martedi e venerdi alle 20.30 su blu 820 sky

Transcript

martedi e venerdi alle 20.30 su blu 820 sky
ANNO 1 - N° 9 - 10 giugno 2013 - € 1,00
Rossa
Italiana
6
0
20.3
E
L
L
A
I
ERD
N
E
V
E
I
D
MARTE
SKY
0
2
8
U
L
SU B
2
Editoriale
n° 9
Tutti in riga
di Filippo Gherardi
[email protected]
Definizione di dominatore: colui
che si impone sugli altri. Ma anche,
più semplicemente: predominante,
prevalente o padrone. Una parola
per un concetto, quello che negli
ultimi anni, in Formula 1, sembra
sposarsi alla perfezione con Sebastian Vettel. Dopo tre anni in cui il
“cannibale di Heppenheim” è stato
sì insignito dell’alloro di campione
del mondo ma anche spesso, forse
troppo spesso, apostrofato come
un buon pilota nelle mani di una
scuderia geniale e rivoluzionaria
capace di assegnargli una macchina praticamente perfetta, oggi,
dopo l’impressionante facilità con
cui Vettel ha dominato il Gran Premio del Canada, è giusto toglierci il
cappello solo, e soltanto, dinnanzi
a lui. Il gap tra la Red Bull e le altre scuderie quest’anno si è senza
dubbio ridotto, lo dicono i risultati
e lo confermano i tempi, tuttavia
lui rimane lì, in testa alla classifica,
con un margine di trentasei punti di
vantaggio sul secondo della classe, un certo Fernando Alonso, che
sembra quasi un’esagerazione se
consideriamo proprio il profilo degli
avversari e che la stagione è cominciata da appena sette gare. Sì, certo,
su questo distacco pesa come un
macigno il ritiro dell’asturiano nel
Gran Premio di della Malesia, vinto
proprio da Vettel, ma è anche vero
che il tedesco ha sin qui messo a
segno tre vittorie, un secondo, un
terzo e “solo” due quarti posti. Una
costanza impressionante e difficile
da trovare altrove, che sbiadisce
soltanto dinnanzi ad un carattere,
il suo, di rigoroso profilo teutonico.
Lo stesso che ha fin qui permesso
a Vettel di rimandare ogni volta al
mittente provocazioni (molte delle
quali, di natura dialettica, sferrate
dai suoi stessi avversari), pressioni
(due mondiali vinti all’ultima gara)
Reg.presso il Tribunale dell’Editoria di Roma n.38/2013
Direttore responsabile
Filippo Gherardi
email: [email protected]
Amministrazione
via Carlo Emery, 47 - 00188 Roma
Tel/Fax 06.5000975
email: [email protected]
Direttore Editoriale
Massimiliano Giacomini
[email protected]
e critiche (la vittoria in Malesia e il
contestato sorpasso al compagno
di squadra Webber sono ancora di
fresca memoria). Vettel è il più forte di tutti in questo momento. Con
buona pace di Alonso, Hamilton,
Raikkonen e Rosberg, tra le speranze di chi si augura, Ferrari in primis,
che il suo regno sia inversamente
proporzionato alla sua giovane età
(ventisei anni il prossimo luglio).
Differentemente, il dominatore continuerà a riscrivere la storia sua e di
questo sport.
Sebastian Vettel, tre volte iridato
e primo nel campionato 2013 di F1
(Foto Archivio)
Redazione
Germana Condò
Delfina Maria d’Ambrosio
email: [email protected]
Hanno collaborato
Flavio Grisoli
Leonardo Frenquelli
[email protected]
[email protected]
Realizzazione Grafica
Rocco Lotito - [email protected]
High Tech
4
La sicurezza si gonfia
Airbag intelligenti a doppia carica
GM pronta per il debutto su Cruze
di Flavio Grisoli
Il lavoro dei produttori automobilistici in
tema di sicurezza attiva e passiva sui
nuovi modelli non finisce mai. Anche perché, con l’avvento di sempre maggior tecnologia che “esclude” in qualche modo il
guidatore dall’elemento che qualifica il
suo essere (la guida, appunto), c’è necessità di farli sentire sicuri e protetti. Ed
è così che GM ha studiato ed approntato un nuovo tipo di airbag, che vediamo
nell’illustrazione a fianco. Si tratta di un
sofisticato sistema di gonfiaggio e sgonfiaggio che previene i traumi classici toracici quando si urta violentemente contro
l’airbag. Rispetto agli altri airbag frontali
da montare all’interno del volante, quello della GM è dotato di una sola carica
di gonfiaggio e di una particolare valvola
posteriore che può essere “controllata”
per gestire la rapidità con la quale il cuscino si sgonfia. Ciò avviene dopo l’urto,
sotto effetto della pressione generata dal
corpo del conducente e a qualsiasi velocità. Questo rende più progressiva ed
efficace la protezione del busto e della
testa riducendo al massimo il rischio di lesioni. La National Highway Traffic Safety
Administration, l’ente americano che studia la sicurezza degli autoveicoli, ha già
avuto modo di testare il funzionamento di
questo innovativo airbag della GM in una
serie di crash test con la Chevrolet Cruze
dove ha ottenuto il massimo punteggio, lo
stesso raggiunto dalla medesima vettura
con l’airbag a doppio stadio nel 2012 e
nel 2011.
NE
E
V
E
I
D
MARTE
KY
S
0
2
8
U
SU BL
0
3
.
0
2
E
L
RDI AL
6
Ducati Hypermotard
(Foto Archivio)
Ducatissima
Intervista a Francesco Rapisarda
Dir.Comunicazione Ducati Motor Spa
di Filippo Gherardi e Germana Condò
Ospite della nostra trasmissione “Professione Motori”, Francesco Rapisarda,
Direttore Comunicazione Ducati, ci ha
illustrato nel dettaglio le tante novità lanciate in questo 2013 dalla casa di Borgo
Panigale.
Iniziamo la nostra panoramica sul
mondo Ducati partendo dalla Hypermotard. Ce la descrive?
«È la novità di quest’anno. Con lei ci
presentiamo in un mercato aggressivo e
combattuto. Abbiamo cercato di anticipare i tempi con un prodotto dal fortissimo
carattere, frutto del DNA Ducati, con una
matrice sportività e una personalità che
distingue sempre le nostre moto. Hypermotard è frutto di un concetto nato nel
2005 che si è evoluto e che è diventato
un prodotto di riferimento, un fenomeno
di tendenza, che ha aperto un nuovo
segmento e che ancora una volta ci ha
permesso di essere leader in un mercato
sempre più affollato. Due sono le versioni
disponibili: Hypermotard e Hypermotard
SP. È equipaggiata con un nuovo motore
a raffreddamento liquido di 821 cc, con
110 CV, evoluzione del Testastretta 11°.
È un motore perfettamente fruibile che
permette l’equipaggiamento e l’utilizzo
di una serie di componenti elettroniche,
come i Riding Mode e il controllo di trazione. Il tutto per una maggior godibilità
del mezzo e per una maggior sicurezza».
Parlando della Hypermotard SP, Assetto rialzato, cerchi forgiati, sospensioni regolabili con forcella superleggera, ABS e Traction Control. Voi la
definite “una sportiva senza compromessi”
«Lo è! Tutte le nostre moto hanno carat-
teristiche decisamente sportive. Questa
è, forse, la versione più estrema della famiglia che riprende tutte le caratteristiche
dell’Hypermotard e se ne differenzia per
la componentistica esclusiva di altissimo
livello. È la declinazione estrema di un
concetto di moto che permette di affrontare un certo tipo di percorso, anche in
pista. L’impostazione è un po’ più alta,
un po’ più racing, per godere di tutte le
opportunità di divertimento che questo
mezzo offre».
Prezzi di partenza delle due versioni?
«La Hypermotard parte da un prezzo di
11.490 Euro chiavi in mano, mentre la SP
ha un prezzo di 14.590 Euro».
Della stessa famiglia fa parte anche
Hyperstrada, di cui colpisce l’estrema
versatilità
«È sicuramente la definizione migliore.
La Ducati 1199 Panigale R
(Foto Archivio)
Due modelli di Ducati Multistrada
(Foto Archivio)
Rispetto a Hypermotard è caratterizzata
dalle prestazioni Hyper, ed è concettualmente più vicina al Touring. È una moto
pensata per il turismo a medio raggio,
molto confortevole e con un’ergonomia
molto diversa da quella di Hypermotard.
Due valigie di serie, cavalletto centrale, parabrezza rialzato per una maggior
protezione. Il motore ha un’erogazione
decisamente più morbida, il setting delle
sospensioni è diverso».
Diversa, pur mantenendo lo stesso
motore
«Il motore è lo stesso, un Testastreta 11°
di nuova generazione. Ha la possibilità
di essere gestito con tre diversi Riding
Mode, ovvero con tre differenti mappature, che permettono di combinare l’erogazione del motore. A ciò si aggiunge
tutta una serie di componenti che vanno
dal controllo di trazione alla fruibilità della
coppia, per godere al meglio di questo
motore con tutte le possibilità di personalizzazione che può offrire. Il prezzo è
di 12.790 euro chiavi in mano con una
dotazione di serie molto ricca».
Quando pensiamo alle moto prestazionali di casa Ducati, pensiamo alla
Panigale. L’ultima arrivata è la 1199
Panigale R che abbina grande tecnologia al suo DNA di moto prestazionale su tutte le superfici
«Stiamo parlando del top della gamma, l’ammiraglia per quanto concerne i
contenuti, le prestazioni e la componentistica. È quella continua ricerca della
perfezione che cerchiamo di realizzare
nei nostri mezzi e che in questo modello
specifico trova la sua massima espressione. Se già la Panigale aveva segnato
un nuovo riferimento, ora il livello è stato
ulteriormente elevato. Quelle componen-
tistiche che fino a ieri caratterizzavano
solamente le moto da competizione e le
vere superbike, oggi vengono messe a
disposizione della clientela, fatta soprattutto di appassionati, che possono avere nel proprio garage un mezzo con cui
una volta si correva solo un campionato
mondiale».
Soffermiamoci sul motore Superquadro
«Si tratta di un motore che abbiamo dedicato solo alla 1199 Panigale, di nuova
concezione. Erano decine di anni che
Ducati non progettava un motore completamente nuovo. Nella versione R
questo motore viene esaltato ancor di più
da tutta una serie di componenti particolari, come le bielle in titanio e altri accorgimenti che la rendono ancora più racing».
Quanto può costare una moto del genere?
«Se pensiamo a quello che costa una
moto da Gran Premio, il prezzo non è poi
così elevato. In fondo si offre una tecnologia da Gran Premio per un uso quotidiano. Parliamo di circa 32.000 euro per
una moto che potrebbe essere messa in
pista, raggiungendo prestazioni ad altissimo livello».
Passando ad una diversa tipologia
di moto, parliamo della gamma Multistrada, con le sue varianti S Touring,
S Pikes ed S Granturismo
«È una gamma caratterizzata da un’altissima versatilità. Con questa moto ci siamo inseriti in un segmento che non era
di nostra pertinenza fino a qualche anno
fa, e da quando l’abbiamo commercializzata ci ha dato grandi soddisfazioni.
Con Multistrada siamo entrati in questa
fetta di mercato dalla porta principale e in
maniera risoluta, riuscendo ad imporre,
anche in questo caso, un nuovo punto di
riferimento. Questa moto nasce per il turismo o per un utilizzo su lunghe distanze,
pur sempre mantenendo quelle caratteristiche che si ritrovano solo nei prodotti
Ducati. La versatilità estrema è data dal
clic di un pulsante. Premendolo si può
passare a quattro differenti mappe, o
Riding Mode. Nella modalità Touring si
avrà un’erogazione del motore più dolce,
pur mantenendo la potenza dei 150 CV.
Si può passare alla modalità Sport, che
esprime in maniera decisa e aggressiva
tutti i cavalli a disposizione. La mappa
Urban prevede un utilizzo in percorsi urbani, infine c’è la mappa Enduro che ne
permette l’utilizzo su un percorso misto Francesco Rapisarda
(Foto Archivio)
7
8
La Ducati Diavel Strada
(Foto Archivio)
o su un fuoristrada abbordabile».
Anche in questo caso il motore è il Testastretta 11°?
«Il motore è lo stesso, ma ha avuto alcune evoluzioni. Nel 2013 abbiamo proposto una versione aggiornata del Touring,
equipaggiando la versione S con delle
sospensioni attive che permettono di
adattarsi elettronicamente ad una serie
di esigenze del passeggero della moto
nel corso dell’erogazione. Questo rappresenta un grosso passo in avanti in termini di comfort, di assetto e di godibilità,
ma anche un salto in termini di tecnologia
in tutto il segmento. A questa abbiamo affiancato la versione Pikes Peak, che deriva dalla moto con cui è stata vinta negli
ultimi anni la corsa in salita in Colorado. È
destinata ad un uso più sportivo, caratterizzata da cerchi forgiati, dall’uso di molto carbonio e dal colore aggressivo che
richiama la nostra Ducati da Gran Premio. Granturismo è una moto destinata
a lunghi viaggi, equipaggiata di serie con
fari supplementari, con un top case molto
capiente e valigie ancora più grandi».
Prezzi di ognuno di questi modelli?
«L’offerta spazia dal prezzo di partenza
di 16.590 Euro, fino a 19.890 Euro della
S Touring, dai 22.500 della Pikes Peak ai
21.290 Euro della Grantutismo. Bisogna
tener presente che già la versione base
prevede di serie l’ ABS e una dotazione
completa, al di sopra di quella che comunemente offre il mercato»
È giusto dire che la Multistrada in questo momento rappresenti più di tutte il
DNA della nuova frontiera di casa Ducati, ovvero che incarni più delle altre
moto quei cambiamenti culturali che
state introducendo in azienda?
«È vero solo in parte. Se consideriamo l’Hypermotard o il Diavel o lo Streetfighter, vediamo che tutte hanno avuto
un’evoluzione in termini di tecnologia.
Pur mantenendo le tipiche caratteristiche
Ducati, avvicinano anche un pubblico
differente da quello per noi abituale. Un
pubblico che si avvicina alle nostre moto
con un’ottica diversa, trovando qualcosa
che in passato non avrebbe mai pensato
di trovare».
Concludiamo la panoramica con la
Diavel Strada, da voi definita “la soluzione ideale per dominare l’asfalto
anche sulle lunghe distanze”
«È una moto particolare, che declina il
Diavel, mezzo che ha avuto un successo
incredibile. Consiglierei a tutti di provarla
perché è una sorpresa sotto tanti punti di
vista. È molto godibile perché caratterizzata da Riding Mode che ne permettono
l’uso dai 160 ai 100 cavalli. È una moto
che, malgrado l’impatto, ha un’agilità
e una facilità di uso sorprendenti. Nella
versione Strada, che abbiamo proposto
quest’anno, abbiamo deciso di offrirla
come moto non certo da Touring ma sicuramente più versatile ai percorsi stradali anche di lunghe distanze. Il motore
è sempre il Testastretta 11°, ma, grazie
all’elettronica e ad un differente sistema
di scarico, eroga in maniera totalmente
diversa i 160 cavalli che ha a disposizio-
ne».
I prezzi di listino?
«Si va dai 17.490 Euro del Dark fino ai
19.490 Euro del Diavel Strada, per arrivare alla scelta della versione completamente in carbonio, in questo caso parliamo di 20.790 Euro».
Passando al capitolo corse, vuole
tracciarci un primo bilancio sulla stagione del Motomondiale di quest’anno?
«Siamo soddisfatti di quello che sta accadendo nella Moto GP, perché stiamo
seguendo il programma che ci eravamo
prefissati e riscontriamo i progressi passo dopo passo. Siamo partiti dalla moto
dell’anno scorso, sapendo che si trattava
di un progetto su cui si doveva lavorare.
Se negli ultimi due anni le nostre moto
facevano da fanalino di coda, ora stiamo vivendo il Gran Premio un po’più da
protagonisti. Dobbiamo ancora lavorare
molto ma abbiamo dalla nostra parte un
grande pilota come Andrea Dovizioso
che ci sta aiutando nella messa a punto e
nello sviluppo del nuovo telaio. Abbiamo,
inoltre, un collaudatore come Michele
Pirro che sta facendo un lavoro incredibile sullo sviluppo di alcune componenti
che verranno messe a disposizione dei
piloti di GP. Le prime file che abbiamo
ottenuto nelle ultime due gare sono un
risultato anticipato di ciò che ci eravamo
riproposti. Stiamo lavorando in maniera
molto produttiva, e prometto che presto
torneremo a raggiungere traguardi importanti».
10
Terza sinfonia
BMW presenta la nuova X5
Più muscoli nel restyling esterno
di Germana Condò
Debutta il Model Year di BMW X5
2014 che, giunto alla terza generazione, viene presentato dalla casa
tedesca come SAV (Sports Activity
Vehicle) più che come SUV. Carico
di nuovi contenuti, sia nel design
sia all’interno, si distingue immediatamente dalla versione attuale, pur
non risultando totalmente stravolto,
per le evidenti modifiche apportate
alla parte frontale. Un aspetto più
grintoso e muscoloso è dato dalle
nervature del cofano, dalla nuova e
più ampia calandra e dai gruppi ottici ridisegnati, sulla scia della Serie
3 e della sorellina X3, decisamente appariscenti, dotati di tecnologia
Led e che prevedono, come optional, il sistema Adaptive Led. Con
il BMW Night Vision gli abbaglianti
diventano attivi e la potenza e l’inclinazione del loro fascio di luce si
adegua automaticamente. Cambiano leggermente le dimensioni. X5
cresce di due e si abbassa di circa
1,4 centimetri, si riduce il peso di 90
chilogrammi, mentre il passo resta
lo stesso della seconda generazione. È ottimizzato lo spazio interno
per un maggior comfort dei passeggeri, con la possibilità di ospitare due ulteriori posti nella terza
fila, anche se non adatti ad altezza
superiore di un metro e mezzo. Aumenta anche la capacità di carico di
30 litri, arrivando ad una
capacità di
670 litri, che diventano 1870 abbattendo i sedili posteriori. Tra le
novità a bordo ci sono l’Infotainment
con uno schermo da 10,2 pollici ed
il controller touch dell’IDrive per gestire le varie funzioni. Il nuovo Driving Assistant consente di prevenire
le
collisioni rivelando l’eccessiva vicinanza con pedoni o altri veicoli ed
attivando una frenata automatica.
Il telaio prevede quattro pacchetti
differenti di regolazione delle sospensioni. Si va dalle Comfort di cui
può essere regolata l’altezza lungo
l’asse posteriore, alle M Sport, le
più rigide da utilizzare in modalità
Sport o Sport plus, le Dynamic per
un rollio ridotto
e le Professional
per un maggior comfort di marcia.
La più interessante novità introdotta
con questa terza generazione
di X5 è la possibilità di prediligere
la sola trazione posteriore al posto della trazione integrale xDrive.
Concludendo con le motorizzazioni, si parte con la sDrive 25d con
215 CV, alimentata a gasolio. Successivamente sarà disponibile il
resto della gamma turbodiesel con
la xDrive30d Twin Power Turbo da
258 CV, la xDrive 40d da 313 CV,
infine la M50d con 381CV. Per le
varianti benzina esistono la xDrive 35i da 306 CV e la xDrive 50i
da 450 CV capace, quest’ultima di
un’accelerazione di 5 secondi da
zero a cento Km/h partendo da ferma. Il cambio automatico a otto rapporti è di serie su
tutte le versioni.
NE
E
V
E
I
D
MARTE
KY
S
0
2
8
SU BLU
0
3
.
0
2
E
L
RDI AL
Bonus Malus
12
Qualcosa di diverso dai classici voti. Si tratta di semplici
e personali opinioni che rimettiamo all’attenzione di chi legge
Un punto di vista soggettivo sull’universo dei motori
(nuovi modelli, risultati gare, numeri di mercato)
dai quali ripartiamo per scegliere i nostri “Bonus” e i nostri “Malus”
dalla Redazione
Migliorarsi è difficile, ma non impossibile. Vedere per credere
l’ultima generazione della Volkswagen Golf GTD e leggere,
soprattutto, le cifre che la caratterizzano in termini di potenza e consumi. Accanto, infatti, ad una considerevole ed abbondante tecnologia abbinata a forme e materiali (soprattutto
all’interno) che richiamano la tradizione della vettura diventata
il simbolo della casa di Wolfsburg, si segnala anche un aumento di ben 14 cavalli e 30 Nm in più rispetto alla precedente
versione, ottenuti riducendo il consumo a 0,9 l/100 km e le
emissioni di CO2 a 25g/km. Anche le prestazioni, come prevedibile, si confermano di primissimo livello: con uno scatto
da 0 a 100 km/h in appena 7,5 secondi ed una velocità massima di 230 km/h.
Ne abbiamo, colpevolmente, parlato poco o nulla in tutte queste settimane, ma ad un’Italia delle corse che delude (Ducati,
Rossi e in parte Ferrari) ce n’è un’altra che continua a dare la
paga a tutti. Si tratta dell’Aprilia, prima ormai da inizio stagione nel mondiale Superbike, non proprio l’ultima competizione
al mondo. Nel fine settimana di Portimao la scuderia di Noale
ha confermato la propria costanza impressionante di risultati,
con Guintoli che stacca due secondi posti preziosi come oro
colato tra Gara 1 e Gara 2, il primo alle spalle di Melandri,
il secondo dietro al compagno di squadra Laverty. Morale:
il francese allunga in testa alla classifica piloti, tanto quanto
l’Aprilia in quella costruttori.
Continua a registrare chiusure negative il mercato dell’auto
italiano, che nell’ultimo mese di maggio ha avuto una perdita,
rispetto allo stesso mese ma del 2012, pari al 7,98 per cento,
con un totale di 136.129 immatricolazioni contro le 147.942
fatte registrare esattamente dodici mesi fa. Una forbice destinata ad allargarsi ulteriormente se si prende in analisi un
bilancio complessivo di questi primi cinque mesi dell’anno:
da gennaio a maggio, infatti, sono state complessivamente
608.579 le unità commercializzate, ben l’11,3% in meno rispetto all’anno scorso. In calo tutti i marchi, gli unici che hanno
chiuso l’ultimo maggio con il segno “più” sono stati Renault e
Toyota tra i generalisti e Mercedes tra quelli premium.
La Formula 1 ci è ricascata, e il Tribunale Internazionale torna
di nuovo protagonista. Il caso “Mercedes-Pirelli” che tanto ha
fatto arrabbiare (Red Bull in primis) le altre scuderie è stato
valutato, analizzato ed impacchettato dai vertici FIA con il seguente verdetto: possibile violazione al regolamento sportivo.
Scagionata, al contrario, la Ferrari che agli incriminati test di
Barcellona di metà maggio ha sì partecipato ma, a differenza
della Mercedes, con monoposto del 2011 e non della stagione corrente. Il mondiale rischia la scossone in termini di penalizzazioni, l’augurio, e la speranza, è che tutto questo caos
sarebbe uscito lo stesso anche se Rosberg ed Hamilton non
avessero dominato l’ultimo Gp di Montecarlo.
14
Polar is back
Torna la storica station wagon Volvo
Disponibile dal prossimo gennaio
di Germana Condò
Volvo torna a produrre Polar, proponendo un allestimento ricco e lussuoso ma a prezzi
incredibilmente
contenuti. La gamma Polar è nata
vent’anni fa da un’idea della divisione
italiana della casa automobilistica,
alla ricerca di un modo per lanciare
il
marchio svedese e renderlo accessibile ad un pubblico più vasto, fatto
soprattutto di giovani e di famiglie
giovani. Volvo realizza Polar applicandola al nuovo MY di V70, affiancata da Super Polar, un allestimento
ulteriormente arricchito di importanti
contenuti tecnologici aggiunti, destinandola esclusivamente al mercato
italiano. Ciò che rende interessante
questa familiare è il prezzo. Infatti la
versione Polar si potrà acquistare ad
un importo inferiore di poco meno di
diecimila euro rispetto al prezzo di
partenza di
qualsiasi altra versione
V70, mentre la Super Polar costa circa duemila euro in più della sorella.
Tale caratteristica la rende estremamente competitiva rispetto alle rivali
della stessa categoria, come Mercedes Classe E SW, Audi A6 Avant e
BMW Serie 5 Touring. La dotazione
è di serie e abbastanza completa:
climatizzatore automatico bi-zona
a controllo elettronico, l’innovativo
sistema City Safety, un dispositivo
anticollisione a tecnologia laser con
attivazione automatica della frenata
che si attiva fino a 50 Km/h di velocità, il controllo della trazione e della
stabilità, freno di stazionamento elet-
trico, luci diurne a Led, cerchi in lega
da 16”, oltre all’aggiunta di dettagli
che denotano la cura dell’abitacolo
come il volante in pelle e gli inserti in
alluminio. In aggiunta la Super Polar
è dotata di Audio High Performance
con schermo da 7” a colori, connessione Bluetooth con vivavoce ed audio streaming, Sensus Connected
Touch con comandi vocali e funzione
di navigazione satellitare “Igo” con
mappe on board. Le motorizzazioni
disponibili sono
esclusivamente turbodiesel e vanno dal D2 1.6 da 115
CV, al D3 2.0 da 136 CV, D4 2.0 da
163 CV, infine il più potente D5 2.4
da 215 CV, con possibilità per D4e
D5 del cambio automatico Geartronic.
16
Ford EcoSport
Tecnologia intelligente di serie
Il debutto in Europa nel 2014
di Leonardo Frenquelli
È stata presentata agli Internazionali
di Tennis del Foro Italico e sarà disponibile sul mercato da inizio 2014.
Stiamo parlando della Ford EcoSport,
il nuovo crossover lanciato della casa
americana. L’EcoSport è il secondo
capitolo di un’importante operazione
di marketing della Ford, che sta cercando di ampliare la propria produzione inserendo una gamma di SUV
e crossover. Dopo la Kuga e l’EcoSport è prevista, infatti, anche l’uscita di una nuova vettura, più grande
e con diversi obiettivi di mercato: la
Ford Edge. Intanto però sta prendendo il centro della scena la Ford EcoSport, ricreata nel design e nel look
pur vantando interni d’altissimo livello, con oltre venti vani portaoggetti
tra cui il nuovo cassetto frigorifero. È
il design esterno di questo crossover
ad essere davvero straordinario, allo
stesso tempo fluido, lineare e moderno, ma anche funzionale ed efficiente. Caratteristica che ormai è di norma nelle gamma Ford è lo standard
tecnologico elevatissimo: al brevettato sistema SYNC con emergency
assist, si è aggiunta la funzione “app
link” che permetterà di utilizzare le
App dei propri smartphone o tablet in
totale sinergia con il computer interno della vettura. Tecnologia ed estetica all’avanguardia sono soltanto il
“contorno” per il punto di forza della
EcoSport: il motore. Presenta una
vasta gamma di propulsori, che la
Ford stessa definisce “motorizzazioni
intelligenti”, sempre più attenti a conciliare ottime prestazioni con basse
emissioni di CO2. Saranno disponibili
un 1.5 benzina da 110 cavalli, un 1.5
diesel spinto da “soli” 90 cavalli, ma
soprattutto l’EcoBoost, un 1.0 benzina diverso da tutti gli altri: un TDCi
con una potenza di 125 cavalli che
è in grado di garantire le prestazioni di un 1.6 ma riesce a consumare
fino al 20% in meno. Per queste caratteristiche il propulsore EcoBoost è
stato eletto come il migliore del 2013.
Ennesimo riconoscimento, dunque,
per la Ford, sempre pronta ed attenta
agli sviluppi del mercato. Paradossalmente, è proprio a causa della
conoscenza completa del mercato e
delle richieste dei clienti mondiali che
la casa automobilistica ha deciso di
produrre la EcoSport in 62 paesi tranne che negli Stati Uniti. Una scelta
che può stupire, ma che è frutto di un
attento studio di marketing da parte
dei periti Ford.
Bandiera a scacchi
18
Sebastian Vettel
(Foto Archivio)
Acero d’oro
Vettel fa suo anche il GP del Canada
Strepitoso Alonso, da sesto a secondo
di Flavio Grisoli
Infrange anche il (pen)ultimo tabù il fenomeno Vettel, che aggiunge alla sua
bacheca il Gran Premio del Canada,
settimo appuntamento del Mondiale di
Formula Uno edizione 2013. Ora, per
poter dire di aver cannibalizzato almeno una volta tutti i circuiti dove ha messo le ruote, gli è rimasto solo il circuito texano di Austin. E scommettiamo
che non ci metterà molto. Poi, le sfide
si allargheranno, visto che nella pros-
sima stagione si aggiungerà anche la
Russia con Sochi. Certo è che la gara
di domenica nel velocissimo cittadino
di Montréal ha lasciato, se ce ne fosse ancora bisogno, la sensazione che
per scalzare il tedesco dalla casella
numero uno ci vorrà molto, molto sudore. Scattato dalla pole (per la terza
volta consecutiva su questo circuito)
ha salutato tutti e se ne è andato per la
sua strada, mantenendo un ritmo insoMassa e Alonso: i due ferraristi
hanno condotto una gara di rimonta
recuperando otto e quattro posizioni
dalla griglia di partenza
(Foto Archivio)
stenibile (o quasi) per tutti gli altri, anche prendendosi rischi apparentemente inutili. Già al giro 10, il “bacio” sul
muretto dopo la chicane alla curva 4
senza conseguenze aveva fatto capire
agli altri che non ce ne sarebbe stato
per nessuno. Oltre al piede pesante e
allo sterzo sensibile, la buona sorte è
sempre dalla sua parte. Dietro, grande gara delle Ferrari, con Alonso che
ancora una volta si è dovuto sbattere
per rimediare ad una qualifica disastrosa. La rimonta dalla sesta alla seconda piazza con ultimo sorpasso su un
Hamilton che non si è arreso che sotto
la bandiera a scacchi è davvero tanta
roba. Peccato per il giro veloce in gara,
che l’asturiano ha migliorato più volte
(dimostrando così la differenza enorme fra qualifiche e gara della Ferrari,
quasi come Dr.Jekylle Mr.Hyde), strappatogli solamente all’ultima tornata da
Webber, costante, ma mai sopra le righe. Finalmente bene Massa, partito
sedicesimo per l’ennesimo incidente
(stavolta in prova), è riuscito ad artigliare l’ottava posizione, superando
nel finale anche Raikkonen, che ha
vissuto un week-end veramente ano-
Bandiera a scacchi
Valtteri Bottas della Williams
Partito terzo in griglia ha chiuso
fuori dalla zona punti
(Foto Archivio)
nimo. Le Mercedes si sono difese, anche se l’ormai atavico problema con le
gomme (anche se migliorato rispetto a
prima, e qui apriamo e chiudiamo parentesi...) le ha penalizzate. La favola
del carneade finlandese Bottas, partito
terzo in griglia, è finita già alle prime
curve, dopo che si è fatto infilare al via
praticamente da mezza griglia di partenza. Prossima tappa a Silverstone,
CLASSIFICA PILOTI
1 - S. Vettel 132
2 - F. Alonso 96
3 - K. Raikkonen 88
4 - L. Hamilton 77
5 - M. Webber 69
6 - N. Rosberg 57
dove la Ferrari dovrà sicuramente avere un passo in più in qualifica, ma fra i
lunghi curvoni dell’autodromo inglese,
l’aerodinamica perfetta della Red Bull
parte indubbiamente favorita. Importante svolta regolamentare, che verrà
ratificata nel prossimo Consiglio Mondiale della FIA: dopo anni, si è deciso
di ripartire con i test durante la stagione, banditi per il contenimento dei co-
sti e ora reinseriti a “furor di team”. Si
snoderanno in otto giorni, subito dopo
i Gran Premi, come nel Motomondiale,
e sono saliti a tre quelli prestagionali,
anche in considerazione del fatto che
il prossimo anno si correrà con i motori
V6 da 1,6 litri. Chiusura tragica per il
week-end canadese: un commissario
di pista è morto nelle immediate fasi
del dopo gara. Ha perso la vita per un
incidente mentre stava aiutando nelle
operazioni di recupero della Sauber di
Esteban Gutierrez. La dinamica è beffarda: il marshal - del quale alla chiusura della rivista non si conosce ancora il
nome - stava tentando di recuperare la
trasmittente radio che gli era caduta a
terra mentre la gru era in manovra per
riportare la monoposto del messicano
verso i box. Il conducente del mezzo non poteva vederlo e lo ha drammaticamente investito. Sin dal primo
momento le condizioni sono apparse
critiche. Trasportato d’urgenza in elicottero all’ospedale Sacre-Coeur di
Montreal non c’è stato nulla da fare. Il
decesso è avvenuto nella notte.
CLASSIFICA MARCHE
1 - Red Bull Renault 201
2 - Ferrari 145
3 - Mercedes 134
4 - Lotus Renault 114
5 - Force India Mercedes 51
6 - McLaren 37
7 - Toro Rosso Renault 20
8 - Sauber Ferrari 5
7 - F. Massa 49
8 - P. Di Resta 34
9 - R. Grosjean 26
10 - J. Button 25
11 - A. Sutil 17
12 - J.E. Vergne 13
13 - S. Perez 12
14 - D. Ricciardo 7
15 - N. Hulkenberg 5
19
Bandiera a scacchi
20
Jorge Lorenzo festeggia
con i suoi uomini Yamaha
(Foto Archivio)
MugelLorenzo
Il maiorchino domina il GP d’Italia
Rossi cade, Marquez spreca tutto
di Leonardo Frenquelli
Nel week-end appena trascorso il
mondo delle due ruote era tutto concentrato in Toscana, con il motomondiale che faceva tappa al Mugello. Il
fantastico circuito di proprietà della
Ferrari, per la completezza e difficoltà delle sue 14 curve è chiamato
“l’Università della Moto”, ecco spiegata tanta attenzione e tanta attesa.
Tutti i veri appassionati conoscono i
nomi delle curve di questo tracciato.
San Donato, Arrabbiata 1 e 2, Bucine e non solo risuonano nella mente
dei motociclisti e dei piloti quando ci
si avvicina al momento delle gare, e
così è successo anche quest’anno.
Dopo tre giorni di test, prove e qualifiche sono arrivate le gare, inaugurate
dalle piccole della Moto3. Una competizione spettacolare, serrata dal
primo all’ultimo giro. I soliti spagnoli
sul podio, hanno dovuto sudare per
guadagnarsi le posizioni importanti.
S’è deciso tutto in una volata durata
fino al rettilineo finale e l’ha spuntata Salom. Il pilota KTM ha sfruttato
la propria freddezza ma soprattutto,
pur essendo uscito davanti a tutti dal-
la Bucine all’ultimo giro, è riuscito a
chiudere per primo alla bandiera a
scacchi, sfruttando la grande preparazione del suo motore. Il primo degli
sconfitti è stato Alex Rins, che ha preceduto Maverick Vinales, in terza posizione. Hanno partecipato alla volata
anche Olivera e Marquez, rispettivamente quarto e quinto al finale. Stava
per compiere un’impresa casalinga
Romano Fenati, scivolato mentre ancora lottava con i primi, così il primo
degli italiani a chiudere la gara è stato Antonelli, con il suo settimo posto.
Ora la classifica vede Vinales in testa
a quota 106, ma sostanzialmente recuperato da Salom che è risalito fino
a 102 punti. In Moto2 la competizione
è stata molto meno serrata. Ha vinto
di nuovo Scott Redding, bissando il
successo di Le Mans. Una gara in cui
Nakagami era partito fortissimo, intenzionato a fuggire via già dalle prime curve. Non ha tenuto però, recuperato fino a diventare quarto, per poi
scivolare alla “Scarperia”, curva che
prende il nome dalla località in cui si
trova il circuito. A quel punto si è ac-
ceso il duello tra Redding e Terol, e a
sei giri dalla fine il britannico ha dato
lo strappo decisivo per portare a casa
la vittoria. Secondo posto finale per
Nico Terol, con un ritardo dal leader di
più di due secondi. Bella prestazione
per Zarco, che ottiene il primo podio
della carriera in Moto2. Il primo degli italiani è ancora al settimo posto,
stavolta si tratta di Simone Corsi. Le
due vittorie consecutive di Redding
gli consentono di prendere un po’ di
vantaggio in graduatoria generale,
salendo a quota 74, staccando Rabat
(52 punti) e Kallio (47punti), protagonisti di un week-end al di sotto delle
aspettative. Poi ci sono le grandi, le
regine: la MotoGP. Tornando indietro
di un lustro, o poco più, ricorderemo
facilmente le straordinarie sfide tutte
nostrane tra Biaggi, Rossi e Capirossi. Duelli infiniti, sorpassi e “sportellate”, nella cornice migliore per un
appassionato italiano. Non è passato molto tempo, ma quelli sembrano
già ricordi molto lontani. Quest’anno
il tricolore italiano si è visto solo sui
cordoli, sul podio neanche l’ombra.
Bandiera a scacchi
Scott Redding
(Foto Archivio)
Luis Salom
(Foto Archivio)
Doveva essere la gara del riscatto
per Valentino, che ha vissuto un climax discendente in questo fine settimana: prove libere tra i primissimi,
qualifiche settimo posto, gara caduto anzi, steso da un errore di Bautista, ma il risultato è lo stesso: zero
punti. A trionfare è il solito cyborg
Jorge Lorenzo. Un vero maestro per
costanza e concentrazione, non ha
ceduto agli attacchi delle Honda ed
è arrivato alla laurea del Mugello per
primo. Dietro di lui Dani Pedrosa che
ha un gran feeling con la sua HRC
ma, complice il duello con Marquez
e la condizione non ottimale, non tiene il passo del campione del mondo.
L’altra Repsol, quella del fenomenino
Marquez, è finita sulla ghiaia toscana:
troppa foga e poco controllo stavolta
per Marquez, che ha tentato i numeri
per recuperare Lorenzo, ma non ce
l’ha fatta. Ad arrivare terzo è stato Cal
Crutchlow, che ottiene ancora il massimo dalla sua Yamaha clienti. Il primo degli italiani è Dovizioso, su una
Ducati che non sembra poter andare
oltre la quinta piazza ottenuta dal numero quattro. Da segnalare la grande prova di Pirro, che sorprende tutti
piazzandosi in settima piazza. Dopo
una gara non molto emozionante, neanche paragonabile a quelle di qualche anno fa, il mondiale vede ancora
Pedrosa in testa con 103 punti, ma
Lorenzo si sta facendo sotto ed ora
dista solo dodici lunghezze dalla vetta della classifica mondiale.
CLASSIFICA PILOTI MOTOGP
1 - D. Pedrosa 103
2 - J. Lorenzo 91
3 - M. Marquez 77
4 - C. Crutchlow 71
5 - A. Dovizioso 50
6 - V. Rossi 47
7 - N. Hayden 45
8 - A. Bautista 38
9 - S. Bradl 30
10 - A. Espargaro 28
11 - B. Smith 24
12 - M. Pirro 22
13 - A. Iannone 21
14 - H. Barbera 13
15 - R. De Puniet 11
16 - B. Spies 9
Un pensieroso e deluso Valentino Rossi
(Foto Archivio)
17 - D. Petrucci 8
18 - M. Laverty 3
19 - C. Edwards 3
21
Speed Trap/2
Ecco “blinder” e targhe a scomparsa
Si fa di tutto per evitare i telelaser
di Germana Condò
Chi è disposto ad investire in dispositivi elettronici da installare nella
propria auto, per renderla immune
da ogni sanzione per eccesso di velocità? Chi sa di rischiare una multa
al giorno. Molte aziende lo sanno e
hanno inventato marchingegni che
pubblicizzano sapientemente sul
web, dove proliferano video in cui
solerti poliziotti, il nemico da cui
difendersi, si divertono a scrivere
sul temuto blocchetto, mentre altri, appostati sul ciglio della strada,
puntano strane pistole contro ignari
automobilisti, quasi volessero abbatterli con il raggio laser. Il laser
c’è davvero e misura la nostra velocità alla guida. Autovelox e Tutor
costituiscono una minaccia. Una realtà che, come una moneta, ha due
facce. Da un lato c’è la legge e la
salvaguardia della propria e dell’altrui incolumità. D’altro canto ci sono
persone che lavorano guidando per
ore ogni giorno, statisticamente più
esposte ad oltrepassare i limiti di
velocità. I rimedi anti “speed trap” li
hanno inventati, da quelli più tecnologici a quelli casalinghi. Contro i Telelaser basta acquistare un blinder
e il gioco è fatto. Si tratta di un dispositivo composto di più pezzi, da
installare strategicamente in punti
occulti dell’automobile. Il diabolico
marchingegno è composto da sensori che generano un fascio di luce
al momento del passaggio davanti al
Telelaser, neutralizzandolo con degli
impulsi luminosi. Per essere al riparo da Tutor e Autovelox, però, occorre integrare il dispositivo con degli
intercettatori. Anche questi, come il
blinder, sono reperibili in rete, prodotti negli USA o in altri paesi Europei che sembrerebbero essere più
tolleranti al loro utilizzo. Sono dispositivi elettronici che già ad una certa
distanza intercettano i misuratori di
velocità e mettono in guardia l’automobilista che avrà la possibilità
di rallentare per tempo. Altri stratagemmi sembrano rubati dall’auto di
James Bond. La targa a scomparsa,
che si inclina premendo un bottone
sul cruscotto, e diventa illeggibile.
Altri dispositivi sono stati pensati
per oscurarne le cifre, sempre tramite un pulsante. C’è chi per risparmiare ha tentato una soluzione “fai
da te”. Il nastro adesivo sulla targa
per modificare lettere o numeri. Per
capirci, un otto può diventare un tre.
Che dire della targa completamente
ricoperta di fango o di spray opaco?
Penosi tentativi che vengono subito individuati e sanzionati severamente. I dispositivi elencati violano
l’art.45 CdS, comportando pesanti
conseguenze amministrative (sanzione e confisca del dispositivo), per
l’utilizzo di rilevatori e segnalatori
di autovelox, penali per l’uso di un
disturbatore della misurazione della velocità, ravvisandosi in questo
caso la fattispecie penale di “interruzione di pubblico servizio” ex art.
331 Cp. Per non parlare dell’occultamento della targa per cui si rischia
una denuncia per “soppressione o
occultamento di atti veri”, equiparabile al “falso in atto pubblico”.
23