Biografia Dott. Michel Odent

Transcript

Biografia Dott. Michel Odent
BIOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA DEL DOTT. MICHEL ODENT
Michel Odent è medico chirurgo e ostetrico, noto a livello internazionale per aver introdotto sin
dagli anni 60, nella clinica di Pithivier in cui era primario del reparto di ginecologia, la vasca per il
rilassamento durante il parto e la sala parto simile ad un ambiente domestico (“salle sauvage”).
Odent è considerato un pioniere nel suo campo e uno scienziato rigoroso che da decenni studia e
osserva la fisiologia del parto e in questo ambito osserva la differenza fra il cervello dell'essere
umano e degli altri mammiferi. Da qui le sue tesi innovative http://www.wombecology.com/ basate
sulle sue numerose ricerche scientifiche.
A Londra ha creato il “Primal Health Research Center” http://www.primalhealthresearch.com/,
una banca dati liberamente accessibile al pubblico, che raccoglie gli studi scientifici (randomizzati
e controllati) e epidemiologici, pubblicati in modo sparso in diverse riviste specializzate, che
analizzano le correlazioni fra quanto vissuto durante il periodo primale (gravidanza, parto, primo
anno di vita) e la salute psico-fisica in età adulta.
Michel Odent ha diretto il Congresso Internazionale sulla nascita e la Salute Primale, sotto
l’egida dell’OMS vera e propria pietra miliare per la ricerca medica.
Si è tenuto la prima volta a Las Palmas di Gran Canaria il 26-28 febbraio 2010
http://www.wombecology.com/conference/objective.html e la seconda volta a Honolulu dal 26 al 28
ottobre 2012 http://www.midpacificonference.com/.
Uno dei relatori principali, il dott. Michael Stark, è il chirurgo tedesco cui si devono le innovazioni
tecniche che hanno reso il taglio cesareo un'operazione rapida e sicura; da qui la sua veloce
diffusione negli ultimi anni. Proprio lui, pronunciando pubblicamente un “mea culpa”, ora collabora
strettamente con Michel Odent, per lanciare all'intera classe medica il seguente appello:
riconsiderare le condizioni in cui avviene la nascita in ospedale affinché, grazie al rispetto della
fisiologia, il cesareo torni ad essere un'operazione limitata ai casi di emergenza.
Breve riassunto delle sue tesi
Attualmente, ovunque nel mondo, si registra un rapido incremento delle nascite medicalizzate non
fisiologiche: parti provocati con ossitocina sintetica (o sostanze simili), anestesie epidurali, uso di
forcipe e ventosa e taglio cesareo (fino al 60-80% delle nascite in certe città italiane o dell’America
latina). Tutto questo altera i meccanismi endocrinologici per i quali anche il mammifero umano è
biologicamente programmato, inibisce la capacità di ogni donna sana di partorire senza difficoltà e
-a volte- persino con piacere estatico/orgasmico. L’OMS situa la quota di cesarei necessari fra il
5% e il 15% e lancia l’allarme denunciando i rischi per la salute fisica e psichica che un
progressivo allontanamento dalla fisiologia del parto comporta.
I seguenti tratti principali della fisiologia, emersi da numerose ricerche svolte negli ultimi decenni,
sono ancora poco conosciuti o sono spesso trascurati in ambito sanitario.
Normalmente il feto, quando sente i suoi polmoni maturi, secerne un ormone che scatena il
travaglio. La parte più arcaica del cervello della madre (ipofisi e ipotalamo) comune a tutti i
mammiferi, secerne fra gli altri ormoni molta ossitocina, l’“ormone dell’amore” coinvolto in tutti gli
aspetti dell’amore (per se stessi e per gli altri) e della vita sessuale. Mediante il flusso sanguigno
svolge anche un “ruolo meccanico” fondamentale perché stimola le contrazioni e provoca il riflesso
di eiezione del feto, della placenta e del colostro. Ma è un “ormone timido” e ogni stimolo della
parte neocorticale del cervello (specifica del genere umano) come ad esempio dover ascoltare,
parlare, sentirsi osservati, insicuri, contrariati, in ansia, in piena luce, distratti o circondati da
estranei, inibisce la produzione di ossitocina e quindi rallenta il travaglio e può innescare una
cascata di complicazioni e di interventi.
La donna deve dunque trovarsi in condizioni di totale intimità che le permettano di “disattivare la
neocorteccia” come quando sta per addormentarsi o abbandonarsi a un rapporto sessuale.
1
Appena venuto alla luce il neonato ha l’impulso istintivo di cercare il capezzolo sul corpo della
madre (rooting reflex e breast crawl) e di succhiare il colostro ricco degli anticorpi di cui ha
bisogno. La flora intestinale del neonato (da cui dipenderà buona parte del suo sistema
immunitario così configurato per tutta la vita) si forma correttamente se è colonizzata subito e
unicamente con i batteri della madre che gli sono già familiari. Inoltre, succhiando stimola
l’espulsione della placenta e la produzione di latte nella madre. Se il cordone ombelicale non è
tagliato (almeno fino a quando pulsa) il bambino continua a ricevere ossigeno e sostanze preziose
dalla placenta.
Nella prima ora dopo il parto, se la madre tiene il bimbo fra le braccia guardandolo negli occhi e
non è distratta, scarica un potente e irripetibile cocktail di ormoni (fra cui ossitocina, endorfine e
prolattina) che le imprime profondamente il piacere e il bisogno istintivo di prendersi cura del suo
bambino. Lo stesso avviene nel bambino che si sente pienamente accolto e rassicurato. È il
meccanismo dell’imprinting, base biologica di un solido e duraturo attaccamento in tutti i
mammiferi. A dimostrazione dell’importanza dell’imprinting, è utile notare che nei mammiferi non
umani, se un cucciolo nasce mediante taglio cesareo o con anestesia epidurale, la madre non lo
riconosce e non se ne occupa, perché non è avvenuta questa scarica ormonale. I piccoli primati
privati del contatto con il corpo della madre sviluppano gravi forme di depressione, di ansia e di
aggressività.
Ovviamente il cervello umano è più evoluto e complesso e le madri umane hanno comunque
profondamente interiorizzato un archetipo culturale che le porta ad accudire e amare i figli anche
senza imprinting.
Tuttavia numerose ricerche epidemiologiche pubblicate da prestigiose riviste scientifiche e raccolte
nella banca dati del “Primal Health Research Center”, mostrano che il mancato rispetto della
fisiologia e dei suoi meccanismi endocrinologici, ossia dell’imprinting, aumenta il rischio che il
bambino possa soffrire (in misure e forme diverse a dipendenza della combinazione con diversi
altri fattori che entrano in gioco) di un “disturbo della capacità di amare” sé stesso, gli altri e la
natura.
Un disturbo che sembra comune a diversi problemi psichici o fenomeni sociali quali la violenza
contro se stessi (*), sotto forma di autismo, anoressia, suicidio giovanile, dipendenze di ogni tipo
(compreso forse anche l’abuso di chirurgia plastica); oppure la violenza verso gli altri (fisica,
psicologica, economica, ecc.) come pure verso la natura.
Le interferenze nel processo fisiologico della nascita, e in particolare l‘immediata separazione del
bambino dalla madre, avvengono da millenni in quasi tutte le culture, (anche quelle “primitive”) con
pretesti rituali, religiosi o pseudo-scientifici (taglio immediato del cordone, colostro giudicato non
buono, benedizione, igiene o esame medico del neonato, ecc.). Considerate in una prospettiva
storica e antropologica, questi interventi (spesso anche traumatici) avevano probabilmente un
vantaggio evolutivo perché stimolavano nell’individuo l’aggressività necessaria alla lotta per la
sopravvivenza (contro la natura e i popoli nemici). Ne è derivata l’imposizione di un controllo
sociale della maternità e quindi del corpo della donna. Un archetipo culturale profondamente
interiorizzato, come un tabù, che ha contribuito ad alterare nella donna la percezione del proprio
corpo e dell’istinto materno, e ha comportato la rinuncia alla sua potenza innata che le permette di
proteggere i cuccioli e se stessa (basti pensare a cosa farebbe una mamma scimpanzé se le
portassero via il cucciolo appena nato...).
Oggi tuttavia, sostiene Michel Odent, per favorire la sopravvivenza della specie umana e del
pianeta, per instaurare sistemi economici, sociali e ambientali sostenibili e non violenti, si dovrebbe
passare dalla civiltà dell’”Homo superpredator” alla civiltà dell’”Homo ecologicus” promuovendo
piuttosto la “capacità di amare” (nel senso della capacità di provare empatia per sé stessi, per gli
altri e per la natura) mediante il rispetto della fisiologia della nascita. Ne scaturisce anche
l’opportunità per una svolta storica nell’arte maieutica di ostetriche, levatrici e doule.
2
(*) Ricerche recentissime presentate al Congresso Internazionale sulla Nascita e la Salute Primale
di Honolulu del 2012 ipotizzano l’afflusso di dosi massicce di ossitocina sintetica (utilizzata ormai
nella maggioranza dei parti ospedalieri perché indotti o cesarei) nel cervello del feto non ancora
completamente protetto dalla barriera ematoencefalica. Ciò potrebbe alterare pesantemente la
formazione del “sistema di produzione dell’ossitocina” del neonato, un sistema che è coinvolto
nella socievolezza, nelle capacità empatica e in quella di amare. Ciò pone interrogativi su un piano
culturale e lancia nuove ipotesi sulle cause nella genesi di alcune malattie legate a un’alterazione
del sistema dell’ossitocina, come ad esempio l’autismo o l’anoressia nervosa, oggi più frequenti
che in passato.
BIBLIOGRAFIA MINIMA
Michel Odent è autore di 12 libri tradotti in 21 lingue e di un’ottantina di articoli pubblicati da
prestigiose riviste scientifiche, incluso la prima ricerca sul “rooting reflex” nel 1977. Ha anche
scritto la prefazione dell’ultima edizione di “Childbirth Without Fear” di Grantly Dick-Read.
Odent pubblica prioritariamente in lingua inglese; le sue opere più note sono:
• The Farmer and the Obstetrician (Free Association Books ww.fabooks.com)
• The Caesarean (Free Association Books www.fabooks.com )
• Scientification of Love (Free Association Books www.fabooks.com)
• The Functions of the Orgasms (2009, Pinter & Martin Ltd.)
• Childbirth in the Age of Plastics (2011, Pinter & Martin Ltd.)
Pubblicazioni in italiano:
-
Nascere nell’era della plastica, Terra Nuova Edizioni, 2012
Le funzioni degli orgasmi, un’indagine rivoluzionaria sugli ormoni dell’amore che regolano
accoppiamento, parto e allattamento”, Terra Nuova Edizioni, 2009
Il cesareo, Blu Edizioni, 2009.
La Scientificazione dell'Amore -L'importanza dell'amore per la sopravvivenza umana-, Urrà
Edizioni, 2008.
Psiconeuroendocrinologia della Nascita, Centro Studi il Marsupio, luglio 2007.
L'Agricoltore e il Ginecologo -L'industrializzazione della nascita-, Il Leone Verde, 2006.
Abbracciamolo Subito! -I veri bisogni del bambino e della mamma-, Red Edizioni, 2006.
Ecologia della Nascita, Red Edizioni, 1989.
Per le pubblicazioni meno recenti, tradotte in italiano, vedi anche:
http://www.deastore.com/autore/Michel%20Odent.html
Per maggiori informazioni vedi anche: http://it.wikipedia.org/wiki/Michel_Odent
Delta Geiler Caroli
febbraio 2013
3