Hokuga sumie. La pittura a inchiostro di sogno

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Hokuga sumie. La pittura a inchiostro di sogno
“Hokuga sumie. La pittura a inchiostro di sogno”
Personale di Kazuo Kimura
Comunicato Stampa
La Fondazione Luciana Matalon è lieta di presentare la mostra personale di Kazuo Kimura dal titolo “Hokuga
sumie. La pittura a inchiostro del sogno”.
Kazuo Kimura è nato a Nagoya nel 1949, pittore, architetto e monaco buddista, espone per la prima volta in
Italia grazie al contributo e alla collaborazione della Japan Foundation di Tokyo, del Centro di Cultura ItaliaAsia “Guglielmo Scalise” di Milano e con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone.
L’intento di questa mostra è di far conoscere in Italia l’antica pittura a inchiostro hokuga, praticata ormai in
Giappone da pochissimi artisti e tramandata di maestro in maestro.
Lo stile pittorico hokuga si sviluppò in Cina mille anni fa e diventò una forma d’arte diffusa tra i monaci e
guerrieri giapponesi medioevali.
Attraverso il delicato chiaroscuro della china l’hokuga realizza la prospettiva, la tridimensionalità, il
movimento e il senso di vitalità. L’armonia e l’alto livello di espressività del tratto sono ottenuti cambiando e
combinando la forza e la velocità del pennello nel tracciare linee rette e curve.
Nella pittura a inchiostro apparentemente i colori della natura vengono eliminati, ma la sensibilità di Kazuo
Kimura percepisce l’essenza nascosta nella multicolore natura che è davanti ai suoi occhi e si sforza di
esprimerla con tutta la gamma di grigi che si trovano tra il bianco e il nero, riuscendo a dare al disegno una
profondità di prospettiva e un’armonia infinita di tonalità chiamate “le cinque gradazioni dell’inchiostro”.
Il significato dell’esistenza e della vita dell’oggetto che Kimura vuole rappresentare viene espresso in modo
astratto secondo il suo punto di vista, così che la visione del dipinto comporta una proiezione di sé nello
stesso, stimola la capacità immaginativa e diventa motivo di riflessione.
La pittura si ispira al paesaggio, alla fauna con fiori e uccelli, ai ritratti di personaggi importanti e nasce
principalmente da una ricerca filosofica e spirituale. Compaiono anche tematiche che hanno a che fare con
lo Zen. L’esposizione comprende più di centocinquanta opere, articolate in tre sezioni: il mondo celeste, il
mondo terrestre e il mondo umano,che rappresentano i concetti fondamentali della pittura hokuga, il rispetto
per la vita e l’armonia con la natura. Dice il maestro: “La vita è la cosa più importante. Quando traccio una
linea o dipingo un quadro ricerco un’espressione che abbia vita, canto lo spirito originario nel rispetto
dell’uomo e di tutti gli esseri viventi”.
In occasione dell’inaugurazione il maestro Kimura si esibirà in una performance durante la quale illustrerà i
modi della pittura hokuga.
Inaugurazione mercoledì 30 aprile 2003 ore 18.30
La mostra sarà visitabile dal 2 maggio al 19 giugno
Orari: da martedì a sabato 10-13/14-19
Domenica e lunedì chiuso
Ingresso libero
[email protected]
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Il senso della bellezza cambia a seconda delle persone, dei popoli e delle epoche, ma tutti gli esseri umani
sono per natura sensibili all’emozione di vedere cose belle. Leggere una poesia di Dogen - “i fiori in
primavera, l’usignolo d’estate, la luna in autunno e la gelida neve nell’inverno” - crea una particolare
emozione che é comune a tutti i giapponesi.
La varietà del clima e l’abbondanza d’acqua fanno sì che in Giappone vivano molte specie diverse di animali
e piante. I giapponesi hanno dimostrato da sempre una simpatia profonda per questa natura variegata e
l’hanno trasformata con amore e attenzione, ritenendo di farne parte essi stessi. Hanno cercato di esprimere
la bellezza della natura e il piacere di vivere in armonia con ciascuna stagione, attraverso la poesia, la
pittura, la musica e la danza. Una delle più rappresentative espressioni artistiche di questa sensibilità é la
pittura a inchiostro di china, suibokuga.
Attraverso il delicato chiaroscuro della china, il suibokuga realizza la prospettiva, la tridimensionalità, il
movimento e il senso di vitalità. L’armonia e l’alto livello di espressività del tratto sono ottenuti cambiando e
combinando la forza e la velocità del pennello nel tracciare linee rette e curve. I metodi per dipingere un
suibokuga sono quattro.
Il metodo nijimi sfrutta gli effetti dell’assorbimento utilizzando una china molto solubile in acqua che viene
assorbita bene dalla carta e dalla seta.
Il metodo bokashi si serve della sfumatura, che trasforma gradatamente la tonalità. Hatsuboku é un metodo
molto dinamico, che arricchisce l’atmosfera tramite schizzi della china sulla tela. Con il metodo tarashikomi si
dipinge prima con una china densa e scura, alla quale si aggiungono gocce d’acqua prima che l’inchiostro
asciughi.
Nella pittura a inchiostro apparentemente i colori della natura vengono eliminati, ma il cuore del pittore vede
l’essenza nascosta nella multicolore natura che é davanti ai nostri occhi e si sforza di esprimerla con tutta la
gamma di grigi che si trovano tra il bianco e il nero. In giapponese esiste un’espressione che mi sembra
molto significativa: “ci sono cinque colori nell’inchiostro”.
Il suibokuga ebbe origine in Cina. I materiali che vengono usati, la carta, il pennello, la pietra per stemperare
l’inchiostro e la china stessa sono stati inventati dai cinesi. Le due correnti principali del suibokuga in Cina
erano la scuola hokuga (pittura del Nord) e la scuola nanga (pittura del Sud). La corrente hokuga nasce nel
clima rigido e nel paesaggio severo della Cina settentrionale: é caratterizzata dalla forza della pennellata e
da un’espressione impetuosa e vigorosa. La corrente nanga nasce invece nella Cina meridionale, dove
un’intensa luce solare si accompagna a un clima umido con pioggia e nebbie, nuvole bianche viaggianti nel
cielo azzurro e pianure ricoperte di un verde rigoglioso: l’espressione é più delicata, ricca di chiaroscuri e il
metodo più utilizzato per rendere questo mondo particolare é il metodo bokashi . Appena entrato in
Giappone, il suibokuga della corrente nanga venne immediatamente apprezzato e questa sintonia dei
giapponesi con la corrente nanga é certamente dovuta alla somiglianza tra il paesaggio giapponese e quello
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della Cina meridionale. Ma la base per la diffusione del suibokuga in Giappone era stata costruita dai monaci
Zen (lo Zen entra in Giappone fin dall’epoca Heian) e la sensibilità Zen contribuì a diffondere la corrente
hokuga. Il suibokuga in Giappone raggiunse l’acme con l’apparizione del pittore Sesshu sul finire del XV
secolo. Tra le opere di Sesshu, grande rappresentante della scuola hokuga, si distinguono i dipinti
“Paesaggio autunnale e invernale” e il “Rotolo dei paesaggi”, realizzati con il raffinatissimo metodo
tarashikomi. La solidità della composizione, la limpidezza del chiaroscuro e un’inconfondibile impronta di
individualità e di sicurezza si intonano allo spirito Zen, che predilige la concisione e la semplicità.
A Milano verranno presentate per la prima volta le opere del Maestro Kazuo Kimura, che viene dalla
corrente tradizionale hokuga. E’ un’importante e rara occasione per conoscere questa antica forma d’arte,
che oggi in Giappone é praticata da pochissimi pittori.
Dalla metà del XIX secolo infatti il Giappone si aprì alle influenze occidentali e, nel corso della
modernizzazione, le arti tradizionali furono a poco a poco trascurate, tanto che la pittura hokuga oggi viene
considerata da molti giapponesi “un’arte chimerica”.
Il Maestro Kazuo Kimura é anche architetto ed é un monaco buddista. Attraverso le opere esposte in questa
mostra ci trasmetterà i concetti fondamentali della pittura hokuga: il rispetto per la vita e l’armonia con la
natura. Dice il Maestro: - “La vita é la cosa più importante. Quando traccio una linea o dipingo un quadro,
cerco prima di tutto la vitalità. Vorrei esprimere lo spirito basilare, che si traduce nel rispettare non solo le
persone ma tutti gli esseri viventi” - .
Questo gesto di “tracciare una linea” é stato trasmesso al Maestro Kazuo Kimura da una catena ininterrotta
di maestri che risale fino a Sesshu.
Attraverso le sue opere potremo cogliere la “bellezza concisa” di Sesshu, la “vitalità piena” di Tohaku
Hasegawa e la “nobiltà sublime” del samurai Musashi Miyamoto.
Yasunori Gunji
Biografia
1949 nasce a Nagoya
1976 studia Sumie con Soshijin Yagioka
1982 fonda la scuola Hokuga Sumie (pittura cinese a inchiostro)
partecipa alla mostra “Hokuga” presso il seminario Higashi
1983 manda “un airone bianco” alla mostra fotografica di Tokutaro Tanaka
1986 studia Sumie con Masae Iwasa
esegue e dona “Paesaggio” e “Uccello” al tempio Kinzan di Chinkou,
Cina
1990 invia dipinti alla collezione di Takutarou Tanaka
1997 illustra il poema Kazu Kimura
1998 espone al Centro Culturale Tedesco di Tokyo
la mostra viene recensita dalla rivista d’arte “Balcon” in Ungheria
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2000 viene pubblicata la “Statua in pietra di Budda” sulla copertina
dell’ OAG report
Kazuo Kimura é un importante e stimato architetto, nel 1982 diventa monaco buddista, inoltre partecipa
attivamente a opere di volontariato, nei terremoti in Armenia e a Kobe, Giappone e ai funerali dell’Imperatore
nel 1990.
L’antica pittura hokuga, praticata oggi da pochissimi artisti, viene tramandata nel tempo di maestro in
maestro; Kazuo Kimura é stato allievo di Soshijin Yagioka, il quale a suo volta ha imparato quest’arte da
Shunzan Yagioka (1878-1941). Yagioka é stato presidente della commissione premi della Società Artistica
Giapponese e i suoi quadri sono esposti in diversi musei del mondo, suo maestro é stato Keikoku Gejyo
(1842-1919) che ha studiato la pittura hokuga con Unsen Megata ed é stato membro della camera dei pari
per il proprio contributo alla cultura.
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