati sul mercato, mentre la reballa è un assortimento di pesce fritto che
prende il nome dalla parte di pesca quotidiana che corrisponde a ciascun membro dell’equipaggio. Non si deve dimenticare l’all cremat, uno stufato di pesce che
si può degustare, fra gli altri, nel ristorante Peixerot di Vilanova i la Geltrú.
MINESTRE
La minestra più tipica della Catalogna è l’escudella i carn d’olla, un bollito di carne
che tradizionalmente si mangia il 25 dicembre. L’olla aranesa, un bollito tipico della
Vall d’Aran, si può degustare presso il
ristorante Casa Irene, ad Arties. Il calendario festivo catalano stabilisce alcune date
per assaggiare le minestre più tipiche del
paese, come ad esempio la Giornata dell’olla barrejada, che si tiene a gennaio ad
Artesa de Lleida (nel Segrià), o l’escudellada popolare che ha luogo a febbraio
a Pineda de Mar (nel Maresme).
CARNE
Oltre al tipico piatto di fagioli e botifarra, si devono menzionare il cap i pota,
uno stufato che generalmente viene preparato con trippe e parti della testa di
vitello, tipico di Manresa e di tutta la
regione del Bages. Non possiamo poi
dimenticare le zampe di maiale, che si
possono trovare in occasione della Festa
del Maiale e della Birra che si tiene ogni
ottobre a Manlleu; e ancora, l’anatra con
le pere o il vitello con i funghi, che si possono degustare nei ristoranti dell’entroterra della Catalogna.
Tutte queste località dispongono di
un’interessante offerta gastronomica chiamata Itinerario del xató, grazie al quale
è possibile fare turismo e degustare nei
migliori ristoranti questo piatto tipicamente catalano.
Mare e montagna
Vista la grande ricchezza di paesaggi e la varietà di prodotti esistenti in
Catalogna, vi sono molti piatti tipici
della cucina tradizionale catalana che
combinano alla perfezione carne e
pesce, come ad esempio il pollo con
i gamberi, nato nella Costa Brava, o
le polpette con le seppie.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario della cucina dolce
Anche l’appassionante cucina dei dolci è una parte importante del
ricettario catalano. La Catalogna offre prodotti dolciari più che rinomati, come il torrone di Agramunt, con Denominazione Geografica
Protetta, le catànies di Vilafranca del Penedès, le cialde, i panellets – questi ultimi due provvisti entrambi del riconoscimento di Specialità Tradizionale Garantita –, il pan di Spagna di Vic o i carquinyolis e i borregos del Vallès. Non si devono poi dimenticare le coques e i tortells distribuiti in lungo
e in largo su tutto il territorio catalano, che addolciscono le festività più
importanti e le ricorrenze tradizionali. E per concludere, il cioccolato, con
una lunga e ricca tradizione, divenuto ormai un prodotto alla base di magnifiche creazioni.
TORRONE DI AGRAMUNT
Quando si avvicina Natale, ad Agramunt, nella regione dell’Urgell, la gente
lavora senza sosta. Questa località è infatti la culla dell’unico torrone con Indicazione Geografica Protetta della Catalogna. Il torrone di Agramunt viene
elaborato mescolando con estrema cura
nocciole o mandorle, zucchero, miele e
chiara d’uovo e viene presentato sotto
forma di tavolette rotonde o rettangolari ricoperte di ostie. Per conoscerne da
vicino il processo di elaborazione è consigliabile visitare alcune delle fabbriche
di torrone, come ad esempio Torrons R.
Vicens, Torrons Roig, Torrons Artesans
Fèlix o Torrons Lluch.
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CIALDE DEL PLA DE SANT TIRS
Nonostante le cialde (neules) vengano
associate alle feste natalizie, da anni
ormai il loro consumo si è esteso a tutto l’anno. Al Pla de Sant Tirs, nella
regione dell’Alt Urgell, le cialde sono pro-
dotte artigianalmente. Oltre a produrre
tante altre specialità, come cubanos,
vanos, cestine e xiquitillos, qui vengono prodotti i menairons del Pla, dolci
tipici della zona. Il laboratorio si può visitare su prenotazione.
Panellets di Ognissanti
I panellets si mangiano assieme alle
caldarroste e alle patate dolci arrostite la sera del 31 ottobre. L'impasto di base di questi pasticcini è fatto di zucchero, mandorle crude, una
CATÀNIES DE VILAFRANCA
DEL PENEDÈS
Oltre ad essere la capitale del vino del
Penedès, Vilafranca è rinomata anche
per la produzione di un dolce squisito:
le catànies, mandorle caramellate
bagnate nel cioccolato bianco e ricoperte di cioccolato fondente in polvere.
Bombons Cudié, un’azienda familiare e
artigianale che produce catànies dal
1986, offre la possibilità di visitare il
laboratorio e di comprare questo prodotto così squisito.
spolveratina di buccia di limone grattugiato e un po’ di patata o di patata dolce bollita. Questo impasto viene diviso in piccole porzioni a cui si
danno forme diverse e che vengono
poi ricoperte con pinoli, mandorle
tostate, nocciole, cocco, cioccolato,
ciliegie candite, ecc. per farne diversi tipi di panellets. Subito dopo i dolci vengono cotti in forno e appena
sfornati si possono già degustare
assieme a un buon vino dolce. Nel
periodo in cui si mangiano, se ne
possono trovare in tutte le pasticce-
ORELLETES DI TARRAGONA E DE LES
GARRIGUES E MENJAR BLANC
Le orelletes sono pizzette fritte a forma
rie della Catalogna, sebbene molte
persone preferiscano farli a casa.
La crema catalana
La crema catalana è così diffusa in
tutto il territorio che non si può stabilire un luogo d’origine ben definito. Anni addietro, la tradizione voleva
che
venisse
preparata
in
occasione della festa di San Giuseppe, il 19 marzo, ed era la zia, la nonna o la sorella non ancora sposata a
doverla preparare. Oggigiorno questo rituale è passato alla storia e la
crema catalana si mangia tutto l’anno come dessert di qualsiasi pasto.
Viene servita in piccoli piattini di
terracotta con uno strato di zucchero
bruciato e caramellato sulla superficie.
di orecchio preparate con una
massa di farina alla quale vengono
aggiunti uova, zucchero, sale e una
miscela di spezie (coriandolo, anice verde, cannella e bucce di limone e di arancio). Sono tipiche soprattutto della provincia di Tarragona e della città de Les
Borges Blanques. Si possono comprare
presso la pasticceria Pepi, di Ulldemolins, e nella pasticceria Poy, di Reus,
dove si può comprare anche il dolce tipico della città, il menjar blanc, a base
di mandorle.
croccante tradizionale, ne esiste una
morbida, e per Natale si vende torrone
di borrego, una sorprendente fusione
con il torrone di mandorle tritate tipico
della città di Xixona. Si possono comprare nella pasticceria Domingo Vila e nella pasticceria Ricós. Entrambi questi dolci sono simili ai bisbalencs, tipici de La
Bisbal de l’Empordà, fatti con una
pasta di marzapane, pinoli e zucca candita, che si possono acquistare presso la
pasticceria Sans Bisbalenc, a La Bisbal
de l’Empordà.
CARQUINYOLIS E BORREGOS
DEL VALLÈS
Sebbene il loro consumo sia diffuso in
tutto il territorio catalano, sono prodotti tipici del Vallès. A Caldes de Montbui, per esempio, è più di un secolo che
si producono carquinyolis, simili ai cantuccini italiani, a base di uova, latte, zucchero, farina e mandorle; si possono
comprare presso la pasticceria Alvero.
Vi si producono anche borregos, dolci
fatti di farina, zucchero, burro, anice verde e anice, con più di duecento anni di
storia e un nome abbastanza curioso. Le
pasticcerie di Cardedeu, che li hanno
sempre, a poco a poco hanno modificato la ricetta tradizionale per dare vita a
curiose variazioni: oltre alla versione
PAN DI SPAGNA DI VIC
Sebbene il pan di Spagna sia tipico di
tutta la Catalogna, a Vic lo è ancora di
più. Anticamente, era tradizione portare un dolce in occasione delle processioni patronali per poi dividerlo con tutti i
presenti. Tale dolce era una tentazione
costante e i pizzicotti che riceveva prima del momento di mangiarlo, fecero sì
che venisse chiamato pa de pessic, il
pane che si mangia a pizzichi, il nome
con il quale i catalani conoscono il pan
di Spagna. La particolarità di quello di
Vic è che, se preparato secondo la tradizione, le chiare d’uovo sono montate
con un frustino in vimini, e non con il
classico frullatore. Lo si può comprare
in diverse pasticcerie del centro di Vic.
37
Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario dei mercati
Passeggiare per i mercati presenti in tutto il territorio catalano è una buona maniera per conoscere il paese e le sue
tradizioni e, allo stesso tempo, per scoprire e comprare i prodotti autoctoni e tipici di ogni villaggio o città. I mercati sono
sempre stati parte integrante della vita quotidiana di villaggi e città. Esistono numerosi mercati in tutta la Catalogna e alcuni di essi fanno già parte degli itinerari turistici: i mercati municipali di
Barcellona, quello di Vic, quello di Sant Feliu de Guíxols o quello della
Seu d’Urgell ne sono un chiaro esempio.
38
MERCATI DI BARCELLONA
Passeggiando per i quartieri della città è facile imbattersi in molti mercati.
Il più popolare è quello della Boqueria, il mercato di punta della capitale
catalana, che sorge lungo la Rambla.
Sui suoi banchi è esposta, in maniera
accurata, la migliore frutta e verdura.
Vi sono banchi curiosissimi, come
quello specializzato in funghi o uno che
vende insetti commestibili. Nelle
immediatezze della Cattedrale c'è il
mercato di Santa Caterina, il più antico di Barcellona, da poco ristrutturato, che si distingue per la grande
tettoia a mosaico con colori vivaci. Nella parte sinistra del quartiere dell’Eixample si trova il mercato di Sant
Antoni, con grande valore architettonico e storico: è stato infatti costruito
nello stesso luogo in cui si teneva un
mercato all’aperto, davanti a una delle porte di accesso alla città antica.
Ogni domenica mattina vi si tiene il
mercato dei libri usati. Per conoscere
altri mercati, come quello della Concepció, quello di Sant Andreu, quello
di Galvany o Els Encants, vale la pena
iscriversi a una visita guidata organizzata dal Comune di Barcellona che
dura tutta una mattina.
Mercati settimanali
In Catalogna ogni paese ha il proprio
mercato settimanale: quello di Sort,
che ha luogo ogni martedì, è antichissimo. Il permesso venne concesso nel
MERCATO DI VIC
Il mercato si tiene martedì e sabato
nella Piazza Maggiore e se ne hanno
notizie sin dall’anno 875. Ma l’evento
annuale di Vic è il Mercato delle palme, che si tiene il sabato delle Palme,
una settimana prima di Pasqua, e che
deve il nome al fatto che in quel giorno la Piazza maggiore e il Carrer Verdaguer si riempiono di banchi che vendono palme e allori, decorati e lavorati
secondo diversi metodi.
MERCATO DELLA SEU D’URGELL
Martedì e sabato, alla Seu d’Urgell,
si vive un vero e proprio spettacolo: il
mercato. In tutto il centro storico si
montano più di cento bancarelle dove
1818 da Ferdinando VII. Degno di
nota è anche quello di Reus, che si tiene il lunedì e il sabato presso il mercato centrale, recentemente ristrutturato. Mercoledì e sabato è il turno di
Valls e martedì del Masnou, dove già
negli anni Trenta ogni martedì si collocavano bancarelle lungo il Camí Ral,
più specificamente in un luogo dove
anni più tardi sarebbe sorta la Piazza
del mercato.
si possono acquistare i prodotti più
freschi della terra immersi in un
ambiente che richiama alla memoria
l’epoca medievale, con archi, portici
e capitelli.
Acquisti medievali
La maggior parte dei mercati settimanali della Catalogna sono nati
nell’epoca medievale e per ricordarlo alcune località catalane celebrano una volta l’anno un mercato che
ricrea l’estetica e i prodotti che si
vendevano in quel momento. Alcuni dei più famosi sono quello di Guimerà, che si tiene durante i primi
MERCATO DI SANT FELIU
DE GUÍXOLS
Nel cuore della Costa Brava sorge
Sant Feliu de Guíxols, una località
celebre per vari motivi: la sua lunga
spiaggia, il bel monastero della Porta
Ferrada, le case moderniste sparse
qua e là lungo alcune strade del villaggio o il suo lungomare. Nel bel mezzo
di questo patrimonio naturale e architettonico si consiglia di visitare anche
la Piazza del mercato, dove le contadine dei dintorni vendono i propri prodotti. Domenica mattina si tiene anche
il mercato lungo il corso, dove si possono trovare un’infinità di articoli
diversi.
dieci giorni di agosto, quello di
Batea, agli inizi di luglio, quello di
Corbera de Llobregat, a metà luglio,
quello di Peratallada, agli inizi di
ottobre, o quello che si tiene in occasione della settimana medievale di
Montblanc, verso il 23 aprile, festa
di San Giorgio.
MERCATO DI TORROELLA
DE MONTGRÍ
Dominata dal castello di Montgrí, Torroella de Montgrí ha un centro storico con stradicciole strette e disordinate che si snodano attorno ai portali della
muraglia, alla chiesa parrocchiale e al
Palazzo Reale. Lunedì si tiene il mercato nella Piazza Maggiore e nelle strade
circostanti. Da tempo questo mercato è
il punto di ritrovo dei contadini e degli
allevatori della regione, che vi scambiano i propri beni e chiacchierano del più
e del meno.
MERCATO DI GRANOLLERS
Una delle caratteristiche principali di
Granollers è stata, ed è tutt’oggi, il
tradizionale mercato del giovedì,
documentato sin dal 1040. Molte strade e piazze della località ne sono
coinvolte, come ad esempio le piazze
de l'Oli, de les Olles e dels Cabrits,
ancora esistenti, o quelle del Bestiar,
del Gra o dels Porcs, ormai scomparse. Vi si possono comprare prodotti
dei contadini e degli allevatori della
regione.
MERCATI DI TÀRREGA, ARTESA DE
SEGRE E REUS
Non meno importanti sono i mercati di
Tàrrega, Artesa de Segre e Reus. A
Tàrrega, ogni lunedì mattina, i banchi montati in pieno centro offrono frutta e verdura. Ad Artesa, il mercato settimanale si
svolge di domenica, mentre a Reus ha luogo lunedì e sabato.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario dei mestieri
Storicamente, la Catalogna è legata a un ampio ventaglio
di mestieri associati alla gastronomia. Molti dei maestri
che vi si dedicano sono riusciti a far riconoscere il loro
mestiere con il marchio di Artigianato Alimentare, a garanzia che i loro prodotti offrono una qualità specifica e caratteristiche determinate che li contraddistinguono dagli altri. Gli artigiani e
le artigiane che elaborano formaggi, marmellate, pane, salumi, ecc., di
cui la maggior parte ha il diploma di Maestro Artigiano, hanno conservato questa importante tradizione e conseguito il riconoscimento dei
loro prodotti in tutto il territorio.
40
CIOCCOLATAI
Il cacao arrivò in Spagna nel 1527, nel
carico di una delle spedizioni provenienti dal Nuovo Mondo. Da allora è
presente nella cultura culinaria europea. Attualmente esistono molti maestri cioccolatai che, con prodotti di primissima qualità e con una buona dose
d’immaginazione, hanno reinventato il
cacao. Enric Rovira, con il suo laboratorio a Castellbell i el Vilar e il punto vendita a Barcellona, è un giovane
talento nell’arte della lavorazione del
cioccolato. Degne di nota sono le celebri bómboles (frutta secca ricoperta di
cioccolato) o le collezioni Barcelona
(con disegni che richiamano alla memoria i pavimenti dell’architetto Puig i
Cadafalch o la ceramica rotta di Gaudí)
e Concept (ispirata ai pianeti del sistema solare). Un altro buon esempio di
questa nuova generazione è Oriol Balaguer. Nel suo negozio-laboratorio sito
in Carrer Morales si possono trovare
un’infinita varietà di combinazioni di
cioccolato e straordinari dolci preparati su ordinazione. La famiglia Escribà è
famosa per i dolci di cioccolata di Pasqua, detti mones, e per il tronchetto di
Natale; a Bordils è famosa la pasticceria Can Xapa; a Mataró, Claudi Uñó; a
Lleida, la Pasticceria Prats; a Castellterçol, la pasticceria Miró; e a Ripoll,
la pasticceria Roca. Da non dimenticare poi l’Aula Chocovic, a Gurb, dove si
danno corsi, o il ristorante scuola Espai
Sucre di Barcellona.
Pescatori di frutti di mare
La Catalogna occupa il secondo
posto, dietro la Galizia, per quel che
riguarda la produzione di molluschi
e l’allevamento di animali acquatici,
e il luogo dove se ne raccolgono in
maggior quantità è il Delta dell’Ebro. Nelle zone del Goleró, il porto
del Fangar, alla foce o alle saline, si
possono vedere i pescatori di frutti
di mare al lavoro. Per comprare i loro
prodotti si può andare nei negozi di
pesce di Sant Carles de la Ràpita,
FORNAI
Di fornai ce n'è quasi uno a ogni angolo
di strada, però sono pochi quelli che producono il pane in modo artigianale: alcuni forni famosi si trovano nelle zone dei
Pirenei, come la Fleca de Ger, a Ger de
Cerdanya; altri a Lleida, come il Forn
Serra. Si possono trovare fornai artigiani anche nei villaggi di Hostalets d’en
Bas, Rupià e Sant Boi de Lluçanès.
dove da molti anni gli abitanti del
posto comprano, fra l'altro, telline,
tartufi di mare, lumache e cozze
appena pescati.
Tuttavia, l’appuntamento irrinunciabile
per degustare le coques, le famose torte salate catalane, è FiraCóc, che ha luogo a maggio nella città di Tàrrega. Nel
mercato comunale, più di una ventina di
fornai della regione espongono le proprie coques, ricreando così un commercio del pane tradizionale. E inoltre i giovani possono imparare a cuocere il pane.
Per Ognissanti, castagne
Quando arriva l’autunno, in molte
località catalane si possono vedere
ancora le caldarrostaie, donne specializzate nell’arte di cuocere e vendere per strada castagne e altri prodotti tipici della stagione. Di solito
lavorano in una piccola costruzione
in legno, dove mettono la macchina
per la tostatura, la padella in ferro e
i cartocci fatti con carta di giornale
che usano per dare le castagne al
cliente. I loro banchi si possono vedere solo nei mesi autunnali e invernali, e in special modo quando si avvi-
SALUMIERI
L’industria della carne comprende sia i
grandi industriali che i piccoli salumieri
artigiani. Non è molto difficile trovare
salumifici in grado di elaborare insaccati tradizionali di qualità nelle regioni del
Berguedà, della Garrotxa, dell’Empordà,
della Segarra, o delle Terres de l’Ebre…
Ad esempio Embotits Vilarrassa, nella
città di Olot, alleva i maiali per disporre
così della materia prima per i propri
insaccati. Casa Badia, a Tremp, è specializzata nella produzione di salumi tipici del Pallars, come il xolís o la girella.
Buone occasioni per assaggiarli e per
comprarli sono le mostre di insaccati che
si tengono a gennaio a Puig-reig e a marzo a Bescanó.
cina la festa di Ognissanti, giorno in
cui si festeggia la castanyada (festa
delle castagne).
PRODUTTORI DI BACCALÀ
Non molti anni fa, quando si avvicinava la Quaresima, si doveva restare sette settimane a digiuno e uno dei piat-
ti più apprezzati era il baccalà. Generazione dopo generazione, le casalinghe hanno arricchito il ricettario del
baccalà; con patate, riso, verdure stufate, a la llauna (fritto e gratinato al
forno), sotto forma di frittelle, come
ingrediente principale di frittate, ecc.
A Barcellona lo si può trovare alla
Bacallaneria Gomà, nel mercato della
Boqueria, alla Bacallaneria Tarrés, al
mercato della Llibertat, o alla Casa del
Bacalao, nel Carrer Comtal. Ad Argentona c'è la Bacallaneria Blanca Coll e
nel mercato comunale di Vilanova i
la Geltrú, dove il baccalà viene usato per fare il xató, esistono diversi
negozi dove poterlo comprare.
PRODUTTORI DI CUCCHIAI DI LEGNO
Il legno di bosso è il migliore per la fabbricazione di utensili da cucina, soprattutto per mestoli e cucchiai. Nelle cucine di molte case e nei ristoranti della
Catalogna si usa questo tipo di utensile che da anni viene fabbricato in
diverse zone del paese, in special modo
nella regione della Garrotxa. A Tortellà esistono ancora diversi stabilimenti dove è possibile vedere come lavorano questi artigiani del legno e
comprare cucchiai, forchette o altri
utensili fabbricati con legno di bosso
e, alcuni, con legno di faggio.
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Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
L’itinerario dei musei
I musei sono una delle espressioni della cultura di un paese e una
delle migliori vetrine per conoscerlo più a fondo. Coloro che visiteranno i musei catalani potranno apprezzare da vicino la storia della Catalogna, assieme ai suoi usi e costumi. Fra i più di trecento musei che esistono in Catalogna, alcuni hanno a che vedere
con la gastronomia e vale la pena viaggiare per il territorio per
conoscerne alcuni, come il Museo del Vino di Vilafranca del Penedès, il Museo del Cioccolato di Barcellona, il Museo dell’Olio e del Mondo Rurale a Castelldans (nella regione de Les Garrigues), il Museo dei
Salumi a Castellfollit de la Roca (nella regione de La Garrotxa) o il Mulino di Castelló d’Empúries (Empordà).
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MUSEO DEI SALUMI
Nel pittoresco villaggio di Castellfollit de la Roca, nella regione de la
Garrotxa, celebre per trovarsi su una
roccia basaltica, a strapiombo su un
precipizio, esiste un museo dedicato
esclusivamente alla storia e alla fabbricazione dei salumi. Nel 1993 la
famiglia Sala ha celebrato i suoi primi 150 anni dalla prima autorizzazione fiscale concessale per la fabbricazione dei salumi, e per celebrarlo i
Sala, nonostante si dedichino alla carne in conserva, hanno allestito uno
spazio nel bel mezzo del villaggio per
creare questo piccolo museo. Nel
museo vengono mostrati moltissimi
strumenti utilizzati durante gli ultimi
150 anni per l’elaborazione della carne, vecchie macchine, antiche fotografie che ritraggono generazioni passate di lavoratori dell’azienda, nonché
alcuni diorami che rappresentano
l’antico processo. All’interno del
museo c’è anche un piccolo negozio
dove è possibile degustare i famosi
salumi della Garrotxa e comprare souvenir legati al mondo degli insaccati
e della regione.
MUSEO DEL CIOCCOLATO
La storia del cioccolato, il suo valore
nutritivo, le proprietà medicinali e
afrodisiache o i diversi metodi per elaborare il cacao sono solo alcuni degli
elementi associati al cioccolato che
vengono esaminati nelle sale del
Museo del Cioccolato di Barcellona.
Oltre alle sale espositive, dove si possono vedere diversi oggetti e fotografie relative a questo alimento, nel
museo c’è un laboratorio, dove vengono impartiti corsi pratici per la realizzazione di figure di cioccolato, e
dove gli insegnanti spiegano come
lavorare, disegnare e tagliare il cioc-
colato per creare piccole opere d’arte. Si può partecipare anche a un corso di degustazione o fermarsi nel
negozio-caffetteria, dove vale la pena
degustare o comprare cioccolato di
origini diverse.
La fabbrica di farina
di Montferrer
Nella regione dell’Alt Urgell, a Montferrer, esiste un’antica fabbrica di
farina degli inizi del XX secolo,
divenuta attualmente un piccolo
museo. L’aspetto più caratteristico
dei macchinari che si trovano al suo
interno è che funzionavano con
energia idraulica. La fabbrica fa
parte dell’Itinerario dei mestieri antichi
dell’Alt Urgell.
ECOMUSEO – LA FABBRICA DI FARINA
Per vedere una fabbrica di farina in
funzione e conoscere il processo di
produzione della farina mediante i
metodi tradizionali, vale la pena visitare la fabbrica di farina di Castelló
d’Empúries. Si trova in un edificio
con base medievale, che sorge sul letto del torrente del Molí, un corso fluviale che parte dal bacino di Vilanova de la Muga e che, quando arriva
a Castelló d'Empúries, fiancheggia il
fossato della muraglia medievale fino
ad arrivare alla fabbrica di farina, dove
il getto d’acqua viene utilizzato per far
funzionare i macchinari. All’interno vi
sono macchine degli inizi del XX secolo, in perfetto stato di conservazione.
La maggior parte di esse è costruita
con legno di pino pece, pino delle
Fiandre e pino della Galizia. Il fiore
all’occhiello del museo è la turbina
idraulica di tipo Francis, costruita nel
1905, che in passato generava l’ener-
gia che serviva a far muovere le macchine. I visitatori della fabbrica di farina entreranno in contatto con il mondo del grano, potranno seguire passo
a passo il processo di trasformazione
del grano in farina e potranno conoscere i diversi sistemi che l’uomo ha
utilizzato per macinare il grano da
quando ha iniziato a coltivarlo, dal
neolitico fino ai nostri giorni.
MUSEO DELL’OLIO E DEL MONDO
RURALE
A Castelldans, nel cuore della regione de Les Garrigues, nota per la qualità d'olio che vi si produce, con Denominazione d’Origine Protetta, si trova
il Museo dell’Olio e del Mondo Rurale,
che occupa lo spazio di un antico mulino d’olio e che mostra tutti gli strumenti, utensili e arnesi usati per la coltivazione e l’industria dell’olio e delle
olive. Vengono esposte anche altre collezioni di attrezzi e strumenti di lavoro utilizzati sin dall’antichità dai contadini della regione. Dopo aver visitato
il museo si può fare un salto nel villaggio, dominato dalla chiesa dedicata alla
Madonna dell’Assunzione, con una facciata neoclassica e un campanile a torre quadrata.
Qualcosa che non ci possiamo perdere
La pressa più grande del mondo
Si trova nel Parco Tematico dell’Olio, nella
cittadina de Les Borges Blanques. Si tratta di
una pressa romana. Ciò che la caratterizza e
la rende così eccezionale sono le sue dimensioni: misura 13,77 metri di lunghezza, molto di più di altre presse dello stesso tipo. Venne costruita nel XVIII secolo e fino a pochi
anni fa si conservava in un mulino d’olio privato di Cambrils. Nel 1997 è stata trasportata nel museo e da allora è iscritta nel libro
dei record catalani.
La sala delle mones
Nel Museo del Cioccolato di Barcellona c’è
uno spazio che piace molto ai golosi: la sala
Barcellona, dove vengono esposte magnifiche figure e mones di cioccolato estremamente originali. Le mones fanno parte della
gastronomia pasquale catalana: sono
dolci di cioccolato che possono essere
a forma di uova, oppure sono vere e
proprie torte con sopra diverse figure di cioccolato. Quelle di questa sala vengono rinnovate periodicamente, perché fanno parte di
diverse mostre temporanee. Sin dalla sua
creazione, il museo ha posseduto emblematiche opere di cioccolato, come le statue di
Ben-Hur realizzate da Julio Carretero, la
Sagrada Família fatta da Lluís Muixí, il gorilla albino dello Zoo di Barcellona, chiamato
“Fiocco di neve”, e il noto Drago Gaudí,
entrambe opere di Josep Balcells.
Tantissime insaccatrici
In una delle sale del Museo dei Salumi si può
ammirare un’affascinante e insolita mostra
di insaccatrici di legno provenienti dall’azien-
da Sala Riera e dalle diverse case della regione. Sono tutte in stile diverso
e tutte risalgono all'Ottocento.
Le vasche per la pigiatura del vino
de L’Espluga
Nella Cantina cooperativa de L’Espluga de
Francolí, progettata da Lluís Domènech i
Montaner e costruita da Pere Domènech i
Montaner, c'è il Museo del Vino, formato da
diverse sale espositive, una delle quali si trova sotto terra, al primo piano della cantina.
Qui, accanto alle antiche vasche per la pigiatura del vino, si trova la mostra sulla storia,
la coltivazione e l’elaborazione del vino. È
uno spazio magnifico dove è possibile visitare la galleria dei depositi sotterranei.
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PARCO TEMATICO DELL’OLIO
DE LES BORGES BLANQUES
Nelle vicinanze del capoluogo della
regione, Les Borges Blanques, più
specificamente accanto alla Masia
Salat, dove vi è un noto ristorante, sorge un'area di dimensioni considerevoli dedicata alla storia e al processo di
elaborazione dell’olio. Visitando a fondo il museo si potrà vedere la pressa
più grande del mondo, ben 54 ulivi
millenari dell’epoca romana, archi dei
templari del XIII secolo o una spettacolare collezione di oliere provenienti da 45 nazioni diverse. All'interno
dell'area c'è anche un negozio in cui
è possibile degustare e comprare olio
della zona, che ha una Denominazione d’Origine Protetta.
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MUSEO DEL VINO DI VILAFRANCA
DEL PENEDÈS
Nel quartiere gotico di Vilafranca del
Penedès, proprio di fronte all’imponente portale della Basilica di Santa
Maria e circondato da palazzotti, sorge il Museo del Vino, un luogo ideale
per conoscere la storia dell’elaborazione di questa bevanda, che già nel I
secolo a.C. veniva esportata dalla
regione del Penedès in Gallia, Germania, Italia, Bretagna e Francia. Il
museo è suddiviso in varie sezioni:
quella dedicata al vino si estende in
undici sale che consentono di seguire
l’evoluzione delle tecniche vinicole nel
corso del tempo, nonché la storia di
questo prodotto così caratteristico
della nostra cultura mediterranea. Si
tratta di una collezione unica, che va
dall’epoca iberica fino al XX secolo, di
cui si deve assolutamente menzionare un’impressionante pressa medievale a imitazione della pressa romana. Vi
sono modellini, diorami, arnesi ed altri
elementi che consentono di conoscere l’evoluzione delle tecniche vinicole dalle origini fino ai nostri giorni.
Nello stesso edificio si trovano diverse
collezioni d’arte, il Museo di Archeologia
della regione, il Museo di Geologia e la
Collezione Ornitologica. Dopo aver
terminato la visita, l’ideale è passare per
la piccola taverna modernista al piano
terra, nello stesso edificio, dove è
possibile degustare il vino della zona.
Museo della Pesca
Nella località di Palamós il mondo del
mare non finisce con l’asta del pesce,
né finisee lì dove termina il molo, ma
continua nel Museo della Pesca, l’unico del suo genere nel Mediterraneo. Si tratta di uno spazio che presenta il passato, il presente e il futuro
della pesca attraverso una mostra
permanente e una serie di attività
strettamente legate all’aspetto marittimo della Costa Brava, come ad
esempio quella che consente di navigare con il Rafael, una barca a vela
MUSEO DEL VINO DE L’ESPLUGA
DE FRANCOLÍ
La Cantina cooperativa de L’Espluga
latina, per tutta la baia di Palamós.
de Francolí, progettata da Lluís
Domènech i Montaner, è l’edificio simbolo delle cantine moderniste della
Catalogna. Àngel Guimerà gli dedica il
soprannome di “Cattedrale del vino”,
in seguito utilizzato da molte altre cantine della Catalogna. In questo spazio,
dove si può comprare vino, cava, olio
e frutta secca della cooperativa, sorge
il Museo del Vino, che occupa tre pia-
ni dell’edificio. Al primo piano, nella
cantina, utilizzando le antiche vasche
per la pigiatura del vino, si mostra la
storia, la coltivazione e l’elaborazione
del vino. Al secondo piano, fra le botti, viene spiegato il sistema attuale di
elaborazione del vino, mentre al terzo
piano, sopra alle botti, si illustra l’edificio come opera modernista, con l’aiuto di tre audiovisivi.
45
Per visitare, assaggiare e comprare, consultare le pagg. 46-50
Indirizzi e recapiti telefonici
BARCELONA
Itinerario dei prodotti della montagna
e del bosco
BARCELONA (Barcelonès)
• Fiera di Sant Ponç – V, A, C
Pl. de Sant Vicenç Sarrià
Tel. 934 872 502
Uffici:
Hort de la Vila, 19
C. de Pau Claris, 143, 3r
Specialità: erbe aromatiche
e confetture
• Fruits del bosc Petràs – C
Mercato della Boqueria,
banchi 860-870
Pl. de la Boqueria
Tel. 933 025 273
www.boqueria.info
Specialità: funghi
Itinerario della cucina tradizionale
BARCELONA (Barcelonès)
• Ristorante Les set portes – A
Pg. d’Isabel II, 14
Tel. 931 930 033
Specialità: riso Parellada
Itinerario dei mercati
BARCELONA (Barcelonès)
• Mercato della Boqueria – C
Pl. de la Boqueria
Tel. 933 182 584
www.boqueria.info
• Mercato di Sant Antoni – C
C. del Comte d’Urgell, 1
Tel. 934 234 287
• Mercato di Santa Caterina – C
Av. Francesc Cambó, 16
Tel. 933 195 740
www.mercatdesantacaterina.net
• Itinerario dei mercati di Barcellona – V
Turismo di Barcellona
Comune di Barcellona
Pl. de Sant Jaume, 1
Tel. 934 027 000
www.barcelonaturisme.com
Itinerario dei mestieri
BARCELONA (Barcelonès)
• Bacallaneria Gomà – C
Mercato della Boqueria, banco 754
Pl. de la Boqueria
Tel. 933 022 774
www.boqueria.info
Specialità: baccalà
• Bacallaneria Tarrés – C
Mercato della Llibertat,
banchi 4-5
Tel. 932 187 178
www.bacallatarres.com
Specialità: baccalà
Itinerario dei musei
BARCELONA (Barcelonès)
• Museo del cioccolato di Barcellona – V
C. del Comerç, 36
Tel. 932 687 878
www.museudelaxocolata.com
CATALUNYA CENTRAL
Itinerario del vino
MANRESA (Bages)
• Casa de la Culla – A
C. de la Culla
Tel. 938 748 236
Corsi di degustazione
Itinerario dei prodotti della campagna
• Can Valeri
C. de Gurb, 29
Tel. 938 841 338
Specialità: llonganissa
• Can Vilada – A
Pl. Major, 34
Tel. 938 863 259
Specialità: llonganissa
• Rebost d’en Pau – C
Mercato comunale di Vic,
banchi 42, 43 y 44
Tel. 938 852 009
Specialità: llonganissa
Itinerario dei formaggi
CENTELLES (Osona)
• Molí de la Llavina
Tel. 938 811 695
Specialità: formaggio blu
CASTELLAR DEL VALLÈS (Vallès Occidental)
• Can Casamada
Comune di Castellar del Vallès
Pg. de Tolrà, 1
Tel. 937 144 040
www.castellarvalles.org
Specialità: fagioli del ganxet
MONISTROL DE MONTSERRAT (Bages)
• Mercato artigianale del Monastero
di Montserrat – V, C
Pl. de l'Abat Oliba
Tel. 938 777 777
GALLECS – MOLLET DEL VALLÈS (Vallès Oriental)
• Espai Rural de Gallecs
Can Jornet Xic
Tel. 935 445 397
www.espairuralgallecs.net
Specialità: fagioli del ganxet
SANT QUIRZE DE BESORA (Osona)
• Ratafia Bosch – V, C
C. de Sant Josep, 35
Tel. 938 550 168
Specialità: ratafià
Itinerario dei prodotti della montagna
e del bosco
VALLGORGUINA (Vallès Oriental)
• Fiera del bosco e della terra – V, A, C
Varie strade del villaggio
Tel. 677 598 138 / 610 976 769
Specialità: prodotti artigianali
VILADRAU (Osona)
• Saga della castagna di Viladrau – V, A
Comune di Viladrau
Tel. 938 848 035
Specialità: castagne
• Fiera delle castagne – V, A, C
Comune di Viladrau
Tel. 938 848 035
Specialità: castagne
VILANOVA DE SAU (Osona)
• Fiera di Vilanova de Sau – V, A
Pl. Major, s/n
Tel. 620 131 211
Specialità: erbe aromatiche
Itinerario dei prodotti del bestiame
MANLLEU (Osona)
• Festa del maiale e della birra
Comune di Manlleu
Pl. de Fra Bernadí, 6
Tel. 938 506 666
Itinerario dei salumi
• Casa del Bacalao – C
C. Comtal, 8
Tel. 933 016 539
Specialità: baccalà
GRANOLLERS (Vallès Oriental)
• Emús Vallès – C
Camí de Can Tià - Palou
Tel. 938 703 629
Specialità: fuet di emù
• Centro catalano di artigianato del governo
autonomo della Catalogna – V
C. dels Banys Nous, 11
Tel. 93 467 46 60
www.artesania-catalunya.com
VIC (Osona)
• Casa Sendra – C
C. de Verdaguer, 23
Tel. 938 833 961
Specialità: llonganissa
• Pasticceria Escribà – C
Gran Via, 546
Tel. 934 547 535
Ronda Litoral, 42
Tel. 932 210 729
Rambla de les Flors, 83
Tel. 933 016 027
www.escriba.es
Specialità: cioccolato
• Casa Riera Ordeix – V, C
Pl. dels Màrtirs, 14
Tel. 938 893 034
Specialità: llonganissa
• Xocolates Oriol Balaguer – C
C. de Morales, 21-27
Tel. 933 632 298
Specialità: cioccolato
• Ca la Teresona – A
C. dels Argenters, 4
Tel. 938 860 028
Specialità: llonganissa
Itinerario della dispensa
SANTA EULÀLIA DE RONÇANA (Osona)
• Mel d’Antany – V, C
C. del Doctor Fleming, 6
Tel. 938 446 448
Specialità: miele e prodotti delle api
Itinerario della cucina dolce
CALDES DE MONTBUI (Vallès Oriental)
• Pasticceria Alvero – C
C. d’Asensi Vega, 9
Tel. 938 654 700
Specialità: carquinyolis
CARDEDEU (Vallès Oriental)
• Pasticceria Domingo Vila
C. de Sant Antoni, 13
Tel. 938 461 227
www.pastisseriadomingovila.com
Specialità: borregos
• Pasticceria Ricós – C
Av. del Rei Jaume, 112
Tel. 938 461 068
Specialità: borregos
Itinerario dei mercati
GRANOLLERS (Vallès Oriental)
• Mercato di Granollers – C
Comune di Granollers
Pl. de la Porxada, 6
Tel. 938 426 610
www.granollers.org
VIC (Osona)
• Mercato di Vic – C
Ufficio del turismo di Vic
C. de la Ciutat, 4
Tel. 938 862 091
www.ajvic.net
Itinerario dei mestieri
46
V: visitare; A: assaggiare; C: comprare
• Can Solà
Pl. Major, 31
Tel. 938 861 399
Specialità: llonganissa
CASTELLTERÇOL
• Pasticceria Miró
C. Pabordia, 12
Tel. 938 668 034
Specialità: cioccolato
CASTELLBELL I EL VILAR (Bages)
• Xocolates Enric Rovira – C
C. de Sant Geroni, 17
Tel. 938 340 927
www.enricrovira.com
Specialità: cioccolato
GURB (Osona)
• Aula Chocovic (xocolaters)
Ctra. Nacional 152, km 71,3
Tel. 938 893 419
www.chocovic.es
Specialità: cioccolato e scuola
Indirizzi e recapiti telefonici
Per maggiori informazioni:
• Consejo Comarcal de El Bages
Muralla de Sant Domènec - Manresa
Tel. 936 930 350
COSTA BRAVA
Itinerario dell’olio
CABANES
• Trull de Cabanes
Ctra. d’Espolla, 26
Tel. 972 505 980
LA BISBAL (Baix Empordà)
• Trull de la Bisbal
C. 6 d’octubre
Tel. 972 642 541
LES FORQUES, VILAFANT (Alt Empordà)
• Trull de Vilafant – V
C. de Santa Llogaia, 3
Tel. 972 504 851
PAU (Alt Empordà)
• Trull d’oli de Pau – C
Cooperativa agricola di Pau
Ctra. de Roses, s/n
Tel. 972 530 140
TORROELLA DE MONTGRÍ (Baix Empordà)
• Trull de Torroella de Montgrí
C. de Riu, 6
Tel. 972 758 903
VENTALLÓ (Alt Empordà)
• Trull de Ventalló – C
C. Major, 13
Tel. 972 793 187
Itinerario dei prodotti del mare
BEGUR (Baix Empordà)
• Giornate gastronomiche dello scorfano
Comune di Begur
Pl. de l’Església, 8
Tel. 972 624 020
www.begur.org
Specialità: scorfano
CALONGE-ST.ANTONI (Baix Empordà)
• Giornate gastronomiche degli scampi
Ufficio del turismo di Sant Antoni de Calonge
Avda de Catalunya s/n
Tel.972 661 714
Specialità: scampi
CASTELLÓ D’EMPÚRIES (Alt Empordà)
• Giornate gastronomiche di primavera delle anatre
da allevamento e del foie-gras A
Comune di Castelló d’Empúries
Pl. del Joc de la Pilota, 1
Tel. 972 250 426
www.castellodempuries.org
EL FAR DE L'EMPORDÀ (Alt Empordà)
• Collverd – C
Ctra. de Vila Sacra
(les Margeneres)
Tel. 972 509 341
www.collverd.com
Specialità: prodotti elaborati
con anatre
FORALLAC (Baix Empordà)
• Giornate gastronomiche del pollame – A
Ufficio del turismo di Forallac
C. de la Unió, s/n
Tel. 972 645 522
www.forallac.com
Itinerario del pollame
BRUNYOLA (La Selva)
• Mas Parés – C
C. de Sant Martí Sapresa
Tel. 972 421 877
www.maspares.com
Specialità: foie-gras
BORDILS (Gironès)
• Can Xapa – C
C. de Montserrat, 13
Tel. 972 490 274
Specialità: cioccolatini
Itinerario dei musei
Itinerario dei formaggi
FONTETA (Baix Empordà)
• Recuit de Fonteta. Casa Martell – C
C. de Fitor, 2
Tel. 972 641 548
Specialità: cagliata
PALAMÓS (Baix Empordà)
• Museo della pesca
Mostra: Moll Pesquer, s/n
Tel. 972 600 424
Uffici: Pl. dels Catalans, s/n
Tel. 972 601 244
www.museudelapesca.org
MONT-RAS (Baix Empordà)
• Recuits Lluïsa – C
Paratge Mas Mortera. La Xiroia, 2
Tel. 972 315 887
Specialità: cagliata
Per maggiori informazioni:
• Consell comarcal del Baix Empordà
C. dels Tarongers, 12
La Bisbal d'Empordà
Tel. 972 64 23 10
PERALADA (Alt Empordà)
• Recuits de l’Empordà – C
C. de la Mina, 15
Tel. 972 538 003
Specialità: cagliata
• Consell comarcal de l'Alt Empordà
C. Nou, 48
Figueres
Tel. 972 50 30 88
CALELLA DE PALAFRUGELL (Baix Empordà)
• Havaneres
Ufficio del turismo di Palafrugell
Tel. 972 300 228
• Museo ca la Pruna – V
C. de la Creu, 7
Tel. 972 636 161
TORROELLA DE MONTGRÍ (Baix Empordà)
• Mercato del Torroella de Montgrí – C
Ufficio di turismo di Torroella de Montgrí
Pg. Marítim, s/n
Tel. 972 751 910
www.torroella.org
CASTELLÓ D’EMPÚRIES (Alt Empordà)
• Ecomuseo – Fabbrica di farina di Castelló d’Empúries
C. de Sant Francesc, 5-7
Tel. 972 250 512
www.castellodempuries.net
• Museo della pesca – V, C
Casa Montaner
Parc dels Països Catalans, s/n
Tel. 972 601 244
www.palamos.org
PALS (ALT EMPORDÀ)
• Molí d’Arròs – V
Ufficio del turismo
Pl. Major, 7
Tel. 972 637 380
SANT FELIU DE GUÍXOLS (Baix Empordà)
• Mercato di Sant Feliu de Guíxols – C
Ufficio del turismo di Sant Feliu de Guíxols
Pl. del Mercat, 28
Tel. 972 820 051
www.guixols.net
SERRA DE DARÓ (Baix Empordà)
• Ànec de l’Empordà – C
Ctra. d’Ullastret, 1
Tel. 972 757 058
Prodotti elaborati con anatre
ULLASTRET (Baix Empordà)
• Nuri d’Ullastret – C
C. de Valls, 2
Tel. 972 757 674
Specialità: cagliata
Itinerario dei prodotti della campagna
PERATALLADA (Baix Empordà)
• Mercato medievale
Comune di Forallac
C. de la Unió
Tel. 972 645 522
www.forallac.com
Itinerario dei mestieri
PERATALLADA (Baix Empordà)
• Giornate gastronomiche della cucina
del pollame
Comune di Forallac
C. de la Unió
Tel. 972 645 522
www.forallac.com
Specialità: pollame
PALAMÓS (Baix Empordà)
• Giornate gastronomiche
dei gamberetti di Palamós
Ufficio del turismo
Pg. del Mar s/n
Tel. 972 600 550
www.palamos.org
SANT FELIU DE GUÍXOLS (Baix Empordà)
• La Cucina del pesce azzurro «Ganxó»
Ufficio del turismo
Pl. del Mercat, 28
Tel. 972 820 051
www.guixols.net
Itinerario dei mercati
Itinerario della dispensa
SANTA COLOMA DE FARNERS
• Fiera del ratafià
Comune di Santa Coloma de Farners
Plaça Ajuntament, 1
Tel. 972 840 195
BESALÚ (Girona)
• Fiera del ratafià
Comune di Besalú
Plaça de la Llibertat, 1
Tel. 972 590 225
COSTA DAURADA
Itinerario del vino
BARBERÀ DE LA CONCA (Conca de Barberà)
• Cantina cooperativa di Barberà de la Conca – V
Pl. de l’Hospital, 24
Tel. 977 887 035
MONTBLANC (Conca de Barberà)
• Cantina cooperativa di Montblanc – V
Muralla de Santa Tecla, 54
Tel. 977 860 016
NULLES (Alt Camp)
• Cantina cooperativa di Nulles – V, A, C
C. Sant Isidre, 1
Tel. 977 602 125
PIRA (Conca de Barberà)
• Cantina cooperativa di Pira – V
Av. d’Arnau de Ponç, 16
Tel. 977 887 007
Itinerario della cucina dolce
BISBAL D’EMPORDÀ
• Pasticceria Sans-Bisbalenc
Av. Les Voltes, 4
Tel. 972 640 375
Itinerario della cucina tradizionale
PALS (Alt Empordà)
• Giornate gastronomiche:
Pals e la cucina a base di riso – A
Ufficio del turismo del Comune di Pals
Pl. Major, 7
Tel. 972 637 380
www.palsweb.net
ROCAFORT DE QUERALT (Conca de Barberà)
• Cantina cooperativa di Rocafort de Queralt – V
Av. de Catalunya, 35
Tel. 977 898 005
Itinerario dell’olio
CAMBRILS (Baix Camp)
• Cooperativa di Cambrils – A
C. del Sindicat, 2
Tel. 977 360 719
• Museo agricolo – V, C
C. del Sindicat, 2
Tel. 977 360 719
V: visitare; A: assagiare; C: comprare
47
Indirizzi e recapiti telefonici
Itinerario dei prodotti del mare
L’HOSPITALET DE L’INFANT
• Giornate gastronomiche del tonno
Patronat del turisme de l’Hospitalet
de l’Infant i de la Vall de Llors
C. de l’Alamada, 2
Tel. 977 823 328
www.vandellos-hospitalet.org/turisme/
Itinerario dei prodotti di campagna
PRADES (Baix Camp)
• Cooperativa Agrícola de Prades – C
Av. de la Verge de l'Abellera, 1
Tel. 977 868 178
• Festa delle patate
Comune di Prades
Pl. Major, 2
Tel. 977 868 018
www.prades.altanet.org
VALLS (Alt Camp)
• Calçotada popolare
Camera di commercio e industria di Valls
C. de Jacint Verdaguer, 1
Tel. 977 600 909
Specialità: calçots
Itinerario dei prodotti della montagna
e del bosco
VILANOVA DE PRADES
(Conca de Barberà)
• Festa delle castagne – V, A
Comune di Vilanova de Prades
C. Major, 3
Tel. 977 869 056
Specialità: castagne
Itinerario del pollame
REUS (Baix Camp)
• Granja Vacarisses, Aviraut – V
Ctra. de Montblanc, s/n
www.aviraut.com
Itinerario della cucina dolce
REUS (Baix Camp)
• Pasticcera Poy – A
Raval de Jesús, 8
Tel. 977 312 475
Specialità: orelletes
ULLDEMOLINS (Priorat)
• Pasticceria Pepi – A
C. de la Saltadora, 23
Tel. 977 561 672
Specialità: orelletes
Itinerario dei mercati
MONTBLANC (Conca de Barberà)
• Settimana medievale di Montblanc – C
Associazione medievale della leggenda
di san Giorgio
Ufficio del turismo
C. de Miquel Alfonso, 2
Tel. 977 861 733
www.ajmontblanc.org
REUS (Baix Camp)
• Mercato di Reus – C
Comune di Reus
Pl. del Mercadal, 1
Tel. 901 112 113
www.reus.net
VALLS (Alt Camp)
• Mercato di Valls – C
Comune di Valls
Pl. del Blat, 1
Tel. 977 601 050
www.ajvalls.org
Itinerario dei musei
FRANCOLÍ (Conca de Barberà)
• Museo del vino de l’Espluga de Francolí
Av. de J. M. Rendé i Ventosa, 5
Tel. 977 870 161
48
Per maggiori informazioni:
• Consell comarcal de la
Conca de Barberà
C. de Sant Josep, 18
Montblanc
Tel. 977 861 232
V: visitare; A: assaggiare; C: comprare
COSTA DEL GARRAF
Itinerario del vino
SANT PERE MOLANTA (Alt Penedès)
• Aula della vigna e del vino – A
Can Sadurní
Tel. 938 181 663
Centro di divulgazione
VILAFRANCA DEL PENEDÈS
(Alt Penedès)
• Museo del vino – V, A, C
Pl. de Jaume I, 1
Tel. 938 900 582
Centro di divulgazione
Per maggiori informazioni:
• Consell comarcal del Priorat
C. de Josep Maria Gich, 1
Falset
Tel. 977 830 119
• Ente di tutela della DOP Siurana
C. d’Antoni Gaudí, 66
Reus
Tel. 977 331 937
Itinerario del cava
CASTELLVÍ DE ROSANES
(Baix Llobregat)
• Caves Canals Canals – V
Av. de la Mare de Déu de Montserrat, 9
Tel. 937 755 446
PLA DEL PENEDÈS (Pla del Penedès)
• Caves Alsina & Sardà – V, A, C
Las Tarumbas, s/n
Tel. 938 988 132
• Caves Nadal – V, A, C
Can Nadal, s/n
Tel. 938 988 011
SANT PAU D’ORDAL (Alt Penedès)
• Caves Eudald Massana Noya – V, A, C
Finca El Maset, s/n
Tel. 938 994 124
SANT MARTÍ SARROCA (Alt Penedès)
• Caves Rovellats – V, A, C
Finca Rovellats-la Bleda
Tel. 934 880 575
SANT SADURNÍ D’ANOIA (Alt Penedès)
• Aula della vigna e del vino – A
Can Sadurní
Tel. 938 181 663
• Caves Codorniu – V, A, C
Av. de Jaume Codorniu, s/n
Tel. 938 183 232
• Caves Freixenet – V, A, C
C. de Joan Sala, 2
Tel. 938 917 096
VILAFRANCA DEL PENEDÈS
(Alt Penedès)
• Fiera del gallo di Vilafranca del Penedès – C
Patronato municipale per il commercio e il turismo
C. de la Fruita, 13
Tel. 938 920 358
www.ajvilafranca.es
Itinerario della dispensa
SITGES (Garraf)
• Ospedale Sant Joan Baptista – V
C. del Cardenal Vidal i Barraquer
Tel. 938 940 033
Specialità: malvasia
Itinerario della cucina tradizionale
SITGES (Garraf)
• Xatonada popolare – A
www.rutadelxato.com
EL VENDRELL (Baix Penedès)
• Xatonada popolare – A
www.rutadelxato.com
VILAFRANCA DEL PENEDÈS (Alt Penedès)
• Xatonada popolare – A
www.rutadelxato.com
VILANOVA I LA GELTRÚ (Garraf)
• Ristorante Peixerot – A
Spiaggia
Tel. 938 150 625
www.vilanova.org
Specialità: all cremat
• Xatonada popolare – A
www.rutadelxato.com
Itinerario della cucina dolce
VILAFRANCA DEL PENEDÈS (Alt Penedès)
• Bombons Cudié – V
C. de l’Ull de Llebre, 39
(Pol. ind. Clot de Moja)
Tel. 938 900 017
Specialità: catànies
Itinerario dei mercati
CORBERA DE LLOBREGAT
(Baix Llobregat)
• Mercato medievale di Corbera de Llobregat – C
Comune di Corbera de Llobregat
C. de la Pau, 5
Tel. 936 500 211
www.corbera.org
Itinerario dei musei
VILAFRANCA DEL PENEDÈS
(Alt Penedès)
• Museo del vino di Vilafranca del Penedès
Pl. de Jaume I, 1
Tel. 938 900 582
• Caves Raventós i Blanc – V, A, C
Pl. del Roure, s/n
Tel. 938 183 262
Per maggiori informazioni:
• Consorzio per la promozione turistica dell’Alt Penedès
C. d’Hermenegild Clascar, 1-3
Vilafranca del Penedès
Tel. 938 170 160
SANTA FE DEL PENEDÈS (Alt Penedès)
• Caves Giró Ribot – V, A, C
Finca El Pont, s/n
Tel. 938 974 050
• Ente di tutela del cava
Av. de Tarragona, 24
Vilafranca del Penedès
Tel. 938 903 104
SUBIRATS (Alt Penedès)
• Caves Llopart – V
Ctra. de Sant Sadurní a l'Ordal
Tel. 938 993 125
COSTA DEL MARESME
Itinerario dei prodotti del mare
Itinerario dei mercati
VILANOVA I LA GELTRÚ (Garraf)
• Museo di curiosità marinare – V, C
Av. d’Alexandre de Cabanyes, 2, baixos
Tel. 938 154 263
www.vilanovaturisme.net
MASNOU (Maresme)
• Mercato del Masnou – C
Comune del Masnou
C. de Prat de la Riba, 1
Tel. 935 424 747
www.elmasnou.net
Itinerario del pollame
EL PRAT DE LLOBREGAT
(Baix Llobregat)
• Fiera del pollame del Prat de Llobregat – A
Associazione di allevatori della razza Prat
C. del Centre, 33
Tel. 933 790 057
Itinerario della cucina tradizionale
PINEDA DE MAR (MARESME)
• Escudellada popolare
Ente d’informazione turistica
c/ Sant Joan, 63
Tel. 937 623 490
Indirizzi e recapiti telefonici
Itinerario dei mestieri
ARGENTONA (Maresme)
• Bacallaneria Blanca Coll – C
Pl. de Vendre
Tel. 937 560 002 - 937 971 130
Specialità: baccalà
MATARÓ (Maresme)
• Claudi Uñó (cioccolataio)
La Riera, 84
Tel. 937 552 440
Specialità: cioccolatini
PIRINEUS
Itinerario dei prodotti della campagna
PUIGCERDÀ (La Cerdanya)
• Mercato di Puigcerdà
Plaça de l’Ajuntament s/n
Tel.972 880 650
Itinerario dei prodotti della montagna
e del bosco
BERGA (Berguedà)
• Festa dei funghi – A, V
Comune di Berga
Pl. de Sant Pere, 1
Tel. 938 214 333
Specialità: funghi
GUARDIOLA DE BERGUEDÀ (Berguedà)
• Fiera dei funghi – V, A, C
Comune di Guardiola de Berguedà
Pl. Municipal, 3
Tel. 938 227 059
Specialità: funghi
PERAMOLA (Alt Urgell)
• Azienda di piscicoltura di Peramola – C
Ctra. de Peramola, s/n
Tel. 973 470 173
Specialità: trote di fiume
TAVASCAN (Pallars Sobirà)
• Azienda di piscicoltura Sillero – C
Carretera a Vallcardós
Tel. 973 623 047
Specialità: trote di fiume
TUIXÉN (Alt Urgell)
• Herbes del Cadí – V, A, C
Can Farratgetes
Tel. 973 370 034
Specialità: erbe aromatiche
• Museo delle trementinaires – V
Pl. de la Serra del Cadí, 1
Tel. 973 370 030
Itinerario dei prodotti del bestiame
BELLVER DE CERDANYA (Cerdanya)
• Fiera del bestiame
Comune di Bellver de Cerdanya
Pl. Major, 2
Tel. 973 510 016
www.bellver.org
BERGA (Berguedà)
• FEBRUPI
(Federazione catalana della
razza bruna dei Pirenei) – C
C. de Solsona, 7
Tel. 938 214 124
RIBES DE FRESER (Ripollès)
• Fiera del bestiame e mostra del vitello
bruno dei Pirenei
Comune di Ribes de Freser
Pl. de l’Ajuntament, 3
Tel. 972 727 184
LA SEU D’URGELL (Alt Urgell)
• Mafriseu – C
Castellciutat, s/n
Tel. 973 351 492
www.mafriseu.com
Itinerario dei salumi
BELLVER DE CERDANYA (Cerdanya)
• Cal Jaume – C
C. de Sant Roc, 1
Tel. 973 510 024
Specialità: pa de fetge
CAMPRODON (Ripollès)
• Can Xec – A
C. d’Isaac Albèniz, 1
Tel. 972 740 084
Specialità: insaccati artigianali
CASTELLFOLLIT DE LA ROCA (La Garrotxa)
• Museo degli insaccati – V, C
Ctra. de Girona, 10
Tel. 972 294 463
Specialità: insaccati
ESTAMARIU (Alt Urgell)
• Cal Teixidor
C. Sol de Villa, 33
Tel. 973 360 121
Specialità: insaccati artigianali
MARTINET DE CERDANYA (Cerdanya)
• Embotits Turet – A
C. del Segre, 21
Tel. 973 515 076
Specialità: pa de fetge
LA POBLA DE SEGUR (Pallars Jussà)
• Casa Aubarell – C
C. de la Font, 2
Tel. 973 680 529
Specialità: girella
SORT (Pallars Sobirà)
• Mercato di Sort – V, C
Patronat del turisme del Pallars Sobirà
Av. dels Comtes del Pallars, 21
Tel. 973 621 002
www.noguerapallaresa.com
Specialità: girella
LA TORRE DE CABDELLA (Pallars Jussà)
• Can Alfons – C
Tel. 973 663 038
Specialità: xolís
LA SEU D’URGELL (Alt Urgell)
• Cooperativa Cadí – V, C
CADÍ, SCCL
Av. de Sant Ermengol, 37
Tel. 973 156 049
Specialità: formaggi
Itinerario della dispensa
ALPENS (Osona)
• Cal Benet
Comune d’Alpens
Plaça Major
Tel. 938 578 075
Specialità: conserve e marmellate
BARRUERA - VALL DE BOÍ (Alta Ribagorça)
• El Tupinet de la Vall de Boí – V, C
C. de Carlà
Tel. 973 694 061
Specialità: conserve e marmellate
BOR, BELLVER DE CERDANYA (Cerdanya)
• Tupí de la Cerdanya (Bor) – C
Pl. Major, s/n
Tel. 973 510 494
Specialità: conserve
LA GLEVA (Osona)
• Confitures Renart
C. Marques de Palmerola, 17
Specialità: conserve e marmellate
OLOT (La Garrotxa)
• Can Xena – A
Pg. de Blai, 46
Tel. 972 261 601
Specialità: ratafià
• Centre Catòlic – A
C. de Crivillers, 7
Tel. 972 261 552
Specialità: ratafià
Itinerario dei formaggi
ADRALL (Alt Urgell)
• Mas d’Eroles – A
Tel. 973 354 057
Specialità: formaggio stagionato di mucca
BAR (Cerdanya)
• Formatges Baridà – A, C
Cal Romà
Tel. 973 384 060
Specialità: formaggio artigianale di capra
• Orfeó Popular – A
C. de Bellaire, 4
Tel. 972 269 666
Specialità: ratafià
SANTA PAU (La Garrotxa)
• Agrobotiga Cal Sabater
Comune
Tel. 972 680 002
Specialità: conserve e marmellate
Itinerario della cucina tradizionale
BOR (Cerdanya)
• Molí d’en Pons
Tel. 689 138 133
Specialità: serrat tipico
BORREDÀ (Berguedà)
• Formatges la Bauma
La Solana
Tel. 938 239 064
Specialità: formaggi artigianali
PUIGCERDÀ (Cerdanya)
• Festa del trinxat – V
Comune di Puigcerdà
Pl. de l’Ajuntament, s/n
Tel. 972 880 650
www.puigcerda.com
Specialità: trinxat
Itinerario dei mercati
GIRONELLA (Berguedà)
• Casa Manudells – A
Tel. 938 228 696
Specialità: formaggi artigianali
GUIMERÀ (Urgell)
• Mercato medievale di Guimerà – C
Pl. Major
Tel. 973 303 213
MÚSSER (Cerdanya)
• L’Orri
Cal Valentí
Tel. 973 515 260
Specialità: formaggio di capra
LA SEU D’URGELL (Alt Urgell)
• Mercato de La Seu d’Urgell – C
Ufficio del turismo
Av. de les Valls d’Andorra, 33
Tel. 973 351 511
www.laseu.org
OSSERA (Alt Urgell)
• Cal Codina – A, C
Lavansa-Fornols
Tel. 973 298 229
Specialità: serrat gros, lo pebrat d’Ossera e tupí d’Ossera
PERAMOLA (Alt Urgell)
• Casa de la Penella – V, C
La Penella
Tel. 973 470 463
Specialità: formaggio speziato e di tupí
QUAR (Berguedà)
• Formatgeries Artesanes del Berguedà
Casa Soldevila
Tel. 937 441 006
Specialità: formaggi artigianali
SANT FELIU DE PALLEROLS (La Garrotxa)
• Mas Claperol
Tel. 972 444 377
Specialità: formaggio di pell florida
SORT (Pallars Sobirà)
• Mercato di Sort – C
Ufficio del turismo
Av. els Comtes de Pallars, 21
Tel. 973 621 020
www.sort.ddl.net
Itinerario dei mestieri
GER DE LA CERDANYA (Cerdanya)
• Fleca de Ger – C
C. d’Andreu Xandri, 8
Tel. 972 894 003
Specialità: pane elaborato
artigianalmente
OLOT (La Garrotxa)
• Embotits Vilarrassa
Plaça Mercat, sn
Tel. 972 264 703
Insaccati tipici de La Garrotxa
V: visitare; A: assaggiare; C: comprare
49
Indirizzi e recapiti telefonici
TÀRREGA (Urgell)
• FiraCóc – C
Consiglio comunale per la promozione economica
Comune di Lleida
Pl. de la Paeria, 1
Tel. 973 700 300
Specialità: cócs e coques
AMPOSTA (Montsià)
• Ristorante l’Estany – A
C. de l’Encanyissada
Tel. 977 261 026
Specialità: riso al nero di seppia, paella e rossejat
TREMP (Pallars Jussà)
• Casa Badia – C
Pl. de Peiró, 4
Tel. 973 650 857
Insaccati tipici del Pallars
DELTEBRE (Baix Ebre)
• Giornate gastronomiche di Deltebre – A
Turismo Deltebre
Pl. del 20 de maig, 1
Tel. 977 489 309
www.deltebre.net
Specialità: riso al nero di seppia, paella e rossejat
Itinerario dei musei
Itinerario dei mercati
CASTELLFOLLIT DE LA ROCA
(La Garrotxa)
• Museo dei salumi di Castellfollit
Ctra. de Girona, 10
Tel. 972 294 463
BATEA (Terra Alta)
• Mercato medievale di Batea – C
Associazione di donne la Templada di Batea
Pl. d'Espanya, 8
Tel. 696 660 999
MONTFERRER (Alt Urgell)
• Mulino di Montferrer
Comune di Montferrer - Castellbó
Pl. de la Trobada, s/n
Tel. 973 351 343
www.alturgell.org
Per maggiori informazioni:
• Consell comarcal de la Terra Alta
C. Bassa d'en Gaire, 1
Gandesa
Tel. 977420 018
TERRES DE L’EBRE
Itinerario del vino
GANDESA (Terra Alta)
• Cantina cooperativa di Gandesa – V
Av. de Catalunya, 28
Tel. 977 420 017
PINELL DE BRAI (Terra Alta)
• Cantina cooperativa del Pinell de Brai – V
C. de Pilonet, 8
Tel. 977 426 334
Itinerario dell’olio
PINELL DE BRAI (Terra Alta)
• Cooperativa del Pinell de Brai – V, C
C. de Pilonet, 8
Tel. 977 426 234
TORTOSA
• Cooperativa di Soldebre – A, C
Ctra. de la Raval de Crist, s/n
Tel. 977 502 184 / 977 502 912
• Ente di tutela della DOP
Baix Ebre-Montsià
Ctra. del Raval de Crist, s/n
Tortosa
Tel. 977 581 212
www.acobem.com/consell/index.asp
TERRES DE LLEIDA
DELTEBRE (Baix Ebre)
• Giornate gastronomiche dell’ostrica
concava del Delta dell’Ebro
Comune di Deltebre
Pl. del 20 de maig
Tel. 977 489 309
www.deltebre.net
Specialità: ostrica concava
Itinerario dei prodotti della campagna
DELTEBRE (Baix Ebre)
• Barraques d’en Salvador – V
Ctra. de la Platja de la Marquesa
Tel. 977 482 272
Casa di agriturismo
Itinerario della dispensa
EL PERELLÓ (Baix Ebre)
• Mel Múria – V, C
Av. de Catalunya
Tel. 977 490 034
www.melmuria.com
Specialità: miele
Itinerario della cucina tradizionale
50
AMETLLA DE MAR (Baix Ebre)
• Concorso di suquet di pesce calero – V
C. de Sant Joan, 55
Tel. 977 456 477
www.ametllademar.org
Specialità: suquet di pesce
V: visitare; A: assaggiare; C: comprare
• Torrons Roig – V
Ctra. de Cervera, km 19100
Tel. 973 390 036
Specialità: torroni
Itinerario dei mestieri
LLEIDA (Segrià)
• Forn Serra – C
Ctra. de Pons, 62
Tel. 973 400 103
Specialità: torte salate di funghi,
gamberetti e lumache
• Pasticceria Prats – C
Pg. de la Ronda, 88
Dr. Fleming, 23
Tel. 973 271 953
www.prats.org
Specialità: cioccolatini
Itinerario dei mercati
ARTESA DE SEGRE (La Noguera)
• Mercato di Artesa de Segre
Comune di Artesa de Segre
Plaça de l’Ajuntament, 3
Tel. 973 400 013
TÀRREGA (L’Urgell)
• Mercato di Tàrrega
Comune di Tàrrega
Plaça Major, 1
Tel. 973 500 552
Itinerario dell’olio
Itinerario dei musei
LES BORGES BLANQUES – JUNEDA
(Les Garrigues)
• Parco tematico dell’olio – A, C
Masia Salat
Ctra. N-240, km 71
Tel. 973 140 018
CASTELLDANS (Les Garrigues)
• Museo dell’olio e del mondo rurale di Castelldans
C. de l’Empit
Tel. 973 120 308 / 973 120 002
www.musealia.com
CASTELLDANS (les Garrigues)
• Museo dell’olio e del mondo rurale – V, C
C. de l’Empit
Tel. 973 120 002
CERVIÀ DE LES GARRIGUES (les Garrigues)
• Cooperativa del Camp – A
C. de l’Albi
Tel. 973 178 006
Itinerario dei prodotti del mare
CAMARLES (Baix Ebre)
• Mercato del pesce di Sant Carles de la Ràpita – V
Ente municipale del turismo
C. Trenta-un, s/n
Tel. 977 470 040
www.ajcamarles.org
www.vicens.com
Specialità: torroni
L’ESPLUGA CALBA (les Garrigues)
• Cooperativa de l’Espluga Calba – A, C
Av. de Catalunya, s/n
Tel. 973 156 013
LA POBLA DE CÉRVOLES
(les Garrigues)
• Ecomuseo dell’olio – V, C
Pl. de Sant Miquel, 9
Tel. 973 142 658
Itinerario della cucina tradizionale
ARTESA DE LLEIDA (El Segrià)
• Festa dell’olla barrejada
Comune di Artesa de Lleida
Carrer del Castell, 3
Tel. 973 167 162
LLEIDA (Segrià)
• Aplec del Cargol - V
C. dels Obradors, 2
Tel. 973 281 473
www.lleida.org
Specialità: lumache
Itinerario della cucina dolce
AGRAMUNT (Urgell)
• Turrones Artesanales Fèlix – C
C. de la Comtessa Aurembiaix, 5
Tel. 973 390 319
Specialità: torroni
• Torrons Lluch – A
Polígon industrial, s/n
Tel. 973 390 030
Specialità: torroni
• Torrons R. Vicens – V
Ctra. de Tàrrega, s/n
Tel. 973 390 607
Per maggiori informazioni:
• Ente di tutela della DOP Garrigues
Complex la Caparrella, 97
Lleida
Tel. 973 280 470
www.olidoplesgarrigues.com
VAL D’ARAN
Itinerario dei prodotti della montagna
e del bosco
LES (Val d’Aran)
• Azienda di piscicoltura di Les – C
Ctra. de França
Tel. 973 648 708
Specialità: storioni
Itinerario della cucina tradizionale
ARTIES (Val d’Aran)
• Ristorante Casa Irene – A
C. Major, 3
Tel. 973 644 364
Specialità: olla aranesa
Turisme de Catalunya desidera ringraziare
per la loro collaborazione tutti gli
organismi che hanno fornito informazioni
e fotografie per la realizzazione della
presente edizione di “Catalogna. Itinerari
per degustare un paese”.
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