la hyper diventa mega
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Special LA HYPER DIVENTA MEGA La Megamotard di Desmolupo motorizzata con il bicilindrico Testastretta Evoluzione a quattro valvole. di Lorenzo Miniati - foto Enrico Schiavi 72 MONDO DUCATI GIUGNO 2012 GIUGNO 2012 MONDO DUCATI 73 Un primo piano del bicilindrico a quattro valvole con frizione antisaltellamento e impianto di scarico artigianale di tipo 2 in 1 caratterizzato da collettori di grosso diametro. La presenza del motore a quattro valvole è sottolineata dal grosso radiatore dell'acqua dietro alla ruota anteriore. Ciononostante, il trapianto di propulsore presenta un altissimo livello di integrazione rispetto alla parte ciclistica. 74 MONDO DUCATI GIUGNO 2012 O gni tanto, qualcuno entra nell'officina di Desmolupo, a Milano, e fa: "Oh, bella la Hypermotard in carbonio con il telaio rosso!" Poi, guardando meglio la moto in questione, si accorge che non è equipaggiata con un bicilindrico a due valvole con raffreddamento ad aria, ma con il Testastretta Evoluzione di una 1098! Proprio così, l'incredibile special allestita dai tecnici del Ducati Service lombardo ha il paradossale pregio di sembrare una moto di serie, o tutt'al più un esemplare con qualche accessorio aftermarket, pur essendo stata completamente stravolta a livello meccanico. A spiegarci come sia stato possibile tutto ciò è Paolo Cantalupi, titolare della struttura dove ha preso forma questa Megamotard, come è stata ribattezzata: "Il motivo per cui è nata è molto semplice: un cliente è venuto da me e mi ha detto che voleva una Hypermotard più veloce di quella di un suo amico, che era già stata elaborata. Così, visto che da un po' di tempo mi girava in testa questa idea, ho deciso di cogliere la palla al balzo!" Per prima cosa, dunque, è stato reperito un esemplare con il motore non funzionante sul quale è stato inserito il propulsore di una 1098: "Fin dall'inizio, – prosegue Paolo – una delle prerogative del progetto era che la moto non apparisse frutto di un intervento invasivo, ma sembrasse realizzata dalla stessa Ducati." Per questo, il telaio è stato modificato e rinforzato nei punti giusti, in modo da accogliere il nuovo propulsore senza problemi di ingombri e, soprattutto, di affidabilità. Poi è stata la volta dell'avantreno, che è stato rivisto a livello di quote ciclistiche adottando nuove piastre di sterzo caratterizzate da un offset maggiore e sfilando quanto più possibile la forcella rispetto a queste; così, è stato aumentato leggermente il valore dell'interasse e la moto ha guadagnato stabilità, anche perché si è passati dai 90 Cv del modello di serie a oltre 160 Cv (per l'esattezza 165 misurati al banco)! Ciononostante, viene comunque da chiedersi come faccia a stare in strada un oggetto del genere, visto il rapporto peso/potenza di quasi 1:1 (con tutti i liquidi e qualche litro di benzina, la moto ferma l'ago della bilancia a quota 175 Kg effettivi!), ma sorprendentemente Paolo getta subito acqua sul fuoco: "In realtà, la moto risulta molto guidabile. So che può sembrare incredibile, ma la configurazione che è stata impostata a livello di impianto di scarico e mappatura della centralina ha restituito un motore che si lascia condurre con relativa facilità pure andando piano, anche se è chiaro che spalancando di brutto il gas la moto si impenna fino alla quarta!" Questo risultato è stato ottenuto attraverso un grande lavoro di integrazione tra i componenti originali della Hypermotard, soprattutto a livello di impianto elettrico e gestione dell'alimentazione, e quelli della 1098. Pertanto, adesso, la moto funziona perfettamente, nonostante convivano elementi di provenienza assai diversa tra loro (basta pensare all'impianto di raffreddamento). "Il prossimo step riguarderebbe l'adozione del controllo della trazione e dell'anti wheelie. – spiega Paolo – In commercio ci sono già delle aziende che propongono qualcosa del genere, ma il budget a nostra disposizione era purtroppo terminato." La Megamotard si conferma comunque "alternativa" anche in tema di componentistica, come testimoniano le pinze Beringer dell'impianto frenante anteriore, la frizione antisaltellamento NGR e le pedane in ergal con estremità in teflon. Tutta roba che non è facile vedere su una special qualsiasi: "Volevamo che la moto avesse comunque una caratterizzazione attinente al GIUGNO 2012 MONDO DUCATI 75 mondo del supermotard. – racconta Cantalupi – La frizione, ad esempio, ha il pregio di essere facilmente regolabile, cosa che permette di settare a piacimento il contributo del freno motore in fase di scalata. Le pedane, invece, sono della Gecko Racing e, malgrado ci sia voluto un po' per adattarle, risultano particolarmente economiche." Un altro particolare che merita senz'altro un discorso a parte è l'impianto di scarico, realizzato in modo completamente artigianale dalla Racing Project: "In questo caso, avevamo l'esigenza di creare qualcosa che sul mercato, per ovvi motivi, non esisteva. Perciò ci siamo rivolti a uno specialista che, tra l'altro, ha brevettato un sistema di lamelle con il quale è possibile ottenere più o meno spinta nei diversi 76 MONDO DUCATI GIUGNO 2012 punti della curva di erogazione. Nella fattispecie, infatti, a noi interessava che il motore non avesse una potenza massima esagerata, ma che potesse contare sulla massima regolarità di funzionamento ai regimi medio-bassi." Se il modello di serie è già Hyper, quindi, questa special non poteva che essere Mega, come confermano le scritte riprodotte sulla sella bicolore della Race Seats, ennesimo dettaglio fatto su misura per questa moto che, per la cronaca, Cantalupi ha da poco messo in vendita. Per quanto riguarda il prezzo, si parla di 20.000 Euro così com'è, oppure 22.000 Euro in versione "street legal", ovvero dotata di tutti gli accorgimenti previsti dal Codice della Strada e sottoposta a successiva omologazione. Dall'alto a sinistra in senso orario: le leve al manubrio snodabili per non rompersi in caso di caduta; la sella realizzata in tre tipi di tessuto diversi; il forcellone di serie verniciato color magnesio; le tubazioni dell'impianto di raffreddamento con manicotti in silicone e raccordi in alluminio. Una trasformazione esagerata, che fa venire i brividi solo all'idea di come possa andare questo mostro da oltre 160 cavalli! GIUGNO 2012 MONDO DUCATI 77