Come a casa - Comune di Trieste
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SERVIZIO EDUCATIVO DOMICILIARE “COME A CASA" PROGETTO EDUCATIVO Servizio Educativo Domiciliare “Come a casa” Di Valentina Fedele Via Lucio Pisa, 9 – Borgo San Sergio 34148 -TRIESTE Codice fiscale: FDLVNT78D48L424K P.IVA: 01254090325 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” SOMMARIO: Progetto educativo – presentazione ........................................................... 3 Le caratteristiche degli ambienti e degli spazi.. .......................................... 4 Finalità del servizio ................................................................................... 6 L’osservazione e gli strumenti di documentazione, osservazione e verifica 8 Strumenti addottati per l’osservazione ....................................................... 9 L’accoglienza della famiglia ........................................................................ 9 L’inserimento nel s.e.d. ............................................................................ 10 La giornata al s.e.d ................................................................................... 11 La partecipazione dei genitori………………………………....…..….………………..13 L’organizzazione dei pasti ...................................................................... ..13 Gestione delle emergenze ........................................................................ 14 La qualità…….………………………………………………………………………………….14 Le routine. ............................................................................................... .15 Attività ludico-didattica ............................................................................ 17 Modalità di integrazione dei bambini in situazione di disagio e/o diversamente abili………………………………………………………………………….21 Modalità di collegamento con i servizi territoriali educativi, assistenziali e di continuità con la scuola dell’infanzia……………......……….……………..….22 2 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” SERVIZIO EDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” PROGETTO PEDAGOGICO Presentazione “Gli effetti favorevoli nello sviluppo dei bambini e delle bambine dipendono dalla qualità delle interazioni tra educatori e bambini che devono essere caratterizzate da un clima di sicurezza affettiva, dalla sensibilità degli educatori, dal sostegno che essi offrono, dal loro comportamento non intrusivo che privilegia gli scambi verbali e lo stimolo, dal loro ruolo di guida.” Paul Leseman 3 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” Queste parole di Paul Leseman, ricercatore presso l’università di Utrecht, ci rinnovano il pensiero dell’adulto come guida, che si pone accanto a ogni bambino affinché si senta a proprio agio, libero di agire spontaneamente, sicuro di sé. Il Servizio Educativo Domiciliare “Come a casa” con sede a Trieste in via Lucio Pisa n.9 a Borgo San Sergio nasce per accogliere in un ambiente tranquillo, ludico, socializzante ed educativo cinque bambini tra i tre e i trentasei mesi di età ai sensi della Legge Regionale 18/08/2055 n. 20 ed integrazione con DPReg 230/2011 e modificato con DPReg 153/2013. Il servizio svolto dall’ educatrice Valentina Fedele pone tra i suoi vari obiettivi, il rispetto dei tempi, con la consapevolezza di non anticipare le azioni dei bambini ma di favorirne l’autonomia. Inoltre valorizza l’attenzione individualizzata al singolo bambino e raggiunge gli obiettivi grazie al gruppo piccolo, all’affidamento nominale, all’ambiente domestico e alla volontà di creare buone relazioni con le famiglie. Il servizio educativo “Come a casa” opera con la volontà di offrire un servizio, integrativo e complementare ai tradizionali servizi dell’infanzia, adeguato alla crescita e all’educazione dei bambini e che sia di supporto ai genitori nel loro ruolo educativo cercando di rendere concreta la possibilità di conciliare tempi lavorativi e familiari nella consapevolezza che, favorire la famiglia significa di per sé favorire l’infanzia, prevenire quindi possibili disagi e ottimizzare risorse economiche e sociali. LE CARATTERISTICHE DEGLI AMBIENTI E DEGLI SPAZI. La strutturazione degli ambienti, per quanto già prestabilita, è volta a stimolare la curiosità del bambino e l'esplorazione, ma risponde anche alle esigenze di rassicurazione e riconoscimento in quanto gli ambienti saranno simili a quelli dell’abitazione del bambino. Lo spazio si può dire che parla: ogni bambino e genitore che entra nel S.e.d, già dal primo sguardo si fa una prima idea della struttura. Ogni spazio comunica attraverso la sua forma, le sue dimensioni, la sua luminosità, il suo arredamento. La casa è organizzata per angoli strutturati in cui l’accessibilità ai materiali, differenziati in funzione dell’età, facilita l’iniziativa autonoma dei bambini favorendone le attività di esplorazione e di scoperta. Al posto di materiali commerciali, stereotipati e scontati che non lasciano sviluppare la fantasia del bambino, si predilige l’utilizzo di materiali poveri e di recupero per la consapevolezza di come tali materiali stimolino nel bambino attività di esplorazioni più ricche e complesse. Lo spazio a disposizione sarà suddiviso, per quanto possibile, per centri d’interesse attrezzati: 4 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” Spazio per accoglienza/ricongiungimento: assieme ai genitori, i bambini, vengono accolti dall’educatrice in un ingresso dotato di una piccola panca dove potranno sedersi e togliersi le scarpe, indossare le calze antiscivolo/ciabattine e potranno poi appendere il giubbotto su un piccolo attaccapanni. Viene messo a disposizione dei bambini anche un piccolo specchio per potersi ammirare. Le pareti in questa zona sono state dipinte di colore giallo. In questo ambiente, la coppia bambino/genitore, potrà avere un po’ di tempo e di intimità prima del distacco. Sempre in questa zona trova spazio un grande armadio bianco dove, oltre ai materiali necessari per le varie attività, verranno riposti i vari cambi/pannolini dei bimbi. Viene apposta anche una lavagna per le comunicazioni S.e.d./famiglia e un raccoglitore con i documenti sempre a disposizione dei genitori. Grande sala dedicata: anche questa stanza di colore arancione risulta molto allegra e per renderla più accogliente, alle pareti sono stati dipinti dei murales per bambini sul tema della natura (albero, nuvole, arcobaleno, orso, tartaruga...). Nella stanza troviamo un mobile aperto dove vengono riposti i giochi dedicati al momento del gioco libero che offre la possibilità di scegliere quale gioco utilizzare tra quelli presenti. Non tutti i giochi però sono alla portata dei bambini in quanto a volte è l'educatrice che propone delle attività con materiali che i bambini non usano tutti i giorni andando così a stimolare la curiosità dei bambini verso il “nuovo”. Uno degli scomparti dell’armadio sarà adibito a libreria, per favorire, in modo autonomo, la lettura e la scelta dei libri. Mentre, altri libri sono posti su una mensola in alto perché, sarà l’educatore, durante l’attività "leggiamo un libro", a sfogliarli mostrandoli ai bimbi. Un’altra zona della stanza è dedicata al gioco simbolico: questo spazio è attrezzato con una casetta bianca e rossa molto spaziosa, bambole, una cucina colorata e funzionale con tavolo e sedie e con tanti accessori e molti altri elementi, grazie ai quali i bambini potranno confrontarsi con il mondo degli adulti attraverso il gioco, imitandoli e rielaborando ciò che vedono attorno a loro. Su una parte di un muro è stata creata una lavagna in modo da dar libero sfogo alla creatività del bambino. Posizionato vicino alla finestra troviamo un comodo divano giallo messo a disposizione, sia per i bambini sia per i genitori, che verranno coinvolti in diverse occasioni all’interno dell’attività del S.e.d. (riunioni, feste, colloqui). E’ presente inoltre l’angolo dei travestimenti composto da vari contenitori morbidi riempiti con abiti, stoffe, cappelli, borse; i bambini potranno divertirsi indossandoli e, contemporaneamente, sviluppare 5 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” la loro identità corporea. Una zona è adibita ad angolo morbido composto da un grande tappeto con tanti cuscini colorati sulle tonalità del verde, che accoglieranno i tanti momenti di relax dei bimbi e, modificandolo un po’, diventa l’angolo per la motricità dove saltare in libertà sui morbidi cuscini. Lo spazio nanna: è provvisto di lettini con sponde per i più piccoli e appositi paracolpi, questa scelta dei lettini risponde sempre al bisogno di contenimento e rassicurazione. Verranno preparati dei materiali soffici come le bambole, i pupazzetti, i ciucci personali, gli oggetti transizionali al fine di gestire situazioni emotivamente delicate aiutandosi anche attraverso l’organizzazione del contesto fisico. Bagno: è attrezzato con fasciatoio, vasino, ed è provvisto di tutto il materiale occorrente per la pulizia e l’igiene del bambino per ogni fascia d’età. Il bagno è un ambiente coloratissimo e tutti i sanitari e gli specchi sono ad altezza e a misura di bambino. Cucina: anche questo è un ambiente allegro e colorato di giallo e verde. Questa stanza non viene usata dalla famiglia ed è interamente dedicata al nido. Quindi, sia i mobili che il frigo, sono ad uso esclusivo. In questa stanza troviamo un tavolo e sei sedie ad altezza bambino. A disposizione, ovviamente, il seggiolone per i più piccoli. Lo spazio esterno: l’abitazione è provvista di giardino, i bambini potranno usufruire di tale spazio che è opportunamente dotato di giochi per esterni: scivolo, casetta, tricicli, palle, sabbiera,… FINALITÀ DEL SERVIZIO La nostra attività quotidiana con i bambini ha come obiettivo fondamentale la ricerca dello “stare bene” fra bambini e nel rapporto adulto/bambino. “Stare bene” significa per il bambino sentirsi accolto, essere nella mente e nello sguardo dell'educatore, potersi relazionare senza timore con i coetanei e gli adulti presenti; avere la possibilità di giocare da solo o con gli altri, di sperimentare, ma anche di riposare o stare solo quando ne sente il bisogno. Il fondamento teorico di questo approccio educativo ha come punto di partenza l'immagine di un bambino visto come “persona in formazione”: un bambino attivo che impara ogni giorno dall’esperienza in modo autonomo, ma anche grazie all'imitazione degli altri bambini e alla stimolazione dell'adulto. 6 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” La condizione necessaria affinché i bambini e le bambine abbiano l'opportunità di vivere il servizio educativo domiciliare come un “luogo di crescita”, consiste nella sicurezza affettiva che gli adulti gli offrono attraverso una relazione di ascolto, di attenzione individuale, di “cura” intesa come avere interesse per ogni singolo bambino, provare piacere nello stare con lui. L’educatrice intende costruire con ciascun bambino e la sua famiglia questa relazione di ascolto, di attenzione e di cura. L’educatrice accompagna il bambino nel suo viaggio alla scoperta del mondo e degli “ambienti” del s.e.d: valorizzando il bambino nella propria identità, protagonista primario e aiutandolo ad esprimere propria personalità. Ogni attività pedagogica si direzione di cercare, riconoscere, coltivare e portare potenzialità di ciascun bambino; considerandolo liberamente la muoverà nella in superficie le osservando, accogliendo e stimolando con competenza la crescita psico-fisica del bambino; garantendo una crescita armonica dei bimbi alla scoperta di sé, degli altri e del mondo che li circonda attraverso il gioco, il contatto con gli altri bambini e con i famigliari dell’educatrice, l’esplorazione degli spazi all’aperto con la conoscenza della natura e degli animali da cortile o quelli esistenti all’interno del s.e.d.; creando legami di solidarietà e collaborazione tra familiari ed educatrice nel processo educativo. Sarà cura dell’educatrice mantenere un costante dialogo con le famiglie al fine di poter scambiare le informazioni quotidiane sulla vita dei bambini e approfondire temi pedagogici o di vita familiare che possono essere di interesse comune; puntando sulla collaborazione dei genitori che, con il loro coinvolgimento, riduca la delega educativa alle figure professionali e veda una maggiore partecipazione dei genitori stessi. 7 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” L’OSSERVAZIONE E GLI STRUMENTI DI DOCUMENTAZIONE, OSSERVAZIONE E VERIFICA L'osservazione del bambino in generale nella sua giornata è importante ma, l’osservazione del gioco libero è fondamentale perché il bambino quando non sa di essere osservato esprime se stesso senza inibizione. Attraverso l'osservazione e l'analisi degli stili di gioco, l’educatrice può comprendere eventuali difficoltà del bambino e quindi discuterle con il gruppo formato dal coordinatore pedagogico, lo psicologo di riferimento e la rete di educatrici. Da un’attenta osservazione si può verificare se ciò che viene proposto è sufficientemente adeguato e quali modifiche eventualmente apportare alle attività proposte. Attraverso la compilazione del diario quotidiano, l’educatrice descrive le piccole conquiste di ognuno o le eventuali difficoltà riscontrate, ciò serve a verificare e controllare le varie fasi dello sviluppo cognitivo, emozionale e motorio di ciascun bambino. La verifica delle attività programmate utilizza strumenti quali le schede d'osservazione degli aspetti comportamentali e relazionali dei bambini considerando se il bambino partecipa con interesse e divertimento, se è disponibile a giocare con tutti, se rispetta le regole fondamentali di comportamento e di gioco, se accetta i propri errori e quelli dei compagni, se comprende le consegne date ed accetta le proposte altrui. Ma il bambino viene osservato in tutti i momenti della giornata, non solo durante il gioco libero, in quanto può dimostrare delle difficoltà nel gioco libero, ma essere a suo agio durante le attività strutturate o le routine. L'osservazione serve anche per individuare le attività preferite da ognuno e quindi per strutturare la programmazione, per analizzare le dinamiche relazionali che intercorrono tra i bambini, per valutare lo sviluppo armonico della personalità del bambino e, più in generale, per conoscere il bambino in quanto riteniamo che non ci si possa prendere cura di un bambino se non lo si conosce. Durante l'inserimento, l'osservazione viene effettuata attraverso un documento chiamato diario d’inserimento sul quale si descrivono il comportamento di ogni singolo bambino e le tappe fondamentali dell'inserimento. Documentare le esperienze, gli itinerari didattici e la vita in un servizio educativo domiciliare significa rendere visibile e leggibile la vita al s.e.d. ma anche il modello pedagogico che ci sta dietro, quindi raccontarsi e raccontare. Documentare significa anche scrivere la storia, lasciare un segno del percorso seguito su cui riflettere. La valutazione deve avere una funzione formativa, ossia deve essere volta al miglioramento continuo del servizio valutato. Attraverso la valutazione andiamo a ricercare i punti deboli del servizio per cercare di migliorarlo, crediamo infatti che un servizio di qualità sia un servizio capace anche di cambiare. 8 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” STRUMENTI ADOTTATI PER L’OSSERVAZIONE I documenti adottati all’interno del s.e.d. sono molteplici, alcuni verranno messi a disposizione della famiglia se richiesti, ed altri sono ad uso dell’educatrice per il controllo della crescita dei bambini: - scheda informativa primo colloquio con la famiglia, - strumenti di osservazione e di verifica: indici di osservazione personale ed indicatori di gruppo, - diario d’inserimento, - diario di bordo quotidiano, - fotografie e video delle attività quotidiane, - raccolta di tutto il materiale prodotto dai bambini in un album che alla fine dell’anno scolastico viene consegnato alla famiglia corredato da foto e disegni. L’ACCOGLIENZA DELLA FAMIGLIA L’accoglienza è un momento molto delicato: la mattina staccarsi da mamma e papà è sempre molto faticoso (anche quando l’inserimento è ormai terminato); al bambino infatti viene richiesto di lasciare la sua casa e i suoi cari per entrare al s.e.d. tra altri bambini, con altri adulti e altri ritmi. L’educatrice è consapevole di questa “fatica quotidiana” di bambini e genitori pertanto, si cercherà di offrire nel limite del possibile, un clima accogliente e rassicurante che rispetti i tempi del distacco di ogni singola coppia bambinogenitore. Accogliere è andare incontro con il sorriso, tranquillizzare, ascoltare, verbalizzare le emozioni della coppia madre/bambino. Anche per la madre ogni mattina ci possono essere ansie, sensi di colpa, problemi vari che possono tradursi in apparente desiderio di accorciare i tempi del distacco oppure in un prolungamento dei saluti fino al punto da indurre il pianto del bambino. Il passaggio da casa al s.e.d. può essere facilitato da un gioco o da un altro oggetto che ricorda al bambino il suo mondo privato e che può essere poi riposto nell’armadietto nel momento in cui il bambino sarà pronto a farlo. Un altro metodo utilizzato per creare un ponte tra la famiglia e il s.e.d. è quello di sfogliare assieme all’educatrice l’album con le foto di famiglia del bambino. Anche il momento del ricongiungimento costituisce una fatica: il bambino piccolo ha bisogno di gradualità per tornare a comunicare con i genitori. 9 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” Una modalità molto diffusa è il “perdere tempo” chiedendo alla mamma di aspettare perché si deve finire un gioco oppure mostrare alla mamma ciò che si è fatto durante la giornata. Compito dell’educatrice è far capire al genitore che il bambino non lo sta rifiutando, ma che ha solo bisogno di tempo per ritrovarsi con lui. L’educatrice all’arrivo del genitore si limiterà a dare quelle informazioni che possono essere date anche in presenza del bambino, mentre chiederà al genitore di rimandare ad altri momenti (quando non sono presenti i bambini) il confronto sul comportamento del bambino o sulle modalità organizzative del servizio. L’ INSERIMENTO NEL S.E.D. “COME A CASA” Il bambino entrando al s.e.d. si trova in un ambiente diverso da quello familiare con ritmi di vita diversi e persone sconosciute. Sarà cura dell’educatrice fare in modo che il passaggio casa-s.e.d. sia meno traumatico possibile. Osservando la relazione madre/bambino, l’educatore cercherà di capire qual è la modalità più opportuna per avvicinarsi a ciascuna coppia (madre/ bambino). Infatti un buon ambientamento del bambino dipende anche da un buon ambientamento del genitore (il bambino accetta di solito coloro che piacciono alla sua mamma e al suo papà). Pertanto, è importante che l’educatore sappia accogliere non solo il bambino, ma anche il genitore con le sue preoccupazioni. Durante un colloquio individuale, che si svolge all’incirca una settimana prima dell’inserimento del bambino, le educatrici spiegano ai genitori come si svolge la vita al s.e.d. e come dovrà comportarsi il genitore durante l’inserimento in modo tale che non si senta “spaesato”. In quell’occasione i genitori parlano all’educatrice del loro bambino e delle sue abitudini di vita, durante il quale emerge il vissuto del bambino, le sue abitudini alimentari (diete culturali, religiose, intolleranze alimentari) e modalità di approccio al cibo, ciò che riguarda il sonno, la sua autonomia motoria, linguistica, sfinterica, quali sono le sue reazioni a esperienze nuove ed inattese, le sue conoscenze e rapporti con altri bambini e adulti, le sue reazioni a momenti di difficoltà, i suoi pianti e i “capricci”, come viene consolato dai genitori in questi momenti, qual’ è l’oggetto transizionale e quale valore ha per il bambino. L’impatto del bambino con la nuova situazione ambientale è facilitato dalla presenza contemporanea, nei primi giorni d’inserimento, della madre o di una figura famigliare che costituisce per il bambino una fonte di rassicurazione. Di solito l’ambientamento avviene in modo graduale e la presenza del genitore è progressivamente ridotta. L’inserimento non dura molto, da una 10 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” massimo due settimane perché il numero di bambini da inserire è sempre molto esiguo. Durante l’inserimento è importante che i genitori salutino il proprio bambino senza grosse titubanze, ciò gli permette di capire che il genitore non sparisce e che è tranquillo nel lasciarlo al s.e.d. per poi riprenderlo successivamente. Già in questa fase verrà comunicato ai genitori che il loro ruolo sarà quello di osservare partecipando solo su richiesta del bambino, di non mostrare troppa curiosità o attenzione nei riguardi di altri bambini per non suscitare nuove gelosie e ansie nel loro bambino, in modo che si senta libero e sereno di iniziare a costruire una relazione con le educatrici del s.e.d. L’educatrice verbalizza gli stati d’animo del bambino, cercando di fargli capire che il genitore non l’abbandona e che, vicino a lui, c’è una persona pronta ad ascoltarlo, a giocare insieme a lui e che il genitore tornerà certamente a prenderlo. I bambini vengono accolti secondo modalità individuali, legate quasi esclusivamente alla loro età e quindi ai loro bisogni primari, sperimentando assieme (in questo periodo così delicato) i momenti importanti della giornata come la merenda, il pranzo e il cambio. L’educatrice, consapevole dell’importanza di tale momento, sostiene la gradualità dell’inserimento, perché ciascun bambino e ciascun genitore abbiano l’opportunità di elaborare l’esperienza del distacco secondo tempi e modalità personali, ricreando un nuovo equilibrio familiare, dove la nuova esperienza trovi una sua giusta collocazione. LA GIORNATA AL S.E.D. “COME A CASA” L’organizzazione della giornata è pensata a misura di bimbo e si adatta per quanto possibile alle esigenze delle famiglie. E’ importante che i tempi e i ritmi si ripetano uguali, così da aiutare il bambino ad interiorizzare la scansione della giornata. L’ingresso dei bambini è previsto dalle ore 7.30 alle ore 9.00, con una certa flessibilità ma questa non sarà l’unica possibilità per la famiglia di accedere al s.e.d. Il servizio, proprio in virtù della sua flessibilità, darà la possibilità ai genitori di poter entrare ed uscire in base alle loro esigenze lavorative, salvaguardando però quelle fasce orarie basilari per un bambino. Parliamo del momento del pasto dalle 11.30 alle 12.30 e del momento della nanna dalle 13.00 alle 14.30/15.00 dove non è possibile entrare o uscire proprio per rendere tranquille queste routine fondamentali nella vita di un bambino. 11 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” ORE 7.30 – 9.00 INGRESSO Il bambino ha bisogno di ritrovare un “altro viso materno” rassicurante ed affettuoso su cui riassestarsi nelle ore in cui l’altro, il più importante viene a mancare. Il passaggio deve essere lento, condotto con raffinata sapienza psicologica, sfruttando diverse dinamiche: prendendolo in braccio quando è molto piccolo, oppure prendendolo per mano eventualmente con il supporto degli altri bimbi già arrivati che gli corrono incontro, gli danno il benvenuto e gli portano solerti e con entusiasmo le calzette antiscivolo. Sono semplici azioni che si ripetono uguali ogni giorno rendendo più facile vivere il distacco dai genitori con serenità e sicurezza. ORE 9.15 – 9.45 MERENDA Dopo il lavaggio delle manine, i bambini prendono i loro bavaglini e si spostano in cucina dove i bambini più grandi si siedono al tavolo e mangiano da soli, mentre i più piccoli vengono accomodati sui seggioloni e vengono aiutati a mangiare. ORE 10.00–11.30 ATTIVITA’ DI GIOCO – LABORATORI -PASSEGGIATE Le attività di gioco e laboratorio vengono strutturate in base all’età dei bambini presenti nel s.e.d. Quando il tempo lo permette i bambini possono uscire all’aperto in giardino (se presente) o in passeggiata fino al parco più vicino. Vengono effettuate delle uscite anche in biblioteca oppure semplicemente si va assieme a fare la spesa. ORE 11.45 -12.00 PRANZO Al rientro dalla passeggiata oppure alla fine dell’attività proposta i bimbi vanno a lavarsi le manine e prendendo i bavaglini si preparano al pranzo contribuendo alla preparazione della tavola (attività proposta ai più grandi). ORE 12.30 – 13.00 IGIENE PERSONALE E CAMBIO DEL PANNOLINO ORE 13.00 – 15.00 NANNA - RISVEGLIO E CAMBIO DEL PANNOLINO ORE 15.30 – 16.00 MERENDA ORE 16.00 IN POI RICONGIUNGIMENTO CON I GENITORI 12 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” PARTECIPAZIONI DEI GENITORI Riunione post-inserimento (lettura del regolamento interno del s.e.d. ed eventuali osservazioni da parte dei genitori.) Riunioni periodiche (di aggiornamento o se si presenta la necessità.) Colloqui individuali (ogni qualvolta un genitore lo desideri e lo stesso vale per le educatrici nei confronti dei genitori.) Questionari sulla qualità erogata: è prevista la somministrazione di 1 questionario anonimo alla fine dell’anno scolastico per valutare e migliorare il servizio offerto. La possibilità di intrattenersi al s.e.d., dopo il riaffido, per scambiare con gli altri genitori notizie e curiosità riguardanti i propri bambini. La festicciola alla vigilia di Natale per un augurio di Buone Feste e consegna del lavoretto di Natale. Gita primaverile da stabilire in accordo con i genitori. Cena di fine anno scolastico alla fine di giugno per chi termina il periodo al s.e.d. e anche per chi continua a frequentarlo. ORGANIZZAZIONE DEI PASTI I pasti sono preparati in casa dall’educatrice in possesso del certificato H.A.C.C.P. (sistema di autocontrollo igienico) impiegando di norma alimenti biologici freschi, sani, genuini e prodotti di prim’ordine. Il menù viene controllato e validato dalla A.S.S di competenza. Il menu è pensato tenendo conto delle necessità di crescita dei bambini in relazione alla loro età: le pietanze e gli abbinamenti sono scelti in modo da fornire un apporto nutrizionale completo ed equilibrato. Altrettanta attenzione viene posta nel considerare il pasto come un momento di socializzazione e un’esperienza di scoperta che stimola e gratifica la vista, l’olfatto ed il palato dei piccoli ospiti. I colori, i profumi ed i sapori della cucina mediterranea troneggiano sulla nostra tavola, ma non mancano le "escursioni" nella cucina di tradizioni diverse. 13 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” Quando è possibile e, in base alle stagioni, il nostro menu si arricchisce di numerosi cibi nella preparazione dei quali vengono coinvolti anche i bambini: dagli omogeneizzati di carne e di verdura, alle marmellate e i biscotti, dal pane e la pizza alle classiche torte, fino ai dolci delle occasioni speciali. GESTIONE DELLE EMERGENZE L’educatrice è in possesso dei recapiti telefonici di tutti i genitori e di altre figure parentali che garantiscono la loro reperibilità nelle situazioni di emergenza oltre ad avere tutti i numeri telefonici delle emergenze sanitarie poste sul territorio. In caso di assenza di un’educatrice per malattia o quant’altro, la cooperativa Terranova assicura l'immediata sostituzione inviando al s.e.d un’educatrice in possesso di titolo di studio adeguato. Il servizio ha stipulato con l’Agenzia ASSIMOCO presso la B.C.C di Ronchi dei Legionari (Go) una polizza assicurativa infortuni a favore dei bambini frequentanti il s.e.d. ed un’assicurazione che tuteli l’educatrice durante il lavoro. LA QUALITA’ E’ garantita da: · Personale educativo: Le educatrici in servizio sono in possesso dei titoli di studio previsti dalla normativa vigente e nel corso dell’anno scolastico seguono programmi di formazione e aggiornamento. · Progetto educativo: Le educatrici collaborano alla realizzazione del Progetto Educativo e della Programmazione Didattica assieme all’ente gestore (Cooperativa Terranova). · Flessibilità: Nei limiti della salvaguardia della funzione educativa del servizio, i genitori e le educatrici concordano l’orario di frequenza del bambino in base alle loro esigenze e a quelle del figlio. 14 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” · Prodotti di qualità per la cura del corpo: Per l’igiene personale del bambino il servizio fornisce prodotti specifici di qualità adatti alle esigenze. · Adeguamento: Adeguamento agli standard gestionali e funzionali previsti dalla normativa vigente. · Questionari di verifica: Questionari per la valutazione della qualità delle prestazioni erogate. Al termine di ogni anno scolastico ai genitori viene somministrato un questionario in forma anonima per la rilevazione del livello di gradimento del servizio. LE ROUTINE Come l’orientamento nello spazio, anche la comprensione dell’ordine temporale della giornata facilita l’orientamento nel mondo e rafforza la sicurezza personale che è alla base di una costruttiva esplorazione del mondo esterno. Parlare del tempo nel nostro servizio significa parlare di gradualità e di rispetto dei diversi riti e ritmi personali, che ripetendosi giorno dopo giorno consentono a ciascun bambino di costruirsi un orologio interno, di prevedere il futuro immediato, trovando in questa conosciuta scansione sicurezza e serenità. Di fondamentale importanza nella quotidianità e nella cura del bambino i rituali rappresentano lo strumento per instaurare nel rapporto con l’adulto e con i coetanei la fiducia necessaria per superare i piccoli momenti di crisi e come aiuto nello sviluppo. La permanenza del bambino al s.e.d. è fatta di azioni e gesti che tutti i giorni si ripetono: queste azioni segnano il tempo che scorre e danno ritmo al suo essere lì, rappresentano insomma il contenuto principale della sua vita mangiare, giocare, riposare, sono ciò che egli fa quotidianamente. E’ importante per il bambino che questo rituale quotidiano sia ogni volta vivo, ciò lo rassicura e lo protegge facendolo sentire accolto. Il benessere del bambino passa soprattutto attraverso l’intensità delle emozioni che si accompagnano alle relazioni e ai gesti delle cure quotidiane: per questo l’educatrice mantiene una costante attenzione e non dà mai per scontato gesti o momenti della giornata affidandoli solo alla consuetudine. 15 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” L’accoglienza del mattino con tempi e rituali individualizzati del saluto ai genitori, l’incontro con le educatrici, i compagni, la merenda del mattino, il rituale delle canzoncine segna l’incontro con il s.e.d. che si ripete ogni giorno. Tra i genitori e l’educatrice si instaura da subito un rapporto di fiducia e di stima, le mamme ci affidano i loro bambini con animo tranquillo e sereno, perché per ogni bambino c’è sempre un sorriso, un abbraccio, una parola dolce che lo tranquillizza e lo invita ad entrare. L’accoglienza è un momento delicato, dove il ruolo dell’educatore è fondamentale, poiché deve accompagnare e sostenere i piccoli ospiti al momento del distacco dalla madre con dolcezza e fermezza adottando di volta in volta comportamenti e strategie diverse atte a garantire e migliorare la qualità della permanenza al s.e.d. di ogni bambino. Il momento del cambio offre la possibilità di un contatto ravvicinato e, oltre ad essere occasione relazionale privilegiata tra adulto e bambino, è un’importante opportunità per l’accrescimento della fiducia di base. Durante la routine del cambio l’educatrice “ascolta” i bambini, questo è un momento delicato, dove al bisogno si unisce la curiosità e la naturale diffidenza verso il nuovo adulto che si prende cura di lui e dove la fiducia ha un ruolo importantissimo. Per facilitare questo compito ai piccoli, l’educatrice parla a loro di ciò che sta per compiere, racconta filastrocche che hanno per protagonisti le dita dei piedi e delle mani, stimola la loro voglia di conoscere e crescere, ripete i nomi degli oggetti con i quali si prendono cura di loro, glieli fa manipolare, accompagnando con le loro parole ogni loro gesto. Il momento del pasto segna una svolta nella giornata, è il passaggio al pomeriggio. Inserito tra le attività di stimolazione sensoriale, il pasto ha una ricerca ed una cura particolare. Nel caso in cui ci siano due educatrici contemporaneamente un’educatrice apparecchia, l’altra intrattiene i bambini, seduti sui divani, cantando con loro delle canzoncine; altrimenti tutti assieme ci si sposta in cucina e i più grandi aiutano ad apparecchiare la tavola o si crea un piccolo angolo, lontano dai fuochi, con piccoli giochi atti ad intrattenere i bambini fino al momento in cui il pasto è pronto. Quando è il momento, da un cestino si prendono i bavaglini contenuti in portatovaglioli segnati dai nomi dei bambini e si invitano i più grandi a mettersele, aiutando quelli più piccoli che non ci riescono. Il momento del sonno è il passaggio al pomeriggio. La routine della nanna tiene conto dell’età dei piccoli, cercando di rispettare i ritmi, i tempi e le abitudini di ognuno: facendo addormentare in braccio i bambini che lo richiedono o che sono nella prima fase dell’inserimento, cullandoli, cantando delle ninne nanne, accarezzando o semplicemente stando vicino agli altri. 16 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” Il momento del ricongiungimento è il tempo dell’incontro con la famiglia, il resoconto della mattinata, uno scambio d’informazioni per quanto riguarda il bambino, un’ultima coccola e un abbraccio prima del ritorno a casa. ATTIVITA’ LUDICO-DIDATTICA Il percorso educativo è costituito da proposte differenziate di spazi e materiali per le varie fasi d’età. Non bisogna forzare i tempi, perché ogni bambino ha le sue esigenze, i suoi interessi; ciò che non lo attira in un primo momento, può diventargli interessante in un secondo momento, magari proprio osservando gli altri bambini nello svolgimento delle varie attività. La metodologia fondamentale in ogni caso si basa soprattutto sull’ascolto e sull’osservazione e nel far capire al bambino che è amato e che può fidarsi dell’adulto e dargli la possibilità di conoscere la realtà che lo circonda senza paure o restrizioni, che lo blocchino nella sua spontaneità. Obiettivi generali Favorire lo sviluppo del progetto: - dell’area emotiva - dell’area creativa - dell’area motoria - dell’area sensoriale - dell’area sociale - dell’area cognitiva e comunicazione Obiettivi specifici L’approccio pedagogico sarà il più possibile personalizzato e commisurato all’età del bambino, nella necessaria gradualità e flessibilità. 17 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” Imparare a riconoscere, capire, interpretare e comunicare i sentimenti attraverso le espressioni del viso e delle parti del corpo. Avere consapevolezza del proprio valore, essere sicuri di sé e sviluppare un senso di fiducia nei rapporti con gli altri. Alimentare la naturale predisposizione all’esplorazione e alla curiosità, stimolando l’interesse e mantenendo vivo il senso di stupore, dare libero sfogo alle espressioni creative, come la musica, la narrazione, la poesia e la drammatizzazione. Sviluppare la coordinazione grosso-motoria e fino-motoria e imparare a controllare il corpo; sviluppare la fiducia in se stessi e il senso di padronanza e competenza. Stimolare l’immaginazione attraverso la consapevolezza sensoriale e sviluppare una migliore percezione e comprensione dell’ambiente. Imparare ad andare d’accordo con gli altri e a comportarsi in maniera adeguata. Imparare a conoscere i ruoli e le funzioni degli individui nella società e adattarsi alle nuove situazioni. Espandere il vocabolario e incoraggiare scelte lessicali originali ed espressive. Imparare i numeri e i concetti di base. Comprendere e acquisire i concetti di tempo, spazio, distanza, dimensione e direzione. Conoscere la natura e i fenomeni naturali. Esplorazione di spazi all’aperto con uscite presso biblioteche, negozi del paese, giardini pubblici, fattorie, campi circostanti. Le attività che vengono proposte ai bambini durante le ore che trascorrono al s.e.d. seguono la programmazione didattica con lo scopo di divertirsi, rilassarsi e sviluppare le capacità psicomotorie. Il bambino impara da ciò che veramente lo attrae, le attività di apprendimento sono giochi che hanno l’obiettivo di far divertire i bambini favorendo lo sviluppo di abilità cognitive, affettive, motorie e sociali. Attività di manipolazione con materiale informe come pasta di mais, creta, pasta di sale, per sviluppare e stimolare il controllo manuale, la coordinazione, la comprensione di concetti quali forma, grandezza, spazio, volume e peso. La presentazione e i tempi di questa attività tengono conto dell’età e delle esigenze dei bambini. Attività di travasi come l’acqua, farina, riso, pangrattato, semi, sassolini, ecc… per favorire la manualità e le prime sperimentazioni mentali; travasi strutturati con materiali naturali e contenitori che permettono al bambino il controllo autonomo dell’eventuale errore, al quale non viene data connotazione negativa. 18 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” Attività grafico-pittorica che permette ai bambini di esprimere, attraverso i colori e le forme, la personale interpretazione della realtà, la proiezione delle proprie esperienze, idee e desideri. I bambini, oltre a poter dipingere con le mani, hanno a disposizione molti materiali (pennarelli, pastelli, matite, gessetti, pennelli, timbri, spugne…) che diventano strumenti ad uso della fantasia. Questa attività favorisce la produzione spontanea dei primi scarabocchi, ma soprattutto permette ai bambini di lasciare la traccia di sé che ha una valenza importantissima nello sviluppo psicologico del bambino, per la costruzione della propria identità. Attività senso-motorie per stimolare la conoscenza del proprio corpo e portare i bambini a una sempre maggiore conoscenza dello stesso. Il corpo rappresenta il primo strumento di conoscenza e di relazione utilizzato dal bambino fin dalla nascita. Attraverso il corpo il bambino riceve ed invia messaggi, percepisce il mondo esterno, esprime i propri bisogni, emozioni, reazioni e sentimenti. Il senso di movimento del proprio corpo è un elemento vitale per lo sviluppo dell’immagine di sé. Proponendo dei semplici percorsi o lasciando che i bambini liberamente li costruiscano da soli, essi imparano a orientarsi nello spazio, a coordinare e controllare sempre di più i movimenti, a mettere in atto nuovi schemi motori (saltare, strisciare, gattonare, rotolarsi, dondolarsi...). Il materiale per la motricità può essere più o meno strutturato a seconda del tipo del gioco e prevede materassi, cuscini, seggiole, tavolini, corde, stoffe... Attività di gioco simbolico e di imitazione per offrire ai bimbi la possibilità di riprodurre le azioni vissute quotidianamente nell’ambiente familiare. Il gioco pre-simbolico appare verso i 12 mesi quando il bambino riproduce azioni abituali fuori dal contesto reale, ad esempio “beve” da un bicchiere vuoto, mangia un cibo inesistente, i gesti e le azioni sono riprodotti per il semplice gusto della rappresentazione, del fare, del provare e del sperimentare. Gradualmente il bambino si sente attratto dalle bambole e dai pupazzi, verso quegli oggetti che richiamano l’ambiente familiare e le situazioni conosciute. Il gioco simbolico è uno strumento che diventa di notevole importanza per lo sviluppo psico-emotivo dei bambini, aiutandoli a comprendere e dare il significato alle cose della vita quotidiana, sia nel senso stretto di capirne gli usi, le routine, le regole, sia quello più ampio di riuscire affettivamente a dare un significato al funzionamento dei rapporti sociali e alle relazioni. La cucina (pentoline, piattini, bicchieri...) la casetta (l’asse da stiro, l’aspirapolvere...) il bagno delle bambole, il lavaggio dei vestitini delle stesse e i travestimenti rappresentano un classico nella proposta di gioco simbolico. I travestimenti stimolano il bambino al linguaggio e alla verbalizzazione, a diventare autonomo nell’indossare i vestiti e ad imitare il mondo degli adulti attraverso la memorizzazione. I bambini in quest’occasione inventano storie e piccole drammatizzazioni. Queste proposte di gioco creano delle situazioni in cui 19 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” i bambini sperimentano le prime relazioni tra pari, comunicano tra loro, esprimono i propri desideri e le proprie aspettative. Facilmente si creano le situazioni sane dei primi conflitti dove i bambini hanno la possibilità di trovare le strategie più adeguate per poterle risolverle. Attività di vita pratica come passare le mollette mentre si stende, apparecchiare e sparecchiare, impastare, pulire, ecc. che prevedono l’utilizzo di utensili vari di uso domestico per rendere abili le mani, affinare i sensi e favorire la sicurezza personale. Il Cesto dei Tesori di Elinor Goldschmied (di cui il gioco euristico è la naturale evoluzione) per favorire l’esplorazione costruttiva di materiali naturali e l’affinamento delle abilità sensoriali dei bambini nella prima fase di vita, quando verso il sesto o settimo mese cominciano a stare seduti senza appoggio, ma ancora non si spostano nello spazio: oggetti di uso comune - legno, metallo, tessuti, sughero – appartenenti all’ambiente domestico, scelti e selezionati per stimolare tutti i sensi e raccolti in un vero cestino di vimini. I bambini afferrano, succhiano, agitano e mettono in bocca, il bambino scopre la forma, il peso, la dimensione degli oggetti e la loro funzionalità. Le bottiglie sonore e visive un oggetto di uso comune, una bottiglietta di plastica, riempita con oggetti altrettanti comuni: spugne, pasta, riso, biglie, acqua e sapone, acqua e olio bottoni... sono un gioco importantissimo per stimolare tutti i sensi, ogni materiale produce un suono, un peso, un colore diverso. Il gioco euristico di Elinor Goldschmied che è una continuità del Cestino dei Tesori, proposto ai bambini dai 12 mesi in poi. La natura degli oggetti è sempre la stessa (materiale di uso quotidiano e esclusivamente di recupero), scatole contenenti cilindri di cartone, scatoline di varia grandezza, coperchi piccoli, mollette , chiavi, pon-pon di lana, nastrini di vario tipo. Questa attività permette sperimentazioni sensoriali diverse, sviluppa la coordinazione oculo-manuale, la causalità delle azioni, facilita lo sviluppo cognitivo e il linguaggio, l’educatrice interviene solo alla fine del gioco per il riordino. Attività a carattere costruttivo con questi giochi i bambini imparano a organizzare sequenzialmente delle azioni, così come più tardi organizzeranno sequenzialmente operazioni mentali, acquisiscono concetti spaziali (dentro/fuori, sopra/sotto, davanti/dietro...) e affinano il coordinamento oculomanuale. Il materiale offerto può variare da quello già pronto (puzzle, lego, la pista delle macchinine, fattoria, incastri) a quello cosiddetto di recupero (pezzi di legno, cartone, plastica, metallo, ecc). Questa attività permette di costruire e distruggere infinite volte, rinforzando in questo modo il concetto che si può 20 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” sbagliare ma si può ricominciare; sviluppa la fantasia attraverso la combinazione dei vari pezzi e la creazione di giochi ed oggetti a piacimento dei bambini, inoltre è un’ottima occasione per poter verbalizzare con i bambini e dare un nome alle varie forme, colori, dimensioni, sensazioni tattili, ecc. Attività cognitive e di lettura per lo sviluppo del linguaggio come raccontare fiabe e leggere libri, intonare canzoncine mimate e filastrocche, imparare sequenze logiche, imitare i gesti ed esprimere emozioni, narrare eventi personali. La lettura è un mezzo che permette di relazionarci con i bambini in un modo molto intimo e caldo. Attraverso la lettura dei libri, i bambini possono sentire la voce dell’educatrice che cambia e in questo modo crea delle atmosfere particolarmente cariche di emozioni. I bambini in questo modo hanno la possibilità di riconoscere le proprie emozioni e pian piano dar loro anche un nome. Ovviamente la lettura è sempre una buona occasione per poter arricchire il lessico dei bambini. Attività musicali per favorire lo sviluppo della percezione uditiva e cognitiva, della capacità espressiva e dell’inventiva, la scoperta di ritmi e suoni del proprio corpo ed esterni. Ai bambini vengono proposte canzoni e filastrocche brevi e semplici, che implicano l’uso delle mani, dei piedi, delle dita e giochi di voce. Fare musica con i bambini è giocare con i suoni, quindi ballare, cantare, urlare, ascoltare ed ascoltarsi; è usare la voce, il corpo, oggetti di uso quotidiano, ascoltare la città, la casa , la natura, alcuni semplici strumenti musicali. I giochi sonori con i bambini presuppongono la disponibilità totale alla sperimentazione e allo stupore. Durante l’anno scolastico verranno creati dei laboratori in cui i bambini saranno impegnati nella realizzazione dei lavoretti da regalare ai loro genitori per Natale, Pasqua, la festa del papà e della mamma MODALITÀ DI INTEGRAZIONE DEI BAMBINI IN SITUAZIONE DI DISAGIO E/O DIVERSAMENTE ABILI Il progetto d’integrazione dei bambini diversamente abili prevede un primo momento di raccolta delle informazioni relative al bambino attraverso un colloquio con la famiglia a cui partecipano l’educatrice e la pedagogista e attraverso il dialogo con le altre figure professionali che ruotano attorno al bambino (neuropsichiatra, psicomotricista, ecc...). In un secondo momento si osserva il bambino nel contesto del s.e.d. per scoprirne le potenzialità e le difficoltà, dopodiché la pedagogista ed eventualmente l'educatrice assistenziale redigono il PEI (progetto educativo individualizzato). Il PEI viene quindi discusso 21 SERVIZIOEDUCATIVO DOMICILIARE “Come a casa” in un gruppo operativo a cui partecipano anche la famiglia e gli specialisti dell'ASL per dare continuità agli interventi. In corso d'anno vengono effettuati periodicamente delle verifiche dell'attività svolta e dei progressi del bambino. Nell'ultimo anno di permanenza al s.e.d. prima del passaggio alla scuola dell'infanzia, vengono invitate a partecipare anche le insegnanti che prenderanno il/la bambino/a in modo tale da dare continuità al percorso. Indipendentemente dalla difficoltà del bambino, il PEI contiene sempre la partecipazione del bambino a momenti di vita in comune in quanto si ritiene che una delle funzioni fondamentali del s.e.d. sia proprio quella di sviluppare le relazioni sociali tra i bambini. MODALITÀ DI COLLEGAMENTO CON I TERRITORIALI EDUCATIVI, ASSISTENZIALI CONTINUITÀ CON LA SCUOLA DELL’INFANZIA SERVIZI E DI Per quanto riguarda la continuità educativa con la scuola dell’infanzia, essendo il s.e.d “Come a casa” una struttura che accoglie bimbi da più comuni limitrofi, è prevista l’interazione con tutti gli istituti comprensivi di tutti i comuni di appartenenza degli iscritti al s.e.d, con i quali si cercherà di predisporre un progetto di continuità (momenti di scambio), che permetta al bambino che lascia il servizio di iniziare nel migliore dei modi la scuola dell’infanzia. 22