Media Kit_Italian_FINAL - Australian Institute of Architects
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L’AUSTRALIA ALLA 11. MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA 300 modelli architettonici e un caleidoscopio di immagini coinvolgenti di 80 edifici mettono in mostra la ricca diversità dell’architettura australiana alla 11. Mostra Internazionale di Architettura. L’esposizione esplora quel laboratorio stupefacente chiamato architettura australiana. Lo spessore e la profondità della produzione attuale celano la giovinezza della storia edilizia di questo paese. Sebbene l’immagine di un edificio solitario che si contrappone con grande impatto a uno spettacolare paesaggio australiano sia ben nota, va detto che l’architettura in Australia è molto più di questo. Sia i modelli sia le proiezioni pongono enfasi sugli edifici come principio di ulteriore speculazione e come riferimento necessario per pensare e ripensare l’architettura. Questa variegata profusione è esplorata in due modi mediante l’uso degli spazi del padiglione, progettato nei suoi due livelli da P86hilip Cox. Il contesto storico per gli elementi dell’attività contemporanea proposti nella galleria del livello superiore e le opere attuali di architetti sia emergenti che affermati in mostra nella galleria del livello inferiore illustrano la divergenza degli approcci. Nella galleria del livello superiore, superiore proiezioni coinvolgenti di edifici includono sia le icone famose sia l’ibrido, lo straordinario, il ribelle e l’eccentrico. La “australianità” si trova nelle inflessioni, nelle traduzioni, nelle trasformazioni, negli spostamenti, negli inserimenti e nelle omissioni. Questo caleidoscopio di immagini – che presenta 80 strutture importanti: dalle costruzioni coloniali ai progetti completati di recente in tutto il paese – ripercorre il cammino che collega gli ultimi 200 anni dell’insediamento europeo all’attività contemporanea. Le proiezioni delle costruzioni sono raggruppate in tre temi principali: Schemi, Traduzioni e Narrazioni. L’interazione delle immagini pone i seguenti quesiti: l’architettura australiana è sintesi o simbiosi? L’Australia dà un contributo al mondo con l’architettura nello stesso mondo in cui attinge ad essa? Una casetta reinventata, una facciata ispirata al motivo filigranato delle ali di una falena, una “capanna futura” creata con un container per spedizioni, un pallone da football australiano tatuato di edifici, un centro di scienze spaziali come “le braccia avvolgenti di una nebulosa nascente” e una torre lussuosa ispirata a un fiocco di neve per Michael Schumacher ad Abu Dhabi sono alcuni dei modelli architettonici presenti nel livello inferiore del Padiglione australiano. Il giardino degli artefatti architettonici – posti su piedistalli di alluminio anodizzato giallo, spaziando da forme astratte a frammenti architettonici – mette in mostra ciò che gli architetti australiani stanno facendo oggigiorno: un campo di pensiero e costruzione in questo preciso momento. Oltre 180 studi professionali australiani hanno creato i modelli interpretativi basandosi su un progetto esistente e in risposta al tema posto dal Direttore della Biennale di Venezia Aaron Betsky: “Out There: Architecture Beyond Building”. Usando il proprio progetto come punto di partenza, gli architetti ne hanno messo in risalto o ne hanno esplorato ulteriormente un aspetto particolare. Si sono concentrati sul concetto primario o hanno sviluppato l’aspirazione o l’intento originali, o hanno evidenziato gli elementi spaziali, il contesto o l’ambientazione. Il Padiglione Australiano mette in evidenza l’inventività, la creatività e la sensibilità degli architetti australiani. ---------------------------------------------------------------------------------------------------Il team creativo è composto da Neil Durbach, Vince Frost, Wendy Lewin, Kerstin Thompson e Gary Warner. Lucy Turnbull è Commissario per l’Australia. Il Padiglione Australiano, progettato da Philip Cox, è stato costruito nel 1988. Lo storico dell’architettura Conrad Hamann ha fatto nel suo saggio per il catalogo una panoramica sulle produzioni e sugli insediamenti architettonici in Australia. Per ulteriori informazioni visitare: http://www.architecture.com.au/venicebiennale http://www.labiennale.org/en/architecture Per interviste e richieste dei dei media: Jane Silversmith +61 408 029 118 e durante il vernissage +39 348 968 4755 [email protected]; or [email protected] GALLERIA DEL DE L LIVELLO SUPERIORE PADIGLIONE AUSTRALIANO Il livello superiore del padiglione presenta un caleidoscopio di proiezioni coinvolgenti che mettono in mostra l’ibrido, l’ignoto e l’imprevedibile. Le dinamiche proiezioni di larga scala su muri e pavimenti immergono lo spettatore in un campo effimero di colore e luce. Sono incluse 80 strutture importanti, da costruzioni coloniali a progetti completati di recente in tutto il paese. Ripercorrono il cammino che collega gli ultimi 200 anni di insediamento europeo all’attività attuale, e al tempo stesso forniscono un contesto storico per gli svolgimenti del pensiero contemporaneo. Gli edifici esposti in questa presentazione d’atmosfera, per lo più del 19. e 20. secolo, sono straordinari e inaspettati, spesso “imprevedibili ed eccentrici”. Il senso di “australianità” si trova nelle inflessioni, nelle traduzioni, nelle trasformazioni, negli spostamenti, negli inserimenti e nelle omissioni. Tre tematiche importanti nella storia dell’architettura australiana comunicano la sequenza e la gamma degli edifici presenti nella galleria del livello superiore. Esse pongono in evidenza la fondamentale diversità degli approcci e delle esperienze dell’architettura australiana. Tali tematiche si sovrappongono a livello cronologico e ciascuna sottolinea un aspetto dell’esperienza architettonica di questo paese. I temi, sviluppati dallo storico dell’architettura Conrad Hamann, sono: Schemi: Schemi la creazione di modelli e di sequenze da parte dell’architettura australiana in risposta alle esigenze di vita quotidiana di città, paesi e appezzamenti agricoli. Traduzioni: Traduzioni un’attenzione speciale all’adattamento e alla traduzione di idee internazionali nella forma di progetti ed edifici. Espone l’inventiva, la creatività e la rapidità degli adattamenti australiani nei confronti di ciò che spesso viene frainteso come copia o imitazione. Ciò che è enfatizzato, selezionato, omesso e fuso. Narrazioni: Narrazioni la domesticazione di forme urbane e la monumentalizzazione di forme domestiche. Un grande gesto fatto con mezzi limitati, la città raffigurata con singoli edifici, una serie di narrazioni espresse in un’unica forma architettonica. L’interazione di immagini pone gli interrogativi: l’architettura australiana è sintesi o simbiosi? L’Australia dà un contributo al mondo con l’architettura nello stesso mondo in cui attinge ad essa? Agli spettatori vengono presentate immagini dello straordinario e dell’inaspettato nell’architettura australiana tramite fusioni o espressioni di una visione, differenti dall’esperienza d’oltremare. Esse includono: • Monsignor John Hawes e le sue visioni di una città celestiale in Western Australia; • George Sydney Jones e la sua invenzione di forma modernista direttamente dalle fonti dell’epoca della Federazione; • I Griffin e la loro raffigurazione di una natura intromessa in città; • Edmond e Corrigan e il loro intervento per riconciliare le forze suburbane con una nuova forma urbana; • James Barnet e la sua trasformazione della visione vittoriana per l’architettura governativa; • Frederick Romberg e la fusione del modernismo degli anni ’30 nelle nuove forme delle opere australiane; • Bruce Goodsir, Andresen e O’Gorman, i Clare e la loro celebrazione di circostanza nell’architettura istituzionale e domestica del Queensland; • Fusioni uniche nell’architettura del Western Australia – architetti così diversi tra loro come Temple-Poole, Ivanoff e Smith, e Blackett. Le immagini si espandono su una panoramica dell’architettura australiana come versione rurale dell’alta tecnologia occidentale. L’architettura urbana e suburbana viene fatta risaltare per restituire un’enfasi tradizionale al padiglione che, solitario, si contrappone a un panorama vasto. La componente storica mette anche in questione la rappresentazione fondamentalmente lineare dell’architettura australiana come imitazione di stili stranieri, seguita da una “valida” situazione contemporanea in cui la vitalità creativa è emersa o dal nulla o come prodotto di “maturità nazionale”. Questa disamina storica offre allo spettatore un incontro esperienziale con una serie sorprendente di opere architettoniche. Essa fornisce il contesto storico della produzione attuale. Per ulteriori dettagli consultare il saggio, presente nel catalogo, dal titolo: Schemi, Traduzioni, Narrazioni – L’architettura australiana: temi di una cultura diversa di Conrad Hamann. GALLERIA DEL LIVELLO INFERIORE PADIGLIONE AUSTRALIANO Una casetta reinventata, una facciata ispirata al motivo filigranato delle ali di una falena, una “capanna futura” creata con un container container per spedizioni, un pallone da football australiano tatuato con progetti edili, l’origami di una gru fatto in maglia di acciaio inossidabile, un centro di scienze spaziali come “le braccia avvolgenti di una nebulosa nascente” e un edificio di lusso ad uso misto ispirato a un fiocco di neve per Michael Schumacher ad Abu Dhabi. Questi sono solo alcuni dei 300 modelli esposti nella galleria del livello inferiore del Padiglione Australiano alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2008. 180 studi professionali di architettura provenienti da tutto il paese hanno creato gli “artefatti architettonici” per l’esposizione Abundance. Gli architetti hanno creato modelli interpretativi basati sui loro progetti architettonici esistenti in risposta al tema posto dal Direttore della Biennale di Venezia Aaron Betsky: “Out There: Architecture Beyond Building”. Essi riflettono sugli aspetti della propria attività – sperimentando e giocando con progetti architettonici specifici, riformulandoli in qualità di nuovi pensieri e ricerche. Usando il proprio progetto come punto di partenza, questi architetti ne hanno messo in risalto o ne hanno esplorato ulteriormente un aspetto particolare. Si sono concentrati sul concetto primario oppure hanno sviluppato l’aspirazione o l’intento originali, o hanno evidenziato elementi spaziali, contesto o ambientazione. I 300 modelli sono messi in mostra come un giardino di “sculture” architettoniche: modelli interpretativi su piedistalli di alluminio anodizzato giallo. La straordinaria diversità delle risposte nei confronti di questo tema aperto testimonia l’incredibile gamma di opere e la creatività dell’Australia di oggi. Alcune si concentrano sull’artigianalità, altre sul contesto, alcune sono astrazioni e altre sono rappresentazioni. Tra esse ci sono futuri immaginati, mentre la maggior parte sono progetti ultimati di recente. La realizzazione di questi modelli evidenzia anche la straordinaria produttività australiana – le idee vengono messe alla prova nella loro forma costruita, sfociando in grande diversità e sperimentazione. L’enfasi posta sul modello per la presentazione della prossima generazione di edifici mette in risalto i principi materiali delle idee. I modelli sottintendono i metodi operativi degli architetti e, in qualità di collezione, creano una ricca esperienza spaziale, dando agli spettatori l’opportunità di abitare un mondo di proposte architettoniche in miniatura. I modelli sfruttano il piacere viscerale dell’artefatto, dell’architettura, orchestrando un’esperienza di forte impatto. impatto. Tra i modelli esposti vi sono: 1. Lei è architettura da top model. model JENNIFER si basa su un progetto esistente eseguito per Myer – uno dei più importanti grandi magazzini di Melbourne – compresso nella forma di un oggetto particolare e con riferimento alla testimonial di Myer, la supermodella Jennifer Hawkins. Hawkins NHArchitecture VIC 2. Come le braccia avvolgenti di una nebulosa nascente, nascente il Victorian Space Science Education Centre di Gregory Burgess Architects è un’iniziativa per riportare l’attenzione sull’insegnamento della scienza. La via d’accesso e l’entrata fanno parte di una narrazione che unisce il viaggio fisico “alle stelle” con un passaggio emotivo e spirituale. VIC 3. Capanna futura. Milioni di persone rimangono senza tetto ogni anno. La percentuale della popolazione mondiale che assume architetti per progettare case nuove è minore all’ 1%. “In certe circostanze l’architettura – che ci aiuta a sentirci a casa, che comprende e rappresenta il mondo in cui viviamo – diventa il rifugio più rudimentale che si possa immaginare”: un container per spedizioni. Sean Godsell Architects VIC 4. Le lussuose torri a uso misto per Michael Schumacher ad Abu Dhabi esplorano il concetto del fiocco di neve come pilota di geometria, funzionalità e prestazione, e al tempo stesso danno vita all’eleganza. MSWCT Concept Towers LAVA NSW 5. Una casetta reinventata reinventata nella forma di un grande conglomerato urbano. Un’enorme casetta, fatta di cartone piegato, si ergeva alta tre metri nel giardino di un bambino di tre anni finché la pioggia non l'ha demolita ed è stata riciclata. Super Colossal. NSW 6. La facciata dell’Australian Museum si ispira al motivo filigranato delle ali di una falena – visibile solo con la fotografia di un microscopio elettronico a scansione. I pannelli con vetro dicroico producono colori dinamici, come le ali iridescenti di una farfalla. Johnson Pilton Walker NSW 7. Lo stadio di Venezia rappresenta la casa del SSC Venezia – un nuovo stadio prenderà il posto della struttura temporanea sull’isola di Sant’Elena con un nuovo impianto per calcio e rugby da 30.000 posti. L'ingresso è accattivante: si oltrepassano enormi lame inclinate verso gli spazi di raccolta del pubblico e i posti a sedere si trovano “proprio sopra la partita”. BVN NSW 8. 16 frammenti scultorei si trovano nel punto della costa australiana in cui sbarcò James Cook e ricreano l’intrigo, l’eccitazione, la confusione, l’interesse, la sorpresa e le aspettative che Cook e i suoi uomini devono aver provato. Opera partecipante a concorso. m3architecture QLD 9. L’origami origami di una gru fatto fatto di maglia di acciaio ac ciaio inossidabile esplora quelle strategie materiali e costruttive che sono specifiche in ogni progetto. L’acciaio, usato come foglio, si presta a farsi piegare in modo simile alla carta, ma manca decisamente della malleabilità di quest’ultima. ARK Atelier QLD 10. La spina dorsale e la superficie – un disco amorfo e una vertebra ellittica sono impilati e ruotati di 15 gradi a ogni livello per creare una contorta spina dorsale e l’idea di una sensuale pelle filata. Perforazioni, cambiamenti materiali e immagini riflesse sono un'allusione alla vita al suo interno. JCY Architects e Urban Designers WA 11. “Occhiali Occhiali da sole per edificio” edificio reinterpreta il rivestimento architettonico nella forma di un paio di occhiali che regalano ombra e privacy ad appartamenti lungo la costa. “Spingili fuori. Piegali. Mettili su e vattene IN GIRO”. Spaceagency WA 12. Un remoto e tranquillo paradiso corallino è contaminato dalla radioattività generata da tre test nucleari eseguiti dalla Gran Bretagna negli anni ’50. Indicare i tre luoghi rasi al suolo, suolo documentando questa storia e il suo costo a livello umano, è un gesto importante e toccante per il significato che ha di eredità per il mondo. Bill Busfield e JonTarry UWA WA. 13. Le fiamme e la “devastazione” rituali del Pinnacles Desert Discovery Centre, come parte del processo di progettazione e costruzione, sottolineano il ruolo unico del fuoco, sia a livello culturale sia ambientale in Australia. Woodhead mette in discussione i modi di costruire su un paesaggio in movimento movi mento. mento WA 14. Lyons chiede: cosa c’è oltre l’architettura? l’architettura VIC a. L’architettura è profondamente locale, quasi tribale nei suoi riti – la pelle di un pallone da rugby australiano si trasforma in sito per l’architettura: un tatuaggio di edifici reinterpretati dal tatuatore e che assomigliano alla pelle. La decorazione non è un crimine contro l’architettura. b. La sensibilità di Aalto. Una presina termica per lattine – un’icona dei rituali da cortile sul retro, morbida, flessibile e isolante. Congelata dentro un vaso di vetro mette insieme questi opposti per creare un’idea per l’architettura – un ibrido di locale/popolare e internazionale/alto design. c. La mazza da cricket – totem di legno di salice – ricorda la posizione dell’Australia durante la diaspora coloniale. I progetti architettonici sono accatastati verticalmente con aspetti figurativi portati all'avanguardia con l'utilizzo di nuove tecnologie digitali. 15. Una stazione di salvataggio globale per attivisti della salvaguardia naturale è composta da 2 piattaforme, sospese da una corda, in bilico e sporgenti tra alberi da gomma grandi e antichi. La foresta vanta gli alberi a legno duro più alti del mondo con una media di oltre 80 metri e 400 anni d’età, e subisce l’attacco da parte delle aziende di taglio e trasporto del legname. Andrew Maynard TAS 16. La vincitrice di concorsi New Holland Folly è una serra culturale contenente semenzale di flora australiana ubicata nella zona di sviluppo residenziale del porto Heijplaat a Rotterdam. Si ispira alla semplicità del ferro aggrinzito, alla complessità delle lavorazioni in ghisa dell’epoca vittoriana e alla flora unica dell’Australia. Studio505 VIC 17. Un ampio tetto che ricorda un cappello vecchio e morbido, morbido vivacemente inclinato verso il sole, dà rifugio e, al tempo stesso, entra in contatto con il grande cielo del continente australiano in “felici al limite”, una proposta per una tribuna sportiva di Troppo Architects. SA 18. Il vombato, marsupiale marsup iale caratteristico della fauna australiana australiana, ustraliana è riproposto nel padiglione delle attrazioni di un parco naturale di JAWSARCHITECTS. Lì viene esplorata la materialità: la pelliccia vista come rivestimento di scandole di legno e un ventre fatto di compensato. WA 19. Una nuova versione del volto volt o del Luna Park, ispirato is pirato al quadro di Dalì del 1937 Il sonno – una faccia sorretta da puntelli. Un ricercato oggetto astratto raffigurante le idiosincrasie di una comunità locale: il centro urbano di St Kilda. Ashton Raggatt McDougall VIC 20. La scelta ponderata di un elemento per il tetto ha portato all’uso di un nastro per racchiudere l'edificio dal tetto in giù, avvolgendo, racchiudendo, interagendo con i residenti e alterando la propria direzione per rappresentare un cambiamento di programma. Bird de la Coeur Architects VIC 21. Reinterpretare la cupola geodetica di Buckminster Buckminster Fuller ed esplorare il modo in cui le geometrie complesse possono delineare uno spazio semplice e il modo in cui noi possiamo occupare e sperimentare lo spazio stesso sono i temi principali trattati da BKK Architects. VIC 22. Gli esercizi di Elenberg Fraser esaminano il modo in cui gli effetti naturali possono essere tradotti in idee architettoniche – riordinamento, intreccio, erosione e crescita. VIC 23. Dalla forma classica a L a quella direzionale a V – così è la Pants House (casa pantalone) di Harrison e White – una gamba forma uno scenografico cantilever, una serie di pannelli Colorbond somiglianti alla pelle di serpente vestono la casa e un balcone incorniciato da una maglia di acciaio inossidabile ne diventa la “cintura”. VIC 24. Esemplari botanici vengono bruciati mentre il vetro viene soffiato. Il vetro simboleggia la fragilità del nostro mondo e al tempo stesso rappresenta anche i materiali in fase di mutazione nelle nostre case e città. I nostri futuri di carbone di Janet Laurence NSW 25. Soffiate sull'elica alla base e cercate i segni di vita nella casa di questa famiglia allargata di bambini adottati. Il grifone di Simon and Freda Architects. Cosa accadrebbe se la casa potesse muoversi? muoversi VIC 26. Il recinto abitato rappresenta una casa subtropicale costruita come un panno a trama lasca e ispirato all’iconica Pergola Pattern (1931) del fotografo australiano Harold Cazneaux. Gerard Murtagh QLD 27. Il ricciolo d'oro della tromba di un ascensore e delle scale di servizio è un riferimento riferimento ironico al vignettista australiano Michael Leunig e il suo Mister Curly, nell'interpretazione di una torre adibita ad ufficio di Allen Jack + Cottier. NSW 28. La proposta di una struttura di 3 km che si piega in due direzioni e poi si divide formando una città verticale che ospita tutto l’immaginabile. Inoltre la proposta di un hotel di lusso che si libra sulle acque di un golfo, il cui corpo rotante fa galleggiare gli abitanti sopra il mare. mare Titanio e vetro, perlati e maestosi. Dale Jones-Evans Architects NSW 29. Il monumento e la topografia della Biblioteca Comunale di Stoccolma ricreano una sintesi delle condizioni urbane, della topografia naturale, del panorama e della forma monumentale della grande biblioteca di Gunnar Asplund. Nastri sinuosi di strati di vetro e metallo si librano sopra un basamento di pietra, creando un nuovo spazio pubblico. fjmt NSW 30. Negli organismi viventi, le membrane epiteliali rappresentano le estremità che reagiscono tra due ambienti diversi e hanno funzioni specifiche: movimento, scambio, permeabilità selettiva, protezione meccanica e chimica. Cosa si potrebbe trasporre di ciò nel campo dell’architettura? ‘Patternity’ Frank Minnaërt NSW 31. Centinaia di piccoli fiori di jacaranda creeranno una soffice vasca color lillà nel mezzo del padiglione giallo sul campo fiorito di Olivia Hyde Architecture. Una macchina costruita dentro un tubo postale invia un piccolo campione di primavera antipode a Venezia. Venezia NSW 32. Un nuovo gioco ha inizio con questo giocattolo di stagno. La frattura di luce blu di Boynes rappresenta una pulsazione di pieghe e coperture. coperture Così come una latta per cherosene fatta di stagno può diventare un altro utensile domestico, così Tintech è per la ripartizione dello spazio. Dennis Formiatti Architect & formi building creators ACT 33. Un’estrapolazione estrapolazione delle geometrie circolari circolari e coniche applicate a un ufficio a due piani con struttura di acciaio e legno. L’intreccio rappresenta l’interesse nella creazione delle forme basata su geometrie e materiali naturali, motivi “a casaccio” e superfici ondulate. Phillips/Pilkington Architects SA Ulteriori dettagli su tutti i modelli sono inclusi nel catalogo del Padiglione Australiano. STORIA DELLA MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA La sezione architettura della Biennale è stata istituita nel 1980, sebbene alcune mostre avessero già avuto luogo dal 1975 all’interno della sezione arte. Irregolari nella programmazione, ne sono state tenute solo dieci dal 1980. La Biennale comprende una mostra curata e le partecipazioni dei padiglioni nazionali. Esposizioni curate: 2006 – “Città. Architettura e società”, direttore: Richard Burdett 2004 – “Metamorph”, direttore: Kurt W. Foster 2002 – “Next”, direttore: Deyan Sudjic 2000 – “Less Aesthetics, More Ethics”, direttore: Massimiliano Fuksas 1996 – “Sensori del futuro”, direttore: Hans Hollein 1991 – “Quaranta architetti per gli anni ’90”, direttore: Francesco Dal Co 1986 – “Hendrik Petrus Berlage – Disegni”, direttore: Aldo Rossi 1985 – “Progetto Venezia, concorso internazionale”, direttore Aldo Rossi 1982 – “Architettura nei paesi islamici”, direttore: Paolo Portoghesi 1980 – “La presenza del passato”, direttore: Paolo Portoghesi Alle seguenti mostre curate hanno partecipato architetti australiani: • ‘Metamorph’ 2004 – Tom Kovac: Amatruda Penthouse a Melbourne; Lab Architecture Studio: lo stabilimento BMW a Leipzig in Germania; PTW Architects: Water Cube National Swimming Centre a Pechino, che ha vinto un premio speciale nella sezione Atmosfera. • ‘Next’ 2002 – Wood Marsh: Architecture Tower V Mirvac a Melbourne; Denton Corker Marshall: Stonehenge Visitor Centre nel Regno Unito; Tom Kovac Architecture: Digital Design Gallery, RMIT University e “Prototipi Alessi”; Ashton Raggatt McDougal: Melbourne Shrine of Remembrance; Lab Architecture Studio: Federation Square Melbourne; e “City of Towers”: Denton Corker Marshall. 11. MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA La 11. Mostra Internazionale di Architettura “Out There: Architecture Beyond Building”, diretta da Aaron Betsky, sarà tenuta a Venezia da domenica 14 settembre a domenica 23 novembre 2008. Aaron Betsky, già direttore del Netherlands Architecture Institute a Rotterdam – uno dei più prestigiosi musei e centri di architettura del mondo – è attualmente direttore del Cincinnati Art Museum. Aaron Betsky afferma che la Biennale “indicherà la strada verso un’architettura liberata dagli edifici, per confrontarsi con i problemi primari della nostra società; al posto delle tombe dell’architettura, ovvero gli edifici stessi, presenterà installazioni sito specifiche, visioni ed esperimenti che ci aiutano a comprendere, a dare senso e a farci sentire a casa nel nostro mondo moderno”. La 11. Mostra Internazionale di Architettura include 65 padiglioni nazionali – numero record per la Biennale di Architettura. www.labiennale.org STORIA DELLA PRESENZA NAZIONALE AUSTRALIANA Il Padiglione Australiano, progettato da Philip Cox, è stato inaugurato nel 1988. È di proprietà dell’Australia Council for the Arts che ne cura la gestione. Nel 1991 undici architetti hanno esposto a una mostra australiana presentati dal Commissario, prof. Neville Quarry. Nel 2000 lo studio professionale di Melbourne Lyons Architects ha preso il controllo del Padiglione Australiano per City of Fiction, una mostra di cartoline rimovibili a forma di mattone, che ha usufruito dell’assistenza finanziaria da parte del settore e dei governi statale e locali. Il Commissario è stato il prof. Leon van Schaik e la mostra è stata presentata al MCA di Sydney con 31.000 visitatori. Nel 2006 Micro Macro City ha proposto uno sguardo attento alle condizioni dell’ambiente urbano australiano concentrandosi sulla sua specificità e sulle differenze. I Direttori Creativi Shane Murray e Nigel Bertram avevano chiesto quali fossero gli attributi e le possibilità unici da trovare nelle combinazioni peculiari dell’Australia con la sua densità, gli spazi infiniti, la terra a buon prezzo, una relativa affluenza e il largo accesso alla tecnologia. Otto casistiche hanno fornito il profilo per dodici progetti eseguiti da: Donaldson & Warn Architects; Gary Marinko Architects; Simon Anderson; Donovan Hill; Stutchbury & Pape; John Wardle Architects + Hassell; m3architecture; Ashton Raggatt McDougall + Phillips/Pilkington Architects; Durbach Block Architects; Neeson Murcutt Architects; McBride Charles Ryan + NH Architecture; e Harry Seidler and Associates, per un numero complessivo di 38,000 visitatori. L’AUSTRALIA ALLA 11. MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA La partecipazione dell’Australia alla Biennale 2008 è un’iniziativa dell’Australian Institute of Architects. L’Australia ha annunciato una sua maggiore presenza alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2006, quando l’Institute si è impegnato con considerevoli finanziamenti e con l’istituzione di una commissione a coordinare e amministrare la presenza australiana alle future biennali di architettura. Lucy Turnbull, già sindaco di Sydney e donna d’affari, è il Commissario per il 2008. I membri della Commissione per la Biennale di Venezia 2008 sono: il Presidente Geoffrey London, Carey Lyon, Bob Nation, Ross Clark, Howard Tanner, Penelope Seidler, Bridget Smyth, Ian McDougall e Lucy Turnbull. IL TEAM DEL PADIGLIONE AUSTRALIANO DIRETTORI CREATIVI NEIL DURBACH Neil Durbach è a capo (insieme alla partner Camilla Block) del Durbach Block: un piccolo ufficio di Sydney gestito da otto persone e fondato nel 1989. All’avanguardia del design architettonico in Australia negli ultimi venti anni, Durbach Block ha dato un contributo alla reputazione dell’Australia con progetti innovativi e pionieristici sia nella sfera del pubblico che del privato. Il loro design audace li ha portati a conseguire molti premi, tra cui il Wilkinson e il Robin Boyd per i complessi residenziali (due volte). I loro progetti includono: risanamento residenziale e urbanistico, importanti spazi pubblici, isole ricreative e anche gli edifici dei servizi igienici per le Olimpiadi. Le opere di Durbach Block sono state presentate in esposizioni internazionali, tra cui la Biennale di Venezia del 2004 e del 2006. www.durbachblock.com WENDY LEWIN Wendy Lewin è la titolare del Wendy Lewin Architect, fondato nel 1993. Ha conseguito molti premi per la sua attività tra cui il Sulman Award, il Sir Zelman Cowan Award e il Kenneth F. Brown Asia Pacific Award per l’Arthur and Yvonne Boyd Education Centre ‘Riversdale’ in collaborazione con gli Architetti Reg Lark e Glenn Murcutt. I suoi mobili sono stati esposti alla Fiera del Mobile di Milano. Le sue attività professionali includono il ruolo di presidente e di membro della giuria per i premi dell’Institute ed è membro fondatore e attualmente vice presidente dell’ Australian Architecture Association. Ha insegnato presso le università di Sydney, del New South Wales e di UTS, ed è stata professore in visita all’Università di Hong Kong. KERSTIN THOMPSON Kerstin Thompson è titolare del Kerstin Thompson Architects – uno studio con base a Melbourne che si occupa di design architettonico, paesaggistico e urbano con progetti in Australia e Nuova Zelanda. È Professore Aggiunto presso la RMIT University, collaboratrice esterna di Architecture Australia e scrittrice/insegnante strettamente a contatto con scuole di architettura e istituti professionali in Australia e all’estero. È attualmente Consigliere Nazionale dell’Institute e svolge un ruolo attivo non solo nell’ambito della professione, ma anche nella promozione dell’architettura per la comunità più vasta, più di recente in qualità di Direttore Creativo per la Institute National Conference nel 2005. www.kerstinthompson.com GARY WARNER Gary Warner ha una storia di 30 anni di partecipazioni presso le gallerie australiane e internazionali, nei musei e nei centri turistici come artista, curatore, operatore per conferenze, progettista di esposizioni e produttore media. Nel 1997, Gary ha fondato la CDP Media Pty Ltd per specializzarsi nel design e nella progettazione di media digitali per istituzioni culturali e artisti indipendenti. Da allora, CDP ha progettato decine di esposizioni innovative per le principali istituzioni culturali e per artisti di primo piano in tutta l’Australia. CDP ha lavorato a design di altissimo livello con Durbach Block, LAB Architecture Studio, Mario Bellini, Richard Johnson, Bates Smart, Tony Caro Architecture, Peter Elliott Architects, Denton Corker Marshall e Mitchell Giurgola Thorpe. www.cdpmedia.com.au VINCE FROST Vince Frost ha ricevuto le matite gialle di D&AD, gli ori della New York Society of Publication Designers e le medaglie degli Art Directors Club di New York e Tokyo. Il suo studio di 30 esperti ha colmato il divario tra arte, commercio, design e pubblicità. I progetti recenti includono un nuovo branding del Sydney Opera House; il design per la trasmissione e l’identità di Channel [V]; il nuovo logo per Mushroom Records; la campagna pubblicitaria per il Northern Territory australiano; il sito internet e le campagne digitali per Trio di Frasers Property; la grafica ambientale per il Denim Bar di Myer e la cartellonistica d’orientamento per il Powerhouse Museum. Svolge un ruolo attivo nella comunità del design tenendo numerosi discorsi in tutto il mondo. www.frostdesign.com.au COMMISSARIO PER L’AUSTRALIA Lucy Hughes Turnbull è operatrice di investimenti e dirigente aziendale con interessi nei settori di tecnologia informatica e servizi finanziari. Lucy è presidente di: WebCentral Limited, Centric Wealth Limited e Pengana Holdings Limited, quotate alla borsa valori australiana (ASX). È Amministratrice del Tweed Shire Council, membro del consiglio amministrativo della Redfern Waterloo Authority, e Vicepresidente del Committee for Sydney. Dal 2003 al 2004 ha ricoperto la carica di Sindaco della città di Sydney, essendone stata il Vicesindaco dal 1999 al 2003. Prima di ciò, ha lavorato come procuratore legale e nel settore dell’investment banking. Nel 1999 ha pubblicato Sydney - Biography of a City (Random House). Lucy è membro dei consigli di amministrazione del Museum of Contemporary Art e della National Portrait Gallery. Ricopre tale carica anche presso il Sydney Cancer Centre Foundation e il Woolcock Research Institute for Medical Research. È stato Commissario per l’Australia anche nel 2006. SPONSORS La partecipazione dell’Australia alla Biennale è un’iniziativa dell’Australian Institute of Architects. L’Institute ringrazia per il supporto ricevuto: gli sponsor Virgin Atlantic Airways, Austral Bricks, Bassett, Zip Industries, Valad Property Group, Dulux, Lend Lease, Bellevarde Constructions, Euroluce Australia, Architecture Media, tutti gli sponsor di Network Venice e i grandi sostenitori. L’Institute è molto riconoscente all’Australia Council for the Arts per l’aiuto e il supporto forniti, tra cui la possibilità di utilizzare il padiglione per la presente esposizione. AUSTRALIAN INSTITUTE OF ARCHITECTS L’Australian Institute of Architects è la massima istituzione per la professione dell’architettura e rappresenta oltre 9500 membri in Australia e all’estero. Di questi, circa 1000 stanno attualmente lavorando a progetti architettonici in giro per il mondo. L’Institute opera attivamente per migliorare la qualità del nostro ambiente edilizio promuovendo una progettazione di qualità, responsabile e sostenibile. www.architecture.com.au