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COSTRUIAMO INSIEME UN
BASTONE DELLA PIOGGIA
“Mamma, mamma, cosa stai
scrivendo?” “Una lista” “E qui
cosa c’è scritto?” “Un tubo di
cartone, degli stuzzicadenti, una
vecchia calzamaglia, della colla
vinilica, due piattini da dolce di
carta,
un
taglierino,
apribottiglie
un
pennello,
o
un
una
penna, una cesoia per i fiori o
un paio di forbici da elettricista,
ago e filo di lana…” “E tutti
questi semi cosa sono?”
“Non sono solo semi, guarda
bene. Anzi, aiutami a cercare
dei chicchi di riso, dei legumi,
delle lenticchie, dei gusci di
nocciola, del mais, della sabbia,
delle conchiglie sminuzzate, dei
sassolini” “Perchée?”
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“Perché
oggi
costruiamo
un
bastone della pioggia e non
avendo
un
cactus
a
disposizione ne creiamo uno
noi,
poi
scotch?”
suoniamo”
“Giusto,
“E
me
lo
lo
dimentico ogni volta! Un po’ di
scotch serve sempre!”
Se mentre lavoriamo cala il
silenzio, il tempo necessario per
far asciugare la colla porta con
sé nuove domande, e io a
spiegarle che tutti i sonagli da
lei raccolti, con il movimento,
faranno vibrare gli stuzzicadenti
producendo
una
cascata
di
suoni, simile al rumore dello
scorrimento dell'acqua.
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Eccola, allora, più attenta
nell’ascolto, a togliere e mettere
fagioli e pastina fino a trovare il
suono giusto. Quello magico,
per chiedere al cielo di far
piovere un po’.
QUALCHE CONSIGLIO:
1 - Non usare i chiodi al posto
degli stuzzicadenti, anche se vi
sembra più facile e veloce: il
bastone sarà più pesante - forse
anche un po’ più pericoloso per i
piccoli in caso di rottura - e avrà
un suono meno delicato
(originariamente venivano usate
le spine del cactus stesso).
2 - Se siete un po’ falegnami
usate una canna di bambù
invece del rotolo di cartone.
3 – Se non avete della calze
vecchie potete decorarlo con più
strati di cartapesta.
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Se il gioco ti è piaciuto e hai
deciso di provarci anche tu,
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per le più diverse fasce d’età.
Se
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