L`angolo tecnico
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L`angolo tecnico
UniCredit Group Circolo Milano Sezione Golf L’angolo tecnico a cura di Riccardo Fradella con la cortese collaborazione di Andrea Zanardelli Direttore di GolfAcademy.it Milano, 16 aprile 2009 Ciao a tutti, siamo giunti, con un po’ di ritardo al terzo numero dell’angolo tecnico. Come accennato alla fine del precedente, andremo ad approfondire ulteriori temi riguardanti lo “swing” ed altri aspetti ancora come ad esempio la “giusta lettura della propria zolla”(argomento da non sottovalutare); ci occuperemo inoltre delle cosiddette leggende metropolitane relative a consigli, false credenze e concetti mal interpretati e/o non totalmente compresi. L’ultimo argomento tratterà alcuni consigli da seguire per cercare di evitare gli errori più comuni ed usuali. Buona lettura. Riccardo "Il golf è di una semplicità sorprendente ma può anche essere infinitamente complicato. Un bambino può giocarlo bene ed un adulto può non riuscire mai ad impadronirsene. Ogni giro è pieno di trionfi inaspettati, colpi perfetti e finali disastrosi. E' quasi una scienza ma, allo stesso tempo, un difficile enigma. E' appagante e allettante, preciso e imprevedibile: richiede completa concentrazione e totale relax. Soddisfa l'animo e frustra l'intelletto. E' allo stesso tempo appassionante ed esasperante ma è senza dubbio il più bel gioco che il genere umano abbia mai inventato." Arnold Palmer 1-LA CONNESSIONE connessione Per "connessione" si intende la capacità da parte del giocatore di mantenere in relazione tra loro ogni singola parte del corpo nel "setup" e durante lo "swing". Per eseguire un movimento coordinato e ritmato le varie parti del corpo devono rimanere in relazione e soprattutto essere sincronizzate tra loro rispettando la velocità di movimento, la giusta sequenza, gli assi e le direzioni di movimento. Il corpo ruoterà quindi sul proprio asse con un'azione coordinata tra tronco e gambe e soprattutto le braccia saliranno e scenderanno rimanendo di fronte al busto e mantenendo quindi il bastone sempre in perfetta relazione con il centro del corpo.Solo in questo modo è possibile ottenere il massimo in termini di potenza e di controllo durante lo "swing". UniCredit Group Circolo Milano Sezione Golf L’angolo tecnico a cura di Riccardo Fradella con la cortese collaborazione di Andrea Zanardelli Direttore di GolfAcademy.it 2-IL RELEASE Per "release" si intende la capacità del giocatore di permettere alle braccia, alle mani, al corpo e al bastone di impattare e attraversare la palla trasferendo il massimo della potenza generata durante il "backswing". In pratica, si tratta della capacità di trasferire alla testa del bastone e al momento dell'impatto la massima velocità generata dal movimento del corpo e dalle sue leve. Durante il "downswing" il corpo trasla leggermente verso il bersaglio e ruota verso di esso generando molta forza centrifuga della testa del bastone. Questa forza deve essere "rilasciata" tramite una coordinata distensione dei polsi, una leggera rotazione degli avambracci (detta "pronazione" e che riporta la faccia del bastone dritta all'impatto e chiusa nel "follow-through") e la distensione del braccio destro attraverso l'impatto e verso il bersaglio. A causa della grande velocità della testa del bastone e della sua forza centrifuga, i movimenti del corpo che permettono un corretto "release" dovrebbero avvenire quasi in modo automatico. Tuttavia per capire meglio il concetto provate questo semplice sercizio. Assumete il vostro "setup" con la mano destra aperta ed il palmo rivolto verso il bersaglio. Questa posizione richiama la posizione che la mano destra assume nel "grip" poichè il suo palmo è proprio rivolto al bersaglio e in relazione con la faccia del bastone. UniCredit Group Circolo Milano Sezione Golf L’angolo tecnico a cura di Riccardo Fradella con la cortese collaborazione di Andrea Zanardelli Direttore di GolfAcademy.it Eseguite uno finto "swing" e fate attenzione a tornare con il palmo dritto in posizione d'impatto. Dopo l'impatto il braccio destro dovrebbe essere disteso verso il bersaglio (durante un vero "swing" questo viene favorito dalla velocità del bastone) e il palmo essere rivolto dietro di voi, esattamente come se voleste stringere la mano ad una persona di fronte a voi. "We all learn perfectly. It's just that what we learn isn't always perfect." Chuck Hogan UniCredit Group Circolo Milano Sezione Golf L’angolo tecnico a cura di Riccardo Fradella con la cortese collaborazione di Andrea Zanardelli Direttore di GolfAcademy.it 3-LEGGERE LA PROPRIA ZOLLA Il un corretto colpo con i ferri dal "faiway" la testa del bastone dovrebbe colpire la pallina appena prima di raggiungere il punto più basso dell'arco dello "swing". Questo significa che, subito dopo l'impatto, il bastone tocca e colpisce il terreno staccando una piccola zolla. Questo tipo di colpo viene comunemente chiamato "palla-zolla" ed è il sogno di ogni principiante poichè produce il massimo in termini di qualità di volo della palla. Saper osservare e leggere la forma e la dmensione del proprio impatto con il terreno e della propria zolla può essere un modo molto efficace per analizzare e capire le dinamiche tecniche del proprio "swing". Una zolla corretta dovrebbe innanziutto essere larga quanto la suola della testa del bastone. Questo garantirebbe che la faccia del bastone era dritta all'impatto e soprattutto che la testa del bastone sia arrivata sul terreno con il giusto angolo di "lie". Inoltre la zolla dovrebbe essere lunga più o meno quanto una banconota anche se l'effettiva lunghezza è determinata dalla quantità di traslazione che il vostro corpo esegue durante il "downswing". La forma di una zolla ideale dovrebbe ricordare quello di una leggera "virgola" verso sinistra (destra per i giocatori mancini). Questa forma è dovuta al fatto che la faccia del bastone colpisce la pallina dritta al bersaglio per poi chiudersi subito dopo. Infatti la prima parte della zolla dovrebbe essere dritta e rivolta verso il bersaglio mentre la parte finale dovrebbe girare leggermente verso sinistra. Infine, la profondità della zolla dovrebbe essere in relazione all'angolo d'attacco ideale al ferro utilizzato. Infatti la vostra zolla dovrebbe essere "molto sottile" con un ferro lungo, "sottile" con un ferro medio e "leggermente spessa" con un ferro corto o un "wedge". UniCredit Group Circolo Milano Sezione Golf L’angolo tecnico a cura di Riccardo Fradella con la cortese collaborazione di Andrea Zanardelli Direttore di GolfAcademy.it 4-LEGGENDE METROPOLITANELe Più insegno e studio a fondo la tecnica del golf ed i principi fisici che regolano l'esecuzione di un corretto "swing" e più mi rendo conto quante siano le false credenze nelle quali moltissimi giocatori, talvolta anche esperti, da sempre credono e quanti siano i concetti mal interpretati e non realmente compresi. Qui di seguito voglio elencare una serie di "leggende metropolitane" molto comuni tra i giocatori e sono certo che più accrescerò le mie conoscenze e più questa pagina si arricchirà di nuovi concetti. 1. La testa deve rimanere perfettamente ferma. In realtà la testa deve essere libera di muoversi leggermente durante lo "swing". Chi crede in questa leggenda tende a ridurre la mobilità del corpo e a colpire verticale senza produrre velocità del bastone. 2. Il piede sinistro deve restare immobile. In realtà è corretto che in alcuni giocatori il tallone sinistro si alzi leggermente da terra nel "backswing". Inoltre in tutti i buoni giocatori il piede sinistro si inclina verso l'esterno della pianta nel "finish". 3. La rotazione del corpo è circolare come in un barile. In realtà la rotazione del corpo non disegna un cerchio perfetto ma un'ellisse. Credere in questo concetto sbagliato può portare il giocatore a non trasferire il peso verso il bersaglio nel "forwardswing". 4. Per tirare dritto bisogna essere perfettamente paralleli al bersaglio. Anche se è un concetto molto corretto, in realtà occorre trovare l'allineamento del corpo che permetta al bastone di viaggiare dritto verso il bersaglio con la massima velocità e ripetitività possibile. Molti buoni giocatori tendono ad allinearsi a destra o a sinistra del bersaglio. Lavorate con il vostro professionista per trovare l'allineamento ideale per voi. UniCredit Group Circolo Milano Sezione Golf L’angolo tecnico a cura di Riccardo Fradella con la cortese collaborazione di Andrea Zanardelli Direttore di GolfAcademy.it 5. I polsi vanno caricati a 90° quando le braccia sono parallele al terreno. Il concetto di "caricare" volontariamente i polsi è uno dei più diffusi e più sbagliati che ci siano. In realtà la flessione del polso è minima durante il "backswing" ed avviene in modo naturale. Può avvenire prima o dopo ed è una preferenza da studiare su misura per ognuno. Di certo per tutti la massima flessione deve essere raggiunta non certo nel "backswing" ma all'inizio del "downswing". 6. Il braccio sinistro deve rimanere perfettamente dritto. In realtà pochissimi buoni giocatori lo fanno. Il braccio sinistro dev'essere disteso ma mai "teso". 7. All'impatto bisogna tornare nella stessa posizione di partenza. La posizione statica di "address" e quella dinamica dell'impatto con la pallina non si assomigliano nemmeno lontanamente. 8. Esiste un solo modo uguale per tutti di impugnare il bastone. In realtà esiste il miglior modo per ogni giocatore di impugnare il bastone al fine di far tornare la faccia del bastone dritta all'impatto alla massima velocità con costanza e controllo. La tecnica del golf si basa sul rispettto delle caratteristiche individuali e per questo motivo è importante lavorare con un qualificato professionista. 9. Lo swing viene eseguito e guidato dalla parte sinistra del corpo. In realtà lo "swing" viene eseguito con entrambe le parti del corpo e più si ricerca neutralità delle parti e più si ottiene precisione, equilibrio e velocità. 10. Le mani e le braccia servono a "produrre" la velocità del bastone. Questo è molto sbagliato perchè le mani e le braccia servono a "trasferire" la velocità e la potenza generata dal corpo. Provate a mettervi in punta di piedi e ad eseguire uno "swing" senza ruotare le spalle. Avete tirato forte? Non credo... 11. Esiste una sola posizione corretta all'apice dello swing. In realtà esistono molti modi corretti di colpire la pallina e le singole posizioni statiche non possono essere mai a priori "perfette" ma viste e considerate nell'insieme della dinamica globale del movimento del giocatore. UniCredit Group Circolo Milano Sezione Golf L’angolo tecnico a cura di Riccardo Fradella con la cortese collaborazione di Andrea Zanardelli Direttore di GolfAcademy.it 12. Tenete giù la testa! Si, ma non esagerate... La testa deve essere libera di muoversi "passivamente". Tenerla forzatamente a guardare verso il basso rallenta il passaggio della testa del bastone. 13. Esiste una sola posizione della pallina per ogni bastone. In realtà ogni colpo (e non ogni bastone) ha la sua ideale posizione della pallina rispetto al corpo che dipende da moltissimi fattori tra cui le pendenze del terreno dal quale si gioca. 14. Il "release" viene eseguito con l'azione delle mani. In realtà il "release" è l'azione di rilascio e chiusura del bastone permesso dal corpo e dalle braccia. Le mani, durante lo "swing", devono restano passive. 15. Il tacco destro dovrebbe essere a terra all'impatto. Questo non è assolutamente vero perchè dipende da giocatore a giocatore e la maggiornza dei campioni impatta con il tallone destro già staccato da terra. 16. La punta del ferro dovrebbe guardare il cielo alla fine del "take-away". Questo concetto è sbagliato quanto comunemente creduto perchè in realtà questa è una posizione "aperta" e non dritta della faccia del bastone. Per alcuni può essere una "preferenza" che va bene ma non rappresenta assolutamente un "must". UniCredit Group Circolo Milano Sezione Golf L’angolo tecnico a cura di Riccardo Fradella con la cortese collaborazione di Andrea Zanardelli Direttore di GolfAcademy.it 5-PERCHE’ UNO SWING LUNGO FA TIRARE PIU’ CORTO (E STORTO) E' inutile negarlo, è inutile nasconderlo... tutti noi poveri golfisti vogliamo tirarla lunga, sempre più lunga questa benedetta pallina. E allora via a tirare, forzare, lanciare, faticare e girare... E non si gira mai abbastanza... e non si carica mai abbastanza. L'istinto a voler colpire forte è giusto, naturale ed inevitabile ma spesso porta a caricare talmente tanto da... non riuscire più a tornare sulla pallina! Uno swing troppo lungo, il famoso "overswing", è paragonabile ad un motore fuori giri... il motore gira, gira, gira ma gira talmente tanto che fonde e la macchina va più piano. Con il vostro swing funziona più o meno allo stesso modo... Eseguire un movimento troppo lungo porta a ruotare e spostare il corpo troppo a destra (sinistra per i giocatori mancini), porta a flettere i gomiti e soprattutto porta a caricare in modo eccessivo i polsi all'apice del backswing...con la logica conseguenza che sarà molto più difficile riuscire a riportare il peso del proprio corpo sulla parte sinistra e a coordinare l'allineamento del bastone con il braccio sinistro all'impatto. Ma cerchiamo di capire meglio gli errori a cui si va incontro. Un baricentro troppo spostato sul piede destro rende impossibile un veloce e pronto appoggio sul piede sinistro durante il downswing. In pratica ci si trova sbilanciati e l'equilibrio è la base di ogni buon swing. Un gomito flesso porta a stringere il raggio del proprio swing, la famosa ampiezza. Riducendo la leva, si riduce la velocità (e ovviamente la precisione d'impatto). L'eccessivo caricamento dei polsi all'apice del movimento porta all'impossibilità di mantenere carichi i polsi dove davvero servono... ossia durante la discesa sulla pallina. Caricare troppo i polsi causa un prematuro scaricamento del bastone che anticipa l'allineamento ideale bastone-braccio sinistro prima dell'impatto. Tutto questo determina una sensibile perdita di velocità, potenza e precisione. Insomma, tanta fatica per niente. In pratica uno swing troppo lungo porta nove volte su dieci a colpire con troppo poco peso a sinistra e con le mani dietro alla pallina, vanificando l'effetto di ogni tipo di leva. L'obiettivo del backswing è invece quello di permettere al giocatore di sviluppare la massima velocità del bastone ma nel pieno rispetto dell'equilibrio, della coordinazione e del controllo necessari a colpire con energia e costanza la pallina. E per farlo basta saper ascoltare le proprie rotazioni e la propria mobilità, saper ascoltare il proprio equilibrio e saper capire la differenza tra il giusto e l'eccessivo entrando nell'ottica che lo swing è composto da un caricamento e da un colpo in avanti il quale è molto più ampio del precedente. E non viceversa...Ma purtroppo la natura umana porta solitamente a fare molto per... ottenere poco. Il consiglio semplice che voglio darvi è questo: fate meno ma fatelo meglio!